Gazzetta n. 204 del 3 settembre 2003 (vai al sommario) |
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI |
DECRETO 5 agosto 2003 |
Invito alla presentazione di progetti di ricerca per l'attuazione del Programma nazionale di ricerca afferente al VI Piano triennale della pesca e dell'acquacoltura. |
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IL DIRETTORE GENERALE per la pesca e l'acquacoltura
Vista la legge 17 febbraio 1982, n. 41, concernente il «Piano per la razionalizzazione e lo sviluppo della pesca marittima», e successive modifiche di cui alla legge 10 febbraio 1992, n. 165, e alla legge 21 maggio 1998, n. 164, ed in particolare l'art. 7 sui programmi relativi agli studi e alle ricerche; Visto il decreto interministeriale 9 novembre 1982, concernente modalita' tecniche per la concessione degli interventi finanziari previsti dalla citata legge n. 41/1982; Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modifiche ed integrazioni; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, con cui e' stato istituito il Ministero delle politiche agricole e forestali; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti; Visto il decreto ministeriale 25 maggio 2000 con il quale e' stato approvato il VI Piano triennale della pesca e dell'acquacoltura, pubblicato nel supplemento ordinario n. 121 alla Gazzetta Ufficiale n. 174 del 27 luglio 2000; Visto il decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 65, art. 5, comma f), in materia di deroghe dall'applicazione del decreto medesimo nei casi di affidamento a contributo di attivita' di ricerca finalizzate al beneficio di interessi generali e non di esigenze di esclusivo interesse dell'amministrazione; Sentito il Comitato per il coordinamento della ricerca scientifica applicata alla pesca marittima che, nella seduta del 18 ottobre 2000, ha espresso parere favorevole alla attuazione del «Programma nazionale di ricerca per la pesca e l'acquacoltura (PNR - P/A) 2000-2002» predisposto per la programmazione degli interventi previsti in materia dal VI Piano triennale, e che, nella seduta del 20 novembre 2002, ha approvato la tematiche strategiche relative alla pesca e all'acquacoltura; Decreta: Art. 1. 1. E' aperto l'invito a presentare progetti di ricerca e sperimentazione finanziabili a contributo per il completamento del Programma nazionale di ricerca afferente al VI Piano triennale della pesca e dell'acquacoltura. La presentazione dei progetti e' riservata ai soggetti pubblici e privati regolarmente iscritti all'anagrafe nazionale delle ricerche, istituita presso il Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica. 2. I progetti di cui al precedente comma possono includere anche prestazioni collaborative da parte di soggetti pubblici o privati non in possesso dei requisiti indicati nel precedente comma, purche' le stesse risultino funzionalmente necessarie alla realizzazione del progetto, non prefigurino forme di subappalto da parte del proponente del progetto e siano da questo assunte a proprio carico sui fondi richiesti a contributo. |
| Art. 2. 1. I contenuti delle proposte presentate dai soggetti che possiedono i requisiti di cui al precedente art. 1 devono essere rispondenti agli indirizzi strategici ed agli obiettivi enunciati nel VI Piano triennale 2000-2002. 2. Alla luce dei presupposti richiamati al punto 1, risulta di interesse prioritario la presentazione di proposte strettamente finalizzate alla sostenibilita' della pesca e dell'acquacoltura nazionali e riguardanti programmi di ricerca e sperimentazione volti al perseguimento di obiettivi preminentemente di tipo applicativo, nell'ambito dei profili tematici di seguito indicati. Area tematica A - Risorse biologiche. Programma per la valutazione delle risorse biologiche dei mari italiani ai fini della pesca responsabile e gestita su base ecologica. Si tratta di dare continuita' allo sforzo attuato per monitorare lo stato delle risorse biologiche soggette a sforzo di pesca, di migliorare la qualita' dei dati raccolti, di migliorare la capacita' di elaborazione dei dati, di consentire sintesi di elevata qualita' scientifica su cui assumere decisioni a livello locale e per assumere posizioni corrette e difendibili nel dibattito europeo. Si tratta di uno strumento indispensabile nel supporto alle decisioni. In particolare e' prioritaria la ricerca sulla valutazione delle risorse (piccoli e grandi pelagici, demersali, molluschi bivalvi) cioe' la conoscenza della distribuzione e delle abbondanze degli stock oggetto di pesca. Per quanto riguarda, in particolare, il capitolo delle risorse demersali, va considerato: ampliamento raccolta campioni in stagioni diverse per migliorare le conoscenze sui periodi riproduttivi, accrescimento, struttura di popolazione, tasso di mortalita', limitandosi, se necessario, ad alcune aree campione in diverse condizioni geografiche ed ecologiche; individuare nello spazio e nel tempo le aree di concentrazione del novellame, al fine di proporre nuove modalita' gestionali in sostituzione o in aggiunta al riposo biologico; valutazione della reale efficacia del riposo biologico o della interdizione alla pesca di una limitata area; approccio ecosistemico alla pesca (pesca ed andamento climatico, pesca e caratteristiche oceanografiche, struttura trofica con particolare riguardo ai predatori ed alle prede delle specie bersaglio). Area tematica C -- Acquacoltura. Programma di ricerca sullo sviluppo della maricoltura del tonno rosso ed ampliamento delle basi conoscitive su questa specie in prospettiva della sua riproduzione controllata. La pesca del tonno rosso rappresenta una importante componente nell'economia, nella cultura e nel mercato della pesca italiana. Lo sviluppo dell'acquacoltura del tonno, su cui le imprese italiane segnano un grave ritardo, ha comportato una ridefinizione del mercato tradizionale, mettendo di fatto la nostra flotta in un circuito lontano dai nostri mercati. Inoltre la politica di gestione internazionale della risorsa condivisa tonno, basata su quote, richiede crescenti conoscenze e basi di dati di natura biologica affidabili su cui definire le politiche settoriali. Infine lo sviluppo di progetti internazionali sulla grande sfida per mettere a punto la riproduzione controllata di questa specie, richiede un ulteriore posizionamento italiano nel Mediter-raneo, dato il ruolo guida del nostro Paese in questa regione. In una fase in cui stanno partendo molteplici programmi internazionali su questo tema, e' strategico per la pesca italiana assumere ruoli attivi. Il programma prevede di localizzare in un sito appropriato una unita' pilota per lo studio dell'allevamento del tonno, iniziando una serie di acquisizioni di base sulla biologia riproduttiva di questa specie. Il programma prevede: la localizzazione in un sito ottimale rispetto alle aree di pesca del tonno rosso in stagione pre-genetica e genetica di una unita' pilota di due gabbie galleggianti, l'unita' dovra' essere collocata in prossimita' di istallazioni terrestri idonee per lo svolgimento di prove di allevamento larvale e di laboratori equipaggiati allo svolgimento di analisi preliminari e preparazione e mantenimento dei campioni biologici da inviare ai laboratori specialistici; costituzione di uno stock di soggetti in eta' riproduttiva, monitoraggio comportamentale, biochimico, morfologico, rispetto alla biologia riproduttiva; predisposizione delle tecnologie appropriate per la raccolta di uova fecondate da emissione spontanea; studio dell'impatto ambientale delle gabbie, monitoraggio dei descrittori abiotici e biotici significativi. Valutazione dell'effetto FAD dell'istallazione, in riferimento alla attrazione di squali, ecc.; ricerche sull'applicazione di sistemi di analisi di immagine alla valutazione morfometrica, alla valutazione quantitativa dei soggetti stoccati; prove di allevamento di tonni partendo da giovanili raccolti in natura (pesca a circuizione di soggetti di taglia minima legale e loro trasferimento in gabbia); valutazione di prove di ingrasso e mantenimento di soggetti adulti; aspetti normativi, concessori, di politica internazionale della maricoltura del tonno. Il programma si integra ad altre attivita' di ricerca coordinate gia' avviate nell'ambito del V e del VI Piano triennale e consentira' di raggiungere una massa critica di risorse ed attivita' per collocare l'Italia in posizione competitiva su questo tema strategico. Area tematica D - Igiene e qualita' dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura. Progetto qualita' totale nella filiera ittica. Qualita' e sicurezza alimentare sono al centro delle politiche agro-alimentari europee e mondiali. La politica agricola e della pesca italiana, basata sulla qualita' e la sicurezza come strumenti per recuperare competitivita' sui mercati, puo' trovare nei prodotti ittici opportunita' nuove ma anche limiti se non si disporra' in tempi brevi di un efficiente rete di conoscenze per valutare, certificare, lanciare allarmi. E' necessario articolare un programma che consideri nell'ambito della filiera produttiva la qualita' e la sicurezza come proprieta' irrinunciabili delle produzioni ittiche, sia da pesca sia da acquacoltura. Sul piano delle imprese e' necessario incentivare la capacita' di certificazione, la capacita' di sviluppare accordi volontari, dotando simultaneamente le strutture di controllo degli strumenti operativi opportuni. In particolare si dovranno definire le linee per sistemi di etichettatura valorizzando i contenuti delle normative vigenti, ed offrendo al legislatore nuovi strumenti conoscitivi per poter intervenire sulla materia. Nel definire la qualita' alimentare di un prodotto ittico non si puo' prescindere dalla sua caratterizzazione nutrizionale, sensoriale e dei vari parametri che ne definiscono la sicurezza d'uso. La qualita' nutrizionale, data dalla composizione in nutrienti, per le specie ittiche e' in stretta dipendenza con la base genetica, ma puo' essere influenzata entro certi limiti dalle caratteristiche dell'ambiente acquatico, dal ciclo riproduttivo, dalla taglia e dalla composizione e qualita' della dieta. Gli stessi parametri influenzano le caratteristiche sensoriali, sapore, odore, consistenza etc., specifiche per le differenti specie ed elementi determinanti per la scelta del consumatore. La sicurezza d'uso, prerequisito indispensabile per il consumo di tali prodotti, e' in stretta dipendenza della filiera produttiva, dall'ambiente acquatico fino al piatto del consumatore. In Europa ed in Italia il consumo dei prodotti ittici e' andato aumentando anche per il recepimento del consiglio di medici e nutrizionisti di inserire almeno 2 volte a settimana il pesce nella dieta in alternativa alle altre carni. Le specie preferite dal consumatore italiano sono soprattutto quelle considerate «medio-pregiate», merluzzi, sogliole ecc., o spigole ed orate da attivita' di acquacoltura, mentre vengono ignorate, anche perche' poco conosciute o poco valorizzate, le caratteristiche alimentari ed organolettiche di specie «povere» che spesso rappresentano una voce rilevante delle catture in molte marinerie, ma queste sono poco consumate o addirittura considerate come uno scarto di pesca. Cio' premesso vengono identificate le seguenti linee ritenute prioritarie: rinforzare i programmi per la qualita' totale e la sicurezza alimentare nella filiera ittica, sia da cattura che da acquacoltura; proseguire la valutazione della composizione chimica dei prodotti ittici non solo per conoscere il loro valore nutrizionale, ma anche per disporre di una piu' ampia base conoscitiva da integrare nelle politiche per la qualita' e per l'informazione ai consumatori; studiare le caratteristiche alimentari delle specie ittiche sotto-utilizzate. Tale studio potrebbe portare ad individuare elementi oggettivi utili per una loro valorizzazione ed una migliore conoscenza da parte del consumatore per una diversificazione delle proprie scelte alimentari; individuazione di eventuali punti critici del sistema di pesca ( compresa l'acquacoltura) nelle fasi post-produzione attraverso la messa a punto di protocolli operativi su base scientifica. |
| Art. 3. 1. Le proposte di progetto, a pena di inammissibilita', devono riguardare l'esecuzione di attivita' attinenti alle aree tematiche indicate al precedente art. 2. 2. I progetti devono essere redatti e presentati secondo le istruzioni indicate all'art. 8, commi 1, 2 e 3 del presente bando e fornire informazioni chiare ed esaurienti circa: a) gli obiettivi del programma in relazione allo stato dell'arte delle problematiche affrontate e delle ricadute applicative dei risultati attesi; b) le metodologie tecnico-scientifiche previste per lo sviluppo del progetto e la focalizzazione delle attivita' in funzione degli obiettivi; c) le istituzioni scientifiche ed eventuali altre strutture coinvolte nel progetto; d) la qualificazione tecnico-scientifica individuale e collettiva degli operatori impegnati nel progetto; e) l'articolazione gestionale del progetto sotto il profilo delle funzioni delle unita' operative coinvolte e del coordinamento delle relative attivita'; f) le eventuali iniziative previste per la divulgazione, la pubblicazione, il trasferimento dei risultati; g) la formazione dei costi in relazione alle esigenze di realizzazione del progetto; h) la tempistica delle fasi di attuazione intermedie e di conclusione del progetto. 3. Ciascun progetto, a pena di inammissibilita', deve riguardare l'esecuzione di attivita' che non costituiscano duplicato di programmi gia' effettuati o in corso di realizzazione e gia' finanziati a totale copertura da altri enti. |
| Art. 4. 1. Ferme restando l'entita' e la ripartizione percentuale delle risorse assegnate alla ricerca per le diverse aree tematiche, secondo quanto previsto dal VI Piano triennale, l'ammontare delle risorse destinante al finanziamento dei progetti presentati nell'ambito del presente invito e' stabilito in euro 7.391.195,00 cosi' ripartito tra le aree tematiche: A) Risorse biologiche: euro 4.000.000,00; C) Acquicoltura: euro 2.391.195,00; D) Igiene e qualita' dei prodotti della pesca e dell'acquicoltura: euro 1.000.000,00. |
| Art. 5. 1. I progetti presentati saranno sottoposti ad un procedimento istruttorio finalizzato alla selezione delle proposte ammissibili a contributo. 2. L'espletamento dell'istruttoria sara' svolto da un nucleo di valutazione appositamente costituito presso l'amministrazione. 3. La valutazione dei progetti ai fini dell'ammissibilita' al contributo sara' effettuata sotto il profilo: della conformita' della proposta ai requisiti formali richiesti per la presentazione dei progetti e della relativa aderenza alle aree tematiche di cui all'art. 2; della rilevanza strategica delle problematiche affrontate in termini di finalizzazione applicativa della ricerca per lo sviluppo di forme sostenibili di pesca ed acquacoltura, nell'ambito delle diverse aree tematiche; della qualita' tecnico-scientifica intrinseca del programma di ricerca. 4. Fatta salva l'accertata ammissibilita' delle proposte sotto il profilo formale e dell'aderenza tematica, i singoli progetti verranno classificati secondo graduatorie di area tematica, sulla base dell'assegnazione di punteggi di merito riferibili ai seguenti aspetti: A) Rilevanza strategica del progetto: rilevanza degli obiettivi, livello innovativo delle conoscenze acquisibili e suscettivita' di ricaduta applicativa dei risultati attesi, in termini di sostenibilita' delle attivita' produttive, miglioramento della competitivita' e del benessere socio-economico del mondo produttivo, qualita' e sicurezza alimentare delle produzioni, sostegno all'azione amministrativa, potenziamento del sistema scientifico del settore. In questo ambito di valutazione saranno privilegiate, anche ai fini comparativi, le proposte caratterizzate da uno o piu' dei seguenti elementi di merito: progetti costituiti da reti di gruppi di ricerca coordinati, improntati a strategie multidisciplinari tese ad affrontare, in termini sistemici ed integrati, problematiche complesse riconducibili a piu' aree tematiche o sottotematiche; progetti proposti da organizzazioni del mondo produttivo, volti a favorire la sussidiarieta' della ricerca a livello di specifiche realta' territoriali, tramite il coinvolgimento nelle stesse tematiche, con ruoli diversi, di ricercatori ed operatori del settore; progetti atti a favorire anche la tempestivita' e l'efficacia dell'azione gestionale e normativa dell'amministrazione, nonche' delle amministrazioni regionali per quanto previsto dal VI Piano triennale; progetti atti a favorire il reclutamento, la formazione e la valorizzazione di giovani ricercatori, all'interno di programmi di ricerca fortemente qualificati sotto il profilo tecnico-scientifico. B) Qualita' tecnico-scientifica del programma operativo: coerenza e validita' scientifica e tecnica dell'impostazione metodologica e sperimentale delle attivita' di ricerca in rapporto agli obiettivi del programma (l'eventuale inserimento di linee e metodiche di ricerca fondamentale all'interno del programma dovra' risultare chiaramente propedeutico e di supporto per il perseguimento di risultati applicativi a sostegno della sostenibilita' delle attivita' produttive); competenza tecnico-scientifica dei soggetti proponenti, a livello collettivo (organismi scientifici, unita' operative) e individuale (responsabili di progetto e di linee di ricerca), in rapporto alla natura delle ricerche in programma; validita' del sistema interno di coordinamento e monitoraggio esecutivo del progetto; congruita' della formazione dei costi finanziari previsti in rapporto alle attivita' in programma. In questo ambito di valutazione saranno privilegiati, anche a fini comparativi, i progetti presentati da soggetti che sulle tematiche affrontate abbiano gia' prodotto studi settoriali e innovazioni di provata ed efficace ricaduta sul settore. |
| Art. 6. 1. I progetti da includere nel programma di intervento e l'ammontare del contributo da assegnare a ciascuno di essi saranno stabiliti dal Comitato scientifico, tenuto conto delle graduatorie di merito identificate dal nucleo di valutazione di cui all'art. 5, comma 2, nonche' di quanto previsto dal VI Piano triennale, parte terza, punto 3.8, circa la quota di contributi da destinare a progetti applicati a problemi relativi al territorio, con particolare riferimento alla fascia costiera. |
| Art. 7. 1. L'espletamento del procedimento istruttorio sull'ammissibilita' a contributo e sulla selezione dei progetti da finanziare decorrera' dal giorno successivo alla data fissata come termine per la presentazione delle proposte e si concludera' entro centoventi giorni. |
| Art. 8. 1. Ciascun progetto di ricerca dovra' pervenire all'amministrazione centrale in un unico plico sigillato. Ciascun plico riportera' in evidenza la dicitura: «Invito alla presentazione di progetti per il completamento del Programma nazionale di ricerca - VI Piano triennale della pesca e dell'acquacoltura», nonche' il titolo del progetto. 2. La stesura della proposta di progetto dovra' essere conforme allo schema di cui all'allegato A del presente decreto e dovra' essere indirizzata a: Ministero delle politiche agricole e forestali - Direzione generale della pesca e dell'acquacoltura - «Unita' Ricerca», viale dell'Arte n. 16 - 00144 Roma. 3. La suddetta documentazione deve essere trasmessa a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento o mediante consegna diretta presso l'ufficio di segreteria della Direzione generale, entro e non oltre trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. 4. I proponenti sono tenuti a fornire in qualsiasi momento tutti i chiarimenti, le notizie e la documentazione ritenuti necessari e richiesti dal Ministero. Tutto il materiale documentale fornito dai proponenti sara' gestito dal Ministero con la massima riservatezza e verra' utilizzato esclusivamente per l'espletamento degli adempimenti tecnici ed amministrativi di propria competenza. Roma, 5 agosto 2003 Il direttore generale: Tripodi |
| Allegato A
Guida alla presentazione di proposte di progetto
1. La presente guida descrive lo schema di riferimento per la redazione dei progetti, al fine di uniformare e facilitarne la presentazione e di favorire la trasparenza, l'imparzialita' e l'efficacia dell'istruttoria e della gestione del decorso dei progetti. 2. L'illustrazione del progetto va articolata nelle seguenti quattro parti, di cui le prime tre redatte in forma cartacea, la quarta in formato elettronico: Parte 1. «Anagrafe del proponente e sintesi del progetto»; Parte 2. «Rilevanza strategica e articolazione dell'attivita' tecnico-scientifica della ricerca» (anonima in ordine alla identita' degli enti e dei ricercatori partecipanti); Parte 3. «Competenza collettiva ed individuale degli operatori e gestione del progetto»; Parte 4. «Copia elettronica complessiva del progetto». 3. Le informazioni relative alle diverse Parti devono essere fornite secondo i seguenti schemi e sezioni relativi al frontespizio e al successivo sviluppo descrittivo della specifica Parte. Parte 1. «Anagrafe del proponente e sintesi del progetto». Vanno forniti i seguenti dati. In frontespizio: numero e titolo della Parte; denominazione dell'ente proponente; Piano triennale di riferimento; titolo del progetto; codice/i di area tematica o sottotematica (in ordine di prevalenza, se piu' di uno); nome, cognome e firma dei responsabili scientifico e amministrativo, e a seguire: 1.1 Titolo di ammissibilita' all'invito (ai sensi dell'art. 1 dell'invito). 1.2 Indirizzario (telefono, telefax, e-mail della sede amministrativa e operativa dell'ente). 1.3 Piano finanziario di spesa (articolato per singole voci e costo complessivo, riguardanti investimenti, funzionamento, collaboratori, viaggi e missioni, borse di studio e di soggiorno). 1.4 Elenco del personale partecipante (cognome e nome, codice fiscale, titolo di studio qualifica professionale, ente di appartenenza, funzione del progetto, tempo di impegno mesi/uomo, eventuale retribuzione). 1.5 Sommario del progetto (illustrare per punti sintetici: inquadramento innovativo nel contesto dello stato dell'arte della problematica affrontata, obiettivi strategici e specifici, risultati attesi sotto il profilo metodologico o/e applicativo e relativa rilevanza, diretta o indiretta, ai fini degli obiettivi di sostenibilita' indicati dal Piano triennale e dal PNR - P/A di riferimento nel breve, medio e lungo periodo, natura degli eventuali benefici prevedibili per gli utilizzatori finali dei risultati, anche in relazione alla eventuale ricaduta applicativa riguardo a problemi di particolare interesse delle regioni, a livello territoriale). 1.6 Durata del progetto (mesi). 1.7 Autocertificazione (ai sensi dell'art. 3, comma 3 dell'invito). 1.8 Anagrafe fiscale e bancaria. Indicare: codice fiscale e partita IVA; n. di conto contabilita' speciale presso la Tesoreria centrale e provinciale dello Stato ai sensi della legge 29 ottobre 1984, n. 720 (per gli Enti pubblici e le Universita); n. di conto corrente postale intestato al Dipartimento, ovvero n. di conto corrente bancario che il Dipartimento intrattiene presso la Banca d'Italia, completo di coordinate ABI e CAB (per i Dipartimenti universitari, ai sensi della circolare n. 44 dell'8 ottobre 1999 del Ministero del Tesoro); n. di conto corrente bancario completo di coordinate ABI e CAB (per i soggetti privati). 1.1 Parte 2. «Rilevanza strategica e articolazione dell'attivita' tecnico-scientifica» (anonima: il contenuto di questa parte non deve fornire elementi atti ad identificare l'identita' dei soggetti partecipanti al progetto). Va fornita una descrizione chiara e dettagliata della ricerca, segnatamente in relazione agli aspetti richiamati all'art. 3 e all'art. 5, comma 4 del bando di invito, con indicazione dei seguenti elementi. In frontespizio: numero e titolo della Parte; titolo del progetto; piano triennale di riferimento; codice/i di area tematica o sottotematica (come in Parte 1.) e a seguire: 2.1 Obiettivi generali e specifici. 2.2 Rilevanza strategica (ai fini degli obiettivi del Piano triennale e del PNR - P/A di riferimento). 2.3 Stato delle conoscenze ed elementi progettuali innovativi (in relazione alle tematiche affrontate). 2.4 Piano del lavoro tecnico-scientifico (descrizione generale del programma, della struttura del piano operativo e dell'articolazione delle fasi esecutive delle diverse linee di ricerca in termini di obiettivi specifici, connesse metodologie, tecnologie e attivita', e relativi prodotti finali funzionali al perseguimento degli obiettivi della ricerca). 2.5 Modalita' di divulgazione, trasferimento, o pubblicazione dei risultati secondo le modalita' previste dall'art. 11 del decreto ministeriale 9 novembre 1992 (se previsti). 2.6 Diagramma temporale delle attivita' (con riferimento allo sviluppo delle diverse fasi e linee esecutive). 2.7 Benefici diretti o indiretti attesi (nel breve, medio o lungo termine per i potenziali fruitori dei risultati). 2.8 Bibliografia specifica di riferimento. 1.2 Parte 3. «Competenza tecnico-scientifica degli operatori e gestione del progetto». Vanno forniti i seguenti dati. In frontespizio: numero e titolo della Parte; titolo del progetto; codice/i di area tematica o sottotematica (come in Parte 1.) e a seguire: 3.1 Competenze dell'Istituzione proponente e degli altri organismi che operano nel progetto (denominazione, afferenza istituzionale, compiti statuali, principali campi di attivita', ruolo nell'ambito del progetto, da illustrare in una pagina per ciascun soggetto). 3.2 Competenza dei responsabili scientifici (curriculum professionale del responsabile scientifico del progetto e dei responsabili delle relative linee di ricerca, comprensivo di informazioni circa i principali incarichi svolti, campi di ricerca affrontati e lavori scientifici pubblicati, a livello nazionale e internazionale segnatamente in ordine ad argomenti attinenti al progetto da illustrare in una pagina per ciascun soggetto. 3.3 Articolazione della gestione del progetto (sotto il profilo di eventuali collegamenti coordinati con altri progetti, delle funzioni delle unita' operative interne e delle modalita' sia di coordinamento delle relative attivita' che di monitoraggio degli stati di avanzamento delle ricerche). 2 Parte 4. «Copia elettronica del progetto». E' costituita da una copia delle Parti 1, 2 e 3 su supporto elettronico (floppy - disk). 4. Si raccomanda vivamente di illustrare il contenuto delle Parti utilizzando il numero ed il titolo della Parte e delle sue sezioni (escluse le indicazioni in parentesi) e di contenerne l'ampiezza entro il seguente numero massimo di pagine: Parte 1: sette pagine; Parte 2: dieci pagine; Parte 3: tre pagine (con esclusione di quelle relative alla sezioni 3.1 e 3.2). 5. Tre copie per ciascuna delle Parti 1, 2 e 3 ed una copia della Parte 4., andranno chiuse in quattro distinte buste sigillate, ciascuna delle quali recante all'esterno il numero della Parte contenutavi ed il titolo del progetto. Tutto il materiale cosi' raccolto verra' imbustato in un unico plico, da trasmettere al Ministero secondo le modalita' indicate all'art. 8 del bando d'invito. Le facciate esterne del plico e delle buste interne non dovranno evidenziare l'identita' del soggetto proponente del progetto. 6. Ulteriori informazioni sulle materie e sulle disposizioni inerenti al presente invito potranno essere acquisite presso il sito web: www.politicheagricole.it/pesca |
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