Gazzetta n. 78 del 3 aprile 2003 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 12 marzo 2003
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Caltavuturo.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto il proprio decreto, in data 8 ottobre 2001, registrato alla Corte dei conti in data 11 ottobre 2001, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Caltavuturo (Palermo) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 7 marzo 2003, alla quale e' stato debitamente invitato il Presidente della Regione siciliana;
Decreta:
La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Caltavuturo (Palermo), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.
Dato a Roma, addi' 12 marzo 2003
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Pisanu, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 19 marzo 2003 Ministeri istituzionali, registro n. 2 Interno, foglio n. 356
 
Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il consiglio comunale di Caltavuturo (Palermo) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 8 ottobre 2001, registrato alla Corte dei conti in data 11 ottobre 2001, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' operando in un ambiente che, a causa della permanente e condizionante influenza negativa esercitata dalla locale malavita organizzata, stenta ad affrancarsi dal radicato sistema di diffusa arbitrarieta'.
Dalle risultanze degli interventi di risanamento effettuati emerge, come rilevato dal prefetto di Palermo con relazione in data 21 gennaio 2003, che, nonostante i pur soddisfacenti risultati conseguiti, il livello di sedimentazione della illegalita', che tuttora caratterizza il territorio ed il tessuto sociale del paese, ostacola e rallenta l'azione protesa al completo recupero dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di buon andamento, assolutamente disattesi dal disciolto consiglio comunale.
La carenza di professionalita' dell'apparato burocratico e' stata fronteggiata sia con la sostituzione di un dipendente, che con l'inserimento nella struttura di personale esterno per potenziare l'area economico-finanziaria, settore nel quale si erano manifestati aspetti di crisi. Si e' anche proceduto alla ridistribuzione dei lavoratori socialmente utili, presenti in elevato numero, ai fini di un migliore impiego degli stessi all'interno della struttura comunale.
Per porre le basi di un ordinato e corretto assetto urbanistico, settore sul quale da sempre convergono gli interessi della criminalita' organizzata, nonche' per contrastare precise strategie poste in essere dalla precedente amministrazione per personali tornaconti affaristici, la commissione straordinaria ha avviato le procedure per la stesura del piano regolatore generale, dando spazio alle attivita' produttive, con la previsione di un'area industriale ed artigianale per il rilancio dell'economia.
E' stato dato, inoltre, impulso al rilascio di concessioni in sanatoria dando esito alle istanze dei cittadini e, nel contempo, ponendo le basi per un incremento delle entrate proprie dell'ente.
Si e' dato avvio all'adeguamento alle norme per la sicurezza degli impianti e delle strutture sportive esistenti sul territorio, non risultati conformi alla normativa di settore, con conseguente esposizione a rischio per gli utenti. Pertanto, e' necessario che siano portati a termine gli ulteriori adempimenti connessi all'approvazione dell'elaborato progettuale e all'esecuzione dei lavori, atteso che la fruibilita' degli impianti e delle strutture sportive, considerata la particolare posizione del comune all'interno dell'area montana madonita, rappresenta una priorita' soprattutto per la fascia giovanile.
Anche il settore dei lavori pubblici ha richiesto un adeguato riassetto in funzione della riqualificazione del territorio e dello sviluppo economico e sociale della comunita' mediante attivita' programmatoria. Infatti, per l'anno in corso e' prevista l'esecuzione di qualificati interventi di importi considerevoli, che necessitano di essere seguiti dall'organo straordinario, sia in funzione di garanzia delle procedure, sia per prevenire fenomeni patologici che vanificherebbero l'opera di risanamento avviata.
Un significativo intervento finalizzato alla salvaguardia del territorio e' l'elaborazione del piano di protezione civile di cui l'ente era sprovvisto.
Nel corso della gestione straordinaria, la situazione finanziaria dell'ente, che risentiva di una ingente condizione di indebitamento, si e' positivamente evoluta, registrando un sensibile incremento della capacita' di riscossione delle entrate proprie ed un contenimento della spesa.
La rilevanza e la organicita' dei vari interventi posti in essere e segnatamente il risanamento del settore economico e finanziario, nonche' il completamento delle procedure relative all'approvazione dello strumento urbanistico, richiedono, per prevenire ogni possibile illecita ingerenza, un ulteriore lasso di tempo che consenta il perfezionamento delle misure di risanamento ed ammodernamento dei settori strategici dell'ente, la cui mancata definizione potrebbe riproporre logiche speculative ed anomale interferenze.
Come evidenziato nella citata relazione prefettizia, che recepisce anche quanto emerso nel corso della riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltasi in data 8 gennaio 2003, la situazione riscontrata nel comune di Caltavuturo richiede un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzata a garantire la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze ed alle attese della collettivita' e la fattiva tutela degli interessi primari, nonche' a consentire alla comunita' locale di esprimere la propria libera determinazione ed il programma di rinnovamento al di fuori di possibili condizionamenti malavitosi.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale, forte del suo consolidato insediamento, rende necessario prorogare la gestione commissariale di ulteriori sei mesi.
Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, vista la citata relazione del prefetto di Palermo, che si intende qui integralmente richiamata, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Caltavuturo (Palermo) per il periodo di sei mesi.
Roma, 6 marzo 2003
Il Ministro dell'interno: Pisanu
 
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