Gazzetta n. 287 del 11 dicembre 2003 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito

Con decreto 3 aprile 2002 sono conferite le seguenti ricompense:
Croce d'argento
Al Mar. Ord. Antonio Meligeni, nato il 15 agosto 1964 a Corigliano Calabro (Cosenza) con la seguente motivazione:
«Comandante di squadra genio della CP. CDO e supporti del gr. tat. "Folgore" impegnato nel teatro di Timor Est nell'ambito dell'operazione "Stabilise", assolveva il proprio incarico con ammirevole slancio, grande serenita' d'animo, rarissima perizia ed elevatissimo impegno personale. In possesso di straordinarie doti umane e caratteriali, sempre presente e disponibile, tra notevoli difficolta', garantiva, con non comune spirito d'iniziativa, le migliori condizioni alloggiative per il personale italiano presso la fatiscente base di Bekora in Dili.
Sottufficiale espansivo e cordiale, per la sua propensione ad assolvere compiti sempre piu' impegnativi e pericolosi, ha saputo trasfondere negli uomini alle sue dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino, grande senso del dovere ed altissima motivazione.
Chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, profondeva senza risparmio tutte le sue migliori energie, contribuendo in maniera determinante a dare lustro al contingente nazionale ed a tutto l'Esercito italiano ed elevando l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
Dili, 20 novembre 1999

Al Cap. Enrico di Napoli, nato il 27 luglio 1964 a Trieste con la seguente motivazione:
«Comandante della base operativa incursori del gr. tat "Folgore" impegnato nel teatro di Timor Est nell'ambito dell'operazione "Stabilise", assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, spiccato spirito di servizio, serieta' ed eccezionali doti umane e professionali. Ufficiale di indiscussa preparazione e maturita' riconosciuta da tutti coloro che hanno operato con lui nelle difficilissime condizioni ambientali ed operative di Timor Est, soprattutto nella fase iniziale della missione, si e' meritato la stima e l'apprezzamento delle numerose autorita' nazionali e straniere presenti nell'area di operazione. Collaboratore preziosissimo ed insostituibile, animato da uno spiccato spirito di corpo e da una elevatissima professionalita' acquisita nel corso di numerose operazioni condotte fuori area, ha costituito un chiaro punto di riferimento nella pianificazione delle attivita' informative condotte senza soluzione di continuita' nel difficile scenario che ha caratterizzato lo sviluppo dell'operazione.
Eccellente figura di ufficiale di assoluta lealta' ed affidabilita', ha saputo trasfondere negli uomini alle proprie dipendenze ed in tutti coloro che gli sono stati vicino, grande senso del dovere ed altissima motivazione.
Chiaro esempio di elette virtu' militari, profondeva senza risparmio tutte le sue migliori energie, contribuendo in maniera determinante a dare lustro al contingente nazionale ed elevando l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
Dili, 2 gennaio 2000

Al Ten. Michele Fraterrigo, nato i1 1° maggio 1972 ad Augusta (Siracusa) con la seguente motivazione:
«Comandante di plotone par. del gr. tat. "Folgore" impegnato nel teatro di Timor Est nell'ambito dell'operazione "Stabilise", si poneva quale figura chiave per straordinaria professionalita', spiccato spirito di servizio ed altissimo senso della responsabilita'. Sempre presente e disponibile, in possesso di non comune spirito d'iniziativa, apprezzato e stimato dal Comando multinazionale INTERFET, pur tra notevoli difficolta', si dimostrava collaboratore indispensabile nella pianificazione e condotta di attivita' operative sviluppate nel difficilissimo ed impervio terreno dell'area di operazione. Comandante di ammirevole tenacia e spirito di corpo, ha portato a termine tutti i compiti a lui affidati esercitando un'attenta e puntigliosa azione di direzione e controllo dei propri militari, normalmente chiamati ad operare per piccoli nuclei ed in condizioni di estremo disagio. Ha partecipato con estrema dedizione ed efficacia alla delicata fase di pianificazione della missione, fornendo elementi di fondamentale importanza ai fini della chiarificazione della situazione, portando a termine con successo numerose e rischiose attivita' operative.
Eccellente figura di ufficiale che ha saputo trasfondere in chi gli e' stato vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione, contribuendo in maniera determinante a dare lustro al contingente nazionale ed elevando l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
Dili, 12 febbraio 2000

Con decreto 12 dicembre 2002 sono conferite le seguenti ricompense:
Croce d'argento
Al col. Gerolamo Corcione, nato il 26 settembre 1950 a Caserta, con la seguente motivazione:
«comandante della task force "Sauro" inquadrata nella Brigata multinazionale ovest operante in Kosovo nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", rendeva l'unita' alle sue dipendenze, superbamente addestrata ed in grado di assolvere perfettamente le delicatissime incombenze operative della missione sin dalle prime ore successive all'arrivo a Decane. Ufficiale superiore sempre prontamente disponibile, sorretto da elevatissime motivazioni, costituiva elemento di immediato riferimento nelle circostanze piu' delicate e nelle operazioni di maggior valenza operativa, nelle quali evidenziava spiccata capacita' di guida, lucidissima visione degli obiettivi, grande capacita' di coordinamento e controllo con il conseguimento di risultati di eccezionale livello e validita'.
Chiaro esempio di comandante carismatico e straordinariamente capace, che contribuiva in modo determinante al buon esito della missione e ad elevare il prestigio del contingente e dell'esercito italiano nel contesto internazionale». - Pec, (Kosovo) 5 luglio 2001 - 30 ottobre 2001.

Al ten. col. Enrico Paolo Pirastru, nato il 1° aprile 1962 a Cagliari, con la seguente motivazione:
«comandante di battaglione presso la task force "Aquila" inquadrata nella brigata multinazionale ovest in Kosovo nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", operava con elevatissima professionalita', eccezionale sicurezza e spiccata autorevolezza, evidenziando grande capacita' organizzativa e sicura condotta. Appena giunto in zona di operazioni; veniva distaccato a Klina dal comando task force, ove assicurava con piena efficacia e in completa sicurezza il controllo degli itinerari e la liberta' di movimento all'interno di tale, delicatissimo settore. Cosciente della grandissima importanza del compito attribuitogli, riusciva ad articolare il dispositivo dell'unita' sul territorio in maniera oculata e pienamente rispondente alle esigenze operative e di sicurezza, assicurando costantemente il perfetto assolvimento dei compiti e raggiungendo appieno gli obiettivi fissati. In tale contesto, il ten. col. Pirastru sviluppava e conduceva magistralmente le frequenti operazioni "Search" che consentivano la confisca di una grande quantita' di armi, munizioni e materiale sensibile e ancora l'operazione "firm presence" finalizzata al rischieramento del posto comando tattico della brigata nell'area di Klina. Riusciva, poi, a realizzare proficui rapporti diplomatici con le autorita locali e le varie organizzazioni internazionali presenti nell'Aor di competenza, meritando stima e considerazione ai piu' alti livelli.
Chiaro esempio di comandante carismatico e straordinariamente capace, che contribuiva in modo determinante al buon esito della missione e ad elevare il prestigio del contingente e dell'esercito italiano nel contesto internazionale». - Pec, (Kosovo) 23 giugno 2001 - 28 ottobre 2001.

Con decreto 18 marzo 2003 e' conferita la seguente ricompensa:
Croce di bronzo
Al Ten. Col. C.C. Alberto Carlucci, nato il 10 febbraio 1952 a Reggio Emilia con la seguente motivazione:
«Provost Marshal del Comando KFOR impegnato in Kosovo nell'operazione "Consistent Effort", affrontava il delicatissimo e fondamentale incarico con grande tatto, equilibrio, intelligenza, energia, iniziativa e grandissimo spirito di servizio, dimostrando in ogni occasione professionalita 'e competenza che gli guadagnavano la profonda stima e l'unanime apprezzamento dei vertici militari e civili della missione.
Chiarissimo esempio di ufficiale di rango che ha contribuito in maniera determinante ad accrescere il prestigio della Nazione in ambito internazionale. Ha ben saputo meritare per la Patria».
Kosovo, 7 dicembre 1999 - 3 marzo 2000

Con decreto 3 aprile 2002 sono conferite le seguenti ricompense:
Croce di bronzo
Al Ten. Filippo Regoli, nato il 16 maggio 1972 a Pontedera (Pisa) con la seguente motivazione:
«Comandante di compagnia comando e supporti del gr. tat. "Folgore" impegnato nel teatro di Timor Est nell'ambito dell'operazione "Stabilise", si poneva quale figura chiave per straordinaria professionalita', spiccato spirito di servizio ed altissimo senso della responsabilita'. sempre presente e disponibile, in possesso di non comune spirito d'iniziativa, apprezzato e stimato dal Comando multinazionale INTERFET, in un contesto peraltro caratterizzato da notevoli difficolta', pianificava e coordinava con successo le complesse attivita' logistiche e di funzionamento dei servizi presso la base del contingente italiano in Dili. Il suo impegno continuo, la sua spiccata capacita' organizzativa, la conoscenza delle procedure internazionali nel campo della logistica ed un'ottima padronanza della lingua inglese, gli hanno consentito di raggiungere in ogni circostanza risultati di eccezionale valenza che gli hanno permesso di godere della continua e costante fiducia delle autorita' militari nazionali ed internazionali che in lui hanno sempre trovato un chiaro punto di riferimento.
Eccellente figura di ufficiale, di assoluta lealta' ed affidabilita', dotato di altissimo spirito di sacrificio e di una fortissima motivazione, ha contribuito in maniera determinante a dare lustro al contingente nazionale elevando l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
Dili, 31 gennaio 2000

Al Cap. Giuseppe Bertoncello, nato il 25 novembre 1970 a Bassano del Grappa (Vicenza) con la seguente motivazione:
«Comandante di compagnia fucilieri paracadutisti del gr. tat. "Folgore" impegnato nel teatro di Timor Est nell'ambito dell'operazione "Stabilise", rappresentava figura chiave per spiccato spirito di servizio ed altissimo senso della responsabilita'. Sempre presente e disponibile, in possesso di non comune spirito d'iniziativa, apprezzato e stimato dal Comando multinazionale INTERFET, in un contesto operativo caratterizzato da notevoli difficolta', pianificava e guidava con successo le complesse attivita' operative nella citta' di Dili ed all'interno del difficile terreno di Timor Est. In qualita' di ufficiale piu' alto in grado del Main Body del gruppo tattico, dirigeva con straordinaria professionalita' lo schieramento in teatro impiegando vettori aerei e navali, civili e militari, contribuendo in maniera determinante al successo della missione.
Eccellente figura di ufficiale di assoluta lealta' ed affidabilita', dotato di un altissimo spirito di sacrificio e di una inesauribile motivazione, che ha contribuito in maniera determinante ad elevare l'immagine dell'Italia e delle Forze armate nel contesto internazionale».
Dili, 12 febbraio 2000

Al Mar. Ord. Giuseppe Colangelo, nato il 2 gennaio 1964 a Solopaca (Benevento) con la seguente motivazione:
«Comandante di distaccamento operativo incursori del gr. tat. "Folgore" impegnato nel teatro di Timor Est nell'ambito dell'operazione "Stabilise", assolveva il proprio incarico con lodevole slancio, spiccato spirito di servizio, serieta' ed eccezionali doti umane e professionali. Il sottufficiale, per la sua indiscussa leadership riconosciuta dai suoi incursori e da tutti coloro che hanno operato con lui nelle difficilissime condizioni ambientali ed operative di Timor Est, soprattutto nella fase iniziale della missione, dove e' stato spesso fatto ricorso al suo distaccamento per le attivita' piu' rischiose, si' e' meritato apprezzamenti e giudizi entusiastici anche da parte del comandante di INTERFET.
Chiaro esempio di tenacia, elevatissimo spirito di sacrificio e di altissima dedizione al servizio, ha contribuito in maniera determinante ad elevare l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
Dili, 2 gennaio 2000

Al Mar. Ord. Angelo Pucci, nato 1'11 agosto 1973 a Montefiascone (Viterbo) con la seguente motivazione:
«Elettronico delle comunicazioni del gr. tat. "Folgore" impegnato nel teatro di Timor Est nell'ambito dell'operazione "Stabilise", svolgeva il proprio incarico con eccezionale motivazione, costante dedizione, rara perizia ed esemplare spirito di sacrificio. Il sottufficiale, per la sua indiscussa preparazione riconosciuta dai suoi soldati e da tutti coloro che hanno operato con lui nelle difficilissime condizioni ambientali ed operative di Timor Est, soprattutto nella fase iniziale della missione, dove e' stato spesso fatto ricorso al suo operato per le delicate attivita' di comando e controllo, ha ricevuto apprezzamenti e giudizi entusiastici anche dal Comando di INTERFET, con il quale ha soventemente collaborato per la risoluzione di numerosi problemi tecnici causati dalle particolarissime condizioni atmosferiche presenti su Dili.
Eccellente figura di sottufficiale con un bagaglio professionale di netto rilievo, ha saputo trasfondere negli uomini che a qualsiasi titolo gli sono stati vicino grande senso del dovere ed altissima motivazione. chiaro esempio di radicato senso del dovere e di elette virtu' militari, ha contribuito in maniera determinante ad elevare l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale».
Dili, 12 febbraio 2000

Con decreto 12 dicembre 2002 sono conferite le seguenti ricompense:
Croce di bronzo
Al magg. Davide Fanelli, nato il 10 agosto 1963 a Caserta con la seguente motivazione:
«capo cellula G2 della Brigata multinazionale ovest operante in Kosovo nell'ambito dell'operazione «Joint Guardian», si distingueva per elevata autonomia d'azione, l'eccezionale senso di responsabilita' e di rettitudine. Conscio della delicatezza della funzione assolta, svolgeva l'incarico in maniera eccellente, ponendo in evidenza un'apertura mentale ed una preparazione professionale di assoluto valore. In particolare, con esemplare metodicita', grande efficienza e rara competenza coordinava e controllava costantemente l'attivita' informativa delle dipendenti task force, garantendo sempre il completo assolvimento dei compiti, anche nelle situazioni di maggiore difficolta'.
Bella figura di ufficiale e chiaro esempio di straordinaria professionalita' e grande carisma, che contribuiva a consolidare l'immagine ed il prestigio delle forze armate italiane in ambito internazionale». - Pec, (Kosovo) 2 luglio 2001 - 5 novembre 2001.

Al cap. Alfonso Cornacchia, nato il 16 ottobre 1965 ad Aviano (Pordenone), con la seguente motivazione:
«capo sala operativa presso la cellula G3 OPS del comando brigata multinazionale ovest in Kosovo nell'ambito dell'operazione «Joint Guardian», ha assolto il proprio compito con esemplare dedizione, autentica passione e spiccata competenza, dimostrando in ogni circostanza elevata capacita' organizzativa. La sua opera incisiva, determinata ed equilibrata, la presenza costante, le altissime capacita' professionali, lo rendevano sicuro e affidabile punto di riferimento del contingente e gli consentivano di gestire al meglio anche le situazioni operative piu' rischiose, facendogli meritare il plauso di tutto il personale, italiano e straniero, del comando brigata e delle unita' dipendenti. In particolare, l'eccezionale capacita' di pianificazione e la profonda esperienza maturata in altre operazioni fuori area gli consentivano di predisporre sempre efficacemente e perfettamente le attivita' della grande unita', anche le piu' sensibili, tra le quali l'operazione «Firme Presence», finalizzata al rischieramento del posto comando tattico della brigata nell'area di Klina, ed altre innumerevoli attivita' operative svolte nel «teatro di operazione».
Brillante ufficiale di alto profilo intellettuale che ha contribuito notevolmente al successo dell'operazione apportando lustro all'esercito italiano nel contesto internazionale». - Pec, (Kosovo) 29 giugno 2001 - 5 novembre 2001.

Al mar. ord. Antonio Patarino, nato il 16 maggio 1969 a Torino con la seguente motivazione:
«comandante di plotone alpini presso la task force "Falco" inquadrata nella Brigata multinazionale ovest in Kosovo nellambito dell'operazione "Joint Guardian", sostenuto costantemente da altissimo senso del dovere e non comune spirito di sacrificio, evidenziava, in operazioni di alta valenza operativa, eccezionale padronanza della situazione e spiccata capacita' di individuare immediatamente gli interventi piu' appropriati ed efficaci. In particolare durante le numerose attivita' di "search" svolte durante la sua permanenza in "teatro", attuava un dispositivo estremamente efficace che consentiva di rinvenire armi, munizioni e materiale sensibile illegalmente detenuti. Giovane sottufficiale che affrontava, con sprezzo del pericolo, situazioni delicate, complesse e pericolose, impegnandosi senza limiti di tempo e con eccezionale generosita', ottenendo risultati di grande valore.
Chiaro esempio di straordinaria professionalita' che ha contribuito a consolidare l'immagine ed il prestigio del corpo in ambito internazionale». - Pec, (Kosovo) 14 giugno 2001 - 10 ottobre 2001.

Al ten. col. Guido Alessandris nato il 3 gennaio 1959 a Monterotondo (Roma) con la seguente motivazione:
«comandante del battaglione gestione moduli operativi della logistica di aderenza della Brigata multinazionale ovest operante in Kosovo nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", poneva in atto una capillare ed efficientissima struttura logistica-operativa che consentiva sia di sostenere brillantemente l'attivita' operativa della grande unita' sia di fornire un determinante supporto al contingente italiano affluito in macedonia per l'operazione "Essential Harvest". Ufficiale fortemente motivato durante la fase organizzativa in patria rispondeva in maniera superba e coordinava magistralmente la ridislocazione del reparto sul territorio kosovaro, eliminando ogni momento di isteresi e pervenendo in tempi brevissimi alla completa efficienza dell'unita'. La sua azione di comando, coordinamento e controllo risultava eccezionalmente efficace ed evidenziava una capacita' realizzativa assolutamente di spicco e d'esempio per tutti. Elevatissima e' stata la determinazione dell'ufficiale nel ricercare tutte le possibili soluzioni per superare le difficolta' che si sovrapponevano al regolare e continuo flusso dei rifornimenti ed alla indispensabile azione manutentiva e correttiva dei mezzi della brigata sottoposti ad un intenso impegno e, quindi, abbisognevoli di frequenti e qualificati interventi.
Magnifica figura di comandante che ha evidenziato impegno, eccezionale serenita' ed incondizionata disponibilita' e che ha fortemente contributo ad elevare l'immagine dell'esercito italiano in ambito internazionale». - Pec, (Kosovo) 26 giugno 2001 - 27 settembre 2001.

Al ten. col. Luigi Dell'Aquila, nato il 19 ottobre 1953 a Caserta con la seguente motivazione:
«Capo cellula G4 del Comando brigata multinazionale ovest operante in Kosovo nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", evidenziava eccezionale dedizione al servizio e straordinaria professionalita'. L'elevatissima preparazione posseduta gli permetteva di risolvere problematiche tecniche di notevole difficolta', garantendo le molteplici esigenze operative del contingente. In particolare, interveniva in prima persona ogni qualvolta le circostanze e la delicatezza delle situazioni richiedevano approfondite conoscenze tecniche e capacita' professionali di elevato livello. Esprimeva, inoltre, un ulteriore prova di abnegazione, convinto spirito di servizio e incondizionata disponibilita' nel fornire il suo validissimo contributo per la soluzione efficace e rapida dei problemi di carattere logistico del contingente italiano in Macedonia impiegato nell'ambito dell'operazione "Essential Harvest"».
Ufficiale superiore determinato e altamente motivato che con la sua opera intelligente e attiva contribuiva a dare ulteriore lustro alle forze armate italiane in ambito internazionale». - Pec, (Kosovo) 2 luglio 2001 - 5 novembre 2001.

Al col. Francesco Capillo, nato il 19 settembre 1950 a Messina, con la seguente motivazione:
«Comandante del gruppo supporto di aderenza della Brigata multinazionale ovest operante in Kosovo nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", coordinava tutte le complesse e diversificate attivita' connesse con il supporto logistico del contingente italiano in maniera brillante ed efficacissima. Cosciente dell'importanza delle funzioni che gli erano attribuite, evidenzia va ferrea determinazione, costante impegno, eccezionale serenita' ed incondizionata disponibilita'. Altamente motivato e capace, profondeva un impegno eccezionale per organizzare al meglio l'attivita' logistica assicurando in ogni circostanza e in tutti i settori il soddisfacimento delle piu' disparate esigenze del contingente. Particolare menzione merita anche il determinante, puntuale ed efficace supporto logistico fornito al contingente italiano affluito in Macedonia nel corso dell'operazione "Essential Harvest". Grazie alla sua chiara visione delle problematiche e alla approfondita conoscenza operativa e ambientale dell'area di responsabilita' della brigata contribuiva in modo determinante a "concepire" pianificazioni coerenti, lineari ed adeguate alle esigenze.
Magnifica figura di comandante, che sapeva infondere negli uomini alle sue dipendenze grande senso del dovere e motivazione altissima e che contribuiva in maniera egregia all'elevazione dell'immagine dell'Italia nel contesto internazionale». - Pec, (Kosovo) 5 luglio 2001 - 5 novembre 2001.
 
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