Gazzetta n. 193 del 21 agosto 2003 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
COMUNICATO
Proposta di riconoscimento della denominazione di origine protetta «Aglio bianco di Monticelli»

Il Ministero delle politiche agricole e forestali esaminata l'istanza intesa ad ottenere la protezione della denominazione di origine protetta «Aglio bianco di Monticelli», ai sensi del regolamento (CEE) n. 2081/92, presentata dall'organizzazione di produttori AINPO con sede in Parma, strada dei Mercati, 17, esprime parere favorevole sulla stessa e sulla proposta di disciplinare di produzione nel testo in appresso indicato.
Le eventuali osservazioni relative alla presente proposta, adeguatamente motivate, dovranno essere presentate dai soggetti interessati, nel rispetto della disciplina fissata dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, «Disciplina dell'imposta di bollo» e successive modifiche al Ministero delle politiche agricole e forestali - Dipartimento della qualita' dei prodotti agroalimentari e dei servizi - Direzione generale per la qualita' dei prodotti agroalimentari e la tutela del consumatore - QTC III - via XX settembre n. 20 - 00187 Roma, entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta.
Decorso tale termine, in assenza delle predette osservazioni e dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 5 del regolamento (CEE) n. 2081/92, ai competenti organi comunitari.
PROPOSTA DI DISCIPLINARE DELLA DENOMINAZIONE
DI ORIGINE PROTETTA AGLIO BIANCO DI MONTICELLI
(regolamento CEE 2081/92)
Art. 1.
Nome del prodotto
La denominazione di origine protetta «Aglio bianco di Monticelli» e' riservata al prodotto di cui alla specie Allium sativum L. rispondente alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal regolamento CEE n. 2081/92, e riportati nel presente disciplinare di produzione.
 
Art. 2.
Descrizione del prodotto
La denominazione «Aglio bianco di Monticelli» D.O.P. designa i bulbi ottenuti dalla coltivazione della locale varieta' di aglio «Piacentino bianco», nella zona geografica di produzione delimitata nel successivo art. 3.
Il prodotto, per poter essere commercializzato o reimpiegato per la semina, deve rispondere alle seguenti caratteristiche:
i bulbi destinati al consumo allo stato secco:
si presentano con lo stelo, la tunica esterna del bulbo e quelle che avvolgono ciascuno spicchio completamente secchi e di colore bianco;
sono provvisti di spicchi (o bulbilli) nel numero variabile tra 14 e 18, di sapore acre, di dimensioni medie e grosse (ovvero con diametro massimo della sezione equatoriale non inferiore a 40 mm), compatti e di forma regolare;
si possono conservare inalterati senza germogliare anche mediante l'ausilio di cella frigorifera per un periodo non superiore ad un anno dalla raccolta.
Inoltre, in tutte le fasi di commercializzazione, i bulbi devono mantenere, le caratteristiche di cui alle norme comuni di qualita'.
 
Art. 3.
Delimitazione della zona geografica
La zona di produzione e di condizionamento della D.O.P. «Aglio bianco di Monticelli» ricade in provincia di Piacenza e comprende l'intero territorio dei comuni di Besenzone, Cadeo, Calendasco, Caorso, Castelvetro Piacentino, Cortemaggiore, Fiorenzuola, Gossolengo, Gragnano Trebbiense, Monticelli d'Ongina, Piacenza, Podenzano, Pontenure, Rottofreno, Sarmato, San Pietro in Cerro, Villanova e parte del territorio dei comuni di Agazzano, Alseno, Borgonovo Val Tidone, Carpaneto Piacentino, Castell'Arquato, Castel San Giovanni, Gazzola, Ponte dell'Olio, Rivergaro, San Giorgio Piacentino, Vigolzone.
La delimitazione della zona geografica e' riportata nell'apposita cartografia, in scala 1:25.000, allegata al presente disciplinare.
La delimitazione inizia a nord, sul fiume Po, lungo il confine provinciale che il limite segue fino ad incrociare, in prossimita' del torrente Stirone, la strada che, toccando le localita' la Persica e Case Lolini, incontra la strada Salsediana sulla quale prosegue in direzione nord verso Castelnuovo Fogliani.
Oltrepassati il torrente Ongina ed il bivio sulla strada di Genova, prosegue sulla strada per Castell'Arquato sino al Rio Grattarolo che segue fino all'altezza dell'abitato di Case Sogli per poi riprendere, attraverso il confine comunale Alseno - Castell'Arquato, la strada per Castell'Arquato in direzione sud-ovest fino all'abitato medesimo.
Oltrepassato il torrente Arda risale verso nord-ovest sulla provinciale per Carpaneto fino ad incrociare il confine del comune di Carpaneto e, in direzione sud-ovest, la comunale per Massana di Sopra.
Proseguendo sulla stessa incrocia il Rio delle Caselle, passa quindi in localita' Travazzano e supera il torrente Chero raggiungendo la strada provinciale per Rezzano.
Percorrendo quindi la medesima strada, in direzione nord, raggiunge la localita' la Turca di Sopra da dove prosegue, verso nord-ovest, fino alla localita' Piacentino e da questa segue, in direzione sud, la comunale sino alla localita' Case il Poggio.
Segue quindi l'interpoderale fino ad incrociare il torrente Vezzeno e da questi fino al rio Terzolo per poi proseguire lungo la strada per localita' Veggiola sino ad incrociare la comunale per Godi, su questa prosegue in direzione nord, oltrepassa Godi sino ad incrociare il torrente Ogone che il limite percorre in direzione sud fino ad intersecare la strada per Rizzolo che segue sino alla stessa localita'.
Da Rizzolo segue la strada per Ponte dell'Olio toccando le localita' di Torrano, Zaffignano e Folignano. Da Ponte dell'Olio, attraverso il ponte sul Nure segue la provinciale Vainure in direzione nord sino a Vigolzone.
Da Vigolzone segue la strada vicinale del Gusot, lungo il rio Verano, fino a Ca' del Lupo, quindi segue il rio della Bosella, supera la provinciale di Colonese e prosegue verso nord sino all'altezza di cascina Bassa, si sposta quindi in direzione ovest sino ad incontrare la strada per Ancarano che segue sino ad Ancarano di sopra.
Da qui segue il rio Cassa sino alla strada vicina le Montebello-Borzoli-Donzella ed incrocia la S.S. in localita' Diara, sulla quale prosegue raggiungendo Rivergaro.
Superato Rivergaro prosegue sulla S.S. 45 fino ad incrociare la strada che attraversa il fiume Trebbia e che si immette sulla vecchia strada provinciale Travo-Rivalta che il limite percorre, in direzione nord, sino a localita' Molino.
Da questa localita' prosegue in direzione ovest lungo la strada vicinale delle cascine Bassa Bellaria, Boccine di sotto, Manfredi e Bongiorno, fino alla comunale che segue fino a Castelletto per riprendere la vicinale per la cascina Maruffa e, proseguendo in direzione nord-ovest, percorre la comunale per Gazzola fino ad incrociare la vicinale di Poggio del Gatto che percorre fino ad immettersi sulla provinciale Gazzola-Agazzano.
Su quest'ultima, in direzione sud-ovest, prosegue fino ad incrociare il torrente Luretta che percorre in direzione nord fino alla strada per Rivasso sulla quale, proseguendo in direzione ovest, tocca gli abitati di Rivasso e Sarturano e raggiunge Mirabello.
Da qui, in direzione sud-ovest sulla strada di Tavernago, prosegue sino a Guadernago per poi giungere al torrente Tidone che segue, in direzione sud-ovest, sino alla cascina Santa Margherita. Si congiunge poi con la statale n. 412 che segue in direzione nord fino a Borgonovo Val Tidone.
Prosegue in direzione ovest sulla strada per Moretta fino ad incrociare il rio Cavo che percorre in direzione nord fino all'altezza di Ca' Basse per poi seguire la comunale per Castelsangiovanni fino all'altezza di cascina Perduta.
Da qui prosegue in direzione ovest lambendo gli abitati di cascina Pradello e cascina Loghetto sino a Fornaci. Da questa localita' segue la comunale verso Casanova, proseguendo poi sino a Ganaghello e poi, in direzione ovest, fino al confine provinciale che segue quindi, in direzione nord, fino al fiume Po.
 
Art. 4.
Origine del prodotto
La coltivazione dell'aglio risale ad epoche remote, ma non si hanno notizie certe circa l'epoca e le modalita' di introduzione della coltura in occidente. Secondo quanto riportato da G. Marchesi, si ritiene che la coltivazione dell'aglio e la sua propagazione sia da collegare al periodo nel quale si vennero a formare i primi insediamenti umani di tipo stanziale e, gradatamente, si adottarono le prime pratiche agricole. La sua primissima diffusione ebbe inizio dal suo centro di origine nell'area asiatica del Pamir e prosegui', in epoca piu' recente, anche grazie al contributo dei mercanti che percorrevano le cosiddette vie della seta delle varie regioni dell'Oriente.
L'utilizzo dell'aglio e' stato multiforme; infatti mentre oggi e' impiegato quasi esclusivamente come condimento, nei tempi remoti ha trovato indicazioni sia come medicamento che nelle pratiche magiche. Si tramanda che i legionari romani lo mangiassero prima delle battaglie perche' ritenevano che infondesse loro vigore e coraggio.
Nel Piacentino, fino al XIX secolo, la coltivazione dell'aglio riguardava orti familiari. Le piu' antiche notizie statistiche relative alla produzione di pieno campo di aglio nell'area risalgono al 1922.
Negli anni successivi la coltivazione dell'aglio in pieno campo non tardo' a svilupparsi. Nel 1947 si costitui' a Piacenza il consorzio provinciale orticoltura avente un proprio marchio commerciale ed una specifica sezione economica produttori di aglio, il S.E.P.A., che da subito si distinse principalmente per l'esportazione di tale prodotto verso gli Stati Uniti. Nel corso degli ultimi trenta anni la coltivazione di aglio bianco di Monticelli ha assunto una posizione di notevole importanza, occupando il 10% circa della superficie nazionale investita ad aglio, con una produzione media annua di circa 3.000 tonnellate. Dal 1978 a Monticelli d'Ongina si svolge ogni anno una manifestazione-convegno dedicata all'aglio bianco, ed in particolare alla varieta' bianco piacentino.
L'origine varietale dell'Aglio bianco di Monticelli risulta emblematica per comprendere lo stretto legame che sussiste tra l'area geografica interessata dalla coltura e la tradizione e l'impegno degli agricoltori della zona. In particolare, la pratica intensiva della coltivazione dell'aglio nel Piacentino creo' problemi di proliferazione di insetti ospiti e, di conseguenza, rese necessaria l'adozione, nell'area in questione, di idonee pratiche agronomiche come quella delle lunghe rotazioni colturali, per scongiurare i danni dovuti, ad esempio, al nematode (ditylenchus dipsaci). Tuttavia, la consolidata tradizione della coltivazione dell'aglio consenti' di fare un lunghissimo e certosino lavoro di miglioramento varietale, culminato con la selezione della locale varieta' di aglio «bianco piacentino», riconosciuta il 6 gennaio 1982 con il decreto di iscrizione della denominazione varietale nel Registro delle varieta' di Allium sativum L. Nel 1983 venne ufficializzata la certificazione varietale e sanitaria ENSE di aglio «piacentino bianco» da seme.
La consapevolezza che la tutela della denominazione geografica presuppone la certezza dell'origine del prodotto, impone particolari procedure per assicurare una tracciabilita' delle varie fasi di produzione. Pertanto i produttori e/o i condizionatori e/o i confezionatori «dell'Aglio bianco di Monticelli» e le particelle catastali su cui si coltiva, verranno iscritti in appositi elenchi gestiti dall'organismo di controllo di cui al successivo art. 7. Lo stesso organismo, accreditato presso il Ministero delle politiche agricole e forestali, gestira' i controlli affinche' il prodotto tutelato alla D.O.P. sia rispondente alle prescrizioni del disciplinare.
 
Art. 5.
Metodo di produzione Preparazione del terreno.
La lavorazione principale del terreno deve essere eseguita in estate, prima delle piogge autunnali. L'aratura e' seguita da successive erpicature e/o fresature che, oltre per l'interramento dei concimi minerali, servono per lo sminuzzamento del terreno necessario per il regolare collocamento dei bulbilli.
Inoltre, si deve provvedere, mediante scoline e fossi di testata, alla sistemazione degli appezzamenti in modo da facilitare il drenaggio delle acque in eccesso. Fertilizzazione.
Indicazioni rispetto le modalita' di somministrazione di concimi minerali e di ammendanti organici vengono fornite nel disciplinare di produzione integrata regionale (regione Emilia-Romagna), a cui si fa riferimento, che viene annualmente aggiornato. Semina.
La messa a dimora dei bulbilli deve essere effettuata nel periodo compreso tra il 20 settembre e il 20 novembre e preferibilmente nel mese di ottobre, impiegando semente (bulbilli) certificata appartenente esclusivamente alla varieta' «piacentino bianco».
Il materiale di propagazione e' costituito da bulbilli ottenuti per sgranatura dei bulbi; i bulbilli vengono quindi puliti da radici, tuniche esterne, bulbilli centrali e da bulbilli esterni al bulbo (denti). Durante le operazioni di sgranatura e pulitura dei bulbilli viene posta particolare attenzione ad evitare schiacciamenti e lesioni dei bulbilli.
Non e' ammesso il ristoppio. Debbono trascorrere almeno quattro anni tra colture successive di aglio sullo stesso appezzamento.
L'avvicendamento colturale e' ritenuto necessario per comprensibili motivi fitosanitari; in particolare, non si deve far succedere la coltura di aglio ad altre colture bulbose o a radice carnosa al fine di ostacolare la comparsa di malattie che interessano l'apparato radicale e gli organi di riserva delle piante. Per gli stessi motivi, causati in questo caso dall'elevata presenza di sostanza organica scarsamente umificata, non e' consentita la successione a prato.
La semina deve essere effettuata in modo da non superare la densita' massima d'investimento di 27 piante/mq, che si ottiene adottando sesti d'impianto con distanze minime pari a 28 cm tra le file ed a 12 cm sulla fila.
Tali distanze, da tempo adottate nella pianura piacentina, permettono di ottenere un aumento ed una maggiore omogeneita' della pezzatura media dei bulbi. Sesti d'impianto e profondita' di semina.

===================================================================== Distanza fra | Distanza | Densita' di | Profondita' |Quantita' di
le file | sulla fila | impianto | di impianto | bulbilli =====================================================================
| |n.p./ha | |(tons/ha) (cm) 28-33 |(cm) 12-15 |250-270.000 |(cm) 5-6 |0,7-0,8

La raccolta e le operazioni di essiccamento.
La maturazione fisiologica dell'Aglio bianco di Monticelli inizia durante la prima settimana di luglio, conseguentemente la raccolta si conclude, di regola, verso la meta' del mese e non oltre il 30 luglio.
L'aglio, una volta estirpato, rimane sul campo, in file ben esposte, fino all'essiccamento completo. Completate le operazioni di essiccamento l'aglio viene legato in mazzi e quindi in piccole cataste e sistemato in appositi locali dove, dopo alcuni giorni, inizia il riscaldamento fisiologico, specialmente nella parte interna delle piccole cataste. Quando il riscaldo e' evidente le piccole cataste vengono disfatte ed i mazzi vengono riportati sull'aia per almeno 1-2 giorni di sole.
Dopo questa operazione l'aglio viene definitivamente accatastato, lasciando dei corridoi per l'areazione. I mazzi possono essere quindi confezionati ed immessi sul mercato.
 
Art. 6.
Legame con l'ambiente
La zona geografica di produzione e' caratterizzata dalla presenza di suoli di origine alluvionale, tendenti allo sciolto e medio impasto, ben drenati e dal clima di tipo temperato-subcontinentale con valori massimi delle precipitazioni mensili in autunno e in primavera e ad elevate escursioni termiche giornaliere ed annuali.
L'insieme di tali condizioni ambientali favorisce l'ottenimento di bulbi di aglio caratterizzati da elevata serbevolezza.
Come accennato nel precedente art. 4, la coltivazione di Aglio bianco di Monticelli e' gradualmente passata da quella degli orti familiari a quella a pieno campo ed intensiva negli anni '50, trovando nelle condizioni pedoclimatiche locali le condizioni migliori per lo sviluppo della coltura, da cui peraltro ha avuto origine la varieta' tipica di «Aglio bianco piacentino».
Nel corso degli ultimi trenta anni la coltivazione di aglio bianco nel piacentino ha assunto una posizione di notevole importanza, occupando il 10% circa della superficie nazionale investita ad aglio, con una produzione media annua di circa 3.000 tonnellate. Dal 1978 a Monticelli d'Ongina si svolge ogni anno una manifestazione-convegno dedicata all'Aglio bianco piacentino.
Sotto il profilo gastronomico si segnala la raccolta di Carmen Artocchini «400 ricette della cucina piacentina», dalla quale emerge la consuetudine nell'uso dell'aglio in cucina, che entra un po' dappertutto: negli antipasti, nelle salse, in alcuni contorni, nelle minestre e nelle pietanze. In particolare, la salsa principale e detta dialettalmente «aia». Oltre ai numerosi primi piatti locali (basti ricordare gli anolini, le mezze maniche di frate, i pisarei e i faso', il risotto alla certosina) un vasto assortimento di secondi piatti evidenzia un largo uso dell'aglio: a cominciare dall'agnello alla piacentina, ove l'aglio concorre a formare la tipica «pista `d gras», quel battuto di lardo aglio e prezzemolo che, spalmato su una fetta di pane, e' stato in passato il sostentamento delle genti della campagna piacentina. Nel lungo elenco di pietanze tipiche locali, spicca anche quella chiamata «pesci in aion» una ricetta dei paesi del lungo Po nella provincia di Piacenza che serviva a conservare (quando non si buttava via niente) ancora per alcuni giorni il pesce fritto avanzato.
 
Art. 7.
Organismo di controllo
L'accertamento della sussistenza delle condizioni tecniche di idoneita' ed i relativi controlli saranno effettuati da un apposito organismo di controllo conforme al disposto di cui all'art. 10 del regolamento CEE n. 2081/92.
 
Art. 8.
Elementi specifici dell'etichettatura
Il prodotto «Aglio bianco di Monticelli» deve essere venduto al consumo in confezioni sigillate e conformi alla vigente normativa. L'«Aglio bianco di Monticelli» puo' essere immesso al consumo solo con il logo della denominazione d'origine protetta apposto su ogni confezione, nel rispetto delle norme generali che regolano il commercio del prodotto.
Sulle confezioni, oltre al marchio, deve figurare, in caratteri chiari, indelebili e di dimensione doppia rispetto ad ogni altra scritta, la denominazione «Aglio bianco di Monticelli» e «Denominazione di origine protetta» e/o «D.O.P.». E' consentito l'uso, quale elemento aggiuntivo e secondario rispetto al marchio, l'indicazione varietale «Aglio bianco piacentino».
Debbono, inoltre, comparire gli elementi atti ad individuare nome, ragione sociale ed indirizzo del produttore e/o del condizionatore e/o del confezionatore, la data di confezionamento ed il peso netto all'origine del prodotto confezionato. Eventualmente, possono essere apposti sulla confezione e in apposita etichetta tutti gli elementi identificativi che permettono di ricostruire le movimentazioni subite dal prodotto, a beneficio del consumatore finale. Oltre alla denominazione di cui all'art. 1 e' consentito l'uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali, marchi di impresa non aventi significato laudativo e tali da non trarre in inganno l'acquirente.
Il marchio di identificazione e' rappresentato da un rettangolo a sfondo bianco di cm 10,5 x cm 7,00. All'interno del rettangolo in posizione centrale sono raffigurate due strisce «graffiate» diagonali orientate dal basso a sinistra verso l'alto a destra, di colore verde (quella superiore) - pantone 370 CVC - e rosso (quella inferiore) - pantone 172 CVC - intervallate da striature di fondo bianco. A tale immagine e' sovrapposta quella fotografica di una testa d'aglio della varieta' «bianco piacentino».
Il gruppo d'immagine e' sovrastato in alto dalla scritta «Aglio Bianco di Monticelli» composta da testo in carattere Avant Garde Md Bt, di colore blu (pantone 287 CVC) ombreggiato in grigio (pantone 424 CVC) e a sinistra dall'acronimo D.O.P., la cui scritta e' composta da testo in carattere Avant Garde Md Bt, di colore giallo (pantone 108 CVC) ombreggiato in grigio (pantone 424 CVC).
Il marchio deve essere riprodotto nei medesimi caratteri di stampa e nelle medesime proporzioni e colorimetria del marchio di base di seguito illustrato:

----> Vedere marchio di pag. 61 <----
 
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