Gazzetta n. 164 del 17 luglio 2006 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 2 dicembre 2005
Legge n. 443/2001 - Primo programma delle opere strategiche - Schemi idrici regione Molise - Irrigazione del basso Molise con le acque dei Fiumi Biferno e Fortore - 1° intervento progetto definitivo. (Deliberazione n. 153/05).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, c.d. «legge obiettivo», e successive modifiche ed integrazioni, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, e successive modifiche ed integrazioni, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e successive modifiche ed integrazioni, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilita';
Vista la legge 27 dicembre 2002, n. 289 (finanziaria per il 2003), che, agli articoli 60 e 61, istituisce, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, il Fondo aree sottoutilizzate (FAS), da ripartire a cura di questo Comitato con apposite delibere adottate sulla base dei criteri specificati al comma 3 dello stesso art. 61, prevedendo la possibilita' di una diversa allocazione delle relative risorse;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP);
Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, (finanziaria per il 2004) e visti in particolare:
il comma 128 che rifinanzia il FAS;
il comma 130 che, a parziale modifica del citato art. 60 della legge n. 289/2002, al fine di accelerare la spesa e dare impulso e sostegno all'andamento del ciclo economico del Mezzogiorno, dispone che possa essere effettuata una diversa allocazione delle risorse per le aree sottoutilizzate, anche tramite lo spostamento di risorse da interventi con capacita' di spesa diluita nel tempo a interventi in grado di produrre un'anticipazione della stessa;
i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali, la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
Visti gli articoli 5, comma 1, e 8, comma 6, del decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n. 80, in base ai quali questo Comitato finanzia prioritariamente gli interventi inclusi nel programma per le infrastrutture strategiche, selezionati secondo i principi adottati nella propria delibera 29 settembre 2004, n. 21;
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, come integrato dal decreto 8 giugno 2004, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato 3 include, nell'ambito degli interventi per l'emergenza idrica nella regione Molise, «l'irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore»;
Viste le delibere 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003) e 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con le quali questo Comitato, ai sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, ha, rispettivamente, definito il sistema per l'attribuzione del CUP ed ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili relativi a progetti d'investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati interessate ai suddetti progetti;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con fa quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 19 (Gazzetta Ufficiale n. 254/2004), con la quale questo Comitato ha ripartito le risorse per le aree sottoutilizzate recate dalla legge n. 350/2003 (come modificata dal decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge 30 luglio 2004, n. 191) riservando, al punto F.2.1 della «tabella impieghi», 1.130 Meuro all'accelerazione del programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 21 (Gazzetta Ufficiale n. 275/2004), con fa quale questo Comitato ha finalizzato i 1.130 Meuro di cui al menzionato punto F.2.1 della delibera n. 19/2004 - al netto di 23 Meuro destinati alla premialita' - ed ulteriori 200 Meuro, posti a disposizione dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti a valere sulle risorse recate dalla legge n. 350/2003 a rifinanziamento dell'art. 13 della legge n. 166/2002, al finanziamento, secondo l'ordine di graduatoria, degli interventi inclusi nell'allegato elenco A, stabilendo altresi' che, per quanto attiene all'intervento Biferno Fortore, collocato al numero 10 della graduatoria, su richiesta del Ministero delle politiche agricole e forestali, prima della delibera di assegnazione delle risorse ai sensi della legge n. 443/2001, si dovra' procedere ad un approfondimento dell'istruttoria tecnica che tenga conto delle interconnessioni degli schemi idrici;
Vista la delibera 29 luglio 2005 n. 98 (Gazzetta Ufficiale n. 245/2005), la quale ha, tra l'altro, finalizzato le disponibilita' residue ex delibera n. 21/2004, prevedendo, al punto 2.4, che «l'intervento irrigazione del basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore verra' sottoposto a questo Comitato entro il 31 ottobre 2005, a condizione che nello stesso termine siano recepite nel progetto esecutivo le prescrizioni formulate dal Ministero delle politiche agricole e forestali» e che «in caso contrario le risorse saranno automaticamente attribuite al complesso degli interventi finanziati con la presente manovra secondo l'ordine di graduatoria», e stabilendo inoltre, al punto 4, che l'assegnazione delle risorse ai singoli interventi venga disposta da questo Comitato con delibere adottate ai sensi della legge n. 443/2001, che definiscano, tra l'altro, il termine massimo per l'aggiudicazione dei favori, decorso il quale l'intervento s'intende definanziato, nonche' tempi e modalita' delle erogazioni;
Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003 con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa, anche, essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerarsi inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
Vista la nota n. COM/3001/1 del 5 novembre 2004, con fa quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone e linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Viste le note n. 213 del 14 marzo 2004, n. 458, del 18 ottobre 2005 e n. 510 del 26 ottobre 2005, con le quali il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, per gli schemi idrici della regione Molise, la relazione istruttoria sul progetto definitivo «Irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore», proponendo l'approvazione in linea tecnica del progetto dell'opera, con prescrizioni e l'assegnazione del finanziamento a carico delle disponibilita' del Fondo per le aree sottoutilizzate;
Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che l'opera di cui sopra e' compresa nell'intesa generale quadro tra il Governo e la regione Molise, sottoscritta il 3 giugno 2004;
Considerato che l'opera di cui sopra e' riportata al n. 10 della graduatoria di cui al citato allegato A della delibera n. 21/2004;
Considerato che la propria delibera n. 98/2005, ai fini dell'ammissione al finanziamento FAS del progetto in questione, prevede che le prescrizioni formulate dal Ministero delle politiche agricole e forestali siano recepite nel progetto esecutivo entro il 31 ottobre 2005;
Ritenuto pertanto di dover procedere solo all'approvazione in linea tecnica del progetto definitivo, ai sensi dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;

Prende atto

1. Delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare che: sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
verranno realizzati:
il manufatto di presa e di derivazione, il complesso sifone di presa-pozzo piezometrico, l'impianto di sollevamento, la condotta premente, la vasca piezometrica e la parte della condotta di adduzione che si estende dalla vasca piezometrica al nodo da cui si diparte la diramazione al distretto n. 3 di Ururi e S. Martino Basso; la rete di distribuzione con le relative vasche di accumulo dei distretti n. 2 e 3 del Comprensorio di Ururi S. Martino (1748,23 ha); e l'alimentazione dei distretti n. 1 e 2 del Comprensorio di piane Alte e Cigno e n. 4 e 5 del comprensorio di Ururi S. Martino (2889,30 ha), con le seguenti caratteristiche tecniche:
- condotta sifone Biferno: acciaio DN 2000 lunghezza 827,00 m;
- condotta premente Biferno: acciaio DN 2000 lunghezza 750,00 m;
- condotta adduttrice Biferno: acciaio DN 2400-1600 lunghezza 17.954,00 m;
- condotte di diramazione alle vasche: acciaio DN 1000-600 sviluppo 6.393,00 m;
- condotte derivanti dalle vasche: acciaio DN 1000-300 sviluppo 24.274,00 m;
- condotte comiziali: PVC DE 315-125 sviluppo 19.268 m con limitati tratti in acciaio;
- n. 3 vasche piezometriche e di compenso per un accumulo totale di 38.970,00 metri cubi;
- impianto di sollevamento Biferno: dislivello geodetico medio di 121 m; 8 elettropompe ad asse verticale con potenza di 500Kw; 1 cabina di trasformazione da 5000 KVA;
- impianti di telerilevamento, telecontrollo e telecomando.
Il volume totale annuo derivato da Ponte Liscione sara' pari a 14,47 Mm cubi/anno;
l'intervento e' stato escluso dalla procedura di valutazione di impatto ambientale e sottoposto a screening ambientale, ai sensi dell'art. 9 della legge regionale n. 21/2000; il relativo parere favorevole e' stato emesso dall'Assessorato all'ambiente, con determinazione dirigenziale del responsabile del Servizio conservazione della natura e valutazione di impatto ambientale n. 3 del 9 febbraio 2004;
la regione Molise ha espresso parere positivo, con prescrizioni, alla realizzazione dell'intervento, ai sensi dell'art. 151 del decreto legislativo n. 490/1999;
il Corpo forestale dello Stato - Coordinamento provinciale di Campobasso ha emesso nulla osta alla realizzazione dell'intervento, con nota prot. 7838 del 16 luglio 2003;
la Soprintendenza ai beni archeologici della regione Molise, con nota 12 gennaio 2004, ha espresso parere favorevole all'attraversamento dei suoli tratturali, subordinatamente ad alcune osservazioni e prescrizioni;
il presidente della regione Molise, con nota n. 222 del 9 gennaio 2004, sentiti i comuni interessati, ha espresso parere favorevole ai fini dell'intesa sulla localizzazione, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002;
in data 12 gennaio 2004 e' stata effettuata la Conferenza di servizi, di cui all'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002;
gli enti gestori delle interferenze hanno rilasciato il nulla osta alla realizzazione dell'intervento;
il responsabile unico del procedimento, con nota n. 136 del 6 febbraio 2004, ha comunicato che il procedimento di dichiarazione di pubblica utilita', avviato in data 4 dicembre 2003, si e' concluso con la scadenza dei termini di legge, senza osservazioni e opposizioni;
il CTAR, nella seduta del 28 gennaio 2004, ha espresso parere favorevole sul progetto definitivo dell'intervento per un importo di 77.470.000,00 euro, subordinatamente ad alcune prescrizioni;
il Direttore generale Reti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed il Commissario ad acta per la gestione attivita' ex Agensud del Ministero delle politiche agricole e forestali, in data 20 luglio 2005, hanno convenuto che:
- l'intervento in argomento e' coerente con l'attuale programmazione del Ministero delle politiche agricole e forestali;
- in riguardo alle osservazioni gia' formulate dal Ministero delle politiche agricole e forestali, la regione Molise provvedera' ad ottemperare all'esame degli approfondimenti tecnici necessari, in sede di progettazione esecutiva, con particolare riguardo all'ottenimento di possibili economie gestionali;
- la regione Molise dovra' costituire un'adeguata struttura tecnico amministrativa di supporto al soggetto aggiudicatore per tutto l'iter procedurale;
il Ministero delle politiche agricole e forestali ha formulato una serie di prescrizioni, riportate nella nota n. 877 del 15 settembre 2005; sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore e' individuato nel Consorzio Bonifica Integrale Larinese;
che, ai sensi della delibera n. 143/2002, al progetto in argomento e' stato assegnato il CUP D57H04000080001;
che sono state predisposte dal Ministero delle infrastrutture e trasporti le prescrizioni di cui agli allegati 1 e 1-bis; sotto l'aspetto finanziario:
che il costo complessivo dell'intervento proposto e' di 77.470.000,00 euro (comprensivo di IVA);
che la scheda di sintesi del piano economico-finanziario, allegata alla relazione istruttoria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, pur evidenziando per l'opera in argomento un «potenziale ritorno economico», rileva una scarsa redditivita' della gestione;
2. Delle considerazioni sui profili finanziari svolte dal Dipartimento politiche di sviluppo e coesione del Ministero dell'economia e delle finanze, il quale osserva che il Piano economico-finanziario appare incompleto;

Delibera:

1. Approvazione progetto definitivo.
1.1 Ai sensi e per gli effetti degli articoli 4 e 16 del decreto legislativo n. 190/2002, nonche' ai sensi degli articoli 10 e 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato dal decreto legislativo n. 302/2002, e' approvato - con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - anche ai fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale dell'opera, dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio per i beni ricadenti nelle aree interessate e della dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo «irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore - 1° intervento».
E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera stessa.
1.2 L'importo di 77.470.000,00 euro costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare.
1.3 Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate negli allegati 1 e 1-bis, che formano parte integrante della presente delibera, e sono suddivise tra prescrizioni da attuare in sede di progettazione esecutiva e prescrizioni da attuare nella fase di realizzazione. 2. Clausole finali.
2.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti attinenti al progetto definitivo dell'intervento «Irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Biferno e Fortore - 1° intervento», approvato con la presente delibera.
2.2 Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nei menzionati allegati n. 1 e 1-bis. La regione Molise dovra' costituire un'adeguata struttura tecnico-amministrativa, formata da rappresentanti della stessa regione, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero delle politiche agricole e forestali, che dovra' fungere da supporto al soggetto aggiudicatore, per la puntuale verifica, in primis, dell'ottemperanza del progetto esecutivo alle osservazioni del Ministero delle politiche agricole e forestali e, successivamente, per assicurare il regolare svolgimento dell'iter procedurale relativo all'affidamento ed all'esecuzione delle opere.
2.3 Il predetto Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata. In particolare, relazionera' a questo Comitato sul recepimento nel progetto esecutivo delle prescrizioni formulate dal Ministero delle politiche agricole e forestali.
2.4 In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, il bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dell'opera dovra' contenere una clausola che - fermo restando l'obbligo dell'appaltatore di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i subcontratti, stabilito dall'art. 18, comma 12 della legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche ed integrazioni - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di cui all'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, e intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dai limiti d'importo fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi: i contenuti di detta clausola sono specificati nell'allegato 2, che del pari forma parte integrante della presente delibera.
2.5 Il CUP D57H0400008000 assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame.
Roma, 2 dicembre 2005
Il Presidente: Tremonti

Il segretario del CIPE: Molgora

Registrato alla Corte dei conti il 3 luglio 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 4 Economia e finanze, foglio n. 322
 
Allegato 1

PRESCRIZIONI

1. Generali.
In sede di redazione del progetto esecutivo:
dovra' essere approfondito l'aspetto inerente la sottensione che di fatto l'impianto opera su derivazioni in atto per scopi irriguo-industriali ed idroelettrici e ne andra' quantizzato l'indennizzo da corrispondere ai legittimi titolari di concessione, in accordo alla normativa vigente;
l'importo «Spese generali» pari a Euro 5.820.461,40 previsto nel quadro economico del progetto definitivo dovra' intendersi quale limite massimo di spesa. Il responsabile del procedimento dovra' aggiornare l'importo previsto, motivandolo mediante la produzione di vari preventivi di spesa, spettanti alle varie figure professionali che concorreranno alla realizzazione dell'opera. La previsione aggiornata sara' inviata per approvazione al C.T.A.R.;
gli importi IVA, complessivamente pari a Euro 12.249.653,71 dovranno intendersi quale limite massimo e gli importi finali saranno determinati, in sede di gara, relativamente alle aliquote vigenti per le varie tipologie delle voci di spesa.
Nella fase di esercizio:
l'utilizzo per fini diversi da quelli inerenti l'irrigazione dei comprensori del Basso Molise dai fiumi Biferno e Fortore dovra' essere sottoposta all'attenzione degli Organi istituzionali regionali del Molise. 2. Ambientali.
In sede di redazione del progetto esecutivo:
nell'area del comune di Larino, la sistemazione esterna dell'impianto di sollevamento, verra' progettata con una riduzione dei muri di sostegno, e la modellazione del territorio circostante verra' effettuata, con i rilevati che si renderanno necessari, in modo da riprodurre le morfologie del luogo;
nell'area dei comuni di Larino, di San Martino in Pensilis, di Ururi, di Rotello, di Santa Croce di Magliano, dovra' porsi particolare impegno e cura nella ricostituzione dell'attuale situazione morfologica e agronomico-forestale delle aree interessate dai lavori con particolare riguardo ai ripristino della vegetazione spondale dei corsi d'acqua, del manto erboso del tratturo e della rete sentieristica attraversata;
nell'area dei comuni di Ururi, di Rotello e di Santa Croce di Magliano, dovranno essere effettuati adeguati studi, che propongano anche la valorizzazione ambientale e la fruizione turistico-ricreativa delle aree, al fine di limitare la percezione delle vasche esclusivamente come opere tecnologiche;
nell'area del comune di Santa Croce di Magliano, dovra' essere posto particolare impegno e cura alle aree indicate dal Piano paesistico;
nell'area dei progetto esistono zone che possono rivestire interesse archeologico, in particolare in localita' Piano Palazzo in agro Rotello, in localita' Melanico in agro Santa Croce di Magliano e in localita' Colle Pizzuto in agro Larino. La Soprintendenza per i beni archeologici del Molise esercitera' sorveglianza continua durante la realizzazione dei lavori e sara' autorizzata a richiedere saggi preventivi;
gli effetti presunti sulle componenti della flora e della fauna degli habitat attraversati, oltre che temporanei e solo localmente di qualche entita', andranno opportunamente mitigati in fase di progettazione esecutiva;
In fase di realizzazione delle opere:
per i lavori previsti in fase di cantiere che interessano superfici ricadenti all'interno di aree SIC, e gli habitat di cui alla direttiva 92/43/CEE, si adotti una pista di accesso ristretta ed aree di lavoro dimensionate allo scopo di risparmiare l'uso di tali superfici. Si eviti la formazione di piazzole di stoccaggio e di deposito di materiale e si provveda ad eseguire i lavori per lotti di modesta entita' in modo da proseguire rapidamente sia i lavori che le operazioni di ripristino previste a seguire e nel piu' breve tempo possibile;
per le opere da realizzare in aree che ricadono all'interno dei SIC e che interessano, anche solo marginalmente, un habitat prioritario, in ragione di rapporti di prossimita' o di rapporti ecologici, si proceda alle lavorazioni utilizzando una tempistica elaborata per recare il minor disturbo possibile; si provveda ad eseguire i lavori per lotti di modesta entita' in modo da proseguire rapidamente sia i lavori che le operazioni di ripristino previste a seguire e nel piu' breve tempo possibile;
durante i movimenti di terra, i getti di CLS e le lavorazioni nei pressi di ricettori sensibili, cosi' come nelle pertinenze idrauliche, dovranno essere predisposti accorgimenti tali da non provocare alterazioni dei luoghi; dovranno essere adottati idonei sistemi di deviazione delle acque in modo da evitare che il naturale deflusso sia vettore verso valle del materiale rimaneggiato, dei rilasci di materiale o di malte cementizie o di altri eventuali inquinanti presenti per necessita' di lavoro in quei luoghi. Resta inteso il divieto di utilizzare le superfici in alveo e le pertinenze immediatamente prossime all'alveo per gli accantonamenti di materiali che possano alterare lo stato originario delle acque di quei luoghi;
prima dell'inizio di lavori dovra' essere elaborato in accordo con le competenti autorita' (ARPA, Corpo forestale dello Stato, ...) un progetto complessivo di monitoraggio, ricerca e gestione di durata almeno quinquennale per la verifica evolutiva dei sistemi derivanti dagli interventi di ripristino relativi: alla evoluzione dei suoli allo sviluppo della vegetazione ed alla dinamica evolutiva degli stadi delle serie di vegetazione, ai dinamismi faunistici per gruppi significativi della specie prioritaria di cui e' segnalata la presenza;
in corrispondenza dei ricettori sensibili siano allestite idonee barriere provvisionali per limitare la propagazione di polveri, acque dilavanti, rumori;
sia assicurata la regimazione delle acque superficiali in modo tale che le acque provenienti dalle aree a monte del cantiere non dilavino le aree di lavorazione stoccaggio e/o deposito materiale;
nei tratti che interessano habitat umidi si dovranno adottare opportuni metodi di scavo e riempimento che assicurino la conservazione delle condizioni di idromorfia dei terreni anche utilizzando opportune opere di impermeabilizzazione del terreno. 3. Tecniche.
In sede di redazione del progetto esecutivo:
le condizioni di stabilita' dell'area posta a valle, lato destro, dello sbarramento «Ponte Liscione» saranno adeguatamente approfondite, mediante specifiche indagini e studi e le necessarie verifiche a carattere geologico e geotecnico;
dovra' essere verificata, rispetto alla scelta di tubazioni in pvc, la convenienza tecnico-economica di utilizzazione di altri tipi di tubazioni quali il PEAD;
dovranno essere approfondite le indagini e le analisi sia nelle zone delle opere d'arte che lungo la condotta, per meglio stabilire anche la sagoma degli scavi provvisori;
dovra' essere incrementato il franco tra massimo livello e bordo vasca di compenso, in particolare nella vasca piezometrica Biferno;
dovra' essere riesaminato il guscio interno del pozzo piezometrico (strutturalmente non solidale con la struttura esterna) tenendo conto di possibili carichi esterni dovuti alle acque d'infiltrazione tra le due strutture. Dovranno essere prodotti anche i particolari delle armature con una corretta attenzione alle sovrapposizioni specie nelle zone d'angolo;
dovranno essere adeguatamente giustificate le problematiche riguardanti la protezione catodica, le gallerie ispezionabili e la destinazione dei materiali di risulta degli scavi;
per quanto riguarda il sollevamento lato Biferno, dovra' essere adeguatamente verificata la scelta delle elettropompe ad asse verticale confrontandole con quelle ad asse orizzontale poste ai piedi del pozzo piezometrico, con possibilita' di estrazione per manutenzione dalla sovrastante camera di comando. Dovra' altresi' essere approfondito l'aspetto del moto vario, esaminando l'opportunita' di inserire casse d'aria sulla mandata, atteso il beneficio che se ne avrebbe in caso di' distacco dell'energia elettrica a fronte di un modesto costo;
prima dell'affidamento dei lavori, l'elenco dei prezzi unitari andra' integrato e maggiormente dettagliato.
 
Allegato 1-bis

Prescrizioni integrative all'Allegato 1 delle relazione istruttoria
marzo 2004

«Irrigazione del Basso Molise con le acque dei fiumi Bferno e Fortore» - Progetto definitivo. Prescrizioni tecniche. In sede di redazione del progetto esecutivo.
In relazione alla natura delle superfici di progetto, vanno indicate le «superfici irrigabili». A tal fine:
- il Consorzio deve certificare le superfici catastali al netto delle grandi tare aziendali (case, aie, ecc.), risultanti dai propri ruoli contributivi;
- la superficie irrigabile da considerare e' il 92% della catastale secondo i ruoli del Consorzio (8% di piccole tare aziendali).
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
Il fabbisogno annuo va ricondotto a 2810 m3/hairrigabile anno, considerando il fabbisogno medio cereali-ortaggi (4322 m3/hairrigabile anno) e adottando un coefficiente di parzializzazione di 0,65 (in conformita' a scelte generali della regione Molise). Torna infatti 4322 \times 0,65 = 2810.
La dotazione di punta continua nelle 24 h va ricondotta a d24=37 l/s \times hairrigabile con riferimento al mese dei massimi consumi (luglio) e attribuendo al mese stesso un fabbisogno non superiore al 35% del totale annuo.
Torna infatti d24= 0,35 \times 2810 \times 1000/(31*86400)=0,37 1/s \times hairrigabile.
Il dimensionamento di progetto delle portate, esuberante rispetto ai fabbisogni irrigui locali, potrebbe risultare ragionevole in una strategia di predisposizione della condotta all'uso plurimo, ad esempio per servizio di estremita' in periodo invernale.
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
Lo schema di sollevamento va ricondotto a soluzione «classica», con aspirazione a valle delle turbine e premente tradizionale verso la vasca di testata. Prevalenza e diametro della premente vanno ottimizzati, in riferimento ad oggettive condizioni di fornitura dell'energia (costo kwh dimostrato) e delle tubazioni di acciaio (listini, al netto di sconti).
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
In generale, la scelta delle tubazioni (soprattutto in riferimento ai medi e grandi DN) va dimostrata con elementi oggettivi di mercato, analizzando i costi in opera dei diversi materiali. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
I tubi di grande diametro devono essere verificati staticamente con criteri appropriati (tubazioni flessibili), tenendo conto dei carichi ovalizzanti e delle variazioni di temperatura, e in riferimento a molteplici condizioni (in esercizio compresi moti vari; in prova a giunti scoperti; a tubazione vuota; a depressione interna; all'instabilita' elastica, ecc.). Nel caso dell'acciaio, va preventivamente scelto il tipo (510, 410 ?), stabilendo eventualmente dei sovraspessori contro la corrosione.
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
La condotta principale va dimensionata ottimizzando i diametri commerciali (metodo di Labye o simili), in relazione ad un campo di velocita' di 0,5-2,0 m/s, e dei coefficienti di scabrezza ottimali, tenendo altresi' conto dei prezzi di Elenco (una volta scelto il tipo di tubazione piu' conveniente, con le analisi del punto precedente relativo alla scelta delle tubazioni). L'ottimizzazione va parametrizzata in funzione di varie quote delle vasche e della quota minima eventualmente necessaria all'estremita' per il servizio Fortore.
Anche le reti di distribuzione vanno ottimizzate con lo stesso metodo, sempre assumendo come parametri la quota delle vasche. Alla fine si adottera' il dimensionamento e le quote vasche corrispondenti al minimo costo totale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
Va definita la regolazione della condotta, sia in relazione allo svuotamento conseguente all'arresto delle pompe, sia in relazione al controllo delle portate derivate dalle vasche. Lo studio di regolazione va accompagnato anche da un profilo schematico, riportante i campi di oscillazione della piezometrica e i carichi massimi e minimi sulla condotta principale. Va definita la sezione tipo di posa dei grandi diametri, con indicazione delle fasce di esproprio e dell'eventuale pista di servizio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
Vanno discussi gli apparecchi di linea della condotta principale, prevedendo e dimensionando clapet di rientrata d'aria e scarichi «principali» con relativi fugatori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
Va definita la sezione tipo di posa dei grandi diametri, con indicazione delle fasce di esproprio e dell'eventuale pista di servizio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
Per quanto riguarda la distribuzione:
- l'orario irriguo va fissato chiaramente (possibilmente 16h/24, e non 14 o 12/24), adeguando di conseguenza il calcolo probabilistico delle portate circolanti;
- va stabilito il principio della suddivisione preventiva dei comprensori in fasce altimetriche, alle quali correlare strettamente la quota delle vasche ed i tracciati delle distributrici (inserimento di rompicarico), in modo tale da contenere i carichi massimi possibilmente entro le 7-8 atm. Le fasce soggiacenti ai fondi vasca per meno di 35 m devono avere un'incidenza modesta, non potendo essere servite con pressioni adeguate;
- va chiarito il criterio di tariffazione e distribuzione, individuando punti di consegna aziendali, a valle dei quali il corpo d'acqua resta inalterato (idranti liberi);
- le consegne aziendali vanno organizzate nel senso di contenere entro valori accettabili il «grado di liberta» a valle. Non si puo', cioe', assegnare un modulo «a domanda» a ogni piccolo proprietario;
- va drasticamente ridotto il numero di apparecchiature sugli idranti, stralciando in particolare la saracinesca di radice (sezionamenti da concentrare in testa alle distributrici o nei gruppi di consegna aziendali) e lo sfiato (aria evacuata attraverso le ali mobili, secondo costante prassi tecnica). Saranno dettagliate le specifiche e le funzioni dell'«idrometro».
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
 
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