Gazzetta n. 65 del 19 marzo 2003 (vai al sommario) |
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE |
DECRETO 21 febbraio 2003 |
Approvazione di n. 4 studi di settore relativi ad attivita' economiche nel settore del commercio. |
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IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, concernente disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.917, recante l'approvazione del testo unico delle imposte sui redditi; Visto l'art. 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, nella legge 29 ottobre 1993, n. 427, che prevede, da parte degli uffici del Dipartimento delle entrate del Ministero delle finanze, l'elaborazione di appositi studi di settore in relazione ai vari settori economici; Visto il medesimo art. 62-bis del citato decreto-legge n. 331 del 1993 che prevede che gli studi di settore sono approvati con decreto del Ministro delle finanze; Visto l'art. 10 della legge 8 maggio 1998, n. 146, che individua le modalita' di utilizzazione degli studi di settore in sede di accertamento nonche' le cause di esclusione degli stessi; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1999, n. 195, recante disposizioni concernenti i tempi e le modalita' di applicazione degli studi di settore; Considerato che a seguito delle analisi e delle valutazioni effettuate, allo stato, sulla base dei dati in possesso dell'Amministrazione finanziaria sono emerse cause di non applicabilita' degli studi di settore; Visto il proprio decreto 10 novembre 1998, che ha istituito la commissione di esperti prevista dall'art. 10, comma 7, della legge n. 146 del 1998, integrata e modificata dal decreto ministeriale 24 ottobre 2000; Visti i decreti del direttore generale del Dipartimento delle entrate 23 ottobre 2000 e 13 dicembre 2000, concernenti l'approvazione di questionari per gli studi di settore relativi ad attivita' imprenditoriali nel settore delle manifatture, dei servizi, del commercio e ad attivita' professionali; Visto l'art. 23 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che ha trasferito le funzioni dei Ministeri del bilancio, del tesoro e della programmazione economica e delle finanze al Ministero dell'economia e delle finanze; Visto l'art. 57 del medesimo decreto legislativo n. 300 del 1999 che ha istituito le Agenzie fiscali; Visto il decreto del direttore generale del Dipartimento delle entrate 24 dicembre 1999, concernente le modalita' di annotazione separata dei componenti rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore; Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 25 marzo 2002, concernente i criteri per l'applicazione degli studi di settore ai contribuenti che esercitano due o piu' attivita' d'impresa ovvero una o piu' attivita' in diverse unita' di produzione o di vendita; Acquisito il parere della predetta commissione di esperti in data 6 novembre 2002; Decreta: Art. 1. Approvazione degli studi di settore 1. Sono approvati, in base all'art. 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, nella legge 29 ottobre 1993, n. 427, gli studi di settore relativi alle seguenti attivita' economiche nel settore del commercio: a) Studio di settore SM 33 U - Commercio all'ingrosso di cuoio e di pelli gregge e lavorate (escluse le pelli per pellicceria), codice di attivita' 51.24.1; Commercio all'ingrosso di pelli gregge e lavorate per pellicceria, codice di attivita' 51.24.2; Commercio all'ingrosso di pellicce, codice di attivita' 51.42.2; b) Studio di settore SM 34 U - Commercio all'ingrosso di calzature e accessori, codice di attivita' 51.42.4; Commercio all'ingrosso di pelletterie, marocchinerie e articoli da viaggio, codice di attivita' 51.47.8; c) Studio di settore SM 39 U - Commercio al dettaglio di combustibili per uso domestico, codice di attivita' 52.48.7; d) Studio di settore SM 40 B - Commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di altri articoli n.c.a., se si tratta di fiori, piante e sementi, codice di attivita' 52.62.7; Altro commercio ambulante a posteggio mobile, se riguarda fiori, piante e sementi, codice di attivita' 52.63.5; 2. Gli elementi necessari alla definizione presuntiva dei ricavi e dei corrispettivi relativi agli studi di settore indicati nel comma 1 sono determinati sulla base delle note tecniche e metodologiche, delle tabelle dei coefficienti nonche' della lista delle variabili per l'applicazione dello studio, di cui agli allegati: - 1, per lo studio di settore SM 33 U; - 2, per lo studio di settore SM 34 U; - 3, per lo studio di settore SM 39 U; - 4, per lo studio di settore SM 40 B. 3. Il programma per l'applicazione dello studio di settore segnala anche, con riferimento ad indici significativi, la coerenza economica rispetto ai valori minimi e massimi assumibili con riferimento a comportamenti normali degli operatori del settore. 4. Gli studi di settore si applicano ai contribuenti che svolgono in maniera prevalente le attivita' indicate nel comma 1, nonche' ai contribuenti che svolgono la predetta attivita' in maniera secondaria per la quale abbiano tenuto contabilita' separata, fermo restando il disposto dell'art. 2. In caso di esercizio di piu' attivita' d'impresa, per le quali non e' stata tenuta la contabilita' separata, per attivita' prevalente si intende quella da cui deriva nel periodo d'imposta la maggiore entita' dei ricavi. 5. Gli studi di settore approvati con il presente decreto sono utilizzabili a partire dagli accertamenti relativi al periodo di imposta 2002. |
| Art. 2. Categorie di contribuenti alle quali non si applicano gli studi di settore 1. Gli studi di settore approvati con il presente decreto non si applicano: a) Nel caso in cui l'esercizio dell'attivita' d'impresa e' svolto attraverso l'utilizzo di piu' punti di vendita per i quali non e' stata tenuta contabilita' separata. Tale disposizione non si applica per gli studi di settore SM 33 U, SM 34 U e SM 40 B; b) in caso di esercizio di due o piu' attivita' di impresa, non rientranti nel medesimo studio di settore, per le quali non e' stata tenuta la contabilita' separata, se l'importo complessivo dei ricavi dichiarati relativi alle attivita' non rientranti tra quelle prese in considerazione dallo studio di settore supera il 20% dell'ammontare totale dei ricavi dichiarati; c) nei confronti dei contribuenti che hanno dichiarato ricavi di cui all'art. 53, comma 1, esclusi quelli di cui alla lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, di ammontare superiore a euro 5.164.569; d) nei confronti delle societa' cooperative, societa' consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie o associate; e) nei confronti delle societa' cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente a favore degli utenti stessi. |
| Art. 3. Variabili delle imprese 1. La determinazione dei valori da attribuire alle variabili da utilizzare per l'applicazione degli studi di settore approvati con il presente decreto e' effettuata sulla base delle istruzioni per la compilazione dei relativi questionari approvati con i decreti del direttore generale del Dipartimento delle entrate 23 ottobre 2000 e 13 dicembre 2000, tenuto conto di quanto precisato nelle istruzioni per la compilazione delle dichiarazioni di cui all'art. 5, comma 1, del presente decreto. |
| Art. 4 Determinazione del reddito imponibile 1. Sulla base degli studi di settore sono determinati presuntivamente i ricavi di cui all'art. 53, ad esclusione di quelli previsti dalle lettere c) e d) del comma 1 dello stesso articolo del testo unico delle imposte sui redditi. 2. Ai fini della determinazione del reddito d'impresa l'ammontare dei ricavi di cui al comma 1 e' aumentato degli altri componenti positivi, compresi i ricavi di cui all'art. 53, comma 1, lettere c) e d), del menzionato testo unico, ed e' ridotto dei componenti negativi deducibili. Ai fini della determinazione degli importi relativi alle voci e alle variabili di cui all'art. 3 devono essere considerati i componenti negativi inerenti all'esercizio dell'attivita' anche se non dedotti in sede di dichiarazione dei redditi. 3. Per le imprese che eseguono opere, forniture e servizi pattuiti come oggetto unitario e con tempo di esecuzione ultrannuale i ricavi dichiarati, da confrontare con quelli presunti in base allo studio di settore, vanno aumentati delle rimanenze finali e diminuiti delle esistenze iniziali valutate ai sensi dell'art. 60, commi da 1 a 4, del testo unico delle imposte sui redditi. |
| Art. 5. Comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore 1. I contribuenti ai quali si applicano gli studi di settore comunicano, in sede di dichiarazione dei redditi, i dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi stessi. |
| Art. 6. Annotazione separata 1. Nei confronti dei contribuenti che esercitano l'attivita' per la quale lo studio di settore e' approvato con il presente decreto, le disposizioni contenute nel decreto direttoriale 24 dicembre 1999, concernenti l'annotazione separata dei componenti rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore, si applicano a decorrere dal 1° maggio 2003. E' facolta' del contribuente indicare a quale attivita' esercitata o a quale punto di vendita debbono essere imputati i ricavi conseguiti nei mesi precedenti nonche' gli altri componenti rilevanti ai fini dell'applicazione del relativo studio di settore. Qualora tale facolta' non venga esercitata, in sede di dichiarazione dei redditi, i ricavi relativi all'intero periodo d'imposta vanno ripartiti applicando ai ricavi conseguiti fino al 30 aprile 2003 la percentuale di ripartizione determinata con riferimento ai ricavi conseguiti a partire dal 1° maggio 2003. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 21 febbraio 2003
Il Ministro: Tremonti |
| ALLEGATO 1
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
STUDIO DI SETTORE SM33U
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
CRITERI PER LA COSTRUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE
Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio sono le attivita' economiche:
- 51.24.1 - Commercio all'ingrosso di cuoio e pelli gregge e lavorate (escluse le pelli per pellicceria); - 51.24.2 - Commercio all'ingrosso di pelli gregge e lavorate per pellicceria; - 51.42.2 - Commercio all'ingrosso di pellicce.
La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SM33). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 1.346. I questionari restituiti sono stati 893, pari al 66,3% degli inviati. La seguente tabella riporta i dati analitici per ogni codice di attivita':
==================================================================== Numero Numero % sul questionari questionari totale inviati restituiti questionari inviati ==================================================================== 51.24.1 - Commercio all'ingrosso di cuoio e pelli gregge e lavorate (escluse le pelli per pellicceria) 994 737 74,1% -------------------------------------------------------------------- 51.24.2 - Commercio all'ingrosso di pelli gregge e lavorate per pellicceria 163 83 50,9% -------------------------------------------------------------------- 51.42.2 - Commercio all'ingrosso di pellicce 189 73 38,6% -------------------------------------------------------------------- TOTALE 1.346 893 66,3% --------------------------------------------------------------------
Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 295 questionari, pari al 33,0% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati:
- ricavi dichiarati maggiori di 5.164.569 euro (10 miliardi di lire); - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%; - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di vendita e ai servizi offerti (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative ai ricavi conseguiti con la vendita dei prodotti trattati (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' d'acquisto (quadro H del questionario); - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario.
A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 598.
IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche:
- una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donnees e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali (1); - un procedimento di Cluster Analysis (2)
L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene gli stessi dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di prodotti venduti, alle varie modalita' di acquisto, etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di una impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare sette gruppi omogenei di imprese.
DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
L'analisi ha evidenziato le principali caratteristiche del comparto della vendita all'ingrosso di pelli gregge e conciate da pellicceria e non. I fattori che hanno contribuito maggiormente a determinare i modelli di business prevalenti sono:
- specializzazione per tipologia di prodotto; - dimensioni della struttura organizzativa; - modalita' organizzativa (tipologia di vendita, modalita' di acquisto).
Sono stati individuati complessivamente 7 cluster.
Il primo elemento, il fattore della specializzazione, ha reso possibile la suddivisione dei cluster in:
- specializzati nel comparto delle pelli da pellicceria (cluster 2), - specializzati nel comparto della pellicceria (cluster 6), - specializzati nel comparto delle pelli gregge e lavorate non da pellicceria (cluster 1, 3, 4, 5, 7).
Il secondo elemento, il fattore dimensionale, ha permesso di distinguere gli esercizi con una struttura organizzativa di dimensioni contenute (cluster 1, 2, 5, 6 e 7) e quelli di piu' grandi dimensioni (cluster 3 e 4). Il terzo elemento, la modalita' organizzativa, ha permesso di individuare, nell'ambito dei cluster specializzati del comparto delle pelli gregge e lavorate non da pellicceria, le diverse modalita' operative distinguendo: i grossisti importatori (cluster 7), i grossisti con acquisto diretto presso allevatori e macellai (cluster 4), i grossisti con rete di vendita (cluster 3), i grossisti tradizionali (cluster 1) e i grossisti con vendita a imprese di trasformazione industriali e artigianali (cluster 5).
CLUSTER 1 - GROSSISTI TRADIZIONALI DI DIMENSIONI MEDIO-PICCOLE SPECIALIZZATI NELLE PELLI GREGGE NON DA PELLICCERIA
NUMEROSITA': 95
Questo cluster comprende quei punti vendita che si caratterizzano per le dimensioni medio piccole, la gestione di tipo tradizionale e la specializzazione dell'assortimento sulle pelli gregge non da pellicceria. Le imprese del gruppo sono in prevalenza societa' (64% dei casi), e risultano impiegati nell'attivita' 1 o 2 addetti. La struttura organizzativa e' composta da spazi dedicati al magazzino (96 mq), ad uffici (17 mq) e per la vendita e l'esposizione della merce (9 mq). Le logiche della gestione sono tradizionali; si tratta, infatti, di esercizi commerciali indipendenti. La modalita' di vendita prevalente e' sul territorio (46% dei ricavi), nonostante sia abbastanza diffusa anche la vendita al banco (34%). La modalita' d'acquisto adottata dagli appartenenti al cluster e' principalmente da imprese industriali in Italia (64% degli acquisti); e' da segnalare inoltre la quota di acquisti effettuati da operatori esteri che ammonta al 16%. L'assortimento e' specializzato sulle pelli gregge non da pellicceria e su altre pelli dalle quali derivano le maggiori percentuali dei ricavi, rispettivamente il 77% ed il 13%. La tipologia di clientela e' rappresentata da imprese di trasformazione industriale e artigianale (68% dei ricavi), ed in piccola parte anche da clientela estera (dall'export deriva il 16% dei ricavi). L'area di mercato nazionale si estende fino a 3 regioni (39% dei casi).
CLUSTER 2 - GROSSISTI DI PICCOLE DIMENSIONI SPECIALIZZATI IN PELLI DA PELLICCERIA
NUMEROSITA': 58
Il cluster e' costituito da aziende organizzate prevalentemente sotto forma societaria (43% societa' di capitali e 24% societa' di persone) che impiegano in media 1 o 2 addetti. Le dimensioni della struttura organizzativa sono ridotte; sono, infatti, presenti esigui spazi dedicati al deposito della merce (77 mq), un piccolo spazio destinato alla vendita e alla esposizione della merce (21 mq) e uffici (23 mq). La tipologia di vendita prevalente e' l'ingrosso con vendita a imprese di trasformazione industriali e artigianali. Le modalita' d'acquisto adottate dagli appartenenti al cluster sono sia da imprese industriali in Italia (42% degli acquisti) che attraverso aste (25%), coerentemente con la specializzazione merceologica presente, ed inoltre da imprese estere per il 19% degli acquisti. L'assortimento e' specializzato nel comparto delle pelli da pellicceria. I prodotti dai quali derivano le maggiori percentuali dei ricavi sono: pelli conciate in pelo (67% dei ricavi), pelli gregge per lavorazioni in pelo (12%), teli preconfezionati (7%). La tipologia di clientela e' rappresentata da imprese di trasformazione industriale e artigianale (51% dei ricavi) e da commercianti al dettaglio (35%). L'area di mercato, in ambito nazionale, prevalentemente e' oltre le 3 regioni (36% dei casi).
CLUSTER 3 - GROSSISTI DI GRANDI DIMENSIONI CON RETE DI VENDITA SPECIALIZZATI IN PELLI GREGGE E LAVORATE NON DA PELLICCERIA
NUMEROSITA': 47
Le imprese in esame sono nella quasi totalita' costituite da societa' di capitali (89% dei soggetti) che impiegano mediamente 5 addetti di cui 3 o 4 risultano essere dipendenti. La struttura organizzativa presenta le dimensioni maggiori rispetto a quella degli altri cluster ed e' composta da ampi spazi destinati a magazzino (572 mq), uffici (115 mq) e locali dedicati alla vendita ed esposizione della merce (62 mq). Sono presenti inoltre locali destinati al carico/scarico merci sia coperti (62 mq) che all'aperto (261 mq). Le tipologie di vendita prevalenti sono l'ingrosso con vendita ad imprese industriali ed artigianali (57% dei ricavi) e la vendita sul territorio (29% dei ricavi). Gli appartenenti al cluster si caratterizzano per la presenza di una rete di vendita costituita da 4, 5 agenti che presidiano un ampio territorio (l'area di mercato prevalente, 62% dei casi, e' oltre 3 regioni) esteso anche all'estero (Unione europea 82% dei casi, extra UE 87%). L'approvvigionamento avviene prevalentemente da imprese industriali italiane (53% degli acquisti). Altre quote consistenti degli acquisti vengono effettuate da imprese estere (23%). Il mix assortimentale offerto e' costituito per il 74% da pelli gregge non da pellicceria e per il 17% da altre pelli non da pellicceria. La tipologia di clientela e' rappresentata da imprese di trasformazione industriali e artigianali (57% dei ricavi) e da clientela estera (30%).
CLUSTER 4 - GROSSISTI DI GRANDI DIMENSIONI SPECIALIZZATI NELLA VENDITA DI PELLI GREGGE NON DA PELLICCERIA CON ACQUISTO DIRETTO PRESSO ALLEVATORI E MACELLAI
NUMEROSITA': 78
Si tratta degli esercizi di grandi dimensioni la cui specializzazione merceologica e' costituita dalla vendita di pelli gregge non da pellicceria prevalentemente ad altre imprese di trasformazione. La natura giuridica prevalente tra le aziende del cluster e' la societa' (63% dei soggetti). Le imprese in questione hanno in media 3 o 4 addetti di cui 1 o 2 risultano dipendenti. La struttura organizzativa e' ampia ed articolata. Sono, infatti, presenti: locali destinati a magazzino per 418 mq, ad uffici per 28 mq, locali per le operazioni di carico e scarico delle merci per 45 mq e 350 mq di piazzali all'aperto adibiti allo stesso uso, mentre i locali dedicati alla vendita ed esposizione della merce sono di dimensioni esigue. La modalita' di vendita e' l'ingrosso con vendita ad imprese artigianali ed industriali. La modalita' di acquisto privilegia l'approvvigionamento effettuato presso allevatori e macellai (con un incidenza del 82%) cui seguono, in misura minore, ditte produttrici italiane per prodotti standard (8% degli acquisti). L'assortimento e' tra i piu' specializzati ed e' composto principalmente da pelli gregge non da pellicceria (93% dei ricavi). La tipologia di clientela e' rappresentata da imprese di trasformazione industriali ed artigianali (89% dei ricavi). In ambito nazionale l'area di mercato risulta estendersi fino a comprendere 3 regioni, almeno nel 51% dei casi. La dotazione dei beni strumentali comprende, mediamente, la presenza di 1 muletto e di locali a temperatura controllata (45 mq).
CLUSTER 5 - GROSSISTI CON VENDITA AD IMPRESE DI TRASFORMAZIONE INDUSTRIALI E ARTIGIANALI SPECIALIZZATI PREVALENTEMENTE IN PELLI NON DA PELLICCERIA
NUMEROSITA': 165
Questo cluster rappresenta la realta' piu' numerosa del settore. Le imprese del cluster si suddividono principalmente tra societa' di capitali (49% dei soggetti) e societa' di persone (19%) ed impiegano nell'attivita' mediamente 1 o 2 addetti. La struttura organizzativa per la vendita all'ingrosso privilegia gli spazi destinati al magazzino (114 mq), mentre gli spazi destinati ad esposizione della merce (20 mq) e ad uffici (23 mq) sono di dimensioni piu' contenuti. La tipologia di vendita prevalente e' l'ingrosso con vendita ad imprese di trasformazione industriali e artigianali. Gli acquisti sono effettuati prevalentemente presso ditte produttrici italiane (75%), di cui il 93% per prodotti standard. L'assortimento dei prodotti e' costituito principalmente da pelli gregge non da pellicceria (68% dei ricavi) e da altre pelli non da pellicceria (22% dei ricavi). La tipologia di clientela e' rappresentata da imprese di trasformazione industriale e artigianale (94% dei ricavi). L'area di mercato, in ambito nazionale, raggiunge una dimensione consistente, con un'estensione che arriva a comprendere 3 regioni (48% dei casi).
CLUSTER 6 - GROSSISTI DI PICCOLE DIMENSIONI SPECIALIZZATI NELLA VENDITA DI PELLICCE
NUMEROSITA': 49
Il cluster si caratterizza per la presenza di esercizi la cui specializzazione merceologica e' costituita dal comparto della pellicceria. Il modello e' formato prevalentemente da societa' di capitali nel 39% dei soggetti e societa' di persone nel 29%, che impiegano in media 2 addetti. Data la peculiarita' della merceologia trattata sono presenti spazi adibiti specificamente all'attivita' di vendita di dimensioni superiori alla media del settore (44 mq), mentre la superficie dei locali destinati al magazzino risulta inferiore alla media del settore ed e' di circa 75 mq; sono presenti inoltre spazi dedicati ad uffici (18 mq). La modalita' di vendita e' l'ingrosso sul territorio (74% dei ricavi) e non ci si avvale di agenti o rappresentanti per effettuarla. Gli acquisti sono ripartiti tra imprese industriali italiane (60%), sia per prodotti esclusivi che per prodotti standard, e imprese industriali estere (26%). L'assortimento e' specializzato ed e' composto principalmente da pellicce ed accessori (55% dei ricavi); viene svolto, inoltre, un considerevole servizio di custodia dal quale deriva il 17% dei ricavi. La tipologia di clientela e' costituita essenzialmente da commercianti al dettaglio (79% dei ricavi) a cui si affianca, per la restante parte (15%), una clientela proveniente dell'estero. L'area di mercato nazionale e' molto estesa (45% dei casi oltre 3 regioni) e risulta significativa anche in ambito internazionale (42% Unione europea e 24% extra UE).
CLUSTER 7 - GROSSISTI IMPORTATORI DI PELLI GREGGE NON DA PELLICCERIA
NUMEROSITA': 94
Le imprese del cluster sono in prevalenza societa' di capitali (71% dei soggetti) e nella quasi totalita' dei casi si avvalgono di 2 addetti di cui 1 solo risulta essere dipendente. La struttura organizzativa privilegia gli spazi destinati al magazzino (131 mq) e gli uffici (37 mq) rispetto alla superficie di vendita ed esposizione della merce, che risulta essere presente solo in rari casi. La modalita' di vendita prevalente e' l'ingrosso con vendita ad imprese di trasformazione industriali e artigianali, per effettuare il quale ci si avvale dell'ausilio di 2 agenti/rappresentanti. Gli acquisti vengono effettuati principalmente presso imprese estere (75%). L'assortimento e' tra i piu' specializzati del settore, ed e' composto principalmente da pelli gregge non da pellicceria (92% dei ricavi). La tipologia di clientela e' rappresentata da imprese di trasformazione industriale e artigianale (87% dei ricavi). L'area di mercato e' di dimensioni ampie, sia in ambito nazionale (48% dei casi fino a 3 regioni) che in ambito internazionale (49% Unione europea e 41% extra UE).
DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO
Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla (3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano:
- costo del venduto (4) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati.
Successivamente sono stati utilizzati degli indicatori economico-contabili specifici delle attivita' in esame:
- valore aggiunto per addetto = valore aggiunto (5)/(numero addetti (6) * 1.000); - margine operativo lordo sulle vendite = margine operativo lordo (7) * 100 / ricavi; - rotazione del magazzino = costo del venduto/giacenza media (8)
Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all'interno di un determinato intervallo, per costituire il campione di riferimento. Per il valore aggiunto per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 2° al 19° ventile, per i cluster 1, 4 e 5; - dal 1° al 19° ventile, per i cluster 2, 3 e 6; - dal 2° al 17° ventile, per il cluster 7.
Per il margine operativo lordo sulle vendite sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 2° al 19° ventile, per i cluster 1, 2, 3, 4, 6 e 7; - dal 2° ventile, per il cluster 5.
Per la rotazione del magazzino sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 2° ventile, per i cluster 1, 4 e 5; - dal 1° ventile, per i cluster 2, 3, 6 e 7.
Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nell'allegato 1.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della "funzione di ricavo".
APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ALL'UNIVERSO DEI CONTRIBUENTI
Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi:
- l'Analisi Discriminante (9) - la stima del ricavo di riferimento.
Nell'allegato 1.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentri totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99%, per ogni gruppo omogeneo ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. ALLEGATO 1A
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO
SM33U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 ==================================================================== Costo del venduto -- -- 1,1894 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 103.000 euro" -- 1,2915 -- 1,2540 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 103.000 euro" -- 1,0632 -- 1,0844 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 207.000 euro" 1,1713 -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 207.000 euro" 1,0476 -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Quadrato del costo del venduto -- -- -2,8777 -- -------------------------------------------------------------------- Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 1,2953 1,3468 1,1301 1,0849 -------------------------------------------------------------------- Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa 1,3676 0,9982 1,0088 1,3089 -------------------------------------------------------------------- Soci e associati in partecipazione con occupazione prevalente (numero) e Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) 11.823,2540 7.515,1215 -- -- -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro. - Le variabili elevate al quadrato sono divise per 10 (8).
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SM33U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7 ==================================================================== Costo del venduto 1,1160 -- 1,1264 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 103.000 euro" -- 1,2638 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 103.000 euro" -- 1,0999 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 207.000 euro" -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 207.000 euro" -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Quadrato del costo del venduto -1,6608 -- -1,9598 -------------------------------------------------------------------- Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 1,0972 1,2554 1,2835 -------------------------------------------------------------------- Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa 1,5221 1,3350 1,5798 -------------------------------------------------------------------- Soci e associati in parteci- pazione con occupazione prevalente (numero) e Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) 8.890,5308 -- -- -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro. - Le variabili elevate al quadrato sono divise per 10 (8).
ALLEGATO 1.B
VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE
QUADRO A:
- Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo pieno - Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale - Numero delle giornate retribuite per gli apprendisti - Numero delle giornate retribuite per gli assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio - Numero dei collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale - Numero di soci con occupazione prevalente nell'impresa
QUADRO B:
- Mq locali destinati a deposito/magazzino - Mq locali per la vendita e l'esposizione della merce - Mq locali destinati ad uffici - Mq dei piazzali destinati alle operazioni di carico e scarico delle merci
QUADRO D:
- Automezzi con massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 t - Automezzi con massa complessiva a pieno carico compresa tra 3,5 t e 12 t - Automezzi con massa complessiva a pieno carico superiore a 12 t
QUADRO G:
- Tipologia di vendita e servizi offerti: ingrosso con vendita sul territorio (tramite venditori e/o via fax, modem, ecc.) - Tipologia di vendita e servizi offerti: ingrosso con vendita a imprese di trasformazione industriali e artigianali - Prodotti trattati: pelli per pellicceria - pelli gregge per lavorazioni in pelo - Prodotti trattati: pelli per pellicceria - pelli conciate in pelo - Prodotti trattati: pelli per pellicceria - teli preconfezionati - Prodotti trattati: pellicce - abbigliamento in pelliccia realizzato a trasporto artigianale e/o pelli intere - Prodotti trattati: pellicce - abbigliamento in pelliccia realizzato con teli preconfezionati - Prodotti trattati: pellicce - abbigliamento in pelle e montone - Prodotti trattati: pellicce - accessori in pelle - Prodotti trattati: pellicce - accessori in pelliccia - Prodotti trattati: pellicce - altro - Tipologia clientela: commercianti al dettaglio - Tipologia clientela: export (comprese cessioni intracomunitarie)
QUADRO H:
- Modalita' di acquisto: direttamente presso allevatori, macellai e/o macellatori - Modalita' di acquisto: direttamente attraverso aste - Modalita' di acquisto: direttamente da imprese in Italia per prodotti esclusivi e/o personalizzati - Modalita' di acquisto: direttamente da imprese in Italia per prodotti standard - Modalita' di acquisto: direttamente da imprese all'estero - Addetti all'attivita' di vendita: agenti/rappresentanti - Costi e spese specifici: costi sostenuti per lavorazioni /riparazioni effettuate da terzi - Costi e spese specifici: costi sostenuti per provvigioni di vendita e rimborsi spese corrisposti
1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. 2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili.
3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. 4) Costo del venduto = esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali. 5) Valore aggiunto = (ricavi - costo del venduto - spese per acquisti di servizi - costo per la produzione di servizi). 6) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa numero addetti (societa) = Numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci 7) Margine operativo lordo = (ricavi - costo del venduto - spese per acquisti di servizi - costo per la produzione di servizi - spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attivita' dell'impresa). 8) Giacenza media = (esistenze iniziali + rimanenze finali)/2.
9) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
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| ALLEGATO 2
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
STUDIO DI SETTORE SM34U
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
CRITERI PER LA COSTRUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE
Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio sono le attivita' economiche:
- 51.42.4 - Commercio all'ingrosso di calzature e accessori; - 51.47.8 - Commercio all'ingrosso di pelletterie, marocchinerie e articoli da viaggio.
La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SM34). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 2.486. I questionari restituiti sono stati 1.370, pari al 55,1% degli inviati. La seguente tabella riporta i dati analitici per ogni codice di attivita':
==================================================================== Numero Numero % sul questionari questionari totale inviati restituiti questionari inviati ==================================================================== 51.42.4 - Commercio all'ingrosso di calzature e accessori 1.740 998 57,4% -------------------------------------------------------------------- 51.47.8 - Commercio all'ingrosso di pelletterie, marocchinerie e articoli da viaggio 746 372 49,9% -------------------------------------------------------------------- TOTALE 2.486 1.370 55,1% --------------------------------------------------------------------
Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 433 questionari, pari al 31,6% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati:
- ricavi dichiarati maggiori di 5.164.569 euro (10 miliardi di lire); - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%; - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di vendita (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative ai ricavi conseguiti con la vendita dei prodotti trattati (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' d'acquisto (quadro H del questionario); - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario.
A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 937.
IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche:
- una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donnees e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali (1); - un procedimento di Cluster Analysis (2).
L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene gli stessi dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di prodotti venduti, alle varie modalita' di acquisto, etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di una impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare sette gruppi omogenei di imprese.
DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
L'analisi ha evidenziato le principali caratteristiche del comparto del commercio all'ingrosso di calzature e pelletteria. I principali fattori discriminanti che, singolarmente o in combinazione tra loro, hanno consentito l'individuazione delle imprese del settore sono:
- modalita' di vendita; - localizzazione; - prodotti offerti; - tipologia di clientela.
Il primo fattore consente di individuare le diverse modalita' operative distinguendo i grossisti con vendita sul territorio (cluster 7), con vendita al banco (cluster 5) e con dettaglio (cluster 4). La localizzazione permette di evidenziare i grossisti localizzati in centri commerciali all'ingrosso (cluster 3). I prodotti offerti consentono di rilevare le specializzazioni basate sull'assortimento, in particolare sono stati individuati i grossisti specializzati in pelletteria, piccola pelletteria e accessori (cluster 1). La circostanza di distribuire prodotti a marchio proprio attraverso una rete di agenti identifica un raggruppamento di grossisti con assortimento focalizzato sulle calzature (cluster 6); in base alla tipologia di clientela e al particolare prodotto offerto e' stato possibile identificare gli ingrossi specializzati in accessori per calzature e pelletteria operanti prevalentemente con l'industria di trasformazione (cluster 2).
==================================================================== Modalita' Localizzazione Specializzazione Tipologia di vendita di prodotto di clientela ==================================================================== Sul territorio In strutture Pelletteria Industria (7) organizzate (1) trasformazione (3) (2) -------------------------------------------------------------------- Al banco (5) Calzature (6) -------------------------------------------------------------------- Al dettaglio (4) --------------------------------------------------------------------
CLUSTER 1 - GROSSISTI SPECIALIZZATI NELLA VENDITA DI PELLETTERIA, PICCOLA PELLETTERIA E ACCESSORI D'ABBIGLIAMENTO
NUMEROSITA': 118
I soggetti appartenenti al cluster si contraddistinguono per la specializzazione dell'assortimento offerto, rappresentato da pelletteria (borse, valigie e zaini per il 50%), accessori d'abbigliamento (26%) e piccola pelletteria (17%). La modalita' di vendita prevalente e' al banco (61%), seguita da ingrosso ambulante (17%) e dalla vendita sul territorio (15%). Il mercato di riferimento e' costituito principalmente da commercianti al dettaglio e da ambulanti. Il canale d'acquisto prevalente e' rappresentato da aziende italiane produttrici di prodotti standard (50%), anche se non mancano dei casi in cui vengono distribuiti prodotti personalizzati. Gli spazi dedicati all'esercizio dell'attivita' sono contenuti rispetto alla media del settore: si evidenzia la presenza di depositi (101 mq in media), locali per esposizione interna della merce (84 mq) e uffici (15 mq). Le imprese del cluster sono equamente distribuite tra ditte individuali e societa', e si avvalgono mediamente di 2 addetti.
CLUSTER 2 - GROSSISTI SPECIALIZZATI NELLA VENDITA DI ACCESSORI PER LA PELLETTERIA E PER LE CALZATURE AD IMPRESE DI TRASFORMAZIONE
NUMEROSITA': 90
Il cluster e' caratterizzato dalla presenza di grossisti che distribuiscono prodotti destinati alla trasformazione: accessori per la pelletteria e per le calzature (94% dei ricavi in media). Coerentemente il mercato di riferimento e' costituito in prevalenza da imprese di trasformazione (85%). La modalita' di vendita prevalente e' al banco (63%), nonostante sia abbastanza diffusa anche la vendita sul territorio (29%). Gli acquisti vengono effettuati da imprese in Italia e riguardano essenzialmente prodotti standard (64% in media). Dal punto di vista delle strutture sono previsti depositi per 235 mq in media, spazi per la vendita e l'esposizione per 34 mq e uffici per 29 mq. Il cluster e' composto in prevalenza da societa' (73%) e risultano impiegati mediamente 3 addetti di cui 1 o 2 dipendenti.
CLUSTER 3 - GROSSISTI LOCALIZZATI IN STRUTTURE ORGANIZZATE
NUMEROSITA': 63
I soggetti appartenenti al cluster si caratterizzano per l'attivita' di vendita di calzature e pelletteria effettuata in strutture organizzate (95% dei casi), prevalentemente rappresentate da centri commerciali all'ingrosso o da parchi commerciali. Essi operano principalmente attraverso la vendita al banco (65% dei ricavi in media) e marginalmente attraverso la vendita sul territorio (20%); si rivolgono ad una clientela costituita da dettaglianti (63%) ed ambulanti (22%) e presentano un'area di mercato abbastanza ampia: principalmente nazionale e in alcuni casi anche internazionale. Distribuiscono prevalentemente calzature (circa il 70%) e pelletteria (20%), acquistando principalmente da aziende italiane prodotti standard (51%) e in misura inferiore linee personalizzate (22%). Gli spazi destinati alla vendita e all'esposizione della merce sono piuttosto ampi rispetto alla media del settore sia per quanto riguarda i depositi (339 mq in media), che la vendita (285 mq) e gli uffici (44 mq). Il modello organizzativo e' formato prevalentemente da societa' (68%), e risultano occupati mediamente 3 addetti (di cui 1 o 2 dipendenti).
CLUSTER 4 - GROSSISTI CON VENDITA AL DETTAGLIO
NUMEROSITA': 47
I soggetti appartenenti al cluster si connotano per affiancare all'attivita' di vendita all'ingrosso la vendita al dettaglio e, di conseguenza, per la presenza di locali destinati all'attivita' di vendita al minuto (84 mq in media). Come effetto di tale peculiarita' si caratterizzano per la tipologia di clientela, costituita in parte da privati (22% dei ricavi in media), mentre per la parte di attivita' relativa all'ingrosso il mercato di sbocco e' costituito principalmente da dettaglianti (48%). Gli acquisti vengono effettuati presso ditte produttrici sia per prodotti standard (48%) sia per prodotti personalizzati (28%); l'assortimento offerto e' ampio e generalmente despecializzato. Gli spazi destinati all'attivita' di ingrosso comprendono un deposito di 199 mq, spazi per l'esposizione della merce di 173 mq e uffici di 27 mq. Il cluster e' composto in prevalenza da societa' (79%) e risultano occupati nell'attivita' 2 o 3 addetti (di cui un dipendente).
CLUSTER 5 - GROSSISTI TRADIZIONALI CON VENDITA AL BANCO
NUMEROSITA': 269
I soggetti appartenenti al cluster operano principalmente attraverso la vendita al banco (74% dei ricavi in media). Mostrano, inoltre, una focalizzazione dell'assortimento sulle calzature in genere (87% dei ricavi in media). Gli acquisti vengono effettuati presso aziende in Italia e riguardano prodotti standard (48%) e personalizzati (23%); presentano un mercato di riferimento costituito principalmente da dettaglianti (56%) e ambulanti (25%) localizzati prevalentemente in ambito provinciale e regionale. Dal punto di vista delle caratteristiche strutturali si evidenziano spazi per l'esercizio dell'attivita' di dimensioni allineate alla media del settore: circa 182 mq per il deposito, 84 mq per l'esposizione e 16 mq per gli uffici. Le imprese del modello sono equamente distribuite tra ditte individuali e societa', e si avvalgono, per lo svolgimento dell'attivita', mediamente di 2 addetti (di cui un dipendente).
CLUSTER 6 - GROSSISTI DI PRODOTTI A MARCHIO PROPRIO CON VENDITA SUL TERRITORIO
NUMEROSITA': 68
Il cluster si caratterizza per la commercializzazione di prodotti a marchio proprio, per un'incidenza media sui ricavi pari all'80%. Coerentemente rispetto a tale peculiarita' tali grossisti si distinguono per il fatto di delegare ad aziende produttrici la realizzazione di linee personalizzate. Trattano principalmente calzature per donna (43%) e per uomo (20%) che distribuiscono attraverso la modalita' di vendita sul territorio (69% dei ricavi in media) e nel 57% dei casi tramite agenti (in media 3). La tipologia di clientela e' prevalentemente costituita da dettaglianti (43% dei ricavi), si rileva, inoltre, una quota significativa di export (38%), testimoniata dalla presenza di un'area di mercato internazionale nel 76% dei casi. Dal punto di vista delle strutture fisiche, questi operatori sono dotati di magazzini (140 mq), locali adibiti alla vendita ed esposizione della merce (39 mq) inferiori alla media del settore e uffici (43 mq) superiori alla media del settore. Le imprese del cluster sono per la quasi totalita' societa'; generalmente per lo svolgimento della loro attivita' si avvalgono in media del lavoro di 3 addetti (di cui un dipendente).
CLUSTER 7 - GROSSISTI CON VENDITA SUL TERRITORIO
NUMEROSITA': 246
I soggetti appartenenti a questo cluster si contraddistinguono per la modalita' di vendita sul territorio tramite fax e modem (78% dei ricavi in media). L'assortimento offerto e' ampio e despecializzato. Il loro mercato di riferimento e' costituito in gran parte da dettaglianti (57%), e si rileva una quota non trascurabile di export (17%). Gli acquisti vengono effettuati in gran parte presso aziende produttrici in Italia e riguardano prodotti standard (56%). Dal punto di vista delle strutture fisiche si attestano al di sotto della media del settore con 121 mq di deposito, 16 mq per l'esposizione e la vendita e 26 mq per gli uffici. Il cluster e' composto in prevalenza da societa' (61%). Tali imprese per lo svolgimento dell'attivita' si avvalgono in media di 2 addetti (di cui un dipendente).
DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO
Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla (3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano:
- costo del venduto (4) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati.
Successivamente sono stati utilizzati degli indicatori economico-contabili specifici delle attivita' in esame:
- valore aggiunto per addetto = valore aggiunto (5)/(numero addetti (6) * 1.000); - margine operativo lordo sulle vendite = margine operativo lordo (7) * 100 / ricavi; - rotazione del magazzino = costo del venduto / giacenza media (8)
Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all'interno di un determinato intervallo, per costituire il campione di riferimento. Per il valore aggiunto per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 2° al 19° ventile, per i cluster 1, 2, 5 e 7; - dal 1° al 19° ventile, per il cluster 6; - dal 2° ventile, per il cluster 3 e 4.
Per il margine operativo lordo sulle vendite sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 2° al 19° ventile, per i cluster 1 e 2; - dal 3° al 19° ventile, per i cluster 5 e 7 - dal 2° ventile, per il cluster 3, 4 e 6.
Per la rotazione del magazzino sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 2° al 19° ventile, per il cluster 1, 5 e 7; - dal 2° ventile, per il cluster 2 e 3; - dal 1° al 19° ventile, per il cluster 6; - dal 1° ventile, per i cluster 4.
Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5.
Nella definizione della "funzione di ricavo" si e' tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell'attivita'. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio territoriale specifico per il settore del commercio a livello provinciale (9) che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al:
- grado di modernizzazione del commercio; - grado di copertura dei servizi di prossimita'; - grado di sviluppo socio-economico.
Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed e' stata analizzata la loro interazione con la variabile "costo del venduto". Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile " costo del venduto ". Nell'allegato 2.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della "funzione di ricavo".
APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ALL'UNIVERSO DEI CONTRIBUENTI
Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi:
- l'Analisi Discriminante (10); - la stima del ricavo di riferimento.
Nell'allegato 2.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentri totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99%, per ogni gruppo omogeneo ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. ALLEGATO 2.A
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SM34U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 ==================================================================== Costo del venduto -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 95.000 euro" 1,2712 -- -- 1,148 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 95.000 euro" 1,1151 -- -- 1,0857 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 130.000 euro" -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 130.000 euro" -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 150.000 euro" -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 150.000 euro" -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 180.000 euro" -- 1,2152 1,2024 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 180.000 euro" -- 1,0886 1,0537 -- -------------------------------------------------------------------- Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 1,0560 1,4115 0,9203 1,8307 -------------------------------------------------------------------- Valore dei beni strumentali -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa 0,7981 0,9697 1,5540 1,0239 -------------------------------------------------------------------- Soci e associati in partecipazione con occupazione prevalente (numero) e Collabo- ratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) 7.062,8174 19.020,0751 23.206,4020 12.566,2209 -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro.
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SM34U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7 ==================================================================== Costo del venduto -- 1,1505 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 95.000 euro" -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota Eccedente i 95.000 euro" -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 130.000 euro" 1,1951 -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 130.000 euro" 1,0790 -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 150.000 euro" -- -- 1,1882 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 150.000 euro" -- -- 1,1350 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 180.000 euro" -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente i 180.000 euro" -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 0,8633 0,9977 0,9720 -------------------------------------------------------------------- Valore dei beni strumentali 0,0981 -- 0,1132 -------------------------------------------------------------------- Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa 0,8441 1,3819 0,6055 -------------------------------------------------------------------- Soci e associati in partecipazione Con occupazione prevalente (numero) e Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) 6.474,5872 28.617,9156 8.646,0035 -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro.
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SM34U ==================================================================== CORRETTIVI TERRITORIALI CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7 ==================================================================== Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto "Quota fino a 130 mila" Gruppo 1 della territorialita' del commercio a livello provinciale - Aree con livelli di benessere e scolarizzazione molto bassi ed attività economiche legate prevalentemente al commercio di tipo tradizionale -0,0462 -- -- -------------------------------------------------------------------- Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto "Quota fino a 130 mila" Gruppo 4 della territorialita' del commercio a livello provinciale - Aree a basso livello di benessere, minor scolarizzazione e rete distributiva tradizionale -0,0462 -- -- -------------------------------------------------------------------- Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto "Quota fino a 150 mila" Gruppo 5 della territorialita' del commercio a livello provinciale - Aree con benessere molto elevato, in aree urbane e metropolitane fortemente terziarizate e sviluppate, con una rete distributiva molto evoluta -- -- 0,0258 -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro.
ALLEGATO 2.B
VARIABILI DELL'ANALISI DICRIMINANTE
QUADRO B:
- Mq locali destinati a deposito/magazzino - Mq locali per la vendita e l'esposizione della merce - Localizzazione (1 = autonoma; 2 = esercizio inserito in centro commerciale all'ingrosso; 3 = in parco commerciale) - Spese sostenute per beni e/o servizi comuni( in caso di localizzazione non autonoma) - Mq locali adibiti alla vendita al dettaglio e all'esposizione interna della merce - Scaffalature (in metri lineari)
QUADRO D:
- Automezzi con massa complessiva a pieno carico fino a 3,5 t - Automezzi con massa complessiva a pieno carico compresa tra 3,5 t e 12 t - Automezzi con massa complessiva a pieno carico superiore a 12 t
QUADRO G:
- Tipologia di vendita: ingrosso con vendita al banco/in sede - Tipologia di vendita: ingrosso con vendita sul territorio (tramite venditori e/o via fax, modem, ecc.) - Tipologia di vendita: vendita al dettaglio autorizzata da apposita licenza - Prodotti trattati: piccola pelletteria (% sui ricavi) - Prodotti trattati: borse (% sui ricavi) - Prodotti trattati: zaini (% sui ricavi) - Prodotti trattati: valigie (% sui ricavi) - Prodotti trattati: accessori per la pelletteria e le calzature (% sui ricavi) - Prodotti trattati: ombrelli (N. pezzi) - Prodotti trattati: ombrelli (% sui ricavi) - Prodotti trattati: foulard, cravatte (N. pezzi) - Prodotti trattati: foulard, cravatte (% sui ricavi) - Prodotti trattati: cappelli, sciarpe, guanti (N. pezzi) - Prodotti trattati: cappelli, sciarpe, guanti (% sui ricavi) - Prodotti trattati: bigiotteria (N. pezzi) - Prodotti trattati: bigiotteria (% sui ricavi) - Tipologia clientela: consumatori privati - Tipologia clientela: imprese di trasformazione industriale o artigianale - Altri dati specifici: numero di fatture di vendita - Altri dati specifici: fatturati conseguiti in base a tipologie particolari di vendita - di prodotti con marchio commerciale proprio (N. pezzi) - Altri dati specifici: fatturati conseguiti in base a tipologie particolari di vendita - di prodotti con marchio commerciale proprio (% sui ricavi)
QUADRO H:
- Modalita' di acquisto: direttamente da imprese in Italia per prodotti con marchio commerciale proprio (linee proprie) - Costi e spese specifici: costi sostenuti per provvigioni di vendita e rimborsi spese corrisposti - Costi e spese specifici: spese di pubblicita', propaganda e rappresentanza
1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. 2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. 3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. 4) Costo del venduto = Esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali. 5) Valore aggiunto = (ricavi - costo del venduto - spese per acquisti di servizi - costo per la produzione di servizi). 6) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa numero addetti (societa) = Numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci 7) Margine operativo lordo = (ricavi - costo del venduto - spese per acquisti di servizi - costo per la produzione di servizi - spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attivita' dell'impresa). 8) Giacenza media = (Esistenze iniziali + rimanenze finali)/2 9) I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell'apposito Decreto Ministeriale.
10) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita',O attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
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| ALLEGATO 3
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
STUDIO DI SETTORE SM39U
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
CRITERI PER LA COSTRUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE
Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio e' l'attivita' economica:
- 52.48.7 - Commercio al dettaglio di combustibili per uso domestico.
La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SM39). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 3.586. I questionari restituiti sono stati 1.953, pari al 54,5% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 663 questionari, pari al 33,9% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati:
- ricavi dichiarati maggiori di 5.164.569 euro (10 miliardi di lire); - quadro B del questionario (unita' locali destinate all'esercizio dell'attivita) non compilato; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%; - errata compilazione delle percentuali relative ai prodotti venduti (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla modalita' di acquisto (quadro H del questionario); - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario.
A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 1290.
IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche:
- una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donnees e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali (1); - un procedimento di Cluster Analysis (2).
L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene gli stessi dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di prodotti venduti, alle varie modalita' di acquisto, etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di una impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare cinque gruppi omogenei di imprese.
DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
Il campione analizzato in questo studio ha fatto emergere una buona articolazione di tipologie commerciali, anche se la soglia limite di ricavi non ha permesso di cogliere i commercianti di GPL sfuso per serbatoi superiori a 1000 lt. La forma giuridica piu' diffusa e' quella della ditta individuale, a conferma della limitata dimensione delle attivita'; emergono due gruppi (cluster 1 e 5) dove la forma societaria e' assolutamente prevalente. L'analisi del campione ha evidenziato due aspetti come elementi determinanti del settore:
- la specializzazione di prodotto; - la dimensione dell'attivita'.
In base ai combustibili ad uso domestico commercializzati sono emerse tre attivita' fortemente specializzate su un prodotto (cluster 1, 2, 3, rispettivamente in gasolio, legna e GPL) e due orientate ad una maggiore diversificazione (cluster 4 e 5). Non si evidenzia, oltre a cio', una vendita significativa di altri prodotti collaterali (articoli di ferramenta, campeggio, ecc.). L'aspetto dimensionale e' generalmente correlato con la tipologia di prodotto venduto: in particolare i cluster che effettuano una vendita prevalente di gasolio (cluster 1 e 5) sono quelli che presentano le strutture di maggiori dimensioni e piu' organizzate, mentre quelli orientati alla vendita di legna e GPL in bombole sono dotati di strutture piu' contenute. Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster).
CLUSTER 1- IMPRESE DI FORNITURA DI GASOLIO SFUSO AD USO DOMESTICO
NUMEROSITA': 54
Le imprese appartenenti al cluster sono caratterizzate dalla vendita di gasolio sfuso ad uso domestico per il 78% dei ricavi in media, mentre risulta marginale la vendita di altri combustibili. Come conseguenza della loro attivita', la clientela e' costituita nel 34% dei ricavi da condomini, dove sono ancora molto presenti impianti di riscaldamento centralizzato, nel 27% da imprese produttive, che utilizzano il gasolio nel funzionamento di impianti e nel riscaldamento, nel 25% da privati e famiglie. Considerata la dimensione delle attivita', l'approvvigionamento del combustibile avviene direttamente dai produttori/compagnie petrolifere per il 47% degli acquisti e nel 36% da grossisti. La dimensione della struttura e' la maggiore tra i cluster individuati ed e' normalmente costituita da ampi spazi all'aperto, pari a circa 1.400 mq, dove sono presenti oltre 5 cisterne per lo stoccaggio del carburante, locali per il deposito di circa 150 mq e uffici per 69 mq. I locali per la vendita sono presenti nel 30% dei casi, con una superficie media di circa 158 mq. Si tratta di imprese nel 43% dei casi costituite in forma di societa' di persone e nel 37% in societa' di capitali, dove operano almeno 5 addetti, di cui 3 sono dipendenti. Per la consegna del combustibile sono presenti un automezzo con massa inferiore alle 3,5 t, 2 automezzi con massa compresa tra le 3,5 e le 12 t e almeno un automezzo con massa superiore alle 12 t.
CLUSTER 2 - IMPRESE DI FORNITURA DI LEGNA SFUSA
NUMEROSITA': 105
Il cluster e' caratterizzato da imprese che vendono legna sfusa per l'89% dei ricavi, mentre sono pressoche' inesistenti altre forme di combustibile. Considerato il prodotto prevalentemente trattato, la clientela e' costituita, oltre che da privati per il 67%, anche da una cospicua percentuale (26%) di imprese di ristorazione, presumibilmente in gran parte composta da pizzerie. L'approvvigionamento viene effettuato direttamente da produttori di legna per il 69% degli acquisti e da grossisti per il 17%. All'interno del cluster il 24% delle imprese effettua una produzione diretta di legna. Dal punto di vista strutturale, si tratta delle imprese di minori dimensioni tra quelle individuate nello studio: sono infatti presenti circa 423 mq di spazi all'aperto per il deposito e la vendita, mentre i locali per deposito e magazzino sono presenti nel 40% dei casi cosi' come gli uffici, con una superficie rispettivamente di 134 mq e 12 mq. Coerentemente con la dimensione dell'attivita', la forma giuridica piu' diffusa e' quella della ditta individuale, la quale caratterizza circa il 90% delle imprese, e dal punto di vista lavorativo, oltre al titolare, si rileva l'apporto di personale dipendente solo nell'11% dei casi. Considerata la natura dell'attivita' che comporta la consegna a domicilio del combustibile in oltre il 70% dei casi, si rileva la presenza di un automezzo con massa superiore alle 3,5 t.
CLUSTER 3 - IMPRESE DI COMMERCIO AL DETTAGLIO DI BOMBOLE DI GPL
NUMEROSITA': 849
Le imprese appartenenti a questo cluster sono caratterizzate dalla vendita di G.P.L. in bombole da 10 a 25 kg per l'84% dei ricavi, cui si accompagna in via marginale la vendita di altri carburanti, in particolare kerosene, ed una percentuale di circa il 14% di vendita di altri prodotti. Coerentemente con la dimensione dell'attivita' e con l'utilizzo finale dei prodotti venduti, la clientela e' costituita per il 92% da privati e famiglie. L'approvvigionamento viene effettuato per il 44% degli acquisti presso grossisti, per il 28% dalle case petrolifere e per il 25% presso concessionari di queste. Trattandosi di imprese di piccole dimensioni, l'acquisto e' riferito al combustibile gia' imbottigliato in bombole, in quanto si evidenzia la totale assenza di impianti e di attivita' di imbottigliamento. La struttura media, in conseguenza delle caratteristiche dell'attivita', e' normalmente poco articolata, con la presenza di circa 20 mq di locali per la vendita e 21 mq di locali per il deposito. Oltre a questi, in circa il 40% dei casi sono presenti circa 33 mq di locali per la vendita di altri prodotti e nel 31% dei soggetti vi sono circa 109 mq di spazi all'aperto per il deposito. Dal punto di vista giuridico oltre il 90% delle imprese opera come ditta individuale, dove non si rileva la presenza di personale dipendente. Nel 49% delle imprese considerate e' presente almeno un automezzo con massa inferiore alle 3,5 t utilizzato per la consegna a domicilio dei combustibili.
CLUSTER 4 - IMPRESE DI COMMERCIO DI LEGNA ED ALTRI COMBUSTIBILI DOMESTICI
NUMEROSITA': 133
Le imprese appartenenti a questo cluster, a differenza di quelle dei gruppi precedenti, sono caratterizzate dalla vendita prevalente di legna (62% dei ricavi), cui affiancano la presenza anche consistente di altri prodotti, quali bombole di GPL da 10 a 25 kg (16%), carbone 7%, kerosene in fusti (5%) e altri prodotti (8%). La clientela di riferimento e' in via prevalente quella privata, la quale rappresenta circa l'81%; la vendita di legna, comunque, e' frequentemente rivolta anche ad attivita' di ristorazione, che rappresentano circa il 13% della clientela. L'approvvigionamento dei combustibili avviene per il 50% presso i grossisti del settore, mentre nel caso specifico della legna l'acquisto diretto da produttori rappresenta il 24%. La struttura dell'attivita' e' mediamente costituita da spazi all'aperto per la vendita ed il deposito di 274 mq, locali magazzino di circa 95 mq e locali per la vendita di circa 25 mq. La natura giuridica prevalente di queste imprese e' quella di ditta individuale, che rappresenta l'86% delle imprese del cluster, dove non si rileva la presenza di alcun lavoratore dipendente e l'attivita' viene svolta dal titolare a volte coadiuvato da un collaboratore familiare. Per il trasporto del combustibile alla clientela e' normalmente presente un automezzo con massa inferiore alle 3,5 t e solo nel 47% dei casi si rileva l'esistenza di un automezzo di massa superiore.
CLUSTER 5 - IMPRESE DI COMMERCIO DI GASOLIO ED ALTRI COMBUSTIBILI DOMESTICI
NUMEROSITA': 147
Le attivita' che sono state individuate in questo cluster sono caratterizzate dalla vendita al dettaglio di diversi combustibili ad uso domestico, in particolare gasolio sfuso (68% dei ricavi) e GPL in bombole da 10 a 25 kg (7%), cui si aggiunge la vendita di altri combustibili (6%) ed altri prodotti (9%). La clientela prevalente e' rappresentata da privati e famiglie (51% dei ricavi) e condomini (8%), ma considerato l'attuale utilizzo del gasolio anche in ambito produttivo, circa il 29% delle vendite avviene verso imprese di produzione. L'approvvigionamento viene normalmente effettuato direttamente presso le compagnie petrolifere (46% degli acquisti) e da commercianti all'ingrosso (41%). La struttura e' di medie dimensioni, costituita da locali magazzino/deposito di 182 mq, spazi all'aperto per il magazzino/deposito di circa 547 mq, dove si rileva la presenza di almeno 4 cisterne per lo stoccaggio del gasolio, locali adibiti ad uffici di circa 28 mq, mentre i locali per la vendita del combustibile sono presenti solo nel 44% dei casi. Coerentemente con la maggiore dimensione rispetto ai cluster precedenti, ad esclusione del primo, la natura giuridica prevalente e' quella di societa', presente nel 58% dei casi, dove si rileva l'apporto lavorativo di almeno 3 addetti di cui 1 dipendente. L'esigenza di trasporto del combustibile presso la clientela fa emergere la presenza di almeno un automezzo con massa superiore alle 3,5 t.
DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO
Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla (3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano:
- costo del venduto (4) dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati.
Successivamente sono stati utilizzati degli indicatori economico-contabili specifici delle attivita' in esame:
- rotazione del magazzino (costo del venduto /giacenza media (5)); - ricarico = ricavi/ costo del venduto; - produttivita' per addetto ricavi/(numero addetti (6) * 1.000).
Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all'interno di un determinato intervallo, per costituire il campione di riferimento. Per la rotazione del magazzino sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 2° al 19° ventile, per i cluster 1, 4 e 5; - dal 3° al 19° ventile, per i cluster 2 e 3.
Per il ricarico sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 4° al 19° ventile, per i cluster 1,2, 3,4 e 5.
Per la produttivita' per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 1° al 19° ventile, per il cluster 1; - dal 2° al 19° ventile, per i cluster 3, 4 e 5; - dal 2° al 20° ventile, per il cluster 2.
Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della "funzione di ricavo" si e' tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell'attivita'. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio relativo alla "territorialita' del commercio a livello comunale" (7), che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al:
- grado di modernizzazione; - grado di copertura dei servizi di prossimita'; - grado di sviluppo socio-economico.
Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed e' stata analizzata la loro interazione con la variabile "costo del venduto". Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile " costo del venduto ". Nell'allegato 3.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della "funzione di ricavo".
APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ALL'UNIVERSO DEI CONTRIBUENTI
Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi:
- l'Analisi Discriminante (8); - la stima del ricavo di riferimento.
Nell'allegato 3.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentri totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99%, per ogni gruppo omogeneo ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. ALLEGATO 3.A
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SM39U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER CLUSTER CLUSTER CLUSTER CLUSTER 1 2 3 4 5 ==================================================================== Costo del venduto 1,0484 1,1079 1,1908 1,0899 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "quota fino a 25,000 euro" -- 0,2955 -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "quota fino a 50.000 euro" -- -- 0,0604 0,1582 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "quota fino a 770.000 euro" -- -- -- -- 1,0858 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "quota eccedente i 770.000 euro" -- -- -- -- 1,0520 -------------------------------------------------------------------- Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 0,8898 0,9076 0,8696 1,0483 0,7009 -------------------------------------------------------------------- Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l'attività dell'impresa 1,3313 1,1870 0,7147 1,2761 0,3618 -------------------------------------------------------------------- Valore dei beni strumentali -- 0,1771 0,0701 0,1859 0,1268 -------------------------------------------------------------------- Soci e associati in partecipazione con occupazione prevalente (numero) 35.196,5088 5.569,7811 4.776,1375 -- 6.992,2354 -------------------------------------------------------------------- Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) 35.196,5088 5.569,7811 4.776,1375 -- 6.992,2354 --------------------------------------------------------------------
==================================================================== CORRETTIVI CLUSTER CLUSTER CLUSTER CLUSTER CLUSTER TERRITORIALI 1 2 3 4 5 ==================================================================== Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 1 della territo- rialità del commercio - Aree con livelli di benessere e scolariz- zazione molto bassi ed attività economiche legate prevalentemente al commercio di tipo tradizionale -- -- -0,0515 -- -- -------------------------------------------------------------------- Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 2 della territo- rialità del commercio - Aree con elevata dotazione di serviti commerciali specialmente tradizionali; livello di benessere medio -- -- -0,0323 -- -- -------------------------------------------------------------------- Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 4 della territo- rialità del commercio - Aree a basso livello di benessere, minor scolarizzazione e rete distributiva tradizionale -- -- -0,0515 -- -- -------------------------------------------------------------------- Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 5 della territo- rialità del commercio - Aree con benessere molto elevato, in aree urbane e metropolitane fortemente terziarizzate e sviluppate, con una rete distributiva molto evoluta -- -- -- 0,0677 -- -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro.
ALLEGATO 3.B
VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE
Quadro A:
- Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo pieno - Numero delle giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale - Numero delle giornate retribuite per gli apprendisti - Numero delle giornate retribuite per gli assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio
Quadro B:
- Mq spazi all'aperto destinati alla vendita/deposito - Mq locali destinati ad uffici
Quadro G:
- Prodotti venduti: G.P.L. - Bombole da 10 a 25 Kg - Prodotti venduti: Gasolio - Prodotto sfuso - Prodotti venduti: Kerosene - Fusti - Prodotti venduti: Legna - Tipologia di clientela: Privati/famiglie per uso domestico/tempo libero - Tipologia di clientela: Condomini (impianti centralizzati) - Tipologia di clientela: Imprese di ristorazione - Tipologia di clientela: Altre imprese produttive (agricole/industriali) - Altre attivita' svolte: Produzione diretta di legna - Altre attivita' svolte: Preparazione legna - Altre attivita' svolte: Stoccaggio combustibile sfuso - Altre attivita' svolte: Imbottigliamento fusti
Quadro H:
- Modalita' di acquisto: Da produttori di legna (diretto o tramite intermediari del commercio)
Quadro I:
- Beni strumentali: Impianti di imbottigliamento
1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. 2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili.
3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. 4) Costo del venduto = Esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali 5) Giacenza media = (Esistenze iniziali + rimanenze finali)/2 6 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa numero addetti (societa) = Numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci 7) I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell'apposito Decreto Ministeriale.
8 L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
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| ALLEGATO 4
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
STUDIO DI SETTORE SM40B
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
CRITERI PER LA COSTRUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE
Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio sono le attivita' economiche:
- 52.62.7 - Commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di altri articoli n.c.a., se si tratta di fiori, piante e sementi; - 52.63.5 - Altro commercio ambulante a posteggio mobile, se riguarda fiori, piante e sementi.
La finalita' perseguita e' di determinare un "ricavo potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un'impresa. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell'espletamento dell'attivita'. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SM40). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 26.904. I questionari restituiti sono stati 5.195, pari al 19,3% degli inviati. La seguente tabella riporta i dati analitici per ogni codice di attivita':
==================================================================== Numero Numero % sul questionari questionari totale inviati restituiti questionari inviati ==================================================================== 52.62.7 - Commercio al dettaglio ambulante a posteggio fisso di altri articoli n.c.a., se si tratta di fiori, piante e sementi 14.590 3.309 22,7% -------------------------------------------------------------------- 52.63.5 Altro commercio ambulante a posteggio mobile, se riguarda fiori, piante 12.314 1.886 15,3% -------------------------------------------------------------------- TOTALE 26.904 5.195 19,3% --------------------------------------------------------------------
Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 3.027 questionari, pari al 58,3% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati:
- ricavi dichiarati maggiori di 5.164.569 euro (10 miliardi di lire); - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - presenza di attivita' secondarie con un'incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20%; - quadro B del questionario (unita' locali destinate all'attivita' di vendita) e numero di giorni/percentuale dei ricavi relativi alla vendita ambulante a posteggio mobile non compilati; - errata compilazione delle percentuali relative ai ricavi conseguiti con la vendita dei prodotti (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia della clientela (quadro G del questionario); - errata compilazione delle percentuali relative alle modalita' d'acquisto (quadro H del questionario); - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario.
A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 2.168.
IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
Per segmentare le imprese oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche:
- una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donnees e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali (1); - un procedimento di Cluster Analysis (2).
L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene gli stessi dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di prodotti venduti, alle varie modalita' di acquisto, etc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' economiche e produttive di una impresa. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare sei gruppi omogenei di imprese.
DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell'analisi sono: - Modalita' di vendita; - Tipologia del punto vendita; - Localizzazione; - Modalita' di acquisto.
Il primo elemento ha consentito di distinguere all'interno del settore, tra ambulanti a posteggio fisso (cluster 1, 2, 3, 4, 5) e a posteggio mobile (cluster 6). Il secondo elemento vendita ha contraddistinto quelle aziende che utilizzano i chioschi per svolgere la loro attivita' (cluster 4). Il terzo elemento ha permesso di individuare sia le aziende ubicate in prossimita' dei cimiteri (cluster 2) che quelle inserite nei mercati rionali (cluster 3). Il quarto elemento ha contraddistinto le aziende che acquistano prevalentemente da commercianti all'ingrosso (cluster 1) e quelle che si approvvigionano direttamente dalle imprese produttrici (cluster 5). Di seguito vengono riportate le descrizioni di ciascuno dei gruppi omogenei (cluster).
CLUSTER 1 - AMBULANTI A POSTEGGIO FISSO CHE SI APPROVVIGIONANO PREVALENTEMENTE PRESSO COMMERCIANTI ALL'INGROSSO
NUMEROSITA': 613
I soggetti appartenenti a questo cluster, caratterizzati dalla vendita ambulante a posteggio fisso (84% dei ricavi), si approvvigionano nella maggior parte dei casi presso i commercianti all'ingrosso (90% degli acquisti). Le superfici destinate allo svolgimento dell'attivita' sono di dimensioni esigue, infatti solo il 19% dei rispondenti ha dei locali destinati a magazzino e/o deposito (43 mq). Si tratta per il 94% di ditte individuali e per il resto di societa' di persone, gestite nella quasi totalita' dei casi direttamente dal titolare. Infatti solo il 10% dei rispondenti presenta 1 collaboratore familiare o piu' raramente 1 - 2 soci. I ricavi derivano dalla vendita di fiori freschi recisi (33%), piante da interno e da terrazzo (11%), piante e fiori secchi/artificiali (8%), sementi e bulbi (7%), altri prodotti. La tipologia di clientela e' costituita quasi esclusivamente da privati (97% dei ricavi).
CLUSTER 2 - AMBULANTI LOCALIZZATI IN PROSSIMITA' DI CIMITERI
NUMEROSITA': 288
Gli ambulanti appartenenti a questo cluster si caratterizzano per la localizzazione in prossimita' dei cimiteri (100% dei soggetti) e per lo svolgimento dell'attivita' prevalentemente su posteggio fisso (76% dei ricavi). Le aziende del cluster presentano dimensioni molto ridotte, infatti i locali destinati a magazzino e/o deposito, pari a 20 mq, sono presenti solo nel 10% dei casi. Le aziende appartenenti al cluster sono per il 95% ditte individuali e per il resto societa' di persone, con una struttura composta generalmente dal solo titolare. Infatti solo il 9% dei rispondenti presenta 1 collaboratore familiare o piu' raramente 1 - 2 soci. L'offerta e' costituita prevalentemente da fiori freschi recisi (82% dei ricavi). La tipologia di clientela e' determinata nella quasi totalita' da privati (97% dei ricavi). Gli approvvigionamenti privilegiano il canale ingrosso (78% della spesa per acquisti).
CLUSTER 3 - AMBULANTI INSERITI IN MERCATO RIONALE
NUMEROSITA': 180
La totalita' dei soggetti appartenenti al cluster esercita l'attivita' nei mercati rionali. Il 74% dei ricavi proviene dalla vendita ambulante a posteggio fisso. Le superfici destinate allo svolgimento dell'attivita' sono di importanza trascurabile, solo il 14% dei rispondenti presenta locali destinati a magazzino e/o deposito di 24 mq. La forma giuridica prevalente e' la ditta individuale (97%) e solo il 3% e' rappresentato da societa' di persone. La struttura e' composta generalmente da un solo addetto, infatti solo il 9% dei rispondenti presenta 1 collaboratore familiare o piu' raramente 1 - 2 soci. Il mix di offerta, piuttosto limitato, e' costituito in larga parte da fiori freschi recisi (40% dei ricavi), in modo residuale da piante da interno e da terrazzo (18% dei ricavi) e da piante e fiori secchi/artificiali (6% dei ricavi). La tipologia di clientela e' rappresentata quasi esclusivamente da privati (98% dei ricavi). Il canale di approvvigionamento principale e' rappresentato dai commercianti all'ingrosso (74% degli acquisti).
CLUSTER 4 - COMMERCIO AMBULANTE A POSTEGGIO FISSO ORGANIZZATO IN CHIOSCO
NUMEROSITA': 175
Questo cluster si contraddistingue per la tipologia del punto vendita che risulta essere il chiosco per la totalita' dei rispondenti. Il 91% dei ricavi deriva dall'attivita' di vendita ambulante a posteggio fisso. Gli ambulanti appartenenti a questo cluster presentano strutture molto ridotte, infatti le superfici destinate alla vendita e all'esposizione della merce sono pari a 16 mq, mentre i locali destinati a magazzino e/o deposito, presenti solo nel 15% dei rispondenti, sono pari a 29 mq. Si tratta prevalentemente di ditte individuali (il 95%) e in maniera residuale di societa' di persone (il 5%), con una struttura composta nella quasi totalita' dei casi da un solo addetto. Infatti solo l'11% dei rispondenti presenta 1 collaboratore familiare o piu' raramente 1 - 2 soci. L'offerta si articola principalmente in fiori freschi recisi (54% dei ricavi) e piante da interno e da terrazzo (20% dei ricavi). La tipologia di clientela e' costituita per la quasi totalita' da privati (96% dei ricavi). Gli acquisti sono effettuati prevalentemente presso commercianti all'ingrosso (74% della spesa media per approvvigionamento).
CLUSTER 5 - AMBULANTI A POSTEGGIO FISSO CHE SI APPROVVIGIONANO PREVALENTEMENTE DA IMPRESE PRODUTTRICI
NUMEROSITA': 354
Le aziende appartenenti a questo cluster, caratterizzate dalla vendita ambulante a posteggio fisso (85% dei ricavi), si approvvigionano in prevalenza presso le imprese produttrici (66% degli acquisti). Le aree destinate allo svolgimento dell'attivita' sono piuttosto contenute, infatti i locali destinati a magazzino e/o deposito, presenti solo nel 18% dei casi, sono pari a 49 mq. Le aziende appartenenti al cluster sono quasi unicamente ditte individuali (il 94%) e in maniera residuale societa' di persone, con una struttura composta generalmente da un solo addetto. Infatti solo il 15% dei rispondenti presenta 1 collaboratore familiare o piu' raramente 1 - 2 soci. La gamma commercializzata si articola principalmente in: fiori freschi recisi (27% dei ricavi), piante da interno e da terrazzo (32% dei ricavi), alberi, arbusti e piante da esterno (16% dei ricavi), sementi e bulbi (10% dei ricavi). La tipologia di clientela e' rappresentata quasi esclusivamente da privati (94%).
CLUSTER 6- AMBULANTI A POSTEGGIO MOBILE
NUMEROSITA': 558
Per le aziende appartenenti al presente cluster il 96% dei ricavi deriva da vendita ambulante a posteggio mobile. Le superfici destinate allo svolgimento dell'attivita' sono pressoche' assenti. La quasi totalita' e' rappresentata da ditte individuali (il 96%) e in maniera residuale da societa' di persone, con una struttura composta nella quasi totalita' dei casi da un solo addetto. Infatti solo il 5% dei rispondenti presenta 1 collaboratore familiare o piu' raramente 1 - 2 soci. Il mix di offerta, piuttosto diversificato, e' costituito prevalentemente da: fiori freschi recisi (20%), piante da interno e da terrazzo (10%), sementi e i bulbi (3%), piante e fiori secchi/artificiali (5%), altri prodotti. La clientela e' rappresentata in larga parte dai privati (90% dei ricavi). Gli approvvigionamenti sono effettuati nella maggior parte dei casi presso commercianti all'ingrosso (73% degli acquisti).
DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO
Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla (3). La stima della "funzione di ricavo" e' stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le imprese anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di ricavo". In particolare sono state escluse le imprese che presentano:
- costo del venduto = dichiarato negativo; - costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati.
Successivamente sono stati utilizzati degli indicatori economico-contabili specifici delle attivita' in esame:
- produttivita' per addetto = ricavi/(numero addetti (5) * 1.000) - ricarico = ricavi/costo del venduto; - durata delle scorte = (giacenza media (6)/ costo del venduto) * 365.
Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all'interno di un determinato intervallo, per costituire il campione di riferimento. Per la produttivita' per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 3° al 19° ventile, per i cluster 1, 4 e 6; - dal 2° al 19° ventile, per i cluster 2, 3 e 5.
Per il ricarico sono stati scelti i seguenti intervalli:
- dal 4° al 19° ventile, per i cluster 1, 3 e 6; - dal 3° al 19° ventile, per i cluster 2, 4 e 5.
Per la durata delle scorte sono stati scelti i seguenti intervalli:
- fino al 16° ventile, per i cluster 1 e 3; - fino al 18° ventile, per il cluster 2; - fino al 17° ventile, per i cluster 4 e 5; - fino al 14° ventile, per il cluster 6.
Cosi' definito il campione di imprese di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di ricavo" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di ricavo" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di ricavo" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (oufliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della "funzione di ricavo" si e' tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell'attivita'. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio relativo alla "territorialita' del commercio a livello comunale" (7), che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al:
- grado di modernizzazione; - grado di copertura dei servizi di prossimita'; - grado di sviluppo socio-economico.
Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed e' stata analizzata la loro interazione con la variabile "costo del venduto". Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare, nella stima del ricavo di riferimento, al coefficiente della variabile "costo del venduto". Tali valori correttivi sono proporzionali alla quota parte di giornate lavorate in ciascun gruppo territoriale omogeneo sul numero complessivo di giornate lavorate nell'anno. Nell'allegato 4.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della "funzione di ricavo".
APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ALL'UNIVERSO DEI CONTRIBUENTI
Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi:
- l'Analisi Discriminante (8) - la stima del ricavo di riferimento.
Nell'allegato 4.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentri totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo e' dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell'impresa, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99%, per ogni gruppo omogeneo ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. ALLEGATO 4.A
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SM40B ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 ==================================================================== Costo del venduto "Quota fino a 20 mila euro" 1,5304 1,5559 1,4684 1,5989 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente 20 mila euro" 1,2429 1,2401 1,1850 1,1239 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 30 mila euro" -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente 30 mila euro" -- -- -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto relativo alla vendita di "Fiori freschi recisi" -- -- 0,0853 -- -------------------------------------------------------------------- Costo per la produzione di servizi + Spese per accuisti di servizi 0,9822 0,5866 1,4435 1,7333 -------------------------------------------------------------------- Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente 1,1517 0,7013 1,7861 0,8513 -------------------------------------------------------------------- Valore dei beni strumentali 0,1085 0,0750 0,1208 0,0898 -------------------------------------------------------------------- Soci e associati in partecipazione con occupazione prevalente (numero) 3.371,7607 3.023,8051 2.725,3083 4.577,5955 -------------------------------------------------------------------- Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) 2.208,6801 3.023,8051 2.725,3083 4.577,5955 --------------------------------------------------------------------
==================================================================== CORRETTIVI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 TERRITORIALI ==================================================================== Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 3 della territo- rialita' del commercio - Aree ad alto livello di benessere, con un tessuto produttivo industriale e una rete commerciale prevalen- temente tradizionale -- 0,0522 -- -- -------------------------------------------------------------------- Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 5 della territo- rialità del commercio - Aree con benessere molto elevato, in aree urbane e metropolitane fortemente terziarizzate e sviluppate, con una rete distributiva molto evoluta 0,0458 0,0522 -- -- -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro.
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SM4OB ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 5 CLUSTER 6 ==================================================================== Costo del venduto "Quota fino a 20 mila euro" -- 1,5633 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente 20 mila euro" -- 1,1866 -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota fino a 30 mila euro" 1,4537 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto "Quota eccedente 30 mila euro" 1,2178 -- -------------------------------------------------------------------- Costo del venduto relativo alla vendita di "Fiori freschi recisi" -- 0,0815 -------------------------------------------------------------------- Costo per la produzione di servizi + Spese per acquisti di servizi 1,5606 0,8203 -------------------------------------------------------------------- Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente 0,5806 1,6004 -------------------------------------------------------------------- Valore dei beni strumentali 0,1290 0,0557 -------------------------------------------------------------------- Soci e associati in partecipazione con occupazione prevalente (numero) 2.575,4116 8.423,3036 -------------------------------------------------------------------- Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) 2.575,4116 8.423,3036 --------------------------------------------------------------------
==================================================================== CORRETTIVI TERRITORIALI CLUSTER 5 CLUSTER 6 ==================================================================== Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 3 della tenitonialità del commercio - Aree ad alto livello di benessere, con un tessuto produttivo industriale e una rete commerciale prevalentemente tradizionale -- 0,0640 -------------------------------------------------------------------- Correttivo da applicare al coefficiente del Costo del venduto Gruppo 5 della tertitorialità del commercio - Aree con benessere molto elevato, in aree urbane e metropolitane fortemente terziarizzate e sviluppate, con una rete distributiva molto evoluta 0,0834 0,0640 -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro. ALLEGATO 4.B
VARIABILI DELL'ANALISI DISCRIMINANTE
QUADRO A:
- Numero giornate retribuite per i dipendenti a tempo pieno - Numero giornate retribuite per i dipendenti a tempo parziale - Numero giornate retribuite per gli apprendisti - Numero giornate retribuite per gli assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio
QUADRO B:
- Mq locali o chioschi per la vendita e l'esposizione interna della merce - Mq locali destinati a magazzino e/o deposito - Mq locali destinati a laboratorio - Mq locali destinati a ufficio - Mq superfici destinate a serra, vivaio, semenzaio - Numero di giorni di apertura nell'anno - Localizzazione (1=autonoma; 2=esercizio inserito in ipermercato; 3=esercizio inserito in centro commerciale al dettaglio; 4=inserito in mercato rionale)
QUADRO G:
- Tipologia del punto vendita: Chiosco - Tipologia del punto vendita: Operatore ambulante a posteggio fisso (numero giorni) - Tipologia del punto vendita: Operatore ambulante a posteggio mobile (numero giorni) - Tipologia dell'offerta: Fiori freschi recisi - Tipologia dell'offerta: Piante da interno e da terrazzo - Tipologia dell'offerta: Alberi, arbusti e piante da esterno
QUADRO H:
- Modalita' di acquisto: Da commercianti all'ingrosso (grossista/importatore) - Modalita' di acquisto: Da imprese produttrici (agricoltori, coltivatori, ortovivaisti) - Altri dati: Percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita ambulante a posteggio fisso - Altri dati: Percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita ambulante a posteggio mobile - Altri dati: Tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche - Altri dati: Ubicazione in prossimita' di cimiteri
1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. 2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili.
3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. 4) Costo del venduto = Esistenze iniziali + acquisti di merci e materie prime - rimanenze finali Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. Nel caso in cui il numero totale di giornate di svolgimento dell'attivita' sia inferiore ad un anno, il numero di addetti e' stato normalizzato a tale valore. numero addetti (ditte individuali) = 1 + numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa numero addetti (societa) = Numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine e lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attivita' prevalentemente nell'impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell'impresa + numero soci con occupazione prevalente nell'impresa + numero amministratori non soci 6) Giacenza media = (Esistenze iniziali + rimanenze finali)/2 7) I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell'apposito Decreto Ministeriale.
8) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
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