Medaglia d'argento Con decreto del Presidente della Repubblica datato 16 aprile 2003, al marinaio della M/N Donatella D'Abundo, Di Discordia Gaetano, nato a Trapani, il 17 ottobre 1966, e' concessa una medaglia d'argento al valor di Marina, con la seguente motivazione: «Componente dell'equipaggio della M/N Donatella D'Abundo, partecipava alle operazioni di soccorso degli occupanti l'imbarcazione a vela "Golden Hind" in difficolta' ed in grave pericolo di vita al largo delle coste della Sardegna. A bordo del battello di emergenza, alimentato dal sentimento di elevata umanita' che rende sacro il principio della salvaguardia della vita umana in mare, portatosi sottovento all'imbarcazione in difficolta' partecipava con successo al recupero dei naufraghi nonostante i ripetuti colpi inferti al battello dal rollio dell'imbarcazione dimostrando notevole coraggio e somma perizia marinaresca. Lanciatosi in mare, dopo aver liberato l'elica del battello da una cima ivi incagliatasi, con estrema prontezza di riflessi e senza esitazione alcuna, si prodigava nel recupero di una persona caduta in mare in seguito al violento impatto tra le unita', verificatosi a causa delle persistenti avverse condizioni meteomarine. Efficace esempio di perizia marinaresca, spiccato altruismo, determinazione e non comune senso del dovere, doti che hanno reso possibile il salvataggio degli occupanti il "Golden Hind". L'operazione, cosi' condotta, rende lustro alla marineria italiana». - Acque del Mar Tirreno, 11 agosto 2001.
Con decreto del Presidente della Repubblica datato 24 aprile 2003, al capo di 3ª classe Np/Ov D'Onofrio Michelangelo, matricola 73TA0471/Sp, nato a Gioia del Colle (Bari), il 22 aprile 1973, e' concessa una medaglia d'argento al valor di Marina, con la seguente motivazione: «In qualita' di aerosoccorritore dell'elicottero n. 9-08 della Guardia costiera prendeva parte alle operazioni di soccorso a favore dell'equipaggio dell'imbarcazione da diporto denominata "Cristina V" alla deriva nelle acque antistanti Marina di Pisa. Nonostannta che le avverse condizioni meteomarine, la pericolosita' della zona e lo stato di panico degli occupanti dell'imbarcazione rendessero le operazioni di salvataggio oltremodo rischiose, operava in acqua in condizioni estreme per circa un'ora, al fine di mettere in salvo tre degli occupanti trasportandoli dall'imbarcazione sotto la verticale dell'elicottero per il successivo recupero a mezzo verricello. Chiaro esempio di generosita', altruismo e sprezzo del pericolo». - Acque dell'Alto Tirreno, 3 giugno 2001. |