Gazzetta n. 113 del 17 maggio 2000 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 15 febbraio 2000
Approvazione del programma nazionale "Biocombustibili" (PROBIO). (Deliberazione n. 27/2000).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 15 gennaio 1994, n. 65, di ratifica della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatta a New York nel 1992, concernente la "stabilizzazione delle concentrazioni in atmosfera di gas ad effetto serra ad un livello tale da prevenire pericolose interferenze delle attivita' umane al sistema climatico".
Visto il decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143, relativo al conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia d'agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'amministrazione centrale;
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 1 12, che trasferisce alle regioni e agli enti locali ulteriori funzioni e competenze in materia ambientale ed energetica e considerate le funzioni attribuite dall'art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, alla Conferenza unificata per i rapporti tra lo Stato, le regioni, le province autonome, le autonomie locali;
Vista la legge 2 dicembre 1998, n. 423, art. 3, comma 4, che prevede la presentazione al CIPE per l'approvazione da parte del Ministro delle politiche agricole e forestali, d'intesa con la Conferenza permanente Stato-regioni, di un Programma nazionale "biocombustibili", per avviare le azioni nazionali derivanti dagli impegni assunti con il Protocollo di Kyoto;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 che riforma l'organizzazione del Governo ed istituisce il Ministero delle politiche agricole e forestali;
Vista la propria delibera n. 137 del 19 novembre 1998 che definisce le linee guida per le politiche e le misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra;
Considerato che il protocollo di Kyoto in data 10 dicembre 1997 ha, fra l'altro, individuato le azioni che dovranno essere realizzate dai paesi "Annex I" per la riduzione delle emissioni con particolare riferimento anche allo sviluppo delle fonti rinnovabili per la produzione di energia e delle tecnologie innovative per la riduzione delle emissioni;
Considerato che la Commissione europea nella Comunicazione (98) 353 "Climate Change - Towards an EU postkyoto strategy", individua le linee di sviluppo delle politiche e misure europee per l'attuazione del protocollo di Kyoto, con particolare riferimento all'energia, ai trasporti, all'agricoltura, all'industria, alle misure fiscali, alla ricerca scientifica ed allo sviluppo di nuove tecnologie, oltreche' alla utilizzazione dei meccanismi di flessibilita';
Visto il "Programma nazionale energia rinnovabile da biomasse (PNERB)" di cui alle premesse della delibera CIPE del 19 novembre 1998 (n. 137/1998), nonche' il "Programma nazionale per la valorizzazione delle biomasse agricole e forestali" approvato dal CIPE nella riunione del 21 dicembre 1999, predisposti dal Ministero per le politiche agricole e forestali;
Considerato che il Ministro delle politiche agricole e forestali e' tenuto a presentare al CIPE, ai sensi dell'art. 3, comma 4, della legge 2 dicembre 1998, n. 423, il Programma nazionale denominato "Biocombustibili" (PROBIO) che rappresenta il primo strumento di attuazione operativa dei citati Programmi;
Considerato che con decreto del Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, n. 137535 del 27 maggio 1999, variazione di bilancio, sono stati resi disponibili i fondi previsti di lire 5 miliardi sul capitolo MIPAF n. 7623;
Vista la proposta del Ministro delle politiche agricole e forestali con nota n. 50244 del 7 febbraio 2000;
Visto il parere positivo espresso dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 10 febbraio 2000;
Delibera:
E' approvato l'allegato Programma nazionale "Biocombustibili" (PROBIO), che costituisce parte integrante della presente delibera.
Roma, 15 febbraio 2000
Il Presidente delegato: Amato Registrato alla Corte dei conti il 2 maggio 2000 Registro n. 2 Tesoro, bilancio e programmazione economica, foglio n. 10
 
Allegato
PROGRAMMA NAZIONALE "BIOCOMBUSTIBILI" PROBIO
Il programma nazionale biocombustibili (PROBIO) e' stato predisposto dal Ministero delle politiche agricole e forestali in ottemperanza all'art. 3 della legge 2 dicembre 1998, n. 423, "Interventi strutturali e urgenti nel settore agricolo, agrumicolo e zootecnico", che recita:
per avviare le azioni nazionali derivanti dall'applicazione delle determinazioni adottate dalla conferenza di Kyoto per la riduzione delle emissioni gassose, il Ministro per le politiche agricole, d'intesa con la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, presenta al CIPE per l'approvazione un Programma nazionale denominato "Biocombustibili". Per la realizzazione del predetto programma e' autorizzata la spesa di lire 5 miliardi annue a decorrere dal 1999.
In coerenza con il programma nazionale energia rinnovabile da biomasse (PNERB) del 24 giugno 1998, e con il conseguente Programma nazionale per la valorizzazione delle biomasse agricole e forestali (PNVBAF) del 18 giugno 1999, che vengono qui integralmente richiamati ed a cui va fatto riferimento per quanto non esplicitato in questa sede, il PROBIO ne rappresenta il primo strumento di attuazione operativa.
Poiche' l'obiettivo prioritario e' "l'avvio di azioni", lo scenario di questo programma abbraccia l'arco di un triennio. Il proseguimento e l'adeguamento delle azioni negli anni successivi, secondo quanto previsto dal PNERB e dal PNVBAF ed in funzione dei risultati che si conseguiranno con l'attuazione del PROBIO, dovranno rendere possibile il raggiungimento degli obiettivi programmati e con una tempistica coerente con le scadenze previste dal protocollo di Kyoto e dalla delibera CIPE n. 137 del 19 novembre 1998.
Il programma, che non prevede interventi di sostegno "ordinario" al mondo produttivo, e' orientato verso l'attuazione di attivita' dimostrative/divulgative con una forte caratterizzazione territoriale, in grado di stimolare sia le amministrazioni locali che gli imprenditori agricoli ed industriali verso un ulteriore sviluppo dei biocombustibili, e potra' fare affidamento su forme di supporto ed incentivazioni provenienti da altre fonti.
Definizioni.
Il termine "biocombustibili" individua, nella sua accezione piu' ampia, l'insieme di quelle biomasse o prodotti derivanti dalle biomasse che presentano caratteristiche fisico-chimiche tali da renderli utilizzabili in processi di combustione od altra trasformazione termochimica.
I biocombustibili, in funzione del loro stato, possono essere classificati in: solidi (legno, paglie, pellets, ecc.), liquidi (oli vegetali, alcoli, eteri, esteri, ecc.), gassosi (biogas da digestione anaerobica ecc.). Un ulteriore metodo di classificazione divide i biocombustibili in biomasse tal quali (ad es. paglia) e in combustibili derivanti da una qualche trasformazione di biomasse tal quali (ad es. pellets).
La necessita' di raggiungere l'obiettivo posto, cioe' di dare concreto avvio alle azioni nazionali per la riduzione di emissioni gassose, impone una restrizione a priori del campo di intervento al fine di non disperdere le limitate risorse disponibili.
Pertanto, ai fini di questo programma, le azioni di tipo generale sono previste per l'insieme dei biocombustibili, mentre quelle di tipo specifico, limitatamente al triennio considerato, sono fortemente orientate verso il campo di quei biocombustibili che, derivando da processi di trasformazione di biomasse tal quali, presentano elevate caratteristiche di trasportabilita' e di impiego al di fuori dei circuiti di autoconsumo.
Tipologie di intervento.
Premesso che, se e' vero che un'importante ricaduta per il settore primario e' attesa dallo sviluppo delle biomasse per energia, ed in particolare dei biocombustibili, e' altrettanto realistica la considerazione per cui non avrebbe senso indirizzare le azioni del PROBIO esclusivamente verso gli agricoltori, in quanto il successo delle azioni e' determinato da un armonico sviluppo delle filiere nel loro complesso.
Cio' significa che le azioni previste dal PROBIO, pur incentrate sul settore primario, e quindi coordinate dal MIPAF, devono andare nel senso di stimolare le filiere biocombustibili in tutte le loro componenti, come del resto previsto dalla citata delibera CIPE e dallo stesso PNVBAF.
Le azioni previste sono strutturate su due livelli:
centrale: coordinato direttamente dal MIPAF con il contributo di rappresentanti regionali;
regionale: basato essenzialmente su "progetti dimostrativi interregionali" in grado di ottimizzare l'impatto di PROBIO.
Le attivita' a livello centrale.
Le attivita' a livello centrale sono affidate al Gruppo di supporto tecnico-scientifico "Bioenergia", gia' previsto dal PNERB ed istituito presso il MIPAF con l'obiettivo di supportare il Ministero ed il coordinamento Stato-regioni per tutta la tematica biocombustibili, in applicazione del PNERB e del PNVBAF, di cui alle delibere CIPE n. 211 del 3 dicembre 1997 e n. 137 del 19 novembre 1998.
In particolare sono previste le seguenti incombenze:
coordinamento generale dell'intero PROBIO, in coerenza con PNERB e PNVBAF;
definizione di metodologie di raccolta, analisi e valutazione dei risultati;
supporto tecnico scientifico ai processi decisionali del MIPAF e delle regioni, con particolare riferimento alla gestione delle risorse economiche messe a disposizione anche da altri provvedimenti di legge per il sostegno alla produzione e l'uso dei biocombustibili (ad es. d.lgs n. 173/1998);
istruttoria di progetti presentati, quando richiesto e di competenza;
monitoraggio dell'andamento del PROBIO;
supporto alla collaborazione ed all'interscambio con le amministrazioni regionali e con altri enti ed istituzioni, anche a livello europeo, a partire da quelli partecipanti alle reti europee di cooperazione promosse dalla Commissione europea (programma Altener ed altri);
collaborazione alla definizione ed alla gestione di accordi di programma e di altri strumenti operativi con la diretta partecipazione del MIPAF.
Una serie di ulteriori competenze potranno essere individuate con specifico riferimento alle azioni dimostrative a livello territoriale interregionale, incentrate sullo sviluppo dei biocombustibili con le caratteristiche prima accennate (trasportabilita' ed impiego non per autoconsumo), tra cui:
definizione di campagne informative per gli agricoltori finalizzate al miglioramento delle tecniche agronomiche;
promozione verso le aziende di trasporto pubblico, gli enti locali e gli altri soggetti pubblici o assimilabili (universita', scuole, comunita', ecc.) perche' utilizzino biocombustibili nei veicoli, nel riscaldamento degli edifici ed in altre utenze;
elaborazione e diffusione di manuali sulla produzione e l'uso dei biocombustibili;
organizzazione di seminari (almeno uno per ciascun progetto interregionale) per diffondere la conoscenza degli aspetti ambientali, economici e sociali del Programma.
Le attivita' a livello territoriale.
Le attivita' di tipo dimostrativo sono gestite dalle amministrazioni regionali e dalle province autonome che predispongono e presentano al MIPAF specifici programmi; la priorita' e' assegnata ai programmi con forti caratteristiche di interregionalita' con l'obiettivo di ampliare il raggio d'azione delle ricadute attese.
Le tematiche che rivestono carattere di priorita' riguardano:
i biocombustibili liquidi derivanti dagli oli vegetali (biodiesel e derivati);
i biocombustibili liquidi derivanti dalla fermentazione alcolica di materie prime agricole (etanolo e derivati, ecc.);
i biocombustibili solidi derivanti dalla lavorazione di materiali lignocellulosici (pellets, briquettes, ecc.);
I piani d'azione da espletare a livello locale dovranno essere finalizzati ad enfatizzare, nelle linee generali, i seguenti aspetti:
definizione di eventuali strutture locali e delle collaborazioni da attivare;
orientamento per un ampio e corretto utilizzo delle incentivazioni ordinarie previste dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale per lo sviluppo dei biocombustibili;
incremento delle coltivazioni a prevalente destinazione energetica a carattere sperimentale/dimostrativo, con l'intento di ottimizzare quanti-qualitativamente le produzioni in funzione delle potenzialita' industriali di trasformazione;
organizzazione della raccolta di biomasse residue o di scarto da utilizzare come base per la produzione di biocombustibili;
sviluppo della produzione di biocombustibili, ove opportuno e nel rispetto della normativa vigente, individuando quelli piu' confacenti alle specifiche caratteristiche del sistema agro-forestale e delle richieste dal mercato;
utilizzo dei biocombustibili sia per autotrazione (essenzialmente veicoli pubblici e comunque di grande dimensione) che per riscaldamento, in mercati ed aree ben definiti, individuando situazioni nelle quali sia massimo il beneficio ambientale;
monitoraggio degli effetti sulla qualita' nell'aria indotti dall'uso dei biocombustibili;
sviluppo di una efficiente campagna di sensibilizzazione dei cittadini.
Gli specifici programmi saranno predisposti e realizzati dalle regioni competenti d'intesa cono il MIPAF.
Piano finanziario.
La dotazione finanziaria del PROBIO proviene dalla medesima legge 2 dicembre 1998, che ha assegnato l'importo di lire 5 miliardi/anno a partire dall'annualita' 1999.
La ripartizione delle risorse per il triennio 1999-2001 e' stata cosi' determinata:

--------------------------------------------------------------------- (000 di lire) 1999 2000 2001 --------------------------------------------------------------------- MIPAF 500.000 500.000 500.000 Regioni 4.500.000 4.500.000 4.500.000

Una specifica proposta di prosecuzione del PROBIO verra' elaborata, d'intesa con le regioni e provincie autonome, alla fine del secondo anno di attivita', in modo che, partendo dai risultati raggiunti, sia possibile indirizzare e dimensionare al meglio gli interventi futuri.
Soggetti attuatori e procedure.
Il MIPAF, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sono responsabili della gestione delle attivita' di rispettiva competenza.
Il Gruppo di supporto "Bioenergia" del MIPAF, di cui fa parte un rappresentante designato dalle regioni, assicura il necessario coordinamento tecnico-scientifico per tutte le azioni a livello centrale e per quelle d'intesa tra livello centrale e locale.
Le regioni elaborano i programmi dimostrativi, preferibilmente a livello interregionale, avvalendosi di proprie strutture o, qualora necessario, del supporto del Gruppo "Bioenergia".
Per la definizione delle attivita' e della relativa attribuzione di fondi di competenza 1999 sono state adottate le procedure previste per i Programmi interregionali, di cui alla legge 5 novembre 1996, n. 578; i criteri e le modalita' per il finanziamento delle azioni a valere sulle successive annualita' saranno definiti con apposito provvedimento d'intesa con le regioni e le province autonome.
Utilizzazione dei fondi 1999.
Sulla base delle azioni definite e dei progetti presentati, il MIPAF e le regioni e province autonome hanno proceduto d'intesa alla ripartizione dei fondi 1999, tenendo conto della coerenza generale delle azioni con il PROBIO, dell'efficacia' delle medesime azioni in funzione dell'avvio di filiere bioenergetiche sul territorio e della compartecipazione di fondi regionali e di altra provenienza.
Il Programma di attivita' e' strutturato su sei progetti regionali e su due a valenza interregionale, risultanti dallo stralcio di altrettante sotto-azioni, di piu' ampio interesse e ricaduta, avanzate dalle amministrazioni regionali che fungeranno comunque da capofila dei rispettivi comitati di gestione costitutiti ex lege n. 578/1996.
L'elenco dei progetti e' il seguente:
regione Basilicata: Piano d'azione per il decollo delle filiere bioenergetiche;
regione Emilia-Romagna: La filiera del biodiesel;
regione Lombardia: Progetto dimostrativo integrato per la diffusione dell'uso dei biocombustibili;
regione Lombardia: Impianti colturali a rotazione breve per la fitodepurazione dei reflui civili ed agricoli;
regione Valle d'Aosta: Biogas in montagna;
regione Veneto: Sviluppo della filiera dei biocombustibili;
programma interregionale: Normativa amica (capofila regione Lombardia);
programma interregionale: Banca dati biocombustibili liquidi (capofila regione Veneto).
Il Piano finanziario e' riportato nella Tabella 1.
Tabella 1
RIPARTIZIONE DEI FONDI DEL PROBIO
PER I PROGRAMMI REGIONALI
ED INTERREGIONALI ANNO 1999

--------------------------------------------------------------------- (000 di lire) PROBIO Fondi Altri fondi
legge 423 regionali pubblici Privati Totale --------------------------------------------------------------------- Programmi interre- gionali 170.000 170.000

Basilicata 1.130.000 850.000 280.000 1.560.000 3.820.000

Emilia- Romagna 557.000 82.000 257.000 896.000

Lombardia 988.000 246.000 760.000 40.000 2.034.000

Valle d'Aosta 450.000 310.200 760.200

Veneto 1.205.000 245.000 1.450.000

Totale 4.500.000 1.733.200 1.297.000 1.600.000 9.130.200

in % 49,3 19,0 14,2 17,5 100,0

Il dettaglio dei progetti regionali e' riportato nei successivi allegati da 1 a 6/1.
Al fine di assicurare la piu' ampia ed efficace ricaduta sul settore primario e su tutte le componenti delle filiere bioenergetiche, sia nelle aree considerate che sull'intero territorio nazionale, si procedera', d'intesa tra il MIPAF e le regioni interessate, ad una previa e piu' puntuale definizione delle procedure di esecuzione, gestione, monitoraggio e valutazione dei progetti tenendo conto dei collegamenti, esistenti o da valorizzare, tra i progetti stessi e tra questi e il PNERB ed il PNVBAF.
Nel rispetto delle finalita' del PROBIO, oltre a quanto previsto dai progetti regionali e dai progranni interregionali, tutte le regioni e province autonome vengono impegnate ad assicurare il piu' ampio trasferimento dei risultati, parziali e finali, all'interno del territorio regionale e verso l'intero territorio nazionale, anche in collaborazione con lo stesso MIPAF.
 
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