Gazzetta n. 210 del 10 settembre 2003 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito

Con i decreti 31 ottobre 2003, sono state conferite le seguenti ricompense:
Croce d'oro
Al col. Giovanni Fantasia, nato il 28 novembre 1951 a Mesagne (Brindisi), con la seguente motivazione: «Comandante del 1° reggimento trasmissioni inquadrato nella forza multinazionale di protezione impegnata nell'operazione "Alba" in Albania, ha assolto il compito con raro senso di responsabilita' e straordinario spirito di sacrificio. Consapevole di essere preposto al comando di un settore di vitale importanza per l'andamento dell'operazione, con la sua instancabile e continua presenza, esponendosi anche al rischio personale, riusciva a realizzare le migliori condizioni per i collegamenti di tuttele unita', nazionali ed alleate, dislocate sull'intero territorio albanese, contribuendo in misura determinante all'efficienza delle forze ed al successo dell'operazione. Supportato da straordinario senso del dovere, da eccezionale entusiasmo per la propria professione e da non comuni doti di organizzatore, in numerose circostanze si rivelava elemento chiave per suggerire soluzioni brillanti a problemi che avrebbero potuto determinare situazioni potenzialmente critiche, guadagnandosi rapidamente la stima incondizionata di superiori e colleghi, nazionali ed esteri.
Chiarissimo esempio di elette virtu' militari e straordinario senso del dovere che ha contribuito in maniera determinante al successo dell'operazione, dando lustro all'Esercito italiano in ambito internazionale». - Tirana (Albania), 22 aprile 1997 - 10 agosto 1997.
Al col. Alessandro Puzzilli, nato il 14 febbraio 1951 a Tivoli (Roma), con la seguente motivazione: «Comandante del 187° reggimento paracadutisti "Folgore", inquadrato nella forza multinazionale di protezione impegnata nell'operazione «Alba» in Albania, si prodigava con raro senso di responsabilita', straordinario impegno e spirito di sacrificio, conseguendo risultati di assoluto valore. Responsabile della sicurezza dello scalo aeroportuale di Tirana-Rinas, diuturnamente impegnato alla testa dei suoi uomini nelle numerose azioni di ricerca, sorveglianza, scorta e protezione, poneva in atto un'accurata e capillare organizzazione che consentiva di assolvere pienamente il compito assegnato, senza mai pregiudicare la sicurezza del personale dipendente malgrado le situazioni di elevatissimo rischio che sovente ha affrontato in prima persona. Supportato da eccezionale entusiasmo e da un infaticabile vigore, svolgeva un'azione di comando attenta, precisa ed efficace che risultava determinante ai fini dell'efficienza del suo reparto, del successo dell'operazione, dell'elevazione dell'immagine dell'Esercito italiano nel contesto multinazionale.
Comandante di rango e chiarissimo esempio di professionalita', elevatissima capacita' decisionale e raro senso del dovere che ha dato lustro all'Esercito italiano in ambito internazionale». - Tirana (Albania), 15 aprile 1997 - 11 agosto 1997.
Al col. Sandro Santroni, nato il 2 aprile 1950 ad Ancona, con la seguente motivazione: «Comandante dell'8° reggimento bersaglieri, inquadrato nella forza multinazionale di protezione impegnata nell'operazione "Alba" in Albania, assolveva il compito con raro senso di responsabilita' e straordinario spirito di sacrificio. Chiamato ad operare in un ciclo operativo immediatamente presentatosi di estrema difficolta', a causa della situazione di generalizzata anarchia e la presenza di numerose bande armate incontrollate, veniva impegnato, insieme con il suo reparto, nelle operazioni di maggiore valenza operativa, dimostrando in ogni circostanza sprezzo del pericolo e sicura capacita' di controllo delle situazioni a forte rischio. Costantemente alla testa dei propri uomini, con i quali condivideva disagi e pericoli in quotidiane azioni di ricerca, sorveglianza, scorta e protezione, nel difficile ed isolato settore di Korce durante il delicatissimo periodo delle elezioni politiche. Supportato da straordinario senso del dovere, da eccezionale entusiasmo per la propria professione e da non comuni doti di organizzatore, evidenziava infaticabile vigore ed una serenita' di comportamento tali da mantenere elevatissimo lo slancio e lo spirito di corpo con cui il suo reparto affrontava le difficolta' ambientali ed operative.
Comandante di rango, chiarissimo esempio di raro senso del dovere ed elette virtu' militari, ha contribuito in maniera determinante al successo dell'operazione e a dare lustro all'Esercito italiano in un delicato contesto internazionale». - Tirana (Albania), 16 giugno 1997 - 26 luglio 1997.
Al col. Vincenzo Lops, nato il 22 agosto 1952 a Corato (Bari), con la seguente motivazione: «Comandante del 18° reggimento bersaglieri, inquadrato nella forza multinazionale di protezione impegnata nell'operazione "Alba" in Albania schierato a Valona e operante nella regione meridionale albanese, si prodigava con altissima professionalita', con raro senso di responsabilita' e straordinario spirito di sacrificio. La sua tempestiva azione di comando e controllo risultava sempre incisiva, appropriata e rispondente alle esigenze operative, cosi' come eccezionalmente efficace era la capacita' di coinvolgere i propri dipendenti nel fornire la piu' totale collaborazione. Incurante dei rischi e dei disagi che con entusiasmo condivideva con i suoi uomini, non esitava ad intervenire in prima persona per evitare spargimenti di sangue e pericolose spiralizzazioni di violenza, in un settore estremamente sensibile quale quello di Valona. La sua opera ed il suo esempio hanno lasciato nei suoi uomini, nei membri della comunita' internazionale con cui ha collaborato e nella popolazione civile della sua area di responsabilita', profondi sentimenti di ammirazione e gratitudine.
Chiarissimo esempio di elette virtu' militari e senso del dovere, ha contribuito con il suo impegno al successo dell'operazione e a dare lustro all'immagine dell'Esercito italiano in un contesto multinazionale». - Tirana (Albania), 20 aprile 1997 - 26 luglio 1997.
Al brig. gen. Lucio Maltoni, nato il 19 aprile 1943 a Forlimpopoli (Forli), con la seguente motivazione: «Capo di stato maggiore della forza multinazionale di protezione impegnata nell'operazione «Alba» in Albania, svolgeva il difficile ed oneroso incarico con raro senso di responsabilita' e straordinario spirito di sacrificio. Nonostante le oggettive difficolta' iniziali connesse all'armonizzazione di uno staff multinazionale ed interforze, costituito e schierato direttamente in teatro d'operazioni, si impegnava con slancio ammirevole, altissima professionalita', incomparabile dedizione e rara perizia, riuscendo, in tempi estremamente contratti, a coordinare perfettamente le varie componenti dello stato maggiore, rendendolo un perfetto organo propulsivo, conseguendo in ogni settore risultati di valore assoluto. Sempre attento ad acquisire conoscenza diretta di fatti e situazioni, si prodigava con straordinario senso del dovere e spirito di sacrificio, non comuni doti di organizzatore e coordinatore, sovrintendendo ad ogni attivita' con perizia, lungimiranza, accentuato senso pratico e grande flessibilita'. La sua instancabile ed assidua opera, unitamente alla capacita' di mediare efficacemente le "posizioni multinazionali", conferivano al comando un'eccezionale efficienza operativa, contribuendo in maniera determinante al successo dell'operazione ed al conseguimento di incondizionati segni di ammirazione e riconoscenza dalle autorita' e rappresentanti dei contingenti alleati e delle organizzazioni internazionali impegnate in zona di operazioni.
e virtu' militari che con il suo operato ha contribuito ad accrescere ed esaltare il prestigio dell'Esercito italiano, meritando unanime ammirazione dei contingenti internazionali impegnati in Albania con la FMP, l'OSCE e l'UE». - Tirana (Albania), 19 aprile 1997 - 11 agosto 1997.
Al col. Francesco Garrisi, nato il 1° gennaio 1947 a Lecce, con la seguente motivazione: «Comandante del 33° rgt. logistico di manovra impegnato nell'operazione "Alba" in Albania, assolveva il compito con raro senso di responsabilita' e straordinario spirito di sacrificio. Consapevole di essere preposto alla direzione di un settore di vitale importanza per l'operativita' dei reparti, con la sua instancabile e continua presenza riusciva a realizzare le migliori condizioni logistiche per tutte le unita', nazionali ed alleate, disseminate sull'intero territorio albanese, contribuendo in misura determinante all'efficienza delle forze ed al successo dell'operazione. Supportato da straordinariosenso del dovere, da eccezionale entusiasmo per la propria professione e da non comuni doti di organizzatore, in numerose circostanze si rivelava elemento chiave per suggerire soluzioni brillanti a problemi che avrebbero potuto determinare situazioni potenzialmente critiche, guadagnandosi rapidamente la stima incondizionata di superiori e colleghi, nazionali ed esteri.
Chiarissimo esempio sia di ufficiale preparato, volitivo e profondamente animato da fede nel servizio, sia di professionalita', di completa dedizione e di assoluta lealta' che ha dato lustro all'Esercito italiano». - Tirana (Albania), 17 aprile 1997 - 10 agosto 1997.
 
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