Con decreti 12 novembre 2001 sono state conferite le seguenti ricompense:
Croce d'argento alla memoria
Al S. Ten. Ugo Puntieri, nato il 9 giugno 1920 a Roma con la seguente motivazione: «Durante il movimento dall'ospedale n. 68 alla direzione di commissariato dell'VIII Armata U.S.A. con un mezzo inserito in una autocolonna americana, nella tratta Jang-Dung-Po veniva sbalzato fuori strada con il veicolo CRI a seguito dello scoppio di alcuni automezzi U.S.A., mitragliati da aerei Mig nel corso di un attacco a volo radente, ferito, subito soccorso e ricoverato presso l'ospedale n. 121 delle forze armate U.S.A. e poi presso il 68°, rifiutava il rimpatrio e continuava il servizio fino al termine della missione». Jong-Dung-Po, Seoul (Korea) 28 ottobre 1952.
Croce d'argento
Al S. Ten. Gerardo Chianura, nato il 17 agosto 1922 a Francavilla Fontana (Brescia) con la seguente motivazione: «Direttore del servizio radiologico dell'ospedale da campo CRI n. 68, durante il violento incendio che distrusse un'ala dell'ospedale si e' prodigato nel salvare i pazienti ed a porre in luogo sicuro tutte le attrezzature necessarie al funzionamento del reparto, tanto che dopo alcuni giorni il servizio riprendeva in locali di fortuna». Jong-Dung-Po, Seoul (Korea) 30 novembre 1952.
Con decreti 7 marzo 2002 sono state conferite le seguenti ricompense:
Croce d'argento
Al Magg. Giorgio Fambrini, nato il 14 giugno 1955 a Pisa con la seguente motivazione: «Capo cellula G3 OPS del comando della brigata multinazionale nord impegnata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione SFOR, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con straordinaria capacita', profondo spirito di sacrificio, raro senso di responsabilita'. La preparazione acquisita nel corso della carriera per aver partecipato a precedenti missioni all'estero gli ha consentito di avere una nitida visione delle problematiche operative del contingente sulla base della quale ha organizzato in modo ineccepibile l'attivita' dei reparti schierati sul terreno. La sua instancabile presenza contribuiva in misura determinante ad accrescere l'efficienza del comando ed a realizzare le migliori e piu' sicure condizioni operative per le unita' impegnate sul terreno. Magnifica figura di ufficiale, vibrante esempio di professionalita' ed altissimo senso del dovere che ha dato lustro al Paese, all'Esercito ed alla specialita' di appartenenza». Sarajevo, 23 marzo 1999 - 7 ottobre 1999.
Al Ten. Col. Maurizio Fioravanti, nato il 3 dicembre 1956 a Poggio Mirteto (Rieti) con la seguente motivazione: «Capo di stato maggiore della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'operazione SFOR, emergeva, nell'ambito del contingente, quale figura chiave e punto di riferimento per l'assolvimento della missione, evidenziando spiccata professionalita', totale disponibilita' e brillanti doti di equilibrio. In possesso di notevole esperienza di stato maggiore, forgiava intorno a se' uno staff armonico e motivato che, nell'esempio del capo, trovava le risorse e la motivazione per gestire in modo ottimale le attivita' pianificate e l'incalzare delle attivazioni correlate alla campagna di bombardamenti operata nei confronti della ex Yugoslavia dalle Forze Nato. In ogni circostanza, forniva incondizionata ed efficace collaborazione al comandante della brigata nella sua azione di comando. Splendida figura di uomo e di ufficiale di stato maggiore, ha contribuito in maniera determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale dando lustro al Paese ed alla specialita' di appartenenza». Sarajevo, 23 marzo 1999 - 7 ottobre 1999.
Al Ten. Col. Rosario Castellano, nato il 17 novembre 1959 a Castellammare di Stabia (Napoli) con la seguente motivazione: «Comandante del 5° battaglione del 186° reggimento paracadutisti Folgore (task force «Orione») inserito nel contingente italiano della brigata multinazionale nord impiegata in Bosnia Herzegovina nell'ambito dell'operazione SFOR si distingueva per un armonico complesso di rare qualita' professionali ed umane, esercitate con trascinante entusiasmo, e per una disponibilita' senza riserve volta al raggiungimento dei piu' elevati livelli della efficienza operativa della propria unita'. Serenita' di comportamento e fermezza di intenti suscitavano l'ammirazione dei suoi uomini che affrontavano con elevatissimo spirito di corpo le intrinseche difficolta' ambientali e le rischiose attivita' operative, nel particolare e delicato contesto venutosi a determinare in seguito alla campagna di bombardamenti sul territorio della ex Yugoslavia, operata dalle Forze della Nato riceveva, per il suo operato, unanimi consensi ed apprezzamento da parte di tutti i contingenti presenti in teatro. Magnifica figura di comandante, ardito ed energico, chiaro esempio di ufficiale che ha dato lustro al Paese, all'Esercito ed alla specialita' di appartenenza». Sarajevo, 20 maggio 1999 - 9 settembre 1999. |