Gazzetta n. 97 del 27 aprile 2006 (vai al sommario)
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI
DECRETO 10 aprile 2006
Protezione transitoria accordata a livello nazionale alla denominazione «Limone Femminello del Gargano», per la quale e' stata inviata istanza alla Commissione europea per la registrazione come indicazione geografica protetta.

IL DIRETTORE GENERALE
per la qualita' dei prodotti agroalimentari
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ed in particolare l'art. 16, lettera d);
Visto il regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio del 20 marzo 2006, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli ed alimentari, e in particolare l'art. 19 che abroga il regolamento (CEE) n. 2081/92;
Visto l'art. 5, comma 6 del predetto regolamento (CE) n. 510/2006 che stabilisce che a decorrere dalla data della presentazione della domanda alla Commissione il medesimo Stato membro puo' accordare solo in via transitoria alla denominazione una protezione a livello nazionale, nonche', se del caso, un periodo di adattamento;
Vista la domanda presentata dal Consorzio di valorizzazione e tutela «Gargano Agrumi», con sede in Vico del Gargano (Foggia), via Salita della Bella, intesa ad ottenere la registrazione della denominazione «Limone Femminello del Gargano», ai sensi dell'art. 5, comma 6, del citato regolamento (CE) n. 510/2006;
Vista la nota protocollo n. 63917 del 18 luglio 2005 con la quale il Ministero delle politiche agricole e forestali ritenendo che la predetta domanda soddisfi i requisiti indicati dal regolamento comunitario, ha trasmesso all'organismo comunitario competente la predetta domanda di registrazione, unitamente alla documentazione pervenuta a sostegno della stessa;
Vista l'istanza con la quale il Consorzio di valorizzazione e tutela «Gargano Agrumi», ha chiesto la protezione a titolo transitorio della denominazione «Limone Femminello del Gargano», ai sensi dell'art. 5, comma 6, del predetto regolamento (CE) n. 510/2006, espressamente esonerando lo Stato italiano, e per esso il Ministero delle politiche agricole e forestali, da qualunque responsabilita', presente e futura, conseguente all'eventuale mancato accoglimento della citata istanza della indicazione geografica protetta, ricadendo la stessa esclusivamente sui soggetti interessati che della protezione a titolo provvisorio faranno uso;
Considerato che la protezione di cui sopra ha efficacia solo a livello nazionale, ai sensi dell'art. 5, comma 6, del predetto regolamento (CE) n. 510/2006;
Ritenuto di dover assicurare certezza alle situazioni giuridiche degli interessati all'utilizzazione della denominazione «Limone Femminello del Gargano», in attesa che l'organismo comunitario decida sulla domanda di riconoscimento della indicazione geografica protetta;
Ritenuto di dover emanare un provvedimento nella forma di decreto che, in accoglimento della domanda avanzata del Consorzio di valorizzazione e tutela «Gargano Agrumi», assicuri la protezione a titolo transitorio e a livello nazionale della denominazione «Limone Femminello del Gargano», secondo il disciplinare di produzione trasmesso con la citata nota all'organismo comunitario e allegato al presente decreto;
Decreta:
Art. 1.
E' accordata la protezione a titolo transitorio a livello nazionale, l'art. 5, comma 6, del predetto regolamento (CE) n. 510/2006 del Consiglio del 20 marzo 2006, alla denominazione «Limone Femminello del Gargano».
 
Art. 2.
La denominazione «Limone Femminello del Gargano» e' riservata al prodotto ottenuto in conformita' al disciplinare di produzione trasmesso all'organismo comunitario con nota n. 63917 del 18 luglio 2005 e allegato al presente decreto.
 
Art. 3.
La responsabilita', presente e futura, conseguente alla eventuale mancata registrazione comunitaria della denominazione «Limone Femminello del Gargano», come indicazione geografica protetta ricade sui soggetti che si avvalgono della protezione a titolo transitorio di cui all'art. 1.
 
Art. 4.
La protezione transitoria di cui all'art. 1 cessera' di esistere a decorrere dalla data in cui sara' adottata una decisione sulla domanda stessa da parte dell'organismo comunitario.
Il presente decreto e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 10 aprile 2006
Il direttore generale: La Torre
 
Allegato DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA
«LIMONE FEMMINELLO DEL GARGANO».

Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta «Limone Femminello del Gargano» e' riservata ai limoni prodotti in un'area specifica del Promontorio del Gargano, nella regione Puglia, completamente maturati sulla pianta e prodotte per il consumo fresco e la trasformazione, che rispettano le condizioni e i requisiti stabiliti nel presente disciplinare.
Art. 2.
Caratteristiche del prodotto
L'indicazione geografica protetta «Limone Femminello del Gargano» e' riservata alle cultivar di limoni, cosiddetti «nostrani» o locali, e cioe' tipi stabilizzati della varieta' Femminello Comune, storicamente e commercialmente distinti in:
1) limone a scorza gentile (Citrus limonium tenue Riss.), detto anche Lustrino. Peduncolo di medio spessore e lunghezza, forma del frutto sferoidale, buccia giallo-chiaro, particolarmente liscia e di spessore molto sottile. Diametro equatoriale minimo di 50 mm, peso non inferiore a 80 g circa. Flavedo ricco di oli essenziali e di profumi molto intensi; 8-11 segmenti per frutto. Polpa e succo giallo citrino, con numero ridotto di semi; succo non inferiore al 35% del peso del frutto e acidita' superiore a 3,5 gr/100 ml;
2) limone oblungo (C. limonium oblungum Riss.), volg. fusillo. Peduncolo di medio spessore e lunghezza, forma del frutto ellittica, dimensioni medio-grandi, diametro equatoriale minimo di 60 mm, peso non inferiore a 100 g; buccia giallo citrino intenso, di spessore medio, piu' o meno liscia. Flavedo ricco di oli essenziali e con profumi molto intensi; 8-11 segmenti per frutto. Polpa e succo giallo citrino; succo non inferiore al 30% del peso del frutto e acidita' superiore a 3,5 gr/100 ml.
Art. 3.
Zona di produzione
Per «Limone Femminello del Gargano», s'intende il frutto prodotto e confezionato in un'area che interessa i territori di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico e precisamente il tratto costiero - subcostiero del Promontorio del Gargano che va da Vico del Gargano a Rodi Garganico, fin sotto Ischitella.
L'area e' identificata dai seguenti confini naturali: a nord, la linea di spiaggia compresa nel tratto contrada Calenella-Foce torrente Romondato, ad ovest il tracciato del torrente citato, a sud-ovest, il tratto strada provinciale frazione Isola Varano-Ischitella e il tracciato del torrente Pietrafitta, a sud-est i tracciati dei tratturi Canneto e San Nicola, ad est il limite del territorio del comune di Vico del Gargano rappresentato dalla contrada Calenella.
Art. 4.
Elementi che comprovano l'origine
Ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input (prodotti in entrata) e gli output (prodotti in uscita). In questo modo, e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dalla struttura di controllo, dei produttori e dei confezionatori e' garantita la tracciabilita' e rintracciabilita' del prodotto.
La prova dell'origine, inoltre, e' comprovata da specifici adempimenti cui si sottopongono gli agrumicoltori, quali il catasto di tutti i terreni sottoposti alla coltivazione di «Limone Femminello del Gargano», nonche' la tenuta di appositi registri di produzione e la denuncia alla struttura di controllo delle quantita' prodotte. Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, sono assoggettate al controllo da parte della struttura di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
Art. 5.
Metodo di ottenimento
Il «Limone Femminello del Gargano» e' ottenuto in una realta' agrumaria «storica» con una tecnica consolidata nella tradizione, idonea ad ottenere limoni con specifiche caratteristiche di qualita'. 5.1. I terreni.
I terreni sono orograficamente inquadrabili nella fascia perimetrale del Promontorio modellata in valli e vallecole. Geomorfologicamente si tratta di piccole valli calcaree con terreni della categoria «suoli rossi mediterranei» particolarmente ricchi di potassio e microelementi. 5.2. Il portainnesto.
Il portainnesto, come da tradizione agronomica, e' il Melangolo (citrus mearda), certificato come tale dalla normativa vigente. 5.3. Impianto e sesto d'impianto, forme di protezione.
L'impianto del limoneto e' fatto nel pieno rispetto dei peculiari caratteri orografici e podologici che caratterizzano la zona; su quelli in pendio si deve procedere alla sistemazione a terrazzo, quali muretti a secco e ciglionamenti. Il limoneto, come da tradizione, e' consociabile con alberi di «Arancia Bionda del Gargano».
La protezione dai venti, ove necessaria, deve essere assicurata da frangivento vivi di leccio, alloro ed altre essenze agrarie, ovvero da canneti e reti. Il sesto d'impianto e' quello tradizionale, a quinconce, e in ogni caso, con una densita' d'impianto compresa tra 250 e 400 piante per ettaro.
Le specie e le varieta' da coltivare sono quelle definite all'art. 2. 5.4. L'allevamento.
La forma da dare all'albero di limone e' quella tipica della zona e precisamente una semisfera schiacciata, localmente denominata «cupola squarciata»; l'impalcatura della stessa e' costituita da due branche principali e due secondarie facendo in modo che la chioma si sviluppi secondo un cerchio inscritto in un quadrato. Pertanto la cupola internamente e' cava, per favorire l'arieggiamento e le operazioni di raccolta. 5.5. Le cure colturali.
Nel periodo che va da maggio ad ottobre, le piante di limone sono irrigate.
Le lavorazioni al terreno si limitano alle zappature primaverili e alle concimazioni, generalmente ancora con letame ovino-caprino; in alternativa si ricorre a concimazioni a base di perfosfati. Sistematiche potature primaverili, prima della ripresa vegetativa, modellano costantemente la «cupola» e, soprattutto, garantiscono il necessario equilibrio tra attivita' vegetativa e produttiva.
Le cure colturali continuano con la difesa, sia da avversita' atmosferiche, fronteggiate anche con i frangivento, sia da attacchi parassitari, principalmente cocciniglie, causa del problema delle fumaggini.
Le colture utilizzanti processi di natura biologica sono assoggettate alla specifica normativa. 5.6. Le rese.
La produzione di limoni non devono superare le 35 tonnellate per ettaro. 5.7. L'epoca di raccolta.
Date le particolari condizioni pedoclimatiche e le peculiari caratteristiche che senza forzatura alcuna garantiscono una lunga persistenza del frutto sull'albero, l'epoca di raccolta e' tutto l'anno. La raccolta e' fatta manualmente e con l'ausilio di forbici.
E' vietata la maturazione artificiale dei frutti.
Il confezionamento del prodotto IGP «Limone Femminello del Gargano» puo' avvenire esclusivamente nella zona di origine cosi' come indicata all'art. 3 del presente disciplinare di produzione, al fine di garantire la tracciabilita' e il controllo del prodotto e per non deteriorare le caratteristiche qualitative del prodotto.
Art. 6.
Elementi che comprovano il legame con l'ambiente
La presenza del limone nel Gargano e' strettamente legata alla zona cosiddetta dei «Giardini d'agrumi», e piu' precisamente ad una precisa area, unica in tutta la fascia Adriatica, nella quale oltre a favorevoli condizioni climatiche vi e' una naturale disponibilita' di acqua.
Questa e' l'unica zona del Gargano che si caratterizza per una straordinaria e alquanto suggestiva concentrazione di sorgenti, che, grazie ad un canale di presa e ad una rete di canalette secondarie, arrivano ad ogni singola pianta di limone.
La presenza del «Limone Femminello del Gargano» nella zona di origine e' inquadrabile anche sul piano geo-pedoclimatico, di microambienti, in ognuno dei quali, grazie all'esperienza tradizionale e secolare dei contadini della zona, si sono sviluppati fin dal passato limoni le cui caratteristiche qualitative sono cosi' palesi da essere richiesti, fin dall'antichita', anche da mercati esteri.
Grazie allo studio continuo da parte degli uomini della zona di produzione per migliorare e proteggere i limoneti del Gargano dalle gelate o dai freddi venti nordici, sono stati individuati i siti piu' propizi al migliore sviluppo del «Limone Femminello del Gargano», ed e' per questo motivo che gran parte degli impianti si sviluppano su versanti esposti a sud, sud-est. Inoltre sono stati adottati vari sistemi di frangivento per difendere le piante dai freddi venti marini, uno dei nemici piu' terribili del «Limone Femminello del Gargano»: esistono lunghi ed alti muri in fabbrica interrotti a distanze regolari da grandi finestroni, chiusi con graticciate in canne durante l'inverno; oppure, come nei limoneti di Rodi, i frangivento sono «vivi», costituiti cioe' da leccio ed alloro. In alternativa si realizzano i cosiddetti «canneti»: lunghe file di canne secche, infilzate nel terreno, e tenute insieme con canne trasversali.
L'agrumicoltura del Gargano e' ancora una forma di «agricoltura tradizionale», con lavori manuali, in cui maestro e' ancora il potatore; quella del Gargano si delinea come una forma di agricoltura che nel corso del tempo ha maturato un patrimonio di conoscenze agronomiche tramandatasi di generazione in generazione.
Grazie alla qualita' ambientale del contesto, inquadrabile da un punto di vista pedoclimatico nella «Regione litoranea» e nella «Fascia subumida a clima mediterraneo» del promontorio garganico, il «Limone Femminello del Gargano» e' rinomato per la sua genuinita' e, soprattutto per l'alto contenuto in vitamina C e per la particolarita' dei profumi che questa IGP presenta rispetto ai limoni prodotti nelle altre regioni italiane. Tali caratteristiche derivano dalle condizioni pedologiche della zona, in cui la piovosita' e' particolarmente concentrata nel periodo autunnale-invernale con precipitazioni annue comprese tra mm 600 e 650 e, di conseguenza, con aridita' estiva. Sul piano piu' propriamente termico, l'area di produzione del «Limone Femminello del Gargano» rientra nella fascia del Gargano classificata come «temperata senza inverno» o «caldo temperata», con andamento termico caratterizzato da temperature medie superiori ai 10°C per almeno otto mesi. Il rapporto precipitazioni/temperature da' valori intorno a 40. L'area si caratterizza, inoltre, per un clima particolarmente mite, dato il sistema di dolci colline «degradanti a mare». Geomorfologicamente si tratta di piccole valli calcaree con terreni della categoria «suoli rossi mediterranei» che su un piano fisico-chimico si presentano di medio spessore, poveri di fosforo ed azoto ma particolarmente ricchi di potassio e microelementi (ferro, manganese, zinco).
La piu' antica testimonianza di dati produttivi del «Limone Femminello del Gargano» si puo' dedurre dalla nota Statistica del Reame di Napoli di G. Ricchioni (1811), il quale stima in 100 mila ducati il valore della produzione agrumaria garganica. Dalla stessa fonte si evince che oltre la meta' della produzione era destinata all'esportazione; cio' a conferma della enorme reputazione che tale agrume aveva acquistato anche all'estero. Gia' nel 1884 era attiva una prima rete commerciale con il continente americano (Canada, Stati Uniti) che assorbiva quasi tutta la produzione agrumaria garganica. Nei mercati piu' importanti del mondo, inoltre, gli agrumi del Gargano ottengono grandi riconoscimenti, essendo apprezzati per le loro uniche caratteristiche.
La tradizione agrumaria di questi tre comuni e' frutto di una ormai ultra secolare pratica che, almeno dalle fonti storiche disponibili, e' fiorente gia' nel XI secolo. In un documento storico, (Leone d'Ostia) si documenta che nel 1003 Melo, principe di Bari, incontrandosi con alcuni pellegrini normanni nell'atrio della Basilica dell'Arcangelo sul Gargano, li invogliasse alla conquista delle Puglie. E, per dar loro prova della ricchezza e della feracita' di quei luoghi, spedi' in Normandia una scelta quantita' di frutti, tra cui i «pomi citrini» del Gargano, corrispondenti al melangolo (arancio amaro), il quale fino al 1500 era il tipo di agrume che si coltivava in Europa.
Fin dall'antichita', poeti, illustri viaggiatori francesi e tedeschi sono rimasti colpiti dai rilevanti momenti economici e paesaggistici di questa superficie produttiva che ha rappresentato «quanto di meglio possa desiderarsi in fatto di arboricoltura intensiva, veramente progredita». Sul finire del '600, secondo la preziosa testimonianza di frate Filippo Bernardi, in un Gargano avvolto in una coltre di oblio, si distinguono Vico, Rodi pieni di «agrumi che rende i paesani ricchi per il continuo traffico che vi fanno i Veneziani e gli Schiavoni i quali vengono a caricare vini, arance, limoni...; a Rodi si puo' dire che vi sia una tirata di giardini per la qualita' di aranci e limoni che vi sono piante cosi' sterminate che sembrano anzi querce che agrumi».
Art. 7.
Controlli
Il controllo per l'applicazione del presente disciplinare di produzione e' svolto da un organismo privato autorizzato o da un'autorita' pubblica designata, conformemente a quanto stabilito dall'art. 10 del regolamento (CEE) n. 2081 del 14 luglio 1992.
Art. 8.
Etichettatura
Possono essere commercializzati, per il consumo fresco e la trasformazione, i limoni con caratteristiche cosi' come definite nel presente disciplinare di produzione.
Il prodotto, nel rispetto delle norme generali e metrologiche del commercio ortofrutticolo, puo' essere commercializzato:
1) sfuso e ogni frutto deve riportare il logo IGP «Limone Femminello del Gargano»;
2) in confezioni, ovvero con incarto, e almeno l'80% dei frutti costituenti la confezione deve osservare analogo adempimento.
Nel caso di confezionamento, i contenitori devono essere rigidi, con capienza da un minimo di 1 kg ad un massimo di 25 kg e devono essere costituiti di materiale di origine vegetale, quali legno o cartone. Le confezioni commerciali devono riportare le seguenti indicazioni:
Limone Femminello del Gargano, eventualmente seguite dal nome del tipo commerciato quali Lustrino o Fusillo, loro sinonimi;
il logo;
la dicitura di IGP anche per esteso;
il nome del produttore/commerciante, ragione sociale, indirizzo del confezionatore, peso netto all'origine.
I prodotti per la cui preparazione e' utilizzata la I.G.P. «Limone Femminello del Gargano», anche a seguito di processi di elaborazione e di trasformazione, possono essere immessi al consumo in confezioni recanti il riferimento alla detta denominazione senza l'apposizione del logo comunitario, a condizione che:
il prodotto a denominazione protetta, certificato come tale, costituisca il componente esclusivo della categoria merceologica di appartenenza;
gli utilizzatori del prodotto a denominazione protetta siano autorizzati dai titolari del diritto di proprieta' intellettuale conferito dalla registrazione della I.G.P. riuniti in Consorzio incaricato alla tutela dal Ministero delle politiche agricole. Lo stesso Consorzio incaricato provvedera' anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della denominazione protetta. In assenza di un Consorzio di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte dal Mi.P.A.F. in quanto autorita' nazionale preposta all'attuazione del regolamento (CEE) n. 2081/92.
E' fatto divieto di utilizzare nomi di specie e varieta' diverse da quelle contemplate nel presente disciplinare. E' vietata, inoltre, l'indicazione di qualsiasi qualificazione del tipo prima qualita', fine, extrafine e similari.
E' consentito, infine, ai produttori o confezionatori l'uso di marchi privati o di particolari indicazioni, purche' non siano laudativi e non siano concepiti per trarre in inganno l'acquirente.
Art. 9.
Il logo
Il logo di «Limone Femminello del Gargano» e' l'immagine qui riportata e rappresenta una stilizzazione di due limoni, con rametto fogliato, all'interno di una corona ellissoidale; sulla corona e' riportata la dicitura «Limone Femminello del Gargano».
Caratteristiche grafiche:
dimensioni pixel 469\times 387;
risoluzione 200 Dpi;
la corona ellissoidale e' di color Pantone 5483 CVC;
testo «Limone Femminello del Gargano», carattere Arial black tutto maiuscolo, dim. 37\times 54 pixel, di color giallo Pantone 3945 CVC contornato in color nero Pantone quadricromia CVC;
i limoni sono di colore giallo pantone sfumato da Pantone 129 CVC fino a Pantone 1205 CVC, con sfumatura macchiettata in colore giallo Pantone 1265 CVC;
il rametto e' in colore verde Pantone 357 CVC, le foglie in colore Pantone 3435 CVC e le nervature in verde Pantone 5767 CVC.

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