Gazzetta n. 260 del 5 novembre 2004 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
DECRETO 29 ottobre 2004
Modalita' operative per l'esecuzione delle prove colturali, necessarie all'accertamento delle caratteristiche delle varieta' di frumento duro, al fine della corresponsione del premio specifico alla qualita', di cui al capitolo 2 del Regolamento (CE) n. 2237/2003 della Commissione.

IL CAPO DIPARTIMENTO
della qualita' dei prodotti agroalimentari
e dei servizi
Visto il Regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio del 29 settembre 2003 che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori e che modifica i regolamenti (CEE) n. 2019/93, (CE) n. 1452/2001, (CE) n. 1453/2001, (CE) n. 1454/2001, (CE) n. 1868/94, (CE) n. 1251/1999, (CE) n. 1254/1999, (CE) n. 1673/2000, (CEE) n. 2358/71 e (CE) n. 2529/2000;
Visto il Regolamento (CE) n. 2237/2003 della Commissione del 23 dicembre 2003 recante modalita' d'applicazione di taluni regimi di sostegno di cui al titolo IV del Regolamento (CE) n. 1782/2003 del Consiglio, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori;
Visto l'art. 7 del Regolamento (CE) n. 2237/2003 della Commissione che stabilisce le modalita' di esame cui devono essere sottoposte le varieta' di frumento duro eleggibili al premio specifico alla qualita';
Visto il verbale d'intesa del 27 ottobre 2004 concernente la definizione del protocollo operativo per la verifica delle varieta' di frumento duro da ammettere al premio specifico per la qualita' di cui all'art. 72 del Regolamento (CE) n. 2237/2004;
Ritenuta la necessita' di procedere all'esecuzione delle prove colturali necessari all'accertamento delle caratteristiche delle varieta' di frumento duro al fine della corresponsione del premio specifico alla qualita' di cui al capitolo 2 del Regolamento (CE) n. 2237/2003 della Commissione;
Decreta:
Art. 1.
Le prove varietali in premessa indicate sono effettuate secondo le modalita' operative riportate nel protocollo allegato che costituisce parte integrante del presente decreto.
Il presente decreto e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 29 ottobre 2004
Il capo dipartimento: Ambrosio
 
Allegato
PROTOCOLLO OPERATIVO
Premio specifico alla qualita' per il frumento duro
(Regolamento CE n. 2237/2003) Premessa.
Il Regolamento CE n. 2237/2003 fissa i seguenti criteri per la definizione della lista delle varieta di frumento duro che, a partire dalla campagna 2005-2006, beneficeranno del premio specifico alla qualita' (art. 72, Regolamento CE n. 1782/2003):
al massimo ogni due anni gli Stati membri individuano almeno due varieta' piu' rappresentative a livello regionale (macro-areale o Paese) sulla base del quantitativo di seme certificato;
le varieta' da valutare sono quelle iscritte nel Registro nazionale dello Stato membro, con esclusione di quelle non certificate negli ultimi tre anni; possono essere valutate anche varieta' iscritte nel registro nazionale di un altro Stato membro;
per ciascuna varieta' di cui al punto precedente viene calcolato, per almeno un biennio, un indice di qualita' rapportato a quello medio delle varieta' piu' rappresentative, posto uguale a 100, e derivante dalla somma ponderata dei valori medi di quattro caratteri rilevati sulla granella: % di proteine (40%); indice di glutine o SDS (30%); indice di giallo (20%); peso ettolitrico o peso 1000 cariossidi (10%). Solo le cultivar con un indice di qualita' (IGQ espresso in %) superiore o uguale a 98 possono beneficiare del premio specifico alla qualita' per un quinquennio dalla data di iscrizione nella lista;
la presenza delle varieta' nella lista puo' essere prorogata per ulteriori quinquenni sulla base dei risultati di analoghe valutazioni effettuate nel corso del secondo e terzo anno di validita' della lista.
Lo stesso Regolamento demanda agli Stati membri la definizione e la successiva comunicazione alla Commissione di una lista di varieta' che possono beneficiare del premio nella fase transitoria limitata agli anni 2004 e 2005. La pubblicazione del regolamento CE n. 2237/2003 e' avvenuta dopo l'esecuzione della semina autunnale 2003 (24 dicembre 2003), di fatto rinviando la possibilita' di un primo anno di valutazione delle varieta' alla stagione 2004-2005. Ne consegue la necessita' e opportunita' di richiedere alla Commissione di prorogare di un anno (2006) le misure transitorie di cui all'art. 12 del citato regolamento. Criteri per la definizione della lista varietale.
Prima di descrivere le modalita' di gestione delle prove per la formulazione della lista quinquennale delle varieta' ammesse al premio, verranno definiti alcuni elementi discrezionali contenuti nel Regolamento CE n. 2237/2003, quali:
a) il numero delle varieta' piu' rappresentative da utilizzare come testimoni, i criteri di scelta e la periodicita' della scelta (1 o 2 anni);
b) i criteri per l'inclusione nelle prove di valutazione delle varieta' iscritte nel Registro nazionale di un altro Stato membro;
c) il numero di macro-areali da considerare;
d) il numero e la localizzazione delle prove per la determinazione dell'IGQ;
e) i criteri di valutazione dei risultati ai fini della inclusione nella lista delle varieta' ammesse al premio.
Inoltre, per accelerare la valutazione qualitativa delle nuove costituzioni varietali, si ritiene opportuno inserire nelle prove di iscrizione al Registro varietale del secondo anno tutti i testimoni utilizzati per la formulazione della lista varietale, solo al fine di determinarne l'IGQ. Per quieste cultivar, una volta iscritte al Registro, e' richiesto solo un ulteriore anno di prova per l'eventuale inserimento nella lista quinquennale delle varieta' ammesse al premio specifico alla qualita'. a) Numero dei testimoni.
La Comunita' ha fissato un numero minimo di due varieta' piu' diffuse, scelte sulla base dei dati di certificazione. Le due varieta' attualmente piu' diffuse in Italia sono Simeto e Duilio, entrambe di ciclo precoce. La considerazione che due dei quattro parametri utilizzati per il calcolo dell'IGQ (% di proteine e peso ettolitrico) risentono alquanto delle condizioni stagionali (clima, livello produttivo variabile in funzione del ciclo), suggerisce l'opportunita' di ampliare il numero e la gamma di ciclo delle varieta' di riferimento al fine di una maggiore stabilizzazione della risposta nei confronti del variabile andamento termo-pluviometrico stagionale. Inoltre, assumere come riferimento per il calcolo dell'IGQ un maggior numero di testimoni consente una migliore e piu' corretta valutazione qualitativa dei testimoni stessi.
Sulla base di tali considerazioni si e' deciso di utilizzare come testimoni le cinque varieta' piu' diffuse a livello nazionale, assumendo come riferimento i quantitativi di seme certificato dall'ENSE nella stagione precedente quella delle prove. Relativamente alla periodicita' della scelta dei testimoni, si conviene di mantenere costante le cinque varieta' nel biennio di prove per la costituzione della prima lista varietale e, a regime, di operare annualmente la scelta delle cinque varieta' piu' diffuse sulla base dei dati ENSE della stagione precedente (dati ENSE 2005 per le semine 2006). b) Cultivar iscritte nel Registro nazionale di altro Stato membro.
Possono essere valutate, su richiesta del Costitutore e/o del Responsabile della conservazione in purezza, le varieta' iscritte nel Registro nazionale di un altro Stato dell'UE purche' certificate in Italia. c) Numero dei macro-areali.
La superficie investita a frumento duro in Italia e' concentrata per circa il 46% nel Sud peninsulare (in primo luogo Puglia e Basilicata), per il 31% nell'Italia centrale (in primo luogo Toscana e Marche) e per il 21% in Sicilia. Le differenze agro-pedo-climatiche esistenti tra l'areale Italia centrale e l'areale Italia meridionale influenzano la scelta delle varieta' coltivate, che risultano tendenzialmente piu' tardive nell'Italia centrale e piu' precoci nel Sud e in Sicilia. Per questo motivo e pur prevedendo una lista unica nazionale delle varieta' ammesse al premio, si ritiene opportuno procedere alla valutazione di tutte le varieta' in due distinti macro-areali (Centro+Sardegna; Sud+Sicilia), utilizzando come riferimento sempre le cinque varieta' piu' diffuse a livello nazionale. d) Numero e modalita' di conduzione delle prove di valutazione.
Si ritiene opportuno realizzare tre prove per ciascun macro-areale al fine di disporre di almeno due valutazioni dell'IGQ varietale per areale. I campi saranno localizzati nelle regioni piu' rappresentative di ciascun areale (Toscana, Marche e altra regione da definire, per l'areale Centro; Puglia, Sicilia e Basilicata per l'areale Sud). Relativamente alle modalita' di conduzione delle prove, il coordinamento generale e' affidato all'ENSE, mentre il CRA - Istituto sperimentale per la cerealicoltura provvedera' al coordinamento tecnico-operativo.
In particolare, i Costitutori e/o i Responsabili della conservazione in purezza invieranno all'ENSE 15 kg di seme non trattato (50 kg per le cinque varieta' testimoni) delle cultivar certificate da sottoporre a valutazione ai fini della predisposizione della lista delle varieta' ammesse al premio qualita'. A partire dalla stagione 2005-2006, il seme delle varieta' da sottoporre a valutazione dovra' pervenire all'ENSE entro la data limite del 10 ottobre.
L'ENSE, dopo aver attribuito una sigla a ciascuna cultivar, provvedera' alla concia del seme, al prelevamento di un campione di semente (circa 1 kg) in parte da conservare per eventuali successivi controlli, in parte da utilizzare per la determinazione delle caratteristiche della semente (germinabilita', purezza, peso 1000 semi) e per la verifica della identita' varietale (prova descrittiva) trasmettendo il restante quantitativo di semente, contraddistinto solo dalla sigla, al C.R.A. - Istituto sperimentale per le cerealicoltura.
Il C.R.A - Istituto sperimentale per la cerealicoltura provvedera' al coordinamento tecnico-operativo, concernente la preparazione, realizzazione e conduzione delle prove agronomiche in campo e delle analisi qualitative, secondo il protocollo sperimentare allegato.
Entro la seconda decade di settembre di ciascun anno il C.R.A. presentera' alla Commissione ministeriale preposta alla definizione della lista varietale la relazione sui risultati complessivi e delle singole prove. Sempre in sede di Commissione, e dopo che l'ENSE avra' provveduto alla decodifica delle sigle con l'attribuzione del nome della varieta', verra' predisposta la tabella complessiva dei risultati dell'anno, successivamente trasmessa dall'ENSE a tutti i Costitutari e/o responsabili della conservazione in purezza delle varieta' saggiate. Al termine del secondo anno, la Commissione ministeriale, oltre alla predisposizione della tabella relativa ai risultati dell'anno, procedera' alla valutazione biennale dei dati e alla definizione del decreto ministeriale contenente la lista delle varieta' ammesse al premio specifico alla qualita', sulla base di quanto previsto dal regolamento CE n. 2237/2003. e) Formazione della lista quinquennale delle varieta' ammesse al premio.
Nella lista nazionale delle varieta' ammesse al premio specifico alla qualita' saranno incluse le varieta' che hanno fatto registrare un indice di qualita' (IGQ), riferito alla media dei testimoni, uguali o superiori a 98 in almeno la meta' dei campi realizzati nel biennio.
PROTOCOLLO SPERIMENTALE DELLE PROVE a) Prove agronomiche.
Le prove agronomiche saranno localizzate nelle regioni piu' rappresentative della durogranicoltura nazionale. In considerazione delle dimensioni della prova (5-6000 m2), nella scelta dei campi sperimentali sara' attentamente valutata l'uniformita' delle caratteristiche chimico-fisiche del terreno, oltre alla disponibilita' in loco o nelle immediate vicinanze di una stazione meteorologica e di dati climatici pregressi. Sui terreni scelti e prima dell'impianto della prova, saranno comunque prelevati campioni di terreno per le analisi chimico-fisiche. Il coordinatore delle prove agronomiche definira', sentiti i Costitutori, e/o Responsabili della conservazione in purezza interessati, un calendario delle visite da effettuare presso i singoli campi sperimentali, verosimilmente durante e dopo la fase di spigatura.
Per la conduzione delle prove ci si atterra' a quanto di seguito riportato.
Disegno sperimentale: blocco randomizzato con tre ripartizioni; randomizzazione dei genotipi del tutto casuale, in quanto gli stessi sono contraddistinti da sigle. La prova sara' contornata da due fasce di rispetto su ogni lato. In considerazione dell'elevato numero di genotipi in prova e, quindi, delle notevoli dimensioni dei blocchi, si ritiene opportuno suddividere ogni replica in tre blocchetti, in ciascuno dei quali saranno sempre presenti tutti i testimoni (ovviamente in chiaro). Questo accorgimento, se da un lato accrescera' un po' le dimensioni della prova, dall'altro consentira', in caso di irregolarita' puntiformi, di valutare le cultivar rispetto ai testimoni presenti nel blocchetto. In alternativa i controlli, oltre ad essere presenti con tre parcelle nella prova come tutte le altre varieta', potrebbero essere utilizzati in una delle fasce di rispetto laterali della prova. Nell'uno o nell'altro caso, il quantitativo di seme dei testimoni richiesto per la realizzazione di tutte le prove e' di 50 kg e non di 15 kg come per tutte le altre cultivar.
Precessione colturale: quella maggiormente in uso nell'ambiente considerato, con esclusione della monosuccessione.
Semina: da effettuare, con seminatrice parcellare, possibilmente entro la prima decade di noverabre, ricorrendo ad un quantitativo di 350 semi germinabili per m2, per le prove realizzate in Sicilia e nel Sud, e di 450 semi germinabili per m2, per le prove dell'Italia centrale.
Parcella: 6-8 file per 10 m2 complessivi.
Concimazione: diversificata in funzione della produzione mediamente ottenibile nell'areale considerato. In linea di massima e salvo rettifiche imposte dalla fertilita' del terreno, si puo' prevedere: per il fosforo, una somministrazione in pre-semina di 90 kg/ha di P2O5 in tutte le prove; per l'azoto, una dose di 80 kg/ha in Sicilia (40% alla semina e 60% in copertura), di 100 kg/ha nel Sud peninsulare (1/3 alla semina e 2/3 in copertura), di 150 kg/ha in Itala centrale (tutto in copertura, con due epoche di somministrazione, oppure il 20% alla semina e l'80% in copertura, sempre con due epoche di somministrazione).
Controllo infestanti: diserbo in pre o post-emergenza, a seconda degli areali.
Controllo malattie fungine: non previsto, salvo l'utilizzazione di seme conciato.
Raccolta: con mietitrebbia parcellare a maturazione commerciale avvenuta.
Per singola parcella saranno rilevati i dati di seguito riportati, annotati su schede di campo fornite dal Coordinatore delle prove agronomiche.
Data di semina e di emergenza (data media di comparsa delle piantine, con annotazione delle parcelle che si discostano dalla media).
Fittezza delle piante: valutazione visiva, allo stadio di 2-3 foglie presenti, del grado di fittezza delle parcelle, stimando la percentuale di piante presenti con una scala da 0 a 9 (0=piante presenti da 0 a 9%; 9=piante presenti da 90 a 99%).
Danni da freddo: valutazione visiva del danno da freddo invernale e/o primaverile (annotando la data del rilievo), utilizzando una scala da 0 a 9 (0=nessun danno; 9=foglie successive alle basali ingiallite e fino al 100% di piante morte).
Malattie: ogni quindici giorni, a partire dalla fine della levata, rilevare la presenza delle principali fitopatie (ruggine bruna, ruggine gialla, ruggine nera, oidio, septoria, fusariosi della spiga, ecc.), indicando lo stadio di sviluppo in cui si trovano le piante al momento del rilievo; il grado di attacco, riferito all'intera parcella, e' espresso in scala da 0 a 9.
Data di spigatura: data (giorno e mese) nella quale il 70% delle piante della parcella presenta la spiga emessa.
Allettamento: rilevato in due momenti (spigatura e maturazione), riportando la % stimata di superficie parcellare interessata dal fenomeno, secondo la scala da 0 a 9 (0=nessuna pianta allettata; 1=1-10% di superficie parcellare allettata; 9=81-100% di superficie parcellare allettata).
Altezza pianta: in cm, rilevata dopo la spigatura come misura media delle piante della parcella dal livello del suolo all'apice della spiga, escluse le reste.
Numero di spighe per m2: alla raccolta, conteggiare il numero di spighe presenti su due campioni di un metro lineare scelti a caso sulle file della parcella.
Superficie parcella: in m2. Va riportata la superficie utilizzata per il calcolo della produzione unitaria ottenuta decurtando dalla superficie totale la superficie del campione di spighe asportato ed eventuali bordi non raccolti.
Produzione di granella: peso in kg della granella raccolta per ogni parcella.
Umidita' della granella: espressa in % e rilevata al momento della pesata del prodotto.
Peso ettolitrico: espresso in kg/hL.
Peso 1000 cariossidi: rilevato su un campione di almeno 15 g di seme per parcella.
Semi striminziti e bianconati: sullo stesso campione di cui al punto precedente rilevare il numero di semi striminziti e di semi bianconati, espressi in %.
Il Coordinatore delle prove agronomiche procedera', per singolo campo sperimentale, alla preparazione del campione riunito delle tre parcelle di ciascuna varieta' (con indicazione della sigla e della localita) da sottoporre alle analisi qualitative per la determinazione dell'Indice di qualita', secondo il protocollo di seguito riportato. b) Prove qualitative e metodologie utilizzate.
Le analisi qualitative saranno effettuate sul campione complesso ottenuto dalla riunificazione delle tre parcelle per singole localita' di prova di ogni varieta'.
Le determinazioni analitiche riguarderanno i parametri impiegati per determinare l'indice globale di qualita' in accordo a quanto previsto nel regolamento CE n. 2237/2003, in particolare:
contenuto proteico %;
indice di glutine (e, in aggiunta, SDS);
indice di giallo;
peso ettolitrico (e, in aggiunta, peso 1000 cariossidi).
La determinazione del contenuto proteico e del peso ettolitrico (e, in aggiunta, peso 1000 cariossidi) sara effettuata sulle cariossidi, mentre la determinazione dell'indice di glutine (e, in aggiunta, SDS) e del colore verra' effettuata sulla semola ottenuta dopo molitura delle cariossidi.
Per la determinazione del contenuto in proteine e del peso ettolitrico, le metodologie utilizzate saranno in accordo a quanto previsto nel regolamento CE n. 2237/2003. In particolare, per la determinazione del contenuto in proteine e' prevista l'applicazione del metodo ICC 106/2 o comunque di metodiche analitiche standardizzate e riconosciute a livello internazionale che possono fornire uguali risultati; mentre la determinazione del peso ettolitrico sara' effettuata su un campione di almeno 1kg con strumentazione certificata. Il dato aggiuntivo relativo al peso 1000 cariossidi sara' rilevato su due campioni di 15 g.
Per la valutazione della qualita' del glutine sara' utilizzata la metodica ICC 158 (gluten index). In aggiunta, su ciascun campione, sara' anche effettuato il test di sedimentazione in sodio-dodecilsolfato (SDS).
Per la determinazione dell'indice di giallo si utilizzera' il metodo basato sulla colorimetria riflessione (Chromameter CR 300, Minolta).
Dopo il completamento delle analisi di laboratorio si provvedera', per ciascun campo sperimentale, alla determinazione dell'indice di qualita' (IGQ) delle singole entrate (varieta' siglate) rispetto alle varieta' piu' diffuse (testimoni).
 
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