Gazzetta n. 165 del 18 luglio 2001 (vai al sommario)
UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA
DECRETO RETTORALE 30 novembre 2000
Modificazioni allo statuto.

IL RETTORE

Visto lo statuto dell'Universita' "La Sapienza" di Roma, approvato con regio decreto 14 ottobre 1926, n. 2319, e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
Visto il regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive modificazioni;
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 245;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Vista la nota di indirizzo del M.U.R.S.T. del 16 giugno 1998;
Vista la legge n. 4/1999;
Vista la delibera del senato accademico del 19 ottobre 2000;
Visto il parere favorevole del C.U.N. del 5 aprile 2001;
Sentito il direttore amministrativo;

Decreta:
Nel regolamento didattico dell'Universita' "La Sapienza" di Roma, viene inserito il nuovo ordinamento degli studi relativo alla scuola di specializzazione in nefrologia I afferente alla prima facolta' di medicina e chirurgia.

Scuola di specializzazione in nefrologia I a) Istituzione, finalita', titolo conseguibile.
Nell'Universita' "La Sapienza" di Roma e' istituita la prima scuola di specializzazione in nefrologia. Il corpo docente della scuola deve prevedere almeno un professore universitario di nefrologia. La direzione della scuola spetta ad un professore universitario di ruolo o fuori ruolo, di prima o, in mancanza, di seconda fascia.
La scuola ha lo scopo di formare specialisti nel settore professionale della nefrologia, comprensiva degli aspetti connessi alla terapia sostitutiva della funzione renale.
La scuola rilascia il titolo di specialista in nefrologia.
Conseguito il titolo di specialista, e' possibile frequentare la scuola per un ulteriore anno di perfezionamento, indirizzato a settori subspecialistici. b) Organizzazione, durata, norme di accesso.
Il corso di specializzazione ha la durata di cinque anni. Ciascun anno di corso prevede indicativamente trecento ore di didattica formale e seminariale ed inoltre attivita' di tirocinio guidate, da effettuare frequentando strutture nefrologiche universitarie ed ospedaliere fino a raggiungere l'orario annuo complessivo previsto per il personale medico a tempo pieno operante nel Servizio sanitario nazionale.
Ai sensi della normativa generale concorrono al funzionamento della scuola il Dipartimento di scienze cliniche, cattedra di nefrologia, nonche' le altre strutture della prima facolta' di medicina e chirurgia dell'Universita' "La Sapienza" di Roma.
Le strutture ospedaliere convenzionabili debbono rispondere nel loro insieme a requisiti di idoneita' per disponibilita' di attrezzature e dotazioni strumentali, per tipologie dei servizi e delle prestazioni eseguite, secondo gli standards stabiliti con le procedure di cui all'art. 7 del decreto legislativo n. 257/1991.
Le predette strutture non universitarie sono individuate con i protocolli di intesa di cui allo stesso art. 6 comma 3 del decreto legislativo n. 502/1992.
La didattica formale viene svolta nelle strutture universitarie. L'addestramento pratico, compreso il tirocinio nella misura stabilita dalla normativa comunitaria, avviene nelle strutture universitarie ed in quelle ospedaliere convenzionate. Al fine di garantire un congruo addestramento in tutti i campi della nefrologia clinica, la formazione dello studente potra' compiersi anche in piu' di una struttura, secondo i piani di studio e di addestramento professionalizzante previsti al successivo comma 3 e 4.
Tenendo presenti i criteri generali per la regolamentazione degli accessi, di cui al comma 4 dell'art. 9 della legge n. 341/1990 ed in base alle risorse ed alle strutture ed attrezzature disponibili, la scuola e' in grado di accettare un numero massimo di iscritti determinato in sei per ciascun anno di corso, per un totale di trenta specializzandi. Il numero effettivo degli iscritti e' determinato dalla programmazione nazionale, stabilita di concerto tra il Ministero della sanita' ed il M.U.R.S.T. e dalla successiva ripartizione dei posti tra le universita'.
Il numero degli iscritti alla scuola non puo' superare quello totale previsto nello statuto.
Sono ammessi al concorso per ottenere l'iscrizione alla scuola coloro che siano in possesso della laurea in medicina e chirurgia. Sono altresi' ammessi al concorso coloro che siano in possesso di titolo di studio conseguito presso universita' straniere e ritenuto equipollente dalle autorita' accademiche italiane. L'abilitazione alla professione di medico-chirurgo deve essere conseguita prima dell'inizio del secondo semestre del primo anno.
Il concorso e' effettuato mediante prova scritta e valutazione dei titoli. Il punteggio finale massimo di cento punti e' suddiviso sulla base della normativa vigente (art. 13 decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982 e decreto ministeriale 16 settembre 1982).
La commissione del concorso sara' formata dal direttore della scuola e da quattro docenti nominati dal preside della facolta'. c) Piano di studi e di addestramento professionalizzante.
Il consiglio della scuola stabilisce l'articolazione del corso di specializzazione ed il relativo piano di studi nei diversi anni e nei diversi presidi diagnostici e clinici, compresi quelli convenzionati.
Il consiglio stabilisce pertanto:
le opportune attivita' didattiche, comprese le attivita' di laboratorio, pratiche e di tirocinio;
la suddivisione nei periodi temporali dell'attivita' didattica teorica e seminariale, e la sede di quella di tirocinio, compreso quello relativo all'area specialistica comune a specialita' propedeutiche o affini.
Il piano di studi e di addestramento professionalizzante e' determinato dal consiglio della scuola, sulla base degli obiettivi generali e di quelli da raggiungere nelle diverse aree, degli obiettivi specifici e dei relativi settori scientifico-disciplinari.
Costituiscono aree obbligatorie (propedeutiche, di approfondimento scientifico-culturale, di professionalizzazione) quelle relative ai seguenti settori:
E13X biologia applicata, F03X genetica medica, E05A biochimica, E06A fisiologia umana, F04A patologia generale, F06A anatomia patologica, E07X farmacologia, F07A medicina interna, F10X urologia, F19A pediatria, F18X diagnostica per immagini e radioterapia, F01X statistica medica.
Nei primi due anni di formazione lo specializzando deve dedicare almeno il cinquanta per cento del tempo della sua attivita' di tirocinio alla formazione professionale nei settori della medicina interna generale e specialistica (F07).
Il piano dettagliato delle attivita' formative dell'intero corso di formazione, comprese quelle di cui al precedente comma, e' deliberato dal consiglio della scuola e reso pubblico nel manifesto annuale degli studi.
4. Programmazione annuale delle attivita' e verifica tirocinio.
All'inizio di ciascun anno di corso il consiglio della scuola programma le attivita' comuni per gli specializzandi, quelle specifiche relative al tirocinio e concorda con gli specializzandi stessi la scelta di eventuali aree elettive d'approfondimento opzionale, pari a non oltre il venticinque per cento dell'orario annuo, e che costituiscono orientamento all'interno della specializzazione. Il tirocinio e' svolto nelle strutture universitarie ed in quelle ospedaliere idonee convenzionate. Lo svolgimento dell'attivita' di tirocinio e l'esito positivo del medesimo sono attestati dai docenti ai quali sia affidata la responsabilita' didattica, in servizio nelle strutture presso cui il medesimo tirocinio sia stato svolto. Ai fini dell'attestazione di frequenza il consiglio della scuola potra' riconoscere utile, sulla base d'idonea documentazione, l'attivita' svolta all'estero in strutture universitarie ed extrauniversitarie.
5. Esame di diploma.
L'esame finale consta nella presentazione di un elaborato scritto su di una tematica clinica assegnata allo specializzando almeno un anno prima dell'esame stesso. La commissione finale e' nominata dal rettore in relazione alla vigente normativa. Lo specializzando, per essere ammesso all'esame finale, deve aver superato gli esami annuali ed i tirocini ed aver condotto, con progressiva assunzione di autonomia professionale, atti specialistici stabiliti secondo uno standard nazionale specifico della scuola, volto ad assicurare il conseguimento di capacita' professionali adeguate agli standards europei.
6. Norme finali.
Le tabelle riguardanti gli standards nazionali (sugli obiettivi formativi e relativi settori scientifico-disciplinari di pertinenza, sull'attivita' minima dello specializzando per adire l'esame finale, nonche' sulle strutture minime necessarie per le istituzioni convenzionabili) sono fissate con le procedure di cui all'art. 7 del decreto legislativo n. 257/1991. Gli aggiornamenti periodici sono disposti con le medesime procedure, sentiti i direttori delle scuole di specializzazione in nefrologia.

Tabella A
Aree di addestramento professionalizzante
e relativi settori scientifico-disciplinari

A. Area propedeutica.
Obiettivo: lo specializzando deve apprendere le conoscenze fondamentali di anatomia e fisiologia renale, biochimica e genetica pertinenti alla nefrologia allo scopo di stabilire le basi biologiche per l'apprendimento delle tecniche di laboratorio, della clinica e della terapia.
Settori: E09A anatomia, E09B istologia, E05A biochimica, E06A fisiologia umana, F03X genetica medica, F07F nefrologia. B. Area di fisiopatologia nefrologica.
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire conoscenze avanzate dei meccanismi eziopatogenetici che determinano lo sviluppo delle malattie renali.
Settori: E13X biologia applicata, F03X genetica medica, F04A patologia generale, F04B patologia clinica, F07A medicina interna, F07F nefrologia. C. Area di laboratorio e diagnostica nefrologica.
Obiettivo: lo specializzando deve acquisire le fondamentali conoscenze teoriche e tecniche in tutti i settori di laboratorio applicati alla nefrologia, comprese citomorfologia, istopatologia, immunopatologia e la diagnostica per immagini.
Settori: F04B patologia clinica, F06A anatomia patologica, F07A semeiotica funzionale, F07F nefrologia, F18X diagnostica per immagini e radioterapia. D. Area di nefrologia clinica.
Obiettivo: lo specializzando deve aquisire le fondamentali conoscenze teoriche e tecniche necessarie per la valutazione epidemiologica e per la prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie del rene, dei disordini del metabolismo elettrolitico e dell'equilibrio acido base, e dell'ipertensione arteriosa. Deve infine saper partecipare a studi clinici controllati secondo le norme di buona pratica clinica.
Settori: F07F nefrologia, F07A medicina interna, F10X urologia, F19A pediatria generale e specialistica, F07A medicina d'urgenza, F04A patologia generale, F07X farmacologia, F05X microbiologia e microbiologia clinica, F18X diagnostica per immagini e radioterapia, F01X statistica medica. E. Area di terapia sostitutiva della funzione renale.
Obiettivo: lo specializzando deve conseguire le conoscenze teoriche e la pratica clinica correlate con l'emodialisi, la dialisi peritoneale e il trapianto di rene.
Settori: F07F nefrologia, F08A chirurgia dei trapianti. F. Area dell'emergenza nefrologica.
Obiettivi: lo specializzando deve acquisire le conoscenze teoriche e la pratica clinica necessarie a prevenire, riconoscere e trattare le principali patologie che costituiscono condizioni di emergenza nefrologica.
Settori: F07F nefrologia, F07A medicina d'urgenza, F21X anestesiologia e rianimazione.

Tabella B Standards necessari alle stutture sanitarie non universitarie per contribuire alla formazione specialistica mediante convenzionamento
con l'Universita' per la scuola di specializzazione in nefrologia.

Il presidio ospedaliero non universitario deve avere, oltre a strutture didattiche e di aggiornamento generali, una qualificata specifica attivita' media annuale, dimostrata per almeno un triennio, tale da garantire allo specializzando il conseguimento degli obiettivi formativi assegnatigli riguardo al periodo di frequenza della struttura medesima. Tali attivita' sono:
attivita' ambulatoriale e di day hospital per almeno trecento pazienti annui, anche con specifica attivita' per pazienti in dialisi peritoneale ambulatoriale continua e trapianti;
attivita' di degenza per almeno duecento ricoveri annui per patologia nefrologica;
attivita' diagnostica di istopatologia renale comprendente il prelievo bioptico percutaneo e la lettura diagnostica delle biopsie;
attivita' di terapia sostitutiva acuta e cronica della funzione renale con almeno otto posti dialisi.

Tabella C
Standard complessivo
di addestramento professionalizzante

Lo specializzando per essere ammesso all'esame finale di diploma deve:
1. Aver eseguito personalmente almeno dieci biopsie renali ed aver partecipato alla fase di definizione diagnostica di almeno cento pazienti.
2. Aver eseguito personalmente almeno quindici procedure dialitiche d'urgenza.
3. Saper gestire le metodiche di emodialisi e di dialisi peritoneale, partecipando attivamente ad almeno dieci interventi per allestimento di fistola artero-venosa e ad almeno cinque interventi di impianto di catetere peritoneale.
4. Saper impostare una corretta diagnosi di nefropatia e la piu' adeguata terapia per pazienti con malattie renali, ipertensione arteriosa, alterazioni del metabolismo idroelettrolitico e dell'equilibrio acido-base, insufficienza renale, trapianto di rene.
Con riferimento al punto 4 del comma 1, costituiscono attivita' di perfezionamento opzionali (obbligatorie almeno due sulle tre previste):
a) immunopatologia e morfologia delle nefropatie; aver acquisito conoscenze teoriche ed esperienza pratica relative alla diagnosi immunologica diretta e morfologica (microscopia ottica ed elettronica) delle principali nefropatie; aver acquisito esperienza pratica di terapia con farmaci immunodepressivi e con plasmaferesi;
b) terapia sostitutiva della funzione renale: aver acquisito conoscenze teoriche ed esperienza pratica dei vari tipi di dialisi extracorporea e di dialisi peritoneale; saper impostare il piu' corretto trattamento dialitico per pazienti con insufficienza renale acuta e cronica;
c) clinica e terapia del trapianto di rene: aver acquisito le conoscenze teoriche dell'immunologia dei trapianti; aver acquisito esperienza pratica sulla selezione dei candidati al trapianto di rene e sulle principali terapie anti-rigetto; saper gestire correttamente l'attivita' ambulatoriale per pazienti trapiantati.

Roma, 30 novembre 2000
Il rettore: D'Ascenzo
 
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