Gazzetta n. 120 del 26 maggio 2003 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
DECRETO 15 maggio 2003
Approvazione dello statuto del Consorzio tutela dei vini piceni, costituito per la tutela dei vini DOC «Rosso piceno», «Falerio dei colli ascolani» e «Offida», con sede in Monteprandone, e conferimento dell'incarico a svolgere le funzioni di tutela, di valorizzazione, di cura degli interessi generali nei riguardi delle citate D.O.C., ai sensi dell'art. 19, comma 1, della legge 10 febbraio 1992, n. 164.

IL DIRETTORE GENERALE
per la qualita' dei prodotti agroalimentari
e la tutela del consumatore
Vista la legge 10 febbraio 1992, n. l64, recante la «Nuova disciplina delle denominazioni di origine dei vini» ed in particolare gli articoli 19, 20 e 21 concernenti disposizioni sui consorzi volontari di tutela e consigli interprofessionali per le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche tipiche;
Visto il decreto 4 giugno 1997, n. 256, con il quale e' stato adottato il regolamento recante norme sulle condizioni per consentire l'attivita' dei consorzi volontari di tutela e dei consigli interprofessionali delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini;
Vista la richiesta presentata in data 13 maggio 2002 dal Consorzio tutela dei vini piceni, costituito per la tutela dei vini DOC «Rosso piceno», «Falerio dei colli ascolani» e «Offida», con sede in Monteprandone (Ascoli Piceno) - localita' Centobuchi - via 81ª strada n. 19, intesa ad ottenere l'approvazione del proprio statuto, ai sensi dell'art. 2, comma 3 del predetto decreto n. 256/1997;
Visto il parere espresso dal Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini sulla proposta di statuto in questione;
Considerato che il citato consorzio ha trasmesso con nota del 13 febbraio 2003 il proprio statuto approvato dall'assemblea straordinaria e che lo stesso statuto risulta conforme alle disposizioni previste dal citato decreto ministeriale n. 256/1997;
Considerato altresi' che il consorzio istante ha certificato la propria rappresentativita' nell'ambito della denominazione di cui all'art. 3 del citato decreto n. 256/1997 e che la stessa risulta superiore al limite del 40%, tale da evitare la costituzione del consiglio interprofessionale, ai sensi dell'art. 20, comma 4 della legge n. n. 164/1992 e sufficiente per affidare al consorzio stesso l'incarico di svolgere le funzioni di tutela, di valorizzazione, di cura generale degli interessi relativi alle citate denominazioni di origine, nonche' di proposta e di consultazione nei confronti della pubblica amministrazione, ai sensi dell'art. 19, comma 1, primo e secondo periodo, della citata legge n. 164/1992;
Decreta:
Art. 1.
E' approvato, ai sensi dell'art. 2, comma 3, del decreto 4 giugno 1997, n. 256, lo statuto del Consorzio tutela dei vini piceni, costituito per la tutela dei vini DOC «Rosso piceno», «Falerio dei colli ascolani» e «Offida», con sede in Monteprandone (Ascoli Piceno) - localita' Centobuchi - via 81ª strada n. 19, cosi' come risulta dal testo approvato dall'assemblea straordinaria dello stesso consorzio e trasmesso a questo Ministero in data 13 febbraio 2003.
 
Art. 2.
Il Consorzio tutela dei vini piceni e' incaricato a svolgere le funzioni di tutela, di valorizzazione, di cura generale degli interessi relativi alle citate denominazioni di origine, nonche' di proposta e di consultazione nei confronti della pubblica amministrazione, ai sensi dell'art. 19, comma 1, della legge 10 febbraio 1992, n. 164.
 
Art. 3.
Entro tre anni dalla data di pubblicazione del presente decreto, il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione dei vini DO e IGT procedera' alla verifica della sussistenza del requisito di rappresentativita' del Consorzio tutela dei vini piceni e, ove sia accertata la mancanza di tale requisito, il Ministero procedera' alla sospensione dell'incarico attribuito con l'art. 2 del presente decreto.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 15 maggio 2003
Il direttore generale: Abate
 
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