Gazzetta n. 266 del 2005-11-15
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 25 ottobre 2005
Affidamento della gestione dell'A.S.L. Napoli 4, in Pomigliano d'Arco, ad una commissione straordinaria, ai sensi dell'articolo 143 e dell'articolo 146 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto che dall'esito degli accertamenti svolti dall'apposita commissione di accesso, costituita ai sensi dell'art. 1 del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata nell'amministrazione dell'A.S.L. Napoli 4, con sede in Pomigliano d'Arco;
Considerato che tali ingerenze pregiudicano interessi primari della collettivita' ed espongono l'azienda stessa a pressanti condizionamenti, compromettendone la libera determinazione ed il buon andamento;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai suddetti condizionamenti arreca grave pregiudizio al regolare funzionamento dei servizi e costituisce pericolo per lo stato della sicurezza pubblica;
Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento della gestione, si rende necessaria la nomina di una commissione straordinaria per l'amministrazione dell'A.S.L. NA 4;
Visto l'art. 143 e l'art. 146 del decreto legislativo 18 agosto 2000. n. 267:
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 21 ottobre 2005;
Decreta:
Art. 1.
L'amministrazione dell'A.S.L. Napoli 4 e' affidata, per la durata di diciotto mesi, alla commissione straordinaria composta da:
dott. Giovanni Balsamo, prefetto;
dott. Furio Migliori, dirigente generale a riposo;
dott.ssa Carmen Perrotta, viceprefetto.
Art. 2.
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita le attribuzioni del direttore generale della A.S.L. NA 4 fino all'insediamento dell'organo ordinario a norma di legge, nonche' ogni altro potere ed incarico connesso.
Dato a Roma, addi' 25 ottobre 2005
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Pisanu, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 31 ottobre 2005 Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 12, foglio n. 279
Allegato
Al Presidente della Repubblica
L'Azienda Sanitaria Locale NA 4 con sede in Pomigliano d'Arco (Napoli) e' inserita in un contesto ambientale caratterizzato dalla presenza della criminalita' organizzata che mira ad ingerirsi nelle attivita' economiche e nella gestione della cosa pubblica.
Allo scopo di individuare la sussistenza di fenomeni di condizionamenti ed infiltrazioni della criminalita' organizzata nell'ambito dell'attivita' gestionale della predetta Azienda Sanitaria Locale, anche a seguito di elementi indiziari forniti dalle forze dell'ordine e di una espressa denuncia sul clima di disfunzione e degrado dell'ente, il prefetto di Napoli ha disposto, con provvedimento del 22 aprile 2005, l'accesso presso quell'ente per gli accertamenti conseguenti, ai sensi dell'art. 1, quarto comma, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive modificazioni ed integrazioni.
Gli accertamenti svolti dalla commissione di accesso, confluiti nella relazione commissariale, datata 30 agosto 2005, conclusiva della procedura, cui si rinvia integralmente, analizzano e documentano la situazione socio-criminale del territorio e, in maniera circostanziata, l'attivita' amministrativa svolta in quell'ente, con particolare riferimento alla vicenda di un direttore amministrativo pro-tempore, agli appalti ed ai contratti di forniture, nonche' alle autorizzazioni ed accreditamenti rilasciati alle strutture sanitarie private.
In particolare, l'Azienda Sanitaria Locale NA 4 serve la popolazione di 35 comuni compresi nell'area nolana, nell'area vesuviana e nell'area acerrano-pomigliese, con un bacino di utenza di circa 500.000 abitanti.
Quel territorio, come ampiamente esposto nella relazione ispettiva e documentato in piu' atti giudiziari richiamati dalla commissione, e' caratterizzato dalla presenza di potenti dan camorristici dediti al controllo delle attivita' imprenditoriali e che nel tempo hanno intessuto intrecci pericolosi con le istituzioni locali per condizionarne le scelte ed assicurarsi la gestione di risorse pubbliche stanziate per opere e servizi di pubblica utilita'. L'ingerenza da parte di organizzazioni criminali in diversi comuni di quell'area ha altresi' reso necessario l'intervento straordinario dello Stato mediante lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei rispettivi organi elettivi. Specificamente, i comuni rientranti nel territorio di competenza della A.S.L. NA 4 destinatari di detti provvedimenti sono Acerra, Pomigliano d'Arco, Nola, Volla, Ottaviano, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Belsito, Terzigno, San Giuseppe Vesuviano, Poggiomarino, Casamarciano e Liveri.
La capacita' invasiva delle consorterie criminali nelle strutture sanitarie pubbliche, espressa nel corso degli anni da numerosi clan tra cui Alfieri, Nuvoletta, Agizza, Scotti, Romano, risulta comprovata, tra l'altro, anche nella vicenda giudiziaria relativa ad un ex sindaco di uno dei sopra citati comuni che, dopo aver ricoperto varie ed importanti cariche presso enti sanitari del capoluogo campano, e' divenuto direttore generale dell'A.S.L. NA 4 ed in quella occasione coinvolto in un procedimento penale con l'imputazione di aver favorito alcune ditte riconducibili alle famiglie Agizza-Romano. Con l'ascesa del clan Fabbrocino si perpetua la strategia del controllo su quel territorio delle attivita' economiche di maggiore rilevanza, che estende le proprie maglie all'interno delle strutture sanitarie pubbliche. E' significativo che ex presidenti ed amministratori delle due principali UU.SS.LL. di Nola e della U.S.L. di San Giuseppe Vesuviano - oggi confluite nell'A.S.L. NA 4, sono stati coinvolti in episodi di commistione con le organizzazioni camorristiche Alfieri e Fabbrocino e che un ex presidente dell'U.S.L. di Nola e' stato condannato con sentenza passata in giudicato per il reato di associazione mafiosa.
Lo scenario, ampiamente descritto nei documenti ispettivi, dei condizionamenti nel tempo operati dalla criminalita' organizzata, ha caratterizzato anche la gestione dell'ente avviata in data 9 gennaio 2001 con il rinnovo dell'organo di vertice, disposto dalla competente giunta regionale della Campania, dal momento che l'esame del settore degli appalti aveva fatto emergere ripetutamente l'affidamento di lavori, con modalita' dai dubbi profili di legittimita', ad imprenditori gia' coinvolti in precedenti vicende giudiziarie perche' ritenuti organici ai voleri della camorra; circostanza questa sintomatica di soggezione e permeabilita' dell'ente al contesto malavitoso.
Il quadro indiziario muove le mosse dalla vicenda della nomina del direttore amministrativo pro-tempore voluta dai competenti organi per corrispondere all'esigenza di contrastare logiche affaristiche e devianze amministrative in quell'ente, nel quale il precedente direttore generale veniva arrestato, in prossimita' dell'insediamento dell'organo di vertice nominato nel 2001, insieme ad alcuni dipendenti per tangenti pagate dai proprietari di una casa di cura ritenuti collegati al clan Alfieri.
Viene rilevato, in sede di accesso, come il processo di risanamento avviato ha subito una interruzione a seguito della revoca, disposta dal direttore generale pro-tempore, della nomina del suddetto direttore amministrativo, revoca che risulta intervenuta dopo dieci mesi e ritenuta illegittima dal Tribunale di Nola in sede cautelare. Nel richiamare il contenuto di una denuncia sulle motivazioni di tale revoca e sulla conduzione quantomeno inquietante di alcuni appalti e della gestione dell'«ufficio stralcio», la commissione osserva che la vicenda in esame presenta elementi indiziari sintomatici di una volonta' tesa ad impedire che venissero rimosse quelle condizioni di consolidata illegalita', espressione di una commistione affaristico criminale. Viene dedotto, tra l'altro, il riaffidamento dell'appalto del servizio «centro unico prenotazioni» ad una cooperativa, tra i cui componenti figurano soggetti ritenuti collegati alla criminalita' organizzata. Detto riaffidamento e' stato disposto dall'ente dopo l'allontanamento del direttore amministrativo pro-tempore che aveva proposto ed ottenuto dai competenti uffici l'annullamento della delibera per illegittimita'. Anche la mancata esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali del Tribunale di Nola con cui in via cautelare lo stesso direttore amministrativo veniva reintegrato nell'ufficio viene proposto come elemento dimostrativo di una gestione condotta con metodi e procedure di dubbia legittimita'.
Altro emblematico episodio attiene all'occultamento della delibera n. 2399 del 5 novembre 2001, riguardante la rimozione del direttore amministrativo e la falsificazione della delibera sostitutiva di quella originaria: per detta vicenda il direttore generale pro-tempore e' stato incriminato con l'accusa di reati contro la pubblica amministrazione ed e' prossima l'udienza preliminare innanzi al competente organo giudiziano.
Gli accertamenti svolti sull'attivita' amministrativa evidenziano, quale elemento sintomatico dell'infiltrazione della criminalita' organizzata, la sistematica violazione del «protocollo di legalita» sottoscritto con la prefettura di Napoli in data 12 settembre 2003, che denota la volonta' dell'ente di operare in un contesto svincolato dal rispetto delle regole poste per contrastare l'ingerenza criminale.
L'elusione della normativa antimafia ha, di fatto, consentito di intrattenere rapporti negoziali con societa' gravate da elementi a tal riguardo pregiudizievoli. Relativamente al servizio di pulizia degli immobili in uso all'A.S.L. e' emerso che la ditta affidataria fa capo alla famiglia Napolitano di cui e' stata accertata la contiguita' con il potente clan Alfieri.
Profili di palese illegittimita' sono evidenziati relativamente a piu' affidamenti diretti, senza gara, per importi di notevole entita', che eludono le disposizioni in materia di appalti pubblici.
In altra procedura avviata con deliberazione del 9 luglio 2001, munita del parere favorevole del direttore amministrativo pro-tempore, veniva indetta una gara di appalto mediante licitazione privata per la fornitura del servizio di pulizia e sanificazione delle strutture sanitarie: la commissione, a tal proposito, rileva come l'ente abbia modificato le procedure di scelta del contraente successivamente all'allontanamento del predetto direttore amministrativo, con una modalita' che ha stravolto il primitivo rigore e che ha di fatto consentito di aggirare i principi della par condicio tra i contraenti a danno della effettivita' della concorrenza e della segretezza delle offerte.
Anche in questo caso, oltre alle illegittimita' riscontrate, che hanno portato all'esclusione dell'unica ditta che non risulta collegata a clan malavitosi, in sede di accesso viene rilevata la mancata acquisizione, a distanza di oltre due anni dalla stipula del relativo contratto, dell'informativa antimafia nei confronti della ditta aggiudicataria, vicina alla famiglia Napolitano.
Relativamente all'affidamento dei servizi di vigilanza, nei confronti degli istituti che hanno beneficiato delle singolari ed anomale procedure adottate dall'A.S.L. NA 4, i riscontri effettuati pongono in luce l'esistenza di numerosi personaggi contigui ai dan camorristici operanti nella zona.
La condizione di permeabilita' e di condizionamento dell'ente da parte di interessi contrastanti con quelli pubblici viene riscontrata nell'affidamento dei servizi informatizzati, disposto a trattativa privata limitata a due cooperative: nella vicenda rilevano, da un lato, l'elusione della normativa in materia di gare pubbliche, operata mediante il fraudolento frazionamento della spesa, che unitariamente considerata avrebbe superato la quota comunitaria, dall'altro, la presenza di alcuni soci delle ditte affidatarie collegati ai clan camorristici D'Avino, Cennamo ed Alfieri.
L'esame delle procedure di gestione ed aggiudicazione degli appalti relativi alla fornitura di pasti costituisce per l'organo ispettivo sicuro indizio di un'attivita' dell'ente fortemente condizionata dalla delinquenza organizzata: la ditta aggiudicataria era gravata da interdittiva antimafia gia' dal 2003, cosi' come quella subentrata nel contratto a seguito di cessione del ramo di azienda.
Dagli accertamenti svolti sull'affidamento del servizio di trasporto rifiuti ospedalieri risulta che l'amministratore unico della ditta aggiudicataria dell'appalto e' gravato da numerosi procedimenti penali per reati contro l'ambiente ed e' contiguo, seppure indirettamente, alla delinquenza organizzata.
Le numerose irregolarita' riscontrate in relazione all'attivita' del provveditorato, in conseguenza dell'artificioso frazionamento della spesa e della mancanza dello strumento programmatorio degli appalti e delle forniture, costituiscono terreno fertile per i tentativi di ingerenza e condizionamento camorristico.
Anche le verifiche effettuate sul sistema del rilascio di autorizzazioni e di accreditamenti a strutture sanitarie private evidenziano procedure non conformi a norma e cointeressenze di imprenditori legati a vario titolo con elementi della macro delinquenza.
Sulla base degli accertamenti disposti, delle conclusioni rassegnate dall'organo ispettivo e su unanime avviso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, il prefetto di Napoli ritiene che presso l'A.S.L. NA 4 si siano concretizzate le condizioni per l'adozione della misura di rigore, di cui agli articoli 143 e 146 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 nei confronti dell'A.S.L. NA 4, essendo emerso altresi' l'incapacita' di esercitare un'efficace attivita' di controllo e contrasto proprio da parte degli stessi organismi - direttore generale ed organismi di controllo - a cio' deputati dalla normativa di settore. Pertanto, con relazione in data 12 settembre 2005, che si intende integralmente riportata, il prefetto di Napoli ha formulato rituale proposta.
A seguito della paralisi del regolare svolgimento delle attivita' funzionalmente demandate alla competenza dell'A.S.L. NA 4, per le dimissioni degli organi di vertice, e' stato nominato, con provvedimento del Presidente della Regione Campania in data 30 settembre 2005, un commissario straordinario per la temporanea gestione dell'ente fino al 31 dicembre 2005.
Gli elementi riscontrati in sede di accesso evidenziano la persistente capacita' della criminalita' organizzata di tessere rapporti in settori vitali della societa' civile, per distrarre a proprio profitto, anche per il tramite di ditte concessionarie degli appalti, ingenti somme destinate ad interventi di pubblica utilita'.
Gli indizi di ingerenza mafiosa nella gestione amministrativa della struttura sanitaria, che come noto possono trarsi da fatti non legalmente tipizzati dalla legge, portano a ritenere sussistenti i presupposti previsti dalla legge per l'intervento dello Stato mirato a prevenire ed a contrastare il fenomeno dell'infiltrazione della criminalita' organizzata nella pubblica amministrazione locale, ripristinare la legalita' e recuperare la struttura pubblica ai propri fini istituzionali.
La riscontrata compromissione delle legittime aspettative della popolazione ad essere garantita nella fruizione di diritti fondamentali, da un lato, nonche' la finalita' della misura di rigore sotto il duplice profilo della repressione del fenomeno inquinante e del recupero dell'ente ad una ordinaria gestione delle proprie attivita' ed ad un miglioramento qualitativo e quantitativo dei servizi offerti il e la tutela degli interessi primari rappresentano gli ambiti entro i quali si articola la previsione recata dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, applicabile, in virtu' del rinvio operato dal successivo articolo 146, anche agli organi delle aziende sanitarie locali.
Per le suesposte considerazioni si ritiene necessario provvedere ad eliminare ogni ulteriore motivo di deterioramento e di inquinamento della vita amministrativa e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi a salvaguardia degli interessi delle comunita' comprese nell'ambito territoriale di utenza dell'azienda sanitaria.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione del fenomeno inquinante, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Rilevato che, per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del citato decreto legislativo puo' intervenire finanche quando sia gia' stato disposto provvedimento per altra causa, differenziandosene per funzioni ed effetti, si formula rituale proposta per l'adozione della misura di rigore nei confronti dell'ASL NA 4 con conseguente affidamento per la durata di diciotto mesi della gestione dell'ente ad una commissione straordinaria cui, in virtu' dei successivi articoli 144 e 145, sono attribuite specifiche competenze e metodologie di intervento finalizzate a garantire nel tempo la rispondenza dell'azione amministrativa alle esigenze della collettivita'.
Roma, 20 ottobre 2005
Il Ministro dell'interno: Pisanu