Gazzetta n. 51 del 2 marzo 2004 (vai al sommario)
DECRETO LEGISLATIVO 19 febbraio 2004, n. 59
Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76, 87 e 117 della Costituzione;
Vista la legge 28 marzo 2003, n. 53, recante delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale;
Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni;
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, ed in particolare l'articolo 21;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275;
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 settembre 2003;
Acquisito il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 23 gennaio 2004;
Sulla proposta del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro per la funzione pubblica e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali;

Emana
il seguente decreto legislativo:
Art. 1.
Finalita' della scuola dell'infanzia

1. La scuola dell'infanzia, non obbligatoria e di durata triennale, concorre all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialita' di relazione, autonomia, creativita', apprendimento, e ad assicurare un'effettiva eguaglianza delle opportunita' educative; nel rispetto della primaria responsabilita' educativa dei genitori, contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambini e, nella sua autonomia e unitarieta' didattica e pedagogica, realizza il profilo educativo e la continuita' educativa con il complesso dei servizi all'infanzia e con la scuola primaria.
2. E' assicurata la generalizzazione dell'offerta formativa e la possibilita' di frequenza della scuola dell'infanzia. A tali fini si provvede attraverso ulteriori decreti legislativi di cui all'articolo 1 della legge 28 marzo 2003, n. 53, nel rispetto delle modalita' di copertura finanziaria definite dall'articolo 7, comma 8, della predetta legge.
3. Al fine di realizzare la continuita' educativa di cui al comma 1, gli uffici scolastici regionali promuovono appositi accordi con i competenti uffici delle regioni e degli enti locali.



Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto
dall'amministrazione competente per materia, ai sensi
dell'art. 10, commi 2 e 3, del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con d.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, al solo
fine di facilitare la lettura delle disposizioni di legge
modificate o alle quali e' operato il rinvio. Restano
invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi
qui trascritti.
Note al preambolo:
- Si riporta il testo degli artt. 76, 87 e 117 della
Costituzione:
«Art. 76. L'esercizio della funzione legislativa non
puo' essere delegato al Governo se non con determinazione
di principi e criteri direttivi e soltanto per tempo
limitato e per oggetti definiti.».
«Art. 87. Il Presidente della Repubblica e' il Capo
dello Stato e rappresenta l'unita' nazionale.
Puo' inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la
prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di
legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di
legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla
Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari
dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici,
ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra,
l'autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio
supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo
stato di guerra deliberato dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Puo' concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.».
«Art. 117. La potesta' legislativa e' esercitata dallo
Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione,
nonche' dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario
e dagli obblighi internazionali.
Lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti
materie:
a) politica estera e rapporti internazionali dello
Stato; rapporti dello Stato con l'Unione europea; diritto
di asilo e condizione giuridica dei cittadini di Stati non
appartenenti all'Unione europea;
b) immigrazione;
c) rapporti tra la Repubblica e le confessioni
religiose;
d) difesa e Forze armate; sicurezza dello Stato;
armi, munizioni ed esplosivi;
e) moneta, tutela del risparmio e mercati finanziari;
tutela della concorrenza; sistema valutario; sistema
tributario e contabile dello Stato; perequazione delle
risorse finanziarie;
f) organi dello Stato e relative leggi elettorali;
referendum statali; elezione del Parlamento europeo;
g) ordinamento e organizzazione amministrativa dello
Stato e degli enti pubblici nazionali;
h) ordine pubblico e sicurezza, ad esclusione della
polizia amministrativa locale;
i) cittadinanza, stato civile e anagrafi;
l) giurisdizione e norme processuali; ordinamento
civile e penale; giustizia amministrativa;
m) determinazione dei livelli essenziali delle
prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che
devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;
n) norme generali sull'istruzione;
o) previdenza sociale;
p) legislazione elettorale, organi di governo e
funzioni fondamentali di comuni, province e citta'
metropolitane;
q) dogane, protezione dei confini nazionali e
profilassi internazionale;
r) pesi, misure e determinazione del tempo;
coordinamento informativo statistico e informatico dei dati
dell'amministrazione statale, regionale e locale; opere
dell'ingegno;
s) tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni
culturali.
Sono materie di legislazione concorrente quelle
relative a: rapporti internazionali e con l'Unione europea
delle regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza
del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni
scolastiche e con esclusione della istruzione e della
formazione professionale; professioni; ricerca scientifica
e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori
produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento
sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti
e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di
navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione,
trasporto e distribuzione nazionale dell'energia;
previdenza complementare e integrativa; armonizzazione dei
bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e
del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e
ambientali e promozione e organizzazione di attivita'
culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di
credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e
agrario a carattere regionale. Nelle materie di
legislazione concorrente spetta alle regioni la potesta'
legislativa, salvo che per la determinazione dei principi
fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato.
Spetta alle regioni la potesta' legislativa in
riferimento ad ogni materia non espressamente riservata
alla legislazione dello Stato.
Le regioni e le province autonome di Trento e di
Bolzano, nelle materie di loro competenza, partecipano alle
decisioni dirette alla formazione degli atti normativi
comunitari e provvedono all'attuazione e all'esecuzione
degli accordi internazionali e degli atti dell'Unione
europea, nel rispetto delle norme di procedura stabilite da
legge dello Stato, che disciplina le modalita' di esercizio
del potere sostitutivo in caso di inadempienza.
La potesta' regolamentare spetta allo Stato nelle
materie di legislazione esclusiva, salva delega alle
regioni. La potesta' regolamentare spetta alle regioni in
ogni altra materia. I comuni, le province e le citta'
metropolitane hanno potesta' regolamentare in ordine alla
disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle
funzioni loro attribuite.
Le leggi regionali rimuovono ogni ostacolo che
impedisce la piena parita' degli uomini e delle donne nella
vita sociale, culturale ed economica e promuovono la
parita' di accesso tra donne e uomini alle cariche
elettive.
La legge regionale ratifica le intese della regione con
altre regioni per il migliore esercizio delle proprie
funzioni, anche con individuazione di organi comuni.
Nelle materie di sua competenza la regione puo'
concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali
interni ad altro Stato, nei casi e con le forme
disciplinati da leggi dello Stato».
- La legge 28 marzo 2003, n. 53, reca: «Delega al
Governo per la definizione delle norme generali
sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni
in materia di istruzione e formazione professionale».
- Il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, reca
«Approvazione del testo unico delle disposizioni
legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle
scuole di ogni ordine e grado».
- Si riporta il testo dell'art. 21 della legge 15 marzo
1997, n. 59 (Delega al Governo per il conferimento di
funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la
riforma della pubblica amministrazione e per la
semplificazione amministrativa):
«Art. 21. - 1. L'autonomia delle istituzioni
scolastiche e degli istituti educativi si inserisce nel
processo di realizzazione della autonomia e della
riorganizzazione dell'intero sistema formativo. Ai fini
della realizzazione della autonomia delle istituzioni
scolastiche le funzioni dell'amministrazione centrale e
periferica della pubblica istruzione in materia di gestione
del servizio di istruzione, fermi restando i livelli
unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio
nonche' gli elementi comuni all'intero sistema scolastico
pubblico in materia di gestione e programmazione definiti
dallo Stato, sono progressivamente attribuite alle
istituzioni scolastiche, attuando a tal fine anche
l'estensione ai circoli didattici, alle scuole medie, alle
scuole e agli istituti di istruzione secondaria, della
personalita' giuridica degli istituti tecnici e
professionali e degli istituti d'arte ed ampliando
l'autonomia per tutte le tipologie degli istituti di
istruzione, anche in deroga alle norme vigenti in materia
di contabilita' dello Stato. Le disposizioni del presente
articolo si applicano anche agli istituti educativi, tenuto
conto delle loro specificita' ordinamentali.
2. Ai fini di quanto previsto nel comma 1, si provvede
con uno o piu' regolamenti da adottare ai sensi dell'art.
17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, nel
termine di nove mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, sulla base dei criteri generali e principi
direttivi contenuti nei commi 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10 e 11 del
presente articolo. Sugli schemi di regolamento e'
acquisito, anche contemporaneamente al parere del Consiglio
di Stato, il parere delle competenti Commissioni
parlamentari. Decorsi sessanta giorni dalla richiesta di
parere alle Commissioni, i regolamenti possono essere
comunque emanati. Con i regolamenti predetti sono dettate
disposizioni per armonizzare le norme di cui all'art. 355
del testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile
1994, n. 297, con quelle della presente legge.
3. I requisiti dimensionali ottimali per l'attribuzione
della personalita' giuridica e dell'autonomia alle
istituzioni scolastiche di cui al comma 1, anche tra loro
unificate nell'ottica di garantire agli utenti una piu'
agevole fruizione del servizio di istruzione, e le deroghe
dimensionali in relazione a particolari situazioni
territoriali o ambientali sono individuati in rapporto alle
esigenze e alla varieta' delle situazioni locali e alla
tipologia dei settori di istruzione compresi
nell'istituzione scolastica. Le deroghe dimensionali
saranno automaticamente concesse nelle province il cui
territorio e' per almeno un terzo montano, in cui le
condizioni di viabilita' statale e provinciale siano
disagevoli e in cui vi sia una dispersione e rarefazione di
insediamenti abitativi.
4. La personalita' giuridica e l'autonomia sono
attribuite alle istituzioni scolastiche di cui al comma 1 a
mano a mano che raggiungono i requisiti dimensionali di cui
al comma 3 attraverso piani di dimensionamento della rete
scolastica, e comunque non oltre il 31 dicembre 2000
contestualmente alla gestione di tutte le funzioni
amministrative che per loro natura possono essere
esercitate dalle istituzioni autonome. In ogni caso il
passaggio al nuovo regime di autonomia sara' accompagnato
da apposite iniziative di formazione del personale, da una
analisi delle realta' territoriali, sociali ed economiche
delle singole istituzioni scolastiche per l'adozione dei
conseguenti interventi perequativi e sara' realizzato
secondo criteri di gradualita' che valorizzino le capacita'
di iniziativa delle istituzioni stesse.
5. La dotazione finanziaria essenziale delle
istituzioni scolastiche gia' in possesso di personalita'
giuridica e di quelle che l'acquistano ai sensi del comma 4
e' costituita dall'assegnazione dello Stato per il
funzionamento amministrativo e didattico, che si suddivide
in assegnazione ordinaria e assegnazione perequativa. Tale
dotazione finanziaria e' attribuita senza altro vincolo di
destinazione che quello dell'utilizzazione prioritaria per
lo svolgimento delle attivita' di istruzione, di formazione
e di orientamento proprie di ciascuna tipologia e di
ciascun indirizzo di scuola. L'attribuzione senza vincoli
di destinazione comporta l'utilizzabilita' della dotazione
finanziaria, indifferentemente, per spese in conto capitale
e di parte corrente, con possibilita' di variare le
destinazioni in corso d'anno. Con decreto del Ministro
della pubblica istruzione, di concerto con il Ministro del
tesoro, del bilancio e della programmazione economica,
sentito il parere delle commissioni parlamentari
competenti, sono individuati i parametri per la definizione
della dotazione finanziaria ordinaria delle scuole. Detta
dotazione ordinaria e' stabilita in misura tale da
consentire l'acquisizione da parte delle istituzioni
scolastiche dei beni di consumo e strumentali necessari a
garantire l'efficacia del processo di
insegnamento-apprendimento nei vari gradi e tipologie
dell'istruzione. La stessa dotazione ordinaria, nella quale
possono confluire anche i finanziamenti attualmente
allocati in capitoli diversi da quelli intitolati al
funzionamento amministrativo e didattico, e' spesa
obbligatoria ed e' rivalutata annualmente sulla base del
tasso di inflazione programmata. In sede di prima
determinazione, la dotazione perequativa e' costituita
dalle disponibilita' finanziarie residue sui capitoli di
bilancio riferiti alle istituzioni scolastiche non
assorbite dalla dotazione ordinaria. La dotazione
perequativa e' rideterminata annualmente sulla base del
tasso di inflazione programmata e di parametri
socio-economici e ambientali individuati di concerto dai
Ministri della pubblica istruzione e del tesoro, del
bilancio e della programmazione economica, sentito il
parere delle commissioni parlamentari competenti.
6. Sono abrogate le disposizioni che prevedono
autorizzazioni preventive per l'accettazione di donazioni,
eredita' e legati da parte delle istituzioni scolastiche,
ivi compresi gli istituti superiori di istruzione
artistica, delle fondazioni o altre istituzioni aventi
finalita' di educazione o di assistenza scolastica. Sono
fatte salve le vigenti disposizioni di legge o di
regolamento in materia di avviso ai successibili. Sui
cespiti ereditari e su quelli ricevuti per donazione non
sono dovute le imposte in vigore per le successioni e le
donazioni.
7. Le istituzioni scolastiche che abbiano conseguito
personalita' giuridica e autonomia ai sensi del comma 1 e
le istituzioni scolastiche gia' dotate di personalita' e
autonomia, previa realizzazione anche per queste ultime
delle operazioni di dimensionamento di cui al comma 4,
hanno autonomia organizzativa e didattica, nel rispetto
degli obiettivi del sistema nazionale di istruzione e degli
standard di livello nazionale.
8. L'autonomia organizzativa e' finalizzata alla
realizzazione della flessibilita', della diversificazione,
dell'efficienza e dell'efficacia del servizio scolastico,
alla integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e
delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative
e al coordinamento con il contesto territoriale. Essa si
esplica liberamente, anche mediante superamento dei vincoli
in materia di unita' oraria della lezione, dell'unitarieta'
del gruppo classe e delle modalita' di organizzazione e
impiego dei docenti, secondo finalita' di ottimizzazione
delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e
temporali, fermi restando i giorni di attivita' didattica
annuale previsti a livello nazionale, la distribuzione
dell'attivita' didattica in non meno di cinque giorni
settimanali, il rispetto dei complessivi obblighi annuali
di servizio dei docenti previsti dai contratti collettivi
che possono essere assolti invece che in cinque giorni
settimanali anche sulla base di un'apposita programmazione
plurisettimanale.
9. L'autonomia didattica e' finalizzata al
perseguimento degli obiettivi generali del sistema
nazionale di istruzione, nel rispetto della liberta' di
insegnamento, della liberta' di scelta educativa da parte
delle famiglie e del diritto ad apprendere. Essa si
sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie,
strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, da
adottare nel rispetto della possibile pluralita' di opzioni
metodologiche, e in ogni iniziativa che sia espressione di
liberta' progettuale, compresa l'eventuale offerta di
insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi e nel
rispetto delle esigenze formative degli studenti. A tal
fine, sulla base di quanto disposto dall'art. 1, comma 71,
della legge 23 dicembre 1996, n. 662, sono definiti criteri
per la determinazione degli organici funzionali di
istituto, fermi restando il monte annuale orario
complessivo previsto per ciascun curriculum e quello
previsto per ciascuna delle discipline ed attivita'
indicate come fondamentali di ciascun tipo o indirizzo di
studi e l'obbligo di adottare procedure e strumenti di
verifica e valutazione della produttivita' scolastica e del
raggiungimento degli obiettivi.
10. Nell'esercizio dell'autonomia organizzativa e
didattica le istituzioni scolastiche realizzano, sia
singolarmente che in forme consorziate, ampliamenti
dell'offerta formativa che prevedano anche percorsi
formativi per gli adulti, iniziative di prevenzione
dell'abbandono e della dispersione scolastica, iniziative
di utilizzazione delle strutture e delle tecnologie anche
in orari extrascolastici e a fini di raccordo con il mondo
del lavoro, iniziative di partecipazione a programmi
nazionali, regionali o comunitari e, nell'ambito di accordi
tra le regioni e l'amministrazione scolastica, percorsi
integrati tra diversi sistemi formativi. Le istituzioni
scolastiche autonome hanno anche autonomia di ricerca,
sperimentazione e sviluppo nei limiti del proficuo
esercizio dell'autonomia didattica e organizzativa. Gli
istituti regionali di ricerca, sperimentazione e
aggiornamento educativi, il Centro europeo dell'educazione,
la biblioteca di documentazione pedagogica e le scuole ed
istituti a carattere atipico di cui alla parte I, titolo
II, capo III, del testo unico approvato con decreto
legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono riformati come
enti finalizzati al supporto dell'autonomia delle
istituzioni scolastiche autonome.
11. Con regolamento adottato ai sensi del comma 2 sono
altresi' attribuite la personalita' giuridica e l'autonomia
alle accademie di belle arti, agli istituti superiori per
le industrie artistiche, ai conservatori di musica, alle
accademie nazionali di arte drammatica e di danza, secondo
i principi contenuti nei commi 8, 9 e 10 e con gli
adattamenti resi necessari dalle specificita' proprie di
tali istituzioni.
12. Le universita' e le istituzioni scolastiche possono
stipulare convenzioni allo scopo di favorire attivita' di
aggiornamento, di ricerca e di orientamento scolastico e
universitario.
13. Con effetto dalla data di entrata in vigore delle
norme regolamentari di cui ai commi 2 e 11 sono abrogate le
disposizioni vigenti con esse incompatibili, la cui
ricognizione e' affidata ai regolamenti stessi. [Il Governo
e' delegato ad aggiornare e coordinare, entro un anno dalla
data di entrata in vigore delle predette disposizioni
regolamentari, le norme del testo unico di cui al decreto
legislativo 16 aprile 1994, n. 297, apportando tutte le
conseguenti e necessarie modifiche].
14. Con decreto del Ministro della pubblica istruzione,
di concerto con il Ministro del tesoro, sono emanate le
istruzioni generali per l'autonoma allocazione delle
risorse, per la formazione dei bilanci, per la gestione
delle risorse ivi iscritte e per la scelta dell'affidamento
dei servizi di tesoreria o di cassa, nonche' per le
modalita' del riscontro delle gestioni delle istituzioni
scolastiche, anche in attuazione dei principi contenuti nei
regolamenti di cui al comma 2. E' abrogato il comma 9
dell'art. 4 della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
15. Entro il 30 giugno 1999 il Governo e' delegato ad
emanare un decreto legislativo di riforma degli organi
collegiali della pubblica istruzione di livello nazionale e
periferico che tenga conto della specificita' del settore
scolastico, valorizzando l'autonomo apporto delle diverse
componenti e delle minoranze linguistiche riconosciute,
nonche' delle specifiche professionalita' e competenze, nel
rispetto dei seguenti criteri:
a) armonizzazione della composizione,
dell'organizzazione e delle funzioni dei nuovi organi con
le competenze dell'amministrazione centrale e periferica
come ridefinita a norma degli articoli 12 e 13 nonche' con
quelle delle istituzioni scolastiche autonome;
b) razionalizzazione degli organi a norma dell'art.
12, comma 1, lettera p);
c) eliminazione delle duplicazioni organizzative e
funzionali, secondo quanto previsto dall'art. 12, comma 1,
lettera g);
d) valorizzazione del collegamento con le comunita'
locali a norma dell'art. 12, comma 1, lettera i);
e) attuazione delle disposizioni di cui all'art. 59
del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e
successive modificazioni, nella salvaguardia del principio
della liberta' di insegnamento.
16. Nel rispetto del principio della liberta' di
insegnamento e in connessione con l'individuazione di nuove
figure professionali del personale docente, ferma restando
l'unicita' della funzione, ai capi d'istituto e' conferita
la qualifica dirigenziale contestualmente all'acquisto
della personalita' giuridica e dell'autonomia da parte
delle singole istituzioni scolastiche. I contenuti e le
specificita' della qualifica dirigenziale sono individuati
con decreto legislativo integrativo delle disposizioni del
decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
modificazioni, da emanare entro un anno dalla data di
entrata in vigore della presente legge, sulla base dei
seguenti criteri:
a) l'affidamento, nel rispetto delle competenze degli
organi collegiali scolastici, di autonomi compiti di
direzione, di coordinamento e valorizzazione delle risorse
umane, di gestione di risorse finanziarie e strumentali,
con connesse responsabilita' in ordine ai risultati;
b) il raccordo tra i compiti previsti dalla lettera
a) e l'organizzazione e le attribuzioni
dell'amministrazione scolastica periferica, come ridefinite
ai sensi dell'art. 13, comma 1;
c) la revisione del sistema di reclutamento,
riservato al personale docente con adeguata anzianita' di
servizio, in armonia con le modalita' previste dall'art. 28
del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29;
d) l'attribuzione della dirigenza ai capi d'istituto
attualmente in servizio, assegnati ad una istituzione
scolastica autonoma, che frequentino un apposito corso di
formazione.
17. Il rapporto di lavoro dei dirigenti scolastici
sara' disciplinato in sede di contrattazione collettiva del
comparto scuola, articolato in autonome aree.
18. Nell'emanazione del regolamento di cui all'art. 13
la riforma degli uffici periferici del Ministero della
pubblica istruzione e' realizzata armonizzando e
coordinando i compiti e le funzioni amministrative
attribuiti alle regioni ed agli enti locali anche in
materia di programmazione e riorganizzazione della rete
scolastica.
19. Il Ministro della pubblica istruzione presenta ogni
quattro anni al Parlamento, a decorrere dall'inizio
dell'attuazione dell'autonomia prevista nel presente
articolo, una relazione sui risultati conseguiti, anche al
fine di apportare eventuali modifiche normative che si
rendano necessarie.
20. Le regioni a statuto speciale e le province
autonome di Trento e di Bolzano disciplinano con propria
legge la materia di cui al presente articolo nel rispetto e
nei limiti dei propri statuti e delle relative norme di
attuazione.
20-bis. Con la stessa legge regionale di cui al comma
20 la regione Valle d'Aosta stabilisce tipologia, modalita'
di svolgimento e di certificazione di una quarta prova
scritta di lingua francese, in aggiunta alle altre prove
scritte previste dalla legge 10 dicembre 1997, n. 425. Le
modalita' e i criteri di valutazione delle prove d'esame
sono definiti nell'ambito dell'apposito regolamento
attuativo, d'intesa con la regione Valle d'Aosta. E'
abrogato il comma 5 dell'art. 3 della legge 10 dicembre
1997, n. 425.
- Il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo
1999, n. 275 reca: «Regolamento recante norme in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art.
21 della legge 15 marzo 1997, n. 59».
- Si riporta il testo dell'art. 8 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281 (Definizione ed
ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le
materie ed i compiti di interesse comune delle regioni,
delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato-citta'
ed autonomie locali):
«Art. 8 (Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali e
Conferenza unificata). - 1. La Conferenza Stato-citta' ed
autonomie locali e' unificata per le materie ed i compiti
di interesse comune delle regioni, delle province, dei
comuni e delle comunita' montane, con la Conferenza
Stato-regioni.
2. La Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali e'
presieduta dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, per
sua delega, dal Ministro dell'interno o dal Ministro per
gli affari regionali; ne fanno parte altresi' il Ministro
del tesoro e del bilancio e della programmazione economica,
il Ministro delle finanze, il Ministro dei lavori pubblici,
il Ministro della sanita', il presidente dell'Associazione
nazionale dei comuni d'Italia - ANCI, il presidente
dell'Unione province d'Italia - UPI ed il presidente
dell'Unione nazionale comuni, comunita' ed enti montani -
UNCEM. Ne fanno parte inoltre quattordici sindaci designati
dall'ANCI e sei presidenti di provincia designati dall'UPI.
Dei quattordici sindaci designati dall'ANCI cinque
rappresentano le citta' individuate dall'art. 17 della
legge 8 giugno 1990, n. 142. Alle riunioni possono essere
invitati altri membri del Governo, nonche' rappresentanti
di amministrazioni statali, locali o di enti pubblici.
3. La Conferenza Stato-citta' ed autonomie locali e'
convocata almeno ogni tre mesi, e comunque in tutti i casi
il presidente ne ravvisi la necessita' o qualora ne faccia
richiesta il presidente dell'ANCI, dell'UPI o dell'UNCEM.
4. La Conferenza unificata di cui al comma 1 e'
convocata dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Le
sedute sono presiedute dal Presidente del Consiglio dei
Ministri o, su sua delega, dal Ministro per gli affari
regionali o, se tale incarico non e' conferito, dal
Ministro dell'interno.».

Nota all'art. 1:
- Si riporta il testo dell'art. 1 e del comma 8
dell'art. 7 della legge 28 marzo 2003, n. 53 (Delega al
Governo per la definizione delle norme generali
sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni
in materia di istruzione e formazione professionale):
«Art. 1 (Delega in materia di norme generali
sull'istruzione e di livelli essenziali delle prestazioni
in materia di istruzione e di formazione
professionale). - 1. Al fine di favorire la crescita e la
valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei ritmi
dell'eta' evolutiva, delle differenze e dell'identita' di
ciascuno e delle scelte educative della famiglia, nel
quadro della cooperazione tra scuola e genitori, in
coerenza con il principio di autonomia delle istituzioni
scolastiche e secondo i principi sanciti dalla
Costituzione, il Governo e' delegato ad adottare, entro
ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, nel rispetto delle competenze
costituzionali delle regioni e di comuni e province, in
relazione alle competenze conferite ai diversi soggetti
istituzionali, e dell'autonomia delle istituzioni
scolastiche, uno o piu' decreti legislativi per la
definizione delle norme generali sull'istruzione e dei
livelli essenziali delle prestazioni in materia di
istruzione e di istruzione e formazione professionale.
2. Fatto salvo quanto specificamente previsto dall'art.
4, i decreti legislativi di cui al comma 1 sono adottati su
proposta del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze, con il Ministro per la funzione pubblica e
con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali,
sentita la Conferenza unificata di cui all'art. 8 del
decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e previo parere
delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e
del Senato della Repubblica da rendere entro sessanta
giorni dalla data di trasmissione dei relativi schemi;
decorso tale termine, i decreti legislativi possono essere
comunque adottati. I decreti legislativi in materia di
istruzione e formazione professionale sono adottati previa
intesa con la Conferenza unificata di cui al citato decreto
legislativo n. 281 del 1997.
3. Per la realizzazione delle finalita' della presente
legge, il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca predispone, entro novanta giorni dalla data
di entrata in vigore della legge medesima, un piano
programmatico di interventi finanziari, da sottoporre
all'approvazione del Consiglio dei Ministri, previa intesa
con la Conferenza unificata di cui al citato decreto
legislativo n. 281 del 1997, a sostegno:
a) della riforma degli ordinamenti e degli interventi
connessi con la loro attuazione e con lo sviluppo e la
valorizzazione dell'autonomia delle istituzioni
scolastiche;
b) dell'istituzione del Servizio nazionale di
valutazione del sistema scolastico;
c) dello sviluppo delle tecnologie multimediali e
della alfabetizzazione nelle tecnologie informatiche, nel
pieno rispetto del principio di pluralismo delle soluzioni
informatiche offerte dall'informazione tecnologica, al fine
di incoraggiare e sviluppare le doti creative e
collaborative degli studenti;
d) dello sviluppo dell'attivita' motoria e delle
competenze ludico-sportive degli studenti;
e) della valorizzazione professionale del personale
docente;
f) delle iniziative di formazione iniziale e continua
del personale;
g) del concorso al rimborso delle spese di
autoaggiornamento sostenute dai docenti;
h) della valorizzazione professionale del personale
amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA);
i) degli interventi di orientamento contro la
dispersione scolastica e per assicurare la realizzazione
del diritto-dovere di istruzione e formazione;
l) degli interventi per lo sviluppo dell'istruzione e
formazione tecnica superiore e per l'educazione degli
adulti;
m) degli interventi di adeguamento delle strutture di
edilizia scolastica.
4. Ulteriori disposizioni, correttive e integrative dei
decreti legislativi di cui al presente articolo e all'art.
4, possono essere adottate, con il rispetto dei medesimi
criteri e principi direttivi e con le stesse procedure,
entro diciotto mesi dalla data della loro entrata in
vigore.».
«8. I decreti legislativi di cui al comma 7 la cui
attuazione determini nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica sono emanati solo successivamente all'entrata in
vigore di provvedimenti legislativi che stanzino le
occorrenti risorse finanziarie.».



 
Art. 2
Accesso alla scuola dell'infanzia

1. Alla scuola dell'infanzia possono essere iscritti le bambine e i bambini che compiono i tre anni di eta' entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento.
 
Art. 3.
Attivita' educative

1. L'orario annuale delle attivita' educative per la scuola dell'infanzia, comprensivo della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all'insegnamento della religione cattolica in conformita' all'Accordo che apporta modifiche al Concordato lateranense e relativo Protocollo addizionale, reso esecutivo con legge 25 marzo 1985, n. 121, ed alle conseguenti intese, si diversifica da un minimo di 875 ad un massimo di 1700 ore, a seconda dei progetti educativi delle singole scuole dell'infanzia, tenuto conto delle richieste delle famiglie.
2. Al fine del conseguimento degli obiettivi formativi, i docenti curano la personalizzazione delle attivita' educative, attraverso la relazione con la famiglia in continuita' con il primario contesto affettivo e di vita delle bambine e dei bambini. Nell'esercizio dell'autonomia delle istituzioni scolastiche sotto attuate opportune forme di coordinamento didattico, anche per assicurare il raccordo in continuita' con il complesso dei servizi all'infanzia e con la scuola primaria.
3. Allo scopo di garantire le attivita' educative di cui ai commi 1 e 2 e' costituito l'organico di istituto.
4. La scuola dell'infanzia cura la documentazione relativa al processo educativo ed in particolare all'autonomia personale delle bambine e dei bambini, con la collaborazione delle famiglie.



Nota all'art. 3:
- La legge 25 marzo 1985, n. 121, reca: «Ratifica ed
esecuzione dell'accordo, con protocollo addizionale,
firmato a Roma il 18 febbraio 1984 che apporta
modificazioni al Concordato lateranense dell'11 febbraio
1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede.».



 
Art. 4.
Articolazione del ciclo e periodi

1. Il primo ciclo d'istruzione e' costituito dalla scuola primaria e dalla scuola secondaria di primo grado, ciascuna caratterizzata dalla sua specificita'. Esso ha la durata di otto anni e costituisce il primo segmento in cui si realizza il diritto-dovere all'istruzione e formazione.
2. La scuola primaria, della durata di cinque anni, e' articolata in un primo anno, raccordato con la scuola dell'infanzia e teso al raggiungimento delle strumentalita' di base, e in due periodi didattici biennali.
3. La scuola secondaria di primo grado, della durata di tre anni, si articola in un periodo didattico biennale e in un terzo anno, che completa prioritariamente il percorso disciplinare ed assicura l'orientamento ed il raccordo con il secondo ciclo.
4. Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado avviene a seguito di valutazione positiva al termine del secondo periodo didattico biennale.
5. Il primo ciclo di istruzione ha configurazione autonoma rispetto al secondo ciclo di istruzione e si conclude con l'esame di Stato.
6. Le scuole statali appartenenti al primo ciclo possono essere aggregate tra loro in istituti comprensivi anche comprendenti le scuole dell'infanzia esistenti sullo stesso territorio.
 
Art. 5.
Finalita'

1. La scuola primaria, accogliendo e valorizzando le diversita' individuali, ivi comprese quelle derivanti dalle disabilita', promuove, nel rispetto delle diversita' individuali, lo sviluppo della personalita', ed ha il fine di far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilita' di base, ivi comprese quelle relative all'alfabetizzazione informatica, fino alle prime sistemazioni logico-critiche, di fare apprendere i mezzi espressivi, la lingua italiana e l'alfabetizzazione nella lingua inglese, di porre le basi per l'utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi, di valorizzare le capacita' relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo, di educare ai principi fondamehtali della convivenza civile.
 
Art. 6
Iscrizioni

1. Sono iscritti al primo anno della scuola primaria le bambine e i bambini che compiono i sei anni di eta' entro il 31 agosto dell'anno di riferimento.
2. Possono essere iscritti al primo anno della scuola primaria anche le bambine e i bambini che compiono i sei anni di eta' entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento.
 
Art. 7.
Attivita' educative e didattiche

1. Al fine di garantire l'esercizio del diritto-dovere di cui all'articolo 4, comma 1, l'orario annuale delle lezioni nella scuola primaria, comprensivo della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all'insegnamento della religione cattolica in conformita' alle norme concordatarie di cui all'articolo 3, comma 1, ed alle conseguenti intese, e' di 891 ore, oltre a quanto previsto al comma 2.
2. Le istituzioni scolastiche, al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi, organizzano, nell'ambito del piano dell'offerta formativa, tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie, attivita' e insegnamenti, coerenti con il profilo educativo, per ulteriori 99 ore annue, la cui scelta e' facoltativa e opzionale per gli allievi e la cui frequenza e' gratuita. Gli allievi sono tenuti alla frequenza delle attivita' facoltative per le quali le rispettive famiglie hanno esercitato l'opzione. Le predette richieste sono formulate all'atto dell'iscrizione. Al fine di ampliare e razionalizzare la scelta delle famiglie, le istituzioni scolastiche possono, nella loro autonomia, organizzarsi anche in rete.
3. L'orario di cui ai commi 1 e 2 non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa.
4. Allo scopo di garantire le attivita' educative e didattiche, di cui ai commi 1 e 2, nonche' l'assistenza educativa da parte del personale docente nel tempo eventualmente dedicato alla mensa e al dopo mensa fino ad un massimo di 330 ore annue, fermo restando il limite del numero complessivo dei posti di cui all'articolo 15, e' costituito l'organico di istituto. Per lo svolgimento delle attivita' e degli insegnamenti di cui al comma 2, ove essi richiedano una specifica professionalita' non riconducibile al profilo professionale dei docenti della scuola primaria, le istituzioni scolastiche stipulano, nei limiti delle risorse iscritte nei loro bilanci, contratti di prestazione d'opera con esperti, in possesso di titoli definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica.
5. L'organizzazione delle attivita' educative e didattiche rientra nell'autonomia e nella responsabilita' delle istituzioni scolastiche, fermo restando che il perseguimento delle finalita' di cui all'articolo 5, assicurato dalla personalizzazione dei piani di studio, e' affidato ai docenti responsabili delle attivita' educative e didattiche, previste dai medesimi piani di studio. A tale fine concorre prioritariamente, fatta salva la contitolarita' didattica dei docenti, per l'intera durata del corso, il docente in possesso di specifica formazione che, in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, svolge funzioni di orientamento in ordine alla scelta delle attivita' di cui al comma 2, di tutorato degli allievi, di coordinamento delle attivita' educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della documentazione del percorso formativo compiuto dall'allievo, con l'apporto degli altri docenti.
6. Il docente, al quale sono affidati i compiti previsti dal comma 5, assicura, nei primi tre anni della scuola primaria, un'attivita' di insegnamento agli alunni non inferiore alle 18 ore settimanali.
7. Il dirigente scolastico, sulla base di quanto stabilito dal piano dell'offerta formativa e di criteri generali definiti dal collegio dei docenti e dal consiglio di circolo o di istituto, dispone l'assegnazione dei docenti alle classi avendo cura di garantire le condizioni per la continuita' didattica, nonche' la migliore utilizzazione delle competenze e delle esperienze professionali, fermo restando quanto previsto dal comma 6.
8. Le istituzioni scolastiche definiscono le modalita' di svolgimento dell'orario delle attivita' didattiche sulla base del piano dell'offerta formativa, delle disponibilita' strutturali e dei servizi funzionanti, fatta salva comunque la qualita' dell'insegnamento-apprendimento.
9. Nell'organizzazione dell'orario settimanale i criteri della programmazione delle attivita' educative devono rispettare una equilibrata ripartizione dell'orario quotidiano tra le attivita' obbligatorie e quelle opzionali facoltative.
 
Art. 8.
La valutazione nella scuola primaria

1. La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite, sono affidate ai docenti responsabili delle attivita' educative e didattiche previste dai piani di studio personalizzati; agli stessi e' affidata la valutazione dei periodi didattici ai fini del passaggio al periodo successivo.
2. I medesimi docenti, con decisione assunta all'unanimita', possono non ammettere l'alunno alla classe successiva, all'interno del periodo biennale, in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.
3. Il miglioramento dei processi di apprendimento e della relativa valutazione, nonche' la continuita' didattica, sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarita' almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico.
4. Gli alunni provenienti da scuola privata o familiare sono ammessi a sostenere esami di idoneita' per la frequenza delle classi seconda, terza, quarta e quinta. La sessione di esami e' unica. Per i candidati assenti per gravi e comprovati motivi sono ammesse prove suppletive che devono concludersi prima dell'inizio delle lezioni dell'anno scolastico successivo.
 
Art. 9.
Finalita' della scuola secondaria di primo grado

1. La scuola secondaria di primo grado, attraverso le discipline di studio, e' finalizzata alla crescita delle capacita' autonome di studio e al rafforzamento delle attitudini all'interazione sociale; organizza ed accresce, anche attraverso l'alfabetizzazione e l'approfondimento nelle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilita', anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realta' contemporanea; e' caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalita' dell'allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacita' di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazioni degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attivita' di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell'Unione europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione.
 
Art. 10.
Attivita' educative e didattiche

1. Al fine di garantire l'esercizio del diritto-dovere di cui all'articolo 4, comma 1, l'orario annuale delle lezioni nella scuola secondaria di primo grado, comprensivo della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche autonome e all'insegnamento della religione cattolica in conformita' alle norme concordatarie, di cui all'articolo 3, comma 1, ed alle conseguenti intese, e' di 891 ore, oltre a quanto previsto al comma 2.
2. Le istituzioni scolastiche, al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi, organizzano, nell'ambito del piano dell'offerta formativa, tenendo conto delle prevalenti richieste delle famiglie, attivita' e insegnamenti, coerenti con il profilo educativo, e con la prosecuzione degli studi del secondo ciclo, per ulteriori 198 ore annue, la cui scelta e' facoltativa e opzionale per gli allievi e la cui frequenza e' gratuita. Gli allievi sono tenuti alla frequenza delle attivita' facoltative per le quali le rispettive famiglie hanno esercitato l'opzione. Le predette richieste sono formulate all'atto dell'iscrizione. Al fine di ampliare e razionalizzare la scelta delle famiglie, le istituzioni scolastiche possono, nella loro autonomia, organizzarsi anche in rete.
3. L'orario di cui ai commi 1 e 2 non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa.
4. Allo scopo di garantire le attivita' educative e didattiche, di cui ai commi 1 e 2, nonche' l'assistenza educativa da parte del personale docente nel tempo eventualmente dedicato alla mensa e al dopo mensa fino ad un massimo di 231 ore annue, fermo restando il limite del numero complessivo dei posti di cui all'articolo 15, e' costituito l'organico di istituto. Per lo svolgimento delle attivita' e degli insegnamenti di cui al comma 2, ove essi richiedano una specifica professionalita' non riconducibile agli ambiti disciplinari per i quali e' prevista l'abilitazione all'insegnamento, le istituzioni scolastiche stipulano, nei limiti delle risorse iscritte nei loro bilanci, contratti di prestazione d'opera con esperti, in possesso di titoli definiti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro per la funzione pubblica.
5. L'organizzazione delle attivita' educative e didattiche rientra nell'autonomia e nella responsabilita' delle istituzioni scolastiche, fermo restando che il perseguimento delle finalita' di cui all'articolo 9 e' affidato, anche attraverso la personalizzatone dei piani di studio, ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attivita' educative e didattiche previste dai medesimi piani di studio. A tale fine concorre prioritariamente, per l'intera durata del corso, il docente in possesso di specifica formazione che, in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, svolge funzioni di orientamento nella scelta delle attivita' di cui al comma 2, di tutorato degli alunni, di coordinamento delle attivita' educative e didattiche, di cura delle relazioni con le famiglie e di cura della documentazione del percorso formativo compiuto dall'allievo, con l'apporto degli altri docenti.
 
Art. 11.
Valutazione, scrutini ed esami

1. Ai fini della validita' dell'anno, per la valutazione degli allievi e' richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 10. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite.
2. La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli allievi e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono affidate ai docenti responsabili degli insegnamenti e delle attivita' educative e didattiche previsti dai piani di studio personalizzati. Sulla base degli esiti della valutazione periodica, le istituzioni scolastiche predispongono gli interventi educativi e didattici, ritenuti necessari al recupero e allo sviluppo degli apprendimenti.
3. I docenti effettuano la valutazione biennale ai fini del passaggio al terzo anno, avendo cura di accertare il raggiungimento di tutti gli obiettivi formativi del biennio, valutando altresi' il comportamento degli alunni. Gli stessi, in casi motivati, possono non ammettere l'allievo alla classe successiva all'interno del periodo biennale.
4. Il terzo anno della scuola secondaria di primo grado si conclude con un esame di Stato.
5. Alle classi seconda e terza si accede anche per esame di idoneita', al quale sono ammessi i candidati privatisti che abbiano compiuto o compiano entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento, rispettivamente, l'undicesimo e il dodicesimo anno di eta' e che siano in possesso del titolo di ammissione alla prima classe della scuola secondaria di primo grado, nonche' i candidati che abbiano conseguito il predetto titolo, rispettivamente, da almeno uno o due anni.
6. All'esame di Stato di cui al comma 4 sono ammessi anche i candidati privatisti che abbiano compiuto, entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento, il tredicesimo anno di eta' e che siano in possesso del titolo di ammissione alla prima classe della scuola secondaria di primo grado. Sono inoltre ammessi i candidati che abbiano conseguito il predetto titolo da almeno un triennio e i candidati che nell'anno in corso compiano ventitre anni di eta'.
7. Il miglioramento dei processi di apprendimento e della relativa valutazione, nonche' la continuita' didattica, sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarita', almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico.
 
Art. 12.
Scuola dell'infanzia

1. Nell'anno scolastico 2003-2004 possono essere iscritti alla scuola dell'infanzia, in forma di sperimentazione, volta anche alla definizione delle esigenze di nuove professionalita' e modalita' organizzative, le bambine e i bambini che compiono i tre anni di eta' entro il 28 febbraio 2004, compatibilmente con la disponibilita' dei posti, la recettivita' delle strutture, la funzionalita' dei servizi e delle risorse finanziarie dei comuni, secondo gli obblighi conferiti dall'ordinamento e nel rispetto dei limiti posti alla finanza comunale dal patto di stabilita'. Dovra' essere favorita omogeneita' di distribuzione, sul territorio nazionale, dei livelli di servizio, senza penalizzare o limitare le opportunita' esistenti. Alle stesse condizioni e modalita', per gli anni scolastici successivi puo' essere consentita un'ulteriore, graduale anticipazione, fino al limite temporale di cui all'articolo 2. Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca provvede, con proprio decreto, sentita l'Associazione nazionale dei comuni d'Italia (ANCI), salvo quanto previsto all'articolo 7, comma 4, della legge 28 marzo 2003, n. 53, a modulare le anticipazioni, garantendo comunque il rispetto del limite di spesa di cui all'articolo 18.
2. Al fine di armonizzare il passaggio al nuovo ordinamento, fino all'emanazione del relativo regolamento governativo, si adotta in via transitoria l'assetto pedagogico, didattico ed organizzativo individuato nell'allegato A.



Nota all'art. 12:
- Si riporta il testo del comma 4 dell'art. 7 della
citata legge 28 marzo 2003, n. 53:
«4. Per gli anni scolastici 2003-2004, 2004-2005 e
2005-2006 possono iscriversi, secondo criteri di
gradualita' e in forma di sperimentazione, compatibilmente
con la disponibilita' dei posti e delle risorse finanziarie
dei comuni, secondo gli obblighi conferiti dall'ordinamento
e nel rispetto dei limiti posti alla finanza comunale dal
patto di stabilita', al primo anno della scuola
dell'infanzia i bambini e le bambine che compiono i tre
anni di eta' entro il 28 febbraio 2004, ovvero entro date
ulteriormente anticipate, fino alla data del 30 aprile di
cui all'art. 2, comma 1, lettera e). Per l'anno scolastico
2003-2004 possono iscriversi al primo anno della scuola
primaria, nei limiti delle risorse finanziarie di cui al
comma 5, i bambini e le bambine che compiono i sei anni di
eta' entro il 28 febbraio 2004.».



 
Art. 13.
Scuola primaria

1. Nell'anno scolastico 2003-2004 possono essere iscritti alla scuola primaria le bambine e i bambini che compiono i sei anni di eta' entro il 28 febbraio 2004.
Per gli anni scolastici successivi puo' essere consentita, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, un'ulteriore anticipazione delle iscrizioni, fino al limite temporale previsto dall'articolo 6, comma 2.
2. Per l'attuazione delle disposizioni del presente decreto sono avviate, dall'anno scolastico 2003-2004, la prima e la seconda classe della scuola primaria e, a decorrere dall'anno scolastico 2004-2005, la terza, la quarta e la quinta classe.
3. Al fine di armonizzare il passaggio al nuovo ordinamento, l'avvio del primo ciclo di istruzione ha carattere di gradualita'. Fino all'emanazione del relativo regolamento governativo, si adotta, in via transitoria, l'assetto pedagogico, didattico e organizzativo individuato nell'allegato B, facendo riferimento al profilo educativo, culturale e professionale individuato nell'allegato D.
 
Art. 14
Scuola secondaria di primo grado

1. A decorrere dall'anno scolastico 2004-2005 e' avviata la prima classe del biennio della scuola secondaria di primo grado; saranno successivamente avviate, dall'anno scolastico 2005-2006, la seconda classe del predetto biennio e, dall'anno scolastico 2006-2007, la terza classe di completamento del ciclo.
2. Fino all'emanazione del relativo regolamento governativo, si adotta, in via transitoria, l'assetto pedagogico, didattico e organizzativo individuato nell'allegato C, facendo riferimento al profilo educativo culturale e professionale individuato nell'allegato D.
3. Al fine di assicurare il passaggio graduale al nuovo ordinamento per l'anno scolastico 2004-2005, e fino alla messa a regime della scuola secondaria di primo grado, l'assetto organico delle scuole secondarie di primo grado, come definito dall'articolo 10, comma 4, viene confermato secondo i criteri fissati nel decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio 1982, n. 782.
4. In attesa dell'emanazione del regolamento governativo di cui al comma 2, le istituzioni scolastiche, nell'esercizio della propria autonomia didattica ed organizzativa, provvedono ad adeguare la configurazione oraria delle cattedre e dei posti di insegnamento ai nuovi piani di studio allegati al presente decreto.
5. Ai fini dell'espletamento dell'orario di servizio obbligatorio, il personale docente interessato ad una diminuzione del suo attuale orario di cattedra viene utilizzato per le finalita' e per le attivita' educative e didattiche individuate, rispettivamente, dall'articolo 9 e dall'articolo 10.
6. Entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono ridefinite le classi di abilitazione all'insegnamento, in coerenza con i nuovi piani di studio della scuola secondaria di primo grado.



Nota all'art. 14:
- Il decreto del Presidente della Repubblica 14 maggio
1982, n. 782, reca: "Modificazioni al decreto del
Presidente della Repubblica 15 novembre 1963, n. 2063,
sulla costituzione delle cattedre della scuola media.".



 
Art. 15.
Attivita' di tempo pieno e di tempo prolungato

1. Al fine di realizzare le attivita' educative di cui all'articolo 7, commi 1, 2 e 3, e all'articolo 10, commi 1, 2 e 3, e' confermato in via di prima applicazione, per l'anno scolastico 2004-2005, il numero dei posti attivati complessivamente a livello nazionale per l'anno scolastico 2003-2004 per le attivita' di tempo pieno e di tempo prolungato ai sensi delle norme previgenti. Per gli anni successivi, ulteriori incrementi di posti, per le stesse finalita', possono essere attivati nell'ambito della consistenza dell'organico complessivo del personale docente dei corrispondenti ordini di scuola determinata con il decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, di cui all'articolo 22, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448.



Nota all'art. 15:
- Si riporta il testo del comma 2 dell'art. 22 della
legge 28 dicembre 2001, n. 448:
«2. Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca definisce con proprio decreto, emanato di
concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze,
previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, i
parametri per l'attuazione di quanto previsto nel comma 1 e
provvede alla determinazione della consistenza complessiva
degli organici del personale docente ed alla sua
ripartizione su base regionale.».



 
Art. 16.
Frequenza del primo ciclo dell'istruzione

1. Restano in vigore, in attesa dell'emanazione del decreto legislativo con il quale sara' ridefinito ed ampliato, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo 2003, n. 53, l'obbligo di istruzione di cui all'articolo 34 della Costituzione, le sanzioni previste dalle vigenti disposizioni per il caso di mancata frequenza del primo ciclo dell'istruzione.



Note all'art. 16:
- Si riporta il testo del comma 1, lettera c),
dell'art. 2 della citata legge 28 marzo 2003, n. 53:
«Art. 2 (Sistema educativo di istruzione e di
formazione). 1. I decreti di cui all'art. 1 definiscono il
sistema educativo di istruzione e di formazione, con
l'osservanza dei seguenti principi e criteri direttivi:
a)-b) (omissis);
c) e' assicurato a tutti il diritto all'istruzione e
alla formazione per almeno dodici anni o, comunque, sino al
conseguimento di una qualifica entro il diciottesimo anno
di eta'; l'attuazione di tale diritto si realizza nel
sistema di istruzione e in quello di istruzione e
formazione professionale, secondo livelli essenziali di
prestazione definiti su base nazionale a norma dell'art.
117, secondo comma, lettera m), della Costituzione e
mediante regolamenti emanati ai sensi dell'art. 17, comma
2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e garantendo,
attraverso adeguati interventi, l'integrazione delle
persone in situazione di handicap a norma della legge
5 febbraio 1992, n. 104. La fruizione dell'offerta di
istruzione e formazione costituisce un dovere
legislativamente sanzionato; nei termini anzidetti di
diritto all'istruzione e formazione e di correlativo dovere
viene ridefinito ed ampliato l'obbligo scolastico di cui
all'art. 34 della Costituzione, nonche' l'obbligo formativo
introdotto dall'art. 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144,
e successive modificazioni. L'attuazione graduale del
diritto-dovere predetto e' rimessa ai decreti legislativi
di cui all'art. 1, commi 1 e 2, della presente legge
correlativamente agli interventi finanziari previsti a tale
fine dal piano programmatico di cui all'art. 1, comma 3,
adottato previa intesa con la Conferenza unificata di cui
all'art. 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281,
e coerentemente con i finanziamenti disposti a norma
dell'art. 7, comma 6, della presente legge;».
- Si riporta il testo dell'art. 34 della Costituzione:
«Art. 34. La scuola e' aperta a tutti.
L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni,
e' obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno
diritto di raggiungere i gradi piu' alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse
di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che
devono essere attribuite per concorso.».



 
Art. 17. Disposizioni particolari per le regioni a statuto speciale e per le
province autonome di Trento e di Bolzano

1. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano in conformita' ai rispettivi statuti e relative norme di attuazione, nonche' alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
2. Fermo restando quanto stabilito dal comma 1, nel territorio della provincia di Trento, il presente decreto si applica compatibilmente con quanto stabilito dall'intesa tra il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e la provincia autonoma di Trento, sottoscritta il 12 giugno 2002, come integrata il 29 luglio 2003; in particolare sono fatte salve, per i tre anni scolastici successivi alla data di entrata in vigore del presente decreto, le iniziative finalizzate all'innovazione, relative al primo ciclo dell'istruzione avviate sulla base della predetta intesa a decorrere dal 1° settembre 2003.



Nota all'art. 17:
- La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, reca:
«Modifiche al titolo V della parte seconda della
Costituzione».



 
Art. 18.
Norma finanziaria

1. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'articolo 6, comma 2, dell'articolo 12, comma 1, e dell'articolo 13, comma 1, limitatamente alla scuola dell'infanzia statale e alla scuola primaria statale, determinati nella misura massima di 12.731 migliaia di euro per l'anno 2003, 45.829 migliaia di euro per l'anno 2004 e 66.198 migliaia di euro a decorrere dall'anno 2005, si provvede con i fondi previsti allo scopo dall'articolo 7, comma 5, della legge 28 marzo 2003, n. 53.



Nota all'art. 18:
- Si riporta il testo del comma 5 dell'art. 7 della
legge 28 marzo 2003, n. 53:
«5. Agli oneri derivanti dall'attuazione dell'art. 2,
comma 1, lettera f), e dal comma 4 del presente articolo,
limitatamente alla scuola dell'infanzia statale e alla
scuola primaria statale, determinati nella misura massima
di 12.731 migliaia di euro per l'anno 2003, 45.829 migliaia
di euro per l'anno 2004 e 66.198 migliaia di euro a
decorrere dall'anno 2005, si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai
fini del bilancio triennale 2003-2005, nell'ambito
dell'unita' previsionale di base di parte corrente «Fondo
speciale» dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2003, allo scopo
parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al
Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della
ricerca. Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e
della ricerca provvede a modulare le anticipazioni, anche
fino alla data del 30 aprile di cui all'art. 2, comma 1,
lettera f), garantendo comunque il rispetto del predetto
limite di spesa.



 
Art. 19.
Norme finali e abrogazioni

1. Sono fatti salvi gli interventi previsti, per gli alunni in situazione di handicap, dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104.
2. Le espressioni «scuola materna», «scuola elementare» e «scuola media» contenute nelle disposizioni vigenti si intendono sostituite, rispettivamente, dalle espressioni «scuola dell'infanzia», «scuola primaria» e «scuola secondaria di primo grado».
3. Le seguenti disposizioni del testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, continuano ad applicarsi limitatamente alle sezioni di scuola materna e alle classi di scuola elementare e di scuola media ancora funzionanti secondo il precedente ordinamento ed agli alunni ad essi iscritti, e sono abrogate, a decorrere dall'anno scolastico successivo al completo esaurimento delle predette sezioni e classi: articolo 99, commi 1 e 2; articolo 104; articolo 109, commi 2 e 3; articolo 118; articolo 119; articolo 128, commi 3 e 4; articolo 145; articolo 148; articolo 149; articolo 150; articolo 161, comma 2; articolo 176; articolo 177; articolo 178, commi 1 e 3; articolo 183, comma 2; articolo 442.
4. Le seguenti disposizioni del testo unico di cui al comma 3 sono abrogate a decorrere dall'anno scolastico successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto: articolo 129; articolo 130; articolo 143, comma 1; articolo 147; articolo 162, comma 5; articolo 178, comma 2.
5. E' abrogata ogni altra disposizione incompatibile con le norme del presente decreto.
6. Al testo unico di cui al comma 3 sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all'articolo 100, comma 1, le parole: «di cui all'articolo 99» sono soppresse;
b) all'articolo 183, comma 1, le parole: «a norma dell'articolo 177, comma 5» sono soppresse.
7. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.
Dato a Roma, addi' 19 febbraio 2004

CIAMPI

Berlusconi, Presidente del
Consiglio dei Ministri
Moratti, Ministro dell'istruzione,
dell'universita' e della ricerca
Tremonti, Ministro dell'economia e
delle finanze
Mazzella, Ministro per la funzione
pubblica
Maroni, Ministro del lavoro e delle
politiche sociali

Visto, il Guardasigilli: Castelli



Note all'art. 19:
- La legge 5 febbraio 1992, n. 104, reca: «Legge-quadro
per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate».
- Si riporta il testo degli artt. 99, commi 1 e 2, 104,
109, commi 2 e 3, 118, 119, 128, commi 3 e 4, 145, 148,
149, 150, 161, comma 2, 176, 177, 178, 183, comma 2, 442,
129, 130, 143, comma 1,147, 162, comma 5 del testo unico
approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297:
«Art. 99 (Finalita' e caratteri). - 1. La scuola
materna statale si propone fini di educazione, di sviluppo
della personalita' infantile, di assistenza e di
preparazione alla frequenza della scuola dell'obbligo,
integrando l'opera della famiglia.
2. La scuola materna statale accoglie i bambini
nell'eta' prescolastica da 3 a 6 anni.».
«Art. 104 (Orario di funzionamento della scuola materna
ed organici). - 1. L'orario di funzionamento delle scuole
materne statali e' di 8 ore e puo' raggiungere un massimo
di 10 ore giornaliere, anche su proposta del consiglio di
circolo.».
«Art. 109 (Istruzione obbligatoria) - (Omissis).
2. La scuola elementare ha la durata di anni cinque.
3. La scuola media ha la durata di anni tre.».
«Art. 118 (Finalita). - 1. La scuola elementare,
nell'ambito dell'istruzione obbligatoria, concorre alla
formazione dell'uomo e del cittadino secondo i principi
sanciti dalla Costituzione e nel rispetto e nella
valorizzazione delle diversita' individuali, sociali e
culturali. Essa si propone lo sviluppo della personalita'
del fanciullo promuovendone la prima alfabetizzazione
culturale.».
«Art. 119 (Continuita' educativa). - 1. La scuola
elementare, anche mediante forme di raccordo pedagogico,
curricolare ed organizzativo con la scuola materna e con la
scuola media, contribuisce a realizzare la continuita' del
processo educativo.».
«Art. 128 (Programmazione ed organizzazione didattica).
- (Omissis).
3. Il direttore didattico, sulla base di quanto
stabilito dalla programmazione dell'azione educativa,
dispone l'assegnazione dei docenti alle classi di ciascuno
dei moduli organizzativi di cui all'art. 121 e
l'assegnazione degli ambiti disciplinari ai docenti, avendo
cura di garantire le condizioni per la continuita'
didattica, nonche' la migliore utilizzazione delle
competenze e delle esperienze professionali, assicurando,
ove possibile, un'opportuna rotazione nel tempo.
4. Nell'ambito dello stesso modulo organizzativo, i
docenti operano collegialmente e sono contitolari della
classe o delle classi a cui il modulo si riferisce.».
«Art. 145 (Ammissione alle classi successive alla
prima). - 1. Il passaggio da una classe alla successiva
avviene per scrutinio in conformita' al disposto del
precedente art. 144.
2. I docenti di classe possono non ammettere l'alunno
alla classe successiva, soltanto in casi eccezionali su
conforme parere del consiglio di interclasse, riunito con
la sola presenza dei docenti e sulla base di una motivata
relazione.
3. L'alunno non ammesso ripete l'ultima classe
frequentata.».
«Art. 148 (Esame di licenza elementare). - 1. A
conclusione del corso elementare gli alunni sostengono
l'esame di licenza mediante prove scritte e colloquio.
2. L'esame si sostiene in unica sessione; esso
costituisce il momento conclusivo dell'attivita' educativa
e tiene conto delle osservazioni sistematiche sull'alunno
operate dai docenti di classe.
3. La valutazione dell'esame e' fatta collegialmente
dai docenti di classe e da due docenti designati dal
collegio dei docenti e nominati dal direttore didattico.
4. Gli alunni provenienti da scuola privata o familiare
sono ammessi a sostenere l'esame di licenza elementare
nell'unica sessione di cui al comma 2.
5. Le prove suppletive degli esami di licenza
elementare per i candidati assenti per gravi e comprovati
motivi devono concludersi prima dell'inizio delle lezioni
dell'anno scolastico successivo.
6. Con decreto del Ministro della pubblica istruzione,
sentito il Consiglio nazionale della pubblica istruzione,
sono stabilite le prove e le modalita' di svolgimento degli
esami di idoneita' e di licenza.
7. Per le prove di esame sostenute da alunni
handicappati sono adottati i criteri stabiliti dall'art.
318.».
«Art. 149 (Valore della licenza). - 1. La licenza
elementare e' titolo valido per l'iscrizione alla prima
classe della scuola media e per l'ammissione, alle
condizioni previste dal presente testo unico, agli esami di
idoneita' e di licenza di scuola media.
«Art. 150 (Rilascio dell'attestato di licenza). - 1.
Entro dieci giorni dal termine della sessione di esami, i
direttori didattici sono tenuti a rilasciare agli alunni
che conseguono la licenza elementare il relativo attestato.
2. Il rilascio dell'attestato e' gratuito.
3. Della medesima agevolazione godono gli alunni delle
scuole elementari parificate.
4. Ai candidati privatisti che abbiano superato esami
di idoneita' o di licenza presso una scuola statale o
presso una scuola parificata, il rilascio dell'attestato di
idoneita' o di licenza e' del pari gratuito.
5. Gli attestati di cui sopra sono esenti da qualsiasi
imposta, tassa o contributo.».
«Art. 161 (Finalita' e durata della scuola media). -
(Omissis). 2. La scuola media concorre a promuovere la
formazione dell'uomo e del cittadino secondo i principi
sanciti dalla Costituzione e favorisce l'orientamento dei
giovani ai fini della scelta dell'attivita' successiva.».
«Art. 176 (Iscrizione alla prima classe). - 1. Alla
scuola media si accede con la licenza elementare.».
«Art. 177 (Valutazione e scheda personale
dell'alunno). - 1. Il consiglio di classe con la sola
presenza dei docenti, e' tenuto a compilare e a tenere
aggiornata una scheda personale dell'alunno, contenente le
notizie sul medesimo e sulla sua partecipazione alla vita
della scuola, nonche' le osservazioni sistematiche sul suo
processo di apprendimento e sul livello di maturazione
raggiunto sia globalmente sia nelle singole discipline.
2. Al termine di ciascun trimestre o quadrimestre dagli
elementi registrati sulla scheda il consiglio di classe
desume motivati giudizi analitici per ciascuna disciplina e
una valutazione adeguatamente informativa sul livello
globale di maturazione.
3. Per la valutazione degli alunni handicappati si
applica il disposto dell'art. 318.
4. I docenti della classe illustrano ai genitori
dell'alunno o a chi ne fa le veci i giudizi analitici e la
valutazione sul livello globale di maturazione raggiunto
dall'alunno, unitamente alle iniziative eventualmente
programmate in favore dell'alunno medesimo ai sensi
dell'art. 167.
5. Il consiglio di classe, in sede di valutazione
finale, delibera se ammettere o non ammettere alla classe
successiva gli alunni della prima e della seconda classe e
all'esame di licenza gli alunni della terza classe,
formulando un giudizio di idoneita' o, in caso negativo, un
giudizio di non ammissione alla classe successiva o
all'esame di licenza.
6. Il giudizio finale tiene conto dei giudizi analitici
per disciplina e delle valutazioni espresse nel corso
dell'anno sul livello globale di maturazione, con riguardo
anche alle capacita' e alle attitudini dimostrate.
7. La valutazione dell'alunno e il giudizio finale sono
documentati con apposito attestato.
8. ll Ministro della pubblica istruzione, sentito il
Consiglio nazionale della pubblica istruzione, approva con
proprio decreto i modelli della scheda personale e degli
attestati e di ogni altra documentazione ritenuta
necessaria.
9. Il libretto scolastico e' abolito. Nulla e' innovato
per quanto riguarda il libretto scolastico e sanitario per
i figli dei lavoratori emigranti scolarizzati all'estero
adottato a seguito della risoluzione n. 76/12 del 10 marzo
1976 del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.».
«Art. 178 (Accesso alle classi successive alla
prima). - 1. Alle classi seconda e terza si accede dalla
classe immediatamente inferiore quando si sia ottenuta la
promozione con il giudizio di idoneita' di cui al comma 5
dell'art. 177.
2. Alle stesse classi si accede anche per esame di
idoneita', al quale sono ammessi i candidati privatisti che
abbiano compiuto o compiano nel corso dell'anno solare
rispettivamente il 12° e il 13° anno di eta' e siano in
possesso della licenza della scuola elementare, e i
candidati che detta licenza abbiano conseguito,
rispettivamente, da almeno uno o due anni.
3. La promozione e la idoneita' valgono per proseguire
gli studi in qualsiasi scuola statale, pareggiata o
legalmente riconosciuta.».
«Art. 442 (Dotazioni organiche). - 1.
2. L'organico provinciale della scuola elementare e'
determinato ai sensi dell'art. 121.
3.
4. I criteri e le modalita' per la rideterminazione
degli organici e la programmazione delle nuove nomine in
ruolo sono stabiliti con decreto del Ministro della
pubblica istruzione, di concerto con i Ministri del tesoro
e per la funzione pubblica.».
«Art. 129 (Orario delle attivita' didattiche). - 1.
L'orario delle attivita' didattiche nella scuola elementare
ha la durata di ventisette ore settimanali, elevabili fino
ad un massimo di trenta ore in relazione a quanto previsto
dal comma 7.
2.
3. Dall'orario delle attivita' didattiche di cui ai
commi 1 e 2 del presente articolo e' escluso il tempo
eventualmente dedicato alla mensa e al trasporto.
4. Nell'organizzazione dell'orario (settimanale), i
criteri della programmazione dell'attivita' didattica
devono, in ogni caso, rispettare una congrua ripartizione
del tempo dedicato ai diversi ambiti disciplinari senza
sacrificarne alcuno.
5. I consigli di circolo definiscono le modalita' di
svolgimento dell'orario delle attivita' didattiche
scegliendo, sulla base delle disponibilita' strutturali,
dei servizi funzionanti, delle condizioni socio-economiche
delle famiglie, fatta salva comunque la qualita'
dell'insegnamento-apprendimento, fra le seguenti soluzioni:
a) orario antimeridiano e pomeridiano ripartito in
sei giorni della settimana;
b) orario antimeridiano e pomeridiano ripartito in
cinque giorni della settimana.
6.
7. Con decreto del Ministro della pubblica istruzione
e' disposto un ulteriore aumento di orario in relazione
alla graduale attivazione dell'insegnamento della lingua
straniera.».
«Art. 130 (Progetti formativi di tempo lungo). - 1.
Possono realizzarsi, su richiesta delle famiglie, anche per
gruppi di alunni di classi diverse, attivita' di
arricchimento e di integrazione degli insegnamenti
curriculari alle seguenti condizioni:
a) che l'orario complessivo settimanale di attivita'
non superi le trentasette ore, ivi compreso il
"tempo-mensa";
b) che vi siano le strutture necessarie e che siano
effettivamente funzionanti;
c) che il numero degli alunni interessati non sia
inferiore, di norma, a venti;
d) che la copertura dell'orario sia assicurata per
l'intero anno con lo svolgimento, da parte dei docenti
contitolari delle classi cui il progetto si riferisce, di
tre ore di servizio in aggiunta a quelle stabilite per
l'orario settimanale di insegnamento, nei limiti e secondo
le modalita' stabilite in sede di contrattazione collettiva
o, nel caso di mancata disponibilita' degli stessi, con
l'utilizzazione, limitata alle ore necessarie, di altro
docente titolare del plesso o del circolo, tenuto al
completamento dell'orario di insegnamento; ovvero, qualora
non si verifichino dette condizioni, con l'utilizzazione di
altro docente di ruolo disponibile nell'organico
provinciale.
2. Le attivita' di tempo pieno, di cui all'art. 1 della
legge 24 settembre 1971, n. 820, potranno proseguire, entro
il limite dei posti funzionanti nell'anno scolastico
1988-1989, alle seguenti condizioni:
a) che esistano le strutture necessarie e che siano
effettivamente funzionanti;
b) che l'orario settimanale, ivi compreso il
"tempo-mensa", sia stabilito in quaranta ore;
c) che la programmazione didattica e l'articolazione
delle discipline siano uniformate ai programmi vigenti e
che l'organizzazione didattica preveda la suddivisione dei
docenti per ambiti disciplinari come previsto dall'art.
128.
3. I posti derivanti da eventuali soppressioni delle
predette attivita' di tempo pieno saranno utilizzati
esclusivamente per l'attuazione dei moduli organizzativi di
cui all'art. 121.».
«Art. 143 (Iscrizione alla prima classe). - 1. Nessuno
puo' essere iscritto alla prima classe elementare se non ha
raggiunto l'eta' di sei anni.».
«Art. 147 (Esami di idoneita). - 1. Gli alunni
provenienti da scuola privata o familiare sono ammessi a
sostenere esami di idoneita' per la frequenza delle classi
seconda, terza, quarta e quinta.
2. La sessione di esami e' unica. Per i candidati
assenti per gravi e comprovati motivi sono ammesse prove
suppletive che devono concludersi prima dell'inizio delle
lezioni dell'anno scolastico successivo.».
«Art. 162 (Istituzione delle cattedre e dei posti di
ruolo). (Omissis).
5. Nelle scuole medie integrate a tempo pieno sono
istituite, sulla base di criteri stabiliti con decreto del
Ministro della pubblica istruzione, sentito il Consiglio
nazionale della pubblica istruzione, cattedre-orario
comprensive delle ore d'insegnamento delle discipline
curricolari, delle ore di studio sussidiario e delle libere
attivita' complementari.».
- Si riporta il testo degli artt. 100 e 183, commi 1 e
2, del decreto legislativo n. 297 del 1994, come modificato
dal presente decreto:
«Art. 100 (Requisiti per l'ammissione). - 1.
L'ammissione alla scuola materna e' subordinata al possesso
del requisito dell'eta' di cui all'art. 99 e alla
presentazione della certificazione delle vaccinazioni di
cui all'art. 117.».
«Art. 183 (Ammissione all'esame di licenza). - 1. Al
termine della terza classe si sostiene l'esame di licenza
al quale sono ammessi gli alunni giudicati idonei a norma
dell'art. 177, comma 5.
2. All'esame di licenza sono ammessi anche i candidati
privatisti che abbiano compiuto o compiano nel corso
dell'anno solare il quattordicesimo anno di eta', purche'
siano in possesso della licenza elementare. Sono inoltre
ammessi i candidati che detta licenza abbiano conseguito da
almeno un triennio e i candidati che nell'anno in corso
compiano 23 anni di eta'.».



 
ALLEGATO A
(previsto dall'art. 12, comma 2)

Indicazioni Nazionali
per i Piani Personalizzati delle Attivita'
Educative nelle Scuole dell'Infanzia

Le Indicazioni esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le Scuole dell'Infanzia del Sistema Nazionale di Istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e civile
all'istruzione e alla formazione di qualita'.

La Scuola dell'Infanzia

La Scuola dell'Infanzia concorre all'educazione armonica e integrale dei bambini e delle bambine (Successivamente si useranno soltanto i sostantivi "bambino", "bambini" Essi si riferiscono al "tipo" persona, al di la' delle differenze tra maschi e femmine che ogni docente e' tenuto, invece, a considerare con la dovuta attenzione nella concreta azione educativa e didattica.) che, attraverso la famiglia, scelgono di frequentarla dai due anni e mezzo fino all'ingresso nella scuola primaria, nel rispetto e nella valorizzazione dei ritmi evolutivi, delle capacita', delle differenze e dell'identita' di ciascuno, nonche' della responsabilita' educativa delle famiglie
Operando in questa direzione con sistematica professionalita' pedagogica, essa contribuisce alla realizzazione del principio dell'uguaglianza delle opportunita' e alla rimozione degli "ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta' e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all' organizzazione politica, economica e sociale del Paese" (art. 3 della Costituzione)
La Scuola dell'Infanzia e' un ambiente educativo di esperienze concrete e di apprendimenti riflessivi che integra, in un processo di sviluppo unitario, le differenti forme del fare, del sentire, del pensare, dell'agire relazionale, dell'esprimere, del comunicare, del gustare il bello e del conferire senso da parte dei bambini
Richiede attenzione e disponibilita' da parte dell'adulto, stabilita' e positivita' di relazioni umane, flessibilita' e adattabilita' alle situazioni, adozione di interazioni sociali cooperative, clima caratterizzato da simpatia e curiosita', affettivita' costruttiva, gioiosita' ludica, volonta' di partecipazione e di comunicazione significative, intraprendenza progettuale ed operativa.
Esclude impostazioni scolasticistiche che tendono a precocizzare gli apprendimenti formali e, attraverso le apposite mediazioni didattiche, riconosce come connotati essenziali del proprio servizio educativo:

- la relazione personale significativa tra pari e con gli adulti, nei
piu' vari contesti di esperienza, come condizione per pensare, fare
ed agire, - la valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni
(e, in particolare, del gioco di finzione, di immaginazione e di
identificazione per lo sviluppo della capacita' di elaborazione e
di trasformazione simbolica delle esperienze): la strutturazione
ludiforme dell'attivita' didattica assicura ai bambini esperienze
di apprendimento in tutte le dimensioni della loro personalita', - il rilievo al fare produttivo ed alle esperienze dirette di
contatto con la natura, le cose, i materiali, l 'ambiente sociale e
la cultura per orientare e guidare la naturale curiosita' in
percorsi via via piu' ordinati ed organizzati di esplorazione e
ricerca.

All'interno dello scenario delineato, la Scuola dell'infanzia si propone come luogo di incontro, di partecipazione e di cooperazione delle famiglie, come spazio di impegno educativo per la comunita' e come risorsa professionale specifica per assicurare a coloro che la frequentano la massima promozione possibile di tutte le capacita' personali, promozione che si configura come diritto soggettivo di ogni bambino

Obiettivi generali del processo formativo

La Scuola dell'Infanzia rafforza l'identita' personale, l'autonomia e le competenze dei bambini. Essa raggiunge questi obiettivi generali del processo formativo (art. 8 del 275/99), collocandoli all'interno di un progetto di scuola articolato ed unitario, che riconosce, sul piano educativo, la priorita' della famiglia e l'importanza del territorio di appartenenza con le sue risorse sociali, istituzionali e culturali.
In relazione alla maturazione dell'identita' personale, e in una prospettiva che ne integri tutti gli aspetti (biologici, psichici, motori, intellettuali, sociali, morali e religiosi), essa si premura che i bambini acquisiscano atteggiamenti di sicurezza, di stima di se', di fiducia nelle proprie capacita', di motivazione al passaggio dalla curiosita' alla ricerca; vivano in modo equilibrato e positivo i propri stati affettivi, esprimendo e controllando emozioni e sentimenti e rendendosi sensibili a quelli degli altri; riconoscano ed apprezzino l'identita' personale ed altrui nelle connessioni con le differenze di sesso, di cultura e di valori esistenti nelle rispettive famiglie, comunita' e tradizioni di appartenenza.
In relazione alla conquista dell'autonomia, la Scuola dell'infanzia fa si che i bambini, mentre riconoscono le dipendenze esistenti ed operanti nella concretezza del loro ambiente naturale e sociale di vita, siano capaci, in tale contesto, di orientarsi in maniera personale e di compiere scelte anche innovative. Inoltre, si impegna affinche', come singoli e in gruppo, si rendano disponibili all'interazione costruttiva con il diverso e l'inedito e si aprano alla scoperta, all'interiorizzazione e al rispetto pratico dei valori della liberta', della cura di se', degli altri e dell'ambiente, della solidarieta', della giustizia, dell'impegno ad agire per il bene comune.
In relazione allo sviluppo delle competenze, infine la Scuola dell'infanzia, consolidando le capacita' sensoriali, percettive, motorie, sociali, linguistiche ed intellettive del bambino, impegna quest'ultimo nelle prime forme di lettura delle esperienze personali, di esplorazione e scoperta intenzionale ed organizzata della realta' di vita (in senso sociale, geografico e naturalistico, artistico e urbano), nonche' della storia e delle tradizioni locali. In particolare, mette il bambino nella condizione di produrre messaggi, testi e situazioni attraverso una molteplicita' ordinata ed efficace di strumenti linguistici e di modalita' rappresentative, di comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilita' relative a specifici campi di esperienza; di dimostrare ed apprezzare coerenza cognitiva e di comportamenti pratici, insieme a intuizione, immaginazione, creativita', gusto estetico e capacita' di conferimento di senso.

Obiettivi specifici di apprendimento

Il percorso educativo della Scuola dell'Infanzia, nella prospettiva della maturazione del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente atteso per la conclusione del primo ciclo dell'istruzione, utilizza gli obiettivi specifici di apprendimento indicati di seguito per progettare Unita' di Apprendimento che, a partire da obiettivi formativi, mediante apposite scelte di metodi e contenuti, trasformino le capacita' personali di ciascun bambino in competenze.
L'ordinamento degli obiettivi specifici di apprendimento sotto alcuni titoli non obbedisce a nessuna particolare teoria pedagogica e didattica da rispettare e da seguire, ma ad una pragmatica e contingente esigenza di chiarezza espositiva. Ne' tantomeno costituisce una specie di "tabella di marcia" per la successione logica o cronologica delle Unita' di Apprendimento da svolgere nei gruppi classe. Esso ha soltanto lo scopo di indicare i livelli essenziali di prestazione (intesi qui nel senso di standard di prestazione del servizio) che le scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale ad assicurare ai cittadini per mantenere l'unita' del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione, per impedire la frammentazione e la polarizzazione del sistema e, soprattutto, per consentire ai bambini la possibilita' di maturare in termini adatti alla loro eta' tutte le dimensioni tracciate nel Profilo educativo, culturale e professionale
Gli obiettivi specifici di apprendimento non hanno, percio', alcuna pretesa validita' per i casi singoli, siano essi le singole istituzioni scolastiche o, a maggior ragione, i singoli allievi. E' compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, infatti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la liberta' di mediarli, interpretarli, ordinarli, distribuirli ed organizzarli negli obiettivi formativi delle diverse Unita' di Apprendimento, considerando, da un lato, le capacita' complessive di ogni bambino e, dall'altro, le teorie pedagogiche e le pratiche didattiche piu' adatte a trasformarle in competenze. Allo stesso tempo, tuttavia, e' compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti assumersi la responsabilita' di "rendere conto" delle scelte fatte e di porre le famiglie e il territorio nella condizione di conoscerle e di condividerle.
Per quanto presentati in maniera elencatoria, infine, va ricordato che gli obiettivi specifici di apprendimento obbediscono, in verita', ciascuno, al principio della sintesi e dell'ologramma l'uno rimanda sempre funzionalmente all'altro e non sono mai, per quanto possano essere minuti e parziali, richiusi su se stessi, bensi' aperti ad un complesso, continuo e unitario rimando reciproco.

Il se' e l'altro

1. Rafforzare l'autonomia, la stima di se', l'identita'
2. Rispettare e aiutare gli altri, cercando di capire i loro pensieri, azioni e sentimenti; rispettare e valorizzare il mondo animato e inanimato che ci circonda.
3. Accorgersi se, e in che senso, pensieri, azioni e sentimenti dei maschi e delle femmine mostrino differenze, e perche'.
4. Lavorare in gruppo, discutendo per darsi regole di azione, progettando insieme e imparando sia a valorizzare le collaborazioni, sia ad affrontare eventuali defezioni.
5. Conoscere la propria realta' territoriale (luoghi, storie, tradizioni) e quella di altri bambini (vicini e lontani) per confrontare le diverse situazioni anche sul piano del loro "dover essere".
6. Registrare i momenti e le situazioni che suscitano paura, stupore, sgomento, diffidenza, ammirazione, disapprovazione, compiacimento estetico, gratitudine, generosita', simpatia, amore, interrogarsi e discutere insieme sul senso che hanno per ciascuno questi sentimenti e come sono, di solito, manifestati.
7. Soffermarsi sul senso della nascita e della morte, delle origini della vita e del cosmo, della malattia e del dolore, del ruolo dell'uomo nell'universo, dell'esistenza di Dio, a partire dalle diverse risposte elaborate e testimoniata in famiglia e nelle comunita' di appartenenza.

Corpo, movimento, salute

1. Rappresentare in modo completo e strutturato la figura umana; interiorizzare e rappresentare il proprio corpo, fermo e in movimento; maturare competenze di motricita' fine e globale.
2. Muoversi con destrezza nello spazio circostante e nel gioco, prendendo coscienza della propria dominanza corporea e della lateralita', coordinando i movimenti degli arti.
3. Muoversi spontaneamente e in modo guidato, da soli e in gruppo, esprimendosi in base a suoni, rumori, musica, indicazioni ecc.
4. Curare in autonomia la propria persona, gli oggetti personali, l'ambiente e i materiali comuni nella prospettiva della salute e dell'ordine.
5. Controllare l'affettivita' e le emozioni in maniera adeguata all'eta', rielaborandola attraverso il corpo e il movimento.

Fruizione e produzione di messaggi

1. Parlare, descrivere, raccontare, dialogare, con i grandi e con i coetanei, lasciando trasparire fiducia nelle proprie capacita' di espressione e comunicazione e scambiandosi domande, informazioni, impressioni, giudizi e sentimenti.
2. Ascoltare, comprendere e riesprimere narrazioni lette o improvvisate di fiabe, favole, storie, racconti e resoconti.
3. Riconoscere testi della letteratura per l'infanzia letti da adulti o visti attraverso mass media (dal computer alla tv), e motivare gusti e preferenze
4. Individuare, su di se' e per gli altri, le caratteristiche che differenziano gli atti dell'ascoltare e del parlare, del leggere e dello scrivere, distinguendo tra segno della parola, dell'immagine, del disegno e della scrittura, tra significante e significato.
5. Elaborare congetture e codici personali in ordine alla lingua scritta
6. Disegnare, dipingere, modellare, dare forma e colore all'esperienza, individualmente e in gruppo, con una varieta' creativa di strumenti e materiali, "lasciando traccia" di se'
7. Utilizzare il corpo e la voce per imitare, riprodurre, inventare suoni, rumori, melodie anche col canto, da soli e in gruppo; utilizzare e fabbricare strumenti per produrre suoni e rumori, anche in modo coordinato col gruppo.
8. Incontrare diverse espressioni di arte visiva e plastica presenti nel territorio per scoprire quali corrispondono ai propri gusti e consentono una piu' creativa e soddisfacente espressione del proprio mondo
9. Sperimentare diverse forme di espressione artistica del mondo interno ed esterno attraverso l'uso di un'ampia varieta' di strumenti e materiali, anche multimediali (audiovisivi, tv, cd-rom, computer), per produzioni singole e collettive

Esplorare, conoscere e progettare

1. Coltivare, con continuita' e concretezza, propri interessi e proprie inclinazioni.
2. Osservare chi fa qualcosa con perizia per imparare, aiutare a fare e realizzare lavori e compiti a piu' mani e con competenze diverse.
3. Toccare, guardare, ascoltare, fiutare, assaggiare qualcosa e dire che cosa si e' toccato, visto, udito, odorato, gustato, ricercando la proprieta' dei termini
4. Contare oggetti, immagini, persone, aggiungere, togliere e valutare la quantita', ordinare e raggruppare per colore, forma, grandezza ecc.
5. Collocare persone, fatti ed eventi nel tempo, ricostruire ed elaborare successioni e contemporaneita'; registrare regolarita' e cicli temporali
6. Localizzare e collocare se stesso, oggetti e persone in situazioni spaziali, eseguire percorsi o organizzare spazi sulla base di indicazioni verbali e/o non verbali, guidare in maniera verbale e/o non verbale il percorso di altri, oppure la loro azione organizzativa riguardante la distribuzione di oggetti e persone in uno spazio noto.
7. Manipolare, smontare, montare, piantare, legare ecc., seguendo un progetto proprio o di gruppo, oppure istruzioni d'uso ricevute.
8. Elaborare progetti propri o in collaborazione, da realizzare con continuita' e concretezza
9. Adoperare lo schema investigativo del "chi, che cosa, quando, come, perche'?" per risolvere problemi, chiarire situazioni, raccontare fatti, spiegare processi
10. Commentare, individuare collegamenti, operare semplici inferenze, proporre ipotesi esplicative di problemi.
11. Negoziare con gli altri spiegazioni di problemi e individuare i modi per verificare quali risultino, alla fine, le piu' persuasive e pertinenti.
12. Ricordare e ricostruire attraverso diverse forme di documentazione quello che si e' visto, fatto, sentito, e scoprire che il ricordo e la ricostruzione possono anche differenziarsi.

Obiettivi formativi e Piani Personalizzati delle Attivita' Educative

La scelta degli obiettivi formativi L'identificazione degli obiettivi formativi puo' scaturire dalla armonica combinazione di due diversi percorsi. Il primo e' quello che si fonda sull'esperienza degli allievi e individua a partire da essa le dissonanze cognitive e non cognitive che possono giustificare la formulazione di obiettivi formativi da raggiungere, alla portata delle loro capacita' e, in prospettiva, coerenti sia con il Profilo educativo, culturale e professionale, sia con il maggior numero possibile di obiettivi specifici di apprendimento. Il secondo e' quello che puo' ispirarsi direttamente al Profilo e agli obiettivi specifici di apprendimento e che considera se e quando, attraverso quali apposite mediazioni professionali di tempo, di luogo, di qualita' e quantita', di relazione, di azione e di circostanza, aspetti dell'uno e degli altri possono inserirsi nella storia narrativa personale o di gruppo degli allievi, e possono essere percepiti da ciascun bambino, e dalla sua famiglia, nel contesto della classe, della scuola e dell'ambiente, come traguardi importanti e significativi per la propria crescita individuale
Nell'uno e nell'altro caso, comunque, gli obiettivi formativi sono dotati di una intrinseca e sempre aperta carica problematica e presuppongono una dinamicita' che li rende, allo stesso tempo, sempre, per ogni bambino e famiglia, punto di partenza e di arrivo, condizione e risultato di ulteriori maturazioni. Inoltre, non possono essere mai formulati in maniera atomizzata e previsti in corrispondenza di performance tanto analitiche quanto, nella complessita' del vissuto del bambino, inesistenti. A maggior ragione, infatti, si ripete, anzi, di piu' si moltiplica, a livello di obiettivi formativi l'esigenza di riferirsi al principio della sintesi e dell'ologramma, gia' menzionato a proposito degli obiettivi specifici di apprendimento. Se non testimoniassero la traduzione di questo principio nel concreto delle relazioni educative e delle esperienze personali di apprendimento che si svolgono nei gruppi di lavoro scolastici difficilmente, del resto, potrebbero essere ancora definiti "formativi".
Unita' di Apprendimento e Piani Personalizzati delle Attivita' Educative. L'insieme di uno o piu' obiettivi formativi, della progettazione delle attivita', dei metodi e delle soluzioni organizzative necessarie per trasformarli in competenze dei bambini, nonche' delle modalita' di verifica delle conoscenze, abilita' e competenze acquisite, va a costituire le Unita' di Apprendimento, individuali o di gruppo.
L'insieme delle Unita' di Apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali differenziazioni che si fossero rese nel tempo necessarie per singoli alunni, costituisce il Piano Personalizzato delle Attivita' Educative, che resta a disposizione delle famiglie e da cui si ricava anche documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle competenze individuali.
Il Pof. L'ispirazione culturale-pedagogica, i collegamenti con gli enti territoriali e l'unita' anche didattico-organizzativa dei Piani Personalizzati delle Attivita' Educative elaborati dai gruppi docenti si evincono dal Piano dell'Offerta Formativa di istituto

Il Portfolio delle competenze individuali

Nella Scuola dell'Infanzia, l'osservazione occasionale e sistematica dei bambini e la documentazione della loro attivita' consentono di cogliere e valutare le loro esigenze, di riequilibrare via via le proposte educative in base alla qualita' e alla quantita' delle loro risposte e di condividerle con le loro famiglie.
L'osservazione e' finalizzata alla comprensione e all'interpretazione dei comportamenti, li contestualizza e li analizza nei loro significati. I livelli raggiunti da ciascuno, al di la' di ogni notazione classificatoria, sono descritti piu' che misurati e compresi piu' che giudicati. Compito della Scuola dell'Infanzia e', infatti, identificare processi aperti da promuovere, sostenere e rafforzare, per consentire ad ogni allievo di dare il meglio delle proprie capacita', nelle diverse situazioni
In tale ottica, la Scuola dell'Infanzia accompagna ciascun bambino con un apposito Portfolio (o cartella) delle competenze a mano a mano sviluppate, che comprende:

1 una descrizione essenziale dei percorsi seguiti e dei progressi
educativi raggiunti, 2 una documentazione regolare, ancorche' significativa, di elaborati
che offra indicazioni di orientamento fondate sulle risorse, i modi
e i tempi dell'apprendimento, gli interessi, le attitudini e le
aspirazioni personali dei bambini.

Il Portfolio delle competenze individuali e' compilato ed aggiornato dai docenti di sezione; questi svolgono anche la funzione di tutor e, in questa veste, seguono ed indirizzano la maturazione personale degli allievi per l'intera durata della Scuola dell'Infanzia.
Poiche' il Portfolio non e' un contenitore di materiali disordinati e non organizzati, e' dovere di ogni istituzione scolastica individuare i criteri di scelta e di ordinamento all'interno di un percorso professionale che valorizzi le pratiche dell'autonomia di ricerca e di sviluppo e il principio della cooperazione educativa della famiglia. La riflessione critica sul Portfolio e sulla sua compilazione, infatti, costituisce un'occasione per migliorare e comparare le pratiche di insegnamento, per stimolare i bambini all'autovalutazione e alla conoscenza di se' e, infine, per corresponsabilizzare in maniera sempre piu' rilevante i genitori nei processi educativi.
Una particolare attenzione dovra' essere riservata dai docenti al passaggio dei bambini che sono stati loro affidati, sia dal nido o dall'ambiente familiare alla Scuola dell'Infanzia, sia dalla Scuola dell'Infanzia alla Scuola Primaria. Il principio della continuita' educativa esige che questo passaggio sia ben monitorato e che i docenti, nell'anno precedente e in quello successivo, collaborino, in termini di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di attivita' educative e didattiche, con la famiglia, con il personale che ha seguito i bambini negli asili nido e con i colleghi della scuola primaria, a partire dal coordinatore-tutor della classe prima.
Il Portfolio assume un particolare valore nell'ultimo anno della Scuola dell'Infanzia. I genitori, infatti, possono decidere se iscrivere i figli alla Scuola Primaria prima dei sei anni d'eta'. E' opportuno che tale scelta sia compiuta dopo una approfondita discussione con il tutor che ha seguito l'evoluzione del bambino nel contesto scolastico e che puo' confrontare la sua maturita' con quella di molti coetanei. Il Portfolio diventa cosi' l'occasione documentaria perche' il tutor offra ai genitori tutti gli elementi per una migliore conoscenza dei ritmi e dei risultati di maturazione del bambino.
E' utile, comunque, che la Scuola dell'Infanzia segua, negli anni successivi, in collaborazione con la Scuola Primaria, l'evoluzione del percorso scolastico degli allievi perche' possa migliorare il proprio complessivo know how formativo e orientativo, ed affinare, in base alla riflessione critica sull'esperienza compiuta, le proprie competenze professionali di intuizione e giudizio e le proprie pratiche professionali autovalutative.

Vincoli organizzativi

Le istituzioni scolastiche predispongono i Piani dell'Offerta Formativa di istituto e i Piani Personalizzati delle Attivita' Educative degli allievi, impiegando

- l'organico d'istituto, definito secondo le disposizioni di cui al
decreto legislativo di attuazione della legge 53/2003, - le opportunita' dell'autonomia didattica ed organizzativa prevista
dal DPR 275/99, in particolare, le opportunita' relative alla
costituzione di Laboratori per lavorare, a seconda delle esigenze
di apprendimento individuali dei bambini, in gruppi, di sezione e/o
di intersezione, di livello, di compito o elettivi, - un docente coordinatore dell'equipe pedagogica che lavora nel
plesso (o in piu' plessi a livello territoriale se nel proprio vi
sono meno di tre sezioni) allo scopo di promuovere l'armonia e
l'unita' della progettazione didattica e organizzativa delle
diverse attivita' educative, in costante rapporto con le famiglie,
con il territorio e con il dirigente; - un orario annuale che, sebbene sempre strutturato in maniera
organica e in se' compiuta sui piano educativo, oscilli, a seconda
dell'eta' dei bambini, delle esigenze delle famiglie, delle
condizioni socio-ambientali e delle convenzioni con enti ed
istituzioni del territorio per lo svolgimento di determinate
attivita' o servizi, tra moduli di 875 e di 1700 ore annuali,
moduli che sono comunque scelti all'atto dell'iscrizione; - eventuali convenzioni con gli enti locali per la costituzione,
quando e' possibile, di sezioni con bambini d'eta' inferiore a tre
anni, di raccordo con gli asili nido, per l'intero anno o per parti
di esso, a seconda dei progetti educativi e didattici formulati
dalle istituzioni scolastiche.
 
ALLEGATO B
(previsto dall'articolo 13, comma 3)

Indicazioni Nazionali
per i Piani di Studio Personalizzati
nella Scuola Primaria

Le Indicazioni esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le Scuole Primarie del Sistema Nazionale di Istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e civile
all'istruzione e alla formazione di qualita'

La Scuola Primaria

Successiva alla Scuola dell'Infanzia, essa e' Primaria non tanto, o almeno non solo, nel senso comune che e' la prima Scuola obbligatoria del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione, oppure perche' in quasi tutti i Paesi dell'Ocse e' aggettivata in questo modo, quanto e soprattutto per un'altra serie di ragioni che affondano le loro radici nella nostra migliore tradizione pedagogica e che qui si presentano senza attribuire all'ordine con cui sono esposte alcun particolare valore gerarchico.
La prima e' culturale. Essa promuove nei fanciulli e nelle fanciulle (Successivamente si useranno soltanto i sostantivi "fanciullo", "fanciulli", oppure "allievo", "allievi". Essi si riferiscono al "tipo" persona, al di la' delle differenze tra maschi e femmine che ogni docente dovra' considerare nella concreta azione educativa e didattica.) l'acquisizione di tutti i tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza delle conoscenze e delle abilita', comprese quelle metodologiche di indagine, indispensabili alla comprensione intersoggettiva del mondo umano, naturale e artificiale, nel quale si vive. In questo senso, aiutando il passaggio dal "sapere comune" al "sapere scientifico", costituisce la condizione stessa dell'edificio culturale e della sua successiva sempre piu' approfondita sistemazione ed evoluzione critica.
La seconda e' gnoseologica ed epistemologica. L'esperienza e' l'abbrivo di ogni conoscenza. Non e' possibile giungere ad una conoscenza formale che rifletta astrattamente sui caratteri logici di se stessa senza passare da una conoscenza che scaturisca da una continua negoziazione operativa con l'esperienza. La Scuola Primaria e' il luogo in cui ci si abitua a radicare le conoscenze (sapere) sulle esperienze (il fare e l'agire), a integrare con sistematicita' le due dimensioni e anche a concepire i primi ordinamenti formali, semantici e sintattici, disciplinari e interdisciplinari, del sapere cosi' riflessivamente ricavato.
La terza e' sociale. Essa assicura obbligatoriamente a tutti i fanciulli le condizioni culturali, relazionali, didattiche e organizzative idonee a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale" che, limitando di fatto la liberta' e la giustizia dei cittadini, "impediscono il pieno sviluppo della persona umana" indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali (art. 3 della Costituzione). Senza quest'opera di de-condizionamento che la Scuola Primaria e' chiamata a svolgere sarebbero largamente pregiudicati i traguardi della giustizia e dell'integrazione sociale.
La quarta e' etica. Per "concorrere al progresso materiale o spirituale della societa'" (art. 4 della Costituzione) e' necessario superare le forme di egocentrismo e praticare, invece, i valori del reciproco rispetto, della partecipazione, della collaborazione, dell'impegno competente e responsabile, della cooperazione e della solidarieta'. La Scuola Primaria, in quanto prima occasione obbligatoria per tutti di esercizio costante, sistematico di questi valori, in stretto collegamento con la famiglia crea le basi per la loro successiva adozione come costume comunitario a livello locale, nazionale e internazionale.
L'ultima e' psicologica. Proseguendo il cammino iniziato dalla famiglia e dalla scuola dell'infanzia, la Scuola Primaria insegna a tutti i fanciulli l'alfabeto dell'integrazione affettiva della personalita' e pone la basi per una immagine realistica, ma positiva di se', in grado di valorizzare come potenzialita' personale anche cio' che, in determinati contesti di vita, puo' apparire e magari e' un'oggettiva limitazione.
Per tutte queste ragioni, la Scuola Primaria e' l'ambiente educativo di apprendimento, nel quale ogni fanciullo trova le occasioni per maturare progressivamente le proprie capacita' di autonomia, di azione diretta, di relazioni umane, di progettazione e verifica, di esplorazione, di riflessione logico-critica e di studio individuale.

Obiettivi generali del processo formativo

Valorizzare l'esperienza del fanciullo. I fanciulli che entrano nella Scuola Primaria hanno gia' maturato concettualizzazioni intuitive, parziali e generali, che impiegano per spiegare tutti i fenomeni che incontrano; anche quelli piu' complessi. Si puo' dire che abbiano maturato in famiglia, nei rapporti con gli altri e con il mondo, nella scuola dell'infanzia non soltanto una "loro" fisica, chimica, geologia, storia, arte ecc "ingenue", ma che abbiano elaborato anche una "loro" altrettanto "ingenua", ma non per questo meno unitaria, organica e significativa visione del mondo e della

vita. La Scuola Primaria si propone, anzitutto, di apprezzare questo patrimonio conoscitivo, valoriale e comportamentale ereditato dal fanciullo, e di dedicare particolare attenzione alla sua considerazione, esplorazione e discussione comune.
La corporeita' come valore. La Scuola Primaria e' consapevole che ogni dimensione simbolica che anima il fanciullo e le sue relazioni familiari e sociali e' inscindibile dalla sua corporeita' Nella persona, infatti, non esistono separazioni e il corpo non e' il "vestito" di ogni individuo, ma piuttosto il suo modo globale di essere nel mondo e di agire nella societa'. Per questo l'avvaloramento dell'espressione corporea e' allo stesso tempo condizione e risultato dell'avvaloramento di tutte le altre dimensioni della persona la razionale, l'estetica, la sociale, l'operativa, l'affettiva, la morale e la spirituale religiosa. E viceversa.
Esplicitare le idee e i valori presenti nell'esperienza. La Scuola Primaria, coinvolgendo la famiglia e nel rispetto della coscienza morale e civile di ciascuno, mira, inoltre, a far esplicitare ai fanciulli l'implicito e lo scontato presente nel patrimonio di visioni, teorie e pratiche che ha accumulato, e ad assumere consapevolmente queste ultime, insieme ai valori che contengono, in armonia con la Costituzione della Repubblica Italiana.
Dal mondo delle categorie empiriche al mondo delle categorie formali. La Scuola Primaria accompagna i fanciulli a passare dal mondo e dalla vita ordinati, interpretati ed agiti solo alla luce delle categorie presenti nel loro patrimonio culturale, valoriale e comportamentale al mondo e alla vita ordinati ed interpretati anche alla luce delle categorie critiche, semantiche e sintattiche, presenti nelle discipline di studio e negli ordinamenti formali del sapere accettati a livello di comunita' scientifica. In questo passaggio, tiene conto che gli allievi "accomodano" sempre i nuovi apprendimenti e comportamenti con quelli gia' interiorizzati e condivisi, e che il ricco patrimonio di precomprensioni, di conoscenze ed abilita' tacite e sommerse gia' posseduto da ciascuno influisce moltissimo sui nuovi apprendimenti formali e comportamentali. Alla luce di questa dinamica, la Scuola Primaria favorisce l'acquisizione da parte dell'alunno sia della lingua italiana, indispensabile per tutti i fanciulli alla piena fruizione delle opportunita' formative scolastiche ed extrascolastiche, sia di una lingua comunitaria, l'inglese, privilegiando, ove possibile, la coltivazione dell'eventuale lingua madre che fosse diversa dall'italiano Parallelamente, essa favorisce l'acquisizione delle varie modalita' espressive di natura artistico-musicale, dell'approccio scientifico e tecnico, delle coordinate storiche, geografiche ed organizzative della vita umana e della Convivenza civile, mantenendo costante l'attenzione alla parzialita' di ogni prospettiva di ordinamento formale dell'esperienza e al bisogno continuo di unita' della cultura pur nella distinzione delle prospettive in cui si esprime.
Dalle idee alla vita: il confronto interpersonale. La Scuola Primaria, grazie a questo graduale e progressivo percorso di riflessione critica attivato a partire dall'esperienza, sempre in stretta collaborazione con la famiglia, si propone di arricchire sul piano analitico e sintetico la "visione del mondo e della vita" dei fanciulli, di integrare tale visione nella loro personalita' e di stimolarne l'esercizio nel concreto della propria vita, in un continuo confronto interpersonale di natura logica, morale e sociale che sia anche affettivamente significativo. In questo senso, tutte le maturazioni acquisite dai fanciulli vanno orientate verso la cura e il miglioramento di se' e della realta' in cui vivono, a cominciare dalla scuola stessa, e verso l'adozione di "buone pratiche" in tutte le dimensioni della vita umana, personale e comunitaria.
La diversita' delle persone e delle culture come ricchezza. La Scuola Primaria utilizza situazioni reali e percorsi preordinati per far acquisire ai fanciulli non solo la consapevolezza delle varie forme, palesi o latenti, di disagio, diversita' ed emarginazione esistenti nel loro ambiente prossimo e nel mondo che ci circonda, ma anche la competenza necessaria ad affrontarle e superarle con autonomia di giudizio, rispetto nei confronti delle persone e delle culture coinvolte, impegno e generosita' personale Parimenti, essa porta ogni allievo non solo alla presa di coscienza della realta' dell'handicap e delle sue forme umane, ma lo stimola anche ad operare e a ricercare con sensibilita', rispetto, creativita' e partecipazione allo scopo di trasformare sempre l'integrazione dei compagni in situazione di handicap in una risorsa educativa e didattica per tutti.
Praticare l'impegno personale e la solidarieta' sociale. La Scuola Primaria opera, quindi, in modo che gli alunni, in ordine alla realizzazione dei propri fini ed ideali, possano sperimentare l'importanza sia dell'impegno personale, sia del lavoro di gruppo attivo e solidale, attraverso i quali accettare e rispettare l'altro, dialogare e partecipare in maniera costruttiva alla realizzazione di obiettivi comuni. In questo senso, trova un esito naturale nell'esercizio competente di tutte le "buone pratiche" richieste dalla Convivenza Civile a livello e in prospettiva locale, nazionale, europea e mondiale.
In conclusione, il percorso complessivamente realizzato nella Scuola Primaria promuove l'educazione integrale della personalita' dei fanciulli, stimolandoli all'autoregolazione degli apprendimenti, ad un'elevata percezione di autoefficacia, all'autorinforzo cognitivo e di personalita', alla massima attivazione delle risorse di cui sono dotati, attraverso l'esercizio dell'autonomia personale, della responsabilita' intellettuale, morale e sociale, della creativita' e del gusto estetico.

Obiettivi specifici di apprendimento

Il percorso educativo della Scuola Primaria, nella prospettiva della maturazione del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla conclusione del I ciclo dell'istruzione, utilizza gli obiettivi specifici di apprendimento indicati nelle tabelle allegate per progettare Unita' di Apprendimento. Queste partono da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi, definiti anche con i relativi standard di apprendimento, si sviluppano mediante appositi percorsi di metodo e di contenuto e valutano, alla fine, sia il livello delle conoscenze e delle abilita' acquisite, sia se e quanto esse abbiano maturato le competenze personali di ciascun allievo (art. 8 del DPR 275/99).
Gli obiettivi specifici di apprendimento indicati nelle tabelle allegate sono ordinati per discipline, da un lato, e per 'educazioni' che trovano la loro sintesi nell'unitaria educazione alla Convivenza civile, dall'altro. Non bisogna, comunque, a questo proposito, trascurare tre consapevolezze.
- La prima ci avverte che l'ordine epistemologico di presentazione delle conoscenze e delle abilita' che costituiscono gli obiettivi specifici di apprendimento non va confuso con il loro ordine di svolgimento psicologico e didattico con gli allievi. L'ordine epistemologico vale solo per i docenti e disegna una mappa culturale, semantica e sintattica, che essi devono padroneggiare anche nei dettagli e mantenere certamente sempre viva ed aggiornata sul piano scientifico al fine di poterla poi tradurre in azione educativa e organizzazione didattica coerente ed efficace. L'ordine di svolgimento psicologico e didattico, come si intuisce, vale, invece, per gli allievi, e' tutto affidato alle determinazioni professionali delle istituzioni scolastiche e dei docenti ed entra in gioco quando si passa dagli obiettivi specifici di apprendimento nazionali agli obiettivi formativi personalizzati. Per questo non bisogna attribuire al primo ordine la funzione del secondo Soprattutto, non bisogna cadere nell'equivoco di impostare e condurre le attivita' didattiche con gli allievi quasi fossero in una pretesa corrispondenza biunivoca con ciascun obiettivo specifico di apprendimento. L'insegnamento, in questo caso, infatti, diventerebbe una forzatura non accettabile. Al posto di essere frutto del giudizio e della responsabilita' professionale necessari per progettare in situazione le Unita' di Apprendimento con i relativi obiettivi formativi personalizzati a partire dagli obiettivi specifici di apprendimento nazionali (cfr. il prossimo paragrafo), ridurrebbe l'attivita' didattica ad una astratta ed universale esecuzione applicativa degli obiettivi specifici di apprendimento stessi. Inoltre, la trasformerebbe in una ossessiva e meccanica successione atomizzata di esercizi/verifiche che toglierebbe ogni respiro educativo e culturale unitario all'esperienza scolastica, oltre che autonomia alla professione docente.
- La seconda consapevolezza ricorda che gli obiettivi specifici di apprendimento indicati per le diverse discipline e per l'educazione alla Convivenza civile, se pure sono presentati in maniera analitica, obbediscono, in realta', ciascuno, al principio della sintesi e dell'ologramma gli uni rimandano agli altri; non sono mai, per quanto possano essere autoreferenziali, richiusi su se stessi, ma sono sempre un complesso e continuo rimando al tutto. Un obiettivo specifico di apprendimento di una delle dimensioni della Convivenza civile, quindi, e' e deve essere sempre anche disciplinare e viceversa; analogamente, un obiettivo specifico di apprendimento di matematica e' e deve essere sempre, allo stesso tempo, non solo ricco di risonanze di natura linguistica, storica, geografica, espressiva, estetica, motoria, sociale, morale, religiosa, ma anche lievitare comportamenti personali adeguati alla Convivenza civile. E' cosi' per qualsiasi altro obiettivo specifico d'apprendimento. Dentro la disciplinarita' anche piu' spinta, in sostanza, va sempre rintracciata l'apertura inter e trans-disciplinare la parte che si lega al tutto e il tutto che non si da' se non come parte. E dentro, o dietro, le 'educazioni' che scandiscono l'educazione alla Convivenza civile vanno sempre riconosciute le discipline, cosi' come attraverso le discipline non si fa altro che promuovere l'educazione alla Convivenza civile e, attraverso questa, nient'altro che l'unica educazione integrale di ciascuno a cui tutta l'attivita' scolastica e' indirizzata.
- La terza consapevolezza riguarda, quindi, il significato e la funzione da attribuire alle tabelle degli obiettivi specifici di apprendimento Esse hanno lo scopo di indicare con la maggior chiarezza e precisione possibile i livelli essenziali di prestazione (intesi qui nel senso di standard di prestazione del servizio) che le scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale ad assicurare ai cittadini per mantenere l'unita' del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione, per impedire la frammentazione e la polarizzazione del sistema e, soprattutto, per consentire ai fanciulli la possibilita' di maturare in tutte le dimensioni tracciate nel Profilo educativo, culturale e professionale previsto per la conclusione del primo ciclo degli studi. Non hanno, percio', alcuna pretesa validita' per i casi singoli, siano essi le singole istituzioni scolastiche o, a maggior ragione, i singoli allievi. E' compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, infatti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la liberta' di mediare, interpretare, ordinare, distribuire ed organizzare gli obiettivi specifici di apprendimento negli obiettivi formativi, nei contenuti, nei metodi e nelle verifiche delle Unita' di Apprendimento, considerando, da un lato, le capacita' complessive di ogni fanciullo che devono essere sviluppate al massimo grado possibile e, dall'altro, le teorie pedagogiche e le pratiche didattiche piu' adatte a trasformarle in competenze personali. Allo stesso tempo, tuttavia, e' compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti assumersi la responsabilita' di "rendere conto" delle scelte fatte e di porre gli allievi, le famiglie e il territorio nella condizione di conoscerle e di condividerle

Obiettivi formativi e Piani di Studio Personalizzati

Il "cuore" del processo educativo si ritrova, quindi, nel compito delle istituzioni scolastiche e dei docenti di progettare le Unita' di Apprendimento caratterizzate da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi che si affidano al loro peculiare servizio educativo, compresi quelli in situazione di handicap, e volte a garantire la trasformazione delle capacita' di ciascuno in reali e documentate competenze.
La scelta degli obiettivi formativi. L'identificazione degli obiettivi formativi puo' scaturire dalla armonica combinazione di due diversi percorsi. Il primo e' quello che si fonda sull'esperienza degli allievi e individua a partire da essa le dissonanze cognitive e non cognitive che possono giustificare la formulazione di obiettivi formativi da raggiungere, alla portata delle capacita' degli allievi e, in prospettiva, coerenti con il Profilo educativo, culturale e professionale, nonche' con il maggior numero possibile di obiettivi specifici di apprendimento. Il secondo e' quello che puo' ispirarsi direttamente al Profilo educativo, culturale e professionale e agli obiettivi specifici di apprendimento e che considera se e quando, attraverso quali apposite mediazioni professionali di tempo, di luogo, di qualita' e quantita', di relazione, di azione e di circostanza, aspetti dell'uno e degli altri possono inserirsi nella storia narrativa personale o di gruppo degli allievi, e possono essere percepiti da ciascun fanciullo, e dalla sua famiglia, nel contesto della classe, della scuola e dell'ambiente, come traguardi

importanti e significativi per la propria crescita individuale.
Nell'uno e nell'altro caso, comunque, gli obiettivi formativi sono dotati di una intrinseca e sempre aperta carica problematica e presuppongono una dinamicita' che li rende, allo stesso tempo, sempre, per ogni fanciullo e famiglia, punto di partenza e di arrivo, condizione risultato di ulteriori maturazioni. Inoltre, non possono essere mai formulati in maniera atomizzata e previsti quasi come performance tanto analitiche quanto, nella complessita' del reale, inesistenti. A livello di obiettivi formativi si ripete, infatti, anzi si moltiplica, l'esigenza di riferirsi al principio della sintesi e dell'ologramma gia' menzionato a proposito degli obiettivi specifici di apprendimento. Se non testimoniassero la traduzione di questo principio nel concreto delle relazioni educative e delle esperienze personali di apprendimento che si svolgono nei diversi gruppi di lavoro scolastici difficilmente, del resto, potrebbero essere ancora definiti "formativi"
Gli obiettivi formativi fino al primo biennio. Per questo, nel primo anno e nel primo biennio, vanno sempre esperiti a partire da problemi ed attivita' ricavati dall'esperienza diretta dei fanciulli. Tali problemi ed attivita', per definizione, sono sempre unitarie e sintetiche, quindi mai riducibili ne' ad esercizi segmentati ed artificiali, ne' alla comprensione assicurata da singole prospettive disciplinari o da singole 'educazioni'. Richiedono, piuttosto, sempre, la mobilitazione di sensibilita' e prospettive pluri, inter e transdisciplinari, nonche' il continuo richiamo all'integralita' educativa. Inoltre, aspetto ancora piu' importante, esigono che siano sempre dotate di senso, e quindi motivanti, per chi le svolge. Sara', allo stesso tempo, preoccupazione dei docenti far scoprire agli allievi la progressiva possibilita' di aggregare i quadri concettuali a mano a mano ricavati dall'esperienza all'interno di repertori via via piu' formali, che aprano all'ordinamento disciplinare e interdisciplinare del sapere.
Gli obiettivi formativi nel secondo biennio. Nel secondo biennio, quasi a conclusione di un itinerario formativo che ha portato i fanciulli a scoprire riflessivamente nella loro unitaria e complessa esperienza personale e socio-ambientale la funzionalita' interpretativa, sistematicamente ordinatoria e, soprattutto, critica della semantica e della sintassi disciplinari, e' possibile cominciare a coniugare senso globale dell'esperienza personale e rigore del singolo punto di vista disciplinare, organicita' pluri, inter e transdisciplinare e svolgimento sistematico delle singole discipline, integralita' dell'educazione e attenzione a singoli e peculiari aspetti di essa. Per questo, senza voler mai abbandonare l'aggancio globale all'esperienza e l'integralita' di ogni processo educativo, e' possibile organizzare le singole attivita' scolastiche per discipline e per una o piu' 'educazioni' appartenenti all'unica Convivenza civile.
Unita' di Apprendimento e Piani di Studio personalizzati. Le Unita' di Apprendimento, individuali, di gruppi di livello, di compito o elettivi oppure di gruppo classe, sono costituite dalla progettazione. a) - di uno o piu' obiettivi formativi tra loro integrati (definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilita' coinvolte); b) delle attivita' educative e didattiche unitarie, dei metodi, delle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati, c) - delle modalita' con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilita' acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilita' si sono trasformate in competenze personali di ciascuno. Ogni istituzione scolastica, o ogni gruppo docente, decidera' il grado di analiticita' di questa progettazione delle Unita' di Apprendimento.
L'insieme delle Unita' di Apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali differenziazioni che si fossero rese opportune per singoli alunni, da origine al Piano di Studio Personalizzato, che resta a disposizione delle famiglie e da cui si ricava anche la documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle competenze individuali.
Il Pof. L'ispirazione culturale-pedagogica, i collegamenti con gli enti territoriali e l'unita' anche didattico-organizzativa dei Piani di Studio Personalizzati elaborati dai gruppi docenti si evincono dal Piano dell'Offerta Formativa di istituto.

Il Portfolio delle competenze individuali

Struttura. Il Portfolio delle competenze individuali comprende una sezione dedicata alla valutazione e un'altra riservata all'orientamento. La prima e' redatta sulla base degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento dei crediti e debiti formativi (art. 8, DPR 275/99).
Le due dimensioni, pero', si intrecciano in continuazione perche' l'unica valutazione positiva per lo studente di qualsiasi eta' e' quella che contribuisce a conoscere l'ampiezza e la profondita' delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacita' potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro progetto esistenziale. Anche per questa ragione, la compilazione del Portfolio, oltre che il diretto coinvolgimento del fanciullo, esige la reciproca collaborazione tra famiglia e scuola.
Il Portfolio, con annotazioni sia dei docenti, sia dei genitori, sia, se del caso, dei fanciulli, seleziona in modo accurato:

- materiali prodotti dall'allievo individualmente o in gruppo, capaci
di descrivere paradigmaticamente le piu' spiccate competenze del
soggetto, - prove scolastiche significative, - osservazioni dei docenti e della famiglia sui metodi di
apprendimento del fanciullo, con la rilevazione delle sue
caratteristiche originali nelle diverse esperienze formative
affrontate, - commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti
dall'allievo (e' importante questo coinvolgimento diretto) sia
indicati dalla famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi
delle sue capacita' e aspirazioni personali; - indicazioni di sintesi che emergono dall'osservazione sistematica,
dai colloqui insegnanti-genitori, da colloqui con lo studente e
anche da questionari o test in ordine alle personali attitudini e
agli interessi piu' manifesti.

Funzione Va evitato il rischio di considerare il Portofolio un contenitore di materiali disordinati e non organizzati. E', percio', preciso dovere di ogni istituzione scolastica individuare i criteri di scelta dei materiali e collocarli all'interno di un percorso professionale che valorizzi le pratiche dell'autonomia di ricerca e di sviluppo e il principio della cooperazione educativa della famiglia. La riflessione critica sul Portfolio e sulla sua compilazione, infatti, costituisce un'occasione per migliorare e comparare le pratiche di insegnamento, per stimolare lo studente all'autovalutazione e alla conoscenza di se' in vista della costruzione di un personale progetto di vita e, infine, per corresponsabilizzare in maniera sempre piu' rilevante i genitori nei processi educativi
Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Primaria si innesta su quello portato dai bambini dalla scuola dell'infanzia e accompagna i fanciulli nel passaggio alla scuola secondaria di primo grado. La sua funzione e' particolarmente preziosa nei momenti di transizione tra le scuole dei diversi gradi. Il principio della continuita' educativa esige, infatti, che essi siano ben monitorati e che i docenti, nell'anno precedente e in quello successivo al passaggio, collaborino, in termini di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di attivita' educative e didattiche, con la famiglia, con il personale che ha seguito i bambini nella Scuola dell'Infanzia o che ricevera' i fanciulli nella Scuola Secondaria di I grado. E' utile, comunque, che la Scuola Primaria segua, negli anni successivi, in collaborazione con la Scuola Secondaria di I grado, l'evoluzione del percorso scolastico degli allievi perche' possa migliorare il proprio complessivo know how formativo e orientativo, ed affinare, in base alla riflessione critica sull'esperienza compiuta, le proprie competenze professionali di intuizione e giudizio pedagogico e le proprie pratiche autovalutative.
Compilazione. Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Primaria e' compilato ed aggiornato dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutti i docenti che si fanno carico dell'educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo, sentendo i genitori e gli stessi allievi, chiamati ad essere sempre protagonisti consapevoli della propria crescita.

Vincoli e risorse

La scuola primaria contribuisce alla realizzazione del Profilo educativo, culturale e professionale previsto per lo studente a conclusione del primo ciclo, collocando i Piani di Studio Personalizzati che sono stati redatti per concretizzare in situazione gli obiettivi specifici di apprendimento all'interno del Piano dell'Offerta Formativa di ogni istituzione scolastica.
Il Piano dell'Offerta Formativa tiene conto dei seguenti punti che costituiscono allo stesso tempo risorsa e vincolo per la progettazione di ogni istituzione scolastica
1 L'organico d'istituto e' definito secondo le disposizioni di cui al decreto legislativo di attuazione della legge 53/2003. Il miglioramento dei processi di apprendimento e la continuita' educativa e didattica sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarita' almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico
2 L'orario annuale obbligatorio delle lezioni, comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche e all'insegnamento della Religione cattolica, e' di 891 ore per l'intero corso. Su richiesta delle famiglie, e' prevista, inoltre, un'offerta opzionale facoltativa aggiuntiva fino ad un massimo di 99 ore annue. Tali ore sono scelte dalle famiglie all'atto dell'iscrizione, in tutto o in parte, per tutte o per alcune discipline e attivita'. L'orario annuale non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa.
3 Le istituzioni scolastiche, nell'esercizio dell'autonomia didattica e organizzativa prevista dal DPR 275/99; organizzano attivita' educative e didattiche unitarie che promuovono la trasformazione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento presenti nelle Indicazioni nazionali in competenze di ciascun allievo. Ogni istituzione scolastica decide, ogni anno, sulla base di apposite analisi dei bisogni formativi, l'integrazione, la distribuzione e i tempi delle discipline e delle attivita'.
4 Le istituzioni scolastiche individuano, per ogni gruppo di allievi, un docente con funzioni di tutor. Egli e' in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, consiglia gli allievi e le famiglie in ordine alla scelta delle attivita' opzionali aggiuntive facoltative ed e' anche coordinatore dell'equipe pedagogica. Compila il Portfolio delle competenze e fino al primo biennio, svolge attivita' educative e didattiche in presenza con l'intero gruppo di allievi che gli e' stato affidato per l'intero quinquennio, per un numero di ore che oscillano da 594 a 693 su 891 annuali.
5 All'inizio del primo e del secondo biennio, il Servizio Nazionale di Valutazione procede alla valutazione esterna, riferita sia agli elementi strutturali di sistema, sia ai livelli di padronanza mostrati dagli allievi nelle conoscenze e nelle abilita' raccolte negli obiettivi specifici di apprendimento indicati per la fine del primo e del terzo anno.

Obiettivi specifici di apprendimento per la classe prima

Al termine della classe prima, la scuola ha organizzato per lo studente attivita' educative e didattiche unitarie che hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le seguenti conoscenze e abilita' disciplinari:

RELIGIONE CATTOLICA

(Si rimanda alle Indicazioni vigenti o a quelle che saranno indicate d'intesa con la Cei)

ITALIANO

- Comunicazione orale: concordanze (genere, numero), tratti prosodici
(pausa, durata, accento, intonazione), la frase e le sue funzioni
in contesti comunicativi (affermativa, negativa, interrogativa,
esclamativa). - Organizzazione del contenuto della Comunicazione orale e scritta
secondo il criterio della successione temporale - Tecniche di lettura. - Alcune convenzioni di scrittura: corrispondenza tra fonema e
grafema, raddoppiamento consonanti, accento parole tronche,
elisione, troncamento, scansione in sillabe - I diversi caratteri grafici e l'organizzazione grafica della pagina - La funzione dei segni di punteggiatura forte: punto, virgola, punto
interrogativo. - Lettura e scrittura in lingua italiana - Mantenere l'attenzione sul messaggio orale, avvalendosi del
contesto e dei diversi linguaggi verbali e non verbali
(gestualita', mimica, tratti prosodici, immagine, grafica). - Comprendere, ricordare e riferire i contenuti essenziali dei testi
ascoltati. - Intervenire nel dialogo e nella conversazione, in modo ordinato e
pertinente - Narrare brevi esperienze personali e racconti fantastici, seguendo
un ordine temporale - Utilizzare tecniche di lettura. - Leggere, comprendere e memorizzare brevi testi di uso quotidiano e
semplici poesie tratte dalla letteratura per l'infanzia. - Scrivere semplici testi relativi al proprio vissuto. - Organizzare da un punto di vista grafico la comunicazione scritta,
utilizzando anche diversi caratteri. - Rispettare le convenzioni di scrittura conosciute.

INGLESE

- Formule di saluto. - Espressioni per chiedere e dire il proprio nome. - Semplici istruzioni correlate alla vita di classe quali
l'esecuzione di un compito o lo svolgimento di un gioco (go, come,
show, give, point, sit down, stand up, ...). - Ambiti lessicali relativi a colori, a numeri (1 - 10) a oggetti di
uso comune e a animali domestici - Comprendere e rispondere ad un saluto. - Presentarsi e chiedere il nome delle persone. - Comprendere ed eseguire istruzioni e procedure. - Identificare, abbinare colori, figure, oggetti, animali. - Eseguire semplici calcoli. - Riconoscere e riprodurre suoni e ritmi della L2.

STORIA

- Successione e contemporaneita' delle azioni e delle situazioni - Concetto di durata e valutazione delle durate delle azioni - Ciclicita' dei fenomeni temporali e loro durata (giorni, settimane,
mesi, stagioni, anni, ...). - Colloca e nel tempo fatti ed esperienze vissute e riconoscere
rapporti di successione esistenti tra loro. - Rilevare il rapporto di contemporaneita' tra azioni e situazioni. - Utilizzare strumenti convenzionali per la misurazione del tempo e
per la periodizzazione (calendario, stagioni, ...). - Organizzare il lavoro scolastico utilizzando il diario. - Riconoscere la ciclicita' in fenomeni regolari e la successione
delle azioni in una storia, in leggende, in aneddoti e semplici
racconti storici.

GEOGRAFIA

- Organizzatori temporali e spaziali (prima, poi, mentre, sopra,
sotto, davanti, dietro, vicino, lontano,ecc.). - Elementi costitutivi dello spazio vissuto: funzioni, relazioni e
rappresentazioni. - Riconoscere la propria posizione e quella degli oggetti nello
spazio vissuto rispetto a diversi punti di riferimento - Descrivere verbalmente, utilizzando indicatori topologici, gli
spostamenti propri e di altri elementi nello spazio vissuto. - Analizzare uno spazio attraverso l'attivazione di tutti i sistemi
sensoriali, scoprirne gli elementi caratterizzanti e collegarli tra
loro con semplici relazioni. - Rappresentare graficamente in pianta spazi vissuti e percorsi anche
utilizzando una simbologia non convenzionale.

MATEMATICA

Il numero

- I numeri naturali nei loro aspetti ordinali e cardinali - Concetto di maggiore, minore, uguale - Operazioni di addizione e di sottrazione fra numeri naturali - Usare il numero per contare, confrontare e ordinare raggruppamenti
di oggetti - Contare sia in senso progressivo che regressivo - Esplorare, rappresentare (con disegni, parole, simboli) e risolvere
situazioni problematiche utilizzando addizioni e sottrazioni - Leggere e scrivere numeri naturali sia in cifre, sia in parole - Comprendere le relazioni tra operazioni di addizione e sottrazione.

Geometria

- Collocazione di oggetti in un ambiente, avendo come riferimento se
stessi, persone, oggetti - Osservazione ed analisi delle caratteristiche (proprieta) di
oggetti piani o solidi - Mappe, piantine, orientamento - Caselle ed incroci sul piano quadrettato - Localizzare oggetti nello spazio fisico, sia rispetto a se stessi,
sia rispetto ad altre persone o oggetti, usando termini
adeguati(sopra/sotto, davanti/dietro, dentro/fuori). - Eseguire un semplice percorso partendo dalla descrizione verbale o
dal disegno e viceversa - Ritrovare un luogo attraverso una semplice mappa - Individuare la posizione di caselle o incroci sul piano quadrettato

La misura

- Riconoscimento di attributi di oggetti (grandezze) misurabili
(lunghezza, superficie, ..) - Confronto diretto e indiretto di grandezze. - Osservare oggetti e fenomeni, individuare grandezze misurabili - Compiere confronti diretti di grandezze. - Effettuare misure (per esempio di passi, monete, quadretti,ecc.),
con oggetti e strumenti elementari (ad esempio la bottiglia, la
tazza, ecc.).

Introduzione al pensiero razionale (da coordinare in maniera particolare con tutte le altre discipline nelle attivita' educative e didattiche unitarie promosse)

- Classificazione e confronto di oggetti diversi tra loro. - In situazioni concrete classificare oggetti fisici e simbolici
(figure, numeri, ) in base ad una data proprieta'.

Dati e previsioni

- Rappresentazioni iconiche di semplici dati, classificati per
modalita'. - Raccogliere dati e informazioni e saperli organizzare con
rappresentazioni iconiche, secondo opportune modalita'
(pittogrammi)

SCIENZE

- Identificazione e descrizione di oggetti inanimati e "viventi" - Caratteristiche proprie di un oggetto e delle parti che lo
compongono - I primi confronti (piu' alto di, il piu' alto - piu' pesante di, il
piu' pesante - piu' duro di', il piu' duro ..) - Identificazione di alcuni materiali (legno, plastica, metalli,
vetro .). - Esplorare il mondo attraverso i cinque sensi. - Definire con un nome corpi di diverso tipo (che cos'e'? Perche'
dici che e' proprio questo?). - Elencare le caratteristiche di corpi noti e le parti che lo
compongono (com'e'?, come e' fatto?) - Raggruppare per somiglianze (veicoli, animali, piante) - Descrivere animali mettendo in evidenza le differenze (bipedi e
quadrupedi, carnivori ed erbivori, altre differenze facili da
cogliere). - Ordinare corpi in base alle loro proprieta' di leggerezza, durezza,
fragilita',....

TECNOLOGIA E INFORMATICA

- I bisogni primari dell'uomo, gli oggetti, gli strumenti e le
macchine che li soddisfano - I principali componenti del computer: pulsante d'accensione,
monitor, tastiera, mouse - Osservare e analizzare gli oggetti, gli strumenti e le macchine
d'uso comune utilizzati nell'ambiente di vita e nelle attivita' dei
fanciulli classificandoli in base alle loro funzioni (di
raccogliere, sostenere, contenere, distribuire, dividere, unire,
dirigere, trasformare, misurare, trasportare...). - Utilizzare il computer per eseguire semplici giochi anche
didattici. - Accendere e spegnere la macchina con le procedure canoniche,
attivare il collegamento a Internet. - Accedere ad alcuni siti Internet (ad esempio quello della scuola)

MUSICA

- La sonorita' di ambienti e oggetti naturali ed artificiali - Tipologie di espressioni vocali (parlato, declamato, cantato,
recitazione, ecc.) - Giochi vocali individuali e di gruppo - Filastrocche, non-sense, proverbi, favole, racconti, ecc. - Materiali sonori e musiche semplici per attivita' espressive e
motorie

Produzione

- Utilizzare la voce, il proprio corpo, e oggetti vari, a partire da
stimoli musicali, motori, ambientali e naturali, in giochi,
situazioni, storie e libere attivita' per espressioni parlate,
recitate e cantate, anche riproducendo e improvvisando suoni e
rumori del paesaggio sonoro

Percezione

- Discriminare e interpretare gli eventi sonori , dal vivo o
registrati. - Attribuire significati a segnali sonori e musicali, a semplici
sonorita' quotidiane ed eventi naturali.

ARTE ED IMMAGINE

- I colori primari e secondari. - Potenzialita' espressive dei materiali plastici (argilla,
plastilina, pastasale, cartapesta. .) e di quelli bidimensionali
(pennarelli, carta, pastelli, tempere,...). - Le differenze di forma. - Le relazioni spaziali - Usare creativamente il colore - Utilizzare il colore per differenziare e riconoscere gli oggetti - Rappresentare figure tridimensionali con materiali plastici. - Riconoscere nella realta' e nella rappresentazione relazioni
spaziali (vicinanza, sopra, sotto, destra, sinistra, dentro,
fuori); rapporto verticale, orizzontale, figure e contesti
spaziali. - Utilizzare la linea di terra, disegnare la linea di cielo ed
inserire elementi del paesaggio fisico tra le due linee - Rappresentare figure umane con uno schema corporeo strutturato - Distinguere la figura dallo sfondo.

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

- Le varie parti del corpo - I propri sensi e le modalita' di percezione sensoriale. - L'alfabeto motorio - Le posizioni che il corpo puo' assumere in rapporto allo spazio ed
al tempo. - Codici espressivi non verbali in relazione al contesto sociale. - Giochi tradizionali. - Riconoscere e denominare le varie parti del corpo. - Rappresentare graficamente il corpo, fermo e in movimento - Riconoscere, differenziare, ricordare, verbalizzare differenti
percezioni sensoriali (sensazioni visive, uditive, tattili,
cinestetiche). - Coordinare e collegare in modo fluido il maggior numero possibile
di movimenti naturali (camminare, saltare, correre, lanciare,
afferrare, strisciare, rotolare, arrampicarsi). - Collocarsi, in posizioni diverse, in rapporto ad altri e/o ad
oggetti. - Muoversi secondo una direzione controllando la lateralita' e
adattando gli schemi motori in funzione di parametri spaziali e
temporali. - Utilizzare il corpo e il movimento per rappresentare situazioni
comunicative reali e fantastiche. - Comprendere il linguaggio dei gesti.. - Partecipare al gioco collettivo, rispettando indicazioni e regole.

Obiettivi specifici di apprendimento per te classi seconda e terza
(primo biennio)

Al termine delle classi seconda e terza, la scuola ha organizzato per lo studente attivita' educative e didattiche unitarie che hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le
seguenti conoscenze e abilita' disciplinari:

RELIGIONE CATTOLICA

(Si rimanda alle Indicazioni vigenti o a quelle che saranno indicate
d'intesa con la Cei)

ITALIANO

- Tratti prosodici: intensita', velocita', ritmo, timbro e modalita'
di parziale traduzione degli stessi nello scritto, mediante
punteggiatura e artifici tipografici. - Grammatica e sintassi - Relazioni di connessione lessicale, polisemia, iper/iponimia,
antinomia fra parole sulla base dei contesti. - Convenzioni ortografiche (accento monosillabi, elisione, scansione
nessi consonantici, uso della lettera "h", esclamazioni,
sovrabbondanza di gruppi di grafemi, ) - Concetto di frase (semplice, complessa, nucleare), predicato e
argomenti. - Segni di punteggiatura debole e del discorso diretto all'interno di
una comunicazione orale e di un testo scritto - Rapporto fra morfologia della parola e significato (derivazione,
alterazione,..). - Coniugazione del verbo: persona, tempo, modo indicativo - I nomi e gli articoli. - Descrivere azioni, processi, accadimenti, proprieta', ecc... e
collocarli nel tempo presente, passato, futuro. - Tecniche di memorizzazione e memorizzazione di poesie - Simulare situazioni comunicative diverse con il medesimo contenuto
(es. chiedere un gioco alla mamma per convincerla, nel negozio per
acquistarlo, ad un amico per giocare,.) - Avvalersi di tutte le anticipazioni del testo (contesto, tipo,
argomento titolo, ...) per mantenere l'attenzione, orientarsi nella
comprensione, porsi in modo attivo nell'ascolto. - Comprendere il significato di semplici testi orali e scritti
riconoscendone la funzione (descrivere, narrare, regolare, .) e
individuandone gli elementi essenziali (personaggi, luoghi, tempi). - Produrre brevi testi orali di tipo descrittivo, narrativo e
regolativo. - Interagire nello scambio comunicativo (dialogo collettivo e non,
conversazione, discussione, . .) in modo adeguato alla situazione
(per informarsi, spiegare, richiedere, discutere, ..), rispettando
le regole stabilite. - Utilizzare forme di lettura diverse, funzionali allo scopo, ad alta
voce, silenziosa per ricerca, per studio, per piacere,. - Leggere testi descrittivi e narrativi di storia, mitologia,
geografia, scienze, - Produrre semplici testi scritti descrittivi, narrativi, regolativi. - Raccogliere idee per la scrittura, attraverso la lettura del reale,
il recupero in memoria, l'invenzione - Pianificare semplici testi scritti, distinguendo le idee essenziali
dalle superflue e scegliendo le idee in base a destinatario e scopo - Utilizzare semplici strategie di autocorrezione.

INGLESE

- Lettere dell'alfabeto - Suoni della L2 - Espressioni utili per semplici interazioni (chiedere e dare
qualcosa, comprendere domande e istruzioni, seguire indicazioni). - Ambiti lessicali relativi ad oggetti personali, all'ambiente
familiare e scolastico, all'eta', ai numeri ( 10-50), a dimensione
e forma degli oggetti di uso comune. - Individuare e riprodurre suoni - Abbinare suoni/parole - Percepire il ritmo e l'intonazione come elementi comunicativi per
esprimere accettazione, rifiuto, disponibilita', piacere,
dispiacere o emozioni - Seguire semplici istruzioni, eseguire ordini. - Presentare se stessi e gli altri. - Chiedere e dire l'eta' - Individuare luoghi e oggetti familiari e descriverne le
caratteristiche generali. - Numerare, classificare oggetti - Scoprire differenze di vita e di abitudini all'interno dei gruppi
(familiari, scolastici.. ).

STORIA

- Indicatori temporali. - Rapporti di causalita' tra fatti e situazioni - Trasformazioni di uomini, oggetti, ambienti connesse al trascorrere
del tempo. - Concetto di periodizzazione. - Testimonianze di eventi, momenti, figure significative presenti nel
proprio territorio e caratterizzanti la storia locale. - La terra prima dell'uomo e le esperienze umane preistoriche: la
comparsa dell'uomo, i cacciatori delle epoche glaciali, la
rivoluzione neolitica e l'agricoltura, lo sviluppo dell'artigianato
e primi commerci - Passaggio dall'uomo preistorico all'uomo storico nelle civilta'
antiche. - Miti e leggende delle origini - Applicare in modo appropriato gli indicatori temporali, anche in
successione. - Utilizzare l'orologio nelle sue funzioni. - Riordinare gli eventi in successione logica e analizzare situazioni
di concomitanza spaziale e di contemporaneita' - Individuare a livello sociale relazioni di causa e effetto e
formulare ipotesi sugli effetti possibili di una causa. - Osservare e confrontare oggetti e persone di oggi con quelli del
passato. - Distinguere e confrontare alcuni tipi di fonte storica orale e
scritta - Riconoscere la differenza tra mito e racconto storico - Leggere ed interpretare le testimonianze del passato presenti sul
territorio - Individuare nella storia di persone diverse vissute nello stesso
tempo e nello stesso luogo gli elementi di costruzione di una
memoria comune

GEOGRAFIA

- Rapporto tra realta' geografica e sua rappresentazione, primi
approcci con il globo e la carta geografica; posizione relativa ed
assoluta, localizzazione - Elementi fisici e antropici, fissi e mobili del paesaggio: spazi
aperti e spazi chiusi. - Il proprio territorio comunale, provinciale, regionale con la
distribuzione dei piu' evidenti e significativi elementi fisici e
antropici e le loro trasformazioni nel tempo - L'uomo e le sue attivita' come parte dell'ambiente e della sua
fruizione-tutela. - Comportamenti adeguati alla tutela degli spazi vissuti e
dell'ambiente vicino. - Formulare proposte di organizzazione di spazi vissuti (l'aula, la
propria stanza, il parco, . ) e di pianificazione di comportamenti
da assumere in tali spazi - Leggere semplici rappresentazioni iconiche e cartografiche,
utilizzando le legende e i punti cardinali - Riconoscere e rappresentare graficamente i principali tipi di
paesaggio (urbano, rurale, costiero, montano). - Descrivere un paesaggio nei suoi elementi essenziali, usando una
terminologia appropriata. - Riconoscere gli elementi fisici e antropici di un paesaggio,
cogliendo i principali rapporti di connessione e interdipendenza. - Riconoscere le piu' evidenti modificazioni apportate dall'uomo nel
proprio territorio - Organizzare un percorso pedonale (nel giardino, nel cortile della
scuola, . ) da percorrere secondo le regole del codice stradale e
rappresentarlo graficamente.

MATEMATICA

Il numero

- Rappresentazione dei numeri naturali in base dieci: il valore
posizionale delle cifre. - Moltiplicazione e divisione tra numeri naturali. - Significato del numero zero e del numero uno e loro comportamento
nelle quattro operazioni. - Algoritmi delle quattro operazioni. - Sviluppo del calcolo mentale - Ordine di grandezza. - Riconoscere nella scrittura in base 10 dei numeri, il valore
posizionale delle cifre. - Esplorare, rappresentare e risolvere situazioni problematiche
utilizzando la moltiplicazione e la divisione. - Verbalizzare le operazioni compiute e usare i simboli
dell'aritmetica per rappresentarle - Acquisire e memorizzare le tabelline. - Eseguire moltiplicazioni e divisioni tra numeri naturali con
metodi, strumenti e tecniche diversi (calcolo mentale, carta e
penna, moltiplicazione a gelosia o araba, divisione canadese ecc). - Ipotizzare l'ordine di grandezza del risultato per ciascuna delle
quattro operazioni tra numeri naturali.

Geometria

- Le principali figure geometriche del piano e dello spazio. - Rette incidenti, parallele, perpendicolari. - Introduzione del concetto di angolo a partire da contesti concreti. - Simmetrie di una figura. - Introduzione intuitiva del concetto di perimetro e area di figure
piane e del concetto di volume di figure solide - Concetto di scomponibilita' di figure poligonali. - Costruire mediante modelli materiali, disegnare, denominare e
descrivere alcune fondamentali figure geometriche del piano e dello
spazio - Descrivere gli elementi significativi di una figura ed
identificare, se possibile, gli eventuali elementi di simmetria. - Individuare gli angoli in figure e contesti diversi. - Identificare il perimetro e l'area di una figura assegnata.

La Misura

- Lessico delle unita' di misura piu' convenzionali. - Sistema di misura. - Convenzionalita' della misura. - Associare alle grandezze corrispondenti le unita' di misura gia'
note dal contesto extrascolastico - Effettuare misure dirette ed indirette di grandezze (lunghezze,
tempi, ...) ed esprimerle secondo unita' di misure convenzionali e
non convenzionali. - Esprimere misure utilizzando multipli e sottomultipli delle unita'
di misura. - Risolvere semplici problemi di calcolo con le misure (scelta delle
grandezze da misurare, unita' di misura, strategie operative).

Introduzione al pensiero razionale (da coordinare in maniera particolare con tutte le altre discipline nelle attivita' educative e didattiche unitarie promosse)

- Linguaggio: le terminologie relative a numeri, figure e relazioni. - Analisi di analogie e differenze in contesti diversi. - Raccontare con parole appropriate (ancorche' non specifiche) le
esperienze fatte in diversi contesti, i percorsi di soluzione, le
riflessioni e le conclusioni. - Acquisire la consapevolezza della diversita' di significato tra
termini usati nel linguaggio comune e quelli del linguaggio
specifico. - In contesti vari individuare, descrivere e costruire relazioni
significative, riconoscere analogie e differenze.

Dati e previsioni

- Elementi delle rilevazioni statistiche: popolazione (o collettivo)
statistico, unita' statistica, carattere, modalita' qualitative e
quantitative, tabelle di frequenze, rappresentazioni grafiche
(diagrammi a barre, aerogrammi rettangolari, ...), moda. - Situazioni certe o incerte. - Qualificazione delle situazioni incerte. - Porsi delle domande su qualche situazione concreta (preferenze,
eta' di un gruppo di persone, professioni, sport praticati, ecc). - Individuare a chi richiedere le informazioni per poter rispondere a
tali domande. - Raccogliere dati relativi ad un certo carattere. - Classificare tali dati secondo adatte modalita'. - Rappresentare i dati in tabelle di frequenze o mediante
rappresentazioni grafiche adeguate alla tipologia del carattere
indagato. - Individuare la moda in una serie di dati rappresentati in tabella o
grafico. - Riconoscere, in base alle informazioni in proprio possesso, se una
situazione e' certa o incerta. - Qualificare, in base alle informazioni possedute, l'incertezza (e'
molto probabile, e' poco probabile, ...).

SCIENZE

- Solidi, liquidi, gas nell'esperienza di ogni giorno - Il fenomeno della combustione - Le principali forme di cottura - Grandezze fondamentali (lunghezza, peso, tempo) e loro unita' di
misura. - Definizione elementare di ambiente e natura in rapporto all'uomo - L'acqua, elemento essenziale per la vita - Varieta' di forme e trasformazioni nelle piante familiari
all'allievo. - Varieta' di forme e comportamenti negli animali. - Notizie elementari sulla sessualita' nell'uomo differenze fisiche,
rapporti affettivi e di collaborazione tra i membri di una coppia,
maternita' e paternita'. - Usare strumenti abituali per la misura di lunghezze, peso, tempo. - Confrontare oggetti mediante misura delle grandezze fondamentali - Trasformare di oggetti e materiali operazioni su materiali allo
stato solido (modellare, frantumare, fondere) e liquido (mescolare,
disciogliere,). - Illustrare con esempi pratici alcune trasformazioni elementari dei
materiali - Stabilire e applicare criteri semplici per mettere ordine in un
insieme di oggetti. - Riconoscere le parti nella struttura delle piante. - Descrivere un ambiente esterno mettendolo in relazione con
l'attivita' umana - Dire perche' si devono rispettare l'acqua, il suolo, ecc - Comprendere la necessita' di complementarieta' e sinergia per la
sopravvivenza dell'ambiente e dell'uomo - Raccogliere reperti e riferire con chiarezza su cio' che si e'
scoperto durante l'esplorazione di un ambiente.

- Osservare e descrivere comportamenti di difesa/offesa negli
animali.

TECNOLOGIA E INFORMATICA

- Proprieta' di alcuni materiali caratteristici degli oggetti (legno,
plastica, metalli, vetro ..) - Le principali caratteristiche dei materiali. - La costruzione di modelli - Concetto di algoritmo (procedimento risolutivo) - La videoscrittura e la videografica - Ricorrendo a schematizzazioni semplici ed essenziali, realizzare
modelli di manufatti d'uso comune, indicando i materiali piu'
idonei alla loro realizzazione - Realizzare manufatti d'uso comune - Classificare i materiali in base alle caratteristiche di:
pesantezza/leggerezza, resistenza, fragilita', durezza,

elasticita', plasticita' - Individuare le funzioni degli strumenti adoperati per la
costruzione dei modelli, classificandoli in base al compito che
svolgono - Accedere ad Internet per cercare informazioni (per esempio, siti
meteo e siti per ragazzi) - Scrivere semplici brani utilizzando la video-scrittura e un
correttore ortografico e grammaticale. - Riconoscere l'algoritmo in esempi concreti. - Disegnare a colori i modelli realizzati o altre immagini adoperando
semplici programmi di grafica - Inserire nei testi le immagini realizzate

MUSICA

- Parametri del suono timbro, intensita', durata, altezza, ritmo,
profilo melodico - Strumentario didattico, oggetti di uso comune - Giochi musicali con l'uso del corpo e della voce. - Brani musicali di differenti repertori (musiche, canti,
filastrocche, sigle televisive, .) propri dei vissuti dei bambini

Produzione

- Eseguire per imitazione, semplici canti e brani, individualmente
e/o in gruppo, accompagnandosi con oggetti di uso comune e coi
diversi suoni che il corpo puo' produrre, fino all'utilizzo dello
strumentario didattico, collegandosi alla gestualita' e al
movimento di tutto il corpo - Applicare semplici criteri di trascrizione intuitiva dei suoni.

Percezione

- Riconoscere, descrivere, analizzare, classificare e memorizzare
suoni ed eventi sonori in base ai parametri distintivi, con
particolare riferimento ai suoni dell'ambiente e agli oggetti e
strumenti utilizzati nelle attivita' e alle musiche ascoltate.

ARTE ED IMMAGINE

- Gli elementi della differenziazione del linguaggio visivo - Scala cromatica, coppie di colori complementari, spazio e
orientamento nello spazio grafico - Linguaggio del fumetto: segni, simboli e immagini, onomatopee,
nuvolette e grafemi, caratteristiche dei personaggi e degli
ambienti, sequenza logica di vignette - Le forme di arte presenti nel proprio territorio - Computer-software per il disegno - Riconoscere e usare gli elementi del linguaggio visivo: il segno,
la linea, il colore, lo spazio. - Usare gli elementi del linguaggio visivo per stabilire relazioni
tra i personaggi fra loro e con l'ambiente che li circonda - Utilizzare tecniche grafiche e pittoriche, manipolare materiali
plastici e polimaterici a fini espressivi. - Collocare gli oggetti nello spazio individuando i campi e i piani. - Distribuire elementi decorativi su una superficie (simmetrie
bilaterali e rotatorie). - Leggere e/o produrre una storia a fumetti, riconoscendo e facendo
interagire personaggi e azioni del racconto. - Utilizzare immagini ed accompagnarle con suoni al computer

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

- Schemi motori e posturali.

Giochi di imitazione, di immaginazione, giochi popolari, giochi organizzati sotto forma di gare

- Corrette modalita' esecutive per la prevenzione degli infortuni e
la sicurezza nei vari ambienti di vita - Modalita' espressive che utilizzano il linguaggio corporeo

Muoversi con scioltezza, destrezza, disinvoltura, ritmo (palleggiare, lanciare, ricevere da fermo e in movimento, . ).

- Utilizzare efficacemente la gestualita' fino-motoria con piccoli
attrezzi codificati e non nelle attivita' ludiche, manipolative e
grafiche-pittoriche. - Variare gli schemi motori in funzione di parametri di spazio,
tempo, equilibri (eseguire una marcia, una danza. ). - Apprezzamento delle traiettorie, delle distanze, dei ritmi
esecutivi delle azioni motorie - Utilizzare abilita' motorie in forma singola, a coppie, in gruppo. - Utilizzare consapevolmente le proprie capacita' motorie e modularne
l'intensita' dei carichi valutando anche le capacita' degli altri. - Utilizzare in modo corretto e sicuro per se' e per i compagni spazi
e attrezzature - Rispettare le regole dei giochi organizzati, anche in forma di
gara. - Cooperare all'interno di un gruppo. - Interagire positivamente con gli altri valorizzando le diversita'. - Utilizzare il linguaggio gestuale e motorio per comunicare,
individualmente e collettivamente, stati d'animo, idee, situazioni,
ecc.

Obiettivi specifici di apprendimento per le classi quarta e quinta
(secondo biennio)

Al termine delle classi quarta e quinta, la scuola ha organizzato per lo studente attivita' educative e didattiche unitarie che hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le
seguenti conoscenze e abilita' disciplinari:

RELIGIONE CATTOLICA

(Si rimanda alle Indicazioni vigenti o a quelle che saranno indicate
d'intesa con la Cei)

ITALIANO

Per ascoltare:

- Strategie essenziali dell'ascolto finalizzato e dell'ascolto
attivo. - Modalita' per prendere appunti mentre si ascolta. - Processi di controllo da mettere in atto durante l'ascolto
(rendersi conto di non aver capito, riconoscere una difficolta). - Interazioni fra testo e contesto - Prestare attenzione in situazioni comunicative orali diverse, tra
cui le situazioni formali, in contesti sia abituali sia inusuali. - Prestare attenzione all'interlocutore nelle conversazioni e nei
dibattiti, comprendere le idee e la sensibilita' altrui e
partecipare alle interazioni comunicative. - Comprendere semplici testi (derivanti dai principali media (cartoni
animati, pubblicita', ecc.) cogliendone i contenuti principali.

Per parlare:

- Forme piu' comuni di discorso parlato monologico: il racconto, il
resoconto, la lezione, la spiegazione, l'esposizione orale - Pianificazione e organizzazione di contenuti narrativi,
descrittivi, informativi, espositivi, regolativi. - Alcune forme comuni di discorso parlato dialogico:
l'interrogazione, il dialogo, la conversazione, il dibattito, la
discussione. - I registri linguistici negli scambi comunicativi. - Esprimere attraverso il parlato spontaneo o parzialmente
pianificato pensieri, stati d'animo, affetti rispettando l'ordine
causale e temporale. - Riferire oralmente su un argomento di studio, un'esperienza o un'
attivita' scolastica/extrascolastica. - Dare e ricevere oralmente/per scritto istruzioni. - Organizzare un breve discorso orale utilizzando scalette mentali o
scritte. - Usare registri linguistici diversi in relazione con il contesto. - Partecipare a discussioni di gruppo, individuando il problema
affrontato e le principali opinioni espresse.

Per leggere:

- Varieta' di forme testuali relative ai differenti generi letterari
e non - Caratteristiche strutturali, sequenze, informazioni principali e
secondarie, personaggi, tempo, luogo in testi narrativi,
espositivi, descrittivi, informativi, regolativi. - Alcune figure di significato onomatopea, similitudine, metafora - Testi multimediali - Relazioni di significato fra parole (sinonimia, iper/iponimia,
antinomia, parafrasi), in rapporto alla varieta' linguistica,
lingua nazionale e dialetti, scritto e orale, informale e formale. - Utilizzare tecniche di lettura silenziosa con scopi mirati - Leggere ad alta voce e in maniera espressiva testi di vario tipo
individuandone le principali caratteristiche strutturali e di
genere

- Comprendere ed utilizzare la componente sonora dei testi (timbro,
intonazione, intensita', accentazione, pause) e le figure di suono
(rime, assonanze, ritmo) nei testi espressivo/poetici - Consultare, estrapolare dati e parti specifiche da testi legati a
temi di interesse scolastico e/o a progetti di studio e di ricerca
(dizionari, enciclopedie, atlanti geo-storici, testi multimediali) - Ricercare le informazioni generali in funzione di una sintesi - Tradurre testi discorsivi in grafici, tabelle, schemi e viceversa - Memorizzare per utilizzare test, dati, informazioni, per recitare
(poesie, brani, dialoghi .). - Rilevare corrispondenze lessicali tra dialetto e lingua

Per scrivere

- Differenze essenziali tra orale/scritto

- Funzioni che distinguono le parti del discorso. - Strategie di scrittura adeguate al testo da produrre - Pianificazione elementare di un testo scritto. - Operazioni propedeutiche al riassumere e alla sintesi - Giochi grafici, fonici, semantici (acronimo, tautogramma, doppi
sensi, ecc.) - Produrre testi scritti coesi e coerenti per raccontare esperienze
personali o altrui (autobiografia, biografia, racconto, ecc.)
esporre argomenti noti (relazione, sintesi, ecc) esprimere opinioni
e stati d'animo, in forme adeguate allo scopo dal destinatario - Manipolare semplici testi in base ad un vincolo dato. - Elaborare in modo creativo testi di vario tipo. - Attraverso stimoli, rendersi conto dei livelli raggiunti e delle
difficolta' incontrate nella fruizione e nella produzione, per
migliorare tali processi. - Dato un testo orale/scritto produrre una sintesi orale/scritta
efficace e significativa.

Al termine della Scuola Primaria, l'alunno e' in grado di riflettere sulle funzioni e sull'uso della lingua, utilizzando le seguenti
conoscenze ed abilita' grammaticali.

A livello morfosintattico:

- Le parti del discorso e le categorie grammaticali - Modalita' e procedure per strutturare una frase semplice e per
riconoscere gli elementi fondamentali della frase minima. - Funzione del soggetto, del predicato e delle espansioni. - Riconoscere e raccogliere per categorie le parole ricorrenti - Riconoscere in un testo la frase semplice e individuare i rapporti
logici tra le parole che la compongono e veicolano senso - Operare modifiche sulle parole (derivazione, alterazione,
composizione) - Usare e distinguere i modi e i tempi verbali - Espandere la frase semplice mediante l'aggiunta di elementi di
complemento - Riconoscere in un testo alcuni fondamentali connettivi (temporali,
spaziali, logici, ecc)

A livello semantico:

- Ampliamento del patrimonio lessicale - Relazioni di significato tra le parole (sinonimia, omonimia,
polisemia e altro). - Ampliare il patrimonio lessicale a partire da testi e contesi d'uso - Usare il dizionario - Riconoscere vocaboli, entrati nell'uso comune, provenienti da
lingue straniere. - Riconoscere in un testo alcuni tipici connettivi (temporali,
spaziali, logici, )

A livello fonologico:

- Punteggiatura come insieme di segni convenzionali che servono a
scandire il flusso delle parole e della frase in modo da riprodurre
l'intenzione comunicativa - Pause, intonazione, gestualita' come risorse del parlato - Utilizzare la punteggiatura in funzione demarcativa ed espressiva - Utilizzare consapevolmente i tratti prosodici - Individuare corrispondenze/diversita' tra la pronuncia
dell'italiano regionale e l'italiano standard.

A livello storico:

- Lingua italiana come sistema in evoluzione continua attraverso il
tempo - Analizzare alcuni processi evolutivi del lessico d'uso. - Riconoscere le differenze linguistiche tra forme dialettali e non

INGLESE

- Funzioni per Congedarsi, ringraziare Chiedere e dire l'ora Chiedere e dire il prezzo Chiedere e parlare del tempo atmosferico Descrivere ed individuare persone, luoghi, oggetti Chiedere e dare permessi Dire e chiedere cio' che piace e non piace Chiedere e dare informazioni personali

- Lessico relativo a Numeri fino al 100, orario, sistema monetario inglese, tempo atmosferico, giorni, mesi, anni, stagioni, descrizione delle persone, luoghi (casa, scuola, citta), cibi e bevande

- Riflessioni sulla lingua presente dei verbi "be", "have" e "can", verbi di uso comune al "simple present" e al "present continuous", pronomi personali soggetto, aggettivi possessivi, dimostrativi, qualificativi, interrogativi who, what, where, when, why, how

- Civilta' principali tradizioni, festivita' e caratteristiche culturali del paese straniero

- Interagire in brevi scambi dialogici monitorati dall'insegnante e
stimolati anche con supporti visivi - Comprendere ed eseguire istruzioni e procedure - Comprendere semplici e chiari messaggi con lessico e strutture noti
su argomenti familiari - Produrre suoni e ritmi della L2 attribuendovi significati e
funzioni - Descrivere oralmente se' e i compagni, persone, luoghi e oggetti,
utilizzando il lessico conosciuto - Scrivere semplici messaggi seguendo un modello dato - Rilevare diversita' culturali in relazione ad abitudini di vita e a
condizioni climatiche

STORIA

- In relazione al contesto fisico, sociale, economico, tecnologico,
culturale e religioso, scegliere fatti, personaggi esemplari
evocativi di valori, eventi ed istituzioni caratterizzanti - La maturita' delle grandi civilta' dell'Antico Oriente
(Mesopotamia, Egitto, India, Cina), - le civilta' fenicia e giudaica e delle popolazioni presenti nella
penisola italica in eta' preclassica, - la civilta' greca dalle origini all'eta' alessandrina - la civilta' romana dalle origini alla crisi e alla dissoluzione
dell'impero - la nascita della religione cristiana, le sue peculiarita' e il suo
sviluppo - Individuare elementi di contemporaneita', di sviluppo nel tempo e
di durata nei quadri storici di civilta' studiati - Utilizzare testi di mitologia e di epica e qualche semplice fonte
documentaria a titolo paradigmatico - Conoscere ed usare termini specifici del linguaggio disciplinare. - Collocare nello spazio gli eventi, individuando i possibili nessi
tra eventi storici e caratteristiche geografiche di un territorio - Leggere brevi testi peculiari della tradizione culturale della
civilta' greca, romana e Cristiana con attenzione al modo di
rappresentare il rapporto io e gli altri, la funzione della
preghiera, il rapporto con la natura. - Scoprire radici storiche antiche classiche e cristiane della
realta' locale

GEOGRAFIA

- La rappresentazione cartografica, scala grafica e numerica, carta
tematica e cartogramma Rappresentazioni tabellari e grafiche
relative a dati geografici. - Lo spazio fisico la morfologia, l'idrografia e il clima - Lo spazio economico e le risorse. - Concetto di sviluppo sostenibile. - Elementi fisici e antropici di ciascun paesaggio geografico
italiano. - L'Italia e la distribuzione dei piu' significativi elementi fisici
e antropici, - Concetto di confine e criteri principali per l'individuazione di
regioni italiane (regioni amministrative, storiche, paesaggistiche,
climatiche ...). - L'Italia e la sua posizione in Europa e nel mondo. - Risolvere problemi, utilizzando e leggendo grafici, carte
geografiche a diversa scala, carte tematiche, cartogrammi,
fotografie aeree (oblique, zenitali) e immagini da satellite - Orientarsi e muoversi nello spazio, utilizzando piante e carte
stradali - Calcolare distanze su carte, utilizzando la scala grafica e/o
numerica - Realizzare schizzi di percorsi finalizzati e mappe mentali di
territori dell'Italia e della propria regione con la simbologia
convenzionale - Progettare itinerari di viaggio, segnalando e collegando le diverse
tappe sulla carta - Riconoscere le piu' evidenti modificazioni apportate nel tempo
dall'uomo sul territorio regionale e nazionale, utilizzando
fotografie e carte. - Effettuare confronti tra realta' spaziali vicine e lontane. - Esplicitare il nesso tra l'ambiente e le sue risorse e le
condizioni di vita dell'uomo. - Analizzare, attraverso casi concreti, le conseguenze positive e
negative delle attivita' umane sull'ambiente. - Ricercare e proporre soluzioni di problemi relativi alla
protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio
ambientale e culturale.

MATEMATICA

il numero

- Relazioni tra numeri naturali; consolidamento delle quattro
operazioni e dei relativi algoritmi di calcolo. - Introduzione in contesti concreti dei numeri interi relativi
(positivi, nulli, negativi) - Ordinamento dei numeri interi relativi sulla retta numerica - Introduzione dei numeri decimali - Nozione intuitiva e legata a contesti concreti della frazione e
loro rappresentazione simbolica - Scritture diverse dello stesso numero (frazione, frazione decimale,
numero decimale) - Ordine di grandezza ed approssimazione. - Riconoscere e costruire relazioni tra numeri naturali (multipli,
divisori, numeri primi, . ) - Leggere e scrivere numeri naturali e decimali consolidando la
consapevolezza del valore posizionale delle cifre - Confrontare e ordinare numeri decimali e operare con essi. - Rappresentare i numeri sulla retta numerica - Confrontare e ordinare le frazioni piu' semplici, utilizzando
opportunamente la linea dei numeri - Eseguire le quattro operazioni anche con numeri decimali con
consapevolezza del concetto e padronanza degli algoritmi. - Avviare procedure e strategie di calcolo mentale, utilizzando le
proprieta' delle operazioni. - Effettuare consapevolmente calcoli approssimati. - Fare previsioni sui risultati di calcoli eseguiti con mini
calcolatrici - Confrontare l'ordine di grandezza dei termini di un'operazione tra
numeri decimali ed il relativo risultato.

Geometria

- Consolidamento, in maniera operativa, del concerto di angolo - Analisi degli elementi significativi (lati, angoli, ...) delle
principali figure geometriche piane. - Denominazione di triangoli e quadrangoli con riferimento alle
simmetrie presenti nelle figure, alla lunghezza dei lati e
all'ampiezza degli angoli. - Concetto di isoperimetria e di equiestensione in contesti concreti - Riconoscimento di simmetrie, rotazioni, traslazioni - Usare, in contesti concreti, il concetto di angolo. - Esplorare modelli di figure geometriche; costruire disegnare le
principali figure geometriche esplorate. - Partendo da osservazioni materiali, riconoscere significative
proprieta' di alcune figure geometriche (es. figure isoperimetriche
o equiestese)

- Individuare simmetrie in oggetti o figure date, evidenziandone le
caratteristiche. - Riconoscere figure ruotate o traslate di figure assegnate. - Operare concretamente con le figure effettuando trasformazioni
assegnate.

La Misura

- Identificare vari e diversi attributi misurabili di oggetti ed
associarvi processi di misurazione, sistemi ed unita' di misura - Misurare lunghezze. - Determinare in casi semplici perimetri, aree e volumi delle figure
geometriche conosciute - Comprendere la "convenienza" ad utilizzare unita' di misura
convenzionali e familiarizzare con il sistema metrico decimale - In contesti significativi attuare semplici conversioni
(equivalenze) tra un'unita' di misura e un' altra (tra cm e metri,
tra grammi e kg ) - Comprendere che le misure sono delle modellizzazioni approssimate e
intuire come la scelta dell'unita' di misura e dello strumento
usato influiscano sulla precisione della misura stessa. - Ipotizzare quale unita' di misura sia piu' adatta per misurare
realta' diverse (la distanza Roma-NewYork, la circonferenza di un
anello, la superficie di un campo da calcio, ecc)

Introduzione al pensiero razionale (da coordinare in maniera particolare con tutte le altre discipline nelle attivita' educative e didattiche unitarie promosse)

- Lessico ed espressioni matematiche relative a numeri, figure, dati,
relazioni, simboli, ecc - Relazioni tra oggetti (classificare oggetti, figure, numeri, in
base ad una/due o piu' proprieta' date e viceversa, ordinare
elementi in base ad una determinata caratteristica, riconoscere
ordinamenti assegnati) e le loro rappresentazioni. - Utilizzare in modo consapevole i termini della matematica fin qui
introdotti. - Verificare, attraverso esempi, una congettura formulata - Classificare oggetti, figure, numeri realizzando adeguate
rappresentazioni - In contesti diversi individuare, descrivere e costruire relazioni
significative analogie, differenze, regolarita'. - Verificare, attraverso esempi, un'ipotesi formulata - Partendo dall'analisi del testo di un problema, individuare le
informazioni necessarie per raggiungere un obiettivo, organizzare
un percorso di soluzione e realizzarlo - Riflettere sul procedimento risolutivo seguito e confrontarlo con
altre possibili soluzioni.

Dati e previsioni

- Analisi e confronto di raccolte di dati mediante gli indici, moda,

mediana, media aritmetica, intervallo di variazione - Ricerca di informazioni desunte da statistiche ufficiali (ISTAT,
Provincia, Comune, ), - Qualificazione e prima quantificazione delle situazioni incerte - Consolidare le capacita' di raccolta dei dati e distinguere il
carattere qualitativo da quello quantitativo - Comprendere come la rappresentazione grafica e l'elaborazione dei
dati dipenda dal tipo di carattere - Comprendere la necessita' o l'utilita' dell'approssimazione dei
dati raccolti per diminuire il numero di modalita' sotto
osservazione - Qualificare, giustificando, situazioni incerte - Quantificare, in semplici contesti, utilizzando le informazioni
possedute, in particolare l'eventuale simmetria degli esiti
(equiprobabilita) e la frequenza relativa di situazioni similari

Aspetti storici connessi alla matematica.

- Origine e diffusione dei numeri indo-arabi, sistemi di scrittura
non posizionali, le cifre romane - Questioni statistiche del passato (ad es. censimenti, tavole
statistiche di natalita', mortalita', battesimi, epidemie, . )

SCIENZE

- Direzioni orizzontale e verticale - Volume/capacita' di solidi e liquidi - Calore e temperatura Fusione e solidificazione, evaporazione e
condensazione; ebollizione. - Il ciclo dell'acqua. L'acqua potabile ed il suo utilizzo
responsabile - Energia termica ed elettrica nella vita quotidiana - La luce sorgenti luminose, ombra, diffusione, trasparenza,
riflessione - Il suono esempi di produzione e propagazione, intensita', altezza,
timbro - La vista e l'udito, mezzi per la conoscenza sensibile a distanza. - Organismi degli animali superiori con particolare riferimento
all'uomo - Cambiamenti degli organismi ciclo vitale di una pianta e di un
animale - Condizioni per la salute dell'organismo umano igiene e salute - Direzioni orizzontale e verticale. - Usare la livella e il filo a piombo. - Misurare lunghezze, pesi, volumi di oggetti materiali, e correlare
grandezze diverse - Determinare il volume di acqua connesso alle diverse utilizzazioni
domestiche - Illustrare la differenza fra temperatura e calore con riferimento
all'esperienza ordinaria - Effettuare esperimenti su fenomeni legati al cambiamento di
temperatura (evaporazione, fusione, ecc) - Caratterizzare suoni e luci di un ambiente dato - Osservare e descrivere orecchio e occhio umano - Indicare esempi di relazioni degli organismi viventi con il loro
ambiente - Riconoscere le strutture fondamentali degli animali ed in
particolare dell'uomo - Descrivere il ciclo vitale di una pianta, di un animale, dell'uomo - Praticare l'igiene personale dicendo in che cosa consiste e perche'
e' importante - Indicare le misure di prevenzione e di intervento per i pericoli
delle fonti di calore e di energia elettrica.

TECNOLOGIA E INFORMATICA

- Il significato elementare di Energia, le sue diverse forme e le
macchine che le utilizzano - Le regole di sicurezza nell'uso dell'energia termica ed elettrica - Le principali vie di comunicazione utilizzate dall'uomo via terra,
via acqua, via aria

- Le telecomunicazioni - Progettare e costruire modelli di macchine che utilizzano diverse
forme di energia per scoprirne problemi e funzioni - Individuare, classificare e rappresentare (con schizzi e modelli
tridimensionali), per ognuna delle tre categorie di trasporto, i
mezzi corrispondenti, indicando il tipo d'energia utilizzata
(termica, elettrica). - Individuare, analizzare e riconoscere potenzialita' e limiti dei
mezzi di telecomunicazione - Individuare, riconoscere e analizzare le macchine e gli strumenti
in grado di riprodurre testi, immagini e suoni. - Adoperare le procedure piu' elementari dei linguaggi di
rappresentazione grafico/iconico e modellistico tridimensionale - Approfondire ed estendere l'impiego della videoscrittura - Utilizzare semplici algoritmi per l'ordinamento e la ricerca - Utilizzare programmi didattici per l'insegnamento del calcolo e
della geometria elementare - Creare semplici pagine personali o della classe da inserire sul
sito web della scuola - Consultare opere multimediali

MUSICA

- Elementi di base del codice musicale(ritmo, melodia, timbro,
dinamica, armonia, formali architettonici, ecc) - Canti (a una voce, a canone, ecc.) appartenenti al repertorio
popolare e colto, di vario genere e provenienza - Sistemi di notazione convenzionali e non convenzionali

Produzione

- Principi costruttivi dei brani musicali ripetizione, variazione,
contesto, figura-sfondo. - Componenti antropologiche della musica: contesti, pratiche sociali,
funzioni - Esprimere graficamente i valori delle note e l'andamento melodico
di un frammento musicale mediante sistemi notazionali tradizionali,
grafici o altre forme intuitive, sia in ordine al canto che
all'esecuzione con strumenti - Usare lo strumentario di classe, sperimentando e perseguendo varie
modalita' di produzione sonora, improvvisando, imitando o
riproducendo per lettura, brevi e semplici brani che utilizzano
anche semplici ostinati ritmico-melodici, e prendendo parte ad
esecuzioni di gruppo - Usare le risorse espressive della vocalita', nella lettura,
recitazione e drammatizzazione di testi verbali, e intonando
semplici brani monodici e polifonici, singolarmente e in gruppo

Percezione

- Riconoscere alcune strutture fondamentali del linguaggio musicale,
mediante l'ascolto di brani di epoche e generi diversi. - Cogliere i piu' immediati valori espressivi delle musiche
ascoltate, traducendoli con la parola, l'azione motoria, il
disegno. - Cogliere le funzioni della musica in brani di musica per danza,
gioco, lavoro, cerimonia, varie forme di spettacolo, pubblicita',
ecc,

ARTE ED IMMAGINE

- Elementi di base della comunicazione iconica (rapporti tra
immagini, gesti e movimenti, proporzioni, forme, colori simbolici,
espressione del viso, contesti) per cogliere la natura e il senso
di un testo visivo, - Il concerto di tutela e salvaguardia delle opere d'arte e dei beni
ambientali e paesaggistici del proprio territorio. - Funzione del museo: i generi artistici colti lungo un percorso
culturale (ritratto, narrazione, paesaggio, natura morta, impegno
politico e civile). - Osservare e descrivere in maniera globale un'immagine. - Identificare in un testo visivo, costituito anche da immagini in
movimento, gli elementi del relativo linguaggio (linee, colore,
distribuzione delle forme, ritmi, configurazioni spaziali,
sequenze, metafore, campi piani, ...). - Utilizzare tecniche artistiche tridimensionali e bidimensionali su
supporti di vario tipo. - Individuare le molteplici funzioni che l'immagine svolge, da un
punto di vista sia informativo sia emotivo - Rielaborare, ricombinare e modificare creativamente disegni e
immagini, materiali d'uso, testi, suoni per produrre immagini - Esprimersi e comunicare mediante tecnologie multimediali. - Analizzare, classificare ed apprezzare i beni del patrimonio
artistico-culturale presenti sul proprio territorio

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

- Consolidamento schemi motori e posturali. - Affinamento delle capacita' coordinative generali e speciali - Le principali funzioni fisiologiche e i loro cambiamenti in
relazione all'esercizio fisico - Variazioni fisiologiche indotte dall'esercizio e tecniche di
modulazione/recupero dello sforzo (frequenza cardiaca e
respiratoria) - L'alimentazione e la corporeita'. - Salute e benessere. - Regole di comportamento per la sicurezza e la prevenzione degli
infortuni in casa, a scuola, in strada.

- Utilizzare schemi motori e posturali, le loro interazioni in
situazione combinata e simultanea - Eseguire movimenti precisati e adattarli a situazioni esecutive
sempre piu' complesse. - Controllare la respirazione, la frequenza cardiaca, il tono
muscolare - Modulare i carichi sulla base delle variazioni fisiologiche dovute
all'esercizio. - Eseguire le attivita' proposte per sperimentare e migliorare le
proprie capacita'. - Utilizzare tecniche di sperimentazione e miglioramento delle
proprie capacita' - Eseguire semplici composizioni e/o progressioni motorie,
utilizzando un'ampia gamma di codici espressivi - Rispettare le regole dei giochi sportivi praticati. - Svolgere un ruolo attivo e significativo nelle attivita' di
gioco-sport individuale e di squadra. - Cooperare nel gruppo, confrontarsi lealmente, anche in una
competizione, con i compagni. - Riconoscere il rapporto tra alimentazione e benessere fisico - Assumere comportamenti igienici e salutistici - Rispettare regole esecutive funzionali alla sicurezza nei vari
ambienti di vita, anche in quello stradale

Obiettivi specifici di apprendimento per l'educazione alla Convivenza
civile (educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute,
alimentare e all'affettivita)

Entro il termine della classe quinta, la scuola ha organizzato per lo studente attivita' educative e didattiche unitarie che hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le seguenti
conoscenze e abilita':

Educazione alla cittadinanza

- Il concetto di cittadinanza e vari tipi di cittadinanza - Le principali forme di governo - I simboli dell'identita' nazionale (la bandiera, l'inno, le
istituzioni) e delle identita' regionali e locali. - Principi fondamentali della Costituzione, - Alcuni articoli della Dichiarazione dei Diritti del fanciullo e
della Convenzione Internazionale dei Diritti dell'Infanzia - La funzione della regola e della legge nei diversi ambienti di vita
quotidiana - I concetti di diritto/dovere, liberta' responsabile, identita',
pace, sviluppo umano, cooperazione, sussidiarieta'. - I servizi offerti dal territorio alla persona - Organizzazioni internazionali, governative e non governative a
sostegno della pace e dei diritti/doveri dei popoli - Le forme e il funzionamento delle amministrazioni locali. - Indagare le ragioni sottese a punti di vista diversi dal proprio,
per un confronto critico - Manifestare il proprio punto di vista e le esigenze personali in
forme corrette e argomentate - Mettere in atto comportamenti di autonomia, autocontrollo, fiducia
in se' - Interagire, utilizzando buone maniere, con persone conosciute e
non, con scopi diversi - Accettare, rispettare, aiutare gli altri e i "diversi da se'",
comprendendo le ragioni dei loro comportamenti - Suddividere incarichi e svolgere compiti per lavorare insieme con
un obiettivo comune - Elaborare e scrivere il Regolamento di classe - Realizzare attivita' di gruppo (giochi sportivi, esecuzioni
musicali, ecc ) per favorire la conoscenza e l'incontro con culture
ed esperienze diverse - Analizzare Regolamenti (di un gioco, d'Istituto. ), valutandone i
principi ed attivare, eventualmente, le procedure necessarie per
modificarli - Avvalersi in modo corretto e costruttivo dei servizi del territorio
(biblioteca, spazi pubblici.. ). - Riconoscere varie forme di governo. - Identificare situazioni attuali di pace/guerra,
sviluppo/regressione, cooperazione/individualismo,
rispetto/violazione dei diritti umani - Impegnarsi personalmente in iniziative di solidarieta'

Educazione stradale

- La tipologia della segnaletica stradale, con particolare attenzione
a quella relativa al pedone e al ciclista - Analisi del Codice Stradale funzione delle norme e delle regole, i
diritti/doveri del pedone e del ciclista - La tipologia di strade (carrozzabile, pista ciclabile, passaggio
pedonale . ) e i relativi usi corretti. - Descrivere in forma orale e scritta un percorso proprio o altrui e
rappresentano cartograficamente - Eseguire correttamente, a piedi e in bicicletta, un percorso
stradale in situazione reale o simulata - Nei proprio ambiente di vita individuare i luoghi pericolosi per il
pedone o il ciclista, che richiedono comportamenti particolarmente
attenti. - Mantenere comportamenti corretti in qualita' di - Pedone - Ciclista - Passeggero su veicoli privati o pubblici - Segnalare a chi di dovere situazioni di pericolo che si creano per
la strada.

Educazione ambientale

- Flora, fauna, equilibri ecologici tipici del proprio ambiente di
vita. - Le tradizioni locali piu' significative. - I bisogni dell'uomo e le forme di utilizzo dell'ambiente. - Gli interventi umani che modificano il paesaggio e
l'interdipendenza uomo-natura - L'ambiente antropizzato e l'introduzione di nuove colture nel tempo
e oggi. - Orti e giardini, forme storiche e naturalistiche. - I ruoli dell'Amministrazione Comunale, delle associazioni private,
delle istituzioni museali, ecc..., per la conservazione e la
trasformazione dell'ambiente. - Esplorare gli elementi tipici di un ambiente naturale ed umano,
inteso come sistema ecologico - Comprendere l'importanza del necessario intervento dell'uomo sul
proprio ambiente di vita, avvalendosi di diverse forme di
documentazioni. - Fare un bilancio dei vantaggi/svantaggi che la modifica di un certo
ambiente ha recato all'uomo che lo abita. - Rispettare le bellezze naturali ed artistiche. - Curare e progettare aspetti della manutenzione di orti e giardini. - Elaborare semplici progetti di restauro, di conservazione, di
intervento per un uso consapevole dell'ambiente - Visitare le principali istituzioni pubbliche che si occupano
dell'ambiente e collegarsi per quanto possibile con la loro
attivita'. - Documentare un progetto di collaborazione tra Istituzioni diverse
che operano a difesa e a valorizzazione dell' ambiente (scuola,
comune, associazioni, provincia, . ). - Individuare un problema ambientale (dalla salvaguardia di un
monumento alla conservazione di una spiaggia ecc . ), analizzarlo
ed elaborare semplici ma efficaci proposte di soluzione. - Se possibile, aziche' in collaborazione con altre istituzioni,
intervenire per risolvere il problema. - Realizzare un Laboratorio di restauro di piccoli oggetti legati
alla tradizione locale e di progettazione di interventi per un uso
consapevole dell'ambiente. - Usare in modo corretto le risorse, evitando sprechi d'acqua e di
energia, forme di inquinamento, - Praticare forme di riutilizzo e riciclaggio dell'energia e dei
materiali.

Educazione alla salute

- Organi e apparati del corpo umano e le loro principali funzioni. - L'igiene della persona ( cura dei denti,...), dei comportamenti e
dell' ambiente (illuminazione, aerazione, temperatura ...) come
prevenzione delle malattie personali e sociali e come agenti
dell'integrazione sociale. - La ricaduta di problemi ambientali aria inquinata, inquinamento
acustico, e di abitudini di vita scorrette (fumo, sedentarieta'.)
sulla salute. - Le malattie esantematiche e le vaccinazioni. - I comportamenti da rispettare per guarire - I progressi della medicina nella storia dell'uomo. - Caratteristiche di oggetti e i materiali in relazione alla
sicurezza. - Norme di comportamento per la sicurezza nei vai ambienti - Comprendere che l'uomo si deve confrontare con i limiti della
salute ed elaborarli, integrandoli nella propria personalita'. - Elaborare tecniche di osservazione e di "ascolto" del proprio corpo
per distinguere i momenti di benessere da quelli di malessere. - Verbalizzare gli stati fisici personali (sintomi di
benessere-malessere) e individuare le possibili cause che li hanno
determinati. - Attivare comportamenti di prevenzione adeguati ai fini della salute
nel suo complesso, nelle diverse situazioni di vita. - Simulare comportamenti da assumere in condizione di rischio con
diverse forme di pericolosita' ( sismica, vulcanica, chimica,
idrogeologica ..). - Esercitare procedure di evacuazione dell'edificio scolastico,
avvalendosi anche della lettura delle piantine dei locali e dei
percorsi di fuga. - Redigere i regolamenti necessari per la sicurezza utilizzando le
norme imparate - Da prova di perizia e di autocontrollo in situazioni che lo
richiedono

Educazione alimentare

- La tipologia degli alimenti e le relative funzioni nutrizionali - La composizione nutritiva dei cibi preferiti - La distinzione tra nutrizione e alimentazione - Il dispendio energetico dato dalle attivita' quotidiane di una
giornata tipo. - La piramide alimentare - Vari tipi di dieta e la loro relazione con gli stili di vita. - Gli errori alimentari e i problemi connessi con gli squilibri
alimentari. - Processi di trasformazione e di conservazione degli alimenti; in
particolare, conoscere le diverse forme di cottura. - Descrivere la propria alimentazione e distinguere se ci si nutre o
ci si alimenta. - Riconoscere le esigenze del proprio corpo e individuare
l'alimentazione piu' adeguata alla sua crescita - Valutare la composizione nutritiva dei cibi preferiti. - Comporre la razione alimentare giornaliera secondo le indicazioni
della piramide alimentare. - Individuare la dieta piu' adeguata al proprio corpo e alle proprie
esigenze fisiche, sulla base del calcolo del proprio dispendio
energetico. - La tradizione culinaria locale - A tavola mantenere comportamenti corretti (tempi distesi,
masticazione adeguata...) - Ampliare la gamma dei cibi assunti, come educazione al gusto. - Individuare le modalita' di consumo degli alimenti che meglio ne
preservano il valore nutritivo, anche avvalendosi del laboratorio
di cucina - Rispettare le norme per la trasformazione, la conservazione e il
consumo degli alimenti - Realizzare proposte di menu' equilibrati con cibi cucinati in modo
semplice - Praticare diverse forma di cottura dei cibi e correlarle alle
esigenze di diverse diete

Educazione dell'affettivita'

- Il se', le proprie capacita', i propri interessi, i cambiamenti
personali nel tempo possibilita' e limiti dell'autobiografia come
strumento di conoscenza di se' - Le relazioni tra coetanei e adulti con i loro problemi. - Le principali differenze psicologiche, comportamentali e di ruolo
tra maschi e femmine. - Esempi di diverse situazioni dei rapporti tra uomini e donne nella
storia - Forme di espressione personale, ma anche socialmente accettata e
moralmente giustificata, di stati d'animo, di sentimenti, di
emozioni diversi, per situazioni differenti - Attivare atteggiamenti di ascolto / conoscenza di se' e di
relazione positiva nei confronti degli altri - Attivare modalita' relazionali positive con i compagni e con gli
adulti, anche tenendo conto delle loro caratteristiche sessuali. - Avvalersi del diario o della corrispondenza con amici per
riflettere su di se' e sulle proprie relazioni - Comunicare la percezione di se' e del proprio ruolo nella classe,
nella famiglia, nel gruppo dei pari in genere. - Esercitare modalita' socialmente efficaci e moralmente legittime di
espressione delle proprie emozioni e della propria affettivita' - In situazione di gioco, di lavoro, di relax, .. esprimere la
propria emotivita' con adeguate attenzioni agli altri e alla
domanda sul bene e sul male
 
ALLEGATO C
(previsto dall'articolo 14, comma 4)

Indicazioni nazionali per i Piani di studio personalizzati nella
Scuola Secondaria di primo grado

Le Indicazioni esplicitano i livelli essenziali di prestazione a cui tutte le scuole secondarie di primo grado del Sistema Nazionale di Istruzione sono tenute per garantire il diritto personale, sociale e
civile all'istruzione e alla formazione di qualita'.

La Scuola Secondaria di primo grado

Successiva alla Scuola Primaria, la Scuola Secondaria di primo grado accoglie gli studenti e le studentesse(Successivamente si useranno soltanto i sostantivi 'ragazzo', 'studente', oppure 'allievo, allievi. Essi si riferiscono al "tipo" persona, al di la' delle differenze tra maschi e femmine che ogni docente dovra' considerare nella concreta azione educativa e didattica.) nel periodo di passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza, ne prosegue l'orientamento educativo, eleva il livello di educazione e di istruzione personale di ciascun cittadino e generale di tutto il popolo italiano, accresce le capacita' di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civilta' e costituisce, infine, grazie agli sviluppi metodologici e didattici conformi alla sua natura "secondaria", la premessa indispensabile per l'ulteriore impegno dei ragazzi nel secondo ciclo di istruzione e di formazione.
Il passaggio dall'istruzione primaria all'istruzione secondaria di primo grado, pur nella continuita' del processo educativo che deve svolgersi secondo spontaneita' e rispetto dei tempi individuali di maturazione della persona anche e soprattutto nella scuola, esprime, sul piano epistemologico, un valore simbolico di 'rottura' che dispieghera' poi le sue potenzialita' nell'istruzione e nella formazione del secondo ciclo
La scoperta del modello nell'eta' della Scuola Primaria, nonostante la ricchezza dei quadri conoscitivi elaborati nel corso del quinquennio, resta, in genere, ancora dominante la persuasione di una coincidenza tra realta' e conoscenza della realta', tra la natura e le rappresentazioni che ce ne facciamo.
Passare da una istruzione primaria ad una istruzione secondaria significa, invece, cominciare a maturare le consapevolezze che mettono in crisi questo isomorfismo ingenuo e scoprire in maniera via via piu' convincente e raffinata l'incompletezza di qualsiasi rappresentazione, iconica e/o logica, della realta'
Passare da un'istruzione primaria ad una secondaria di primo grado, in questo senso, significa confrontarsi con il problema del modello
Qualsiasi modello della realta', a partire da quello iconico fotografico per giungere a quello piu' astratto e formale, infatti, non comporta una trascrizione completa e fedele dell'oggetto che vuole rappresentare, bensi' una selezione di certe qualita' o scopi di esso. Conoscere in maniera 'secondaria' vuol dire, allora, adoperare costrutti mentali esplicativi che si fondano su un uso appropriato dell'analogia.
Proprio perche' l'analogia e' regolata e controllata da convenzioni e/o da proprieta' 'assegnate' che determinano il modo con cui l'uomo filtra i dati della realta' e li traduce in immagini e/o simboli, e' possibile per tutti riferirsi e maneggiare la medesima realta', costruendo, a riguardo di essa, un linguaggio che ha le caratteristiche dell'oggettivita' e dell'intersoggettivita'.
Il modello matematico-scientifico. In questo contesto, particolare importanza e' attribuita alle modalita' attraverso le quali si elabora la descrizione scientifica del mondo, concentrando soprattutto l'attenzione sul processo di matematizzazione degli oggetti fisici e sulla conseguente costituzione di un modello che rimpiazza in senso letterale gli oggetti reali.
Il modello matematico, per i suoi pregi di oggettivita' e di intersoggettivita', diventa elemento di congiunzione, vero e proprio "interfaccia", tra la realta' e la dimensione delle scienze sperimentali. Si avvia, a partire dalla Scuola Secondaria di primo grado, un processo iterativo che modifica e raffina i modelli ottenuti attraverso l'analisi, in forma sempre piu' logicamente organizzata, della complessita' dei dati reali e la successiva verifica condotta alla luce delle prove sperimentali disponibili. Il processo continua sino a quando i risultati ottenuti su una classe significativa di dati empirici non siano ritenuti soddisfacenti da chi si e' posto il problema di comprenderli e di comunicarli universalmente senza cadere in equivoci
Oltre il riduzionismo Il ruolo dei modelli si rafforza e si amplia con l'incrementarsi delle situazioni sperimentali che si presentano con un numero cospicuo di variabili. La catena di anelli che separa l'evento del mondo reale e quello della descrizione di esso offerta dalle teorie scientifiche si allunga, in questi casi, progressivamente.
Questa separazione, tuttavia, lungi dal segnalare una qualche impossibilita' di accesso conoscitivo al reale, e' piuttosto il segno dell'inesauribile complessita' della realta' per quante facce si colgano di essa, infatti, non e' possibile comprenderle tutte e, - soprattutto, tutte insieme contemporaneamente
Passare da un'istruzione primaria ad un'istruzione secondaria di primo grado significa, allora, iniziare a scoprire i segni di questa dinamica di ricerca, sperimentarla e separare ogni residuo egocentrismo cognitivo di tipo infantile per assumere, al contrario, la responsabilita' di una vita criticamente sempre vigile e tesa - attraverso il confronto - alla ricerca della verita'.
La parte e il tutto. Proprio l'inesauribilita' della realta' e il suo carattere aperto a piu' modelli rappresentativi spiega due altre dimensioni che accompagnano l'istruzione secondaria di primo grado.
La prima riguarda la necessita' di modelli di rappresentazione degli oggetti, del mondo e della vita diversi da quelli scientifico-matematici si tratta dei modelli di natura linguistico-letteraria, artistico-estetica, tecnologica, storico-sociale, etica e religiosa che tanta parte hanno avuto nella nostra tradizione, contribuendo con pari (quando non, in alcuni momenti storici, maggiore) dignita' a ricercare la verita' e a definire la nostra identita' culturale Infatti, dimensioni come l'affettivita', il giudizio etico, l'appagamento estetico, il senso del limite ecc , non trovano nei modelli matematici adeguati strumenti di rappresentazione.
La seconda si riferisce al bisogno di ogni soggetto conoscente, in eta' evolutiva o adulta, di ancorare l'inesauribilita' delle rappresentazioni della realta' ad una visione complessiva e unitaria di essa, nonche' al significato sentito personalmente del suo rapporto con essa.
Passare da una conoscenza primaria ad una secondaria di primo grado, allora, significa cominciare ad essere consapevoli della necessita' di rimandare sempre, nell'incontro personale (e di tutti) con la realta', la parte al tutto e il tutto alla parte, ovvero di collegare sempre le prospettive parziali di lettura rappresentativa del mondo e della vita in un sistema unitario e integrato di significati personali, che se non puo' ambire a presentarsi come sintesi compiuta e definitiva dei modelli parziali che ingloba, si preoccupa, pero', di chiarire e approfondire i nessi e i raccordi che individua tra loro.
Qualifica cosi' l'istruzione secondaria di primo grado il principio che vuole ogni disciplina aperta all'interdisciplinarita' piu' completa, a cui segue il salto transdisciplinare, ovvero il confronto con una "visione personale unitaria" di se', degli altri, della cultura e del mondo

Obiettivi generali del processo formativo

L'istruzione secondaria di primo grado anima tutte le proprie attivita' educative di apprendimento con le consapevolezze prima ricordate. Tali consapevolezze trovano a partire dalla prima classe della Scuola Secondaria di primo grado lo stimolo per uno sviluppo progressivamente sempre piu' organico e annunciano la loro piena sistematicita' che sara' raggiunta nel secondo ciclo di istruzione e di formazione. La Scuola Secondaria di primo grado impiega queste consapevolezze per avvalorare i seguenti tratti educativi
Scuola dell'educazione integrale della persona. La Scuola Secondaria di primo grado, confermando una tradizione avviata nel 1963 e consolidata nel 1979, rinnova il proposito di promuovere processi formativi in quanto si preoccupa di adoperare il sapere (le conoscenze) e il fare (abilita) che e' tenuta ad insegnare come occasioni per sviluppare armonicamente la personalita' degli allievi in tutte le direzioni (etiche, religiose, sociali, intellettuali, affettive, operative, creative ecc ) e per consentire loro di agire in maniera matura e responsabile
Scuola che colloca nel mondo. La Scuola secondaria di primo grado aiuta lo studente ad acquisire una immagine sempre piu' chiara ed approfondita della realta' sociale, a riconoscere le attivita' tecniche con cui l'uomo provvede alla propria sopravvivenze e trasforma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto che intercorre fra le vicende storiche ed economiche, le strutture istituzionali e politiche, le aggregazioni sociali e la vita e le decisioni del singolo. Le conoscenze e le abilita' che lo studente e' sollecitato a trasformare in competenze personali offrono, in questo quadro, un contributo di primaria importanza ai fini dell'integrazione critica delle nuove generazioni nella societa' contemporanea.
Scuola orientativa. La Scuola Secondaria di primo grado mira all'orientamento di ciascuno, favorisce l'iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, lo mette nelle condizioni di definire e conquistare la propria identita' di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realta' sociale, culturale e professionale. E' un processo formativo continuo cui debbono concorrere unitariamente anche le varie strutture non formali e informali del territorio, nonche' il grado di scuola successivo. La possibilita' del preadolescente di operare scelte realistiche nell'immediato e nel futuro, portando avanti lo sviluppo di un progetto di vita personale, deriva dal consolidamento di competenze decisionali fondate su una verificata conoscenza di se' e su un intelligente tirocinio educativo che abbia autenticato e continui ad autenticare le capacita', gli interessi e le attitudini di ogni ragazzo.
Il carattere orientativo e' intrinseco allo studio delle discipline e alle attivita' inter e transdisciplinari. L'uno e le altre, infatti, sono volte alla scoperta di se' (un se' sottoposto agli straordinari dinamismi delle trasformazioni psicofisiche e a cambiamenti negli stili di apprendimento, interessi, abitudini, sentimenti, immagine di se), della cultura e dell'arte, del mondo in generale (contatti, scambi, scoperte, ecc.) e della produzione umana in particolare, attraverso l'incontro con i diversi ambienti della produzione tecnica o intellettuale. Lo studio e le attivita' possono essere amplificate nella loro efficacia con un impiego accorto dei percorsi formativi facoltativi offerti ai preadolescenti per il migliore sviluppo possibile delle loro capacita', fino ai livelli dell'eccellenza.
Scuola dell'identita'. La Scuola Secondaria di primo grado assolve il compito di accompagnare il preadolescente nella sua maturazione globale fino alle soglie dell'adolescenza. Dalla prima alla terza classe, egli si pone in maniera sempre piu' forte la domanda circa la propria identita'. Si affollano risposte parziali, mai definitive, che e' tuttavia necessario apprendere a saggiare, coltivare, abbandonare, riprendere, rimandare, integrare, con uno sforzo e con una concentrazione che assorbe la quasi totalita' delle energie. Questa "fatica" interiore del crescere, che ogni preadolescente pretende quasi sempre di reggere da solo o al massimo con l'aiuto del gruppo dei pari, ha bisogno, in realta', della presenza di adulti coerenti e significativi disposti ad ascoltare, aiutare, consigliare, fornire strumenti di ricerca, di comprensione, di gestione positiva dei problemi. In particolare, i genitori, e piu' in generale la famiglia, a cui competono in modo primario e originario le responsabilita', anche per quanto concerne l'educazione all'affettivita' e alla sessualita' (secondo il patrimonio dei propri valori umani e spirituali), devono essere coinvolti nella programmazione e nella verifica dei progetti educativi e didattici posti in essere dalla scuola.
Scuola della motivazione e del significato. Poiche' i ragazzi sono massimamente disponibili ad apprendere, ma molto resistenti agli apprendimenti di cui non comprendano motivazione e significato, che vogliano sottometterli e non responsabilizzarli, che non producano

frutti di rilevanza sociale o di chiara crescita personale, ma si limitino ad essere autoreferenziali, la Scuola Secondaria di primo grado e' impegnata a radicare conoscenze e abilita' disciplinari e interdisciplinari sulle effettive capacita' di ciascuno, utilizzando le modalita' piu' motivanti e ricche di senso, perche' egli possa esercitarle, sia individualmente, sia insieme agli altri, sia dinanzi agli altri. Motivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali di qualsiasi apprendimento. Senza queste due dimensioni risulta molto difficile coniugare lo sforzo richiesto da qualsiasi apprendimento, tanto piu' se lontano dagli interessi immediati dell'allievo e di natura secondaria, con la pertinenza e il grado di complessita' delle conoscenze e abilita' che si intendono insegnare.
Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi. La migliore prevenzione e' l'educazione. Disponibilita' umana all'ascolto e al dialogo, esempi di stili di vita positivi, testimonianza privata e pubblica di valori, condivisione empatica di esperienze, problemi e scelte, significativita' del proprio ruolo di adulti e di insegnanti, conoscenze e competenze professionali diventano le occasioni che consentono alla Scuola Secondaria di primo grado di leggere i bisogni e i disagi dei preadolescenti e di intervenire prima che si trasformino in malesseri conclamati, disadattamenti, abbandoni. Il suo primo punto di forza in questa strategia e' rappresentato dal coinvolgimento delle famiglie; i genitori, infatti, sono chiamati in prima persona a confrontarsi non solo con gli eventi scolastici dei figli, ma anche e soprattutto con l'evoluzione della loro peculiare personalita'. Laddove tale coinvolgimento mancasse, la scuola stessa e' chiamata ad affrontare questo punto di debolezza, utilizzando tutte le proprie risorse, a cui si aggiungono quelle delle istituzioni della societa' civile presenti sul territorio.
In secondo luogo, e coerentemente con l'offerta formativa di istituto, la Scuola Secondaria di primo grado e' chiamata a proporre, in accordo con le famiglie, scelte il piu' possibile condivise dagli altri soggetti educativi nell'extrascuola (enti locali, formazioni sociali, comunita' religiose, volontariato, la societa' civile intera).
Per gli alunni che hanno un retroterra sociale e culturale svantaggiato, comunque, la Scuola Secondaria di primo grado programma i propri interventi mirando a rimuovere gli effetti negativi dei condizionamenti sociali, in maniera tale da superare le situazioni di svantaggio culturale e da favorire il massimo sviluppo di ciascuno e di tutti. Cosi' essa mira a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale" che, limitando di fatto la liberta', "impediscono il pieno sviluppo della persona umana" indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali (art. 3 della Costituzione)
Scuola della relazione educativa. In educazione, e particolarmente quando si e' preadolescenti, e' molto difficile impadronirsi delle conoscenze (sapere) e delle abilita' (fare) e trasformarle in competenze di ciascuno in nome e per conto di una logica di scambio la scuola da' una cosa allo studente che contraccambia con qualcos' altro (impegno, attenzione, studio, correttezza).
E' difficile anche nel caso in cui alla logica dello scambio si sostituisca quella del rapporto. Avere rapporti tra soggetti dentro l'istituzione scuola, tra docente e allievi, tra docenti e genitori, significa infatti far sempre riferimento all'incontro di ruoli e competenze comunque formalizzate in statuti, norme, contratti, gerarchie, ecc.
Con lo scambio, e anche con il rapporto, il rischio dell'estraneita' tra i soggetti coinvolti nel processo educativo e della sostituzione del coinvolgimento pieno e diretto, libero e gratuito di ciascuno, con la prestazione pattuita o corretta, ma agita piu' per dovere che per intima adesione, resta sempre rilevante
Questo accade molto meno, invece, se alle logiche dello scambio e del rapporto si sostituisce e si vive quella della relazione educativa. La relazione educativa tra soggetti supera, infatti, lo scambio di prestazioni che puo' rimanere ancora impersonale, cosi' come il rapporto tra figure che esercitano poteri legittimi in modo corretto, ma non per questo si mettono in gioco come persone.
La relazione educativa, pur nella naturale asimmetria dei ruoli e delle funzioni tra docente ed allievo, implica, infatti, l'accettazione incondizionata l'uno dell'altro, cosi' come si e', per chi si e', al di la' di cio' che si possiede o del ruolo che si svolge. Nella relazione educativa ci si prende cura l'uno dell'altro come persone l'altro ci sta a cuore, e si sente che il suo bene e', in fondo, anche la realizzazione del nostro.
Quando si entra in questo clima, gli studenti apprendono meglio.

La Scuola Secondaria di primo grado, percio', e' chiamata a considerare in maniera adeguata l'importanza delle relazioni educative interpersonali che si sviluppano nei gruppi, nella classe e nella scuola, e cio' soprattutto in presenza di ragazzi in situazione di handicap.
Avere attenzione alla persona; valorizzare, senza mai omologare o peggio deprimere; rispettare gli stili individuali di apprendimento; incoraggiare e orientare; creare confidenza; correggere con autorevolezza quando e' necessario; sostenere; condividere: sono solo alcune delle dimensioni da considerare per promuovere apprendimenti significativi e davvero personalizzati per tutti.

Obiettivi specifici di apprendimento

Il percorso educativo della Scuola Secondaria di primo grado, nella prospettiva della maturazione del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla conclusione del I ciclo dell'istruzione, utilizza gli obiettiVI specifici di apprendimento indicati per il primo biennio e per la terza classe nelle tabelle allegate per progettare Unita' di Apprendimento. Queste partono da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi, definiti anche con i relativi standard di apprendimento, si sviluppano mediante appositi percorsi di metodo e di contenuto e valutano, alla fine, sia il livello delle conoscenze e delle abilita' acquisite, sia se e quanto esse abbiano maturato le competenze personali di ciascun allievo (art. 8 del Dpr 275/99).
Gli obiettivi specifici di apprendimento indicati nelle tabelle allegate sono ordinati per discipline, da un lato, e per "educazioni" che trovano la loro sintesi nell'unitaria educazione alla Convivenza civile, dall'altro Non bisogna, comunque, a questo proposito, trascurare tre consapevolezze.
- La prima ci avverte che l'ordine epistemologico di presentazione delle conoscenze e delle abilita' che costituiscono gli obiettivi specifici di apprendimento non va confuso con il loro ordine di svolgimento psicologico e didattico con gli allievi. L'ordine epistemologico vale per i docenti e disegna una mappa culturale, semantica e sintattica, che essi devono padroneggiare anche nei dettagli e mantenere certamente sempre viva ed aggiornata sul piano scientifico al fine di poterla poi tradurre in azione educativa e organizzazione didattica coerente ed efficace.
- L'ordine di svolgimento psicologico e didattico, come si intuisce, vale, invece, per gli allievi ed e tutto affidato alle determinazioni professionali delle istituzioni scolastiche e dei docenti ed entra in gioco quando si passa dagli obiettivi specifici di apprendimento agli obiettivi formativi. Per questo non bisogna attribuire al primo ordine la funzione del secondo. Soprattutto, non bisogna cadere nell'equivoco di impostare e condurre le attivita' didattiche quasi in una corrispondenza biunivoca con ciascun obiettivo specifico di apprendimento. L'insegnamento, in questo caso, infatti, diventerebbe una forzatura. Al posto di essere frutto del giudizio e della responsabilita' professionali necessari per progettare la declinazione degli obiettivi specifici di apprendimento negli obiettivi formativi (cfr il prossimo paragrafo), ridurrebbe i secondi ad una esecutiva applicazione dei primi. Inoltre, trasformerebbe l'attivita' didattica in una ossessiva e meccanica successione di esercizi/verifiche degli obiettivi specifici di apprendimento indicati che toglierebbe ogni respiro educativo e culturale all'esperienza scolastica, oltre che autonomia alla professione docente.
- La seconda consapevolezza ricorda che gli obiettivi specifici di apprendimento indicati per le diverse discipline e per l'educazione alla Convivenza civile, se pure sono presentati in maniera analitica, obbediscono, in realta', ciascuno, al principio della sintesi e dell'ologramma gli uni rimandano agli altri; non sono mai, per quanto possano essere autoreferenziali, richiusi su se stessi, ma sono sempre un complesso e continuo rimando al tutto. Un obiettivo specifico di apprendimento di una delle dimensioni della Convivenza civile, quindi, e' e deve essere sempre anche disciplinare e viceversa, analogamente, un obiettivo specifico di apprendimento di matematica e' e deve essere sempre, allo stesso tempo, non solo ricco di risonanze di natura linguistica, storica, geografica, espressiva, estetica, motoria, sociale, morale, religiosa, ma anche lievitare comportamenti personali adeguati. E cosi' per qualsiasi altro obiettivo specifico d'apprendimento. Dentro la disciplinarita' anche piu' spinta, in sostanza, va sempre rintracciata l'apertura inter e transdisciplinare: la parte che si lega al tutto e il tutto che non si da' se non come parte. E' dentro, o dietro, le "educazioni" che scandiscono l'educazione alla Convivenza civile vanno sempre riconosciute le discipline, cosi' come attraverso le discipline non si' fa altro che promuovere l'educazione alla Convivenza civile e, attraverso questa, nient'altro che l'unica educazione integrale di ciascuno a cui tutta l'attivita' scolastica e' indirizzata.
- La terza consapevolezza riguarda, quindi, il significato e la funzione da attribuire alle tabelle degli obiettivi specifici di apprendimento. Esse hanno lo scopo di indicare con la maggior chiarezza e precisione possibile i livelli essenziali di prestazione (intesi qui nel senso di standard di prestazione del servizio) che le scuole pubbliche della Repubblica sono tenute in generale ad assicurare ai cittadini per mantenere l'unita' del sistema educativo nazionale di istruzione e di formazione, per impedire la frammentazione e la polarizzazione del sistema e, soprattutto, per consentire ai ragazzi la possibilita' di maturare in tutte le dimensioni tracciate nel Profilo educativo, culturale e professionale previsto per la conclusione del I ciclo degli studi. Non hanno, percio', alcuna pretesa validita' per i casi singoli, siano essi le singole istituzioni scolastiche o, a maggior ragione, i singoli allievi. E' compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti, infatti, nel concreto della propria storia e del proprio territorio, assumersi la liberta' di mediare, interpretare, ordinare, distribuire ed organizzare gli obiettivi specifici di apprendimento negli obiettivi formativi, nei contenuti, nei metodi e nelle verifiche delle Unita' di Apprendimento, considerando, da un lato, le capacita' complessive di ogni studente che devono essere sviluppate al massimo grado possibile e, dall'altro, le teorie pedagogiche e le pratiche didattiche piu' adatte a trasformarle in competenze personali. Allo stesso tempo, tuttavia, e' compito esclusivo di ogni scuola autonoma e dei docenti assumersi la responsabilita' di "rendere conto" delle scelte fatte e di porre gli allievi, le famiglie e il territorio nella condizione di conoscerle e di condividerle.

Dagli obiettivi specifici di apprendimento agli obiettivi formativi

Il "cuore" del processo educativo si ritrova, quindi, nel compito delle istituzioni scolastiche e dei docenti di progettare le Unita' di Apprendimento caratterizzate da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi che si affidano al loro peculiare servizio educativo, compresi quelli in Situazione di handicap, e volte a garantire la trasformazione delle capacita' di ciascuno in reali e documentate competenze.
La scelta degli obiettivi formativi. L'identificazione degli obiettivi formativi puo' scaturire dalla armonica combinazione di due diversi percorsi. Il primo e' quello che si fonda sull'esperienza degli allievi e individua a partire da essa le dissonanze cognitive e non cognitive che possono giustificare la formulazione di obiettivi formativi da raggiungere, alla portata delle capacita' degli allievi e, in prospettiva, coerenti con il Profilo educativo, culturale e professionale, nonche' con il maggior numero possibile di obiettivi specifici di apprendimento. Il secondo e' quello che si ispira direttamente al Profilo educativo, culturale e professionale e agli obiettivi specifici di apprendimento; questo percorso considera se e quando aspetti dell'uno e degli altri possono inserirsi nella storia narrativa personale o di gruppo degli allievi, dopo averli rielaborati attraverso apposite mediazioni professionali di tempo, di luogo, di qualita' e quantita', di relazione, di azione e di circostanza e averli resi percepibili, nella prospettiva della crescita individuale, come traguardi importanti e significativi per ciascun ragazzo e la sua famiglia, nel contesto della classe, della scuola e dell'ambiente.
Nell'uno e nell'altro caso, comunque, gli obiettivi formativi sono dotati di una intrinseca e sempre aperta carica problematica e presuppongono una dinamicita' che li rende, allo stesso tempo, sempre, per ogni allievo e famiglia, punto di partenza e di arrivo, condizione e risultato di ulteriori maturazioni. Inoltre, non possono essere mai formulati in maniera atomizzata e previsti quasi corrispondenza di performance tanto analitiche quanto, nella complessita' del reale, inesistenti. A maggior ragione, infatti, a livello di obiettivi formativi si ripete, anzi si moltiplica, l'esigenza di riferirsi al principio della sintesi e dell'ologramma gia' menzionato a proposito degli obiettivi specifici di apprendimento. Se non testimoniassero la traduzione di questo principio nel concreto delle relazioni educative e delle esperienze personali di apprendimento che si svolgono nei gruppi di lavoro scolastici difficilmente, del resto, potrebbero essere ancora definiti "formativi".
Per questo, sebbene formulati dai docenti in maniera analitica e disciplinare, vanno sempre esperiti a partire da problemi ed attivita' che, per definizione, sono sempre unitari e sintetici, quindi mai riducibili ne' ad esercizi che pretendono di raggiungerli in maniera atomistica, ne' alla comprensione dell'esperienza assicurata da singole prospettive disciplinari o da singole "educazioni". Richiedono, piuttosto, sempre, la mobilitazioni di sensibilita' e prospettive pluri, inter e transdisciplinari, nonche' il continuo richiamo all'integralita' educativa. Inoltre, aspetto ancora piu' importante, esigono che siano sempre dotate di senso, e quindi motivanti, per chi le svolge e per chi le propone.
Unita' di Apprendimento e Piani di Studio personalizzati. Le Unita' di Apprendimento, individuali, di gruppi di livello, di compito o elettivi oppure di gruppo classe, sono costituite dalla progettazione a) - di uno o piu' obiettivi formativi tra loro integrati (definiti anche con i relativi standard di apprendimento, riferiti alle conoscenze e alle abilita' coinvolte; b) delle attivita' educative e didattiche unitarie, dei metodi, delle soluzioni organizzative ritenute necessarie per concretizzare gli obiettivi formativi formulati; c) - delle modalita' con cui verificare sia i livelli delle conoscenze e delle abilita' acquisite, sia se e quanto tali conoscenze e abilita' si sono trasformate in competenze personali di ciascuno. Ogni istituzione scolastica, o ogni gruppo docente, decidera' il grado di analiticita' di questa progettazione delle Unita' di Apprendimento
L'insieme delle Unita' di Apprendimento effettivamente realizzate, con le eventuali differenziazioni che si fossero rese opportune per singoli alunni, da' origine al Piano di Studio Personalizzato, che resta a disposizione delle famiglie e da cui si ricava anche la documentazione utile per la compilazione del Portfolio delle competenze individuali
Il Piano di Studio Personalizzato e' un appuntamento cruciale anche perche', a scelta delle famiglie e dei preadolescenti, con l'assistenza del tutor, la scuola puo' dedicare una quota fino a 200 ore annuali all'approfondimento parziale o totale di discipline ed attivita'. Questi approfondimenti possono cambiare nell'arco del triennio e quindi consentire, alla conclusione del triennio medesimo, una scelta degli indirizzi formativi del secondo ciclo non soltanto responsabile, ma gia', per certi aspetti, collaudata, il Portfolio delle competenze dovrebbe registrarla e sancirla con adeguate documentazioni.
Il Prof. L'ispirazione culturale-pedagogica, i collegamenti con gli enti territoriali e l'unita' anche didattico-organizzativa dei Piani di Studio Personalizzati elaborati dai gruppi docenti si evincono dal Piano dell'Offerta Formativa di istituto.

Il Portfolio delle competenze individuali

Struttura. Il Portfolio delle competenze individuali comprende una sezione dedicata alla valutazione e un'altra riservata all'orientamento. La prima e' redatta sulla base degli indirizzi generali circa la valutazione degli alunni e il riconoscimento dei crediti e debiti formativi (art. 8, DPR 275/99).
Le due dimensioni, pero', si intrecciano in continuazione perche' l'unica valutazione positiva per lo studente di qualsiasi eta' e' quella che contribuisce a comprendere l'ampiezza e la profondita' delle sue competenze e, attraverso questa conoscenza progressiva e sistematica, a fargli scoprire ed apprezzare sempre meglio le capacita' potenziali personali, non pienamente mobilitate, ma indispensabili per avvalorare e decidere un proprio futuro progetto esistenziale. Anche per questa ragione, la compilazione del Portfolio, oltre che il diretto coinvolgimento dell'allievo, esige la reciproca collaborazione tra famiglia e scuola.
Il Portfolio, con precise annotazioni sia dei docenti, sia dei genitori, sia (se necessario) dei preadolescenti, seleziona in modo accurato:

- materiali prodotti dall'allievo individualmente o in gruppo, capaci
di descrivere le piu' spiccate competenze del soggetto; - prove scolastiche significative relative alla padronanza degli
obiettivi specifici di apprendimento e contestualizzate alle
circostanze; - osservazioni dei docenti e della famiglia sui metodi di
apprendimento del preadolescente, con la rilevazione delle sue
caratteristiche originali nelle diverse esperienze formative
affrontate; - commenti su lavori personali ed elaborati significativi, sia scelti
dall'allievo (e' importante questo coinvolgimento diretto) sia
indicati dalla famiglia e dalla scuola, ritenuti esemplificativi
delle sue capacita' e aspirazioni personali; - indicazioni che emergono dall'osservazione sistematica, dai
colloqui insegnanti-genitori, da colloqui con lo studente e anche
da questionari o test in ordine alle personali attitudini e agli
interessi piu' manifesti.

Funzione. Va evitato il rischio di considerare il Portfolio un contenitore di materiali disordinati e non organizzati. E', percio', preciso dovere di ogni istituzione scolastica individuare i criteri di scelta dei materiali e collocarli all'interno di un percorso professionale che valorizzi le pratiche dell'autonomia di ricerca e di sviluppo e il principio della cooperazione educativa della famiglia.
La riflessione critica su questi materiali costituisce un'occasione per migliorare le pratiche di insegnamento, per stimolare lo studente all'autovalutazione e alla conoscenza di se' in vista della costruzione di un personale progetto di vita e, infine, per corresponsabilizzare i genitori nei processi educativi.
Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Secondaria di primo grado si innesta su quello portato dai fanciulli dalla Scuola Primaria e accompagna i preadolescenti nel passaggio agli indirizzi formativi del secondo ciclo. La sua funzione e' particolarmente preziosa nei momenti di transizione tra le scuole dei diversi ordini. Il principio della continuita' educativa esige, infatti, che essi siano ben monitorati e che i docenti, nell'anno precedente e in quello successivo al passaggio, collaborino, in termini di scambio di informazioni, di progettazione e verifica di attivita' educative e didattiche, con la famiglia, con il personale che ha seguito i fanciulli nella Scuola Primaria o che ricevera' i preadolescenti nel secondo ciclo.
Il Portfolio assume, inoltre, un ulteriore valore aggiunto nell'ultimo anno della Scuola Secondaria di primo grado. I genitori, infatti, devono decidere a quale indirizzo formativo del secondo ciclo iscrivere i figli. Non si puo' immaginare che si tratti di un appuntamento burocratico, ne' che tale scelta sia compiuta senza una approfondita discussione con il tutor
Il Portfolio diventa cosi' l'occasione documentaria perche' il tutor rilegga la "storia" dello studente dall'infanzia alla preadolescenza, e perche', con il ragazzo e la sua famiglia, avendo presente il Profilo educativo, culturale e professionale da acquisire alla fine del primo ciclo, faccia un bilancio ragionato e condiviso dei risultati ottenuti, nella prospettiva delle future scelte da esercitare nell'ambito del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione per almeno 12 anni.
In ogni caso, e' opportuno che il docente tutor, indipendentemente dalla decisione dello studente e della sua famiglia esprima, a nome della scuola, il proprio consiglio orientativo. Le diverse esperienze ed i diversi percorsi compiuti nella Scuola Secondaria di primo grado, ancorche' corrispondenti agli interessi e alle capacita' degli allievi, non sono, comunque, vincolanti circa il corso di studi successivo
E' utile, infine, che la Scuola Secondaria di primo grado segua nel tempo, in collaborazione con i Licei o gli Istituti del secondo ciclo, l'evoluzione del percorso scolastico degli allievi per poter migliorare il proprio complessivo know how formativo e orientativo, ed affinare, in base alla riflessione critica sull'esperienza compiuta, le proprie competenze professionali di intuizione e giudizio pedagogico e le proprie pratiche autovalutative.
Compilazione. Il Portfolio delle competenze individuali della Scuola Secondaria di primo grado e' compilato ed aggiornato dal docente coordinatore-tutor, in collaborazione con tutte le figure che si fanno carico dell'educazione e degli apprendimenti di ciascun allievo, a partire dai genitori e dagli stessi studenti, chiamati ad essere sempre protagonisti consapevoli della propria crescita.

Vincoli e risorse

La Scuola Secondaria di primo grado contribuisce alla realizzazione del Profilo educativo, culturale e professionale previsto per lo studente a conclusione del primo ciclo, collocando i Piani di Studio Personalizzati che sono stati redatti per concretizzare in situazione gli obiettivi specifici di apprendimento all'interno del Piano dell'Offerta Formativa di ogni istituzione scolastica.
Il Piano dell'Offerta Formativa tiene conto dei seguenti punti che costituiscono allo stesso tempo risorsa e vincolo per la progettazione di ogni istituzione scolastica:
1. L'organico d'istituto e' definito secondo le disposizioni di cui al decreto legislativo di attuazione della legge 53/2003. Il miglioramento dei processi di apprendimento e la continuita' educativa e didattica sono assicurati anche attraverso la permanenza dei docenti nella sede di titolarita' almeno per il tempo corrispondente al periodo didattico.
2. L'orario annuale obbligatorio delle lezioni, comprensivo della quota riservata alle Regioni, alle istituzioni scolastiche e all'insegnamento della Religione cattolica, e' di 891 ore annuali; ogni istituzione scolastica, per realizzare il Profilo educativo, culturale e professionale atteso per la conclusione del primo ciclo e per trasformare in competenze personali gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendimento del primo biennio e della terza classe, su richiesta, mette a disposizione dei ragazzi e delle famiglie, un'offerta formativa opzionale facoltativa aggiuntiva fino a 198 ore annue; queste ore possono essere impiegate sia nella prospettiva del recupero sia in quella dello sviluppo e dell'eccellenza. L'orario annuale non comprende il tempo eventualmente dedicato alla mensa.
3. Le istituzioni scolastiche, nell'esercizio dell'autonomia didattica e organizzativa prevista dal DPR 275/99, organizzano attivita' educative e didattiche unitarie che promuovono la trasformazione degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento presenti nelle Indicazioni nazionali in competenze di ciascun allievo.
4. Il monte ore annuale obbligatorio per trasformare in competenze personali degli allievi gli obiettivi generali del processo formativo e gli obiettivi specifici di apprendimento delle singole discipline, comprensivo delle attivita' di educazione alla Convivenza civile e all'informatica che coinvolgono tutti gli insegnamenti, e' rappresentato nella seguente tabella. Le eventuali ore opzionali facoltative aggiuntive sono scelte dalle famiglie all'atto dell'iscrizione, in tutto o in parte, per tutte o per alcune discipline e attivita'. Ogni istituzione scolastica decide, ogni anno, sulla base di apposite analisi dei bisogni formativi, la distribuzione e i tempi delle discipline e delle attivita'.

==================================================================== Ore annue per ------------- minimo medio massimo studente insegnamenti -------------------------------------------------------------------- Italiano (203) --------------------------------------------------------------------
307 313 319 -------------------------------------------------------------------- Storia (60) -------------------------------------------------------------------- Geografia (50) -------------------------------------------------------------------- Matematica (127) --------------------------------------------------------------------

239 245 251 -------------------------------------------------------------------- Scienze e Tecnologia (118)* -------------------------------------------------------------------- Inglese (54) --------------------------------------------------------------------
114 120 126 -------------------------------------------------------------------- 2 Lingua comunicativa (66) -------------------------------------------------------------------- Arte e Immagine 54 60 66 -------------------------------------------------------------------- Musica 54 60 66 -------------------------------------------------------------------- Scienze motorie 54 60 66 e sportive -------------------------------------------------------------------- Religione 33 33 33 --------------------------------------------------------------------
831

* di cui 33 dedicate alla Tecnologia

5. Nei Laboratori facoltativi di rete, si assicura la valorizzazione dei talenti artistici e musicali, i Laboratori potranno essere organizzati anche dai Conservatori, dai Licei musicali e coreutici, dalle Scuole Secondarie di primo grado che li istituiranno autonomamente, da scuole non statali accreditate, anche sulla base di convenzioni con enti e privati.
6. Le istituzioni scolastiche individuano, per ogni gruppo di allievi, un docente con funzioni di tutor. Egli e' in costante rapporto con le famiglie e con il territorio, consiglia gli allievi e le famiglie in ordine alla scelta delle attivita' opzionali aggiuntive facoltative, e' anche coordinatore dell'equipe pedagogica e compila il Portfolio delle competenze.
7. All'inizio del biennio, il Servizio Nazionale di Valutazione procede alla valutazione esterna, riferita sia agli elementi strutturali di sistema, sia ai livelli di padronanza mostrati dagli studenti nelle conoscenze e nelle abilita' indicate negli obiettivi specifici di apprendimento della fine della Scuola Primaria

Obiettivi specifici di apprendimento per le classi prima e seconda
(primo biennio)

Al termine del primo biennio, la scuola ha organizzato per lo studente attivita' educative e didattiche unitarie che hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le seguenti
conoscenze e abilita' disciplinari

RELIGIONE CATTOLICA

(Si rimanda alle Indicazioni vigenti o a quelle che saranno indicate
d'intesa con la Cei)

ITALIANO

Per ascoltare:

- Strategie dell'ascolto finalizzato e dell'ascolto attivo di testi
orali complessi (giornale radio, telegiornale, conferenza
documentario. . ). - Appunti: prenderli mentre si ascolta e riutilizzarli

- Avvio all'ascolto critico di testi espositivi narrativi,
descrittivi. - Identificare attraverso l'ascolto attivo e finalizzato vari tipi di
testo e il loro scopo - Comprendere testi d'uso quotidiani (racconti, trasmissioni
radiofoniche e televisive, istruzioni, canzoni,) e riorganizzare le
informazioni raccolte in appunti, schemi, tabelle, testi di sintesi
vari - Interventi correttivi delle difficolta' dell'ascolto.

Per parlare:

- Tratti fondamentali che distinguono il parlato e lo scritto - Registri linguistici del parlato narrativo, descrittivo, dialogico - Strategie di memoria e tecniche di supporto al discorso orale
(appunti, schemi, cartelloni, lucidi e altro). - Analisi critica dei "luoghi comuni" e degli stereotipi linguistici - Caratteristiche dei testi parlati piu' comuni (telegiornale,
talk-show, pubblicita', .) - Ricostruire oralmente la struttura informativa di una comunicazione
orale con/senza l'aiuto di note strutturali - Interagire con flessibilita' in una gamma ampia di situazioni
comunicative orali formali e informali con chiarezza e proprieta'
lessicale, attenendosi al tema, ai tempi e alle modalita' richieste
dalla situazione. - Sostenere, attraverso il parlato parzialmente pianificato
interazioni e semplici dialoghi programmati

Per leggere:

- Elementi caratterizzanti il testo narrativo letterario e non
(biografia, autobiografia, diario, lettera, cronaca, articolo di
giornale, racconto, leggenda, mito, ecc) - Elementi caratterizzanti il testo poetico (lirica, epica, canzone
d'autore e non). - Meccanismi di costituzione dei significati traslati - (metonimia,
metafora,ecc.) e altre figure retoriche - Strategie di controllo del processo di lettura ad alta voce al fine
di migliorarne l'efficacia (semplici artifici retorici pause,
intonazioni, ecc). - Strategie di lettura silenziosa e tecniche di miglioramento
dell'efficacia quali la sottolineatura e le note a margine - Esperienze autorevoli di lettura come fonte di piacere e di
arricchimento personale anche fuori dalla scuola. - Testi presenti su software, cd-rom e la "navigazione" in Internet - Leggere silenziosamente e ad alta voce utilizzando tecniche
adeguate. - Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti e non di diverso
tipo con pronuncia orientata allo standard nazionale - Comprendere ed interpretare in forma guidata e/o autonoma testi
letterari e non (espositivi, narrativi, descrittivi,
regolativi,ecc) attivando le seguenti abilita':

- individuare informazioni ed elementi costitutivi dei testi,
- individuare il punto vista narrativo e descrittivo,
- comprendere le principali intenzioni comunicative dell'autore,
- operare inferenze ed anticipazioni di senso, anche in
riferimento ad un lessema non noto,
- leggere integrando informazioni provenienti da diversi
elementi del testo (immagini, tabelle, indici, grafici,
capitoli, didascalie,ecc ),
- comprendere impliciti e presupposizioni

- Leggere in forma guidata e/o autonoma testi poetici d'autore e
analizzarli a livello fonico, metricosintattico, polisemico - Leggere testi su supporto digitale e ricavarne dati per integrare
le conoscenze scolastiche - Riferirsi con pertinenza ed usare nei giusti contesti brani e
riferimenti poetici imparati a memoria

Per scrivere:

- Procedure per isolare ed evidenziare negli appunti concetti
importanti (sottolineature, utilizzo di segnali grafici, ecc), uso
di abbreviazioni, sigle, disegni, mappe, uso della punteggiatura
come elemento di registrazione. - Caratteristiche testuali fondamentali dei testi d'uso, informativi,
regolativi, espressivi, epistolari, descrittivi - Riscrittura e manipolazione di un testo narrativo, descrittivo,
regolativo, espositivo, poetico (condensazioni, espansioni,
introduzione di nuove parti, spostamento di paragrafi, riassunto,
parafrasi, ecc.). - Produrre testi scritti, a seconda degli scopi e dei destinatari,
espositivi, epistolari, espressivi, poetici, regolativi,
informativi, testi d'uso. - Svolgere progetti tematici (relazioni di ricerca, monografie frutto
di lavori di gruppo. ecc.) e produrre testi adeguati sulla base di
un progetto stabilito (pianificazione, revisione, manipolazione) - Compilare autonomamente una "scheda di lettura" ragionata per testi
di vario tipo. - Costruire un semplice ipertesto - Manipolare racconti fictional, smontarli e riorganizzarli,
ampliarli e sintetizzarli. - Riscrivere testi narrativi applicando trasformazioni quali

- modificare l'ordine delle sequenze del testo, riscrivendolo a
partire dalla fine,
- eliminare o aggiungere personaggi,
- modificare gli ambienti,
- operare transcodifiche (da un genere all'altro, da una favola
ad un racconto, da un romanzo ad una sceneggiatura, da una
biografia ad un testo teatrale,) e contaminazioni (di piu'
testi e piu' stili).

Per riflettere sulla lingua (grammatica, sintassi, analisi logica)

- Studio sistematico delle categorie sintattiche. - Classi di parole e loro modificazioni. - Struttura logica della frase semplice (diversi tipi di sintagmi,

loro funzione, loro legame al verbo) - Struttura comunicativa della frase semplice (tema/rema,
fuoco/sfondo, ecc.) e mezzi per attribuire un determinato profilo
comunicativo alla frase. - Il lessico (famiglie di parole, campi semantici, legami semantici
tra parole, impieghi figurati, ecc); l'uso dei dizionari. - Basi della metrica (divisione in versi, ripresa di gruppi di suoni,
rima, assonanza, consonanza, allitterazione, ecc.). - Principali tappe evolutive della lingua italiana, valorizzandone,
in particolare, l'origine latina. - Rapporto esistente tra evoluzione della lingua e contesto
storico-sociale. - Riconoscere e analizzare le funzioni logiche della frase semplice - Utilizzare tecniche di costruzione della frase semplice in base al
profilo comunicativo. - Applicare modalita' di coesione-coerenza. - Usare consapevolmente strumenti di consultazione - Usare creativamente il lessico. - Utilizzare tecniche di lettura metrica - Individuare le caratteristiche fondamentali che collocano e
spiegano storicamente un testo o una parola.

INGLESE

- Approfondimento delle funzioni gia' conosciute e introduzione di
funzioni per
- chiedere e dare informazioni personali e familiari;
- esprimere bisogni elementari, obbligo e divieto,
- esprimere capacita'/incapacita';
- chiedere e dare informazioni/spiegazioni (orari di mezzi di
trasporto, numeri telefonici...);
- chiedere e dire cio' che si sta facendo;
- dire e chiedere il significato di...;
- chiedere e parlare di azioni passate, di azioni programmate o
intenzioni;
- offrire, invitare, accettare, rifiutare;
- esprimere consenso, disaccordo, fare confronti.

- Espansione dei campi semantici relativi alla vita quotidiana - Riflessione sulla lingua:

- tempi presente, passato,futuro, imperativo;
- modali: "can" "may", "must", "shall",
- aggettivo predicativo e qualificativo nei vari gradi;
- avverbi di quantita' e modo;
- preposizioni di tempo e luogo;
- pronomi complemento e pronomi possessivi;
- indefiniti semplici.

Civilta': approfondimenti su aspetti della cultura anglosassone: tradizioni e festivita'.

- Interagire in semplici scambi dialogici relativi alla vita
quotidiana dando e chiedendo informazioni, usando un lessico
adeguato e funzioni comunicative appropriate. - Scrivere appunti, cartoline, messaggi e brevi lettere. - Cogliere il punto principale in semplici messaggi e annunci
relativi ad aree di interesse quotidiano. - Identificare informazioni specifiche in testi
semi-autentici/autentici di diversa natura. - Descrivere con semplici frasi di senso compiuto la propria famiglia
e i propri vissuti. - Produrre semplici messaggi scritti su argomenti familiari entro il
proprio ambito d'interesse. - Riconoscere le caratteristiche significative di alcuni aspetti
della cultura anglosassone e operare confronti con la propria.

SECONDA LINGUA COMUNITARIA

- Aspetti fonologici della lingua. - Brevi espressioni finalizzate ad un semplice scambio dialogico
nella vita sociale quotidiana. - Aree lessicali concernenti numeri, date, colori, oggetti
dell'ambiente circostante - Ambiti semantici relativi all'identita' delle persone, alle loro
condizioni di salute, ai fattori temporali, al tempo meteorologico. - Verbi ausiliari. - Principali tempi verbali presente, passato recente e remoto, futuro
(forme regolari). - Aggettivi possessivi, dimostrativi, qualificativi. - Pronomi personali e possessivi. - Alcune preposizioni di tempo e luogo - Principali strategie di lettura di semplici testi informativi,
regolativi, descrittivi. - Alcuni tipi di testo scritto - Aspetti della cultura e della civilta' straniera impliciti nella
lingua. - Mettere in relazione grafemi e fonemi, associando semplici parole e
frasi al rispettivo suono. - Identificare la principale funzione comunicativa in un messaggio
utilizzando ritmi, accenti, curve prosodiche. - Comprendere semplici e chiari messaggi orali riguardanti la vita
quotidiana. - Comprendere semplici istruzioni attinenti alla vita e al lavoro di
classe. - Presentarsi, presentare, congedarsi, ringraziare - Descrivere luoghi, oggetti, persone - Narrare semplici avvenimenti. - Chiedere e parlare di abitudini, di condizioni di salute e di
tempo. - Esprimere possesso, bisogni. - Seguire itinerari, istruzioni, chiedere ed ottenere servizi. - Leggere e comprendere brevi testi d'uso e semplici descrizioni. - Produrre brevi testi scritti, utilizzando il lessico conosciuto. - Confrontare modelli di civilta' e di cultura diversi

STORIA

In relazione al contesto fisico, sociale, economico, tecnologico culturale e religioso fatti, personaggi, eventi ed istituzioni caratterizzanti:

- l'Europa medioevale fino al Mille; - la nascita dell'Islam e la sua espansione; - la civilta' europea dopo il Mille e l'unificazione culturale e
religiosa dell'Europa: le radici di una identita' comune pur nella
diversita' dei diversi sistemi politici; - l'apertura dell'Europa ad un sistema mondiale di relazioni: la
scoperta dell'"altro" e le sue conseguenze; - la crisi della sintesi culturale, politica e sociale del Medioevo; - Umanesimo e Rinascimento; - la crisi dell'unita' religiosa e la destabilizzazione del rapporto
sociale; - il Seicento e il Settecento: nuovi saperi e nuovi problemi; la
nascita dell'idea di progresso e sue conseguenze; - l'Illuminismo, la Rivoluzione americana e la Rivoluzione francese. - Utilizzare termini specifici del linguaggio disciplinare. - Costruire "quadri di civilta'" in base ad indicatori dati di tipo
fisico-geografico, sociale, economico, tecnologico, culturale e
religioso. - Comprendere aspetti essenziali della metodologia della ricerca
storica e delle categorie di interpretazione storica. - Distinguere tra svolgimento storico, microstorie e storie
settoriali o tematiche. - Distinguere e selezionare vari tipi di fonte storica, ricavare
informazioni da una o piu' fonti. - Utilizzare, in modo pertinente, gli aspetti essenziali della
periodizzazione e organizzatori temporali tipo ciclo, congiuntura,
accelerazione, stasi.. - Utilizzare in funzione di ricostruzione storiografica testi
letterari, epici, biografici ..., - Scoprire specifiche radici storiche medievali e moderne nella
realta' locale e regionale. - Approfondire le dimensioni e le risonanze locali di fenomeni ed
eventi di interesse e portata nazionale e sovranazionale. - Identificare in una narrazione storica problemi cui rispondere
adoperando gli strumenti della storiografia.

GEOGRAFIA

- Principali forme di rappresentazione grafica (ideogrammi,
istogrammi, diagrammi a barre) e cartografica (carte fisiche,
politiche, stradali, tematiche, topografiche e topologiche). - Concetti di distanza itineraria, distanza economica in termini di
tempo e costi, reticolo geografico, coordinate geografiche
(latitudine, longitudine, altitudine), fuso orario - La popolazione, densita', movimento naturale e flussi migratori - Sistema territoriale e sistema antropofisico. - Caratteristiche fisico-antropiche dell'Europa e di alcuni Stati che
la compongono: aspetti fisici, socio-economici e culturali. - Le origini dell'Umane Europea e le sue diverse forme istituzionali - L'Italia nell'Unione Europea. - Orientarsi sul terreno con l'uso della carta topografica, della
pianta, della bussola - Riconoscere le trasformazioni apportate dall'uomo sul territorio,
utilizzando carte ed immagini. - Leggere ed interpretare statistiche, carte topografiche, tematiche
e storiche, grafici, cartogrammi, fotografie da terra e aeree
(oblique e zenitali) e immagini da satellite - Analizzare i piu' significativi temi (antropici, economici,
ecologici, storici) utilizzando fonti varie. - Analizzare, mediante osservazione diretta/indiretta, un territorio
(del proprio Comune, della propria Regione, dell'Italia,
dell'Europa) per conoscere e comprendere la sua organizzazione,
individuare aspetti e problemi dell'interazione uomo-ambiente nel
tempo - Operare confronti tra realta' territoriali diverse. - Disegnare, utilizzando una simbologia convenzionale, schizzi di
carte mentali dell'Europa, carte tematiche e grafici

MATEMATICA

Il numero

- Ripresa complessiva dei numeri interi e dell'aritmetica della
Scuola Primaria
- operazioni con i numeri naturali,
- i multipli e i divisori di un numero,
- i numeri primi,
- minimo comune multiplo, massimo comun divisore;
- potenze di numeri naturali,
- numeri interi relativi.

- Risolvere problemi e calcolare semplici espressioni tra numeri
interi mediante l'uso delle quattro operazioni. - Elevare a potenza numeri naturali - Ricercare multipli e divisori di un numero, individuare multipli e
divisori comuni a due o piu' numeri. - Scomporre in fattori primi un numero naturale. - Leggere e scrivere numeri naturali e decimali in base dieci usando
la notazione polinomiale e quella scientifica - Approfondimento e ampliamento del concetto di numero

- la frazione come rapporto e come quoziente,
- i numeri razionali;
- rapporti, percentuali e proporzioni;
- scrittura decimale dei numeri razionali;
- operazioni tra numeri razionali;
- confronto tra numeri razionali;
- la radice quadrata - come operazione inversa dell'elevamento
al quadrato.

- Riconoscere frazioni equivalenti - Confrontare numeri razionali e rappresentarli sulla retta numerica - Eseguire operazioni con i numeri razionali in forma decimale - Eseguire semplici calcoli con numeri razionali usando metodi e
strumenti diversi

Geometria

- Ripresa complessiva della Geometria piana e solida della Scuola
Primaria.

- Figure piane; proprieta' caratteristiche di triangoli e
quadrilateri, poligoni regolari
- Somma degli angoli di un triangolo e di un poligono
- Equiscomponibilita' di semplici figure poligonali
- Teorema di Pitagora.

- Nozione intuitiva di trasformazione geometrica, traslazione,
rotazione e simmetria - Rapporto tra grandezze. - Qmotetie, similitudini - Introduzione al concetto di sistema di riferimento: le coordinate
cartesiane, il piano cartesiano. - Conoscere proprieta' di figure piane e solide e classificare le
figure sulla base di diversi criteri - Riconoscere figure uguali e descrivere le isometrie necessarie per
portarle a coincidere - Costruire figure isometriche con proprieta' assegnate - Utilizzare le trasformazioni per osservare, classificare ed
argomentare proprieta' delle figure. - Risolvere problemi usando proprieta' geometriche delle figure
ricorrendo a modelli materiali e a semplici deduzioni e ad
opportuni strumenti di rappresentazione (riga, squadra, compasso e,
eventualmente, software di geometria) - Riconoscere grandezze proporzionali in vari contesti, riprodurre in
scala. - Calcolare aree e perimetri di figure piane - Riconoscere figure simili in vari contesti. - Costruire figure simili dato il rapporto di similitudine - Rappresentare sul piano cartesiano punti, segmenti, figure

Misura

- Le grandezze geometriche. - Il sistema internazionale di misura. - Esprimere le misure in unita' di misura nel sistema internazionale,
utilizzando le potenze del 10 e le cifre significative - Effettuare e stimare misure in modo diretto e indiretto. - Valutare la significativita' delle cifre del risultato di una data
misura

Dati e previsioni

- Fasi di un'indagine statistica. - Tabelle e grafici statistici. - Valori medi e campo di variazione. - Concetto di popolazione e di campione. - Probabilita' di un evento valutazione di probabilita' in casi
semplici - Identificare un problema affrontabile con un'indagine statistica,
individuare la popolazione e le unita' statistiche ad esso
relative, formulare un questionano, raccogliere dati, organizzare
gli stessi in tabelle di frequenze. - Rappresentare graficamente e analizzare gli indici adeguati alle
caratteristiche la moda, se qualitativamente sconnessi; la mediana,
se ordinabili; la media aritmetica e il campo di variazione, se
quantitativi. - Realizzare esempi di campione casuale e rappresentativo - Realizzare previsioni di probabilita' in contesti semplici.

Aspetti storici connessi alla matematica

Aspetti storici connessi alla matematica, ad esempio: sistemi di numerazione nella storia, il metodo di Eratostene per la misura del raggio della Terra, i diversi valori di pi-greco nella geometria antica.

Introduzione al pensiero razionale (da coordinare in maniera particolare con tutte le altre discipline nelle attivita' educative e didattiche unitarie promosse)

- Passare dal linguaggio comune al linguaggio specifico, comprendendo
e usando un lessico adeguato al contesto. - Comprendere il ruolo della definizione. - Individuare regolarita' in contesti e fenomeni osservati - Produrre congetture relative all' interpretazione e spiegazione di
osservazioni effettuate in diversi contesti. - Analizzare criticamente le proprie congetture, comprendendo la
necessita' di verificarle in casi particolari e di argomentarle in
modo adeguato. - Esprimere verbalmente in modo corretto i ragionamenti e le
argomentazioni. - Riconoscere gli errori e la necessita' di superarli positivamente. - Riconoscere situazioni problematiche, individuando i dati da cui
partire e l'obiettivo da conseguire. - Schematizzare anche in modi diversi la situazione di un problema,
allo scopo di elaborare in modo adeguato una possibile procedura
risolutiva. - Esporre chiaramente un procedimento risolutivo, evidenziando le
azioni da compiere e il loro collegamento. - Confrontare criticamente eventuali diversi procedimenti di
soluzione.

SCIENZE

- Come si muovono i corpi velocita' e traiettoria, accelerazione. - Le forze in situazioni statiche e come cause di variazioni del
moto. - Peso, massa, peso specifico. - Lavoro e energia. - Il galleggiamento, il principio di Archimede. - Primo approccio alla chimica: acidi, basi e sali nell'esperienza
ordinaria come esempi di sostanze chimiche. - Caratteristiche dei suoli loro origine e relazione con le sostanze
chimiche presenti in essi Cenno ai concimi. - Cellule e organismi unicellulari e pluricellulari. - Piante vascolari, ciclo vitale - Animali vertebrati ed invertebrati - Sistemi e apparati del corpo umano: apparato motorio, sistema
circolatorio, apparato respiratorio. - Ecosistema terra; ambiente terrestre e marino. - Ecosistemi locali fattori e condizioni del loro equilibrio. - Concetti di habitat, popolazione, catena e rete alimentare - Rappresentare in diagrammi spazio/tempo diversi tipi di movimento,
interpretare i diagrammi - Fare forza e deformare, osservare gli effetti del peso, trovare
situazioni di equilibri. - Misurare forze (dinamometro, bilancia) - Stimare il peso specifico di diversi materiali d'uso comune - Dare esempi tratti dall'esperienza quotidiana in cui si riconosce
la differenza tra il temperatura e calore. - Eseguire semplici reazioni chimiche (p es. acidi e basi con alcuni
metalli, carbonato di calcio, .saponi, dentifrici) e descriverle
ordinatamente. - Illustrare praticamente l'importanza delle proporzioni fra le
sostanze chimiche che prendono parte ad una reazione (p.es usando
indicatori). - Effettuare semplici esperimenti di caratterizzazione di terreni
diversi. - Riconoscere le piante piu' comuni in base a semi, radici, foglie,
fiori e frutti. - Attraverso esempi della vita pratica illustrare la complessita' del
funzionamento del corpo umano nelle sue varie attivita'
(nutrimento, movimento, respirazione, .). - Raccogliere dati sulla frequenza cardiaca e su quella respiratoria - Individuare, spiegare e riproporre con semplici modelli che cosa
accade nel movimento del corpo umano - Identificare in termini essenziali i rapporti tra uomo, animali e
vegetali in ambienti noti. - Raccogliere informazioni sulle catene alimentari in ambienti noti. - Collegare le caratteristiche dell'organismo di animali e piante con
le condizioni e le caratteristiche ambientali.

TECNOLOGIA

- I settori dell'economia. - La transizione dall'industriale ai sistemi biodigitali - Elementi del disegno tecnico e sistemi di rappresentazione - Riconoscere ed analizzare il settore produttivo di provenienza di
oggetti presi in esame. - Riconoscere, analizzare e descrivere oggetti, utensili, macchine,
impianti, reti e assetti territoriali nelle loro procedure
costruttive, nelle loro parti, nella loro contestualizzazione e in
base alla loro sostenibilita/qualita' sociale. - Rappresentare graficamente un oggetto in modo intuitivo o con il
supporto di mezzi tecnologici, applicando regole delle proiezioni
ortogonali e forme elementari di assonometria - Individuato un bisogno, realizzare il modello di un sistema
operativo per soddisfarlo, seguendo la procedura
ideazione-progettazione - rappresentazione - realizzazione -
collaudo -produzione - dismissione - riciclo. - Principi di economia domestica - Individuare e praticare esperienze di design, cucitura, tessitura e
ricamo per scopi funzionali ed estetici - Costruire bozzetti o modelli riferiti ad oggetti d'uso comune, dai
vasi ai tessuti ai vestiti, utilizzando materiali elementari e di
facile uso - Esercitare attivita' di decorazione e grafica su modelli
volumetrici

INFORMATICA

- Approfondimento delle funzioni dei diversi componenti del sistema
operativo, della gestione dei file, della struttura logica di un
calcolatore, del rapporto tra elaboratore e varie forme di
periferiche. - La risoluzione di problemi propria dell'informatica - Introduzione di un semplice linguaggio di programmazione. - Comunicazione in rete in tempo reale. - Esperienze di gruppo e di lavoro di gruppo specie a distanza - Utilizzare programmi specifici per presentazioni e comunicazioni di
idee, contenuti, immagini ecc. - Tradurre in programmi algoritmi (ordinamento, calcolo, ragionamento
logico-matematico) utilizzando un semplice linguaggio di
programmazione. - Utilizzare computer e software specifici per approfondire o
recuperare aspetti disciplinari e interdisciplinari. - Utilizzare le risorse reperibili sia in Internet sia negli archivi
locali. - Utilizzare la comunicazione in rete locale.

MUSICA - Fondamenti della tecnica di uno strumento musicale. - Famiglie strumentali. - Percorsi progettuali visivi grafico-notazionali (mappe sonore, ideografiche, pittoriche, ..). - Fattori prosodici di parole e frasi, onomatopee, strutture ritmiche delle parole e valori espressivi dei fonemi. - Tecnica di base del canto Relazioni tra linguaggi. - Criteri di organizzazione formale tradizionali, principali strutture del linguaggio musicale e loro valenza espressiva. - Analogie, differenze e peculiarita' stilistiche di epoche e generi musicali diversi, con riferimento anche alle aree extraeuropee - Principali usi e funzioni della musica nella realta' contemporanea, con particolare riguardo ai mass media.

Pratica strumentale

- Possedere le elementari tecniche esecutive degli strumenti didattici e eseguire semplici brani ritmici e melodici, sia a orecchio sia decifrando una notazione. - Realizzare improvvisazioni guidate che approdino a sequenze dotate di senso musicale.

Pratica vocale

- Riprodurre con la voce, per imitazione e/o per lettura, brani corali ad una o piu' voci anche con appropriati arrangiamenti strumentali, desunti da repertori senza preclusioni di generi, epoche e stili.

Produzione musicale

- Improvvisare sequenze ritmiche e melodiche a partire da stimoli di diversa natura (musicali, grafici, verbali, ecc.). - Elaborare commenti musicali a testi verbali o figurativi, azioni sceniche, ecc. - Elaborare semplici materiali sonori mediante l'analisi, la sperimentazione e la manipolazione di oggetti sonori, utilizzando semplici software appropriati.

Ascolto, interpretazione e analisi

- Riconoscere e analizzare con linguaggio approprialo le fondamentali strutture del linguaggio musicale e la loro valenza espressiva, anche in relazione ad altri linguaggi, mediante l'ascolto di opere musicali scelte come paradigmatiche di generi, forme e stili storicamente rilevanti.

ARTE ED IMMAGINE

- Il rapporto immagine-comunicazione nel testo visivo e narrativo. - Funzioni e caratteri dell'immagine espressiva, emozionale,
enfatica, estetica; gli stereotipi e la generativita' iconica - Il linguaggio visivo e i suoi codici; segni iconici e simbolici. - Gli strumenti, i materiali e le metodologie operative delle
differenti tecniche artistiche; i processi di manipolazione
materica; le tecniche di manipolazione tecnologica. - La raffigurazione dello spazio nelle tre dimensioni; la prospettiva
intuitiva, la rappresentazione prospettica; proporzione tra le
parti di un disegno e le relazioni tra i piani e il fondo; i
contrasti luce-ombra e gli effetti cromatici; il movimento e la
composizione; staticita' e dinamismo; il ritmo e l'aritmia. - Paradigmi del percorso dell'arte nei secoli: dalla preistoria al
XIX secolo. - Il valore sociale e il valore estetico del paesaggio e del
patrimonio ambientale e culturale. - Gli elementi fondamentali dei linguaggi audiovisivi, multimediali e
informatici, dalla fotografia all'arte elettronica - Leggere e interpretare i contenuti di messaggi visivi rapportandoli
ai contesti in cui sono stati prodotti. - Utilizzare criticamente immagini di diverso tipo; riconoscere e
visualizzare le metafore visive, cogliendo il valore simbolico di
oggetti, animali, paesaggi; individuare e classificare simboli e
metafore utilizzate nel campo dell'arte e della pubblicita'. - Inventare e produrre messaggi visivi con l'uso di tecniche e
materiali diversi

- Rappresentare oggetti piani e solidi, ed ambienti in prospettiva
(frontale e d'angolo) - Analisi di opere d'arte d'epoche storiche diverse attraverso
criteri quali superfici e figure geometriche piane; textures e
contrasto materico di superfici; volumi chiusi, volumi aperti e la
tridimensionalita' volumetrica; il fenomeno cromatico e i colori
fondamentali (primari, secondari, terziari); colori acromatici e
miscele cromatiche; regole della composizione; effetti del
movimento. - Riconoscere e leggere le tipologie principali dei beni
artistico-culturali (zone archeologiche, complessi architettonici,
collezioni pittoriche, ...).; individuare i beni artistici e
culturali presenti nel territorio. compreso l'arredo urbano,
riconoscendo le stratificazioni dell' intervento dell' uomo. - Utilizzare l'immagine fotografica, multimediale ed elettronica
(rielaborazione con software interattivi di opere, progettazione di
oggetti e di ambienti, ecc).

SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

- Consolidamento delle capacita' coardinative. - Livello di sviluppo e tecniche di miglioramento delle capacita'
condizionali (forza, rapidita', resistenza, mobilita' articolare). - Elementi tecnici e regolamentari di alcuni sport (in particolare
quelli realizzabili a livello scolastico). - Effetti delle attivita' motorie e sportive per il benessere della
persona e la prevenzione delle malattie. - L'attivita' sportiva come valore etico. - Valore del confronto e della competizione. - Tecniche di espressione corporea. - Presa di coscienza del proprio stato di efficienza fisica
attraverso l'autovalutazione delle personali capacita' e
performance. - Rapporto tra la prontezza di riflessi ed una situazione di
benessere fisico. - Norme fondamentali di prevenzione degli infortuni legati
all'attivita' fisica anche in strada. - La segnaletica stradale e le norme di conduzione dei cicli e
ciclomotori. - Utilizzare efficacemente le proprie capacita' in condizioni facili
e normali di esecuzione (accoppiamento e combinazione dei movimenti
differenziazione, equilibrio, orientamento, ritmo, reazione,
trasformazione. - Utilizzare consapevolmente piani di lavoro razionali per
l'incremento delle capacita' condizionali, secondo propri livelli
di maturazione, sviluppo e apprendimento. - Modulare e distribuire il carico motorio-sportivo secondo i giusti
parametri fisiologici e rispettare le pause di recupero. - Gestire in modo consapevole abilita' specifiche riferite a
situazioni tecniche e tattiche negli sport individuali e di
squadra. - Utilizzare le conoscenze tecniche per svolgere funzioni di giuria e
arbitraggio. - Inventare nuove forme di attivita' ludico-sportive. - Applicare i principi metodologici dell'allenamento funzionali al
mantenimento di uno stato di salute ottimale. - Relazionarsi positivamente con il gruppo rispettando le diverse
capacita', le esperienze pregresse, le caratteristiche personali. - Rispettare il codice deontologico dello sportivo e le regole delle
discipline sportive praticate. - Usare consapevolmente il linguaggio del corpo utilizzando vari
codici espressivi, combinando la componente comunicativa e quella
estetica. - Rappresentare idee, stati d'animo e storie mediante gestualita' e
posture, individualmente, a coppie, in gruppo. - Sperimentare piani di lavoro personalizzati - Riconoscere il corretto rapporto tra esercizio fisico
-alimentazione - benessere. - Ai fini della sicurezza, utilizzare in modo responsabile spazi,
attrezzature, veicoli sia individualmente, sia in gruppo. - Mettere in atto comportamenti corretti nell'uso della bicicletta.

Obiettivi specifici di apprendimento per la classe terza

Al termine della classe terza, la scuola ha organizzato per lo studente attivita' educative e didattiche unitarie che hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le seguenti
conoscenze e abilita' disciplinari

RELIGIONE CATTOLICA

(Si rimanda alle Indicazioni vigenti o a quelle che saranno indicare
d'intesa con la Cei)

ITALIANO

Per ascoltare:

- Strategie di utilizzo degli elementi predittivi di un testo orale
(contesto, titolo, collocazione, .). - Elementi che servono a identificare anche a distanza di tempo gli
appunti (data, situazione, argomento, autore) e a utilizzarli. - Il punto di vista altrui in contesti e testi diversi. - Esempi di argomentazione come forma di ragionamento che parte da un
problema, formula ipotesi di soluzione, scarta quelle
insostenibili, formula una tesi basandosi su prove. - Alcuni film come comunicazione che utilizza vari linguaggi e codici
(linguistico, visivo, sonoro, ecc). - Adottare, secondo la situazione comunicativa, opportune strategie
di attenzione e comprensione. - Dato un testo orale adeguato identificare e confrontare opinioni e
punti di vista del mittente. - Valutare la natura e l'attendibilita' del messaggio ascoltato
secondo il proprio punto di vista - Sostenere tramite esempi il proprio punto di vista o quello degli
altri. - Avviarsi alla selezione di fonti ritenute occasioni di
arricchimento personale e culturale

Per parlare:

- Tecniche e strategie per argomentare - Alcuni semplici concetti retorici (captatio benevolentiae, funzioni
di proemio ecc). - Interventi critici mirati in situazioni scolastiche ed
extrascolastiche - Ricostruire oralmente la struttura argomentativa di una
comunicazione orale. - Intervenire nelle discussioni usando argomentazioni per formulare e
validare ipotesi, per sostenere tesi o confutare tesi opposte a
quella sostenuta; per giustificare, persuadere, convincere, per
esprimere accordo e disaccordo, per fare proposte. - Descrivere, argomentando, il proprio progetto di vita e le scelte
che si intendono fare per realizzarlo. - Memorizzare testi e poesie.

Per leggere:

- Elementi caratterizzanti il testo argomentativo. - Elementi caratterizzanti il testo letterario narrativo (novella,
racconto della memoria, monologo interiore, romanzo, ecc.). - Elementi caratterizzanti il testo poetico e l'intenzione
comunicativa dell'autore. - Principali caratteristiche testuali di quotidiani, periodici,
riviste specializzate. - Testi presenti su supporti digitali. - Navigazione in una enciclopedia classica e in Internet. - Comprendere e interpretare autonomamente/con guida testi, non solo
letterari, di tipologie diverse per

- riconoscere e formulare ipotesi sul significato di particolari
scelte narrative e stilistiche.
- riconoscere le tesi esposte e l'opinione dell'autore.
- esplicitare le principali relazioni extra-testuali (rapporti
del testo con altri testi, col contesto culturale e le
poetiche di riferimento, ).
- approfondire la comprensione degli impliciti e delle presup-
posizioni.
- riflettere sulla tesi centrale di un testo a dominanza argo-
mentativa ed esprimere semplici giudizi
- dimostrare la competenza della sintesi.

Per scrivere:

- La struttura del testo argomentativo gli elementi di cornice (tema,
riferimenti allo scopo, ai destinatari, informazioni sul contesto,
tempo, spazio, fonti), e gli elementi che fanno parte del nucleo
argomentativo (una tesi o un'opinione, le argomentazioni, un
ragionamento che utilizzi le argomentazioni per confermare o
dedurre la tesi oppure per negarla). - La scrittura imitativa, la riscrittura, la manipolazione di testi
narrativi letterari. - L'ipertesto. - Ricercare materiali e fonti da utilizzare nello sviluppo di un
testo a dominanza argomentativa. - Riconoscere e riprodurre le caratteristiche testuali delle piu'
consuete tipologie di comunicazione scritta. - Scrivere testi a dominanza argomentativa (tema, commento,
recensione, intervista, dialoghi, ) su argomenti specifici usando
un linguaggio oggettivo e un registro adeguato. - Riscrivere testi letterari con procedure creative guidate,
applicando manipolazioni a livello stilistico (riscrivere un
racconto modificando tempi verbali, passando dalla prima alla terza
persona, cambiando punto di vista del narratore, ecc. ). - Scrivere testi "imitativi" dello stile di un autore cogliendone le
peculiarita' piu' significative. - Scrivere testi di tipo diverso (relazione, curriculum vitae, . )
per spiegare e argomentare le scelte orientative compiute. - Organizzare testi mono/pluri tematici articolati anche in forma
multimediale.

Per riflettere sulla lingua (grammatica, sintassi analisi logica)

- Approfondimenti su classi di parole e loro modificazioni. - Approfondimenti sulla struttura logica e comunicativa della frase
semplice. - Struttura logica e comunicativa della frase complessa
(coordinazione, subordinazione). - Struttura logica e argomentativi di brevi segmenti testuali; alcune
classi di "movimenti" testuali (esemplificazione, giustificazione,
consecuzione, .). - Approfondimenti sul lessico. - Approfondimenti sulla metrica. - Approfondimenti sulle principali tappe evolutive della lingua
italiana, valorizzando l'origine latina. - Rapporto esistente tra evoluzione della lingua e contesto
storico-sociale. - Riconoscere i principali mutamenti e le permanenze lessicali e
semantiche della lingua latina nell' italiano e nei dialetti. - Individuare ed utilizzare strumenti di consultazione per dare
risposta al propri dubbi linguistici. - Essere consapevole della variabilita' delle forme di comunicazione
nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo. - Operare confronti tra parole e testi latini, lingua italiana,
dialetti, e altre lingue studiate - Collocare cronologicamente testi diversi nell'epoca corrispondente. - Riconoscere le caratteristiche piu' significative di alcuni
importanti periodi della storia della lingua italiana.

INGLESE

- Funzioni per

- chiedere e parlare di avvenimenti presenti, passati, futuri e
di intenzioni;
- fare confronti, proposte, previsioni;
- riferire cio' che e' stato detto.
- esprimere stati d'animo, opinioni, desideri, fare scelte,
- formulare ipotesi ed esprimere probabilita';
- dare consigli e persuadere;
- descrivere sequenze di azioni;
- esprimere rapporti di tempo, causa, effetto.
- Lessico.

ampliamento degli ambiti lessicali relativi alla sfera personale, istituzionale e pubblica; abitudini quotidiane, parti del corpo, malattie, esperienze e fatti.

- Interagire in brevi conversazioni concernenti situazioni di vita
quotidiana ed argomenti familiari - Scrivere messaggi e lettere motivando opinioni e scelte. - Individuare il punto principale in una sequenza
audiovisiva/televisiva (messaggi, annunci, previsioni
meteorologiche, avvenimenti, notiziari). - Comprendere un semplice brano scritto, individuandone l'argomento e
le informazioni specifiche - Descrivere o presentare oralmente, in forma articolata e con
sicurezza, persone, situazioni di vita ed esperienze. - Produrre testi scritti coerenti e coesi usando il registro
adeguato. - Relazionare sulle caratteristiche fondamentali di alcuni aspetti
della civilta' anglosassone e confrontarle con la propria. - Riflessioni sulla lingua:

- pronomi indefiniti composti e pronomi relativi;
- connettori, avverbi; indicatori di causalita' (perche') e di
possibilita' (se);
- verbi irregolari di uso piu' frequente;
- tempi: passato prossimo, futuro con "will", condizionale,
forma passiva;
- modali' "might", "could", "should";
- discorso diretto/indiretto, proposizioni infinitive

- Civilta':

aspetti culturali piu' significativi del paese straniero relativi

a istituzioni, organizzazione sociale, luoghi di interesse artistico, paesaggistico e storico-culturale.

SECONDA LINGUA COMUNITARIA

- Modalita' di interazione in brevi scambi dialogici. - Brevi messaggi orali relativi a contesti significativi della vita
sociale, dei mass media, dei servizi. - Lessico relativo alle situazioni di vita personali e lavorative
(scuola, ambiente di lavoro, del tempo libero, dei luoghi di
vacanza). - Ambiti semantici relativi alla vita personale, familiare,
parentale, di amici. - Tempi verbali presente, passato recente e remoto (forme
irregolari), futuro (nelle varie forme). - Fissazione ed applicazione di alcuni aspetti fonologici,
morfologici, sintattici e semantici della comunicazione orale/
scritta - Semplici testi informativi, descrittivi, narrativi, epistolari,
poetici. - Specifici aspetti della cultura e della civilta' straniera
impliciti nella lingua. - Comprendere e formulare semplici messaggi in contesti di vita
sociale. - Chiedere e rispondere a quesiti riguardanti la sfera personale. - Descrivere persone, luoghi ed oggetti, in forma semplice, usando
lessico e forme note. - Parlare e chiedere di avvenimenti presenti, passati e futuri,
facendo uso di un lessico semplice. - Comprendere il significato di elementi lessicali nuovi dal
contesto. - Utilizzare strategie di studio: usare il vocabolario per il
controllo della grafia, del significato di una parola e della
pronuncia di vocaboli nuovi. - Individuare le informazioni utili in un semplice e breve testo
quale istruzioni d'uso, tabelle orarie, elenchi telefonici, menu,
ricette, itinerari. - Leggere semplici testi narrativi e cogliere in essi le informazioni
principali. - Individuare il messaggio chiave in un breve e semplice atto
comunicativo. - Individuare e confrontare abitudini e stili di vita nelle diverse
culture.

STORIA

- In relazione al contesto fisico, sociale, economico, tecnologico,
culturale e religioso, fatti, personaggi, eventi ed istituzioni
"caratterizzanti" - Napoleone e l'Europa post-napoleonica; - il collegamento tra cittadinanza, liberta', nazione: la
costituzione dei principali stati liberali dell'Ottocento; - lo stato nazionale italiano e il rapporto con le realta' regionali;
il significato di simboli quali la bandiera tricolore, gli stemmi
regionali, l'inno nazionale; - l'Europa ed il mondo degli ultimi decenni dell'Ottocento; - le istituzioni liberali e i problemi, in questo contesto,
dell'Italia unita; - le ideologie come tentativi di dar senso al rapporto uomo,
societa', storia; - la competizione tra Stati e le sue conseguenze, - la I guerra mondiale; - l'eta' delle masse e la fine della centralita' europea, - crisi e modificazione delle democrazie; i totalitarismi; - la II guerra mondiale; - la nascita della Repubblica italiana; - la "societa' del benessere" e la crisi degli anni '70; - il crollo del comunismo nei Paesi dell'est europeo; - l'integrazione europea. - Distinguere tra storia locale, regionale, nazionale, europea,
mondiale, e cogliere le connessioni, nonche' le principali
differenze (anche di scrittura narrativa). - Mettere a confronto fonti documentarie e storiografiche relative
allo stesso fatto, problema, personaggio, e interrogarle,
riscontrandone le diversita' e le somiglianze. - Approfondire il concetto di fonte storica e individuare la
specificita' dell'interpretazione storica. - Utilizzare in modo paradigmatico alcune fonti documentarie per
verificarne la deformazione, volontaria o involontaria, soprattutto
per quanto riguarda i mass-media. - Riconoscere la peculiarita' della finzione filmica e letteraria in
rapporto alla ricostruzione storica. - Usare il passato per rendere comprensibile il presente e
comprendere che domande poste dal presente al futuro trovano la
loro radice nella conoscenza del passato. - Di un quotidiano o di un telegiornale comprendere le notizie
principali, utilizzando i nessi storici fondamentali necessari per
inquadrarle o sapendo dove andare a reperirli.

GEOGRAFIA

- Sviluppo umano, sviluppo sostenibile e processi di globalizzazione,
modelli di applicabilita' a sistemi territoriali. - Modelli relativi all'organizzazione del territorio e ai principali
temi e problemi del mondo. - Nuovi strumenti e metodi di rappresentazione dello spazio
geografico (telerilevamento, cartografia computerizzata) - Carta mentale del mondo con la distribuzione delle terre emerse, di
alcuni stati e citta', dei piu' significativi elementi fisici e
delle grandi aree socioeconomiche e culturali. - Caratteristiche degli ambienti extraeuropei e loro rapporto con le
popolazioni che li abitano, analizzate per grandi aree culturali e
geopolitiche. - La diversa distribuzione del reddito nel mondo situazione
economico-sociale, indicatori di poverta' e ricchezza. - I piu' significativi temi geo-antropici contemporanei attraverso
l'utilizzo di documenti e dati quantitativi e qualitativi, desunti
da diverse fonti (testi specifici, stampa quotidiana e periodica,
televisione, audiovisivi, Internet). - Orientarsi e muoversi in situazione utilizzando carte e piante,
orari di mezzi pubblici, tabelle chilometriche. - Produrre schizzi di carte mentali del mondo o di sue parti, carte
tematiche, cartogrammi e grafici, utilizzando una simbologia
convenzionale. - Analizzare un tema geografico e/o un territorio attraverso
l'utilizzo di modelli relativi all'organizzazione dei territorio e
strumenti vari (carte di vario tipo, dati statistici, grafici,
foto, testi specifici, stampa quotidiana e periodica, televisione,
audiovisivi, Internet). - Individuare connessioni con situazioni storiche, economiche e
politiche. - Presentare un tema o problema del mondo di oggi utilizzando schemi
di sintesi, carte di vario tipo, grafici, immagini. - Presentare uno Stato del mondo, operando confronti con altri Stati
e con l'Italia, utilizzando soprattutto carte, dati statistici,
grafici, immagini. - Ricostruire, in forma di disegno o di plastico, paesaggi o ambienti
descritti in testi letterari o in resoconti di viaggiatori - Utilizzare informazioni quantitative relative a fatti e fenomeni
geografici e ricavarne valutazioni d'ordine qualitativo; motivare
valutazioni di ordine qualitativo utilizzando criteri quantitativi. - Conoscere e comprendere i tratti peculiari delle aree di poverta',
analizzando e mettendo in relazione i fattori che le hanno
determinate

MATEMATICA

Il numero

- Gli insiemi numerici e le proprieta' delle operazioni - Allineamenti decimali, periodici e non, esempi di numeri
irrazionali - Ordine di grandezza, approssimazione, errore, uso consapevole degli
strumenti di calcolo - Scrittura formale delle proprieta' delle operazioni e uso delle
lettere come generalizzazione dei numeri in casi semplici - Elementi fondamentali di calcolo algebrico - Semplici equazioni di primo grado - Riconoscere i vari insiemi numerici con le loro proprieta' formali
e operare in essi - Effettuare semplici sequenze di calcoli approssimati - Rappresentare con lettere le principali proprieta' delle operazioni - Esplorare situazioni modellizzabili con semplici equazioni,
risolvere equazioni in casi semplici

Le relazioni

- Alcune relazioni significative (essere uguale a, essere multiplo
di, essere maggiore di, essere parallelo o perpendicolare a, ..). - Funzioni tabulazioni e grafici - Funzioni del tipo y=ax, y=a/x, y=ax2 (2 = apice) e loro
rappresentazione grafica. - Semplici modelli di fatti sperimentali e di leggi matematiche. - In contesti vari, individuare, descrivere e costruire relazioni
significative riconoscere analogie e differenze - Utilizzare le lettere per esprimere in forma generale semplici
proprieta' e regolarita' (numeriche, geometriche, fisiche, ) - Riconoscere in fatti e fenomeni relazioni tra grandezze - Usare coordinate cartesiane, diagrammi, tabelle per rappresentare
relazioni e funzioni.

Geometria

- Lunghezza della circonferenza e area del cerchio - Significato di (inserire p greca) e cenni storici ad esso relativi - Ripresa dei solidi, calcolo dei volumi dei principali solidi e
calcolo delle aree delle loro superfici ( cubo, parallelepipedo,
piramide, cono, cilindro, sfera). - Calcolare lunghezze di circonferenze e aree di cerchi - Visualizzare oggetti tridimensionali a partire da una
rappresentazione bidimensionale e viceversa, rappresentare su un
piano una figura solida. - Risolvere problemi usando proprieta' geometriche delle figure
ricorrendo a modelli materiali e a semplici deduzioni e ad
opportuni strumenti di rappresentazione (riga, squadra, compasso e,
eventualmente, software di geometria). - Calcolare i volumi e le aree delle superfici delle principali
figure solide.

Dati e previsioni:

- Raccolte di dati relativi a grandezze continue costruzione degli
intervalli di ampiezza uguale o diversa. - Istogramma di frequenze. - Frequenze relative, percentuali, cumulate - Fonti ufficiali dei dati loro utilizzo. - Comprendere in modo adeguato le varie concezioni di probabilita'
classica, frequentista e soggettiva. - Costruire istogrammi e leggerli. - Riconoscere grafici errati e correggerli, se possibile. - Ricavare informazioni da raccolte di dati e grafici di varie fonti - Utilizzare strumenti informatici per organizzare e rappresentare
dati. - Calcolare frequenze relative, percentuali e cumulate e darvi
significato. - Utilizzare frequenze relative, percentuali e cumulate per attuare
confronti tra raccolte di dati - Comprendere quando e come utilizzare le diverse misure di
probabilita' (classica, frequentista, soggettiva).

Introduzione al pensiero razionale (da coordinare in maniera particolare con tutte le altre discipline nelle attivita' educative e didattiche unitarie promosse)

- Intuizione della nozione di insieme e introduzione delle operazioni
elementari tra essi - Dal linguaggio naturale al linguaggio formale le proposizioni e
l'introduzione dei connettivi logici non, et, vel - Utilizzare diversi procedimenti logici induzione e
generalizzazione, deduzione, funzione di esempi e controesempi - Giustificare in modo adeguato enunciazioni, distinguendo tra
affermazioni indotte dall'osservazione, intuite ed ipotizzate,
argomentate e dimostrate. - Documentare i procedimenti scelti e applicati nella risoluzione dei
problemi - Valutare criticamente le diverse strategie risolutive di un
problema.

SCIENZE

- Introduzione ai principi della meccanica con semplici esperimenti
illustrativi - Flusso dei liquidi, velocita' dell'acqua e portata di un canale o
di una tubatura. - Differenza fra temperatura e calore il termometro - Elettricita': concetti di carica e corrente elettrica. - Il magnetismo; la calamita, i poli magnetici terrestri, la bussola. - Onde elettromagnetiche e trasmissione di segnali radio - Il sole e il sistema solare: dalle osservazioni degli antichi alle
ipotesi della scienza contemporanea. - Principali movimenti della terra: rotazione, rivoluzione; il giorno
e la notte, le stagioni - Il globo terracqueo: dimensioni, struttura. - Principali tipi di rocce (magmatiche, sedimentarie e metamorfiche)
attraverso i loro caratteri macroscopici - La funzione nutritiva gli alimenti e i loro componenti, controllo
dell'alimentazione, sostanze dannose. - Sistema nervoso nell'organismo umano ed effetti di psicofarmaci,
sostanze stupefacenti od eccitanti. - Notizie generali sulla riproduzione dei viventi e sulla genetica - Malattie che si trasmettono per via sessuale - La riproduzione nell'uomo: sua specificita', specie per quanto
riguarda l'allevamento della prole - Raccogliere dati da prove sperimentali (misure di tempi, spazi,
velocita); rappresentare graficamente e interpretare i dati
raccolti - Determinare la temperatura di fusione del ghiaccio e di ebollizione
dell'acqua. - Effettuare esperimenti che permettano di distinguere temperatura e
calore. - Dimostrare sperimentalmente l'esistenza di cariche elettriche e la
differenza tra conduttori e isolanti. - Effettuare esperimenti con calamite e limatura di ferro. - Descrivere i principali moti della terra e le loro conseguenze. - Mostrare come il moto apparente del sole permetta di individuare le
stagioni, la latitudine, l'ora del giorno, la meridiana. - Attribuire il nome ai diversi tipi di rocce in base alle loro
caratteristiche e alla loro origine. - Classificare gli alimenti in base ai loro principi alimentari - Valutare l'equilibrio della propria alimentazione e fare un esame
del proprio stile di vita alimentare - Spiegare perche' i farmaci, in particolare gli anabolizzanti e gli
psicofarmaci, vanno assunti solo in caso di necessita' e con il
consiglio del medico. - Spiegare perche' e in che modo l'uso di sostanze stupefacenti,
dell'alcool e del fumo nuoce gravemente alla salute. - Confrontare i cicli riproduttivi di piante, e animali invertebrati
e vertebrati.

TECNOLOGIA

- Modalita' di produzione di e di trasformazioni tra differenti tipi
d'energia - Modalita' di utilizzazione - Le fonti non rinnovabili e rinnovabili - Lo spreco energetico - Le conseguenze dell'uso dell'energia sulle componenti
dell'ecosistema - Formulare ipotesi per il risparmio energetico ed analizzare le
tecnologie esistenti gia' in grado di attuarlo. - Rappresentare in modelli semplificati le principali tipologie di
generatori di energia - Riconoscere il ruolo delle ecotecnologie per i punti critici della
sostenibilita' (depurazioni, smaltimento, trattamenti speciali,
riciclo, riusi ecc ) - Utilizzare il disegno tecnico (proiezioni ortogonali e
assonometrie) per la progettazione e la realizzazione di modelli di
oggetti in generale (bricolage, modellismo ecc) o riferibili
all'energia e al suo uso. - Leggere e comprendere alcuni semplici disegni tecnici in
particolare planimetrie di manufatti ed assonometrie di componenti
meccaniche

INFORMATICA

- Organizzazione delle informazioni in strutture informative - Approfondimento dei programmi applicativi - Dimensioni delle attivita' a distanza (automazioni,
telecomunicazioni, telelavoro, telesplorazione terrestre ed
esogea). - Utilizzare gli ambienti operativi del computer e programmi di
normale utilita'. - Utilizzare un semplice linguaggio di programmazione per risolvere
problemi concreti o attinenti le altre discipline (organizzazione
di una bibliografia ecc.) - Utilizzare in modo approfondito ed estensivo i programmi
applicativi per la gestione dei documenti, l'elaborazione dei
testi, la raccolta, presentazione e archiviazione dei dati (foglio
elettronico), la realizzazione di ipertesti, l'uso delle reti,
l'avvio a processi robotizzati. - Padroneggiare i primi moduli utili al conseguimento della Patente
europea ECDL.

MUSICA

- Tecniche e strategie di elaborazione musicale tradizionale e non
tradizionale - Varieta' tecniche ed espressive del canto, con impiego di repertori
di epoche e culture diverse. - Progettazione e realizzazione di messaggi musicali autonomi o
associati ad altri linguaggi. Uso di strumenti multimediali e di
software specifici e progressivi per l'elaborazione sonora. - Organizzazioni formali complesse anche non tradizionali. - Significato e funzioni delle opere musicali nei contesti storici
specifici, ivi compreso l'ultimo '900, in relazione anche ad altre
espressioni artistiche e culturali.

Pratica strumentale

- Eseguire composizioni strumentali di epoche, stili e tradizioni
differenti, sia individualmente sia in gruppo, utilizzando
notazioni intuitive (grafico-notazionali, pittoriche, ecc.) e/o
tradizionali.

Pratica vocale

- Eseguire individualmente e in coro brani a una o piu' voci
(parlati, declamati e intonati), controllando l'espressione e
curando il sincronismo e l'amalgama delle voci.

Produzione musicale

- Arrangiare musiche preesistenti, modificandone intenzionalmente
caratteri sonori ed espressivi. - Creare semplici brani musicali, avvalendosi della voce, di
strumenti, di tecnologie elettroniche e multimediali.

Ascolto, interpretazione e analisi

- Analizzare caratteristiche e forma di opere musicali di vario
genere, stile e tradizione. - Distinguere, in brani esemplari, i caratteri che ne consentono
l'attribuzione storica, di genere e stile. - Individuare rapporti tra la musica e altri linguaggi sia in brani
musicali che in messaggi multimediali del nostro tempo. - Approfondire le funzioni sociali della musica nella nostra e nelle
altre civilta'.

ARTE ED IMMAGINE

Approfondimenti sulla rappresentazione dello spazio nelle tre dimensioni e sull'uso della prospettiva; gli effetti dell'illuminazione, il movimento e la composizione; staticita' e dinamismo; il ritmo e l'aritmia; la composizione e le leggi del peso visivo; simmetria ed asimmetria; il fenomeno dello spettro solare e le onde luminose; la spazialita', la luminosita' e la temperatura del colore; armonie e contrasti cromatici; le simbologie cromatiche.
- Approfondimenti dell'utilizzo di varie tecniche artistiche, audiovisive ed informatiche.
- Gli elementi fondamentali dei linguaggi informatici interattivi: la progettualita' del design.
- Paradigmi del percorso dell'arte dal XIX secolo ad oggi.
- Le funzioni dell'arte nel tempo e il valore estetico del patrimonio culturale; le attivita' di cura del bene artistico e la funzione del restauro.
- Modalita' di sensibilizzazione (segnalazione alle istituzioni preposte) verso le problematiche relative alla tutela del patrimonio artistico e paesaggistico.
- Comprendere le relazioni tra la realta' e le diverse forme di raffigurazione; utilizzare procedure per l'osservazione analitica e selettiva.
- Riconoscere e applicare le metodologie operative delle differenti tecniche artistiche, audiovisive ed informatiche (testi filmici, testi video, testi web ecc.).
- Rappresentare e documentare, anche utilizzando il PC, le fasi della progettazione di un oggetto mettendo in rapporto materiali, colori, destinazione d'uso, funzionalita', qualita'.
- Analisi di opere d'arte del periodo storico considerato, attraverso le varie componenti della comunicazione visiva, i fattori che determinano soluzioni rappresentative e compositive, il contesto sociale, le tecniche.
- Leggere i documenti visivi e le testimonianze del patrimonio artistico-culturale, riconoscendone le finzioni; analizzare e confrontare le diverse funzioni dei beni del patrimonio culturale e ambientale individuandone il valore estetico.
- Elaborare semplici ipotesi di interventi conservativi e migliorativi del patrimonio artistico del proprio territorio e piccoli progetti di cura e riutilizzo dei beni presenti nel proprio territorio.

SCIENZA MOTORIE E SPORTIVE

- Fase di sviluppo della disponibilita' variabile.
- L'anticipazione motoria.
- Fantasia motoria.
- Metodi di allenamento.
- Tecniche e tattiche dei giochi sportivi.
- I gesti arbitrali in diverse discipline sportive
- Tecniche relazionali che valorizzano le diversita' di capacita',
di sviluppo, di prestazione.
- L'espressione corporea e la comunicazione efficace.
- Rapporto tra l'attivita' fisica e i cambiamenti fisici e
psicologici tipici della preadolescenza
- Regole di prevenzione o attuazione della sicurezza personale a
scuola, in casa, in ambienti esterni.
- Regole del codice stradale anche per la guida di cicli e
motocicli.
- Utilizzare le abilita' apprese in situazioni ambientali diverse
in contesti problematici, non solo in ambito sportivo, ma anche in
esperienze di vita quotidiana.
- Prevedere correttamente l'andamento e il risultato di un'azione.
- Risolvere in forma originale e creativa un determinato problema
motorio e sportivo ma anche variare, ristrutturare e riprodurre
nuove forme di movimento
- Ampliare l'applicazione dei principi metodologici
dell'allenamento per mantenere un buon stato di salute
- Gestire un proprio programma di allenamento
- Rispettare le regole in un gioco di squadra (pallavolo, basket,
calcio, ecc), svolgere un ruolo attivo utilizzando la meglio le
proprie abilita' tecniche e tattiche
- Arbitrare una partita degli sport praticati.
- Impostare, a turno, una tattica di squadra.
- Stabilire corretti rapporti interpersonali e mettere in atto
comportamenti operativi ed organizzativi all'interno del gruppo.
- Mettere in atto, nel gioco e nella vita, comportamenti
equilibrati dal punto di vista fisico, emotivo, cognitivo
- Mettere in atto, in modo autonomo, comportamenti funzionali alla
sicurezza nei vari ambienti di vita, compreso quello stradale.

Obiettivi specifici di apprendimento per l'educazione alla Convivenza
civile

(educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute,
alimentare e all'affettivita)

Entro il termine della classe terza, la scuola ha organizzato per lo studente attivita' educative e didattiche unitarie che, a partire da problemi, hanno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in
competenze personali le seguenti conoscenze e abilita'

Educazione alla cittadinanza

- La funzione delle norme e delle regole
- La Costituzione e i suoi principi.
- L'organizzazione della Repubblica Italiana
- Le modifiche del Titolo V del 1948 con la legge costituzionale
18 ottobre 2001. n 3
- Distinzioni concettuali tra Repubblica, Stato, Regione,
Provincia, Citta' metropolitana, Comune.
- Il rapporto "centro periferia" nel governo e nella gestione
delle attivita' sociali, educative, economiche, culturali.
- Come, perche' e quando, nel corso della storia nazionale, lo
Stato e' intervenuto nei settori della vita sociale ed economica
- Il valore dell'autonomia degli enti territoriali, delle
istituzioni scolastiche e delle formazioni sociali della societa'
civile
- I principi di sussidiarieta', adeguatezza e differenziazione nei
servizi
- E-governement e gestione delle organizzazioni pubbliche
- Il rapporto tra scuola ed enti territoriali
- Organizzazione politica ed economica dell'UE
- La moneta unica.
- Carta dei Diritti dell'UE e Costituzione europea
- Dichiarazione universale dei Diritti dell'uomo
- ONU.
- Unesco, Tribunale internazionale dell'Aia
- Alleanza Atlantica
- Amnesty International, Croce Rossa
- Statuto dei lavoratori e Statuto dei lavori.
- L'organizzazione del mercato del lavoro.
- Il sistema scolastico italiano tra istruzione e formazione
- Fattori che determinano lo squilibrio nord-sud ed est-ovest del
nostro pianeta.
- Il dialogo tra culture e sensibilita' diverse
- Confrontare l'organizzazione della Repubblica italiana con
quella degli Stati Ue di cui si studia la lingua
- Analizzare, anche attraverso la stampa e i mass media,
l'organizzazione della Repubblica e la funzione delle varie
istituzioni
- Riconoscere le radici storiche e i contesti geografici di
riferimento degli stemmi regionali, provinciali e comunali
- Riconoscere in situazione l'istituzione che ha promosso
determinate attivita' e iniziative
- Organizzare un Consiglio Comunale dei Ragazzi.
- Comparare l' efficacia comunicativa attraverso la grafica dei
siti e gli altri strumenti di comunicazione utilizzati dalle
istituzioni.
- Analizzare il linguaggio delle diverse istituzioni per valutarne
l'efficacia ai fai di una comunicazione adeguata ai destinatari.
- Utilizzare i mezzi informatici per richiedere certificati,
dichiarazioni, servizi,.
- Organizzare visite guidate, reali o virtuali, agli Uffici
Comunali, per risolvere problemi o utilizzare servizi.
- Identificare le iniziative che nascono dal rapporto tra la
scuola e gli enti territoriali
- Ricostruire le tappe dell'unificazione Europea e le modalita' di
governo dell'Europa.
- Leggendo i giornali e seguendo i mass media, riconoscere, nelle
informazioni date, le azioni, il ruolo e la storia di.

- organizzazioni mondiali e internazionali,
- alleanze di carattere politico-militare,
- associazioni internazionali umanitarie

- Identificare gli elementi significativi della "coscienza
professionale" nei vari settori lavorativi
- Prepararsi alla scelta del percorso formativo del secondo ciclo
degli studi consapevoli delle offerte presenti nel territorio e
delle proprie inclinazioni
- Individuare, analizzare, visualizzare ed esporre i collegamenti
esistenti tra globalizzazione, flussi migratori e problemi
identitari

Educazione stradale

- Il nuovo codice della strada: segnaletica stradale, tipologia
dei veicoli e norme per la loro conduzione.
- Il valore giuridico del divieto.
- Rischi tecnici derivanti dalla mitizzazione del mezzo meccanico,
istinto di potenza, eccesso di velocita', sottovalutazione del
pericolo, errata valutazione del rapporto mezzo-prestazioni
richieste, ecc.
- Principi di sicurezza stradale; l'uso del casco
- Scorretta assunzione di farmaci, uso di droghe e alcool, mancato
equilibrio alimentare e conseguenze sulla guida.
- Primi elementi di pronto soccorso.
- Le funzioni fisiologiche e cognitive che entrano in gioco
nell'utilizzo dei vari mezzi di locomozione (energia visiva,
vigilanza sensoriale, ..).
- L'inquinamento ambientale legato al traffico (atmosferico,
acustico, .)
- Realizzare percorsi in situazione reale e simulata vissuti nei
diversi ruoli (pedone, ciclista, motociclista)
- Acquisire comportamenti corretti e responsabili quali utenti
della strada (pedoni, ciclisti, motociclisti)
- Riconoscere e rispettare, in situazione, la segnaletica stradale
- Chiedere al mezzo di locomozione che si usa niente di piu' di
cio' che meccanicamente puo' dare, senza abusi e forzature
d'impiego
- Progettare e realizzare situazioni simulate di intervento e
mettere in atto comportamenti di prevenzione e di pronto soccorso
- Riconoscere le situazioni negative, psicologiche e fisiche, che
interagiscono con la circolazione stradale
- Essere consapevole del rapporto traffico-ambiente ed assumere
comportamenti coerenti a mantenerlo in una condizione di equilibrio
- Analizzare problematiche ambientali relative alla circolazione:
problemi ed ipotesi di soluzione

Educazione ambientale

- Analisi scientifica dei problemi ambientali individuati nel
proprio territorio
- Relazione tra problematiche ambientali e patrimonio artistico
- Estetica e funzionalita' del territorio e delle sue sistemazioni
anche paesaggistiche
- Analisi scientifiche e differenti scuole di pensiero
nell'affrontare i problemi ambientali.
- Funzioni delle varie istituzioni esistenti a difesa e tutela
dell'ambiente.
- Strumenti tecnologici utilizzati dalle varie Istituzioni per il
controllo e il monitoraggio ambientale (laboratori, rilevatori
satellitari, impianti di depurazione, ..).
Varie forme di inquinamento, desertificazione, deforestazione,
effetto serra, cause ed ipotesi di soluzione, il dibattito
scientifico.
- Individuare ed analizzare da un punto di vista scientifico le
maggiori problematiche dell'ambiente in cui si vive ed elaborare
ipotesi d'intervento.
- Scoprire problemi di manutenzione delle piante in ambienti
diversi (orti, giardini interni ed esterni, serre ecc. ..).
- Individuare le modalita' comunicative piu' efficaci per
diffondere nel proprio territorio le analisi elaborate.
- Analizzare documenti specifici elaborati da organismi nazionali
ed internazionali sulle problematiche ambientali
- Analizzare dati internazionali, nazionali, locali relativi ai
piu' vistosi problemi ambientali

- Analizzare l'efficacia di intervento delle varie Istituzioni
- Riconoscere in situazione gli interventi delle istituzioni
pubbliche e non che si occupano dei problemi ambientali.
- Progettare e realizzare visite guidate.
- Collegamento tra locale e globale nei comportamenti individuali:
il contributo di ciascuno alla soluzione dei problemi di tutti.
- Individuare, nell'ambiente prossimo, un problema di salvaguardia
ambientale, elaborare un progetto d'intervento e realizzarlo.
- Verificare, in laboratorio, i problemi connessi al restauro di
oggetti

Educazione alla salute

- Comportamenti corretti e responsabili nelle varie situazioni di
vita
- Fumo e salute: le malattie del sistema respiratorio e
cardiocircolatorio e l'incidenza del fumo attivo e passivo.
- Attivita' controindicate per i fumatori: limitazioni e rischi.
- Le problematiche affettive e psicologiche tipiche della
preadolescenza e le manifestazioni psicosomatiche.
- Primi elementi di Pronto Soccorso.
- Conoscenze scientifiche indispensabili per affrontare improvvise
situazioni di tossicita'.
- Le biotecnologie, strumenti, mezzi, finalita'.
- La biotecnologia e il mondo dello sport.
- Adottare comportamenti sani e corretti.
- Esercitare la responsabilita' personale in attivita' che
richiedano assunzione di compiti.
- Distribuire correttamente le attivita' motorie e sportive
nell'arco della giornata
- Riconoscere in situazione o nei mass media le problematiche
legate al fumo attivo e passivo nel privato e nei luoghi pubblici e
gli effetti del tabagismo.
- Collaborare con esperti alla realizzazione di progetti comuni di
prevenzione.
- Utilizzare tecniche di controllo dell'emotivita', di
rilassamento, di osservazione critica del rapporto mente-corpo.
- Realizzare esercitazioni e simulazioni di Pronto Soccorso.
- Mettere in atto comportamenti corretti in situazione di pericolo
ambientale o personale.
- Partecipare alla elaborazione del progetto sicurezza della
scuola.
- Utilizzando dati disponibili, su casi specifici legati
all'utilizzo delle biotecnologie, elaborare un'opinione personale
argomentata.

Educazione alimentare

- Rapporto: alimentazione - benessere - realizzazione personale.
- Fabbisogno calorico medio dei vari nutrienti.
- Il fabbisogno calorico in rapporto all'attivita' motoria, fisica
e sportiva.
- Relazione tra i pasti e le energie necessarie al nostro
organismo
- Un'alimentazione equilibrata i L.A.R.N. (livelli di assunzione
raccomandati di energia e nutrienti)
- Composizione e valore energetico dei principali alimenti:
frutta, verdura, legumi, pesce
- Abitudini alimentari in paesi ed epoche diverse
- Le problematiche alimentari nella storia e nella geografia
(fabbisogno, carestie, eccesso di produzione, ecc.)
- Tappe storiche della tecnologia alimentare
- Il fabbisogno idrico dell'organismo in relazione all'attivita'
motoria, fisica e sportiva
- Condotte alimentari devianti
- Comportamenti alimentari in presenza di malattie.
- Conseguenze fisiche e psichiche della denutrizione, della
malnutrizione e dell'ipernutrizione.
- Organismi internazionali che combattono la fame nel mondo;
- Cause storiche, geografiche, politiche della fame nel mondo, la
discussione sulle possibili soluzioni.
- Riconoscere in situazioni concrete gli effetti del rapporto
alimentazione-benessere-realizzazione personale.
- Distinguere gli alimenti in relazione alla loro densita'
calorica.
- Consultare regolarmente le etichette dei cibi e le informazioni
nutrizionali.
- Operare una corretta distribuzione dei pasti nell'arco della
giornata in relazione alla propria attivita'
- Consumare in quantita' adeguata frutta, verdura, legumi, pesce
- Predispone menu' equilibrati, anche attraverso Laboratori di
cucina.
- Cucinare usando tecnologie e metodi diversi, contestualizzati
anche alle tappe storiche piu' importanti della tecnologia
alimentare
- Calcolare e regolare l'equilibrio del proprio bilancio idrico
- Valutare il proprio regime alimentare paragonandolo con un
regime equilibrato
- Organizzare la comunicazione per un incontro tra esperti,
ragazzi e famiglie sull'educazione alimentare
-Mettere in rapporto le proprie scelte alimentari con le dinamiche
relazionali connesse.
- Essere consapevole del problema alimentare nel mondo e
contribuire, nei propri limiti personali, a risolverlo con
opportune iniziative e con adeguati comportamenti

Educazione all'affettivita'

- Testi letterari e non che affrontino il problema della
conoscenza di se', dell'autostima, della ricerca dell'identita'
propria del periodo preadolescenziale
- La preadolescenza nell'arte (pittura, musica, cinema, ecc, ).
- Espressioni artistiche dell'affettivita' e della sessualita' in
epoca odierna e in epoche passate.
- Cambiamenti fisici e situazioni psicologiche
- Anatomia dell'apparato riproduttivo, la fecondazione, la
nascita, le fasi della vita umana.
- L'aspetto culturale e valoriale della connessione tra
affettivita-sessualita-moralita'
- Approfondire la conoscenza e l'accettazione di se', rafforzando
l'autostima, anche apprendendo dai propri errori
- Comprendere le modificazioni fisiche del proprio corpo e
metterle in relazione con quelle psicologiche e di comportamento
sociale.
- Essere consapevole delle modalita' relazionali da attivare con
coetanei e adulti di sesso diverso, sforzandosi di correggere le
eventuali inadeguatezze.
- Leggere e produrre testi (scritti, multimediali, iconici,
filmici), oppure condurre discussioni argomentate su esperienze di
relazioni interpersonali significative e sui problemi dei diversi
momenti della vita umana (la nascita, la fanciullezza, la
preadolescenza, la giovinezza, la vita coniugale e familiare, la
vecchiaia).
- Riconoscere il rapporto affettivita'-sessualita'-moralita'
- Riconoscere attivita' e atteggiamenti che sottolineano nelle
relazioni interpersonali gli aspetti affettivi e ne facilitano la
corretta comunicazione.
 
ALLEGATO D
(previsto dall'articolo 13, comma 3)

PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE ALLA FINE
DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE
(6-14 ANNI)

PREMESSA

Dal punto di vista educativo, non esistono eta', ne' scuole, che non siano fondamentali per la costruzione del proprio progetto di vita. La necessita' di conoscere, sperimentare e aprirsi a nuove esperienze formative accompagnano l'intera esistenza di una persona. In ogni eta' della vita, occorre stimolare l'individuo al meglio, tenendo conto delle sfaccettature della sua personalita' e delle sue capacita', per trasformarle in vere e proprie "competenze". Per questo, se qualcuno non ha potuto godere di adeguate sollecitazioni educative, ha il diritto di essere messo nelle condizioni di recuperarle. Perche' se e' vero che le funzioni non esercitate tendono ad atrofizzarsi, o quantomeno ad indebolirsi nella rapidita' di risposta, e' anche vero che l'elasticita' e la complessita' della mente e dell'esperienza umane sono tali da consentire, per tutta la vita, recuperi e anche progressivi miglioramenti generali e specifici della personalita' e della qualita' della propria cultura.
Allo stesso modo, se un soggetto e' stato sottoposto a stimolazioni educative molto ricche nei periodi sensibili dello sviluppo o, addirittura, a stimolazioni precoci, non per questo ha la certezza che i vantaggi competitivi acquisiti non si esauriscano nel tempo. Il processo educativo individuale, infatti, ha inizio con la vita e cessa solo con essa, in una continua dinamica di conquiste e possibili involuzioni, sicche' nulla e' mai guadagnato una volta per tutte e nulla e' mai perduto per sempre.
Tale certezza costituisce anche un potente fattore di incoraggiamento e di fiducia nelle proprie capacita', a partire da coloro che sono "diversamente abili". Non esiste, del resto, alcuna situazione di handicap che possa ridurre l'integralita' della persona a qualche suo deficit. Nessuna persona e' definibile per sottrazione.
La prospettiva educativa sollecita sempre, infatti, tutte le capacita' di un individuo e valorizza tutte le risorse disponibili nei vari processi evolutivi: solo cosi' diventa possibile uno sviluppo equilibrato che, facendo leva sui punti di forza, permetta di sviluppare i punti di debolezza, soprattutto in quelle situazioni che appaiono ancora ripiegate su se stesse. Allo stesso modo, qualsiasi condizione di eccellenza in un campo dell'esperienza educativa e culturale non puo' essere la giustificazione per trascurarne o abbandonarne altri.
L'educazione, dunque, e' nemica di ogni parzialita' ed esige costantemente uno sviluppo armonico, integrale ed integrato di tutte le dimensioni della persona e in tutti i momenti della vita.
Alla luce di queste consapevolezze il Primo Ciclo di istruzione, dai 6 ai 14 anni, e' un passaggio fondamentale per la costruzione del "progetto di vita" di ogni persona perche' fornisce le basi che permettono ad ogni ragazzo di affrontare in modo positivo le esperienze successive proprie del Secondo Ciclo di istruzione e di formazione e, in particolare, i problemi del vivere quotidiano e del responsabile inserimento nella vita familiare, sociale e civile in questa particolare fase dell' eta' evolutiva.

LE ARTICOLAZIONI DEL PROFILO

Il Profilo educativo, culturale e professionale che segue rappresenta
cio' che un ragazzo di 14 anni dovrebbe sapere e fare per essere
l'uomo e il cittadino che e' giusto attendersi da lui al termine
del Primo Ciclo di istruzione. Il traguardo puo' ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e
interdisciplinari (il sapere) e le abilita' operative (il fare)
apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale
(le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel
suo complesso) sono diventate competenze personali di ciascuno. Un ragazzo e' riconosciuto "competente" quando, facendo ricorso a
tutte le capacita' di cui dispone, utilizza le conoscenze e le
abilita' apprese per:

- esprimere un personale modo di essere e proprio agli altri; - interagire con l'ambiente naturale e sociale che lo circonda, e
influenzarlo positivamente; - risolvere i problemi che di volta in volta incontra; - riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita,
anche chiedendo aiuto, quando occorre; - comprendere, per il loro valore, la complessita' dei sistemi
simbolici e culturali; - maturare il senso del bello; - conferire senso alla vita.

Piu' in particolare, il Profilo atteso per la fine del Primo Ciclo di istruzione si dispone nelle seguenti articolazioni.

Identita'

a) Conoscenza di se'. Durante il Primo Ciclo di istruzione il ragazzo prende coscienza delle dinamiche che portano all'affermazione della propria identita'. Per questo supera lo smarrimento di fronte a cio' che cambia, a partire da se stesso e dalla propria esperienza: si puo' essere ogni volta diversi (a casa, a scuola, con i coetanei; nelle preferenze, nel corpo, nelle reazioni emotive, con le persone dello stesso e dell'altro sesso; come ci vediamo noi, come ci vedono gli altri), pur rimanendo sempre se stessi. E' fondamentale che il ragazzo si sappia interrogare sulla portata e sulle difficolta' di questo processo interiore che porta a trasformare le molte sollecitazioni interne ed esterne in una personalita' unitaria, ad armonizzare le diversita', ad affrontare, dando loro un senso piu' ampio, gli eventi contingenti. Un ragazzo di 14 anni, infatti, comprende quanto sia importante e decisivo il senso attribuito all'insieme delle proprie esperienze e ai problemi di cui e' protagonista.
Nel Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo acquisisce gli strumenti per gestire la propria irrequietezza emotiva ed intellettuale, spesso determinata dal processo di ricerca e di affermazione della propria identita', riuscendo a comunicarla, senza sentirsi a disagio, ai coetanei e agli adulti piu' vicini (genitori, il docente tutor, gli altri insegnanti). In questo modo riceve aiuto e trova le modalita' piu' adatte per affrontare stati d'animo difficili e per risolvere problemi in autonomia, che e' maggiore sicurezza di se', pensiero personale, fiducia, gioia di vivere, intraprendenza, industriosita', libera e responsabile collaborazione con gli altri. Inoltre, individualmente o con l'aiuto degli altri, cerca soluzioni e alternative razionali ai problemi esistenziali, intellettuali, operativi, morali, estetici, sociali non risolti.
In questi anni, la capacita' di comprendere se stessi, di vedersi in relazione con gli altri, soprattutto nella prospettiva di un proprio ruolo definito e integrato nell'universo circostante, aumenta in maniera vistosa. Per progettare il proprio futuro e comprendere le responsabilita' cui si va incontro, tuttavia, e' necessario che tale capacita' non si confronti soltanto con la riflessione sulle esperienze vissute direttamente, ma si estenda anche su quelle altrui, testimoniate da grandi uomini e donne o attraverso l'universalita' dei personaggi creati dall'arte (poetica, letteraria, cinematografica, musicale...), che hanno contribuito ad arricchire l'umanita' di senso e di valore. E' inoltre importante che egli si faccia carico di compiti significativi e socialmente riconosciuti di servizio alla persona (verso i familiari, gli altri compagni, gli adulti, anziani ecc.) o all'ambiente o alle istituzioni.
Grazie all'insieme di queste esperienze formative, alla fine del Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo si pone in modo attivo di fronte alla crescente quantita' di informazioni e di sollecitazioni comportamentali esterne, non le subisce ma le decifra, le riconosce, le valuta anche nei messaggi impliciti, negativi e positivi, che le accompagnano.
b) Relazione con gli altri. Nel Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo impara ad interagire con i coetanei (e' il miglior modo per conoscere e per conoscersi) e con gli adulti (sviluppa un positivo meccanismo di emulazione-contrapposizione che gli consente di distinguere tra modelli positivi e negativi).
Egli afferma la capacita' di dare e richiedere riconoscimento per i risultati concreti e socialmente apprezzabili del proprio lavoro; scopre la difficolta', ma anche la necessita', dell'ascolto delle ragioni altrui, del rispetto, della tolleranza, della cooperazione e della solidarieta', anche quando richiedono sforzo e disciplina interiore; si pone problemi esistenziali, morali, politici, sociali ai quali avverte la necessita' di dare risposte personali non semplicemente ricavate dall'opinione comune; impara a comprendere che, se seguire le proprie convinzioni e' meglio che ripetere in modo acritico quelle altrui, non sempre cio' e' garanzia di essere nel giusto e nel vero. Per questo e' chiamato a mantenere sempre aperta la disponibilita' alla critica, al dialogo e alla collaborazione per riorientare via via al meglio i propri convincimenti e comportamenti e le proprie scelte.
c) Orientamento. A conclusione del Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo e' in grado di pensare al proprio futuro, dal punto di vista umano, sociale e professionale. Per questo, elabora, esprime e argomenta un proprio progetto di vita che tiene conto del percorso svolto e si integra nel mondo reale in modo dinamico ed evolutivo. A questo scopo, egli collabora responsabilmente e intenzionalmente con la scuola e con la famiglia nella preparazione del Portfolio delle competenze personali; riconosce e interagisce con i singoli individui e con le organizzazioni sociali e territoriali che possono partecipare alla definizione e alla attuazione del proprio progetto di vita; infine, dimostra disponibilita' a verificare con costanza l'adeguatezza delle decisioni sul proprio futuro scolastico e professionale.

Strumenti culturali

Alla fine del Primo Ciclo di istruzione, il ragazzo:

- conosce il proprio corpo e, in maniera elementare, il suo funzionamento; padroneggia le conoscenze e le abilita' che, a partire dalle modificazioni dell'organismo, consentono, mediante l'esercizio fisico, l'attivita' motorio-espressiva, il gioco organizzato e la pratica sportiva individuale e di squadra, un equilibrato ed armonico sviluppo della propria persona; valuta criticamente le esperienze motorie e sportive vissute in proprio o testimoniate dagli altri, ed impara ad utilizzare le competenze acquisite per svolgere funzioni di giuria e di arbitraggio in discipline sportive di base; attraverso la pratica sportiva, impara a relazionarsi e a coordinarsi con gli altri, rispettando le regole stabilite e scoprendo quanto il successo di squadra richieda anche l'impegno e il sacrifico individuale;
- conosce e utilizza, in maniera elementare, tecniche differenziate di lettura silenziosa dei testi e legge correttamente, ad alta voce, testi noti e non noti di semplice dettato; usa un vocabolario attivo e passivo adeguato agli scambi sociali e culturali e capisce messaggi orali e visivi intuendone, almeno in prima approssimazione, gli aspetti impliciti; nell'orale e nello scritto e' in grado di produrre testi brevi, ragionevolmente ben costruiti (sia a livello linguistico sia di costruzione progressiva dell'informazione) e adatti alle varie situazioni interattive; ha una idea precisa, della natura e della funzione delle singole parole (analisi grammaticale) e della struttura della frase semplice e complessa (analisi logica), si muove con sicurezza nell'identificare le classi di parole (soggetto, oggetto diretto e indiretto, tipi di complemento, connettivi, tipi di subordinate, tipi di frase, ecc.), riesce a percepire come una frase produca un significato e lo configuri dal punto di vista della comunicazione; riconosce le principali caratteristiche linguistiche e comunicative di testi diversi, si serve dei principali strumenti di consultazione (dizionari di vario tipo, grammatiche, ecc.), conosce elementi della storia della lingua italiana e dei rapporti tra l'italiano e i dialetti e tra l'italiano e le principali lingue europee; conosce e pratica funzionalmente la lingua inglese e, da principiante, una seconda lingua comunitaria; sa orientarsi entro i principali generi letterari antichi e moderni (fiabe, miti, leggende, poemi, poesia lirica ed epica, teatro, racconti, romanzi, resoconti di viaggio, ecc) e ha cominciato a sviluppare, grazie al contatto con i testi semplici ma significativi della nostra letteratura e della nostra cultura (da apprendere anche a memoria), il gusto per l'opera d'arte verbale (poesia, narrativa, ecc.), e per la "lucida" espressione del pensiero;
- ha consapevolezza, sia pure in modo introduttivo, delle radici storico-giuridiche, linguistico-letterarie e artistiche che ci legano al mondo classico e giudaico-cristiano, e dell'identita' spirituale e materiale dell'Italia e dell'Europa; colloca, in questo contesto, la riflessione sulla dimensione religiosa dell'esperienza umana e l'insegnamento della religione cattolica, impartito secondo gli accordi concordatari e le successive Intese; sa orientarsi nello spazio e nel tempo, operando confronti costruttivi fra realta' geografiche e storiche diverse, per comprendere, da un lato, le caratteristiche specifiche della civilta' europea e, dall'altro, le somiglianze e le differenze tra la nostra e le altre civilta' del mondo; sa collocare, in questo quadro, i tratti spaziali, temporali e culturali dell'identita' nazionale e delle identita' regionali e comunali di appartenenza;
- adopera, per esprimersi e comunicare con gli altri, anche codici diversi dalla parola, come la fotografia, il cinema, Internet, il teatro, ecc. Ne comprende quindi il valore, il senso e, in maniera almeno elementare, le tecniche. Cosi' come sa leggere un'opera d'arte e sa collocarla nelle sue fondamentali classificazioni storiche, conosce, legge, comprende e, soprattutto, gusta, sul piano estetico, il linguaggio espressivo musicale nelle sue diverse forme, anche praticandolo attraverso uno strumento oppure attraverso il canto, con la scelta di repertori senza preclusione di generi;
- legge quotidiani e ascolta telegiornali, confrontandosi con le opinioni che esprimono; compila un bollettino postale, legge carte stradali, mappe della citta', l'orario ferroviario, le bollette di servizi pubblici ecc.;
- esegue semplici operazioni aritmetiche mentalmente, per iscritto e con strumenti di calcolo, legge dati rappresentati in vario modo, misura una grandezza, calcola una probabilita', risolve semplici problemi sul calcolo di superfici e volumi dei solidi principali; padroneggia concetti fondamentali della matematica e riflette sui principi e sui metodi impiegati; legge la realta' e risolve problemi non soltanto impiegando forme verbali o iconiche, ma anche forme simboliche caratteristiche della matematica (numeri, figure, misure, grafici, ecc.), dando particolare significato alla geometria; per risolvere problemi concreti e significativi, sa organizzare una raccolta dati, ordinaria attraverso criteri, rappresentarla graficamente anche con tecniche informatiche, interpretarla; adopera il linguaggio e i simboli della matematica per indagare con metodo cause di fenomeni problematici in contesti vari, per spiegarli, rappresentarli ed elaborare progetti di risoluzione;
- osserva la realta', per riconoscervi, anche tramite l'impiego di appositi strumenti tecnici, relazioni tra oggetti o grandezze, regolarita', differenze, invariate o modificazioni nel tempo e nello spazio; giunge alla descrizione-rappresentazione di fenomeni anche complessi in molteplici modi: disegno, descrizione orale e scritta, simboli, tabelle, digrammi grafici, semplici simulazioni; individua grandezze significative relative ai singoli fenomeni e processi e identifica le unita' di misura opportune; effettua misurazioni di grandezze comuni usando correttamente gli strumenti; esplora e comprende gli elementi tipici di un ambiente naturale ed umano inteso come sistema ecologico; sviluppa atteggiamenti di curiosita', attenzione e rispetto della realta' naturale, di riflessione sulle proprie esperienze, di interesse per i problemi e l'indagine scientifica; e' consapevole che la comprensione dei concetti scientifici necessita di definizioni operative che si possono ottenere soltanto con la ricerca e con esperienze documentate e rinnovate nel tempo; comprende che i concetti e le teorie scientifiche non sono definitive, ma in continuo sviluppo, al fine di cogliere aspetti sempre nuovi, diversi e piu' complessi della realta';
- conosce l'universo animale e il mondo vegetale nelle loro molteplici sfaccettature; conosce la geografia fisica della Terra e il significato dei principali fenomeni naturali che la riguardano; ha coscienza dell'immensita' del cosmo;
- sa riconoscere semplici sistemi tecnici, individuandone il tipo di funzione e descrivendone le caratteristiche; analizza e rappresenta processi ricorrendo a strumenti tipo grafi, tabelle, mappe ecc. oppure a modelli logici tipo formule, regole, algoritmi, strutture di dati ecc.; segue, comprende e predispone processi e procedure allo scopo di ideare, progettare e realizzare oggetti fisici, grafici o virtuali, seguendo una definita metodologia; mette in relazione la tecnologia con i contesti socioambientali che hanno contribuito a determinarla; usa strumenti informatici per risolvere problemi attraverso documentazioni, grafici e tabelle comparative, riproduzione e riutilizzazione di immagini, scrittura e archiviazione di dati, selezione di siti Internet e uso mirato di motori di ricerca.

Convivenza civile

Alla fine del Primo Ciclo di istruzione, grazie alla maturazione della propria identita' e delle competenze culturali, il ragazzo e' consapevole di essere titolare di diritti, ma anche di essere soggetto a doveri per lo sviluppo qualitativo della convivenza civile.
In questa prospettiva, affronta, con responsabilita' e indipendenza, i problemi quotidiani riguardanti la cura della propria persona in casa, nella scuola e nella piu' ampia comunita' sociale e civile.
Conosce l'organizzazione costituzionale ed amministrativa del nostro Paese, nonche' gli elementi essenziali degli ordinamenti comunitari ed internazionali e le loro funzioni.
Riflette sui propri diritti-doveri di cittadino, trasformando la realta' prossima nel banco di prova quotidiano su cui esercitare le proprie modalita' di rappresentanza, di delega, di rispetto degli impegni assunti all'interno di un gruppo di persone che condividono le regole comuni del vivere insieme.
A 14 anni, inoltre, il ragazzo conosce le regole e le ragioni per prevenire il disagio che si manifesta sotto forma di disarmonie fisiche, psichiche, intellettuali e relazionali. Nello stesso tempo, si impegna a comportarsi in modo tale da promuovere per se' e per gli altri un benessere fisico strettamente connesso a quello psicologico, morale e sociale.
E' consapevole della necessita' di alimentarsi secondo criteri rispettosi delle esigenze fisiologiche, in modo non stereotipato ne' conformato ai modelli culturali, che rispondono piu' alle logiche del consumo e del commercio che a quelle della salute; conosce i rischi connessi a comportamenti disordinati (uso di sostanze "aggiuntive" alla normale alimentazione, uso/abuso di alcool, fumo, droghe o alterazioni fisiologiche dei ritmi sonno-veglia) e cerca responsabilmente ad evitarli.
Si comporta, inoltre, a scuola (viaggi di istruzione compresi), per strada, negli spazi pubblici, sui mezzi di trasporto, in modo da rispettare gli altri, comprendendo l'importanza di riconoscere codici e regolamenti stabiliti, e fare proprie le ragioni dei diritti, dei divieti e delle autorizzazioni che essi contengono.
Rispetta, infine, l'ambiente, lo conserva, cerca di migliorarlo, ricordando che e' patrimonio a disposizione di tutti, e adotta i comportamenti piu' adeguati per la salvaguardia della sicurezza propria e degli altri in condizioni ordinarie o straordinarie di pericolo.

UNA SINTESI

Dopo aver frequentato la scuola dell'infanzia e il Primo Ciclo di
istruzione, grazie anche alle sollecitazioni educative nel
frattempo offerte dalla famiglia e dall'ambiente sociale, i ragazzi
sono nella condizione di:

- riconoscere e gestire i diversi aspetti della propria esperienza
motoria, emotiva e razionale, consapevoli (in proporzione all'eta)
della loro interdipendenza e integrazione nell'unita' che ne
costituisce il fondamento; - abituarsi a riflettere, con spirito critico, sia sulle affermazioni
in genere, sia sulle considerazioni necessarie per prendere una
decisione; - distinguere, nell'affrontare in modo logico i vari argomenti, il
diverso grado di complessita' che li caratterizza; - concepire liberamente progetti di vario ordine - dall'esistenziale
al tecnico - che li riguardino, e tentare di attuarli, nei limiti
del possibile, con la consapevolezza dell'inevitabile scarto tra
concezione ed attuazione, tra risultati sperati e risultati
ottenuti; - avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi,
le proprie azioni, i fatti e i comportamenti individuali, umani e
sociali degli altri, alla luce di parametri derivati dai grandi
valori spirituali che ispirano la convivenza civile; - avvertire interiormente, sulla base della coscienza personale, la
differenza tra il bene e il male ed essere in grado, percio', di
orientarsi di conseguenza nelle scelte di vita e nei comportamenti
sociali e civili; - essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri, per
contribuire con il proprio apporto personale alla realizzazione di
una societa' migliore; - avere consapevolezza, sia pure adeguata all'eta', delle proprie
capacita' e riuscire, sulla base di esse, a immaginare e progettare
il proprio futuro, predisponendosi a gettarne le basi con
appropriate assunzioni di responsabilita'; - porsi le grandi domande sul mondo, sulle cose, su di se' e sugli
altri, sul destino di ogni realta', nel tentativo di trovare un
senso che dia loro unita' e giustificazione, consapevoli tuttavia
dei propri limiti di fronte alla complessita' e all'ampiezza dei
problemi sollevati.
 
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