Gazzetta n. 86 del 12 aprile 2000 (vai al sommario)
REGIONE SICILIA
DECRETO ASSESSORIALE 28 dicembre 1999
Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'area comprendente parte delle aree urbane del comune di Ispica.

L'ASSESSORE PER l BENI CULTURALI ED
AMBIENTALI E PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE

Visto lo statuto della regione;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 30 agosto 1975, n. 637, recante norme di attuazione dello statuto della regione siciliana in materia di tutela del paesaggio, di antichita' e belle arti;
Visto il testo unico delle leggi sull'ordinamento del Governo e dell'amministrazione della regione siciliana, approvato con decreto del Presidente della regione 28 febbraio 1979, n. 70;
Vista la legge regionale 1o agosto 1977, n. 80;
Vista la legge regionale 7 novembre 1980, n. 116;
Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali e panoramiche;
Visto il regolamento di esecuzione della predetta legge n. 1497, approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357;
Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431;
Visto il decreto n. 5006 del 7 gennaio 1995, con il quale e' stata ricostituita per il quadriennio 1995/1999, la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa;
Esaminati i verbali dell'1 giugno 1998, 26 giugno 1998 e 23 luglio 1998, con i quali la commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa ha proposto di sottoporre a vincolo paesaggistico, ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, parte delle aree urbane del comune di Ispica;
Accertato che i suddetti verbali sono stati pubblicati all'albo pretorio del comune di Ispica dal 29 settembre 1998 al 28 dicembre 1998 e depositati nella segreteria del comune stesso, per il periodo prescritto dalla legge n. 1497/39;
Vista la nota n. 8427/849/98/1 del 31 ottobre 1998 dell'ufficio tecnico erariale di Ragusa, con la quale si comunica che nell'area oggetto della proposta di vincolo paesaggistico non esistono localita' riconosciute come stazioni di soggiorno di cui all'art. 13 della legge n. 1497/39, bensi' ricade la pertinenza demaniale appresso indicata.
Beni patrimoniali dello Stato
Scheda n. 225: fabbricato urbano (ex eredita' giacente di Foca Giovanna).
Compendio ubicato in via S. Martino n. 11-13, angolo via dei Mille, localita' semicentrale dell'abitato, riportato al nuovo catasto edilizio urbano alla partita n. 1005342 in ditta:
demanio patrimoniale dello Stato foglio 93;
particella 754/1, via S. Martino n. 11, cat. C/6 cl. 3 mq. 21 RC. L. 136.500;
particella 754/2, via S. Martino n. 13, cat. A/4, cl. 1 vani 2 RC. L. 146.000;
Viste le opposizioni alla proposta di vincolo paesaggistico di parte delle aree urbane del comune di Ispica, che sono pervenute nei termini e precisamente:
1) consiglio comunale di Ispica che, con nota n. 21006 del 6 ottobre 1998, osserva che:
la proposta di vincolo in questione riproduce un provvedimento che si ritiene generico ed indiscriminato, che ingabbia in modo punitivo l'assetto urbanistico di Ispica, provocandovi immotivate conseguenze di blocco di qualsiasi attivita' edilizia;
la decisione di vincolo e' stata adottata senza alcun coinvolgimento del comune di Ispica;
il patrimonio storico-architettonico ed ambientale della citta' di Ispica e' ben tutelato dallo strumento urbanistico;
il Liberty Ispicese deve essere tutelato non ingabbiando indiscriminatamente l'intera citta', ma con un attento lavoro di classificazione e catalogazione da operare mediante la redazione di piani particolareggiati del centro storico previsti nel piano regolatore.
Il vincolo ex legge n. 1497/39, puo' essere apposto solo attraverso un procedimento di descrizione, classificazione e catalogazione, attuato di concerto con l'amministrazione di Ispica e nell'interesse della collettivita';
2) sindaco del comune di Ispica che, con nota n. 25291 del 28 novembre 1998, osserva che l'adottando strumento vincolistico si manifesta decisamente inopportuno e, riproponendo pedissequamente il vincolo precedente, riversa nuovamente sull'amministrazione comunale i problemi della precedente proposta. L'apposizione di un vincolo di estensione generale e indiscriminata comporta una consistente menomazione delle potesta' pianificatorie dell'ente, pregiudicando la possibilita' di attuare la determinazione dell'assetto urbanistico del paese, istituzionalmente demandata al comune.
Le esigenze di difesa e valorizzazione delle bellezze del paese possono essere invece assolte attraverso gli strumenti urbanistici vigenti.
Inoltre il sindaco lamenta la sua mancata partecipazione alle riunioni della commissione, in quanto l'amministrazione comunale non e' stata informata dell'inizio del procedimento cosi' come previsto dall'art. 2 della legge n. 1497/39, ed esprime delle perplessita' circa alcune incongruenze rilevate nei verbali: in particolare, nel verbale di sopralluogo il presidente della commissione ha proposto di attestare il perimetro del vincolo al percorso che ha fatto la commissione, mentre poi nella successiva seduta della commissione viene deliberata una perimetrazione diversa.
L'autorita' sindacale evidenzia infine che nella proposta di vincolo non vengono indicati "i punti di vista o belvedere", dai quali sarebbe dato apprezzare la bellezza panoramica del luogo;
Viste le controdeduzioni rese dalla soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Ragusa, che con nota n. 1979 del 7 giugno 1999, ha rilevato che vanno respinte le opposizioni presentate dal comune di Ispica, nella parte in cui si asserisce che l'adottando strumento vincolistico riproporrebbe pedissequamente i termini del vincolo precedente. Infatti, la nuova proposta di vincolo ha apportato rettifiche alla perimetrazione riducendola e coniugando la valenza con altre forme di vincolo: cio' soprattutto nelle zone di margine, come si legge nel verbale della commissione dell'1 giugno 1998;
La commissione bellezze naturali e panoramiche ha inteso apportare le suddette riduzioni alla perimetrazione dell'area da vincolare proprio per contemperare, nei limiti del possibile, le esigenze di tutela paesaggistico-ambientale della zona e, quindi, il loro primario interesse pubblico, con le preoccupazioni degli abitanti del comune di Ispica. Cio' significa che l'adottando strumento vincolistico non contiene valutazioni arbitrarie ne' svincolate da un analitico esame del paese; al contrario esso intende proporre una tutela paesaggistica collegata alle esigenze della popolazione di Ispica.
Si respinge anche l'affermazione secondo la quale l'apposizione del vincolo ex legge n. 1497/39 comporterebbe un generale e indiscriminato divieto di edificabilita', pregiudicando il controllo dell'assetto urbanistico del paese istituzionalmente demandato all'ente comunale; il vincolo paesaggistico non preclude di per se' l'attivita' edilizia, ma determina soltanto l'obbligo di sottoporre i progetti degli interventi che si intendono realizzare all'esame della soprintendenza, affinche' essa ne autorizzi l'esecuzione e detti le prescrizioni opportune (T.A.R. Umbria, 18 aprile 1985, n. 90, T.A.R., 1985, I, 2341).
Detta tutela fondata sulla legge n. 1497/39 non comporta alcun divieto assoluto di edificabilita' (C.d.S., VI, 13 febbraio 1976, n. 87, Consiglio di Stato, 1976, I, 239).
Per quanto concerne poi i rapporti tra vincolo paesistico e pianificazione urbanistica, si puo' affermare che in considerazione delle connessioni e delle reciproche interferenze l'esercizio dei poteri del soprintendente per la tutela del bene ambientale non puo' ritenersi invasivo delle competenze esercitabili in relazione alla concorrente materia urbanistica. Le due funzioni tutelano interessi affini ma non identici, configurandosi il potere di controllo del soprintendente quale "strumento aggiuntivo" rispetto alle generiche previsioni del piano urbanistico, idoneo a salvaguardare profili specifici e concreti (C.d.S., VI, 1o agosto 1986, n. 605, Consiglio di Stato 1986, I, 1273).
Con cio' si vuole significare che l'amministrazione dei beni culturali, con l'apposizione del vincolo, non ha assolutamente inteso sottrarre al comune di Ispica l'indirizzo della programmazione urbanistica.
Da quanto sopra detto si evince che non sussiste alcuna incompatibilita' tra materia urbanistica e materia paesaggistica; il vincolo paesaggistico non priva assolutamente l'amministrazione comunale della facolta' di determinarsi in materia urbanistica e non lede la possibilita' di curare gli interessi della collettivita'. Al contrario, esso rappresenta la base su cui il comune puo' attuare la propria competenza urbanistica nel pieno rispetto dei beni ambientali e, di conseguenza, tutelando in maniera completa l'interesse pubblico.
Riguardo, poi, al punto in cui il comune di Ispica contesta una presunta mancata convocazione del sindaco alle riunioni della commissione, va rilevato che l'art. 2 della legge n. 1497/39 e, di conseguenza, il citato art. 4 del regio decreto n. 1357/40, che ne regolamenta l'applicazione, e' stato modificato dall'art. 31, sesto comma del decreto del presidente della Repubblica n. 805/75, che non prevede piu' la convocazione del sindaco e la sua presenza nelle riunioni della commissione bellezze naturali e panoramiche.
Per quanto attiene le opposizioni dell'autorita' sindacale in cui viene fatto riferimento alle incongruenze che emergerebbero nei verbali della commissione, va detto che le rilevate discrasie non sussistono: cio' che fa testo, e che diventa il reale contenuto della proposta, e' infatti quello che risulta dalla perimetrazione deliberata, dalla commissione la quale scaturisce da tutta una serie di verifiche e di valutazioni da parte dei componenti della commissione, verbalizzate nella stessa proposta di vincolo; per cui puo' anche accadere che un componente della commissione esprima, nel corso dei lavori dell'organo collegiale, il proprio pensiero, il quale, potrebbe anche non coincidere con quanto deliberato dalla commissione, senza che cio' rappresenti un'incongruenza o una contraddizione, dal momento che la proposta deriva dal parere univocamente reso dall'intera commissione.
E' da respingere anche l'accusa secondo la quale nella proposta di vincolo non si farebbe alcun cenno o menzione dei punti di vista o belvedere da cui si puo' godere il panorama della citta' di Ispica; infatti, a tal proposito, si puo' affermare che "l'imposizione del vincolo di bellezza naturale non e' subordinata all'esistenza di punti di vista dai quali si possa godere la bellezza panoramica, dal momento che la legge n. 149/39 intende tutelate anche il godimento estetico del visitatore che si trovi all'interno del quadro naturale".
Inoltre, il vincolo panoramico puo' essere legittimamente imposto anche se manchi l'indicazione del punto di vista (belvedere) dal quale puo' essere goduto il panorama (C.d.S., VI, 14 luglio 1981, n. 425, Foro Amm. 1981, I, 1723);
Ritenuto che le motivazioni riportate nei succitati verbali e nella relazione tecnica allegata alla proposta di vincolo sono sufficienti e valide e testimoniano di un ambiente singolarissimo che presenta tutti i requisiti per essere oggetto di una studiata e corretta tutela che impedisca alle bellezze naturali e paesaggistiche della zona in questione di subire alterazioni di degrado irreversibili;
Rilevato che la perimetrazione dell'area da vincolare riportata nel verbale del 23 luglio 1998 necessita' di alcune specificazioni e chiarimenti atti a correggere alcuni errori materiali che, peraltro, non inficiano la validita' e la congruita' della proposta medesima;
Ritenuto, dunque, di dovere integrare ed emendare la perimetrazione suddetta, che viene come segue modificata, riproducendo altresi' l'elaborato grafico esplicativo, che nella forma corretta si allega al presente decreto, come sua parte integrante e sostanziale segnata di lettera A:
il perimetro del vincolo parte a nord, dalla via Capri dal punto di intersezione di tale via con il confine del centro storico, lungo il margine del Parco Forza (gia' sottoposto a vincolo archeologico) cosi' come definito dall'attuale P.R.G. e prosegue in direzione nord-est lungo il confine del centro urbano fino all'incrocio con via Silvio Pellico. Quindi percorre tale via in direzione ovest (comprendendo anche i prospetti delle costruzioni prospicienti tale via, ma non incluse nel vincolo) fino ad incrociare via Michelini, che si percorre verso sud fino ad incrociare via N. Sauro, la quale si segue verso ovest fino all'incrocio con via Neghelli, che si percorre fino all'incrocio con via Silvio Pellico. Da qui prosegue, lungo tale via in direzione ovest (comprendendo anche i prospetti delle costruzioni prospicienti tale via, ma non incluse nel vincolo) fino ad incrociare la strada statale n. 115 (Modica-Spaccaforno) che si percorre in direzione nord-ovest comprendendo anche i prospetti delle costruzioni prospicienti tale via, ma non incluse nel vincolo, fino al punto di confluenza con via V. Veneto. Si percorre, quindi, via V. Veneto in direzione est sino all'incrocio con via M. Rapisardi, la quale si percorre in direzione nord per un breve tratto fino all'incrocio con via Pietro Micca, che si segue in direzione ovest fino ad incrociare via Capri. Tale via viene percorsa dal perimetro del vincolo verso nord fino a raggiungere il confine del Parco Forza;
Considerato, quindi, nel confermare con le modifiche sopra esplicitate la proposta di vincolo in argomento, di dovere fare proprie le motivazioni espresse nella proposta avanzata dalla commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Ragusa nei verbali delle sedute del 1o giugno 1998, 26 giugno 1998 e 23 luglio 1998 e nella relazione tecnica, documenti ai quali si rimanda e le cui copie sono allegate al presente decreto sub. B, C e D;
Ritenuto, pertanto, che ricorrono evidenti motivi di pubblico interesse, che suggeriscono l'opportunita' di sottoporre a vincolo paesaggistico "parte delle aree urbane del comune di Ispica" in base alla proposta della commissione per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa, di cui ai verbali sopra indicati, alla relazione tecnica e alla perimetrazione come sopra descritta che ha il suo riscontro cartografico nella planimetria sub A;
Rilevato che l'apposizione del vincolo comporta soltanto l'obbligo per i proprietari, possessori o detentori, a qualsiasi titolo, degli immobili ricadenti nella zona vincolata, di presentare alla competente Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali, per la preventiva autorizzazione, qualsiasi progetto di opere che possa modificare l'aspetto esteriore della zona stessa;
Decreta:
Art. 1.
Per le motivazioni espresse in premessa, l'area comprendente "parte delle aree urbane del comune di Ispica" descritta come in premessa, la cui perimetrazione e' riportata nella planimetria sub. A, che insieme ai verbali del 1o giugno 1998, 26 giugno 1998 e 23 luglio 1998 della commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa e alla relazione tecnica forma parte, integrante del presente decreto, e' dichiarata di notevole interesse pubblico, ai sensi e per gli effetti dell'art. 1, numeri 3 e 4, della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e dell'art. 9 del relativo regolamento di esecuzione, approvato con regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357.
 
Art. 2.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della regione siciliana, unitamente alla copia dei verbali redatti nelle sedute del 1o giugno 1998, 26 giugno 1998 e 23 luglio 1998 della commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Ragusa, alla relazione tecnica ed alla planimetria di cui sopra e cenno ai sensi degli articoli 4 della legge n. 1497/1939 e 12 del regio decreto n. 1357/1940.
Una copia della Gazzetta Ufficiale della regione siciliana, contenente il presente decreto, sara' trasmessa entro il termine di mesi uno dalla sua pubblicazione, per il tramite della competente Soprintendenza, al comune di Ispica perche' venga affissa per tre mesi naturali e consecutivi all'albo pretorio del comune stesso.
Altra copia della predetta Gazzetta, assieme alla planimetria della zona vincolata, sara' contemporaneamente depositata presso gli uffici del comune di Ispica ove gli interessati potranno prenderne visione.
La Soprintendenza competente comunichera' a questo Assessorato la data dell'effettiva affissione del numero della Gazzetta sopra citata all'albo del comune di Ispica.
 
Art. 3.
Avverso il presente decreto e' ammesso ricorso, ai sensi e per gli effetti del terzo comma dell'art. 4 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, entro sei mesi dalla data di affissione all'albo del comune interessato della copia della Gazzetta Ufficiale della regione siciliana contenente il citato decreto, nonche' ricorso giurisdizionale innanzi al T.A.R. entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della regione siciliana.
Palermo, 28 dicembre 1999
L'assessore: Morinello
 
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Allegato B

COMMISSIONE BELLEZZE NATURALI E PANORAMICHE DELLA PROVINCIA DI RAGUSA PROPOSTA DI VINCOLO PAESAGGISTICO DI PARTE DELLE AREE URBANE DEI
COMUNI DI ISPICA E POZZALLO

Verbale della commissione provinciale bellezze naturali e panoramiche
di Ragusa redatto nella seduta del 1o giugno 1998

L'anno 1998, il giorno 1o giugno, alle ore 10,30, si e' riunita in prima convocazione, nei locali della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali siti in piazza Liberta' 2, la commissione bellezze naturali e panoramiche della provincia di Ragusa, nominata con decreto assessoriale n. 5006 del 7 gennaio 1995, cosi' come ricostituita per il quadriennio 1995/1999, convocata dal presidente dott. Giuseppe Voza con nota raccomandata n. prot. 2833/Amm del 21 maggio 1998, inviata a ciascuno dei componenti della commissione ed ai rappresentanti dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Ragusa e del distretto minerario di Catania, quali membri aggregati.
Sono intervenuti alla riunione i seguenti componenti della commissione:
dott. Giuseppe Voza - soprintendente per i beni culturali ed ambientali pro tempore della circoscrizione di Ragusa - presidente;
prof. Filippo Garofalo - componente;
arch. Giovanni Cintolo - componente;
ing. Angelo Trupia - membro aggregato - rappresentante del distretto minerario di Catania;
sig.ra La Ferla Lidia - assistente amministrativo della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Siracusa - segretario.
Assistono alla riunione, nella sua prima fase, l'arch. Fulvia Caffo - direttore della sezione beni paesaggistici della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Ragusa, per eventuali chiarimenti ed approfondimenti che dovessero essere richiesti dalla commissione.
Il presidente, accertata la presenza di tutti i componenti di cui sopra, dichiara aperta la seduta con il seguente ordine del giorno:
1) presentazione vincolo paesaggistico di parte delle aree urbane di Ispica;
2) presentazione vincolo paesaggistico di parte delle aree urbane di Pozzallo;
3) varie ed eventuali.
In ordine al primo punto all'ordine del giorno l'arch. Caffo nel presentare il vincolo alla commissione informa la stessa del fatto che si tratta della riproposizione di un vincolo che, per irregolarita' nella formazione della commissione, l'assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali non ha approvato, invitando la Soprintendenza a riconvocare la commissione ed a ripresentare il vincolo nel rispetto delle procedure di formazione della commissione.
Il vincolo viene, quindi, riproposto, sic et simpliciter, alla nuova commissione nella sua formulazione originaria e l'arch. Caffo, dopo aver esibito la documentazione fotografica, da' lettura della relazione tecnica che costituisce il presupposto per la proposta di vincolo e ne spiega le finalita'.
A conclusione della lettura della relazione prende la parola il dott. Voza il quale afferma che i due componenti della commissione, essendo nuovi al problema, nel valutare la proposta di vincolo potrebbero consigliare al presidente degli aggiustamenti rispetto alla proposta originaria.
L'arch. Cintolo fa rilevare che sarebbe opportuno tenere presente le preoccupazioni degli abitanti di Ispica per l'imposizione del vincolo esteso all'intero centro urbano che, a loro avviso, produrrebbe una stasi nell'attivita' edilizia, con conseguenze negative sui gia' precari livelli occupazionali della citta'. Pertanto, propone di tenere presente per la perimetrazione la scheda I.P.C.E. (Inventario di protezione de] patrimonio culturale europeo) del Consiglio d'Europa di concerto con il Ministero della pubblica istruzione (scheda n. I-19-88-005 re datta dal prof. G. Gangemi in data 11 febbraio 1979).
Cio' darebbe piu' forza all'imposizione del vincolo e potrebbe fugare, cosi', le preoccupazioni dei cittadini, preoccupazioni, peral-. tro, infondate, continua Cintolo, come dimostra la situazione che si e' venuta a determinare a seguito dell'imposizione di analoghi vincoli nei comuni di Ragusa e Modica, dove non si e' avuta alcuna riduzione dell'occupazione, ma anzi la creazione di nuovi posti di lavoro.
L'arch. Caffo conferma, infatti, che a seguito dell'azione di con- certo con la commissione per il terremoto, la verifica fatta sui luoghi ha dato esiti positivi, nel senso che sono state rispettate le direttive impartite dalla Soprintendenza nell'esecuzione dei lavori, con buoni ed apprezzabili risultati.
Il prof. Garofalo concorda con l'arch. Cintolo sull'opportunita' di ridurre il perimetro dei vincolo urbano, coniugandolo con altre forme di vincolo di tipo paesaggistico, soprattutto nelle zone di margine. Ritiene che, per evitare una nuova opposizione al vincolo, bisogna cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della tutela, magari anche con dibattiti sulla stampa che coinvolgano le forze intellettuali; infatti, afferma Garofalo, e' encomiabile l'opera della Soprintendenza di proteggere le ultime manifestazioni del liberty ispicese, che si sviluppo' dopo la prima guerra mondiale, che ha come conseguenza di portare l'attenzione sulla piccola artigianalita', promuovendone la professionalita'. Infatti, il liberty non e' stato ancora molto pubblicizzato come il barocco, per cui e' interessante l'idea di uscire dai grandi esempi monumentali focalizzando l'attenzione sulla salvaguardia di una architettura minore, dotata di una peculiarita' propria, che ha il pregio di mettere in rilievo il lavoro certosino delle maestranze artigiane locali.
Anche l'ing. Trupia conviene sul fatto che determinate iniziative che in un primo momento vengono osteggiate, in quanto ritenute pregiudizievoli degli interessi di determinate categorie di lavoro, alla fine finiscono per valorizzarle.
Il presidente della commissione, dott. Voza, chiede a questo punto all'arch. Caffo se ritiene che la perimetrazione proposta possa essere confermata o, eventualmente, in determinati punti, previa verifica sui luoghi, possa essere modificata.
L'arch. Caffo pur dichiarando di essere disponibile ad una re- visione del perimetro del vincolo, dopo un'attenta visita dei luoghi insieme ai componenti della commissione, ritiene che il vincolo possa essere confermato nella sua estensione originaria e che, anzi, la proposta potra' essere rafforzata con ulteriori motivazioni, soprattutto per le aree che si trovano lungo i limiti del vincolo, che sono limiti naturali a forte connotazione ambientale. Commenta l'arch. Caffo, ancora, che mentre prima molti si interessavano al problema della tutela del liberty ispicese e ne auspicavano la conservazione, dopo l'intervento della Soprintendenza con la proposta di vincolo paesaggistico, a causa delle polemiche che ne sono seguite, tutti si sono defilati e non hanno mostrato solidarieta' con l'azione della Soprintendenza.
La commissione, alla luce delle sopra esposte motivazioni, stabilisce concordemente di approfondire le tematiche sviluppate in occasione del sopralluogo che viene fissato per il giorno 16 giugno p.v., con incontro alle ore 9 presso il loggiato del Sinatra ad Ispica, per valutare sui luoghi la proposta di perimetrazione del vincolo.
(Omissis).
Esauriti gli argomenti all'ordine del giorno, il presidente, alle ore 12,30 dichiara chiusa la riunione.
Letto, approvato e sottoscritto. dott. Voza, presidente; prof. Garofalo, componente; arch. Cintolo, componente; ing. Trupia, membro aggregato; sig.ra La Ferla, segretario.
 
Allegato C

COMMISSIONE BELLEZZE NATURALI E PANORAMICHE DELLA PROVINCIA DI RAGUSA PROPOSTA DI VINCOLO PAESAGGISTICO DI PARTE DELLE AREE URBANE DI
ISPICA E POZZALLO (RAGUSA)

Verbale del sopralluogo effettuato dalla commissione provinciale bellezze naturali e panoramiche di Ragusa redatto in data
26 giugno 1998

L'anno 1998, il giorno 26 giugno. alle ore 9.30, presso il loggiato del Sinatra in comune di Ispica, a seguito di convocazione del presidente dr. Giuseppe Voza con nota prot. n. 3323/Amm del 19 giugno 1998. inviato a ciascuno dei componenti della commissione bellezze naturali e panoramiche della provincia di Ragusa, nominata con decreto n. 5006 del 7 gennaio 1995, cosi' come ricostituita per il quadriennio 1995/1999, ed ai rappresentanti dell'ispettorato ripartimentale delle foreste di Ragusa e del distretto minerario di Catania, quali membri aggregati, sono intervenuti per partecipare al sopralluogo i seguenti componenti della commissione:
Giuseppe Voza - soprintendente per i beni culturali ed ambientali pro tempore della circoscrizione di Ragusa - presidente;
prof. Filippo Garofalo - componente;
arch. Giovanni Cintolo - componente;
dott. Antonino Sallemi - rappresentante distretto ripartimentale foreste di Ragusa - membro aggregato;
ing. Angelo Trupia - rappresentante distretto minerario di Catania - membro aggregato;
sig.ra La Ferla Lidia - assistente amministrativo della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Siracusa - segretario.
Partecipano, inoltre, al sopralluogo l'arch. Fulvia Caffo, diret- tore della sezione II/PAU della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Ragusa e l'arch. C. Criscione, dirigente tecnico della Soprintendenza, per eventuali chiarimenti alla commissione.
Dopo aver visionato sulla planimetria il perimetro del vincolo cosi' come proposto, considerato che esso non puo' essere messo in discussione dalla parte della cava, che ne costituisce un limite naturale, l'attenzione viene focalizzata sulla parte del perimetro che corre attraverso la nuova zona di espansione del centro abitato per meglio valutarlo a seguito di attenta visita dei luoghi.
Percorrendo a piedi via Galiano, il presidente osserva che la zona a sud di tale via e' totalmente interessata da fabbricati di recente costruzione che hanno ulteriormente e quasi integralmente occupato le poche aree libere e, pertanto, considerato che ormai l'edificato non presenta piu' elementi di pregio, mette in discussione la proposta di attestare il limite del vincolo su questa via fino al punto in cui si ricongiunge con la via Statale. Si continua, poi, la visita percorrendo alcune vie della periferia: via Statale, via Ragusa, via Vittorio Veneto, via M. Rapisardi e via Bandiera, fino a giungere al percorso pedonale che si affaccia su cava Mortella, limite naturale del vincolo.
A questo punto, ultimata la visita ad Ispica, la commissione fa il punto della situazione. Facendosi interprete anche del pensiero degli altri membri della commissione, cosi' come ha avuto modo di cogliere dalle osservazioni fatte e dalle argomentazioni svolte durante la visita, il presidente, dott. Voza, ritiene che la perimetrazione del vincolo presentata, studiata in occasione della prima proposta di vincolo, possa subire delle modifiche nel senso che non si ravvisano le condizioni di sei anni fa, quando la perimetrazione poteva includere alcune zone di margine della citta', dove c'erano ancora delle aree libere, e dare un senso alla tutela di una parte di edificato di una certa qualita'.
Oggi, invece, che le aree sono state occupate integralmente da fabbricati che hanno una tipologia priva di qualsiasi caratterizzazione, l'apposizione del vincolo paesaggistico e' svuotata di significato.
Pertanto, il presidente propone di attestare il perimetro del vincolo al percorso che ha fatto la commissione, all'interno del quale si trovano gli esempi di maggiore pregio del liberty ispicese, a tutela del quale il vincolo viene proposto, escludendo le zone di margine del centro urbano.
Conclusa la visita ad Ispica, la commissione prosegue alla volta di Pozzallo per continuare il sopralluogo...
(Omissis).
Completata la visita, alle ore 12, il presidente ringrazia e saluta gli intervenuti al sopralluogo e fa rientro in sede.
Letto, approvato e sottoscritto. dott.Voza, presidente; prof. Garofalo, componente; arch. Cintolo, componente; ing. Trupia, membro aggregato; dott. Sallemi, membro aggregato; sig.ra La Ferla, segretario.
 
Allegato D

COMMISSIONE BELLEZZE NATURALI E PANORAMICHE DELLA PROVINCIA DI RAGUSA
PROPOSTA DI VINCOLO PAESAGGISTICO DI PARTE DELLE AREE URBANE DEI COMUNI DI ISPICA E POZZALLO

Verbale della commissione provinciale bellezze naturali e panoramiche
di Ragusa redatto nella seduta del 23 luglio 1998

L'anno 1998, il giorno 23 luglio, alle ore 10,00, si e' riunita in prima convocazione, nei locali della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali siti in piazza Liberta', 2, la commissione bellezze naturali e panoramiche della provincia di Ragusa, nominata con decreto assessoriale n. 5006 del 7 gennaio 1995, cosi' come ricostituita per il quadriennio 1995/1999, convocata dal presidente dott. Giuseppe Voza con nota raccomandata n. prot. 3583/Amm del 14 luglio 1998, inviata a ciascuno dei componenti della commissione ed ai rappresentanti dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Ragusa e del distretto minerario di Catania, quali membri aggregati.
Sono intervenuti alla riunione i seguenti componenti della comnissione:
dott. Giuseppe Voza - Soprintendente per i beni culturali ed ambientali pro tempore della circoscrizione di Ragusa - presidente;
prof. Filippo Garofalo - componente;
arch. Giovanni Cintolo - componente;
ing. Gaetano Maltese - membro aggregato - rappresentante del distretto minerario di Catania - delegato;
m.llo Cilio Salvatore - membro aggregato - rappresentante dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Ragusa - delegato;
sig.ra La Ferla Lidia- assistente amministrativo della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Siracusa - segretario.
Assiste alla riunione nella sua prima fase l'arch. Fulvia Caffo - direttore della sezione beni paesaggistici della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Ragusa, per eventuali chiarimenti ed approfondimenti che dovessero essere richiesti.
Alle ore 10 il presidente, preso atto della presenza di tutti i componenti la commissione provinciale bellezze naturali e panoramiche di cui sopra, dichiara aperta la seduta invitando la commissione all'esame del primo punto all'ordine del giorno che prevede la delibera della proposta del vincolo paesaggistico di parte delle zone urbane del comune di Ispica, gia' ampiamente dibattuta nella precedente seduta della commissione, nonche' verificata attraverso il sopralluogo effettuato in data 26 giugno 1998.
Il presidente, prima di procedere alla delibera, da' lettura della relazione tecnica che costituisce il presupposto per la proposta di emanazione del presente vincolo ed e' allegata al presente verbale. Copia di essa e delle planimetrie con la perimetrazione del vincolo verranno anche depositate insieme al verbale presso gli uffici della Soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Ragusa, per l'eventuale consultazione da parte di coloro che ne abbiano interesse.
A conclusione della suddetta lettura l'arch. Caffo si allontana dalla sala della riunione e la commissione passa alla votazione sulla proposta di vincolo e alla delimitazione dell'area da tutelare che sara' la seguente:
PERIMETRAZIONE
Proposta di vincolo di alcune aree del centro urbano di Ispica: la perimetrazione di tale vincolo viene qui appresso definita e meglio indicata con linea continua rossa e campitura in giallo nelle allegate planimetrie in scala 1:4.000 e in scala 1:25.000.
Il perimetro del vincolo segue il confine est della perimetrazione del centro storico lungo il margine del Parco Forza (gia' sottoposto al vincolo archeologico) cosi' come definito dall'attuale P.R.G., prosegue lungo il confine del centro urbano fino all'incrocio con via Silvio Pellico e prosegue percorrendola verso-nord (comprendendo anche le costruzioni prospicienti il lato ovest di tale via), fino ad incrociare via Michelini, che si percorre verso ovest fino ad incrociare via N. Sauro, la quale si segue verso nord fino all'incrocio con via Neghelli che si percorre fino all'incrocio con via S. PeIlico, che si percorre in direzione ovest fino ad incrociare la strada provinciale Modica Spaccaforno. Da questo punto si percorre in direzione nord-est comprendendone anche le unita' del lato ovest, fino al punto di confluenza con via V. Veneto. Percorrendo quindi via V. Veneto in direzione sud si incrocia via M. Rapisardi, la quale si percorre in direzione est per un breve tratto, fino all'incrocio con via P. Micca; percorre poi in direzione nord per un breve tratto fino ad incontrare via Capri che si percorre in direzione est fino a chiudersi col confine del Parco Forza.
Tutto cio' esaurito e condiviso, la commissione all'unanimita'
Delibera
di proporre l'inclusione nell'elenco delle bellezze naturali della provincia di Ragusa, ai sensi dell'art. 1, numeri 3 e 4, della legge 29 giugno 1939, n. 1497, come bellezza d'insieme e panoramica, parte delle aree urbane del comune di Ispica, cosi' come descritto, nella perimetrazione sopra riportata.
(Omissis).
Il presidente, esauriti tutti gli argomenti all'ordine del giorno, alle ore 13, ringrazia gli intervenuti e dichiara chiusa la riunione.
Letto, approvato e sottoscritto. dott. Voza, presidente; prof. Garofalo, componente; arch. Cintolo, componente; ing. Maltese, membro aggregato; m.llo Cilio, membro aggregato; sig.ra La Ferla, segretario.

REGIONE SICILIANA
SOPRINTENDENZA AI BENI CULTURALI ED AMBIENTALI RAGUSA

Proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico di alcune aree del centro urbano di Ispica ai sensi della legge n. 1497 del
29 giugno1939

Il patrimonio storico-architettonico-ambientale della citta' di Ispica necessita di un immediato strumento di tutela in considerazione della gravita' della situazione edificatoria che mal governata, rischia di stravolgere l'aspetto paesaggistico ed urbanistico della citta', prima che venga ulteriornente distrutta, come in atto sta avvenendo, parecchia di quella architettura che caratterizza buona parte del liberty ispicese, per lasciare posto a nuove unita' edilizie prive di qualunque connotazione architettonica, o ad interventi di "maquillage" estetico di dubbio gusto.
In conseguenza di tale situazione, questa Soprintendenza, ritiene improcrastinabile l'esigenza di sottoporre il centro abitato di Ispica, nella perimetrazione qui appresso indicata, con una linea rossa e campitura in giallo nella allegata planimetria a vincolo ai sensi della legge n. 1497/1939, indispensabile strumento di tutela e salvaguardia sia dei valori panoramici, sia della qualita' dell'architettura tradizionale, per la conservazione delle caratteristiche dell'impianto urbano e dei partiti architettonici, con il rispetto dei valori materici e cromatici tradizionali di fronti, coperture e finiture di tale patrimonio.
L'estensione del vincolo riguarda il centro storico e quella parte urbana che si e' sviluppata nella terza fase di espansione della citta', successivamente a quella che riguardo' la ricostruzione post-terremoto del 1693.
Nella fase di ricostruzione del dopo terremoto, la cittadinanza obbedendo alla cessata esigenza di difesa dell'abitato, aveva abbandonato il fortilitium di Cava d'Ispica e aveva individuato sul pianoro a nord del vecchio sito i requisiti morfologici idonei ai lunghi allineamenti viari e agli sfondi prospettici tipici del periodo barocco.
La terza fase e' caratterizzata da un inurbamento spinto dalla forte esigenza di terziarizzazione che pertiene alla contemporaneita', e che ha portato Ispica a continuare la sua espansione sul pianoro del periodo barocco, risolvendola in maniera prettamente lineare ed in continuita' con quella fase genetica iniziata nella Ispica barocca post-terrernoto, e che ancora oggi puo' dirsi non completamente esaurita.
Fase tesa alla riappropriazione dell'ambiente urbano, che si contrappone alla tendenza barocca di un inurbamento prettamente simbolico (Ispica, infatti era soprattutto una piazza, con tutti i suoi elementi caratteristici, ma senza citta' attorno; in quanto i massari continuavano a svolgere una vita prettamente rurale) e che fin dai primi del novecento, accanto alle inestimabili realizzazioni del periodo barocco, S. Bartolomeo, Santa Maria Maggiore, il loggiato del Sinatra, chiesa Convento del Carmine ecc., ha visto nascere splendidi esempi di edifici in stile liberty, vedi Palazzo Bruno progettato dall'arch. Ernesto Basile, grande esponente del liberty nazionale, l'edificio del mercato, palazzo Modica, palazzo Bruno, palazzo Miceli ecc., ed inoltre ha reso ricche le sue strade di quell'edilizia cosiddetta "elencale" che caratterizza buona pane del liberty ispicese la cui valenza, se pure non riveste nella generalita' dei casi un carattere di monumentalita', ha dato luogo ad una interventualita' rivolta a dare compiutezza all'ambiente urbano.
Gli elementi formali caratterizzanti le facciate, manifestano i segni di una pratica artigiana di scalpellini che nelle soluzioni formali degli intagli di stipiti, di cornicioni, di frontespizi, ecc., hanno dato prova di pregevoli prestazioni d'opera, e che costituiscono raro esempio di concetrazione ed omogeneita', sia dal punto di vista stilistico che da quello ambientale, favorendo una componente estetico-architettonica di indubbio valore.
Ed e' proprio nel concetto di ambiente che individua nei complessi di cose immobili la doppia istanza quella estetica e quella storica, che occorre considerare il centro di citta' oggetto della proposta di vincolo. Quindi il bene architettonico-monumentale non piu' individuato in modo circoscritto e puntiforme, ma esteso ad intere aree urbane che se pur caratterizzate da una "istanza estetica" non fortemente tipicizzata, hanno un valore storico sicuramente indiscusso.
L'ambiente urbano di Ispica, presenta infatti dei manufatti e delle proporzioni talmente omogenee ed originali da costituire di per se' valenza paesaggistica di forte caratterizzazione estetica assolutamente degna di salvaguardia e di rigorosa tutela da conseguire attraverso il rispetto dell'impianto tipologico-strutturale e degli elementi formali degli edifici, la riqualificazione dell'arredo urbano (pavimentazioni, reti aeree, illuminazione, pubblicita', verde pubblico), nel rispetto dell'immagine storicizzata della citta'.
Perimetro di vincolo
La perimetrazione di tale vincolo viene qui appresso definita e meglio indicata con linea continua rossa e campitura in giallo nell'allegata planimetria in scala 1:4.000 e 1:25.000.
Il perimetro del vincolo segue il confine est della perimetrazione del centro storico lungo il margine del Parco Forza (gia' sottoposto a vincolo archeologico) cosi' come definito dall'attuale P.R.G.; prosegue lungo il confine del centro urbano fino all'incrocio con via Silvio Pellico e prosegue percorrendola verso nord (comprendendo anche le costruzioni prospicienti il lato ovest di tale via), fino ad incrociare via Michelini, che si percorre verso ovest fino ad incontrare via N. Sauro, la quale si segue verso nord fino all'incrocio con via Neghelli che si percorre fino all'incrocio con via S. Pellico, che si percorre in direzione ovest fino ad incrociare la strada provinciale ModicaSpaccaforno. Da questo punto si percorre in direzione nord-ovest comprendendone anche le unita' del lato ovest, fino al punto di confluenza con via V. Veneto. Percorrendo quindi via V. Veneto in direzione sud si incrocia via M. Rapisardi, la quale si percorre in direzione est per un breve tratto fino all'incrocio con via P. Micca. Percorre poi in direzione nord per un breve tratto fino ad incontrare via Capri che si percorre in direzione est fino a richiudersi con confine del Parco Forza.
 
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