Gazzetta n. 62 del 14 marzo 2002 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 14 febbraio 2002
Delega di specifiche funzioni al Ministro senza portafoglio per le pari opportunita' on. Stefania Prestigiacomo.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 10 giugno 2001 con il quale l'on. Stefania Prestigiacomo e' stata nominata Ministro senza portafoglio;
Visto il proprio decreto 11 giugno 2001 con il quale al predetto Ministro senza portafoglio e' stato conferito l'incarico per le pari opportunita';
Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 agosto 2000 recante l'ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed, in particolare, l'art. 18 relativo al Dipartimento per le pari opportunita', nonche' il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 ottobre 1997, n. 405, recante il regolamento per l'istituzione ed organizzazione del predetto Dipartimento;
Vista la piattaforma di azione adottata dalla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, svoltasi a Pechino nel settembre del 1995, che indica come obiettivo dell'azione dei Governi l'acquisizione di poteri e responsabilita' da parte delle donne e come metodo la verifica della non discriminazione dei sessi;
Vista la legge 6 febbraio 1996, n. 52, ed in particolare l'art. 18;
Vista la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 marzo 1997 "Azioni volte a promuovere l'attribuzione di poteri e responsabilita' alle donne, a riconoscere e garantire liberta' di scelte e qualita' sociale a donne e uomini";
Visti gli articoli 13, 137 e 141 del Trattato sull'Unione europea come modificato dal Trattato di Amsterdam, ratificato dal Parlamento italiano con la legge 16 giugno 1998, n. 209;
Vista la relazione della Commissione delle Comunita' europee sull'attuazione della raccomandazione 96/694 del Consiglio, del 2 dicembre 1996, sulla partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini al processo decisionale, COM (2000) 120 del 7 marzo 2000, nonche' le comunicazioni della medesima commissione sull'attuazione di una strategia quadro comunitaria per la parita' fra donne e uomini (2001-2005) n. 355 del 7 giugno 2000 e n. 119 del 2 marzo 2001;
Vista la direttiva 2000/43 CE del Consiglio, del 29 giugno 2000, che attua il principio della parita' di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica, nonche' la direttiva 2000/78 del medesimo Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parita' di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro;
Vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea del 7 dicembre 2000, ed in particolare l'art. 21;
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Decreta:
Art. 1.
A decorrere dall'11 giugno 2001, il Ministro senza portafoglio per le pari opportunita' on. Stefania Prestigiacomo e' delegato ad esercitare le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento di tutte le iniziative, anche normative, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri nelle materie concernenti la promozione di pari opportunita' fra uomini e donne, nonche' la prevenzione e rimozione di ogni forma e causa di discriminazione.
In particolare, salve le competenze attribuite dalla legge ai singoli Ministri, il Ministro per le pari opportunita' e' delegato:
a) a promuovere e coordinare le azioni di Governo volte ad assicurare l'attuazione delle politiche in materia di pari opportunita' tra uomo e donna con riferimento ai temi della salute, della scuola, dell'ambiente, della famiglia, del lavoro e delle cariche elettive;
b) a promuovere e coordinare le azioni di Governo volte a prevenire e rimuovere le discriminazioni per cause direttamente o indirettamente fondate, in particolare, sulla razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'eta' e le tendenze sessuali;
c) ad adottare le iniziative necessarie per la programmazione, l'indirizzo, il coordinamento ed il monitoraggio dei fondi strutturali europei in materia di pari opportunita';
d) ad esercitare tutte le attribuzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri previste dalla legge 22 giugno 1990, n. 164, e successive modifiche;
e) a sottoporre al Presidente del Consiglio dei Ministri la proposta di esercitare i poteri previsti dall'art. 5, comma 2, lettera c), della legge 23 agosto 1988, n. 400, in tutte le materie delegate, in caso di persistente violazione del principio della non discriminazione.
 
Art. 2.
Al Ministro per le pari opportunita' sono delegate le funzioni di coordinamento delle attivita' svolte da tutte le pubbliche amministrazioni, relative alla prevenzione,assistenza, anche in sede legale, e tutela dei minori dallo sfruttamento e dall'abuso sessuale ai sensi dell'art. 17, comma 1, della legge 3 agosto 1998, n. 269.
Il Ministro per le pari opportunita' e' altresi' delegato ad esercitare le funzioni di indirizzo politico nella materia delle adozioni dei minori stranieri, in raccordo con la commissione istituita dalla legge 31 dicembre 1998, n. 476, ed operante nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
 
Art. 3.
Il Ministro per le pari opportunita' e' delegato a presiedere la consulta per i problemi degli stranieri immigrati e delle loro famiglie di cui all'art. 42, comma 4, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in raccordo con la commissione per le politiche di integrazione di cui all'art. 46 del medesimo decreto legislativo.
 
Art. 4.
Il Ministro per le pari opportunita' assiste il Presidente del Consiglio dei Ministri ai fini dell'esercizio del potere di nomina alla presidenza di enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell'amministrazione statale ai sensi dell'art. 3, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400.
Il Ministro per le pari opportunita' e' delegato ad adottare tutte le iniziative di competenza del Presidente del Consiglio dei Ministri volte all'attuazione di quanto previsto dall'art. 18 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, per l'emanazione dei regolamenti per l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento comunitario e per la realizzazione dei programmi comunitari in materia di parita', pari opportunita', azioni positive.
Il Ministro per le pari opportunita' rappresenta il Governo italiano in tutti gli organismi internazionali e comunitari aventi competenza in materia di pari opportunita', anche ai fini della formazione e dell'attuazione della normativa comunitaria. Rappresenta, inoltre, il Governo nel comitato consultivo europeo per le pari opportunita' presso la Commissione delle Comunita' europee, ai sensi dell'art. 3, comma 1, lettera a), della decisione 82/43/CEE della commissione, del 9 dicembre 1981, come modificata dalla decisione 95/420/CE del 19 luglio 1995.
 
Art. 5.
Nelle materie oggetto del presente decreto, il Ministro per le pari opportunita' e' altresi' delegato:
a) a nominare esperti, a costituire organi di studio, commissioni e gruppi di lavoro, nonche' a designare rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in organismi analoghi operanti presso altre amministrazioni o istituzioni;
b) a provvedere ad intese e concerti di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni;
c) a curare il coordinamento tra le amministrazioni competenti per l'attuazione dei progetti nazionali e locali, nonche' tra gli organismi nazionali di parita' e pari opportunita'.
Restano salve tutte le competenze attribuite dalla legge o dai regolamenti direttamente al Ministro o al Dipartimento per le pari opportunita'.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, previa registrazione da parte della Corte dei conti.
Roma, 14 febbraio 2002

Il Presidente
del Consiglio dei Ministri
Berlusconi Registrato alla Corte dei conti il 12 marzo 2002 Ministeri istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri, registro n. 3, foglio n. 22
 
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