IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59, recante delega del Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa; Visto il decreto legislativo 4 giugno 1997, n. 143, recante conferimento alle regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesca e riorganizzazione dell'Amministrazione centrale; Visto in particolare l'art. 2, comma 2 della legge predetta, laddove si stabilisce che il Ministero per le politiche agricole svolga, tra l'altro, compiti di disciplina generale e coordinamento nazionale in diverse materie, tra le quali la tutela della qualita' dei prodotti agroalimentari, caratteristica dipendente in buona parte dalle condizioni di gestione del suolo e delle acque; Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del capo I della citata legge n. 59 del 1996; Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che riforma l'organizzazione del Governo e definisce le attribuzioni del Ministero per le politiche agricole e forestali; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2000, n. 450, concernente il regolamento di organizzazione del Ministero delle politiche agricole e forestali; Visto il decreto ministeriale 15 marzo 2002, n. 31305/1100 che individua gli Uffici di livello dirigenziale non generale del Ministero delle politiche agricole e forestali e definisce i relativi compiti; Visto in particolare l'art. 2, comma 5 del predetto decreto, che nell'ambito del Dipartimento della qualita' dei prodotti agroalimentari e dei servizi - Direzione generale per le politiche strutturali e lo sviluppo rurale, istituisce l'Ufficio POSR VII conferendogli specifiche attribuzioni tra cui la ricostituzione dell'Osservatorio nazionale pedologico; Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali n. 10052 del 25 marzo 2003 con il quale e' stato ricostituito il Comitato consultivo tecnico scientifico per l'Osservatorio nazionale pedologico e per la qualita' del suolo agricolo e forestale, con compiti di studio e consulenza e proposizione di soluzioni operative per preservare, recuperare ed accrescere la produttivita' quantitativa e qualitativa dei suoli; Considerato che tra le linee di attivita' del predetto Comitato e' prevista anche la standardizzazione dei metodi di analisi del suolo; Vista la Convenzione delle Nazioni unite per la lotta contro la desertificazione negoziata nel 1994 in seguito alle raccomandazioni della Conferenza delle Nazioni unite tenuta a Rio de Janeiro nel 1992, Convenzione che, ratificata dall'Italia con legge 4 giugno 1997, n. 170, riflettendo il capitolo 12 dell'Agenda 21 dedica una diffusa e particolare attenzione alle problematiche di conoscenza, difesa e salvaguardia del suolo e delle acque; Visto il Regolamento (CE) 1257/1999 del Consiglio cosi' come modificato dal Regolamento (CE) 1783/2003 sul sostegno comunitario allo sviluppo rurale sostenibile che, in particolare con le misure agroambientali, e' inteso a promuovere forme di conduzione dei terreni agricoli compatibili con la tutela e con il miglioramento delle diverse componenti ambientali; Visti i decreti ministeriali 11 maggio 1992 e 13 settembre 1999, con i quali sono stati approvati, riapprovati e resi ufficiali i Metodi di analisi chimica del suolo; Visto il decreto ministeriale 10 agosto 1997 con il quale sono stati approvati e resi ufficiali i Metodi di analisi fisica del suolo; Visto il decreto ministeriale 23 marzo 2000 di approvazione dei Metodi ufficiali di analisi delle acque per uso agricolo e zootecnico; Visto il decreto ministeriale 8 luglio 2002 di approvazione dei Metodi ufficiali di analisi microbiologica del suolo; Visto il decreto ministeriale 23 febbraio 2004 di approvazione dei Metodi ufficiali di analisi biochimica del suolo; Considerato che per una valida politica nazionale di programmazione dell'uso del suolo e delle acque reflue per uso irriguo va perseguita quell'approfondita conoscenza delle caratteristiche mineralogiche del suolo che oggi e' del tutto carente nei suoi vari aspetti, e che a tal fine occorre, tra l'altro, meglio definire i metodi di analisi mineralogica del suolo, nonche' acquisire vantaggiosamente nell'ambito nazionale metodi gia' definiti in ambito internazionale da istituzioni di normalizzazione come ISO e CEN; Considerato che il CRA - Istituto sperimentale per la nutrizione delle piante, organismo scientifico specialistico del Ministero per le politiche agricole e forestali, su incarico del Ministero stesso e nell'ambito delle iniziative del Comitato tecnico scientifico per l'Osservatorio nazionale pedologico ha definito gli accennati metodi mineralogici di analisi del suolo, giovandosi di diverse collaborazioni esterne, in particolare delle Commissioni mineralogia del suolo della Societa' italiana per la scienza del suolo; Considerato che il comitato tecnico scientifico sopra richiamato, nella riunione del 7 ottobre 2005, ha espresso parere positivo sui medesimi metodi; Ritenuto opportuno approvare e rendere ufficiali i metodi medesimi perche' ne sia consentita la piu' diffusa utilizzazione nel territorio nazionale;
Decreta:
Articolo unico
Al fine di disporre di metodi di conoscenza standardizzati per la definizione delle caratteristiche mineralogiche del suolo, utilizzabili per gli scopi indicati nelle premesse, sono approvati e resi ufficiali i metodi di analisi mineralogica del suolo di cui all'allegato al presente decreto, che ne costituisce parte integrante. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 21 marzo 2005
Il Ministro: Alemanno |