Gazzetta n. 129 del 6 giugno 2003 (vai al sommario) |
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI |
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16 maggio 2003 |
Realizzazione del progetto dell'autostrada A31 Valdastico, completamento a Sud. |
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IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto l'art. 6, comma 2 e seguenti, della legge 8 luglio 1986, n. 349; Vista la domanda di pronuncia di compatibilita' ambientale concernente il progetto dell'autostrada A31 Valdastico, completamento a Sud da realizzarsi nelle province di Vicenza, Padova, Rovigo e Verona presentata dalla Societa Autostrada Brescia Verona Vicenza e Padova S.p.a. con sede in via Flavio Gioia n. 71 - 37135 Verona, in data 3 luglio 2002; Visto il parere n. 504 positivo con prescrizioni espresso in data 19 dicembre 2002, dalla Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale di cui all'art. 18, comma 5, della legge 11 marzo 1988, n. 67; Visto il parere negativo del Ministero per i beni e le attivita' culturali Direzione generale per i beni architettonici ed il paesaggio, espresso con nota ST/407/46169 del 18 dicembre 2002; Visto l'art. 5, comma 2, lettera c-bis della legge 23 agosto 1988, n. 400, che consente al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'art. 95, primo comma, della Costituzione, di «deferire al Consiglio dei Ministri, ai fini di una complessiva valutazione ed armonizzazione degli interessi pubblici coinvolti, la decisione di questioni sulle quali siano emerse valutazioni contrastanti tra le amministrazioni a diverso titolo competenti in ordine alla definizione di atti e provvedimenti»; Considerata la necessita' di concludere il procedimento di cui alla citata istanza di compatibilita' ambientale a fronte delle valutazioni contrastanti emerse nell'ambito del predetto procedimento tra le due predette Amministrazioni dello Stato; Considerata la delibera assunta in merito al progetto anzi descritto dal Consiglio dei Ministri nella riunione del 20 dicembre 2002, volta a comporre le varie e contrastanti esigenze (ambientali, infrastrutturale, storico-artistiche, paesaggistiche ed economico-produttive) in una sola e complessiva scelta di ordine generale; Ritenuto, in relazione alle motivazioni contenute nel quadro programmatico dello studio di impatto ambientale, che la necessita' di realizzare l'opera sia prevalente, rispetto agli svantaggi di carattere paesaggistico individuati nelle osservazioni contenute nel parere negativo anzi citato reso dal Ministero per i beni e le attivita' culturali - Direzione generale per i beni architettonici ed il paesaggio; Considerato che la Commissione V.I.A. nel parere anzicitato ha definito comunque l'opera realizzabile a fronte del rispetto di un quadro prescrittivo che garantisce la riduzione degli impatti complessivi compatibili con la realizzazione dell'opera medesima; Considerato che in data 31 gennaio 2003 con nota n. 1034/4601 e' stata trasmessa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, la delibera di Giunta regionale del Veneto con la quale e' stato espresso ai fini del sentito di cui all'art. 6 della legge n. 349/1986 il parere di competenza reso in termini positivo con prescrizioni; Considerato che il Consiglio dei Ministri, ha preso atto in data 18 aprile 2003 del citato parere favorevole con prescrizioni e raccomandazioni espresso dalla Giunta regionale del Veneto, il quale risulta coerente con quello reso dalla Commissione V.I.A. del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio; rafforzandolo con ulteriori prescrizioni volte a garantire la migliore realizzazione del progetto stesso; Decreta: La realizzazione del progetto del tratto autostradale A31 - Valdastico completamento a Sud, di cui alle premesse, puo' essere autorizzata dal Ministero delle infrastrutture e trasporti a condizione che siano rispettate le prescrizioni e le raccomandazioni stabilite dalla Commissione per le valutazioni di impatto ambientale e dalla Giunta della regione Veneto nei propri pareri indicati nelle premesse che sono riportate nell'allegato e che costituiscono parte integrante del presente decreto. La verifica di ottemperanza delle prescrizioni e raccomandazioni riportate in allegato saranno effettuate, in funzione delle rispettive competenze, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e dalla regione Veneto. Roma, 16 maggio 2003 Il Presidente: Berlusconi |
| Allegato A: PRESCRIZIONI DELLA COMMISSIONE V.I.A. a) modifica del corpo viario: dal km 4+400 al km 5+600 circa si dovra' prevedere la realizzazione del corpo viario in rilevato cosi' come previsto nei tratti precedenti e successivi; b) acque di piattaforma: per il dimensionamento dei sistemi di raccolta delle acque di piattaforma e di quelli di pompaggio dovranno essere adeguatamente incrementati i valori delle precipitazioni massime previste in progetto; c) presidi idraulici: il progetto esecutivo dovra' dettagliare i sistemi di trattamento delle acque di piattaforma (differenziando le problematiche degli eventi accidentali da quelle delle acque di prima pioggia) con particolare riferimento ai tratti in corrispondenza del km 2, km 6 (attraversamento del Bacchiglione), km 7+500, dal km 15 al km 16, km 27, dal km 35+500 al km 3 7+500 ed infine per il tratto dal km 46 al km 51; d) trincee: per i tratti da realizzarsi in trincea dovra' essere previsto un rimodellamento morfologico per l'opportuno inserimento nello specifico contesto dei luoghi; e) monitoraggio delle trincee: per i tratti in trincea, o in galleria artificiale, dovra' essere predisposto un sistema di monitoraggio in base al quale gestire le condizioni di sicurezza idraulica dell'infrastruttura. Tale monitoraggio dovra' essere realizzato in modo da permettere di monitorare anche le portate e le fluttuazioni dell'acquifero superficiale al fine di evitare interferenze con la falda stessa. Il monitoraggio dovra' essere eseguito in continuo mediante telecamere, registrato e controllato da una sala operativa che possa intervenire in tempo reale; f) piano di cantierizzazione: dovra' essere presentato un piano di cantierizzazione che ottimizzi: l'interferenza con la viabilita' ordinaria esistente sia dal punto di vista funzionale che delle ricadute ambientali che eventualmente dovranno essere mitigate; l'uso di accorgimenti idonei per evitare la diffusione delle polveri, soprattutto nel periodo estivo; g) tutela dell'inquinamento atmosferico: dovra' essere prevista la realizzazione di fasce vegetali filtro di larghezza di almeno 5 m per l'attraversamento dei territori a vocazione agricola e di larghezza variabile tra i 15 e i 20 m nei tratti, con maggiore uso residenziale: zona al km 8 lato destro; dal km 12 al km 13 lato sinistro; zona al km 18 lato sinistro; zona al km 22,5 lato sinistro; dal km 26 al km 27 lato sinistro; zona al km 35 lato sinistro cosi' come emerge dalle simulazioni effettuate nell'ambito della specifica componente ambientale; h) inserimento a verde: in sede di progettazione esecutiva, gli interventi a verde dovranno essere dettagliati e caratterizzati con particolare riferimento a: l'elenco delle specie autoctone di arbusti ed alberi delle serie dinamiche della vegetazione potenziale naturale; i sesti di impianto che possano consentire di creare un idoneo effetto filtro (es. almeno 1 albero ogni 30 m2 ed un arbusto ogni 10 m2) e che abbiano una disposizione a mosaico e non a linee geometriche. Il progetto esecutivo di inserimento e di mitigazione ambientale e paesaggistica, dovra' tradurre i criteri generali di inserimento presentati nei documenti di progetto e nello studio di impatto ambientale, in progetti esecutivi comprensivi di capitolati d'appalto e computo delle risorse necessarie. Gli interventi di inserimento ambientale devono essere sviluppati secondo quanto definito nell'ambito delle linee guida delle opere a verde del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio; i) tutela dall'inquinamento acustico: nel corso delle successive fasi progettuali dovra' essere predisposto un progetto acustico esecutivo, in ottemperanza alla normativa vigente, che consenta di: prevedere schermi acustici, anche provvisori, per tutelare le popolazioni durante la fase di costruzione, qualora nel dettaglio della predisposizione delle fasi di cantiere se ne riscontrino gli estremi; tutelare, come previsto dalla normativa, i 9 ricettori per i quali lo studio di impatto ambientale prevede un impatto residuo; tutelare le aree contermini alle residenze; dimensionare gli interventi con la finalita' di raggiungere, per quanto possibile, i valori di qualita' di cui alla tabella D del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 novembre 1997, fermo restando, come soglia inderogabile, i limiti di cui alla tabella C del medesimo decreto; l) monitoraggio: il progetto esecutivo dovra' essere corredato da un piano di monitoraggio riguardante tutte le componenti ambientali e le tre fasi dell'opera: ante operam, costruzione e post operam. Tali controlli dovranno consentire di verificare quanto ipotizzato nelle diversi fasi di progetto e/o apportare eventuali correttivi. Detto piano di monitoraggio dovra' essere concordato con l'ARPA regionale. m) sismicita': l'area lungo la quale si sviluppa il tracciato e' stata interessata da eventi sismici originatisi lungo le strutture sismogenetiche ubicate all'esterno. In base ai dati storici l'area, in parte, ha registrato effetti macrosismici del V - VI grado MCS; Considerando che le nuove vie di comunicazione a scorrimento veloce possono rappresentare infrastrutture di strategica importanza in caso di calamita' naturali (eventi alluvionali catastrofici, eventi sismici ecc.) e' opportuno che nella progettazione dei manufatti, a vantaggio di sicurezza non solo delle opere ma soprattutto per il territorio servito, si adottino le norme della seconda categoria sismica; n) corridoi faunistica: nell'ambito della progettazione esecutiva devono essere individuati i corridoi ecologici per il passaggio della fauna con particolare riferimento alla fauna minore. B: PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI DELLA REGIONE VENETO. 1. Dovra' essere sempre garantita l'accessibilita' ai fondi agricoli e la continuita' del sistema idraulico delle aree interessate dall'autostrada. 2. Il ponte di attraversamento del fiume Adige dovra' essere realizzato come proposto nella soluzione del ponte strallato con piloni ad «A». 3. Il progetto in sede esecutiva, dovra' prevedere, oltre agli interventi compensativi previsti quali l'Area attrezzata a Parco sui fiumi Bacchiglione ed Adige, le seguenti opere: realizzazione di un «Parco di Pianura» nel territorio del Comune di Agugliaro (Vicenza) ed Albettone (Vicenza); realizzazione di parcheggi scambiatori in corrispondenza degli svincoli di tutti i caselli con un minimo di 100 posti auto per il casello di Longare e la barriera di Badia Polesine, ed un minimo di cinquanta posti per tutti gli altri caselli di progetto; realizzazione dell'attraversamento del fiume Bacchiglione mediante un ponte strallato di caratteristiche analoghe a quelle previste sull'Adige; realizzazione della viabilita' secondaria compresa tra il casello di Noventa Vicentina (Vicenza) ed il comune di Roveredo di Gua' (Verona), secondo il tracciato presentato dalle amministrazioni provinciali di Vicenza e Verona, in sede di osservazioni; realizzazione anche per il tratto compreso dalla barriera di Badia Polesine fino all'innesto con la S.S. n. 434 «Transpolesana», di una sezione stradale a quattro corsie con piattaforma analoga per caratteristiche e dimensioni a quella dell'intero tratto autostradale. 4. In fase di progettazione esecutiva del sistema di monitoraggio acustico si dovranno tener presenti i seguenti criteri per la scelta dei punti, da concordare e verificare con i competenti uffici dell'A.R.P.A.V.: i punti di misura rappresentativi dell'ante operam con l'obiettivo di confrontarli con il post operam; in questo caso vanno scelti punti in corrispondenza di residenze o siti sensibili (scuole, ospedali,ecc.) vicini alle future aree di cantiere (sia i cantieri fissi che il fronte avanzamento lavori); i punti di misura rappresentativi dell'ante operam con l'obiettivo di confrontarli con il post operam; in questo caso i valori saranno confrontati sia con i valori misurati post operam sia con le previsioni di calcolo gia' effettuate; e' importante che questi punti siano scelti in corrispondenza di ricettori per i quali sono previsti impatti residui; i punti scelti per il monitoraggio devono fornire una rappresentazione il piu' possibile completa dei diversi scenari acustici che si possono presentare in funzione del contesto urbanistico e territoriale interessato dalla costruenda strada; ogni punto deve differire dall'altro per almeno uno dei parametri che condiziona in modo significativo la propagazione del rumore nell'ambiente: tipo di terreno (piu' o meno riflettente), presenza e assenza di barriera in progetto, propagazione del suono in campo libero o campo diffratto (presenza o assenza di edifici). Dovranno inoltre essere eseguite, per tutti i punti di monitoraggio scelti, misure acustiche ante operam. Le barriere acustiche dovranno essere dotate di opportune opere a verde di mascheramento delle strutture ed inoltre al fine di mitigare ulteriormente l'impatto visivo, in fase esecutiva dovra' essere prevista, in zone di particolare impatto e di rilevante valenza paesaggistica, la realizzazione di barriere con strutture in legno o con strutture atte ad ospitare essenze arbustive. RACCOMANDAZIONI. a) considerato che in data successiva alla redazione del progetto (marzo 2002) e' entrato in vigore il decreto ministeriale n. 60/2002, risulta opportuno e necessario aggiornare il calcolo delle immissioni in atmosfera, in accordo con A.R.P.A.V. e secondo le disposizioni contenute nel nuovo decreto; b) considerato che il progetto presentato prevede la verifica sismica per il ponte strallato sull'Adige, si ritiene opportuno estendere tale verifica a tutte le altre «opere d'arte» principali. |
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