Gazzetta n. 76 del 1 aprile 2003 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 marzo 2003
Commissariamento del comune di Pantelleria.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto che con decreto del presidente della Regione siciliana, in data 28 novembre 2002, e' stato preso atto della decadenza del consiglio comunale di Pantelleria (Trapani), per dimissioni della maggioranza dei consiglieri;
Visto che con il citato decreto e' stato nominato un commissario straordinario con il compito di esercitare le attribuzioni del consiglio comunale;
Constatato che dall'esito di approfonditi accertamenti svolti dai competenti organi investigativi sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra parte degli organi rappresentativi del comune di Pantelleria e la criminalita' organizzata;
Rilevato che tali collegamenti espongono gli amministratori stessi a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione dell'organo elettivo ed il buon andamento dell'amministrazione comunale di Pantelleria;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali;
Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento del comune di Pantelleria, si rende necessario l'intervento dello Stato, mediante un commissariamento di adeguata durata, mirato al ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 14 marzo 2003, alla quale e' stato debitamente invitato il presidente della Regione siciliana;
Decreta:
Art. 1.
La gestione del comune di Pantelleria (Trapani), il cui consiglio e' stato dichiarato decaduto con decreto del presidente della Regione siciliana, e' affidata per la durata di dodici mesi alla commissione straordinaria composta da:
dott. Vittorio Vasques - prefetto;
dott. Alfredo Vicari - vice prefetto;
rag. Emilio Buda - dirigente di II fascia.
 
Art. 2.
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 17 marzo 2003
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Pisanu, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 21 marzo 2003 Ministeri istituzionali, registro n. 3 Interno, foglio n. 7
 
Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il comune di Pantelleria (Trapani), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 24 maggio 1998, presenta un contesto ambientale di ingerenza della criminalita' organizzata finalizzata alla manipolazione di attivita' economiche connesse al settore pubblico.
A seguito di complesse indagini investigative condotte dai competenti organi, l'autorita' giudiziaria ha emesso in data 23 settembre 2002 ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti del titolare della carica di vertice dell'amministrazione comunale, unitamente ad imprenditori locali che operavano nell'ambito del territorio con modalita' tipiche delle associazioni mafiose per perseguire obiettivi di illecito arricchimento. Per effetto dell'applicazione della citata misura cautelare, il sindaco di Pantelleria e' stato sospeso di diritto dalla carica ricoperta, ai sensi dell'art. 59 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
In considerazione di quanto sopra ed al fine di accertare la sussistenza di pericolo di infiltrazioni e di condizionamenti di tipo mafioso tali da inficiare la regolare gestione dell'ente, il prefetto di Trapani ha disposto, con provvedimento in data 14 ottobre 2002, l'accesso presso il comune di Pantelleria, ai sensi dell'art. 1, quarto comma, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive modificazioni ed integrazioni.
Nelle more dell'espletamento dell'attivita' ispettiva, otto dei quindici consiglieri assegnati per legge hanno presentato le dimissioni dalla carica determinando, ai sensi dell'art. 11 della legge regionale 15 settembre 1997, n. 35, e dell'art. 14 della legge regionale 23 dicembre 2002, n. 30, la decadenza di quel consiglio comunale, dichiarata con provvedimento del 28 novembre 2002 del presidente della Regione siciliana, con contestuale nomina di un commissario straordinario per l'esercizio delle attribuzioni del consiglio.
Le risultanze dell'attivita' di accesso hanno evidenziato la sussistenza di obiettivi fattori d'inquinamento dell'azione amministrativa dell'ente locale, a causa dell'influenza della criminalita' organizzata, radicata nel territorio, che si e' inserita nella gestione del comune, per conseguire illeciti arricchimenti soprattutto nel settore delle opere e dei servizi pubblici. Gia' in occasione della complessa attivita' investigativa, che ha portato all'emissione della citata ordinanza cautelare nei confronti del capo dell'amministrazione e di alcuni imprenditori locali, notoriamente collegati ad ambienti della criminalita' organizzata trapanese di tipo mafioso, era emerso un chiaro disegno criminoso volto ad instaurare una condizione di soggezione delle imprese interessate all'esecuzione di lavori pubblici nell'isola. In tale sede risulta attestato con palese evidenza il ruolo centrale assunto dal sindaco che, nell'assecondare le finalita' illecite perseguite dal predominante gruppo malavitoso, ne e' divenuto stabile intermediario nei rapporti con gli imprenditori locali, oltre che garante del benevolo trattamento delle procedure amministrative alle quali il medesimo gruppo era interessato.
Come ampiamente esposto nella relazione conclusiva dell'accesso e parimenti posto in rilievo nel rapporto del prefetto di Trapani, cui si rinvia integralmente, in quell'ente si e' instaurato un sistema di cointeressenze di entita' esterne con organi amministrativi per il predominio sulle attivita' economiche connesse al settore pubblico.
Sintomatico del radicato intento di condizionare l'attivita' amministrativa e' l'attentato dinamitardo nei confronti del capo dell'ufficio tecnico comunale, che troverebbe origini nel rifiuto dal medesimo opposto in seno alla commissione edilizia comunale, per ragioni di edificabilita', al rilascio dell'autorizzazione amministrativa per l'apertura di una discoteca, autorizzazione richiesta dallo stesso gruppo imprenditoriale che si e' attivato per raggiungere una posizione di egemonia nel comune di Pantelleria ed altresi' destinatario, unitamente al sindaco, della citata ordinanza cautelare.
La penetrazione dell'attivita' criminosa nell'amministrazione comunale e' anche resa palese dal concorso di circostanze, emerse in sede di indagini, nelle quali alcune ditte aggiudicatarie di appalti di servizi pubblici locali sono state oggetto di pressioni ed intimidazioni a scopo estorsivo, che hanno alterato ogni regola di concorrenza leale e di corretta gestione delle attivita' imprenditoriali.
Il gruppo predominante ha, in tal modo, inteso dimostrare la propria capacita' di controllo assoluto del territorio, assecondata anche dagli interventi paralleli posti in essere dal sindaco nei confronti delle medesime ditte sopracitate.
E proprio nel settore degli appalti, ove piu' marcatamente incide l'influenza della criminalita' organizzata, e' stato registrato dalla commissione di accesso il ripetersi sistematico delle stesse ditte nell'aggiudicazione delle gare, con criteri di assoluta parzialita' ed in dispregio ai principi di trasparenza ed economicita', nonche' il ricorso allo strumento della perizia di variante e suppletiva, con conseguente danno economico per l'ente.
L'esame degli atti relativi agli appalti, ed in particolare dei verbali di gara, ha evidenziato l'esiguita' del numero di ditte partecipanti, le quali presentavano ribassi contenuti tali da far presumere accordi pregressi mirati a favorire proprio le ditte aggiudicatarie. Nello stesso settore vengono altresi' segnalate alcune societa' aggiudicatarie di appalti i cui amministratori sono coinvolti in indagini giudiziarie per reati contro la pubblica amministrazione, truffa e turbata liberta' degli incanti.
Lo stato di disordine amministrativo e gestionale che ha improntato l'attivita' del comune e' emerso dall'accertato ricorso sistematico all'adozione di atti amministrativi non conformi alle disposizioni di legge, segnatamente nell'affidamento dei lavori di somma urgenza. Inoltre, la partecipazione di alcuni amministratori a societa' interessate ai finanziamenti connessi al patto territoriale per lo sviluppo economico integrato e' indicativa di una commistione di ruoli in grado di pregiudicare la finalita' di valorizzazione del territorio.
Pure sintomatico di possibili cointeressenze e' il fatto che la gran parte dei provvedimenti di concessione edilizia rilasciati dall'amministrazione riguarda progetti ai quali risultano aver partecipato soggetti che ricoprono incarichi istituzionali in ambito comunale.
Tale quadro di diffuse disfunzioni risulta assecondato dalla carenza della dovuta attivita' di indirizzo e controllo da parte del consiglio comunale al tempo in carica che, unitamente alla giunta ed all'apparato burocratico, ha risentito della determinante influenza esercitata dall'organo di vertice sulla gestione dell'ente, nella quale e' stata privilegiata la cura di interessi estranei al perseguimento delle finalita' pubbliche.
Ulteriore indicatore dello stato di soggezione al sistema incentrato sulla persona del sindaco e' la circostanza che, nonostante la condizione di sospensione del medesimo e le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, l'organo esecutivo abbia proseguito nell'attivita' di gestione, manifestando in tal modo il forte legame con il rappresentante dell'ente.
Dalla ricostruzione delle vicende operata dagli organi investigativi e dalla commissione incaricata dell'accesso emerge una penetrante attivita' criminosa nell'ente che ha favorito il consolidamento di un sistema di connivenze e collusioni che, di fatto, hanno privato la collettivita' locale delle fondamentali garanzie democratiche.
La situazione riscontrata nel comune di Pantelleria, la diffusa inosservanza del principio di legalita' nella gestione dell'ente e l'uso distorto della cosa pubblica, utilizzata per il perseguimento di fini contrari al pubblico interesse, hanno minato ogni principio di salvaguardia della sicurezza pubblica ed hanno compromesso le legittime aspettative della popolazione ad esser garantita nella fruizione dei diritti fondamentali, ingenerando sfiducia nella legge e nelle istituzioni da parte dei cittadini.
Il prefetto di Trapani, pertanto, con relazione del 14 febbraio 2003, che qui si intende integralmente richiamata, valutata la situazione riscontrata sia in ordine al contesto ambientale nel quale si e' diffuso il fenomeno criminale, sia in relazione allo stato di influenza della prevalente compagine malavitosa, ha proposto l'applicazione della misura di rigore prevista dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
La descritta condizione di assoggettamento necessita che da parte dello Stato sia posto in essere un intervento, ben piu' incisivo rispetto alla ordinaria fattispecie dissolutoria del consiglio comunale, adeguatamente mirato a sostenere, in un piu' ampio arco temporale, il ripristino della legalita' mediante il recupero della struttura pubblica al servizio dei suoi fini istituzionali.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in dodici mesi.
Rilevato che, per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo puo' intervenire finanche quando sia gia' stato disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore nei confronti del comune di Pantelleria (Trapani) con conseguente affidamento per la durata di dodici mesi della gestione dell'ente ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire nel tempo la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
Roma, 13 marzo 2003
Il Ministro dell'interno: Pisanu
 
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