Gazzetta n. 66 del 20 marzo 2003 (vai al sommario) |
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE |
DECRETO 6 marzo 2003 |
Approvazione di n. 1 studio di settore relativo ad attivita' professionali. |
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IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, concernente disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, recante l'approvazione del testo unico delle imposte sui redditi; Visto l'art. 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, nella legge 29 ottobre 1993, n. 427, che prevede, da parte degli uffici del Dipartimento delle entrate del Ministero delle finanze, l'elaborazione di appositi studi di settore in relazione ai vari settori economici; Visto il medesimo art. 62-bis del citato decreto-legge n. 331 del 1993 che prevede che gli studi di settore sono approvati con decreto del Ministro delle finanze; Visto l'art. 10 della legge 8 maggio 1998, n. 146, che individua le modalita' di utilizzazione degli studi di settore in sede di accertamento nonche' le cause di esclusione degli stessi; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1999, n. 195, recante disposizioni concernenti i tempi e le modalita' di applicazione degli studi di settore; Considerato che a seguito delle analisi e delle valutazioni effettuate, allo stato, sulla base dei dati in possesso dell'Amministrazione finanziaria sono emerse cause di non applicabilita' degli studi di settore; Visto il proprio decreto 10 novembre 1998, che ha istituito la commissione di esperti prevista dall'art. 10, comma 7, della legge n. 146 del 1998, integrata e modificata dal decreto ministeriale 24 ottobre 2000; Visto il decreto del direttore generale del Dipartimento delle entrate 13 dicembre 2000, concernente l'approvazione di questionari per gli studi di settore relativi ad attivita' imprenditoriali nel settore delle manifatture, dei servizi, del commercio e ad attivita' professionali; Visto l'art. 23 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che ha trasferito le funzioni dei Ministeri del bilancio, del tesoro e della programmazione economica e delle finanze al Ministero dell'economia e delle finanze; Visto l'art. 57 del medesimo decreto legislativo n. 300 del 1999 che ha istituito le Agenzie fiscali; Visto il decreto del direttore generale del Dipartimento delle entrate 24 dicembre 1999, concernente le modalita' di annotazione separata dei componenti rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore; Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 25 marzo 2002, concernente i criteri per l'applicazione degli studi di settore ai contribuenti che esercitano due o piu' attivita' d'impresa ovvero una o piu' attivita' in diverse unita' di produzione o di vendita; Acquisito il parere della predetta commissione di esperti in data 13 febbraio 2003;
Decreta:
Art. 1. Approvazione degli studi di settore 1. E' approvato, in base all'art. 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, nella legge 29 ottobre 1993, n. 427, lo studio di settore relativo alla seguente attivita': a) Studio di settore SK 25 U - Consulenze fornite da agronomi, codice attivita' 74.14.A. 2. Gli elementi necessari alla definizione presuntiva dei compensi relativi allo studio di settore indicato nel comma 1 sono determinati sulla base della nota tecnica e metodologica, delle tabelle dei coefficienti nonche' della lista delle variabili per l'applicazione dello studio, di cui all'allegato 1. 3. Il programma per l'applicazione dello studio di settore segnala anche, con riferimento ad indici significativi, la coerenza economica rispetto ai valori minimi e massimi assumibili con riferimento a comportamenti normali degli operatori del settore. 4. Lo studio di settore si applica ai contribuenti esercenti arti e professioni che svolgono in maniera prevalente l'attivita' indicata nel comma 1. 5 Lo studio di settore approvato con il presente decreto e' utilizzabile a partire dal periodo di imposta 2002. |
| Art. 2. Modalita' di applicazione degli studi di settore 1. In via sperimentale, i compensi nonche' gli indici di coerenza economica, risultanti dall'applicazione dello studio di settore approvato con il presente decreto, sono utilizzati come criteri selettivi per la scelta delle posizioni da sottoporre a controllo con le ordinarie metodologie. I contribuenti che dichiarano compensi di ammontare non inferiore a quello risultante dal predetto studio di settore non sono assoggettabili ad accertamento in base all'art. 10 della legge 8 maggio 1998, n. 146, sulla base dei maggiori compensi determinati a seguito della revisione dello studio stesso. |
| Art. 3. Categorie di contribuenti alle quali non si applicano gli studi di settore 1. Lo studio di settore approvato con il presente decreto non si applica nei confronti dei contribuenti che hanno dichiarato compensi di cui all'art. 50, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, di ammontare superiore a euro 5.164.569. |
| Art. 4. Variabili delle attivita' professionali 1. La determinazione dei valori da attribuire alle variabili da utilizzare per l'applicazione dello studio di settore approvato con il presente decreto e' effettuata sulla base delle istruzioni per la compilazione del relativo questionario approvato con il decreto del direttore generale del Dipartimento delle entrate 13 dicembre 2000, tenuto conto di quanto precisato nelle istruzioni per la compilazione delle dichiarazioni di cui all'art. 6, comma 1 del presente decreto. |
| Art. 5. Determinazione del reddito imponibile 1. Sulla base dello studio di settore sono determinati presuntivamente i compensi di cui all'art. 50, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi. 2. Ai fini della determinazione del reddito di lavoro autonomo l'ammontare dei compensi di cui al comma 1 e' aumentato degli altri componenti positivi, compresi i proventi e gli interessi moratori e dilatori di cui all'art. 6, comma 2, del menzionato testo unico, ed e' ridotto dei componenti negativi deducibili. Ai fini della determinazione degli importi relativi alle voci e alle variabili di cui all'art. 4 del presente decreto devono essere considerate le spese sostenute nell'esercizio dell'attivita' anche se non dedotte in sede di dichiarazione dei redditi. |
| Art. 6. Comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell'applicazione degli studi di settore 1. I contribuenti ai quali si applica lo studio di settore comunicano, in sede di dichiarazione dei redditi, i dati rilevanti ai fini dell'applicazione dello studio stesso. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 6 marzo 2003 Il Ministro: Tremonti |
| ALLEGATO 1
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
STUDIO DI SETTORE SK25U
NOTA TECNICA E METODOLOGICA
CRITERI PER LA COSTRUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE
Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio e' l'attivita' economica: - 74.14.A - Consulenze fornite da agronomi.
La finalita' perseguita e' di determinare un "compenso potenziale" tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un professionista. A tale scopo, nell'ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i diversi modelli organizzativi impiegati nell'esercizio della professione. Al fine di conoscere le informazioni relative all'attivita' professionale in oggetto si e' progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto e' SK25). Il numero dei questionari inviati e' stato pari a 2.857. I questionari restituiti sono stati 2.192, pari al 76,7% degli inviati. Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 390 questionari, pari al 17,8% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: - compensi dichiarati maggiori di 5.164.569 euro (10 miliardi di lire); - quadro F del questionario (modalita' di espletamento dell'attivita' e aree specialistiche) non compilato o compilato erroneamente; - quadro G del questionario (tipologia di clientela) non compilato o compilato erroneamente; - quadro G del questionario (ambito di svolgimento dell' attivita) compilato erroneamente; - quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; - incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario.
A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi e' risultato pari a 1.802.
IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
Per suddividere i professionisti oggetto dell'analisi in gruppi omogenei sulla base dei dati strutturali, si e' ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: - una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si e' configurata come un'analisi fattoriale del tipo Analyse des donnees e nella fattispecie come un'Analisi in Componenti Principali(1); - un procedimento di Cluster Analysis(2).
L'utilizzo combinato delle due tecniche e' preferibile rispetto a un'applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore e' il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto piu' complessa e meno precisa risulta l'operazione di clustering. Per limitare l'impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti e' stata effettuata a partire dai risultati dell'analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l'omogeneita' dei gruppi deve essere interpretata non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell'Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene gli stessi dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall'esigenza di caratterizzare i professionisti in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, alle diverse modalita' di espletamento dell'attivita', ecc.; tale caratterizzazione e' possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realta' professionali. I fattori risultanti dall'Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significativita' sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attivita' oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare cinque gruppi omogenei.
DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI
Tali gruppi si differenziano fra loro principalmente in funzione di fattori che descrivono l'attivita' svolta e l'area specialistica d'intervento; tali fattori sono: - la progettazione e direzione lavoro; - le perizie grandine; - le perizie giudiziali e altre perizie; - la pianificazione territoriale e forestale e gli studi/ricerche rivolti alla bonifica e difesa del suolo, alla selvicoltura e all'assestamento forestale e ai parchi, ai giardini e al verde urbano.
Tali fattori riescono a cogliere in maniera completa la realta' del settore, composto da professionisti che nel corso del tempo hanno allargato il proprio ambito di intervento passando dalle attivita' legate all'agricoltura anche a quelle relative all'ambiente e al territorio. Per quanto riguarda gli ambiti operativi, alcuni di questi, quali l'economico-estimativo (indicata dal 31% dei rispondenti), l'agricoltura (34%), l'ecologia e l'ambiente (25%), e la selvicoltura/assestamento forestale (24%), risultano piu' compilati rispetto agli altri. Le attivita' legate alle perizie grandine e a quelle giudiziale risultano, invece, piu' circoscritte. La clientela tipica degli agronomi e' costituita dalle imprese (agrarie, zootecniche e forestali 15%), da privati (15%) e dalla pubblica amministrazione (20%), che oltre a rappresentare un soggetto importante nella creazione della domanda costituisce uno sbocco professionale interessante per coloro che esercitano solo a tempo parziale la libera professione. Dall'analisi e' emerso che il dottore agronomo e il dottore forestale svolgono l'attivita' direttamente e solo in rarissimi casi si avvalgono di personale dipendente; lo studio e' spesso in uso promiscuo con l'abitazione. Salvo quanto espressamente specificato, tutti i valori evidenziati sono riferiti ai valori medi del cluster di riferimento.
CLUSTER 1 - PROFESSIONISTI SPECIALIZZATI NELLE PERIZIE GRANDINE
NUMEROSITA': 117
Il cluster in oggetto, numericamente contenuto, e' costituito da professionisti che svolgono prevalentemente attivita' estimativa di danni causati dalla grandine, attivita' dalla quale derivano oltre il 60% dei compensi totali. Questi ultimi sono valutati per il 52% a discrezione e per il 36% a vacazione. La quasi totalita' dei soggetti (92%) ha, conseguentemente, segnalato come area specialistica i danni provocati dalle calamita' naturali. Coerentemente con l'attivita' svolta, la clientela dei dottori agronomi e forestali compresi nel cluster e' formata in prevalenza da compagnie di assicurazione (60% dei compensi) e in misura minore da associazioni e consorzi (8%), societa' ed enti di certificazione (8%) e privati (7%). Data la natura dell'attivita' svolta, l'ambito operativo va oltre quello provinciale, che assicura solo il 22% dei compensi; la parte piu' consistente, infatti, proviene dall'ambito regionale (43%) e nazionale (34%). La superficie dello studio e' piuttosto contenuta (circa 15 mq), e per il 71% dei professionisti lo studio e' in uso promiscuo con l'abitazione. La dotazione strumentale e' costituita, in genere, dal solo computer. In linea con la tipologia di attivita' svolta e con il relativo ambito di svolgimento, le spese di vitto e alloggio rimborsabili dal cliente (dichiarate dal 37% dei soggetti) sono ben al di sopra della media e ammontano a 2.500 euro circa. L'80% degli appartenenti al cluster dedica all'attivita' da libero professionista mediamente 25 ore settimanali.
CLUSTER 2 - PROFESSIONISTI SPECIALIZZATI NELLA PROGETTAZIONE E DIREZIONE LAVORI
NUMEROSITA': 274
Il cluster in esame e' formato da professionisti specializzati nella progettazione e nella direzione lavori, attivita' dalle quali derivano, rispettivamente, il 40% e il 19% dei compensi totali. La rimanente parte delle attivita' svolte si ripartisce in misura pressoche' omogenea fra tutte le altre, con una leggera prevalenza della consulenza non continuativa (indicata dal 34% dei soggetti, con un'incidenza del 18% sui compensi) e della pianificazione territoriale e forestale (26% dei soggetti e 19% sui compensi). Il 50% dei compensi e' calcolato a percentuale dei valori e dei costi. Per lo svolgimento di tali attivita', i professionisti appartenenti al cluster si avvalgono di una struttura di dimensioni piu' grandi rispetto alla media: uno studio, quasi sempre in uso esclusivo, di circa 50 mq, in cui e' presente anche un dipendente, una dotazione strumentale costituita da due computer e da un plotter (indicato dal 26% dei soggetti) e da una stazione totale (13% dei soggetti). Anche le spese per assicurazioni professionali, per aggiornamento e manutenzione software e per la manutenzione delle apparecchiature tecniche risultano tutte al di sopra della media generale e ammontano rispettivamente a circa 190, 160 e 140 euro. Le aree specialistiche maggiormente indicate sono la selvicoltura e l'assestamento forestale (indicate dal 49% dei soggetti), le costruzioni rurali, le costruzioni per le industrie agrarie e per le industrie forestali (41% dei soggetti) e i parchi, i giardini e il verde urbano (39% dei soggetti). L'ambito di svolgimento dell'attivita' e', nella maggior parte dei casi, provinciale mentre la clientela si ripartisce fra imprese agrarie, zootecniche e forestali (26% dei compensi), privati (15%) e Stato, regioni ed enti pubblici (33%). L'85% degli appartenenti al cluster dedica all'attivita' da libero professionista mediamente 34 ore settimanali.
CLUSTER 3 - PROFESSIONISTI CHE SVOLGONO ATTIVITA' DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E FORESTALE, DOCENZA E STUDI/RICERCHE
NUMEROSITA': 356
Fanno parte di questo cluster i professionisti che svolgono come attivita' prevalenti la pianificazione territoriale e forestale (indicata dal 42% dei soggetti), la docenza in corsi di formazione (55% dei soggetti) e l'esecuzione di indagini, studi e ricerche (45%), dalle quali derivano rispettivamente il 35%, il 24% e il 37% dei compensi. A queste attivita' prevalenti si aggiungono la progettazione (indicata dal 41% dei soggetti, con un'incidenza media del 22% sui compensi), la consulenza continuativa (13% dei soggetti, 47% sui compensi) e non continuativa (25% dei soggetti e 21% sui compensi), gli studi agronomici (25% dei soggetti e 23% sui compensi). Le attivita' svolte sono computate per il 65% circa discrezionalmente o forfetariamente. La complessa articolazione professionale permette ai dottori agronomi e forestali compresi in questo cluster di applicare le proprie competenze in numerosi settori, fra i quali ecologia e ambiente (55% dei soggetti), selvicoltura e assestamento forestale (44%), parchi, giardini e verde urbano (38%), agrosistemi, agronomia, coltivazioni e fitoiatria (32%), bonifica e difesa del suolo (28%) ed estimo economia, diritto e fisco (25%). Questo consente ai professionisti appartenenti al cluster di rivolgersi, in termini di clientela, a molteplici interlocutori: in particolare, amministrazioni pubbliche (41% dei compensi), imprese non agricole (indicate dal 33% dei professionisti, con un'incidenza media del 41% sui compensi), associazioni e consorzi (36% dei professionisti e 32% sui compensi) e privati (52% dei professionisti e 26% dei compensi). Per lo svolgimento dell'attivita', circoscritta per la maggior parte entro i limiti provinciali (49% dei compensi) e regionali (34%), viene utilizzato uno studio di circa 20 mq senza una dotazione strumentale particolare (in genere rappresentata unicamente da un computer). L'83% dei soggetti dedica all'attivita' da libero professionista mediamente 35 ore settimanali.
CLUSTER 4 - PROFESSIONISTI PLURISPECIALIZZATI
NUMEROSITA': 920
Questo cluster, nettamente il piu' numeroso, risulta caratterizzato dalla presenza di professionisti che svolgono molte delle attivita' professionali previste. Fatta questa premessa, tra le varie attivita' svolte possono essere indicate come piu' significative la consulenza tecnica, economica e amministrativa, continuativa (indicata dal 22% dei professionisti e con un'incidenza sui compensi del 63%) e non (28% dei professionisti e incidenza sui compensi del 43%), l'assistenza tecnica alla produzione, alla trasformazione e alla conservazione (20% dei professionisti e con un'incidenza sui compensi del 60% circa), per le quali, data la natura delle prestazioni, sono richiesti compensi determinati essenzialmente a discrezione o a forfait (66%). Sono inoltre presenti in questo cluster il maggior numero di dottori agronomi e forestali che svolgono attivita' relative ai lavori catastali, topografici e cartografici (indicati dal 15% dei soggetti con un'incidenza sui compensi del 32%). L'area di specializzazione prevalente e' quella relativa ad agrosistemi, agronomia, coltivazioni e fitoiatria (38%), ma le attivita' indicate si prestano ad essere svolte anche in ambiti operativi diversi come estimo, economia, diritto e fisco (24%), zootecnia e acquacoltura (14%), costruzioni rurali per le industrie agrarie e forestali (13%), industrie agrarie e industrie forestali (11%), parchi giardini e verde urbano (11%) e altro (40%). Il forte legame di questi professionisti con il territorio fa si' che a generare la domanda siano un po' tutte le realta' economiche e amministrative che vi operano: imprese agrarie, zootecniche e forestali (indicate dal 39% dei professionisti e con un'incidenza sui compensi del 46%), privati (45% dei professionisti e incidenza sui compensi del 38%), associazioni e consorzi (30% dei professionisti e incidenza sui compensi del 54%), stato, regioni ed enti pubblici (33% dei professionisti e incidenza sui compensi del 36%), industrie di trasformazione e/o commercializzazione (16% dei soggetti e 53% di incidenza sui compensi) e altre imprese (20% dei soggetti e 46% di incidenza sui compensi). Per lo svolgimento del proprio lavoro, che rimane per lo piu' circoscritto entro un ambito provinciale (63%), i dottori agronomi e forestali appartenenti al cluster si avvalgono di uno studio di medie dimensioni (18 mq) corredato di una dotazione strumentale generalmente poco rilevante (rappresentata normalmente dal solo computer). Oltre l'80% dei soggetti dichiara di dedicare all'attivita' da libero professionista 28 ore settimanali.
CLUSTER 5 - PROFESSIONISTI SPECIALIZZATI NELLE PERIZIE GIUDIZIALI
NUMEROSITA': 100
I professionisti appartenenti a questo cluster, numericamente esiguo, operano prevalentemente nell'ambito estimativo: le attivita' piu' significative, infatti, risultano quelle legate alle perizie giudiziali (dalle quali derivano il 49% dei compensi) e alle altre perizie e stime (che costituiscono il 20% dei compensi totali). Questi ultimi sono computati, a seconda dei casi, a vacazione (27%), a percentuale dei valori e dei costi (31%) o a discrezione/forfait (33%). Coerentemente con le attivita' svolte, oltre il 70% dei soggetti ha indicato come area specialistica quella di estimo, economia, diritto e fisco e il 20% quella dei danni derivanti da calamita' naturali. Anche la clientela, ovviamente, risulta in linea con le attivita' ed e' prevalentemente rappresentata dall'autorita' giudiziaria, che apporta il 44% dei compensi, dai privati (15%) e dallo stato, dalle regioni e dagli enti pubblici (12%). Lo studio professionale e' di circa 25 mq ed e' dotato, in genere, di un computer. L'80% dei dottori agronomi e forestali appartenenti al cluster dedicano all'attivita' mediamente 25 ore settimanali.
DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI COMPENSO
Una volta suddivisi i professionisti in gruppi omogenei e' necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all'andamento dei compensi dei professionisti appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si e' ricorso alla Regressione Multipla(3). La stima della "funzione di compenso" e' stata effettuata individuando la relazione tra il compenso (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali dei professionisti (variabili indipendenti). E' opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si e' proceduto ad effettuare un'analisi sui dati dei professionisti per verificare le condizioni di "normalita' economica" nell'esercizio dell'attivita' e per scartare le situazioni anomale; cio' si e' reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della "funzione di compenso". In particolare sono state esclusi i professionisti che presentano costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai compensi dichiarati. Successivamente e' stato utilizzato un indicatore economico-contabile specifico dell'attivita' in esame: - resa oraria = compensi derivanti dall'attivita' professionale o artistica - spese per collaboratori coordinati e continuativi - compensi corrisposti a terzi per prestazioni direttamente afferenti all'attivita' professionale o artistica /(numero addetti(4) *40*45). Per ogni gruppo omogeneo e' stata calcolata la distribuzione ventilica dell'indicatore precedentemente definito e poi sono state selezionati i professionisti che presentavano valori degli indicatori all'interno di un determinato intervallo per costituire il campione di riferimento. Per l'indicatore sono stati scelti i seguenti intervalli: - dal 2^ al 19^ ventile, per i cluster 1 e 5; - dal 3^ al 19^ ventile, per i cluster 2, 3 e 4.
Cosi' definito il campione di professionisti di riferimento, si e' proceduto alla definizione della "funzione di compenso" per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della "funzione di compenso" sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. Per l'attivita' professionale svolta in forma individuale e' stata utilizzata nell'analisi anche la variabile "eta' professionale", una delle piu' significative per rappresentare l'esperienza, le competenze e la notorieta' del professionista. Tale variabile e' stata trattata con funzioni "spline lineari". Inoltre, al fine di cogliere l'eventuale incidenza sui risultati economici dello svolgimento di altre attivita', nel definire la variabile "eta' professionale" si e' tenuto conto del numero medio di ore settimanali dedicate all'attivita'. La scelta delle variabili significative e' stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della "funzione di compenso" si e' ottenuta applicando il metodo dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l'eventuale presenza di variabilita' legata a fattori dimensionali (eteroschedasticita). Affinche' il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell'intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nell'allegato 1.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della "funzione di compenso".
APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ALL'UNIVERSO DEI CONTRIBUENTI
Per la determinazione del compenso del singolo professionista sono previste due fasi: - l'Analisi Discriminante(5); - la stima del compenso di riferimento.
Nell'allegato 1.B vengono riportate le variabili risultate significative nell'Analisi Discriminante. Non si e' proceduto nel modo standard di operare dell'Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilita'; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilita' si concentri totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni professionista viene determinato il compenso di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale compenso e' dato dalla media dei compensi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili del professionista, ponderata con le relative probabilita' di appartenenza. Anche l'intervallo di confidenza e' ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99%, per ogni gruppo omogeneo ponderata con le relative probabilita' di appartenenza.
ALLEGATO 1.A
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI COMPENSO SK25U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 ==================================================================== Radice quadrata del valore dei beni strumentali 41,1852 88,6845 72,5529 77,6612 36,2582
Numero soci o associati (% di lavoro complessi- vamente prestato su base annua da soci o associati che prestano attivita' nello studio / 100) - 1.717,4474 - - -
Consumi 3,3513 3,7329 2,5552 - 2,6288
Altre spese 1,9253 1,6436 2,3966 2,2507 1,3451
Spese per pre- stazioni di lavoro dipendente 2,0448 1,2645 1,3617 1,1508 1,0421
Spese per colla- boratori coordinati e continuativi 2,0448 1,2645 1,3617 1,1508 1,0421
Compensi corrispo- sti a terzi per prestazioni direttamente afferenti alla attivita' profes- sionale o artistica 2,0448 1,2645 1,3617 1,1508 1,0421
Direzione e contabilita' lavori - Numero incarichi - 590,0137 - - -
Indagini, studi e ricerche - Numero incarichi - - 584,9132 - -
Consulenza e controllo per la certificazione del biologico e della qualita' (HACCP, ISO, ecc.) - Numero incarichi - - 668,5005 - -
Consulenza tecnica/ economica/ammini- strativa continua- tiva e curatela aziendale - Numero incarichi - - - 318,0614 -
Perizie e consulenze su incarico della autorita' giudi- ziale - Numero incarichi - - - - 745,2455 -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro - Per la corretta lettura delle variabili si veda l'esempio finale COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI COMPENSO RELATIVI ALL'ETA' PROFESSIONALE
SK25U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER 4 CLUSTER 5 ==================================================================== Eta' profes- sionale anni 1-3 4.881,7924 - - - -
Eta' profes- sionale anni 1-4 - - - 4.607,0832 1.613,4671
Eta' profes- sionale anni 1-5 - 2.161,6033 2.565,8232 - -
Eta' profes- sionale anni 1-4 relativo al gruppo 2 e 5 della terri- torialita' generale - - - -1.034,0705 - -------------------------------------------------------------------- - Le variabili contabili vanno espresse in euro - Per la corretta lettura delle variabili si veda l'esempio finale
Esempio per la corretta lettura delle variabili relative all'eta' professionale
COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI COMPENSO RELATIVI ALL'ETA' PROFESSIONALE
SK25U ==================================================================== VARIABILI CLUSTER 4 ==================================================================== Eta' professionale Eta' professionale anni 1-4: la variabile e' pari al minor valore tra 4 e ETA P (*); la variabile e' inoltre ponderata con il numero medio di ore settimanali dedicate all'attivita' (peso ore) (**) 4.607,0832
Correttivo territorialita' Eta' professionale anni 1-4 relativo al gruppo 2 e 5 della territorialita' generale. Se il numero delle unita' locali compilate e' > 0 e sono presenti comuni appartenenti al cluster territoriale 2 o 5 della Territorialita' Generale, allora la variabile e' uguale a: "Eta' professionale anni 1-4" * (n2+n5)/n (dove n2 e' il numero delle unita' locali che appartengono al gruppo territoriale 2; n5 e' il numero delle unita' locali che appartengono al gruppo territoriale 5; n e' il numero totale delle unita' locali compilate). Se non vi sono unita' locali compilate e il comune del quadro anagrafico appartiene al cluster territoriale 2 o 5 della Territorialita' Generale, allora la variabile e uguale a "Eta' professionale anni 1-4". Negli altri casi la variabile assume valore 0. -1.034,0705 -------------------------------------------------------------------- (*) ETA P = Anno d'imposta per l'applicazione dello studio - anno di inizio dell'attivita' di libera professione
(**) PESO ORE e' pari a: (minor valore tra 40 e "Numero medio di ore settimanali dedicate all'attivita'")/40.
ALLEGATO 1.B
VARIABILI DELL' ANALISI DISCRIMINANTE
QUADRO A: - Personale addetto all'attivita': Dipendenti a tempo pieno - numero di giornate retribuite - Personale addetto all'attivita': Dipendenti a tempo parziale e assunti con contratto di formazione lavoro - numero giornate retribuite - Personale addetto all'attivita': Soci o associati che prestano attivita' nello studio - % di lavoro complessivamente prestato su base annua
QUADRO B: - Unita' immobiliari destinate all'esercizio dell'attivita': Mq unita' immobiliari destinate esclusivamente all'esercizio dell'attivita' - Unita' immobiliari destinate all'esercizio dell'attivita': Uso promiscuo dell'abitazione
QUADRO F: - Tipologia dei compensi: Compensi determinati in relazione al tempo impiegato (vacazione) - % compensi - Tipologia dei compensi: Compensi determinati a percentuale dei valori e dei costi - % compensi - Tipologia dell'attivita': Progettazione - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Progettazione - % compensi - Tipologia dell'attivita': Direzione e contabilita' lavori - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Direzione e contabilita' lavori - % compensi - Tipologia dell'attivita': Assistenza tecnica alla produzione, alla trasformazione, alla conservazione - % compensi - Tipologia dell'attivita': Perizie grandine - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Perizie grandine - % compensi - Tipologia dell'attivita': Perizie e consulenze su incarico dell'autorita' giudiziaria - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Perizie e consulenze su incarico dell'autorita' giudiziaria - % compensi - Tipologia dell'attivita': Altre perizie e stime - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Altre perizie e stime - % compensi - Tipologia dell'attivita': Pianificazione territoriale e forestale - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Pianificazione territoriale e forestale - % compensi - Tipologia dell'attivita': Indagini, studi e ricerche - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Indagini, studi e ricerche - % compensi - Tipologia dell'attivita': Docenza in corsi di formazione (esclusa l'attivita' di lavoro dipendente) - numero incarichi - Tipologia dell'attivita': Docenza in corsi di formazione (esclusa l'attivita' di lavoro dipendente) - % compensi - Aree specialistiche: Parchi, giardini e verde urbano - Aree specialistiche: Bonifica e difesa del suolo - Aree specialistiche: Selvicoltura, assestamento forestale - Aree specialistiche: Altre costruzione ed opere - Aree specialistiche: Danni da calamita' naturali - Aree specialistiche: Ecologia e ambiente
QUADRO G: - Tipologia clientela: Compagnie di assicurazione - % compensi - Tipologia clientela: Autorita' giudiziaria - % compensi - Tipologia clientela: Stato, Regioni, Enti locali (Comuni, Province, ecc.), A.S.L. ed enti pubblici ed altri enti pubblici - % compensi - Ambito di svolgimento dell'attivita': Provincia - % compensi
QUADRO I: - Beni strumentali: Plotter - numero - Beni strumentali: Stazione totale - numero - Beni strumentali: software Sistemi CAD
(1) L'Analisi in Componenti Principali e' una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. (2) La Cluster Analysis e' una tecnica statistica che, in base ai fattori dell'analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di professionisti (cluster); in tal modo i professionisti che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. (3) La Regressione Multipla e' una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l'andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significativita' statistica. (4) Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all'anno in base alle giornate retribuite. Numero addetti (professionista che opera in forma individuale) = (1* PESO ORE)+ numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale e assunti con contratto di formazione e lavoro; Numero addetti (associazioni/societa) = Numero dipendenti a tempo pieno + numero dipendenti a tempo parziale e assunti con contratto di formazione e lavoro + % di lavoro complessivamente prestato su base annua da soci o associati che prestano attivita' nello studio/100; dove PESO ORE e' pari a: (minor valore tra 40 e "Ore settimanali dedicate all'attivita' professionale")/40.
(5) L'Analisi Discriminante e' una tecnica che consente di associare ogni professionista ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attivita', attraverso la definizione di una probabilita' di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi.
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