Gazzetta n. 86 del 13 aprile 2004 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 17 marzo 2004
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Quindici.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 24 settembre 2002, registrato alla Corte dei conti in data 26 settembre 2002, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Quindici (Avellino) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, commma 3, del decreto legslativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12 marzo 2004;

Decreta:

La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Quindici (Avellino), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.
Dato a Roma, addi' 17 marzo 2004

CIAMPI

Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri

Pisanu, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 30 marzo 2004 Ministeri istituzionali, Interno, registro n. 3, foglio n. 142
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il consiglio comunale di Quindici (Avellino) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 24 settembre 2002, registrato alla Corte dei conti in data 26 settembre 2002, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' operando in un ambiente che, a causa della permanente e condizionante influenza negativa esercitata dalla locale malavita organizzata, stenta ad affrancarsi dal radicato sistema di diffusa arbitrarieta'.
Dalle risultanze degli interventi effettuati, come rilevato dal prefetto di Avellino con relazione in data 3 febbraio 2004, emerge la necessita', nonostante i pur soddisfacenti risultati conseguiti, che venga completato il processo di risanamento e di consolidamento della legalita' intrapreso dalla commissione straordinaria soprattutto in quei settori ove maggiormente si erano registrate ingerenze ed interessi della criminalita' organizzata.
L'opera avviata dalla commissione straordinaria ha preliminarmente inciso sull'apparato burocratico dell'ente sia tramite la graduale copertura di posti vacanti nella pianta organica, sia mediante la riduzione delle proroghe dei contratti a termine nei confronti del personale assunto per fronteggiare eventi calamitosi, assunzioni che nella disciolta consiliatura erano state effettuate oltre il limite consentito dalla legge e nei confronti di soggetti privi della necessaria specializzazione richiesta.
Pur essendo stati conseguiti risultati estremamente positivi per il ripristino della legalita' nella gestione della cosa pubblica, e' richiesto un ulteriore lasso di tempo volto a consentire che i piani d'intervento intrapresi sui servizi essenziali e sulle opere pubbliche, possano essere portati a compimento dalla commissione medesima. Cio' anche in considerazione della circostanza che essendo alcuni dei predetti progetti in attesa di finanziamenti da parte della regione, si intendono prevenire eventuali interessi della criminalita' organizzata presente sul territorio.
Sono, infatti, in corso di realizzazione numerose ed importanti opere pubbliche ai fini del recupero socio culturale della comunita' quali l'adeguamento di edifici scolastici, nonche' vari interventi di manutenzione straordinaria sulla viabilita' comunale.
La commissione straordinaria ha, altresi', provveduto all'espletamento delle gare di appalto per il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi ed urbani e per lo spazzamento delle strade cittadine; sono in corso le procedure per l'approvazione del regolamento relativo alla gestione dei servizi cimiteriali, per l'appalto del servizio di manutenzione della pubblica illuminazione e per l'affidamento del servizio di consulenza per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
Altra delicata questione all'esame della commissione, posta tra le altre a fondamento del provvedimento di rigore, e' quella relativa ad un immobile che, confiscato ad un noto esponente della criminalita' organizzata, e' stato assegnato in locazione alla moglie dello stesso. Al riguardo la commissione ha provveduto a disdire formalmente il contratto di locazione essendo emersa, tra l'altro, l'esigenza di destinare il predetto immobile al centro operativo comunale di protezione civile.
Sono state avviate anche le procedure per il recupero delle somme dovute dagli assegnatari di immobili di proprieta' del comune, considerata la morosita' della quasi totalita' dei predetti assegnatari, prevedendo anche la possibilita' della riscossione coattiva tramite ruoli.
Analogamente, l'ufficio tecnico comunale e' stato incaricato di effettuare i necessari accertamenti per l'esatta individuazione dei terreni appartenenti al patrimonio disponibile dell'ente per la regolarizzazione dei contratti di locazione.
Per porre le basi di un ordinato e corretto assetto urbanistico, settore sul quale da sempre convergono gli interessi della criminalita' organizzata, la commissione ha proceduto all'affidamento ad un professionista esterno, dell'incarico di redazione di variante del piano regolatore generale per l'adeguamento alla «carta di pericolosita' attinenti le condizioni idrogeologiche del territorio».
La rilevanza e la organicita' dei vari interventi posti in essere, segnatamente in materia di personale, nonche' il completamento delle procedure relative al settore degli appalti e forniture, in ordine al quale la commissione ha adottato il piano di priorita' degli interventi, il programma triennale e l'elenco annuale dei lavori pubblici, richiedono per la loro complessita', per i connessi tempi tecnici di attuazione e per le cautele che si impongono per scongiurare il pericolo di possibili illecite interferenze, un ulteriore lasso di tempo che consenta il perfezionamento delle misure di risanamento ed ammodernamento dei settori strategici dell'ente, la cui mancata definizione potrebbe riproporre logiche speculative e anomale ingerenze.
Come evidenziato nella relazione prefettizia, la situazione riscontrata nel comune di Quindici richiede un ulteriore intervento dello Stato per assicurare il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, mediante l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, finalizzata a garantire la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze ed alle attese della collettivita' e la fattiva tutela degli interessi primari, nonche' a consentire alla comunita' locale di esprimere la propria libera determinazione ed il programma di rinnovamento al di fuori di possibili condizionamenti malavitosi.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale, forte del suo consolidato insediamento, nella prospettiva di evitare la riproposizione di iniziative tese ad incidere negativamente sull'imparzialita' ed il buon andamento dell'azione amministrativa del comune di Quindici, rende necessario prorogare la gestione commissariale di ulteriori sei mesi.
Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, vista la citata relazione del prefetto di Avellino, che si intende qui integralmente richiamata, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Quindici (Avellino) per il periodo di sei mesi.
Roma, 18 marzo 2004
Il Ministro dell'interno: Pisanu
 
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