Gazzetta n. 126 del 1 giugno 2000 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
COMUNICATO
Proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta "Melone di Pachino"

Il Ministero delle politiche agricole e forestali, esaminata la domanda intesa ad ottenere la protezione della denominazione "Melone di Pachino" come indicazione geografica protetta ai sensi del regolamento (CEE) n. 2081/1992, presentata dalla "Associazione per la tutela dei prodotti tipici di Pachino" con sede in Pachino (Siracusa), via Torino n. 24, esprime parere favorevole sulla stessa e sulla proposta di disciplinare di produzione nel testo appresso indicato.
Le eventuali osservazioni adeguatamente motivate, dovranno essere presentate dai soggetti interessati, nel rispetto della disciplina fissata dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 "disciplina dell'imposta di bollo" e successive modifiche, al Ministero delle politiche agricole e forestali - Direzione generale delle politiche agricole ed agroindustriali nazionali - Ufficio tutela delle denominazioni di origine, delle indicazioni geografiche e delle attestazioni di specificita' - via XX Settembre n. 20 - 00187 Roma - entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta.
Decorso tale termine, in assenza delle predette osservazioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 5 del regolamento (CEE) n. 2081/1992, ai competenti Organi comunitari.
Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta "Melone di Pachino" e' riservata ai frutti di melone che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal regolamento CEE n. 2081/1992 e indicati nel presente disciplinare di produzione.
 
Art. 2.
Tipologie di frutto
L'indicazione geografica protetta I.G.P. "Melone di Pachino" designa i meloni allo stato fresco prodotti nella zona delimitata al successivo art. 3 del presente Disciplinare di produzione, riferibili alla specie botanica Cucumis melo L. d.
L'I.G.P. "Melone di Pachino" e' rappresentata dalle seguenti tipologie di frutto:
liscio;
retato;
retato tipo long life.
 
Art. 3.
Zona di produzione
La zona di produzione dell'I.G.P. "Melone di Pachino", di cui al presente disciplinare, comprende l'intero territorio comunale di Pachino e Portopalo di Capo Passero, parte del territorio comunale di Noto (prov. di Siracusa) e parte del territorio comunale di Ispica (prov. di Ragusa).
Per la delimitazione dei confini sono state utilizzate le carte I.G.M. 1:25000 ricadenti sui fogli:
Ispica 276 II N.E., Rosolini 277 III N.O., Torre Vendicari 277 III N.E., Pachino 277 III S.E., Pantano Longarini 277 III S.O., Pozzallo 276 II S.E.
Tale zona e' cosi' delimitata:
Dalla carta I.G.M. Torre Vendicari 277 III N.E., l'area interessata alla coltivazione del Melone di Pachino inizia dalla foce del canale saia Scirbia e prosegue lungo tale canale fino alla intersezione con la strada provinciale Pachino - Noto. Questa si percorre in direzione Noto fino all'incrocio con la strada provinciale n. 11; prosegue lungo tale strada fino all'incrocio con la strada provinciale Vallazza. Cartina I.G.M. Rosolini 277 III N.O.
Si continua lungo la strada provinciale Vallazza in direzione ovest fino all'incrocio con la strada Bufalefi la quale si percorre fino alla intersezione con la strada provinciale Rosolini - Pachino. Da qui si imbocca la strada Buonivini che si percorre fino all'incrocio con la strada provinciale Agliastro. Cartina I.G.M. Pantano Longarini 277 III S.O.
La strada provinciale Agliastro si percorre fino ad immettersi sulla strada provinciale n. 22 Pachino - Ispica. Si continua lungo tale strada provinciale Pachino - Ispica fino al ponte di Passo Corrado; da qui il confine costeggia il Lavinaro Carruba. Cartina I.G.M. Ispica 276 II N.E. per un piccolo tratto. Cartina I.G.M. Pantano Longarini 277 III S.O.
Il confine prosegue lungo il suddetto Lavinaro Carruba fino a collegarsi nuovamente alla strada provinciale n. 22 Pachino - Ispica. In questo punto il confine continua ad Est costeggiando il primo tratto del canale di scarico Pantano Secco, quindi imbocca la stradella vicinale che delimita il suddetto Pantano Secco sul lato Nord fino ad immettersi sulla strada provinciale n. 50 Marza - Bufali.
La strada provinciale n. 50 Marza Bufali si percorre in direzione Sud-Est fino all'incrocio con la strada Iannuzzo che costeggia l'omonimo canale di Bonifica. Carta I.G.M. Pozzallo 276 II S.E.
Si prosegue lungo tale strada fino a raggiungere il mare in prossimita' della foce Vecchio al km 4 della strada provinciale 67.
 
Art. 4.
Modalita' di coltivazione
La coltivazione della indicazione geografica protetta I.G.P. "Melone di Pachino" deve essere effettuata in ambiente protetto (serre e/o in tunnel grandi ricoperti con film di polietilene o altro materiale di copertura).
La tecnica di coltivazione, tradizionalmente attuata nel comprensorio, tende ad ottenere produzioni di qualita', seguendo le seguenti fasi:
il trapianto si esegue da novembre a febbraio;
la densita' d'impianto e' di n. 1-2 piante per mq;
le piantine devono essere fornite da vivai specializzati ed autorizzati dall'Osservatorio per le malattie delle piante. Possono essere utilizzate piante innestate;
la forma di allevamento puo' essere in orizzontale o in verticale ad una o piu' branche; in questo caso si utilizzano dei tutori;
durante il ciclo si esegue la potatura verde consistente nella asportazione di foglie senescenti e dei germogli ascellari;
e' ammessa l'operazione colturale della cimatura;
l'irrigazione e' effettuata con acque di falda prelevate da pozzi ricadenti nel comprensorio delimitato. La qualita' dell'acqua e' caratterizzata da una salinita' che varia da 1500 a 10.000 ns.;
l'impollinazione deve essere esclusivamente entomofila; e' vietato l'uso di qualsiasi sostanza ormonale;
la raccolta viene effettuata ogni 2-3 giorni per i tipi lisci e 3-5 giorni per i tipi retati.
L'I.G.P. "Melone di Pachino" deve essere condizionato lo stesso giorno della raccolta o in azienda o presso idonee strutture di condizionamento.
Le operazioni di condizionamento, confezionamento ed imballaggio devono essere effettuate presso strutture ubicate nei territori dei comuni, anche parzialmente compresi nella zona di produzione, individuati all'art. 3 del presente disciplinare di produzione.
La produzione massima consentita di I.G.P. "Melone di Pachino" non deve superare i seguenti quantitativi per tipologia:
melone liscio: Ton 50/Ha;
melone retato: Ton 75/Ha;
melone retato tipo long life: Ton 75/Ha.
 
Art. 5.
Adempimenti
L'accertamento della sussistenza delle condizioni tecniche di idoneita' ed i relativi controlli, di cui all'art. 10 del regolamento (CEE) n. 2081/1992, saranno curati da appositi organismi di controllo che rispondano ai requisiti di cui alle vigenti norme in materia.
I produttori del I.G.P. "Melone di Pachino" devono iscriversi in un apposito elenco, attivato, tenuto ed aggiornato dall'Organismo di controllo con l'indicazione della superficie complessiva aziendale e di quella adibita annualmente alla produzione della denominazione.
L'organismo di controllo e' tenuto a verificare, attraverso opportuni sopralluoghi, i requisiti richiesti per l'iscrizione all'elenco di cui sopra.
Annualmente i produttori sono tenuti a presentare una denuncia di produzione entro il mese di settembre.
Le strutture di condizionamento devono essere iscritte in altro apposito elenco con le medesime modalita' e prescrizione sopra indicate, comprese la denuncia annuale di prodotto lavorato.
 
Art. 6.
Caratteristiche al consumo
All'atto dell'immissione al consumo i meloni destinati alla produzione dell'I.G.P. "Melone di Pachino" devono presentare le caratteristiche di seguito indicate.
In tutte le tipologie riportate all'art. 2, i frutti devono essere:
interi (non e' tuttavia da considerare un difetto una piccola lesione cicatrizzata dovuta alla eventuale misurazione automatica dell'indice rifrattometrico);
sani (sono esclusi i prodotti affetti da marciume o che presentino alterazioni tali da renderli inadatti al consumo);
puliti (praticamente privi di sostanze estranee visibili);
di aspetto fresco (picciolo verde);
esenti da parassiti;
privi di odori estranei al frutto.
Lo sviluppo e lo stato dei meloni devono essere tali da consentire il trasporto e le operazioni connesse.
Di seguito sono riportate le caratteristiche qualitative e di calibratura dell'I.G.P. "Melone di Pachino" in relazione alle diverse tipologie di frutto: A) Caratteristiche qualitative. ===================================================================== Caratteristiche | | |
dei frutti | Tipo liscio | Tipo retato |Tipo retato L.L. ===================================================================== Forma |Tondo |Ovale o tondo |Ovale o tondo ---------------------------------------------------------------------
| |Retata Colore |
| |paglierino |
| |Solcata |
|Liscia Colore |longitudinalmente|Retata Colore Buccia |paglierino |Verde |verde --------------------------------------------------------------------- Colore polpa |Arancio |Arancio salmone |Arancio salmone --------------------------------------------------------------------- Maturazione del | | | frutto |Naturale * |Naturale * |Naturale * --------------------------------------------------------------------- Impollinazione |Apis mellifera |Apis mellifera |Apis mellifera --------------------------------------------------------------------- Solidi solubili |>13° brix |>13° brix |>13° brix --------------------------------------------------------------------- Conservabilità | | | (espressa in gg)|5-6 |7-8 |15-20 ---------------------------------------------------------------------
| |Croccante |Croccante molto Polpa |Croccante |consistente |consistente --------------------------------------------------------------------- Cavità | | | placentare |Piccola |Piccola |Piccola

* Non si devono usare prodotti chimici per stimolare la maturazione. B) Calibrazione dei frutti.
Il calibro e' determinato dal peso del frutto e dal diametro della sezione massima normale all'asse del frutto.
I calibri minimi sono i seguenti:
melone tipologia liscio: 350 g in peso e 7,5 cm di diametro;
melone tipologia retato e retato long life: 450 g in peso e 8.0 cm di diametro.
Nella tabella che segue sono riportati i calibri dei meloni in riferimento al numero dei frutti per cassetta (dimensione di base della cassetta: 30 x 40 cm).
Per la determinazione dei calibri e' inoltre considerato il senso in cui sono disposti i frutti nella cassetta: verticalmente (L) o longitudinalmente (T).

------------ ----------------------------------------------------- Calibratura Liscio Retato/Retato L.S.L. ------------ ----------------------------------------------------- Classe N. Diametro Peso di un Diametro Peso di un
Frutti frutti frutto frutti frutto
(cm) (Kg) (cm) (Kg) ------------ ------------------------------------------------------ AE (5) > 18 > 1,5 > 16 > 1,5 ------------ ------------------------------------------------------ AA (6L) 14,0-18,00 1,350-1,500 14,0-16,00 1,3-1,5 ------------ ------------------------------------------------------ A (6T) 12,5-14,00 1,050-1,350 12,5-14,00 1,050-1,3 ------------ ------------------------------------------------------ B (7) 11,00-12,5 0,750-1,050 11,00-12,5 0,850-1,050 ------------ ------------------------------------------------------ C (8) 9,5-11,00 0,550-0,750 9,5-11,00 0,650-0,850 ------------ ------------------------------------------------------ D (9) 7,5-9,5 0,350-0,550 8,0-9,5 0,450-0,650 ------------ ------------------------------------------------------
Note: L = posto verticalmente; T = posto longitudinalmente.
 
Art. 7.
Categorie
L'I.G.P. "Melone di Pachino" viene classificato in due categorie: Categoria prima.
I meloni di questa categoria devono essere di buona qualita' e devono presentare le caratteristiche tipiche della varieta' e/o delle tipologie di frutto descritte all'art. 6.
Sono ammessi i seguenti difetti purche' non siano tali da compromettere l'aspetto generale, la qualita', la conservazione o la presentazione del prodotto nell'imballaggio:
un lieve difetto di forma;
un lieve difetto di colorazione (non e' da considerare un difetto una colorazione pallida della parte della buccia del frutto che e' stata in contatto con il suolo durante la crescita);
leggeri difetti della buccia dovuti a strofinamento e alle manipolazioni;
lievi screpolature cicatrizzate attorno al peduncolo di lunghezza inferiore a 2 cm che non raggiungono la polpa.
Il peduncolo nel caso di frutti appartenenti a varieta' in cui esso non si distacca al momento della maturazione, non deve essere di lunghezza superiore a 2 cm per i tipi lisci e 3-5 cm per le altre tipologie di melone e deve comunque essere presente ed intero. Categoria seconda.
Questa categoria comprende i meloni che non possono essere classificati nella categoria I, ma che rispondono alle caratteristiche minime riportate negli articoli precedenti.
Sono ammessi i seguenti difetti purche' i meloni conservino le loro caratteristiche essenziali di qualita', di conservazione e di presentazione:
difetti di forma;
difetti di colorazione (non e' considerata un difetto una colorazione pallida della parte della buccia del frutto che e' stata in contatto con il suolo durante la crescita);
lievi ammaccature;
lievi screpolature o fenditure secche purche' non intaccano la polpa del frutto;
difetti della buccia dovuti a strofinamento e alle manipolazioni.
 
Art. 8.
Designazione e presentazione
L'immissione al consumo dell'I.G.P. "Melone di Pachino" deve avvenire secondo le modalita' di seguito descritte:
tutto il melone, conforme ai requisiti riportati nel presente disciplinare ed immesso al consumo come I.G.P. "Melone di Pachino", puo' essere confezionato in cassette in cartone o legno che non superano il peso di 15 Kg;
i frutti devono essere lavorati in un solo strato e possono essere disposti sia longitudinalmente che verticalmente secondo quanto previsto all'art 6;
devono essere utilizzate solo cassette nuove;
sulle cassette contenenti l'I.G.P. "Melone di Pachino" deve essere apposta una copertura tale da impedire l'estrazione del contenuto senza che ne venga evidenziata la sua rottura;
tale copertura deve riportare il contrassegno distintivo di seguito descritto.
Le condizioni da rispettare nella fase di imballaggio sono di seguito riportate: Omogeneita'.
il contenuto di ciascuna cassetta deve essere omogeneo e contenere meloni della stessa varieta', tipologia dei frutti, categoria e calibro. Etichettatura.
tutto il melone prodotto in conformita' ai requisiti previsti nel presente disciplinare puo' essere identificato come I.G.P. "Melone di Pachino";
l'identificazione prevede la etichettatura della cassetta con la scritta I.G.P. anche per esteso "Melone di Pachino".
Sui medesimi contenitori devono essere altresi' riportate:
il contrassegno che costituisce parte integrante del presente disciplinare;
la tipologia dei frutti secondo quanto indicato all'art. 2;
numero e nome della struttura confezionatrice;
categoria, calibro, peso del collo, descrizione e tipologia del prodotto;
la dicitura: prodotto in coltura protetta;
il simbolo comunitario ai sensi del regolamento (CE) n. 1726/1998 della commissione del 22 luglio 1998.
I caratteri con cui sono indicate le diciture I.G.P. "Melone di Pachino" e la tipologia dei frutti, devono essere della medesima dimensione, grafica e colore, raggruppati nel campo visivo e presentati in modo chiaro, leggibile e indelebile e sufficientemente grandi da risaltare sullo sfondo sul quale sono riprodotti cosi' da poter essere distinti nettamente dal complesso delle altre diciture ed altri disegni.
I singoli frutti devono essere identificati con il simbolo I.G.P. "Melone di Pachino".
E' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione non espressamente prevista nel presente disciplinare di produzione e/o eventuali indicazioni complementari aventi carattere laudativo o tali da trarre in inganno il consumatore sulla natura e caratteristiche del prodotto. Marchio dell'I.G.P. "Melone di Pachino".
Il marchio mostra una sagoma a forma di rombo dagli angoli fortemente smussati, tagliato in basso da un rettangolo contenente la dicitura "Melone di Pachino" in negativo. La parte superiore vede il disegno di un melone intero, di forma rotondeggiante e irregolare, con picciolo sulla parte superiore, che campeggia su uno sfondo paglierino di forma semicircolare. Il disegno del frutto si caratterizza per una retatura molto marcata che copre tutta la figura. Nella parte inferiore appare la scritta "I.G.P".
Il contrassegno deve riportare i seguenti riferimenti colorimetrici:
nella parte centrale l'immagine del melone inserito su uno sfondo circolare di colore Pantone 607 CVC, evidenzia una marcata retatura di colore Pantone 441 CVC ombreggiata con colore Pantone 356 CVC.
Le parti chiare del frutto, di forma irregolare, campeggiano all'interno della retatura con colore Pantone 607 CVC.
I contorni del frutto sono marcati e di colore nero.
La scatola che taglia in posizione bassa il rombo dagli angoli smussati reca la scritta MELONE DI PACHINO di colore bianco su uno sfondo rettangolare di colore nero dagli spigoli vivi. La scatola nera e' contornata dallo stesso colore 607 CVC che costituisce il colore di sfondo della forma semicircolare all'interno della quale e' inscritto il frutto.
Nella parte bassa la scritta IGP di colore Pantone 607 CVC.
Lo sfondo del contrassegno e' di colore verde Pantone 369 CVC, contornato da una linea spessa di colore verde 356 CVC.
 
----> Vedere Contrassegno a pag. 49 della G.U. <----
 
Gazzetta Ufficiale Serie Generale per iPhone