Gazzetta n. 257 del 5 novembre 2003 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 1 agosto 2003
Primo programma delle opere strategiche - Legge n. 443/2001 - Ponte sullo stretto di Messina. (Deliberazione n. 66/2003).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Vista la legge 17 dicembre 1971, n. 1158, recante norme in tema di collegamento viario e ferroviario fra la Sicilia ed il continente;
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001 e attribuendo, tra l'altro, a questo Comitato stesso, integrato dai presidenti delle regioni e delle province autonome interessate, il compito di approvare il progetto preliminare e definitivo delle opere;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, reca modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e che, all'art. 14, delega al Governo l'emanazione di un decreto legislativo inteso a riformare ed aggiornare la citata legge n. 1158/1971, secondo i principi e i criteri direttivi nello stesso articolo specificati;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. l della menzionata legge n. 443/2001, che agli articoli 3-5 stabilisce la procedura per l'approvazione del progetto preliminare e del progetto definitivo delle infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale e, al successivo art. 16, comma 5, dispone che la medesima procedura si applica all'attraversamento stabile dello Stretto di Messina per il quale individua altresi' nella societa' Stretto di Messina S.p.a. il soggetto aggiudicatore ai sensi del medesimo decreto legislativo;
Visto il decreto legislativo 24 aprile 2003, n. 114, che a norma del richiamato art. 14 della legge n. 166/2002, modifica ed integra la legge n. 1158/1971;
Visti in particolare l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificata dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria sugli approvandi progetti e la funzione di supporto per le attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Vista la delibera 19 febbraio 1999, n. 33 (Gazzetta Ufficiale n. 124/1999), con la quale questo Comitato ha condiviso le proposte formulate dalla propria III Commissione «Infrastrutture» riguardo alla necessita' di procedere ad ulteriori valutazioni sul progetto di massima redatto dalla societa' «Stretto di Messina», in relazione alle considerazioni espresse dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel voto n. 220 del 10 ottobre 1997 ed agli approfondimenti richiesti dal Senato con la mozione n. 1-00275 del 25 giugno 1998, ed ha disposto l'indizione di due distinte procedure ad evidenza pubblica, l'una per la definizione degli aspetti territoriali, ambientali, sociali, economici e finanziari del predetto progetto di massima e l'altra per approfondimenti su aspetti tecnici di carattere specialistico segnalati nel predetto voto n. 220;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. l della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle opere strategiche, che, all'allegato 1, include il «Ponte sullo Stretto di Messina» quale opera gia' avviata con legge propria di cui si conferma il carattere di rilevanza nazionale;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63, con la quale questo Comitato ha dettato disposizioni di ordine procedurale intese, tra l'altro, a definire le attivita' di monitoraggio da espletare al fine di consentire a questo Comitato medesimo di assolvere ai compiti di vigilanza sull'esecuzione dei lavori ad esso assegnati dalla normativa sopra richiamata;
Vista la nota n. 362 del 31 luglio 2003 con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione istruttoria concernente il progetto preliminare dell'intervento in argomento, proponendo l'approvazione del progetto stesso;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto delle risultanze della istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
a) in via preliminare:
che il progetto proposto all'approvazione rappresenta l'aggiornamento del progetto di massima del 1992, esaminato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nell'ottobre 1997: esso recepisce sia le raccomandazioni formulate dal suddetto Consiglio superiore nel voto di approvazione espresso nell'adunanza del 10 ottobre 1997, sia le indicazioni del Comitato tecnico scientifico allo scopo istituito dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel febbraio 2002, sia le raccomandazioni degli advisors che hanno svolto gli approfondimenti disposti da questo Comitato con la delibera n. 33/1999 citata nelle premesse, sia, infine, le ulteriori modifiche resesi necessarie per l'adeguamento alla nuova normativa in materia di sicurezza, di progettazione stradale e di contenuti dello studio di impatto ambientale;
che il progetto in argomento e' conforme alla legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche e integrazioni (c.d. «Legge quadro sui lavori pubblici») ed al relativo Regolamento di attuazione decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, come modificati dal decreto legislativo n. 190/2002;
che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, il Ministero per i beni e le attivita' culturali, la regione Calabria e la regione Siciliana, rispettivamente con note dell'11 luglio 2003, del 25 luglio 2003, del 31 luglio 2003 e dell'11 aprile e 30 luglio 2003, hanno espresso il proprio parere favorevole all'approvazione del progetto preliminare dell'opera, formulando raccomandazioni e prescrizioni;
b) sotto il profilo infrastrutturale:
che il progetto conferma la scelta fondamentale del ponte sospeso a campata centrale unica di lunghezza pari a 3.300 ml, con un impalcato di complessivi 3.666 ml, campate laterali comprese, e una larghezza di 60 ml;
che la sezione stradale dell'impalcato e' composta da tre corsie per ogni carreggiata (due di marcia ed una di emergenza), ciascuna di 3,75 m mentre la sezione ferroviaria comprende due binari con due marciapiedi laterali pedonabili;
che l'altezza delle due torri, raggiungendo i 382,60 m sul livello del mare, assicura un franco navigabile minimo di 65 m di altezza per 600 metri di larghezza;
che il progetto comprende le opere di raccordo stradale e ferroviario sui versanti calabrese e siciliano, in massima parte in galleria, per assicurare il collegamento del ponte al nuovo tracciato dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria ed alla prevista linea ferroviaria AV/AC Napoli-Reggio Calabria, da un lato, e alle tratte autostradali Messina-Catania e Messina-Palermo nonche' alla prevista nuova stazione ferroviaria di Messina, dall'altro;
che, ai fini della costruzione del ponte, risulta necessario realizzare le opere propedeutiche, stradali e ferroviarie, specificate nella relazione medesima;
c) sotto l'aspetto economico-finanziario:
che il costo complessivo di costruzione dell'opera, collegamenti stradali e ferroviari inclusi, ammonta a 4.684,3 Meuro a valori 2002, ivi compreso il limite di spesa per le opere e misure mitigatrici e compensative dell'impatto ambientale, territoriale e sociale pari a 130 Meuro;
che lo schema economico-finanziario, sviluppato sulla base dei presupposti riportati nella relazione istruttoria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, non prevede oneri a carico delle risorse destinate all'attuazione del programma delle opere strategiche;
che il finanziamento dell'opera sara' assicurato per il 40% dall'aumento di capitale della societa' Stretto di Messina, gia' deliberato dagli azionisti, e per il rimanente 60% con finanziamenti da reperire sui mercati internazionali senza garanzie da parte dello Stato;
d) sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore societa' Stretto di Messina procedera' alla realizzazione dell'opera attraverso l'affidamento a contraente generale, ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto legislativo n. 190/2002, mediante gara internazionale, basata sul progetto preliminare, da bandire entro il corrente anno 2003;
che il programma di esecuzione dell'opera di attraversamento e dei relativi collegamenti di cui al punto precedente prevede il completamento delle attivita' realizzative, comprese le propedeutiche, in 6 anni, con inizio dei lavori nel maggio 2005, ultimazione nell'aprile 2011 ed apertura al traffico stradale e ferroviario nel 2012;
Delibera:
1) Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002 e della legge n. 1158/1971, come modificata ed integrata dal decreto legislativo n. 114/2003, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nell'allegato che forma parte integrante della presente delibera, il progetto preliminare del «Ponte sullo Stretto di Messina».
2) Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare dell'intervento «Ponte sullo Stretto di Messina» approvato con la presente delibera. Il medesimo Ministero provvedera' altresi' a verificare che il progetto definitivo concernente l'intervento di cui sopra sia conforme alle prescrizioni riportate nell'allegato di cui al punto precedente.
Roma, 1° agosto 2003
Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri

Registrata alla Corte dei conti il 15 ottobre 2003 Ufficio controllo atti Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 124
 
----> vedere Allegato a pag. 54 della G.U. <----

Prescrizioni e raccomandazioni relative all'Opera
di attraversamento e suoi collegamenti

Prescrizioni.
1. Premesso che l'approvazione del progetto preliminare comporta la localizzazione urbanistica e la conseguente variazione degli strumenti urbanistici, il progetto definitivo dovra' essere sviluppato in modo che, ferma la predetta localizzazione, si pervenga alla massima possibile compatibilita' con le strategie ed i piani di
sviluppo con i quali e' destinato ad interagire.
2. Il progetto definitivo dovra' prevedere l'esecuzione di adeguati scavi esplorativi e di ricerche nelle zone in cui lo stesso proponente ipotizza la possibile presenza di significativi giacimenti
archeologici.
3. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti promuovera' un accordo di programma con il soggetto aggiudicatore, il Ministero dell'economia e delle finanze, le regioni Calabria e Sicilia, R F I S.p.a. e ANAS S.p.a. nel quale saranno disciplinati i relativi impegni di competenza in merito alla realizzazione dell'opera, con particolare riferimento alla deviazione della linea ferroviaria in localita' Cannitello, alla deviazione dell'autostrada A3 in localita' Piale, alla realizzazione delle opere connesse, agli impegni finanziari previsti per la realizzazione e gestione dell'opera a carico delle parti secondo le linee guida del piano economico e finanziario predisposto da Stretto di Messina S.p.a. e contenuto nella «sintesi dello studio di fattibilita' economico-finanziario», allegato B alla relazione istruttoria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L'accordo di programma sara' definito prima della stipula della convenzione con la societa' concessionaria.
4. Nel progetto definitivo dovra' essere descritta la modalita' di risoluzione dell'interferenza, rilevata dallo stesso proponente, per quanto attiene le fasi di costruzione delle fondazioni delle torri e delle strutture di cantiere per il montaggio dei conci e delle attrezzature di sollevamento per la costruzione del carro ponte
di servizio.
5. Gli studi geo-sismo-tettonici dovranno essere costantemente aggiornati integrando le conoscenze sismologiche e storiche con gli aspetti geo-tettonici: nell'ambito della progettazione definitiva, dovra' percio' essere eseguito il confronto con le piu' aggiornate conoscenze geostrutturali della regione al fine di una ricostruzione integrata della geometria del bacino e della sua posizione nell'ambito delle geostrutture sismogenetiche regionali (le diverse
parti dovranno essere rese reciprocamente coerenti).
6. Gli interventi rivolti alla tutela e riqualificazione ambientale, alla mitigazione degli effetti negativi sull'ambiente e alla ricomposizione paesaggistica, dovranno essere, analogamente al ponte e alle strutture ed infrastrutture ad esso connesse, progettati e realizzati tenendo adeguatamente conto, tra l'altro, della
sismicita' dell'area.
7. In corrispondenza dei due Pantani di Ganzirri il soggetto
aggiudicatore nell'ambito della progettazione definitiva dovra':
a) ulteriormente approfondire gli studi idrogeologici e
idrochimici;
b) studiare e realizzare uno specifico sistema di controllo della qualita' e livello delle acque con sensori posti anche all'interno delle strutture di impermeabilizzazione, e con piezometri e altre apparecchiature a lettura anche automatica, disposti al contorno e dentro i pantani, nonche' lungo il canale di collegamento;
c) definire i metodi e le tecnologie con cui saranno scavate le fondazioni delle torri al fine di garantire il perfetto isolamento idraulico degli scavi senza che cio' incida sui flussi idrodinamici
che regolano l'esistenza dei due pantani;
d) determinare le sostanze (naturali o comunque a ph neutro), la cui stabilita' chimica sia sperimentalmente dimostrata per le
condizioni di esercizio alle quali saranno sottoposte.
8. In merito al pericolo di subsidenza e della possibile intercettazione di falde sotterranee, durante lo scavo delle
gallerie, nell'ambito della progettazione definitiva si dovra':
a) approfondire gli studi idrogeologici delle fasce di territorio interessate dalle gallerie, ricostruendo anche in base a specifici rilievi e sondaggi il modello idrogeologico del sottosuolo anche introducendo contemporaneamente adeguate apparecchiature di
monitoraggio del livello di falda;
b) evitare che le eventuali venute idriche in fase di scavo siano «integrate da un'istantanea ricarica della falda da parte del mare», non tanto perche', pur in presenza di una «elevata permeabilita' dei terreni», per altro non documentata con dati sperimentali, non si hanno notizie di ricariche naturali istantanee e con sincronismo di avanzamento spaziale dell'acqua, quanto perche' non puo' essere ammessa la sostituzione di falde acquifere, qualsiasi possa esserne l'uso, con acque salate o salmastre senza avere predeterminato il chimismo e il livello piezometrico delle acque e avere studiato, anche con prove sperimentali, le proprieta' idrogeologiche fondamentali degli acquiferi e il ruolo dell'acqua per il mantenimento dell'equilibrio geostatico delle sovrastanti
strutture e infrastrutture urbane;
c) prevedere eventuali tecniche di scavo integrative dello «scudo meccanizzato a tubo chiuso» per le fasi in cui lo scudo
dovesse manifestare difficolta' di avanzamento.
9. Per quanto riguarda le criticita' derivanti dalle acque di scarico e/o di scolo, sia nella fase di cantiere che di esercizio, con conseguente apporto di materiale fine e di possibili acque inquinate: nell'ambito della progettazione definitiva dovra' essere prevista la canalizzazione di dette acque con adduzione fino a punti di scarico di minima interferenza ambientale, adottando anche adeguati sistemi di dispersione nel recapito finale, ovvero, ove
occorra, appositi impianti di depurazione.
10. Per le interferenze con aree di interesse naturalistico, sia terrestri che marine nell'ambito della progettazione definitiva
dovra' prevedersi che:
a) le previste interferenze con gli habitat di specie animali protette, provocate nella fase di cantiere del ponte e delle opere connesse, dovranno essere ridotte ai minimi livelli o comunque compensate in maniera adeguata e sufficiente a salvaguardare le specie dandone riscontro nell'ambito della progettazione definitiva: dovra' essere altresi' approfondita la problematica relativa all'eventuale interferenza del ponte con i flussi migratori di cetacei e di volatili risultanti sia dallo SIA che dalle
osservazioni;
b) in particolare per le aree prossime ai siti di importanza comunitaria proposti (SIC e per le popolazioni delle specie migratorie sensibili uccelli e mammiferi marini) dovra' essere prodotto uno specifico piano di monitoraggio che consenta la valutazione anche degli eventuali effetti di disturbo da parte dei cantieri e delle strutture; cio' al fine di orientare eventuali
misure mitigatorie o compensatorie;
c) gli impianti di illuminazione del ponte dovranno essere progettati con l'adozione di apparecchi illuminanti di adeguate caratteristiche fotometriche, posizionati e distanziati in maniera da minimizzare l'effetto illuminante sul mare. Nel progetto definitivo dovranno essere presentati gli elaborati con il tracciato delle linee
isofote oltre che sugli impalcati anche a livello del mare.
11. Per quanto riguarda la componente rumore e vibrazioni, anche
in fase di cantiere si dovra':
a) verificare, nell'ambito della progettazione definitiva, l'effetto del rumore prodotto dalle strutture minori del ponte a causa del vento anche per velocita' superiore a quella gia' considerata (10 m/s) e fornire elementi quantitativi e non solo qualitativi sui risultati ottenuti in strutture esistenti simili a
quella in progetto;
b) poiche' vengono ipotizzate situazioni in cui il livello di rumore immesso, sia a lavori finiti che durante la realizzazione potrebbe superare i limiti imposti dalla normativa vigente, si prescrive l'adozione delle opere di mitigazione necessarie a riportare i valori calcolati entro i limiti imposti. Per i cantieri e la fase di costruzione dovranno essere studiati i migliori accorgimenti per limitare il rumore ai limiti di legge, in relazione alla eventuale zonizzazione; ove cio' non risulti possibile dovranno essere richieste e conseguite le deroghe secondo le modalita' di legge. Si dovranno predisporre adeguate planimetrie in cui siano riportati i valori calcolati entro i limiti imposti. Si dovranno predisporre adeguate planimetrie in cui siano riportate le linee isofoniche a dimostrazione dell'ottenimento dei risultati ottenuti,
con una puntuale indicazione delle opere di mitigazione previste;
c) aggiornare le rilevazioni fonometriche e delle vibrazioni nella fase ante-operam in modo da consentire, nel progetto definitivo, la corretta previsione delle variazioni indotte
dall'opera nei ricettori sensibili.
12. Il progetto definitivo e tutti i successivi elaborati dovranno essere redatti in conformita' alle specifiche del sistema
cartografico di riferimento.
13. Nell'ambito della progettazione definitiva si dovra':
a) predisporre un progetto del monitoraggio ambientale, secondo le linee guida predisposte dalla commissione, a partire dalle
informazioni riportate nello studio di impatto ambientale;
b) predisporre per le attivita' di cantiere, entro la consegna dei lavori, un sistema di gestione ambientale secondo i criteri di
cui alla norma ISO 14001 (o regolamento CE 761/2001).
14. Per quanto concerne le opere di collegamento, nell'ambito
della progettazione definitiva si dovra':
a) approfondire e completare la definizione progettuale di tali opere al fine di cogliere la portata reale delle previste opere di
scavo e riporto e quindi l'impatto reale sul paesaggio;
b) individuare forme e modalita' piu' precise di mitigazione degli impatti rispetto a tutte le opere prefigurate nel progetto. In particolare, in relazione alla sponda siciliana dovra' essere privilegiata una proposta progettuale che favorisca un maggior distacco, rispetto a quello previsto in progetto, fra i piloni lungo i viadotti. Salvo che cio' non sia impedito dalla morfologia delle aree, dall'interferenza con le preesistenze attraversate dalle opere d'arte, dalle caratteristiche geometriche delle opere, ovvero dagli aspetti tecnico-economici, il distacco tra i piloni lungo i viadotti
dovra' essere ricondotto ai 73 metri rispetto ai 41 - 44 previsti.
15. Nell'ambito della progettazione definitiva dovranno essere indicate le aree che si vorranno utilizzare per i cantieri, depositi di materiali aree di stoccaggio, strade e parcheggi di servizio. Dovranno, altresi', essere previsti, sia il programma degli interventi che le attivita' di rinaturalizzazione e ripristino delle aree oggetto della cantierizzazione. In particolare, in merito alle aree da individuare per lo stoccaggio provvisorio dei detriti, per le quali si dispone espressamente divieto che tali aree siano destinate a stoccaggio definitivo, si ritiene che debbano essere individuate le modalita' e la tempistica al fine di sottoporre a verifica l'effettiva possibilita' di conferire i detriti direttamente nelle cave abbandonate, per le quali si richiedono indicazioni progettuali
inerenti le attivita' di recupero.
16. In considerazione delle rilevanti valenze archeologiche che possono interessare le aree di progetto, dovra' essere individuato l'impegno finanziario fissato per il completamento del quadro conoscitivo dei dati archeologici, per le fasi di acquisizione dei dati, analisi, indagini dirette sul terreno. Per le attivita' da compiersi nella regione siciliana l'impegno ammonta ad Euro 520.000,00 in coerenza con le richieste dell'assessorato della regione siciliana, soprintendenza per i beni culturali e ambientali.
Raccomandazioni.
1. Si raccomanda che nell'ambito della progettazione definitiva siano posti a disposizione studi aggiornati circa i flussi di
traffico previsti in relazione alla messa in esercizio del ponte.
2. Si raccomanda che nel progetto definitivo sia compreso un cronoprogramma delle varie fasi di lavoro che consenta di evidenziare la sommatoria degli effetti negativi riguardo alle polveri ed ai rumori e con indicazione precisa e specifica delle relative misure di
mitigazione.
3. Qualora il proponente, in attuazione della prescrizione di cui al punto 13, lettera b), decida di stipulare convenzioni con enti o centri interuniversitari di ricerca e formazione, si raccomanda che la scelta privilegi competenze locali, ove esistenti, per favorire lo sviluppo delle conoscenze tecnico-scientifiche e la creazione di nuove professionalita' nel settore nelle stesse aree in cui sorgono
le opere.
4. Si raccomanda di acquisire, per le attivita' di cantiere entro la consegna dei lavori, la certificazione ambientale ISO 14001 o la
registrazione ai sensi del regolamento CE 761/2001 (EMAS).
5. Si raccomanda che il progetto assicuri, possibilmente anche in corso d'opera e in ogni caso alla fine dei lavori, la continuita' e fruizione della strada litoranea esistente, in corrispondenza della torre, che si diparte dalla riva del «Pantano Grande», per proseguire, costeggiando il mare, verso il «Pantano Piccolo» ed il «Villaggio Faro», collegandosi alla rete stradale locale, anche mediante un tracciato diverso da quello attuale, tenuto conto della
morfologia delle aree e degli aspetti tecnico-economici.
6. Attesa la valenza paesaggistico-ambientale della zona e la presenza del canale di collegamento dei due pantani di «Ganzirri», si raccomanda di valutare la possibilita' di ridurre l'area di cantiere quanto piu' possibile e compatibilmente alle esigenze tecniche, allontanandosi dal canale di collegamento, tenuto conto della
morfologia delle aree e degli aspetti tecnico-economici.
7. Considerando che i siti di deposito individuati in Sicilia ricadono in aree interessate da piani di lottizzazione in corso d'attuazione, da immobili di interesse storico-monumentale, da attrezzature di progetto nonche' in aree sulle quali sussistono vincoli di immodificabilita' derivanti da leggi urbanistiche (boschi e fasce di rispetto), si raccomanda di valutare, compatibilmente alla morfologia dei luoghi, possibili soluzioni alternative al fine di interferire il meno possibile con le previsioni di Piano regolatore generale, tenuto conto della morfologia delle aree e degli aspetti tecnico-economici. In particolare si raccomanda per i «siti di deposito locale» situati in Sicilia contraddistinti dalle sigle SD/l - contrada Catanese, SD4 - localita' Bianchi, SD/pr - localita' Rizzotti che vengano individuati siti alternativi al fine di non interferire con le previsioni e le attivita' del P.R.G., di cui
alcune peraltro gia' in corso di realizzazione.
8. Con riferimento alla localizzazione dei 12 siti situati in
Sicilia comprendenti cantieri operativi e campi cantieri:
a) si raccomanda che per il cantiere operativo denominato SCV6 - Ciccia e per il cantiere operativo denominato SCF4 - Annunziata, ricadenti entrambi in aree destinate a zona per attrezzature e servizi pubblici o di uso pubblico del piano particolareggiato di risanamento «Annunziata» (approvato con apposita legge regionale n. 4/2002) vengano individuati siti alternativi al fine di non
interferire con le previsioni del suddetto piano di risanamento;
b) si raccomanda che il cantiere operativo denominato SCV7 - Serrazzo - ricadente in minima parte a zona F1f/E venga ridotto al
fine di non interferire con le suddette attrezzature esistenti. Prescrizioni e raccomandazioni pertinenti alle opere e misure mitigatrici e compensative dell'impatto ambientale, territoriale e
sociale
1. Il limite di spesa delle opere e misure mitigatrici e compensative dell'impatto ambientale, territoriale e sociale, e' elevato a complessivi 130 milioni di euro.
La definizione delle opere e misure mitigatrici e compensative sara' portata da Stretto di Messina S.p.A. a corredo del progetto definitivo dell'opera sulla base delle prescrizioni e raccomandazioni di seguito riportate e sentite le Amministrazioni interessate.
2. In occasione della realizzazione dell'opera si dovra' attuare una significativa riqualificazione del territorio e delle sue «realta» anche al fine di risolvere le contraddizioni accumulatesi nel tempo sui modi di utilizzo del territorio stesso.
3. Le aree impegnate dall'opera per attivita' di cantiere che non abbiano una precisa destinazione urbanistica dovranno essere destinate a verde pubblico dovendosene peraltro, in relazione alla loro vocazione a beneficio delle collettivita' locali trasferire la proprieta' e la gestione ai comuni interessati. In relazione all'intervento di rimodellamento ambientale attraverso la risistemazione di una cava dimessa si dovra' studiare la possibilita' di utilizzare il sito rimodellato per l'uso delle collettivita' locali, trasferendosene conseguentemente la proprieta' e la gestione al comune interessato. In nessun caso tali aree dovranno essere destinate ad accogliere eventuali nuclei di compensazione delle quantita' edilizie soggette ad esproprio per l'impianto dell'opera e dei cantieri.
4. Dovra' essere studiata in sede di progetto definitivo l'utilita' della estensione delle aree asservite mediante l'acquisizione di aree contigue da destinare, nell'ambito delle opere e misure mitigatrici e compensative, a scopi di pubblica utilita', assicurando, peraltro, il massimo rispetto delle destinazioni urbanistiche ed evitando l'impegno di aree destinate o destinabili a specifiche utili funzioni.
5. Dovra' essere approfondita e dettagliata con specifici elaborati grafici (alle scale appropriate) la sistemazione della totalita' delle aree comunque asservite (con la metodologia di cui alla tavola PP3DC82003-4, foglio ø, 4 foglio 2/2) garantendone una adeguata copertura economica.
6. Dovra' essere curata in modo adeguato l'immagine e l'impatto visivo di cantieri, cave e discariche, disponendo opportuni schermi naturali anche nelle fasi di cantiere e garantendo una maggiore complessita' vegetale, accettando comunque tutte le specie proposte nella «Componente paesaggio», sia quelle gia' acclimatate nell'area, che quelle di nuova acclimatazione, purche' compatibili con l'ecosistema naturale.
7. Con riferimento alle opere di mitigazione degli impatti dovranno essere prodotti approfondimenti in relazione alle opportune localizzazioni e quantificazioni, da verificare al fine delle relative validita'.
8. La priorita' nella individuazione delle opere e misure mitigatrici e compensative dell'impatto ambientale, territoriale e sociale dovra' essere data ad interventi di riqualificazione paesaggistico-ambientale di aree gia' compromesse.
9. Si raccomanda di approfondire e dettagliare, anche altre soluzioni progettuali, rispetto a quella indicata in progetto, che generino un forte e motivato presidio umano nelle ampie aree disponibili sotto l'impalcato del ponte sia sul versante Calabria, ma anche e soprattutto sul versante Sicilia, come ad esempio aree a verde sportivo attrezzato.
10. Per tutti i siti situati in Sicilia destinati a deposito cantiere dovranno essere predisposti, nell'ambito della progettazione definitiva dell'opera, appositi progetti di riqualificazione ambientali da attuarsi, a carico della societa' concessionaria, alla fine del periodo di permanenza del cantiere.
11. In ordine al «Raccordo alla Panoramica» con la viabilita' esistente, si raccomanda il ristudio delle opportune soluzioni che nell'ambito della progettazione definitiva dovra' essere predisposto dalla societa' concessionaria.
 
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