Gazzetta n. 107 del 8 maggio 2004 (vai al sommario)
AUTORITA' PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
DELIBERAZIONE 8 aprile 2004
Consultazione pubblica concernente la proposta di provvedimento relativo al «Servizio universale: applicabilita' del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto per l'anno 2002». (Deliberazione n. 2/04/CIR).

L'AUTORITA' PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI

Nella riunione della Commissione per le infrastrutture e le reti dell'8 aprile 2004;
Vista la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante «Istituzione dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo»;
Visto il decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, recante: «Codice delle comunicazioni elettroniche», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 215 del 15 settembre 2003;
Vista la delibera n. 314/00/CONS del 1° giugno 2000, recante: «Determinazioni di condizioni economiche agevolate per il servizio di telefonia vocale a particolari categorie di clientela», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 160 dell'11 luglio 2000;
Vista la delibera n. 290/01/CONS del 1° luglio 2001, recante: «Determinazioni di criteri per la distribuzione e la pianificazione sul territorio nazionale delle postazioni telefoniche pubbliche», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 199 del 28 agosto 2001;
Vista la delibera n. 330/01/CONS del 1° agosto 2001, recante: «Applicazione ed integrazione della delibera n. 314/00/CONS "Determinazioni di condizioni economiche agevolate per il servizio di telefonia vocale a particolari categorie di clientela"», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 199 del 28 agosto 2001;
Vista la delibera n. 14/02/CIR del 20 dicembre 2002, recante: «Applicabilita' del meccanismo di ripartizione del costo netto del servizio universale per l'anno 2001», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 106 del 9 maggio 2003;
Vista la delibera n. 335/03/CONS del 24 settembre 2003, recante: «Modifiche e integrazioni al regolamento concernente l'accesso ai documenti approvato con delibera n. 217/01/CONS», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 240 del 15 ottobre 2003;
Vista la delibera n. 453/03/CONS del 23 settembre 2003, recante «Regolamento concernente la procedura di consultazione di cui all'art. 11 del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 22 del 28 gennaio 2004;
Vista la delibera n. 2/04/CONS del 14 gennaio 2004, recante: «Gara a procedura aperta per l'affidamento dell'incarico concernente la verifica del costo netto del servizio universale dichiarato da Telecom Italia per l'anno 2002: affidamento dell'incarico alla societa' Europe Economics»;
Viste le relazioni presentate da Telecom Italia il 16 giugno 2003 «Servizio universale: metodologia adottata da Telecom Italia S.p.a. per il calcolo del costo netto 2002» e «Relazione sul costo netto del servizio universale dell'anno 2002»;
Vista la comunicazione di avvio del procedimento «Servizio universale: applicabilita' del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto per l'anno 2002», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 188 del 14 agosto 2003;
Vista la decisione della sezione sesta del Consiglio di Stato dell'8 luglio 2003;
Vista la relazione finale della societa' Europe Economics, acquisita in data 31 marzo 2004, concernente la verifica del calcolo del costo netto del servizio universale dichiarato da Telecom Italia per l'anno 2002;
Considerato che, al fine di tenere conto dei diversi aspetti di carattere tecnico, giuridico ed economico concernenti l'approvazione del provvedimento relativo al «Servizio universale: applicabilita' del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto per l'anno 2002», l'Autorita', tramite la consultazione pubblica oggetto del presente provvedimento, ritiene opportuno consentire alle parti interessate di presentare le proprie osservazioni sulla proposta di provvedimento;
Visto il documento per la consultazione proposto dal direttore del Dipartimento regolamentazione;
Udita la relazione del commissario avv. Alessandro Luciano, relatore ai sensi dell'art. 32 del regolamento concernente l'organizzazione ed il funzionamento dell'Autorita';
Delibera:
Art. 1.
1. E' indetta la consultazione pubblica concernente la proposta di provvedimento relativo a «Servizio universale: applicabilita' del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto per l'anno 2002».
2. Le modalita' di consultazione e la proposta di provvedimento sono riportati rispettivamente negli allegati A e B della presente delibera, di cui costituiscono parte integrante.
3. Le comunicazioni di risposta alla consultazione pubblica dovranno pervenire entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente provvedimento nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
4. Il presente provvedimento e la relazione della societa' Europe Economics concernente la verifica del calcolo del costo netto del servizio universale dichiarato da Telecom Italia per l'anno 2002 sono pubblicati sul sito web dell'Autorita'.
Il presente provvedimento e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e, nel Bollettino ufficiale e sul sito web dell'Autorita'.
Roma, 8 aprile 2004
Il presidente: Cheli
 
ALLEGATO A
(alla delibera n. 2/04/CIR)

CONSULTAZIONE PUBBLICA CONCERNENTE LA PROPOSTA DI PROVVEDIMENTO RELATIVO A: "SERVIZIO UNIVERSALE: APPLICABILITA' DEL MECCANISMO DI
RIPARTIZIONE E VALUTAZIONE DEL COSTO NETTO PER L'ANNO 2002"

Modalita' di consultazione

Nell'ambito del procedimento istruttorio relativo al "Servizio universale: Applicabilita' del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto per l'anno 2002", finalizzato a stabilire l'applicabilita' del meccanismo di ripartizione e alla giustificazione del costo netto, l'Autorita' intende acquisire tramite consultazione pubblica commenti, osservazioni, elementi di informazione e documentazione concernenti la proposta di provvedimento di cui all'allegato B della presente delibera. In particolare l'Autorita'

INVITA

Le parti interessate a far pervenire all'Autorita' le proprie osservazioni in merito alla proposta di provvedimento di cui all'allegato B, con particolare riferimento alle valutazioni contenute nei paragrafi 15-99 dell'allegato B, nonche' alle proposte di decisione indicate nei riquadri contraddistinti dalle lettere da A ad I del medesimo allegato.
Le comunicazioni, recanti la dicitura "Servizio universale: Applicabilita' del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto per l'anno 2002", nonche' l'indicazione della denominazione del soggetto rispondente, potranno essere inviate, opportunamente sottoscritte, entro il termine tassativo di 30 giorni dalla pubblicazione del presente documento nella Gazzetta Ufficiale, tramite raccomandata con avviso di ricevimento, corriere o raccomandata a mano, al seguente indirizzo:
Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni
Dipartimento Regolamentazione
Att.ne ing. Vincenzo Lobianco, responsabile del procedimento
Centro Direzionale is. B5 - "Torre Francesco"
80143 Napoli

Le comunicazioni potranno essere inviate, entro il medesimo termine, a mezzo fax al seguente numero: 081.7507.621
E' gradito l'inoltro anche in formato elettronico al seguente indirizzo e-mail: regolamentazione@agcom.it, riportando in oggetto la denominazione del soggetto rispondente seguita dalla dicitura sopra riportata. Si precisa che la trasmissione in formato elettronico non e' sostitutiva dell'invio del documento cartaceo, con le modalita' suesposte
Le comunicazioni devono essere strutturate in modo da contenere le osservazioni della parte interessata, in maniera puntuale e sintetica, sui punti di interesse descritti in dettaglio nell'Allegato B, preferibilmente nel rispetto dell'ordine espositivo proposto.
Le parti interessate possono chiedere, con apposita istanza presentata almeno dieci giorni prima della scadenza del termine tassativo sopra indicato, di illustrare nel corso di un'audizione le proprie osservazioni, sulla base del documento scritto inviato in precedenza o consegnato prima dell'inizio dell'audizione stessa.
L'audizione si terra' entro il termine tassativo di 30 giorni dalla pubblicazione del presente documento nella Gazzetta Ufficiale.
Le comunicazioni fornite dai soggetti che aderiscono alla consultazione non precostituiscono alcun titolo, condizione o vincolo, rispetto ad eventuali successive decisioni dell'Autorita'.
I soggetti rispondenti dovranno allegare alla documentazione fornita la dichiarazione di cui all'art. 3 del regolamento in materia di accesso, approvato con delibera n. 217/01/CONS, come modificato dalla delibera n. 335/03/CONS, contenente l'indicazione dei documenti o le parti di documento da sottrarre all'accesso e gli specifici motivi di riservatezza o di segretezza che giustificano la richiesta stessa.
In considerazione dell'opportunita' di pubblicare i documenti forniti, i soggetti rispondenti dovranno altresi' allegare alla documentazione inviata uno specifico "nulla osta alla pubblicazione", per le parti non sottratte all'accesso. Le comunicazioni pervenute saranno pubblicate, tenendo conto del grado di accessibilita' indicato, sul sito web dell'Autorita', all'indirizzo www.agcom.it.
 
ALLEGATO B
(alla delibera n. 2/04/CIR)

Proposta di provvedimento:

(1) Il procedimento istruttorio

1. La societa' Telecom Italia S.p.A. (di seguito Telecom Italia) ha presentato all'Autorita', in data 16 giugno 2003, il calcolo del costo netto derivante dagli obblighi di fornitura del servizio universale relativo all'anno 2002, ai sensi dell'art. 3, comma 10, del d.P.R. n. 318/97 e dell'art. 5, comma 1, del D.M. 10 marzo 1998. L'Autorita' ha pertanto avviato, in data 16 luglio 2003, un procedimento istruttorio finalizzato a determinare l'applicabilita' del meccanismo di ripartizione ed a valutare il costo netto del servizio universale per l'anno 2002.
2. Ai fini della determinazione dell'iniquita' dell'onere e della conseguente applicabilita' del meccanismo di ripartizione, l'Autorita', contestualmente alla comunicazione di avvio istruttoria, pubblicata in data 14 agosto 2003 nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 188, ha richiesto agli operatori di cui all'art. 2, comma 2, del D.M. 10 marzo 1998 dati e informazioni concernenti varie voci di ricavi e di costi, nonche' di volumi di traffico e numerosita' della clientela.
3. In data 12 novembre 2003, l'Autorita', sulla base dei dati forniti dagli operatori e della conseguente analisi sul grado di concorrenza raggiunto nel mercato delle telecomunicazioni, ha stabilito che, ai sensi degli artt. 62 e 63 del D.lgs. n. 259/03 recante "Codice delle comunicazioni elettroniche" (di seguito Codice), gli obblighi di fornitura del servizio universale hanno costituito per l'anno 2002 un onere ingiustificato a carico di Telecom Italia.
4. L'Autorita' ha, pertanto, ritenuto applicabile il meccanismo di ripartizione, ai sensi dell'art. 63 del Codice, nonche' dell'art. 3, comma 2, e dell'art. 6, comma 2, lettera a), dell'Allegato 11 del Codice. Conseguentemente l'Autorita' ha incaricato la societa' Europe Economics, selezionata sulla base di una procedura di gara, di verificare il calcolo del costo netto, relativo agli obblighi di fornitura del servizio universale, dichiarato da Telecom Italia per l'anno 2002.
5. Europe Economics ha avviato in data 23 gennaio 2004 l'attivita' di verifica del calcolo del costo netto presentato da Telecom Italia.
6. Nel corso dell'attivita' di controllo del calcolo del costo netto, Telecom Italia ha presentato all'Autorita' ed a Europe Economics la propria proposta di quantificazione dei vantaggi di mercato di cui all'art. 6, comma 2, lettera b) dell'Allegato 11 del Codice.
7. In data 31 marzo 2004, Europe Economics ha presentato la relazione di conformita' ai criteri, ai principi ed alle modalita' di determinazione del costo netto sulla base di quanto previsto dal Capo IV del Titolo II del Codice e dalle disposizioni dell'Allegato 11 dello stesso Codice. La relazione finale riporta altresi' le modalita' di calcolo e la quantificazione finale, effettuata da Europe Economics, dei vantaggi di mercato derivati a Telecom Italia quale soggetto incaricato della fornitura del servizio universale.
8. L'Autorita', effettuate le proprie valutazioni ai sensi dell'art. 6, comma 2, lettera e) dell'Allegato 11 del Codice, formula, con la presente proposta, i propri orientamenti in merito alle decisioni da adottare con riferimento all'applicabilita' e giustificazione del meccanismo di ripartizione del costo netto del servizio universale per l'anno 2002.

(2) La valutazione dell'iniquita' dell'onere e dell'applicabilita' del meccanismo di ripartizione

(2.1) Il livello concorrenziale nel mercato della telefonia vocale su rete fissa

9. Coerentemente con i provvedimenti relativi al costo netto del servizio universale per gli anni 1999, 2000 e 2001, l'Autorita' ritiene che il livello di concorrenza dei mercati dei servizi di telefonia sia un parametro adeguato per stabilire se l'onere connesso con gli obblighi di servizio universale sia giustificato o meno.
10. L'Autorita' ha utilizzato i dati richiesti agli operatori per accertare che il livello di concorrenza del mercato della telefonia vocale raggiunto negli anni precedenti non fosse diminuito. I risultati dell'analisi hanno mostrato un lieve miglioramento del grado di concorrenza rispetto all'anno 2001. In particolare, la quota di mercato del traffico telefonico di Telecom Italia e' scesa dal 79% del 2001 al 78% nel 2002. A conferma del livello di concorrenza rilevato sul mercato si osserva che i ricavi di interconnessione di Telecom Italia sono aumentati rispetto al 2001 di circa il 16% nonostante le tariffe dei servizi wholesale previste nell'Offerta di Riferimento abbiano avuto un complessivo trend decrescente. Infine si e' riscontrato che sei operatori interconnessi hanno consolidato la propria posizione di mercato, con una quota di ricavi nel mercato della telefonia vocale superiore all'1%.

(2.2) La sostituibilita' tra servizi di telefonia mobile e servizi di telefonia fissa nelle aree non remunerative.

11. Il Codice delle Comunicazioni prevede all'art. 3, comma 2 dell'allegato 11, "un meccanismo di ripartizione dei costi, basato sui principi di non discriminazione, trasparenza e proporzionalita', a carico delle imprese che gestiscono reti pubbliche di comunicazioni, che forniscono servizi telefonici accessibili al pubblico, in proporzione all'utilizzazione da parte di tali soggetti delle reti pubbliche di comunicazioni, o che prestano servizi di comunicazione mobili e personali in ambito nazionale." Dal meccanismo di ripartizione sono esplicitamente esentati (art. 3, comma 5 dell'allegato 11) esclusivamente le imprese che forniscono reti private ed i fornitori di reti per gruppi chiusi di utenti, di trasmissione dati, di servizi a valore aggiunto e di accesso ad Internet, mentre l'Autorita', ai sensi dell'art. 63, comma 3, del Codice "puo' valutare l'opportunita' di introdurre un meccanismo di esenzione dalla contribuzione al fondo per le imprese che non superano determinati livelli di fatturato e per quelle nuove entranti nel settore, tenendo conto della loro situazione finanziaria." Appare quindi evidente, dalle previsioni della nuova disciplina, che la contribuzione al fondo del servizio universale, qualora il costo netto venga valutato come "iniquo", e' retta da un principio di solidarieta' per il quale tutte le imprese che offrono servizi di comunicazione elettronica al pubblico devono concorrere al finanziamento del costo netto. Da questo meccanismo possono essere esentate, sulla base di una valutazione dell'Autorita', esclusivamente le imprese che non raggiungono determinati livelli di fatturato o nuove entranti nel mercato. L'eventuale esenzione, in tale ultimo caso, viene quindi effettuata sulla base dell'opportunita' di non gravare imprese cosi' individuate, suscettibili di avere una situazione finanziaria precaria, di un ulteriore onere. La normativa vigente non prevede quindi l'esclusione dal meccanismo di ripartizione, nemmeno in via potenziale, di specifiche categorie di fornitori di reti e servizi di comunicazione elettronica al pubblico, quali ad esempio gli operatori di rete mobile. Ad ogni modo, l'Autorita', nelle proprie valutazioni relative all'applicabilita' del meccanismo di ripartizione, ha ritenuto opportuno, anche alla luce della recente decisione (che comunque aveva come presupposto una disciplina ora abrogata dal Codice) della sezione sesta del Consiglio di Stato dell'8 luglio 2003, in merito alla delibera n. 8/00/CIR, accertare l'esistenza di sostituibilita' tra servizi di telefonia vocale mobile e fissa. L'Autorita' ritiene comunque che l'analisi di sostituibilita' deve essere ricondotta e circoscritta in un contesto attinente con gli obblighi di servizio universale.
12. A tale riguardo, l'Autorita' ha proceduto, in primo luogo, a ri-esaminare le relazioni finali dei soggetti incaricati della verifica del calcolo del costo netto per gli anni 2000 e 2001 (rispettivamente le societa' NERA e Analysys) al fine di considerare, nell'ambito del presente procedimento, le valutazioni dei predetti soggetti in merito alla esistenza di un dato livello di sostituibilita' tra servizi di telefonia fissa e mobile. I soggetti incaricati di controllare il calcolo del costo netto determinano, infatti, il livello di sostituibilita' tra i servizi di telefonia mobile e fissa, al fine di quantificare i cosiddetti "ricavi di sostituzione" i quali costituiscono una delle voci di ricavo del servizio di telefonia vocale (aree non remunerative) offerto in base agli obblighi di servizio universale.
I ricavi di sostituzione possono essere definiti come i ricavi che Telecom Italia non perderebbe nonostante la disattivazione di un'area di centrale, di una linea telefonica di un cliente o di una postazione telefonica pubblica in quanto i clienti disattivati deciderebbero di far ricorso per esempio a linee telefoniche alternative di amici, di vicini, postazioni di lavoro e telefoni pubblici (aree remunerative adiacenti).
13. La quantificazione dei ricavi di sostituzione dipende anche dal livello riscontrato di sostituibilita' tra telefonia fissa e mobile, nel senso che all'aumentare della sostituibilita' una sempre maggiore quantita' di traffico si trasferira' dalla rete fissa di Telecom Italia alla rete mobile. Il verificarsi di un livello significativo di sostituibilita' tra servizi di telefonia fissa e mobili comporta quindi una perdita di traffico per Telecom Italia e una conseguente diminuzione dei cosiddetti ricavi di sostituzione. Poiche' tali ricavi sono allocati in diminuzione degli effettivi ricavi che l'area non remunerativa consegue, maggiore sara' la sostituibilita', minore sara' il costo netto di un'area non remunerativa. Pertanto l'analisi di sostituibilita' che viene effettuata dal revisore nel corso del controllo del calcolo del costo netto viene considerata nella valutazione del costo netto e concorre alla sua quantificazione, riducendone il valore all'aumentare della sostituibilita'.
14. Nel 1997 Oftel ha suggerito di stimare i ricavi di sostituzione entro un intervallo compreso tra 0 e 20% del traffico uscente dalle aree non remunerative e compresa tra 0 e 10% per il traffico entrante. Tali percentuali indicano quindi che, gia' nel 1997, Oftel riteneva che, al piu', solo il 20% del traffico uscente dalle aree non remunerative, nel caso fossero state disattivate, sarebbe stato sostituito facendo ricorso a linee telefoniche fisse alternative, mentre il rimanente 80% sarebbe stato presumibilmente perso o sostituito da telefonia mobile. Viene pertanto per quell'anno constatata una significativa sostituibilita' dei servizi telefonici fissi con i servizi telefonici mobili.
15. In occasione delle verifiche del calcolo del costo netto degli anni 2000 e 2001, NERA e Analysys hanno riscontrato un livello significativo di sostituibilita' potenziale tra i servizi di telefonia vocale mobile e fissa per gli utenti presenti nelle aree non remunerative per le quali e' stato richiesto un costo netto.
16. In particolare, nell'ambito della verifica del costo netto del servizio universale dell'anno 2000, la societa' NERA ha quantificato i ricavi di sostituzione nella misura del 10% del traffico uscente e del 5% del traffico entrante. NERA ha evidenziato nella propria relazione sul controllo del costo netto per l'anno 2000, che "...Tuttavia, una parte delle chiamate che vengono perse quando Telecom Italia 'rete fissa' cessa il servizio (alcune delle quali vengono anche perse da Telecom Italia Mobile), verrebbero ora fatte o ricevute su reti di telecomunicazione mobile (RTM), o perche' l'utente cancellato dispone anche di un telefono cellulare, oppure perche' una volta che il suo abbonamento alla rete fissa fosse cancellato, l'utente si abbonerebbe a una rete mobile. Alcuni di questi ricavi per abbonamenti e chiamate verrebbero a maturare a favore di Telecom Italia Mobile, contribuendo in modo positivo ai suoi utili".
17. Relativamente all'anno 2001, la societa' Analysys ha ridotto la percentuale di traffico uscente e entrante rispettivamente dal 10 al 5% e dal 5 al 1% in ragione della maggiore sostituibilita' tra fisso e mobile nelle aree non remunerative. La variazione apportata alla percentuale dei ricavi di sostituzione ha comportato la riduzione del costo netto della telefonia vocale nella misura di 11 miliardi di lire. Il mercato della telefonia e' infatti molto cambiato dal 1997 ad oggi e Analysys ha ritenuto che "... Un modo per tenere in considerazione tale mutamento del mercato potrebbe essere quello di assumere che tutti clienti in aree non remunerative che sono utenti di telefonia mobile non faranno uso della telefonia fissa una volta scollegati. Quindi le percentuali utilizzate da Telecom Italia dovrebbero essere ridotte per tenere conto della penetrazione media della telefonia mobile in Italia durante 2001 (moltiplicando le percentuali per uno meno la penetrazione della telefonia mobile nel 2001). Le nuove percentuali risulterebbero essere il 2% per i ricavi da traffico uscente e l'1% per quelli da traffico entrante".
18. L'Autorita', sulla base delle considerazioni che precedono, ritiene che il livello di sostituibilita' tra i servizi di telefonia vocale fissa e mobile sia particolarmente elevato in un contesto di servizio universale e che pertanto risulti, anche sotto questo profilo, giustificata l'applicazione del meccanismo di ripartizione a tutte le imprese fornitrici di reti e servizi di comunicazione elettronica al pubblico.
19. Peraltro l'Autorita' osserva che gli operatori di rete mobile traggono un evidente beneficio dall'esistenza degli obblighi di servizio universale imposti a Telecom Italia sul servizio di telefonia vocale. Infatti i clienti di Telecom Italia nelle aree non remunerative originano chiamate fisso-mobile che forniscono agli operatori mobili ricavi wholesale di terminazione. In modo speculare, clienti degli operatori mobili che effettuano chiamate mobile-fisso terminate nelle aree non remunerative servite da Telecom Italia generano ricavi retail per gli stessi operatori di rete mobile. La quantificazione di tali ricavi non e' stata effettuata nel corso del procedimento, tuttavia appare ragionevole stimare che tali ricavi possano essere di un ordine di grandezza comparabile con le quote di contribuzione al fondo determinate per gli operatori di rete mobile.
20. Alla luce della analisi riportata al paragrafo 10 l'Autorita' rileva che servizi di telefonia vocale su rete fissa sono soggetti a un grado di concorrenza significativo e consolidato. Tenuto anche conto delle precedenti considerazioni in merito all'esistenza di un significativo livello di sostituibilita', l'Autorita' ritiene pertanto che l'onere della fornitura degli obblighi di servizio universale a carico di Telecom Italia sia ingiustificato, ed altresi' che sia applicabile il meccanismo di ripartizione agli operatori di rete fissa e mobile, coerentemente con quanto previsto dall'art. 63, comma 1 del Codice, dall'art. 3, comma 2, e dall'art. 6, comma 2, lett. a) dell'Allegato 11 dello stesso Codice.
21. In relazione al calcolo del costo netto per l'anno 2002, anche la societa' Europe Economics ha considerato rilevante il livello di sostituibilita' tra servizi di telefonia fissa e telefonia mobile. Europe Economics ha quindi confermato le percentuali dei ricavi di sostituzione stimate da Analysys nell'attivita' di verifica del costo netto 2001. L'implementazione di tali percentuali ha comportato una riduzione del costo netto di circa 3.7 milioni di euro.

(3) L'esenzione dalla contribuzione al fondo

22. L'anno 2002 e' stato caratterizzato da un livello significativo e consolidato della concorrenza in termini di numero di operatori presenti sul mercato, in termini di domanda dei servzi di interconnessione e delle quote di mercato degli operatori alternativi. I costi di interconnessione degli operatori nuovi entranti costituiscono una porzione rilevante dei costi totali sostenuti dagli operatori stessi. Si rileva infatti che, alcuni operatori hanno registrato, per l'anno 2002, una differenza negativa tra i ricavi ed i costi previsti dall'Allegato 11 del Codice.
23. In ragione di tali considerazioni, come per gli anni 1999, 2000 e 2001, l'Autorita' ritiene opportuno applicare una soglia di esenzione dalla contribuzione al fondo del servizio universale pari all'1% dei ricavi netti degli operatori. L'Autorita' ritiene infatti che l'applicazione di un meccanismo di ripartizione delle quote di contribuzione al fondo, con l'aggiunta di una soglia di esenzione, possa minimizzare eventuali distorsioni di mercato in quanto, da un lato, ripartisce i contributi nel modo piu' ampio possibile e, dall'altro, tutela gli operatori nuovi entranti caratterizzati da bassi ricavi e alti costi di interconnessione.

-------------------------------------------------------------------- A. Quesito relativo ai paragrafi (2) e (3) A.1 Si ritengono condivisibili le valutazioni dell'Autorita' sul si- stema di ripartizione del costo netto del servizio universale, ivi compreso il meccanismo di esenzione dalla contribuzione al fondo del servizio universale per ciascun operatore di rete fissa e mobile i cui ricavi netti, calcolati sulla base di quanto previsto dall'Al- legato 11 del Codice, sono inferiori al 1% del totale? --------------------------------------------------------------------

(4) La verifica del calcolo del costo netto presentato da Telecom Italia

24. Telecom Italia ha presentato all'Autorita' il 16 giugno 2003 la relazione sul calcolo del costo netto del servizio universale per l'anno 2002. I servizi per i quali Telecom Italia ha dichiarato l'esistenza di un costo netto, ai sensi del Capo IV del Codice, sono:

a) Telefonia vocale composta da:
i) Aree di centrale SL non remunerative;
ii) Aree armadio non remunerative presenti all'interno di aree
di centrale SL remunerative;
iii) Categorie agevolate di clienti; b) Telefoni pubblici non remunerativi presenti all'interno di aree
SL remunerative; c) Servizio di informazione elenco abbonati.

25. Telecom Italia ha presentato due diversi approcci per il calcolo del costo netto delle aree SL non remunerative. In particolare Telecom Italia ha prospettato, da un lato, un proprio metodo per la definizione della numerosita' di aree SL non remunerative e, dall'altro, ha presentato l'approccio di definizione del bacino di aree SL non remunerative adottato dall'Autorita' con la delibera n. 14/02/CIR.
26. La scelta dell'approccio ha un impatto anche sulla telefonia pubblica in quanto il costo netto e' calcolato solo per quelle postazioni telefoniche pubbliche presenti in aree SL remunerative.
27. Il costo netto relativo ai due approcci presentati non comprende l'ammontare dei vantaggi di mercato che e' stato stimato da Telecom Italia all'interno di un intervallo di valori compreso tra 4,7 e 8 milioni di euro.
28. La tabella sottostante riporta in dettaglio le voci del costo netto dichiarato da Telecom Italia dei singoli servizi facenti parte degli obblighi di servizio universale.

Tabella 1: Costo netto per l'anno 2002 ( valori arrotondati all'euro) ====================================================================
Fonia Fonia categorie
vocale vocale agevolate
approccio approccio
1 2 ==================================================================== Costi evitabili 355.786.531 236.494.603 8.770.841 -------------------------------------------------------------------- Ricavi mancati 240.387.593 152.960.305 0 -------------------------------------------------------------------- Costo netto 115.398.938 83.534.298 8.770.841 -------------------------------------------------------------------- Capitale incrementale 810.019.158 548.148.235 26.977.645 evitabile --------------------------------------------------------------------

====================================================================
Telefonia Telefonia Servizio 12
pubblica pubblica
approccio approccio
1 2 ==================================================================== Costi evitabili 56.823.854 59.099.327 103.294.714 -------------------------------------------------------------------- Ricavi mancati 23.268.432 24.119.844 76.116.239 -------------------------------------------------------------------- Costo netto 33.555.423 34.979.483 27.178.475 -------------------------------------------------------------------- Capitale incrementale 69.311.772 71.958.295 7.122.146 evitabile --------------------------------------------------------------------

====================================================================
Totale approccio Totale approccio
1 2 ==================================================================== Costi evitabili 52.467.541 407.659.484 -------------------------------------------------------------------- Ricavi mancati 339.772.264 253.196.388 -------------------------------------------------------------------- Costo netto 184.903.676 154.463.096 -------------------------------------------------------------------- Capitale incrementale 913.430.720 654.206.320 evitabile -------------------------------------------------------------------- Fonte: Telecom Italia - Relazione sul costo netto del servizio uni- versale dell'anno 2002

29. Telecom Italia ha introdotto, per l'anno 2002, un'ulteriore voce di costo netto per la telefonia vocale concernente le categorie agevolate di utenti derivante dagli obblighi previsti dalle delibere n. 314/00/CONS e n. 330101/CONS.
30. Con l'avvio delle attivita' di controllo del calcolo del costo netto, Telecom Italia ha presentato delle rettifiche ai valori delle voci di costo netto dichiarati in data 16 giugno 2003. Tali rettifiche derivavano da alcuni errori nell'inserimento dei dati di input da parte di Telecom Italia e dall'eliminazione del "Contributo sulle attivita' di installazione e fornitura di reti di telecomunicazioni pubbliche" pari al 2 per cento dei ricavi fatturati per l'anno 2002. Le correzioni dovute a tali errori hanno richiesto un nuovo calcolo del costo netto il quale e' stato il punto di partenza dell'attivita' di verifica da parte di Europe Economics. Tale costo netto e' sintetizzato in tabella. Si noti che Europe Economics ha considerato il solo Approccio 2 di Telecom Italia.

Tabella 2: Costo netto 2002 derivante dalle correzioni presentate da Telecom Italia (Fonte: Europe Economics. Euro/milioni) ====================================================================
Fonia Categorie Telefonia Servizio
vocale agevolate pubblica 12
approccio approccio
2 2 ==================================================================== Costi evitabili 230.7 13.4 75.9 103.0 -------------------------------------------------------------------- Ricavi mancati 149.9 0 31.3 77.4 -------------------------------------------------------------------- Costo netto 80.8 13.4 44.6 25.6 --------------------------------------------------------------------

====================================================================
Tolale Vantaggi di Totale approccio 2
approccio mercato dopo quantificazione
2 vantaggi di mercato ==================================================================== Costi evitabili 423.1 -- -- -------------------------------------------------------------------- Ricavi mancati 258.7 -- -- -------------------------------------------------------------------- Costo netto 164.4 6,3* 158,1 -------------------------------------------------------------------- * Valore medio calcolato da Europe Economics a fini epositivi sulla
base dei valori minimi e massimi proposti da Telecom Italia

31. L'attivita' di verifica effettuata dalla societa' Europe Economics ha comportato una serie di rettifiche al costo netto dichiarato da Telecom Italia. Europe Economics ha provveduto inoltre a stimare i vantaggi di mercato ai sensi dell'art. 6, comma 2, lett. b) dell'Allegato 11 del Codice.
32. Dalla relazione finale, l'Autorita' ha tuttavia rilevato che Telecom Italia, nel corso delle attivita' di controllo, ha sollevato una serie di obiezioni sulla coerenza di taluni cambiamenti metodologici implementati da Europe Economies sul calcolo del costo netto con le precedenti decisioni dell'Autorita'.
33. Piu' specificatamente, Telecom Italia ha sostenuto che la nuova valorizzazione del capitale impiegato (valore netto di sostituzione) effettuata da Europe Economics, sulla base della vita residua contabile dei cespiti, non e' corretta ne' giustificata se messa in relazione alle verifiche effettuate negli anni precedenti dagli altri revisori del calcolo del costo netto. Il cambio metodologico, infatti, contrasterebbe con la delibera n. 14/02/CIR la quale ha stabilizzato una metodologia di calcolo al fine di "congelare", per un periodo di 24 mesi, le aree potenzialmente non remunerative all'interno delle quali Telecom Italia puo' richiedere un costo netto. Telecom Italia ha pertanto richiesto che, cosi' come accettato nel calcolo del costo netto per gli anni precedenti, il valore netto di sostituzione sia calcolato decurtando il valore dei cespiti del 50% e ipotizzando quindi che tali cespiti siano a meta' della vita utile contabile coerentemente con il fatto che il soggetto fornitore del servizio universale opera in un ambiente di mercato maturo. A tale riguardo Telecom Italia ha prodotto uno studio in merito alla vita residua dei cespiti della rete di accesso nella regione Piemonte con il quale si e' evidenziato che le aree marginali della regione sono caratterizzate da investimenti infrastrutturali mediamente piu' giovani rispetto alle aree metropolitane. Cio' dimostrerebbe che l'uso del valore netto di sostituzione a livello nazionale sottostima il reale capitale impiegato da Telecom Italia nelle aree non remunerative.
34. Telecom Italia ha altresi' sostenuto che l'utilizzo dell'approccio FCM (Financial Capital Maintenance), per valorizzare le voci di ammortamento, non sia coerente ne' con la normativa vigente ne' con le verifiche effettuate dai revisori del costo netto degli anni precedenti.

(5) Il costo netto delle aree SL e delle aree armadio

(5.1) La proposta di Telecom Italia

35. Telecom Italia ha impiegato la metodologia di calcolo, descritta in dettaglio nella propria relazione sul costo netto del servizio universale dell'anno 2002, per identificare ex-ante le aree SL e le aree armadio potenzialmente non remunerative e quindi evitabili da un operatore non soggetto agli obblighi di servizio universale.
36. Il calcolo del costo netto non e' stato quindi effettuato su tutte le aree ma solo su quelle aree che presentano determinate caratteristiche altimetriche, di marginalita' demografico-territoriale e di capacita' di generare reddito che le possano qualificare come aree potenzialmente non remunerative e che, pertanto, Telecom Italia non avrebbe servito, a seguito di una propria pianificazione aziendale, in assenza di obblighi di servizio universale.
37. La determinazione del costo netto ha seguito comunque due diversi approcci, uno basato sulla ricerca delle aree SL effettivamente in perdita all'interno dell'insieme di aree potenzialmente non remunerative individuato da Telecom Italia (Approccio 1) e l'altro sulla ricerca sempre delle aree potenzialmente in perdita, ma in questo secondo caso, all'interno del bacino di aree non remunerative finanziate nel 2001 sulla base della delibera n. 14/02/CIR (Approccio 2).

(5.2) La verifica di Europe Economics

38. L'attivita' di verifica delle tecniche di calcolo e degli input per il costo netto del servizio di telefonia vocale, e' stata operata in due fasi: una prima fase di analisi della documentazione fornita da Telecom Italia e una seconda di verifica dei modelli.
39. Lo scopo della prima fase e' stato quello di accertare la ragionevolezza degli algoritmi di calcolo eseguiti da Telecom Italia al fine di identificare il costo netto della fonia vocale sia nelle Aree SL sia nelle Aree Armadio.
La seconda fase ha invece permesso di verificare che SusyXP (il software di Telecom Italia per il calcolo del costo netto) eseguisse effettivamente i calcoli verificati sulla documentazione cartacea.
40. A valle dell'attivita' di verifica, Europe Economics e' pervenuta alle seguenti conclusioni generali: (1) Cambiamento di alcune tecniche di calcolo previste dal software SusyXP per l'applicazione delle procedure previste nel documento metodologico; (2) Modifica di alcuni dati di input sebbene tali dati di input sono risultati, in generale, ragionevoli e in linea con quanto descritto nel Documento metodologico di Telecom Italia.
41. I principali cambiamenti apportati da Europe Economics al calcolo del costo netto della telefonia vocale sono riportati di seguito:

a) Distinzione del costo unitario della potenzialita' dei cavi tra
rete primaria e rete secondaria in luogo di un unico costo
unitario utilizzato da Telecom Italia; b) Esclusione dei costi derivanti dai reparti di riserva (linee non
attive); c) Diversa allocazione dei costi di installazione del raccordo
d'abbonato; d) Diversa definizione dell'evitabilita' dei costi commerciali in
luogo del costo medio per cliente della gestione commerciale come
calcolato da Telecom Italia; e) Diversa definizione dell'evitabilita' del costo orario per
l'attivita' di manutenzione; f) Diversa applicazione del tasso per il disallineamento temporale
tra il sostenimento del costo netto di Telecom Italia (31 dicembre
di ogni anno) e la data di finanziamento riconosciuta dal
Ministero (15 settembre di ogni anno); g) Utilizzo dell'Approccio 2 adottato dall'Autorita' con la delibera
n. 14/02/CIR, ai fini della determinazione delle aree
potenzialmente non profittevoli, come punto di partenza
dell'analisi di calcolo, in luogo dell'Approccio 1 proposto da
Telecom Italia; h) Affinamenti dei calcoli concernenti la valutazione delle
minusvalenze "efficienti", degli ammortamenti attraverso
l'approccio FCM (Financial Capital Maintenance) in luogo del OCM
(Operating Capital Maintenance) e del valore netto di sostituzione
effettivo rispetto al 50% stimato da Telecom Italia.

42. L'impatto complessivo degli aggiustamenti apportati da Europe Eeonomics e' di una riduzione del costo netto della telefonia vocale di circa 64,4 milioni di euro rispetto al calcolo del Costo netto presentato da Telecom Italia (80,8 milioni di euro). Il costo netto risultante dalla revisione del calcolo e' quindi pari a 16,4 milioni di euro. Tuttavia Europe Economics ha anche quantificato il costo netto della telefonia vocale escludendo dal calcolo i cambiamenti metodologici relativi al valore netto di sostituzione, alle minusvalenze e al metodo di valorizzazione degli ammortamenti. Il costo netto della telefonia vocale cosi' ricalcolato e' pari a 54 milioni di euro.

(6) Il costo netto delle categorie agevolate di clienti

(6.1) La proposta di Telecom Italia

43. Telecom Italia introduce, per l'anno 2002, una voce di costo netto, pari a 13,4 milioni di euro, relativa alle categorie agevolate che ammonta a circa 13,4 milioni di euro. Tale voce di costo netto deriva dalle disposizioni, di recepimento della normativa nazionale, previste dalle delibere n. 3l4/00/CONS e n. 330/01/CONS in merito alla fornitura di condizioni economiche agevolate a favore di particolari categorie di clienti.
44. Telecom Italia pratica quindi il 50% di riduzione del prezzo al dettaglio del canone di abbonamento mensile al servizio telefonico e applica l'esenzione totale dal pagamento dello stesso prezzo a coloro che utilizzano sistemi di comunicazione denominati DTS (Dispositivo Telefonico per Sordomuti).
45. Il costo netto delle categorie agevolate di clienti deriva dalla riduzione dei ricavi generata dalle disposizioni regolamentari nonche' dai costi evitabili dell'erogazione e gestione del servizio medesimo (comunicazione ai clienti, adeguamento dei sistemi informativi, formazione del personale).

(6.2) La verifica di Europe Economics

46. Europe Economics ha effettuato i seguenti aggiustamenti rispetto alle voci di costi e di ricavi prospettati da Telecom Italia per il calcolo del costo netto delle categorie agevolate di utenti: costi di fatturazione; costi di front-end; circolante da canone attivo; ricavi mancati; disallineamento temporale.
47. Gli aggiustamenti di Europe Economics hanno ridotto il costo netto delle categorie agevolate di utenti a 3,8 milioni di euro.

(7) Il costo netto della telefonia pubblica

(7.1) La proposta di Telecom Italia

48. La metodologia di calcolo del costo netto della telefonia pubblica proposta da Telecom Italia prevede che la ricerca delle postazioni telefoniche non remunerative avvenga esclusivamente all'interno di aree SL e armadio complessivamente profittevoli, in quanto le postazioni incluse nelle aree non profittevoli sono gia' considerate nel costo netto della telefonia vocale. Sempre nell'ambito di tale metodologia, Telecom Italia ha proposto di identificare gli investimenti minimi in infrastrutture impiantistiche della telefonia pubblica, che la stessa societa' avrebbe potuto evitare se non fosse stata soggetta agli obblighi di servizio universale.
49. Telecom Italia ha applicato i criteri stabiliti dalla delibera n. 290/01/CONS concernente "Determinazioni di criteri per la distribuzione e la pianificazione sul territorio nazionale delle postazioni telefoniche pubbliche, per individuare il numero di postazioni telefoniche pubbliche per ogni area geografica necessarie a soddisfare gli obblighi richiesti.
50. L'implementazione della metodologia di calcolo proposta da Telecom Italia comporta un numero di impianti non remunerativi che e' differenziato a seconda dell'approccio seguito (Approccio 1 e Approccio 2) per il calcolo del costo netto delle aree non remunerative.
51. Dalla relazione finale, l'Autorita' ha rilevato che, nel corso dell'attivita' di verifica, Telecom Italia ha sollevato una questione interpretativa della delibera n. 290/01/CONS in merito al trattamento delle postazioni telefoniche pubbliche identificate come "concentrazioni". In particolare, Telecom Italia ritiene che tali insiemi di apparecchi telefonici non abbiano i requisiti per rientrare nel parco impianti del servizio universale stabilito appunto dalla delibera n. 290/01/CONS. Inoltre in relazione ai criteri quantitativi per la determinazione del numero minimo di impianti da installare, Telecom Italia ha richiesto che gli impianti stradali siano considerati prioritariamente rispetto agli impianti al dettaglio (es. impianti siti all'interno di esercizi commerciali, ecc.).

(7.2) La verifica di Europe Economics

52. I cambiamenti apportati da Europe Economics al costo netto della Telefonia Pubblica hanno riguardato due principali categorie:

a) Applicazione della disciplina della delibera n. 290/01/CONS per
cio' che concerne l'identificazione del "parco impianti USO". b) Cambiamenti relativi all'evitabilita' di alcuni costi.

53. In merito alla proposta di Telecom Italia di escludere gli impianti in concentrazioni e di includere gli impianti stradali all'interno del "parco impianti USO", Europe Economics ha ritenuto che tale approccio non ein linea con il dettato della delibera n. 290/01/CONS e ha pertanto proceduto alla quantificazione del costo netto sulla base di una metodologia diversa.
54. In particolare Europe Economics ha sostenuto che la valutazione del costo netto del servizio di telefonia pubblica deve riferirsi alla simulazione del comportamento di un operatore efficiente che dislochi, in maniera ottimale sul territorio, il numero minimo di PTP stabilito dalla delibera n. 290/01/CONS. L'ottimalita' della dislocazione degli impianti, nel pieno rispetto dei vincoli stabiliti dalla delibera, deve essere effettuata sulla base del fatto che l'operatore incaricato dovrebbe fornire il Servizio Universale di telefonia pubblica minimizzando la perdita attesa.
55. Oltre tale cambiamento, Europe Economics ha effettuato una serie di aggiustamenti relativi all'evitabilita' dei costi concernenti il servizio di telefonia pubblica nel suo complesso.
56. Gli aggiustamenti apportati da Europe Economics hanno comportato una riduzione del costo netto della telefonia pubblica di circa 31,5 milioni di euro rispetto al calcolo presentato da Telecom Italia. Il costo netto e' stato quindi valutato in circa 13,1 milioni di euro. Tuttavia Europe Economics ha anche quantificato il costo netto della telefonia pubblica escludendo dal calcolo i cambiamenti metodologici relativi al valore netto di sostituzione, alle minusvalenze e al metodo di valorizzazione degli ammortamenti. Il costo netto della telefonia pubblica cosi' ricalcolato e' pari a 9,9 milioni di euro.

(8) IL costo netto del Servizio 12

(8.1) La proposta di Telecom Italia

57. La metodologia di calcolo del costo netto del servizio di informazione abbonati proposta da Telecom Italia prevede di individuare le risorse per la fornitura del Servizio 12 che Telecom Italia eviterebbe di impiegare se non fosse soggetta agli obblighi di servizio universale.
58. L'obbligo di servizio universale si sostanzia nella regolamentazione da parte dell'Autorita' del prezzo al dettaglio del Servizio 12. Il Costo netto presentato da Telecom Italia per la fornitura del Servizio 12 risulta pari a circa 27 milioni di euro derivante dalla differenza tra 103 milioni di costi evitabili e 76 milioni di ricavi mancati.

(8.2) La verifica di Europe Economics

59. Europe Economics ha apportato una serie di correttivi alle valorizzazioni dei costi e dei ricavi presentate da Telecom Italia per il Servizio 12. Tali correttivi hanno riguardato: minusvalenze; numero di supervisori; Costo del personale; ricavi netti da traffico indotto; disallineamento temporale.
60. L' impatto congiunto dei cambiamenti effettuati da Europe Economics ha comportato l'azzeramento del costo netto del Servizio 12.

(9) I vantaggi di mercato

61. Nel corso della verifica del costo netto, Telecom Italia ha presentato a Europe Economics la propria proposta relativa alla quantificazione dei vantaggi di mercato derivanti dall'essere organismo incaricato della fornitura del servizio universale. Il totale dei vantaggi di mercato proposti e' compreso in un intervallo di valori tra 4,7 e 8 milioni di euro. La tabella seguente mostra le stime effettuate da Telecom Italia in relazione ai benefici indiretti per l'anno 2001.

Tabella 3: Stima dei benefici indiretti proposta da Telecom Italia per l'anno 2002 ==================================================================== Benefici Indiretti Anno 2002 Anno 2001 Anno 2000
euro/mil. euro/mil. euro/mil. ================================================================== 1) Fedelta' al marchio 1.5* 0 0 ------------------------------------------------------------------ 2) Valore pubblicitorio delle
occasioni di contatto - mailing 1.7* 3,0 4,1 ------------------------------------------------------------------ 3) Valore pubblicitario delle
occasioni di contatto - telefoni
pubblici 3.1* 1,5 5,9 ------------------------------------------------------------------ 4) Database cliente 0 0 0 ------------------------------------------------------------------ 5) Presenza diffusa 0 0 0 ------------------------------------------------------------------ 6) Effetto del ciclo di vita 0 0 0 ------------------------------------------------------------------ Totale 6,3* 4,5 10,1 ------------------------------------------------------------------ * A fini puramente espositivi Europe Economics ha riportato dei
valori intermedi rispetto all'intervallo di valori presentati
da Telecom Italia ------------------------------------------------------------------ Fonte: Europe Economics

62. L'attivita' di verifica di Europe Economics ha condotto ad alcune rettifiche delle Stime sui vantaggi di mercato effettuate da Telecom Italia. L'impatto degli aggiustamenti di Europe Economics e' sintetizzato nella tabella seguente e motivato nella relazione finale allegata al presente provvedimento.

Tabella 4: Valutazione dei vantaggi di mercato degli obblighi di servizio universale del 2002 ==================================================================== Benefici indiretti Europe Economics 2002-euro/Mil. ==================================================================== 1) Fedelta' al marchio 24,7 -------------------------------------------------------------------- 2) Valore pubblicitaria delle
occasioni di contatto - mailing 1,8 -------------------------------------------------------------------- 3) Valore pubblicitario delle
occasioni di contatto - telefoni pubblici 2.4 -------------------------------------------------------------------- 4) Database cliente 0 -------------------------------------------------------------------- 5) Presenza diffusa 0 -------------------------------------------------------------------- 6) Effetto del ciclo di vita 0 -------------------------------------------------------------------- Totale 28.8 -------------------------------------------------------------------- Fonte : Europe Economics

Europe Eeonomics ha infine ritenuto opportuno attribuire le voci dei vantaggi di mercato all'interno di ogni servizio che ha generato i benefici stessi e per il quale e' stato dichiarato un costo netto. Nella tabella di seguito sono riportati gli importi dei vantaggi di mercato attribuiti a ciascun servizio.

Tabella 5: Attribuzione dei vantaggi di mercato ai differenti servizi =================================================================== Euro milioni Fedelta' Valore Valore Totale
al marchio pubblicitario pubblicitario
- mailing - PTP =================================================================== Fonia vocale 24,7 1,8 0,6 27 ------------------------------------------------------------------- Telefonia Pubblica 0 0 1,8 1,8 ------------------------------------------------------------------- Categorie agevolate 0 0 0 0 ------------------------------------------------------------------- Servizio 12 0 0 0 0 ------------------------------------------------------------------- Totale 24,7 1,8 2,4 28,8 ------------------------------------------------------------------- Fonte: Europe Economics

63. L'impatto delle rettifiche apportate al costo netto presentato da Telecom Italia e la valutazione dei vantaggi di mercato sono sintetizzati nella tabella sottostante.

Tabella 6: Risultanze della verifica del calcolo del costo netto dell'anno 2002 di Europe Economics (Euro/milioni) ====================================================================
Telecom Europe Europe
Italia Economics Economics
Approccio (Senza
2 cambiamenti
metodologici) ====================================================================
Costi Ricavi Costo Costo
Evitabili Mancati netto Netto -------------------------------------------------------------------- Fonia Vocale 80,8 189,6 173,1 16,4 54 -------------------------------------------------------------------- Telefonia Pubblica 44,6 28,2 15,2 13,1 9,9 -------------------------------------------------------------------- Categorie Agevolate 13,4 0 3,8 3,8 3,8 -------------------------------------------------------------------- Servizio 12 25,6 n.a n.a 0 0 -------------------------------------------------------------------- Benefici Indiretti (Imputati)** (6,3)* n.a n.a (18,3)** (28,8) -------------------------------------------------------------------- Totale 158,1 - - 15 38,8 -------------------------------------------------------------------- * TI non ha presentato una media dei risultati totali dell'analisi
dei benefici indiretti; il valore indicato e' stato riportato da
Europe Economics esclusivamente a fini espositivi

** Europe Economics ha valutato i vantaggi di mercato in 28,8 mi-
lioni di euro. Europe Economics ha ritenuto opportuno attribuire
le varie voci di vantaggi di mercato ai relativi servizi che
generano un costo netto. I benefici indiretti attribuibili alla
telefonia vocale sono superiori del costo netto della fonia voca-
le per un ammontare pari a 12,4 milioni di euro. Tale ammontare
non puo' essere nuovamente attribuito ad altre voci di costo
netto.

64. Europe Economics ha apportato una serie di aggiustamenti sia di natura metodologica sia nelle procedure di calcolo adottate da Telecom Italia per la determinazione del costo netto. Piu' in particolare, Europe Economics ha modificato la metodologia di calcolo in merito al valore netto di sostituzione, alle minusvalenze e al metodo di valorizzazione degli ammortamenti. Europe Economics ha comunque proceduto a quantificare in modo disaggregato l'impatto che tali cambiamenti metodologici hanno sul costo netto sia della telefonia vocale sia della telefonia pubblica. I risultati sul costo netto derivanti dell'esclusione dei cambiamenti metodologici sono stati forniti da Europe Economics nella tabella 10.4 della relazione finale e riportati nell'ultima colonna a destra della tabella 6.

(10) L'ammissibilita' dei costi netti del servizio universale

65. Secondo la normativa vigente, il soggetto incaricato della fornitura degli obblighi di servizio universale deve dimostrare, nel richiedere il finanziamento da parte di terzi operatori per il costo netto di un determinato servizio, che avrebbe potuto evitare di offrire il servizio stesso se non fosse stato soggetto all'obbligo di fornitura.
66. Europe Economics ha ritenuto, sulla base del principio dell'evitabilita' dei costi, di computare all'interno del costo netto del servizio universale anche i costi amministrativi sostenuti da Telecom Italia per effettuare il calcolo del costo netto stesso e i costi relativi al disallineamento temporale tra la data di sostenimento del costo netto e la data di ricevimento del finanziamento da parte del Ministero delle Comunicazioni. Il valore di tali costi, determinato in relazione all'approccio seguito da Europe Economics per il calcolo del costo netto, ammonta a circa 1,2 milioni di euro. Nel caso della quantificazione del costo netto senza cambiamenti metodologici gli stessi costi ammontano a 1,8 milioni di euro.
67. I costi amministrativi di calcolo e il tasso di interesse per il disallineamento temporale riguardano tutti i servizi per i quali Telecom Italia dichiara un costo netto. I soggetti incaricati della verifica del calcolo del costo netto degli anni, 2000, e 2001 (NERA e Analysys) non hanno mai considerato pertinenti tali voci di costi.
68. L'Autorita' ritiene che tali tipologie di costi debbano essere considerate come un onere a carico dei soggetti fornitori del servizio universale qualora intendano richiedere il finanziamento del costo netto sostenuto. Peraltro l'art. 5 dell'Allegato 11 del Codice, concernente il calcolo del Costo netto, fornisce il dettaglio delle voci di costo ammissibili al costo netto di un determinato servizio, tra le quali non figurano ne' i costi amministrativi relativi al calcolo ne' i costi per gli interessi dovuti a Telecom Italia a causa del disallineamento temporale determinato tra l'altro dalle prescrizioni previste dallo Stesso Allegato 11.
69. Sulla base di quanto premesso, l'Autorita' non ritiene giustificate e conformi al dettato normativo le valutazioni di Europe Economics concernenti il costo amministrativo per il] calcolo del costo netto e il costo per il disallineamento temporale tra la data di sostenimento del costo netto e la data di ricevimento del finanziamento da parte del Ministero delle Comunicazioni.

0.1) L'ammissibilita' del costo netto della telefonia vocale (aree non remunerative e categorie agevolate di clienti)

70. Relativamente alla telefonia vocale, Telecom Italia ha utilizzato anche per l'anno 2002 la metodologia di calcolo del costo netto che permette di identificare a priori le aree SL e le aree armadio potenzialmente non remunerative.
71. Telecom ha altresi' presentato, sempre nell'ambito della telefonia vocale, il costo netto della fornitura di condizioni economiche agevolate per particolari categorie di clienti.
72. Europe Economics ha ritenuto di dover apportare una serie di aggiustamenti alle valorizzazioni dei costi e dei ricavi rispetto al costo netto della telefonia vocale presentato da Telecom Italia. In generale le correzioni prodotte da Europe Economics hanno riguardato la ragionevolezza dell'algoritmo di calcolo del costo netto e la verifica degli input utilizzati da Telecom Italia. Piu' specificatamente, tra i cambiamenti piu' rilevanti effettuati, Europe Economics ha ritenuto opportuno modificare rispetto al calcolo del costo netto 2001, la metodologia di valorizzazione del capitale impiegato (valore netto di sostituzione), il metodo di valorizzazione degli ammortamenti e infine le minusvalenze "efficienti". Europe Economics ha affinato tali metodi di valorizzazione facendo ad esempio ricorso alla vita residua contabile dei cespiti in luogo di una valorizzazione accettata dall'Autorita' negli anni precedenti al fine di stabilizzare la metodologia di calcolo del costo netto.
73. L'Autorita' osserva che l'approccio utilizzato da Europe Economics va nella direzione di valutare piu' puntualmente i dati utilizzati per la stima del costo netto. D'altra parte, tale affinamento appare configurarsi come un cambiamento metodologico che potrebbe contrastare con l'esigenza di stabilizzazione delle aree potenzialmente non remunerative. L'art. 5 della delibera n. 14/02/CIR prevede infatti che il bacino di aree potenzialmente non remunerative, all'interno del quale Telecom Italia puo' richiedere un costo netto per la fornitura del servizio di telefonia vocale, sia predefinito per 24 mesi. L'Autorita' ritiene che i cambiamenti di carattere metodologico effettuati da Europe Economics potrebbero comportare una modifica del bacino di aree non remunerative e che tali modifiche potrebbero non essere coerenti con le precedenti decisioni, contravvenendo pertanto alla sopra richiamata esigenza di stabilizzare nel tempo la metodologia di calcolo del costo netto della telefonia vocale. L'Autorita' ritiene tuttavia che la valutazione di Europe Economics possa essere considerata come una raccomandazione applicabile per l'attivita' di verifica del calcolo del costo netto 2003 nell'ambito della quale potra' essere definita una nuova, complessiva e piu' puntuale metodologia volta ad accogliere tutte le considerazioni sviluppate dai revisori del calcolo del costo netto, dal 1998 ad oggi.
74. L'Autorita' ritiene pertanto che la quantificazione effettuata da Europe Economics per il costo netto delle aree non remunerative (aree SL e aree armadio), escludendo i cambiamenti metodologici, siano giustificati ai fini del meccanismo di ripartizione 2002 nella misura di 54 milioni di Euro.
75. In merito alle categorie agevolate, l'Autorita' ritiene ammissibile, ai sensi dell'art. 59, comma 2, del Codice delle comunicazioni, il relativo costo netto nella misura stabilita da Europe Economics.
76. L'Autorita' ritiene quindi che il costo netto delle aree non remunerative (SL e armadio) quantificato in 54.000.000 di euro e il costo netto delle categorie agevolate di clienti valutato da Europe Economics in 3.800.000 euro sono giustificati ai fini del meccanismo di ripartizione del costo netto per l'anno 2002.

(10.2) L'ammissibilita' del costo netto della telefonia pubblica

77. La delibera n. 290/01/CONS stabilisce i criteri per la distribuzione e la pianificazione sul territorio nazionale delle postazioni telefoniche pubbliche. Telecom Italia ha presentato il costo netto della telefonia pubblica in relazione alle postazioni telefoniche pubbliche in perdita installate sulla base dei criteri di distribuzione territoriale stabiliti dall'Autorita'.
78. Europe Economies ha effettuato delle correzioni concernenti l'evitabilita' dei costi e le tipologie di postazioni telefoniche pubbliche costituenti il cosiddetto "parco impianti USO" derivante dalla delibera n. 290/01/CONS.
79. L'Autorita' considera le valutazioni effettuate da Europe Economics pienamente giustificate e conformi alla normativa vigente in merito in particolare:

a) alla considerazione dell'intero territorio comunale per il computo
delle postazioni telefoniche pubbliche; b) all'inclusione delle concentrazioni tra le postazioni telefoniche
pubbliche previste dalla delibera n. 290/01/CONS; c) al comportamento di un soggetto fornitore del servizio universale
laddove il numero di impianti installati e' superiore al numero
previsto dai criteri della delibera n. 290/01/CONS; d) alla re-imputazione dei ricavi; e) alla evitabilita' dei costi del sistema di gestione, della rete
intelligente, dei costi commerciali.

80. IL costo netto della telefonia pubblica risultante dall'attivita' di verifica svolta da Europe Eeonomics e' pari a 13,1 milioni di euro per un numero di impianti pari a 42.098, tenuto conto dei cambiamenti metodologici concernenti il valore netto di sostituzione, le minusvalenze "efficienti" e il metodo degli ammortamenti applicati anche al costo netto della telefonia vocale.
81. Coerentemente con l'approccio seguito per il servizio di telefonia vocale, l'Autorita', non ritiene coerente l'implementazione di tali cambiamenti metodologici che, per l'anno 2002, hanno un impatto sul costo netto della telefonia pubblica di circa 3,2 milioni di euro. Escludendo l'impatto economico dei cambiamenti metodologici, il costo netto della telefonica pubblica giustificato ai fini del meccanismo di ripartizione e' cosi' pari a 9,9 milioni di euro.

(10.3) L'ammissibilita' del costo netto del Servizio 12

82. L'Autorita' ritiene che i correttivi apportati, da Europe Economics, al calcolo del costo netto del Servizio 12 presentato da Telecom Italia siano pienamente giustificati e conformi al dettato normativo.
83. L'Autorita' pertanto alla luce delle risultanze dell'attivita' di verifica svolta da Europe Economics non ritiene ammissibile il costo netto dichiarato da Telecom Italia per il servizio di informazioni abbonati (Servizio 12).

(10.4) La valutazione dei vantaggi di mercato

84. L'Autorita' riconosce che la stima dei vantaggi di mercato derivanti dalla fornitura del servizio universale risulta particolarmente complessa, in quanto non esistono metodologie di calcolo univoche, in ambito internazionale, per tale valutazione. D'altra parte, il quadro normativo richiede che il calcolo del costo netto tenga conto dei vantaggi di mercato derivanti al soggetto fornitore del servizio universale e, a tale riguardo, indica alcune tipologie di vantaggi di cui il soggetto revisore deve tener conto nell'ambito della verifica. Le valutazioni dei vantaggi di mercato effettuate da Europe Economics confermano le stime effettuate dalle societa' Analysys per il costo netto 2001 e della societa' NERA per il costo netto 2000 e sono in linea con la prassi seguita per tali stime da altre Autorita' di settore e societa' di consulenza di rilevanza internazionale.

Tabella 7 : Valutazione dei benefici indiretti per gli anni 2000, 2001 e 2002 (Euro/Milioni) ==================================================================== Benefici indiretti Europe Economics Analysys 2001 NERA 2000
2002 - euro/Mil. - euro/Mil. euro/Mil. ==================================================================== 1) Fedelta' al
marchio 24,7 25,3 20,4 -------------------------------------------------------------------- 2) Valore pubblicitario
delle occasioni di
contatto - mailing 1,8 2,6 4,1 -------------------------------------------------------------------- 3) Valore pubblicitaria
delle occasioni di
contatto - telefoni
pubblici 2.4 3,1 5,9 -------------------------------------------------------------------- 4) Database cliente 0 0 0,13 -------------------------------------------------------------------- 5) Presenza diffusa 0 0 0 -------------------------------------------------------------------- 6) Effetto del ciclo
di vita 0 0 1,7 -------------------------------------------------------------------- Totale 28.8 31,0 32,4 --------------------------------------------------------------------

85. L'Autorita' comunque osserva che Europe Economics ha inteso attribuire le singole tipologie di vantaggi di mercato a ciascun servizio che ha originato il beneficio stesso e per il quale e' stato dichiarato un costo netto.
86. L'Autorita' pertanto ritiene, sulla base delle risultanze dell'attivita' di verifica che i vantaggi di mercato stimati da Europe Economics siano giustificati e pertanto ammissibili al meccanismo di ripartizione nella misura di 28.840.000 euro e che essi sono afferenti ai differenti secondo l'attribuzione effettuata da Europe Economics nella precedente tabella 5 e sintetizzate nella seguente tabella 8:

Tabella 8 Vantaggi di mercato attribuiti per servizio =========================================================== Servizio Valore ammesso =========================================================== Telefonia Vocale (aree non remunerative) 27 ----------------------------------------------------------- Telefonia vocale (categorie agevolate) 0 ----------------------------------------------------------- Telefonia Pubblica 1,8 ----------------------------------------------------------- Servizio 12 0 ----------------------------------------------------------- Totale 28,8 -----------------------------------------------------------

(11) Finanziamento del servizio universale

87. Considerate le valutazioni espresse nella precedente sezione 10, l'onere complessivo relativo agli obblighi di fornitura del servizio universale ed agli elementi di costo, di cui all'articolo 4 dell'Allegato 11 del Codice, risulta pari a Euro 37.222.000. Tale onere comprende il costo netto ammesso dall'Autorita' al meccanismo di ripartizione tenuto conto dei vantaggi di mercato derivanti a Telecom Italia quale soggetto fornitore del servizio universale e gli oneri (Euro 222.000 IVA compresa) relativi al controllo effettuato sul calcolo del costo netto da parte dell'organismo indipendente dotato di specifiche competenze, incaricato dall'Autorita'.
Il dettaglio delle voci di costo netto e dei relativi vantaggi di mercato giustificati ai fini del meccanismo di ripartizione e' sintetizzato in tabella.

Tabella 9 Onere complessivo del servizio universale per l'anno 2002 (Euro/Milioni) ====================================================================
A B C
Costo netto Vantaggi di Costo netto
giustificato mercato giusti- ammesso al
ante vantaggi ficati e meccanismo
di mercato attribuiti di ripartizione
per servizio ==================================================================== Telefonia vocale (aree non remune- rative) 54,0 (27,0) 27,0 -------------------------------------------------------------------- Telefonia vocale (categorie agevolate) 3,8 0 3,8 -------------------------------------------------------------------- Telefonia pubblica 9,9 (1,8) 8.1 -------------------------------------------------------------------- Servizio 12 0 0 0 -------------------------------------------------------------------- Costi amministrativi e di disallineamento temporale (1,8) - (1,8) -------------------------------------------------------------------- Costo di verifica del calcolo - - 0,22 -------------------------------------------------------------------- Totale - - 37,22 --------------------------------------------------------------------

88. Con l'avvio del procedimento relativo all'applicabilita' del meccanismo di ripartizione e valutazione del costo netto del servizio universale dell'anno 2002, l'Autorita' ha provveduto a richiedere agli operatori i dati e le informazioni indicate nell'allegato 11 del Codice al fine di determinare le quote di contribuzione al fondo sulla base delle modalita' di calcolo.
89. L'Autorita' ha pertanto determinato le seguenti percentuali di contribuzione come indicato nella seguente tabella 10:

Tabella 10: Quote di contribuzione ==================================================== Soggetto debitore Quota di contribuzione ==================================================== Telecom Italia 35,4% ---------------------------------------------------- Telecom Italia Mobile 31,4% ---------------------------------------------------- Vodafone Omnitel 22,8% ---------------------------------------------------- Wind TLC 10,4% ---------------------------------------------------- Totali 100,0% ----------------------------------------------------

-------------------------------------------------------------------- B. Quesiti relativi alla sezione (10).

B.1 Si giudica condivisibile l'orientamento dell'Autorita' di non
ammettere al meccanismo di ripartizione i costi amministrativi
del calcolo e il costo degli interessi per il disallineamento
temporale?

C. Quesiti relativi alla sezione (10.1)

C.1 Si ritiene condivisibile l'orientamento dell'Autorita' di ammet-
tere al meccanismo di ripartizione il costo netto della telefo-
nia vocale (aree non remunerative SL e armadio) escludendo i
cambiamenti di natura metodologica (rispetto alla metodologia
usata per il controllo del costo netto per l'anno 2001) riferiti
al valore netto di sostituzione, alle minusvalenze e al metodo
di valorizzazione degli ammortamenti e derivanti dall'attivita'
di verifica del calcolo del costo netto? C.2 Si ritiene giustificata la proposta dell'Autorita' di ammettere
al meccanismo di ripartizione il costo netto delle categorie
agevolate di clienti nella misura stabilita da Europe Economics?

D. Quesito relativo alla sezione (10.2)

D.1 Si ritiene condivisibile l'orientamento dell'Autorita' di ammet-
tere al meccanismo di ripartizione il costo netto della telefo-
nia pubblica escludendo i cambiamenti di natura metodologica ri-
feriti al valore netto di sostituzione, alle minusvalenze e al
metodo di valorizzazione degli ammortamenti e derivanti dall'at-
tivita' di verifica del calcolo del costo netto?

E. Quesito relativo alla sezione (10.3)

E.1 Si ritiene condivisibile la proposta dell'Autorita' di non am-
mettere al meccanismo di ripartizione il costo netto del Servi-
zio 12 dichiarato da Telecom Italia?

F. Quesito relativo alla sezione (10.4)

F.1 Si ritiene condivisibile la proposta dell'Autorita' di effettua-
re un'attribuzione dei vantaggi di mercato in funzione del sin-
golo servizio che ha generato i vantaggi stessi seguendo la me-
todologia di attribuzione adottata da Europe Economics?

G. Quesito relativo alla sezione (11)

G.1 Si ritiene condivisibile la proposta dell'Autorita' di adottare
il modello di calcolo di ripartizione del costo netto 2002 e dei
relativi oneri di controllo del calcolo del costo netto? --------------------------------------------------------------------

(12) Evoluzione del servizio universale

90. Europe Economics ha ritenuto di suggerire un miglioramento dell'affidabilita' dell'esercizio di calcolo del costo netto del servizio universale per gli anni futuri. Europe Economics ha sostenuto che il calcolo del costo netto debba subire delle modifiche di carattere metodologico le quali dovrebbero riguardare principalmente le vite dei cespiti, il costo del capitale, l'utilizzo della metodologia LRIC a costi correnti per la stima del costo netto del SU e la necessita' di includere solo costi efficienti.
91. A tale riguardo, Europe Economics ha formulato una raccomandazione all'Autorita' affinche', attraverso un processo di consultazione, sia stabilita una metodologia che recepisca le principali questioni in merito al calcolo del costo netto.
92. L'Autorita', rileva la necessita' di rivedere la metodologia di calcolo al fine di stabilizzare la determinazione del costo netto derivante dagli obblighi di servizio universale. L'Autorita' ritiene quindi che i principali aspetti della metodologia di calcolo possano essere disciplinati, compatibilmente con quanto previsto dall'Allegato 11 del Codice, a valle di un processo di consultazione che coinvolga gli operatori di telecomunicazioni e nell'ambito dell'eventuale verifica del calcolo del costo netto.

-------------------------------------------------------------------- H. Quesito relativo alla sezione (12)

H.1 Si ritiene condivisibile l'orientamento dell'Autorita' di effet-
tuare un processo di consultazione pubblica, volto a stabilire
gli aspetti metodologici fondamentali alla base del calcolo del
costo netto e nell'ambito della verifica dell'eventuale costo
netto? --------------------------------------------------------------------
 
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