Gazzetta n. 163 del 15 luglio 2006 (vai al sommario) |
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI |
COMUNICATO |
Parere del Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini inerente la richiesta di modifica del disciplinare di produzione della indicazione geografica tipica dei vini «Ravenna». |
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Il Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, istituito a norma dell'art. 17 della legge 10 febbraio 1992, n. 164; Esaminata la domanda presentata dall'Ente tutela vini di Romagna, intesa ad ottenere modifiche del disciplinare di produzione della indicazione geografica tipica dei vini «Ravenna»; Visto, sulla sopracitata istanza di modifica, il parere favorevole della regione Emilia Romagna; Ha espresso, nella riunione del 22 giugno 2006, parere favorevole alla suddetta istanza, proponendo, ai fini dell'emanazione del relativo decreto direttoriale, il disciplinare di produzione secondo il testo di cui appresso. Le eventuali istanze e controdeduzioni alla suddetta proposta di modifica dovranno, nel rispetto della disciplina fissata dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 «Disciplina dell'imposta di bollo» e successive modifiche, essere inviate al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini - via Sallustiana n. 10 - 00187 Roma - entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. |
| Annesso
PROPOSTA DI MODIFICA DEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA DEI VINI RAVENNA.
Art. 1. La indicazione geografica tipica «Ravenna» accompagnata o meno dalle specificazioni previste dal presente disciplinare di produzione, e' riservata ai mosti, ai mosti parzialmente fermentati ed ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti in appresso indicati. Art. 2. La indicazione geografica tipica «Ravenna» e' riservata ai seguenti vini: rossi, anche nelle tipologie frizzante e novello; bianchi, anche nella tipologia frizzante; rosati, anche nella tipologia frizzante. I vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» bianchi, rossi e rosati devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, da uno o piu' vitigni idonei alla coltivazione per la regione Emilia-Romagna. La indicazione geografica tipica «Ravenna» con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: barbera, cabernet, chardonnay, ciliegiolo, fortana, malvasia, merlot, montu', pinot bianco, sangiovese, sauvignon, terrano, trebbiano, uva longanesi e' riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti, nell'ambito aziendale, per almeno l'85% dal corrispondente vitigno. Possono concorrere, da sole o congiuntamente, alla produzione dei mosti e dei vini sopraindicati, le uve dei vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei alla coltivazione per la regione Emilia-Romagna fino ad un massimo del 15%. I vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: barbera, chardonnay, fortana, malvasia, montu', pinot bianco, sauvignon, terrano, trebbiano possono essere prodotti anche nella tipologia frizzante. I vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: barbera, cabernet, ciliegiolo, merlot, sangiovese, terrano, possono essere prodotti nella tipologia novello. Per i vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» tipologia frizzante e' vietata la gassificazione artificiale. Art. 3. La zona di produzione delle uve per l'ottenimento dei mosti e dei vini designati con la indicazione geografica tipica «Ravenna» comprende l'intero territorio amministrativo della provincia di Ravenna, nella regione Emilia-Romagna. Art. 4. Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dei mosti e dei vini di cui all'art. 2 devono essere quelle tradizionali della zona. La produzione massima di uva per ettaro di vigneti in coltura specializzata, nell'ambito aziendale, e' gia' comprensiva dell'aumento del 20% previsto dal decreto ministeriale 2 agosto 1996, art. 1, comma 1, e non deve essere superiore per i vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» bianco a tonnellate 29, per i vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» rosso e rosato a tonnellate 24; per i vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» con la specificazione del vitigno non deve essere superiore ai limiti di seguito riportati: «Ravenna» barbera t/ha 22; «Ravenna» cabernet t/ha 22; «Ravenna» chardonnay t/ha 24; «Ravenna» ciliegiolo t/ha 24; «Ravenna» fortana t/ha 26; «Ravenna» malvasia t/ha 29; «Ravenna» merlot t/ha 22; «Ravenna» montu' t/ha 29; «Ravenna» pinot bianco t/ha 24; «Ravenna» sangiovese t/ha 25; «Ravenna» sauvignon t/ha 24; «Ravenna» terrano t/ha 22; «Ravenna» trebbiano t/ha 29; «Ravenna» uva longanesi t/ha 23. Le uve destinate alla produzione dei mosti e dei vini ad indicazione geografica tipica «Ravenna» devono assicurare ai vini il seguente titolo alcolometrico volumico naturale minimo: «Ravenna» barbera %vol 8,50; «Ravenna» cabernet %vol 8,50; «Ravenna» chardonnay %vol 8,50; «Ravenna» ciliegiolo %vol 8,50; «Ravenna» fortana %vol 8,50; «Ravenna» malvasia %vol 8,50; «Ravenna» merlot %vol 8,50; «Ravenna» montu' %vol 8,50; «Ravenna» pinot bianco %vol 8,50; «Ravenna» sangiovese %vol 8,50; «Ravenna» sauvignon %vol 8,50; «Ravenna» terrano %vol 8,50; «Ravenna» trebbiano %vol 8,50; «Ravenna» uva longanesi %vol 8,50; «Ravenna» bianco %vol 8,50; «Ravenna» rosato %vol 8,50; «Ravenna» rosso %vol 8,50. E' consentito, a favore dei vini da tavola ad indicazione geografica tipica «Ravenna», l'aumento del titolo alcolometrico volumico naturale mediante la pratica dell'arricchimento da effettuarsi nei limiti e con le modalita' previste dalla normativa comunitaria. Le operazioni di arricchimento, da effettuarsi in un'unica fase, devono essere annotate a cura degli operatori negli appositi registri e documenti e non devono determinare alcun aumento quantitativo del prodotto finito. Art. 5. Nella vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche atte a conferire ai vini le proprie peculiari caratteristiche. La resa massima dell'uva in vino finito, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 80%, per tutti i tipi di vino. Qualora venga superato detto limite tutto il prodotto perde il diritto ad utilizzare la indicazione geografica tipica. E' consentito a favore dei vini ad indicazione geografica tipica «Ravenna» il taglio con mosti e vini provenienti anche da terreni situati al di fuori della zona di produzione delimitata dal precedente art. 3, nella misura non eccedente il 15%. Art. 6. I vini ad indicazione geografica tipica «Ravenna», anche con la specificazione del nome di vitigno, all'atto dell'immissione al consumo devono avere i seguenti titoli alcolometrici volumici totali minimi: «Ravenna» barbera %vol 10; «Ravenna» cabernet %vol 10; «Ravenna» chardonnay %vol 10; «Ravenna» ciliegiolo %vol 10; «Ravenna» fortana %vol 10; «Ravenna» malvasia %vol 10; «Ravenna» merlot %vol 10; «Ravenna» montu' %vol 10; «Ravenna» pinot bianco %vol 10; «Ravenna» sangiovese %vol 10; «Ravenna» sauvignon %vol 10; «Ravenna» terrano %vol 10; «Ravenna» trebbiano %vol 10; «Ravenna» uva longanesi %vol 10; «Ravenna» bianco %vol 10; «Ravenna» rosso %vol 10; «Ravenna» rosato %vol 10; «Ravenna» tipologie novello %vol 11. Art. 7. Alla indicazione geografica tipica «Ravenna» e' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle previste nel presente disciplinare di produzione, ivi compresi gli aggettivi extra, fine, scelto, selezionato, superiore e similari. E' tuttavia consentito l'uso di indicazioni che facciano riferimento a nomi, ragioni sociali e marchi privati purche' non abbiano significato laudativo e non siano tali da trarre in inganno il consumatore. I vini ad indicazione geografica tipica «Ravenna» possono essere immessi al consumo nei contenitori previsti dalla normativa vigente. Qualora siano confezionati in bottiglie di vetro, possono essere presentati con qualsiasi tipo di chiusura, compreso il tappo a fungo ancorato a gabbietta metallica tradizionalmente usato nella zona di produzione. Nella designazione e presentazione dei vini a indicazione geografica tipica «Ravenna» e' consentito utilizzare il riferimento al nome di due vitigni secondo la normativa vigente in materia. Ai sensi dell'art. 7, punto 5, della legge 10 febbraio 1992, n. 164, l'indicazione geografica tipica «Ravenna» puo' essere utilizzata come ricaduta per i vini ottenuti da uve prodotte da vigneti, coltivati nell'ambito del territorio delimitato nel precedente art. 3, ed iscritti negli Albi dei vigneti dei vini a denominazione di origine, a condizione che i vini per i quali si intende utilizzare la indicazione geografica tipica di cui trattasi, abbiano i requisiti previsti per una o piu' delle tipologie di cui al presente disciplinare. |
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