Gazzetta n. 148 del 28 giugno 2005 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 20 dicembre 2004
Primo programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001) Hub portuale di Trieste - Piattaforma logistica tra lo scalo legnami ed il punto franco oli minerali. (Deliberazione n. 99/04).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato, prevede, in particolare, che gli interventi medesimi siano compresi in intese generali quadro tra il Governo e ogni singola regione o provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2002, n. 302;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP);
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° Programma delle opere strategiche, che riporta all'allegato 1, sotto la voce «Hub portuali», l'intervento «Trieste piattaforma logistica» per il quale si indica un costo complessivo di 414,198 Meuro;
Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige nella Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP, che deve essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003 con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Visto il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007, che, in apposito allegato, conferma l'intervento «Hub portuale di Trieste» tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
Vista la nota n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la nota 12 novembre 2004, n. 646, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la relazione istruttoria sul progetto preliminare relativo alla realizzazione, nell'ambito dell'Hub portuale di Trieste, della «Piattaforma logistica tra lo scalo legnami ed il punto franco oli minerali», proponendone l'approvazione, con prescrizioni, ai soli fini procedurali;
Considerato che l'opera di cui sopra e' compresa nell'intesa generale quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Friuli-Venezia Giulia, sottoscritta il 20 settembre 2002, tra le «infrastrutture di preminente interesse nazionale»;
Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che al progetto e' stato assegnato il CUP C21B03000060001;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;

PRENDE ATTO

delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
- sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
che l'intervento sottoposto a questo Comitato si colloca nel processo di riequilibrio modale inteso a sviluppare - in linea con le indicazioni comunitarie gia' presenti nel «libro bianco» sui trasporti e con i contenuti del «Piano generale dei trasporti e della logistica», approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 marzo 2001 - modalita' alternative alla strada al fine di superare i pericoli connessi ai problemi di congestione nel settore della mobilita', che rischiano di minare la competitivita' dell'economia europea, e al fine di assicurare forme piu' sostenibili dal punto di vista sociale-ambientale ed economico;
che, nella prospettiva descritta, il predetto intervento si pone in funzione attuativa del progetto «autostrade del mare», che figura inserito nella lista dei progetti prioritari nell'ambito della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) di cui alla decisione n. 884/2004/CE, e rappresenta un'occasione di potenziamento del Corridoio 5, il cui sviluppo (integrato con una rete multimodale Nord italiano-Sud francese) consentirebbe di ribaltare l'attuale svantaggio competitivo delle regioni italiane, poste in posizione periferica rispetto al Centro Europa, e di rilanciare le opportunita' collegate alla localizzazione dell'Italia nel Mediterraneo quale via naturale per i collegamenti via mare, con forti opportunita' economiche per l'intera penisola;
che la realizzazione della piattaforma logistica di Trieste risponde all'esigenza di nuovi interventi di infrastrutturazione che consentano a detto porto - scalo marittimo di rilevanza economica internazionale, riconosciuto dell'Unione europea quale porto franco comunitario, e perno del sistema portuale dell'Alto Adriatico - di garantire lo sviluppo di traffici previsto dal piano strategico in atto, posto che, stante le attuali percentuali di capacita' residua del porto stesso, e' prevedibile che entro il 2010 parte delle strutture portuali pervenga alla saturazione;
che detta piattaforma logistica, prevista nell'area tra lo «scalo legnami» e le aree ex Italsider, rappresenta il primo nucleo del futuro modello di sviluppo del porto in direzione Sud-Est e costituisce, inoltre, il primo passo per delineare un percorso di recupero e riutilizzo di tutte le aree del porto industriale di Trieste, le cui attivita' primarie (raffinerie, impianti industriali, ecc,) in parte sono state progressivamente dismesse o riconvertite;
che l'intervento consentira' di recuperare all'utilizzo portuale un'area complessiva di 250.000 metri quadri, dei quali 140.000 ricavati da aree attualmente occupate dal mare mediante rettifica artificiale della linea della costa esistente e realizzazione di una piattaforma su sedime marino con un banchinamento pensile a pali e piastre, soluzione che - rispetto alle alternative prospettate - presenta il pregio di garantire tempi piu' brevi e certi sotto il profilo dell'esecuzione e la possibilita' di impiego della parte sottostante quale zona di colmata per lo smaltimento dei fanghi di scarto di altri progetti portuali e di drenaggio;
che, per assicurare la piena funzionalita' dell'opera, il progetto prevede anche la realizzazione di nuovi raccordi stradali e ferroviari; un adeguato impianto di smaltimento delle acque superficiali e sotterranee reflue con idonei impianti di depurazione, adeguati impianti elettrici e speciali, impianti idrici e antincendio, la realizzazione di 2 magazzini portuali su un'area di 24.000 metri quadri, la costruzione di gru da banchina e un nuovo attracco per navi Ro-Ro, eventualmente raddoppiabile;
che l'intera area interessata dalla realizzazione della piattaforma e' di proprieta' demaniale e non e' interessata da occupazioni in forza di atti formali pluriennali;
che l'Autorita' portuale di Trieste, indicata quale soggetto aggiudicatore della piattaforma dalla regione nella delibera 14 novembre 2002 n. 3854, ha trasmesso, con le modalita' di cui all'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, il progetto preliminare, corredato dallo studio di prefattibilita' ambientale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota 8 maggio 2003, n. 5116/VIA, ha ritenuto non assoggettabili a procedura di VIA gli interventi previsti dal progetto preliminare, in quanto non costituiscono variante al piano regolatore portuale approvato, pur formulando prescrizioni in ragione degli impatti che si generano in fase di realizzazione e di esercizio dell'opera;
che il Ministero per i beni e le attivita' culturali, con nota 4 agosto 2003, prot. ST/101/27078, ha espresso parere favorevole, raccomandando all'Autorita' portuale di concordare con la Soprintendenza competente un progetto di riqualificazione e valorizzazione dell'area relativa al «Porto Vecchio», in previsione e a seguito del trasferimento delle funzioni commerciali alla nuova piattaforma;
che il Consiglio superiore dei lavori pubblici, chiamato ad esprimersi sulla fattibilita' tecnica d'insieme dell'opera e sulla prosecuzione dell'iter approvativo del progetto, con atto del 9 luglio 2004, n. 356, ha emanato il proprio parere favorevole con prescrizioni e raccomandazioni;
che la regione Friuli-Venezia Giulia, con delibera di giunta 10 ottobre 2004, n. 3076, ha espresso parere favorevole con prescrizioni sul progetto, richiamando - tra l'altro - le osservazioni di cui alla delibera del Consiglio comunale di Trieste 23 settembre 2003, n. 71, e formulando la propria valutazione positiva sulla localizzazione dell'opera, e che la medesima ha fornito, con successiva delibera 6 febbraio 2004, precisazioni in merito all'obbligo di allaccio alla «grande viabilita' triestina» in precedenza indicato e da riferire alla progettazione preliminare della seconda fase progettuale o al momento in cui siano comunque disponibili le aree necessarie;
che parere positivo e' stato espresso sia dall'ANAS con nota 21 febbraio 2003, n. 4195, che da RFI con nota 5 marzo 2003, n. DITS/SOT.OC 02/695;
che le opere previste risultano rispondenti alle previsioni urbanistiche di cui al piano regolatore generale del comune di Trieste;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni e raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto, sostanzialmente recependo le osservazioni avanzate in fase istruttoria ed in particolare sottolineando che - essendo il porto di Trieste ricompreso tra i siti inquinati di interesse nazionale e perimetrato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio in data 24 febbraio 2003 - il soggetto aggiudicatore, alla data di presentazione del progetto definitivo, dovra' aver effettuato le indagini e analisi previste dal «piano di caratterizzazione ambientale» e aver ottenuto l'approvazione, da parte del suddetto Ministero, del relativo progetto di bonifica ambientale;
- sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore ai sensi del decreto legislativo n. 190/2002 e' individuato nell'Autorita' portuale di Trieste;
che l'affidamento dei lavori avverra' tramite concessione o con ricorso alla figura del contraente generale;
che si prevede che la piattaforma logistica venga realizzata in cinque anni dall'avvio dei lavori e che la realizzazione stessa avverra' in due lotti consecutivi, di cui il primo lotto dedicato alla realizzazione della parte del molo in modo da consentire, gia' a partire dal terzo anno, lo svolgimento delle attivita' previste (traffico merci convenzionali, traffico Ro-Ro e servizi logistici integrati);
che il suddetto cronoprogramma dovra' essere reso compatibile, ove necessario, con i tempi e le procedure della citata bonifica ambientale;
- sotto l'aspetto finanziario:
che il costo dell'intervento all'esame, secondo il quadro economico di cui alla relazione istruttoria, ammonta a 272.000.000 euro di cui 233.806.000 per lavori a base d'asta e 38.194.000 euro per somme a disposizione;
che il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha rappresentato la necessita' di predisporre il quadro economico in stretta correlazione con le disposizioni di cui all'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554, ed ha formulato considerazioni sulle somme a disposizione e sul fondo di cui all'art. 18 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modifiche e integrazioni;
che il citato quadro economico di cui alla relazione istruttoria include, rispetto a quello esaminato dal predetto Consiglio, anche il costo delle operazioni di bonifica e l'IVA sull'onere di acquisizione delle gru, rideterminando di conseguenza - in relazione al nuovo valore dei lavori a base d'appalto - alcune voci delle somme a disposizione;
che, secondo la relazione istruttoria, l'analisi costi-benefici evidenzia un tasso di rendimento interno economico dell'iniziativa progettuale pari all'8% in caso di recupero degli immobili da tempo dismessi e al 7% in caso contrario e un valore netto attualizzato di 97,3 Meuro nella 1ª delle ipotesi considerate e 65,9 nella 2ª;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone di rinviare alla fase di approvazione del progetto definitivo l'assegnazione di risorse a carico dei fondi destinati all'attuazione del 1° Programma delle opere strategiche, essendo previsti approfondimenti tecnici e amministrativi;

Delibera:

1. Approvazione progetto preliminare.
1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' approvato, con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini dell'attestazione di compatiblita' ambientale e dell'approvazione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare del «Hub portuale di Trieste - Piattaforma logistica tra lo scalo legnami e il punto franco oli minerali».
E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regioni nella localizzazione dell'opera.
1.2. Ai sensi del citato art. 3, comma 3 del decreto legislativo n. 190/2002 l'importo di 272,00 Meuro, di cui alla precedente presa d'atto, costituisce il limite di spesa dell'intervento.
1.3. Le prescrizioni citate al punto 1.1., a cui e' condizionata l'approvazione del progetto e da recepire in sede di redazione del progetto definitivo, sono riportate nella 1ª parte dell'allegato, che forma parte integrante, della presente delibera. Detto progetto definitivo potra' essere sottoposto a questo Comitato solo dopo che il soggetto aggiudicatore avra' effettuato le indagini e analisi del «piano di caratterizzazione ambientale» citato nella «presa d'atto» e dopo che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio avra' approvato il relativo progetto di bonifica ambientale.
1.4. Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella 2ª parte del citato allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dar seguito ad alcune di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al predetto Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Copertura finanziaria.
La individuazione della copertura finanziaria sara' effettuata in sede di esame del progetto definitivo, in relazione alla previsione dei citati approfondimenti tecnici.
In occasione della presentazione di detto progetto - che dovra' essere redatto tenendo conto, per quanto attiene al quadro economico, anche delle osservazioni formulate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici - il soggetto aggiudicatore, con riferimento alle indicazioni riportate nella relazione istruttoria, fornira' piu' puntuali elementi sui motivi e sui termini della diversa distribuzione dei fondi statali gia' assentiti ed originariamente destinati dal medesimo soggetto aggiudicatore all'opera. 3. Clausole finali.
3.1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare approvato con la presente delibera.
3.2. Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto definitivo recepisca le prescrizioni che, secondo quanto indicato nell'allegato, debbono essere recepite in tale fase progettuale. Il soggetto aggiudicatore verifichera' che, nelle fasi successive all'approvazione del progetto definitivo, vengano attuate le altre prescrizioni di cui al citato allegato, dandone assicurazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
3.3. Il citato Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
3.4. Questo Comitato si riserva, in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera e in adesione alle richieste rappresentate nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti degli eventuali subcontraenti e subaffidatari e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
3.5. Il codice unico di progetto (CUP), assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
Roma, 20 dicembre 2004
Il presidente delegato
Siniscalco Il segretario del CIPE
Baldassarri

Registrato alla Corte dei conti il 20 giugno 2005 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 3 Economia e finanze, foglio n. 318
 
Allegato

HUB PORTUALE DI TRIESTE

PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE
INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

1. PRESCRIZIONI. 1.1. Prescrizioni da recepirsi nel corso della realizzazione dell'opera e/o dell'esercizio della piattaforma:
- al fine di evitare l'inquinamento delle acque marine e di superficie sia in corso di realizzazione che di esercizio della piattaforma, dovranno essere attuate tutte le idonee misure gia' previste nella documentazione inviata; altresi', in considerazione delle operazioni previste sulla piattaforma e dei movimenti dei mezzi pesanti, si dovranno prevedere oltre ai sistemi di raccolta gia' ipotizzati, anche idonei sistemi di sezionamento idraulico all'interno degli stessi sistemi;
- nel corso della realizzazione dell'opera, considerato l'inquinamento dei fondali, di cui ancora non si conosce l'entita', si dovra' verificare se gli interventi per il confinamento degli inquinanti siano idonei ad annullare il rischio di contaminazione; i competenti uffici regionali, in particolare l'ARPA, sulla base delle risultanze delle analisi e dei dati del monitoraggio, dovranno predisporre un abaco delle attivita' e definire i tempi di realizzazione; in caso di superamento di soglie di torpidita' e inquinamento, deve prevedersi anche la sospensione o la modifica delle operazioni di cantiere; in particolare le operazioni di realizzazione dovranno essere svolte, possibilmente, nei periodi invernale e primaverile, periodi di sufficiente idrodinamismo; proprio in relazione alle problematiche legate all'idrodinamismo, dovranno essere, altresi', studiati ed attuati idonei interventi per la vivificazione delle acque;
- con riferimento all'inquinamento da rumore dovra' assicurarsi il rispetto dei limiti di legge, prevedendosi sia in fase di realizzazione che in fase di esercizio, le opportune misure di mitigazione, da verificare altresi' in efficacia da parte delle competenti strutture regionali;
- si dovra' prevedere una gestione della piattaforma logistica il piu' possibile attraverso movimenti via ferro, al fine di limitare le emissioni di gas e di polveri sottili;
- si dovranno prevedere le azioni idonee ed i piani per la sicurezza delle operazioni di carico/scarico e stoccaggio, in ragione altresi' delle tipologie di merci movimentate;
- per quanto riguarda la bonifica dell'area della ferriera si dovra' procedere secondo quanto previsto dalle vigenti normative in materia;
- per quanto concerne la viabilita' di allaccio alla Grande Viabilita' Triestina dovra' studiarsi una soluzione progettuale che riduca l'impatto sulla viabilita' stradale della zona, prevedendosi un raccordo diretto della Piattaforma logistica con la Grande Viabilita' Triestina, attraverso le opportune modifiche alle rampe esistenti ovvero la creazione di nuovi innesti. La prescrizione e' da riferirsi temporalmente alla progettazione preliminare della seconda fase progettuale, momento in cui potranno essere usufruite le aree necessarie alla realizzazione di tale collegamento in zona portuale;
- per quanto concerne il nuovo collegamento ferroviario:
- prima dell'entrata in esercizio della piattaforma logistica, specialmente in previsione dei nuovi traffici merci, dovranno risolversi le problematiche afferenti al passaggio a livello incustodito situato all'ingresso della Via Alti Forni;
- dovra' procedersi alla rimozione dei vincoli che attualmente penalizzano l'accesso ferroviario allo Scalo Legnami, sia riducendo la pendenza lungo la linea «bassa» dallo Scalo Legnami alla Scalo di Servola, sia estendendo i binari dello scalo di Servola. 1.2. Prescrizioni da recepirsi nel progetto definitivo
- dovra' essere eseguito un lieve adeguamento funzionale per lo spostamento della linea di banchina a filo di quella esistente della Ferriera di Servola, come osservato dallo stesso soggetto aggiudicatore nella relazione generale illustrativa allegata al progetto in esame;
- dovra' essere condotta, anche con speditive verifiche, l'idoneita' del dimensionamento degli elementi strutturali in relazione ad una assegnata schematizzazione delle azioni di progetto, tenuto anche conto delle recenti norme introdotte in tema di azioni sismiche;
- dovranno essere implementate specifiche misure per assicurare sufficiente durabilita' all'opera nel tempo di vita utile assegnato, alla luce dell'aggressivita' dell'ambiente nel quale le progettate strutture sono inserite. Cio' anche al fine del contenimento dei costi di manutenzione programmata;
- deve essere tenuta nella dovuta considerazione la necessita' di adottare materiali particolarmente adatti a ridurre quanto piu' possibile gli effetti dell'aggressione marina. Utile riferimento potra' essere individuato nelle «Linee guida per il calcestruzzo strutturale», emanate dal Servizio tecnico centrale del Cons. sup. lav. pubblici;
- per il prevedibile comportamento disomogeneo dei diversi tipi di fondazione dovra' affinarsi la soluzione statica per i cassoni gia' realizzati in particolare dovra' essere chiarita la funzione dei pali aggiuntivi al sistema di fondazione su colonne di jet-grouting;
- i trasformatori distributore/rete portuale dovranno essere dotati di avvolgimenti primari idonei a ricevere sia l'attuale tensione di 27,5 kV che la tensione unificata di 20 kV con semplice disconnessione dei morsetti di alimentazione, in quanto il livello di 27,5 kV non e' nello standard nazionale e quindi destinato, nel prossimo futuro, ad essere dismesso;
- le cabine di trasformazione secondarie Ovest, Est e Sud dovranno essere previste a livello del piazzale ovvero leggermente rialzate;
- per l'elevata probabilita' di presenza e permanenza di acqua nei cunicoli di distribuzione dei cavi, il numero di giunzioni elettriche dovra' essere ridotto al minimo ed esse dovranno essere comunque dotate di guaina esterna protettiva nei confronti dell'acqua;
- stante la presenza di numerose torrifaro, alte circa 36 m e di gru elettromeccaniche, dovra' essere condotto uno studio preliminare secondo CEI 81 per quanto riguarda la protezione contro le scariche atmosferiche in coordinamento con la rete di terra;
- dovra' essere condotto uno studio illuminotecnico per la determinazione del numero e la dislocazione delle torrifaro;
- il progetto dovra' considerare i calcoli idraulici delle varie reti, accompagnati da disegni d'insieme e da particolari appropriati;
- dovra' essere considerato l'aumento del diametro della rete antincendio, ora fissato a Ø100, e la possibilita' che alcuni idranti siano del tipo fuori terra;
- il quadro economico dell'intervento dovra' essere reso conforme a quanto previsto dall'art. 17 decreto del Presidente della Repubblica n. 554/1999; occorre fornire giustificazioni il piu' possibile analitiche in merito alla determinazione degli importi delle somme a disposizione.

2. RACCOMANDAZIONI.

- L'Autorita' portuale e la Sopraintendenza competente per il territorio e' opportuno che concordino un progetto di riqualificazione e valorizzazione dell'area relativa al Porto Vecchio in previsione ed a seguito del trasferimento delle funzioni commerciali nella nuova piattaforma.
- E' opportuno che la realizzazione della proposta opera comporti l'effettivo trasferimento delle attivita' operative residuali dal cosiddetto «Porto Vecchio».
- Ai fini poi del funzionamento dell'opera come cassa di colmata (una volta definitivamente bonificato il sedime), occorre che la progettazione sia opportunamente integrata con la previsione del necessario corredo di dispositivi e misure.
- Occorrera' preventivamente definire:
- modalita' di deposito del materiale scavato all'interno dei pali di grande diametro durante la fase esecutiva;
- modalita' di riempimento e di spandimento del materiale dragato (sia in corso d'opera che ad opera realizzata e gia' operativa ai fini portuali, anche se per eventuali stralci funzionali); modalita' di gestione della cassa di colmata nel tempo di vita utile dell'opera, tenuto anche conto delle eventuali esigenze di compattazione dei fanghi di dragaggio (al fine di massimizzare la capacita' utile della cassa) e di mitigare l'impatto dei fanghi sulle componenti ambientali.
- Sara' opportuno integrare, con i dovuti approfondimenti, gli aspetti geotecnici del progetto del banchinamento.
 
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