Gazzetta n. 198 del 26 agosto 2006 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 29 marzo 2006
Primo programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) s.s. 7-quater Domitiana - Lavori di ammodernamento alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone. (Deliberazione n. 97/06).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato e per interventi nel settore idrico di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, prevede che gli interventi medesimi siano ricompresi in intese generali quadro tra il Governo e ogni singola regione o provincia autonoma al fine del congiunto coordinamento e realizzazione delle opere;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un Codice unico di progetto (CUP);
Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
il comma 176, che rifinanzia l'art. 13 della legge n. 166/2002;
il comma 177 - come modificato e integrato dall'art. 1, comma 13, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge 30 luglio 2004, n. 191, nonche' dall'art. 16 della legge 21 marzo 2005, n. 39 - che reca precisazioni sui limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche disposizioni legislative;
Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
Vista la legge 23 dicembre 2005, n. 266, e visti in particolare:
l'art. 1, comma 78, che autorizza un contributo annuale di 200 milioni di euro per quindici anni, a decorrere dall'anno 2007, per interventi infrastrutturali, prevedendo - tra l'altro - il finanziamento di opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n. 443/2001;
l'art. 1, comma 85, che integra le richiamate disposizioni sui limiti di impegno;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il Primo programma delle infrastrutture strategiche, che, nell'allegato 1, include - nell'ambito del «Corridoio plurimodale tirrenico nord Europa», alla voce «Sistemi stradali ed autostradali» - la «A1 (Capua) Domiziana ed adeguamento»;
Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP, che deve essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Primo programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, prevedendo che di norma - a corredo della richiesta di finanziamento a carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato - venga presentato il piano sintetico, ma esplicitando che questo Comitato stesso, in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti di investimento pubblico, e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003 di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e successive modificazioni ed integrazioni, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003 con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
Visto il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2004-2007, che inserisce l'intervento «A1 (Capua) Domiziana e adeguamento» tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato;
Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la nota 15 dicembre 2005, n. 611, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione istruttoria relativa alla «s.s. 7-quater Domitiana: lavori di ammodernamento alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone»;
Considerato che l'opera di cui sopra e' compresa nell'Intesa generale quadro tra Governo e regione Campania, sottoscritta il 18 dicembre 2001;
Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che, con delibera adottata in data odierna, n. 75, questo Comitato ha proceduto alla ricognizione delle risorse da considerare allocabili da questo Comitato stesso;
Considerato che il CUP assegnato al progetto e' il seguente: F62C05000030001;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti che - nel formulare la proposta definitiva di riparto delle risorse recate dal citato art. 1, comma 78, della legge n. 266/2005 - chiede l'assegnazione di un finanziamento di 80 milioni di euro alla «s.s. 7-quater Domitiana: lavori di ammodernamento alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone»;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto
1. Delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
che l'intervento proposto si inserisce nel contesto della rete stradale della regione Campania ed in particolare collega le zone costiere del litorale dominitio alla grande viabilita' della regione Campania e del basso Lazio, assolvendo quindi alla funzione di collettore per tutto il flusso turistico che proviene dall'area a nord di Napoli e dalla provincia di Caserta diretto al mare;
che allo stato attuale le infrastrutture esistenti tra il fiume Volturno ed il fiume Garigliano non sono in grado di soddisfare la domanda di mobilita' ne' di garantire un adeguato livello di servizio;
che pertanto il progetto sottoposto a questo Comitato ha come obiettivo l'ammodernamento della s.s. 7-quater e l'adeguamento alla nuova sezione tipo «A: autostrada in ambito extraurbano» per garantire la sicurezza dei nuovi flussi di traffico;
che il nuovo asse ha uno sviluppo complessivo di circa 33,5 km, con un intervallo di velocita' 90 " V " 140 km/h, ed e' costituito da una sede stradale a doppia carreggiata, con corsie di marcia di 3,75 m e di emergenza di 3,00 m e con spartitraffico centrale di 4,0 m, per complessivi 25 m;
che le principali opere d'arte sono costituite da due gallerie naturali, otto viadotti e otto svincoli;
che l'ANAS S.p.a., in qualita' di soggetto aggiudicatore, in data 4 giugno 2003 ha trasmesso il progetto preliminare dell'opera, corredato dallo studio di impatto ambientale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nonche' alle amministrazioni ed enti interessati ed ai gestori di opere interferenti;
che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota 23 agosto 2004, n. GAB/2004/7940/B05, ha espresso parere favorevole circa la compatibilita' ambientale del progetto preliminare, fatte salve tutte le autorizzazioni ed adempimenti previsti dalla normativa vigente, condizionando tale parere favorevole all'ottemperanza delle prescrizioni riportate nel parere stesso;
che con nota 22 marzo 2005, n. 2751/2005, anche il Ministero per i beni e le attivita' culturali ha espresso parere favorevole, condizionato all'ottemperanza delle prescrizioni riportate nel decreto stesso;
che la regione Campania, con delibera della Giunta regionale 6 dicembre 2005, n. 1808, si e' pronunziata favorevolmente con prescrizioni;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone le prescrizioni e le raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare;
sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore e' l'ANAS S.p.a.;
sotto l'aspetto finanziario:
che il costo dell'intervento e' quantificato in 1.049.067.108,96 euro, di cui 707.163.222,96 per lavori a base d'appalto e 341.903.886 per somme a disposizione;
che il predetto costo deve essere incrementato, cosi' come richiesto dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, di una quota pari al 5% del suddetto importo - da destinare alla realizzazione di interventi di compensazione ambientale e socioeconomiche, da definire e concordare con i comuni interessati - e che conseguentemente il costo complessivo dell'opera ammontera' a 1.101.520.463 euro;
che il piano economico-finanziario sintetico, predisposto secondo lo schema approvato con la delibera n. 11/2004 e riferito al costo dell'opera al netto dell'incremento per opere compensative richiesto in fase istruttoria, non evidenzia un «potenziale ritorno economico» derivante dalla gestione, trattandosi di opera non assoggettata a tariffazione;
che nella relazione istruttoria il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti non formula proposte di assegnazioni di fondi, sostanzialmente rinviando gli aspetti relativi alla copertura finanziaria del costo dell'opera alla fase di approvazione del progetto definitivo.
2. Degli esiti del dibattito svoltosi in ordine all'argomento in oggetto ed in particolare:
che, come esposto in premessa, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto di assegnare all'opera 80 milioni di euro;
che si e' condivisa l'opportunita' di attribuire all'opera un primo contributo, tenendo conto della circostanza che trattasi di arteria non assoggettata a pedaggio;
che si e' concordato di compensare la minore assegnazione ad altro intervento relativo alla regione Campania con l'attribuzione, tra l'altro, di un maggior contributo (complessivamente di 110 milioni di euro) all'opera suddetta, destinando il contributo medesimo alla realizzazione di uno stralcio;
Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni e raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini dell'attestazione di compatibilita' ambientale e di apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare «s.s. 7-quater Domitiana: lavori di ammodernamento alla sezione tipo A nel tratto tra il km 0+000 ed il km 27+000, compresa la variante di Mondragone».
E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'Intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera stessa.
1.2. Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002, l'importo di 1.101.520.463 euro sopra indicato costituisce il limite di spesa dell'intervento.
1.3. Le prescrizioni citate al punto 1.1, a cui e' condizionata l'approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera e sono articolate in prescrizioni da sviluppare nelle successive fasi di progettazione e in prescrizioni da ottemperare nella fase di realizzazione.
Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella seconda parte del citato allegato. Qualora il soggetto aggiudicatore ritenga di non poter dar seguito a qualcuna di dette raccomandazioni, fornira', al riguardo, puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative. 2. Assegnazione contributo.
2.1. Per la realizzazione dell'intervento di cui al punto 1 e' assegnato, in via programmatica, un contributo di 9,834 milioni di euro, per quindici anni a valere sui fondi recati dall'art. 1, comma 78, della legge n. 266/2005 con decorrenza 2007: detto contributo, suscettibile di sviluppare un volume di investimenti di 110 milioni di euro, e' quantificato indicando, nel costo di realizzazione degli interventi, anche gli oneri derivanti da eventuali finanziamenti necessari.
2.2. L'assegnazione definitiva del contributo sara' disposta da questo Comitato previa sottoposizione del progetto definitivo di uno stralcio funzionale dell'opera che risulti coerente con il contributo medesimo e con le eventuali ulteriori disponibilita' che risultino destinate all'opera. Il progetto in questione dovra' essere presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti entro due mesi dalla data di pubblicazione della presente delibera nella Gazzetta Ufficiale e dovra' essere corredato dalla stesura aggiornata del relativo piano economico-finanziario analitico, predisposto secondo lo schema approvato da questo Comitato con delibera n. 11/2004, riferito all'intera opera e parametrato sul maggior costo di cui al precedente punto 1.2. 3. Clausole finali.
3.1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare approvato con la presente delibera.
3.2. Il predetto Ministero provvedera' ad accertare che il progetto definitivo recepisca le prescrizioni che devono essere sviluppate in tale fase.
Il soggetto aggiudicatore procedera' alla verifica delle prescrizioni che debbono essere attuate nelle fasi successive, fornendo assicurazione al riguardo al predetto Ministero e curando, tra l'altro, che le prescrizioni da assolvere nella fase di cantierizzazione siano inserite nel capitolato speciale di appalto e poste a carico dell'esecutore dei lavori.
3.3. Questo Comitato si riserva, in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera e in adesione alle richieste rappresentate nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti degli eventuali sub-contraenti e sub-affidatari, indipendentemente dall'importo dei lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
3.4. Il suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
3.5. Il CUP assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera n. 24/2004, va evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
Roma, 29 marzo 2006
Il Presidente
Berlusconi
Il segretario del CIPE
Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 31 luglio 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 5 Economia e finanze, foglio n. 164
 
Allegato
PRESCRIZIONI E RACCOMANDAZIONI PROPOSTE DAL
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Parte 1ª
PRESCRIZIONI Prescrizioni in fase di progettazione.
Mitigazione e compensazione:
si dovra' prevedere nel programma lavori, per quanto possibile la realizzazione anticipata delle opere di mitigazione e compensazione ambientale rispetto alla realizzazione delle opere in progetto;
si dovra' ottimizzare il tracciato proposto in modo tale da risolvere o mitigare le problematiche connesse alla verifica di distanze di visuali libere di cui al decreto ministeriale 5 novembre 2001, evitando ove possibile limitazioni in fase di esercizio sulle velocita' di percorrenza;
si dovra' ottimizzare le interferenze del tracciato con i perimetri delle aziende agricole in modo da salvaguardarne quanto piu' possibile la continuita' e la funzionalita'; prevedere sovrappassi e sottopassi di dimensioni idonee al passaggio dei mezzi agricoli (con altezza fino a 5 m); si dovranno altresi' adottare le soluzioni progettuali in grado di mantenere il collegamento tra aree agricole, gia' funzionalmente connesse, tra infrastrutture (strade e canali di irrigazione) e tra i centri rurali. Si dovra' prevedere, inoltre, una viabilita' secondaria tale da garantire l'accesso ai fondi agricoli interferiti dalla nuova infrastruttura:
si dovranno sviluppare gli interventi di mitigazione e le opere di compensazione cosi' come proposti nelle Studio d'impatto ambientale esaminato e sue integrazioni, ed integrarli alla luce delle presenti prescrizioni, dettagliandone la localizzazione, la tipologia, le modalita' di esecuzione e i costi analitici. Inoltre si dovra' destinare almeno il 5% dell'importo complessivo dei lavori alla realizzazione di interventi di compensazione ambientale e socioeconomiche, da definire e concordare con i comuni interessati dall'opera;
si dovranno prevedere corridoi protetti di attraversamento della fauna in numero, forma e dimensioni adeguate;
si dovra' prevedere, per quanto riguarda il ripristino della vegetazione, l'impiego di specie appartenenti alle serie autoctone, raccogliendo eventualmente in loco il materiale per la loro propagazione (sementi, talee, ecc.) al fine di rispettare la diversita' biologica (soprattutto in prossimita' di aree protette) e di consentire la produzione di materiale vivaistico;
si dovra' privilegiare l'impianto di formazioni alberate di estensione adeguata per ripristinare la continuita' dei relitti di vegetazione e per rinaturalizzare le aree dismesse e quelle intercluse;
si dovranno sviluppare le opere di sistemazione a verde, di ripristino ambientale e di rinaturazione previste in progetto, privilegiando le tecniche dell'ingegneria naturalistica ed assumere come riferimento: «Linee guida per capitolati speciali per interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde» del Ministero dell'ambiente - Servizio VIA, settembre 1997, e altri manuali qualificati quali, ad esempio: «Atlante delle opere di sistemazione dei versanti» dell'APAT, 2002; «Manuale di ingegneria naturalistica» della regione Lazio, 2001;
tenendo conto che l'opera interferisce con il sito pSIC Monte Massico, si dovranno approfondire gli aspetti legati alla qualita', capacita' di rigenerazione delle risorse naturali e della capacita' di carico dell'ambiente. In base ai risultati dell'indagine, si dovra' verificare l'efficacia degli interventi di mitigazione indicati nel SIA e la possibilita' di identificare un sito di pari importanza ecologica su cui poter realizzare interventi compensativi;
si dovranno contenere i progetti di coltivazione e di recupero per le cave di prestito, in accordo alla normativa nazionale ed a quella regionale;
si dovra' specificare la localizzazione, la tipologia e le modalita' di realizzazione delle opere di mitigazione acustica, assicurandone l'inserimento paesaggistico e privilegiando l'adozione di barriere acustiche integrate con barriere a verde. Si dovra' dettagliare la scelta dei materiali in rapporto alle peculiarita' del contesto d'inserimento;
si dovra' prevedere, ove possibile, la riduzione della notevole altezza prevista per le barriere antirumore (h = 5 m), verificando comunque il rispetto dei livelli acustici post mitigazione;
si dovranno approfondire gli aspetti legati alla percezione dell'opera e l'analisi dell'intervisibilita' al fine di definire, attraverso la progettazione integrata paesaggistico-architettonica degli elementi emergenti dell'infrastruttura (tra cui rilevati, ponti, viadotti, etc.), gli adeguati accorgimenti progettuali e gli idonei interventi di mitigazione. Si dovra' contenere quanto piu' possibile l'altezza dei rilevati evitando l'effetto barriera indotto. Particolare attenzione si dovra' porre per le seguenti opere:
viadotto Trenta Palmi-Travata;
viadotto Celiole nord;
viadotto Celiole sud;
viadotto d'Auria:
svincolo di Sessa Aurunca;
imbocco galleria M. Cicoli;
si dovranno adottare misure idonee per alleviare le interferenze del tracciato con i perimetri delle aziende agricole in modo da salvaguardarne quanto piu' possibile la continuita' e la funzionalita' ed in particolare:
assicurare che i sovrappassi ed i sottopassi abbiano dimensioni idonee al passaggio dei mezzi agricoli (con altezza fino a 5 m);
adottare le soluzioni progettuali capaci di mantenere il collegamento tra aree agricole, gia' funzionalmente connesse, tra infrastrutture (strade e canali di irrigazione) e tra i centri rurali;
prevedere una viabilita' secondaria, tale da garantire l'accesso ai fondi agricoli interferiti dalla nuova infrastruttura;
si dovranno approfondire gli aspetti legati alla percezione dell'opera e l'analisi dell'intervisibilita' al fine di definire attraverso la progettazione integrata paesaggistico-architettonica degli elementi emergenti dell'infrastruttura (tra cui rilevati, ponti, viadotti, etc.), gli adeguati accorgimenti progettuali e gli idonei interventi di mitigazione. Si dovra' contenere quanto piu' possibile l'altezza dei rilevati evitando l'effetto barriera indotto.
Atmosfera:
si dovra' approfondire lo studio degli impatti sulla componente Atmosfera:
prevedendo gli impatti in fase di cantiere con particolare riferimento alla stima delle emissioni dei gas di scarico dei mezzi di trasporto, dei materiali e delle polveri nelle aree di cantiere lungo la viabilita' impegnata;
procedendo alla individuazione delle misure di contenimento degli impatti;
per il generale miglioramento dell'inserimento paesaggistico-ambientale dei ponti e dei viadotti si dovra' prevedere:
l'adozione di strutture architettoniche continue, a sezione variabile e con forme arrotondate;
la verifica della possibilita' di inserire le opere di protezione dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a via inferiore;
la definizione con particolare cura del disegno delle forme e delle superfici delle pile e delle spalle e della loro naturalizzazione (piantumazioni e mascheramenti);
la verifica volta ad omogeneizzare le sezioni delle pile dei ponti anche al fine di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta e/o di piena fluviale.
Acque:
si dovra' verificare e dettagliare l'adeguatezza delle misure proposte nei SIA per evitare i rischi di inquinamento delle acque, con particolare attenzione a quelle aree di cantiere che sono situate in prossimita' dei corsi d'acqua e che risultano, pertanto, particolarmente sensibili;
si dovra' approfondire la valutazione dell'efficienza e della funzionalita' del sistema di trattamento delle acque di piattaforma previsto (bacini di fitodepurazione), in riferimento alle condizioni meteoclimatiche della zona ed eventualmente prevedere sistemi alternativi;
dovra' essere redatto sulla base delle risultanze di una specifica campagna geognostica rivolta a determinare collocazione spaziale e caratterizzazione qualiquantitativa delle acque circolanti nel sottosuolo interessato dall'opera, in maniera tale da progettare l'opera con tecnologie adeguate a prevenire, per la costruzione della galleria, il drenaggio improvviso e la dispersione della circolazione stessa;
si dovra' verificare che le opere d'arte e di presidio idraulico non arrechino significative alterazioni del deflusso delle acque sia all'interno del reticolo idrografico presente nell'area di intervento, che all'interno di eventuali aree soggette ad esondazione, secondo le indicazioni contenute nei piani stralcio per l'assetto idrogeologico dell'autorita' di bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno;
dovra' essere fornita dettagliata indicazione sulla presenza di pozzi evidenziandone l'uso pubblico o privato;
si dovra' prevedere:
la verifica puntuale della stabilita' delle zone di imbocco delle gallerie con particolare riguardo agli effetti provocati da eventuali depressioni e/o escursioni del livello delle falde in esse localizzate;
la predisposizione, allo sbocco delle gallerie, di un sito per la misurazione delle acque eventualmente drenate, prevedendo inoltre la possibilita' dell'utilizzo di tali acque ai fini civili, irrigui e/o potabili;
si dovra' prevedere per la fase di realizzazione dei viadotti e/o laddove siano presenti falde superficiali, che:
le attivita' di perforazione e di esecuzione delle fondazioni di pile e spalle non determinino l'insorgere del rischio di diffusione delle sostanze inquinanti dovute ai fluidi di perforazione;
l'utilizzazione dei fanghi di perforazione non riduca la permeabilita' nelle formazioni litologiche interessate.
Rumore:
si dovra' approfondire lo studio delle componenti rumore e vibrazioni nella fase di cantiere, anche al fine di poter rispettare le condizioni del clima acustico e valutare la possibilita' di opportuni sistemi di contenimento/abbattimento; l'indagine dovra' comprendere le ricadute sulla viabilita' impegnata per la movimentazione dei mezzi di cantiere. Si dovra' fornire, l'elenco dei ricettori posti in corrispondenza dei cantieri con i rispettivi livelli di rumore;
dovra' essere specificata la localizzazione, la tipologia e le modalita' di realizzazione delle opere di mitigazione acustica, assicurandone l'inserimento paesaggistico e privilegiando l'adozione di barriere acustiche integrate con barriere a verde. Si dovra' altresi' dettagliare la scelta dei materiali in rapporto alle peculiarita' del contesto di inserimento.
Suolo e sottosuolo:
si dovra' approfondire, in particolare, l'aspetto relativo all'entita' dei fenomeni di erosione e di trasporto solido possibili lungo i numerosi impluvi presenti in corrispondenza dei versanti del M. Crestagallo.
Gestione dei rifiuti:
si dovranno dettagliare i quantitativi e le caratteristiche dei materiali di scavo; per lo smaltimento di quelli in esubero, si dovra' definire il piano di deposito temporaneo e di smaltimento, individuando le aree di stoccaggio definitivo; si dovranno prevedere altresi' le modalita' di conservazione della coltre vegetale nel caso se ne preveda il riutilizzo;
si dovranno dettagliare qualitativamente e quantitativamente i materiali derivanti dalla demolizione delle opere esistenti e indicarne le modalita' di smaltimento.
Cantierizzazione:
dovranno essere contenute nei documenti progettuali relativi agli oneri contrattuali dell'appaltatore dell'infrastruttura (capitolati d'appalto) le prescrizioni relative alla conduzione delle attivita' di cantiere;
si dovra' integrare lo studio della cantierizzazione con la descrizione della tempistica realizzativa dell'opera e delle fasi attuative degli interventi, dettagliando in particolare le misure previste per la deviazione provvisoria del traffico su viabilita' alternativa, nei tratti di viabilita' esistente interferita dai lavori;
si dovranno definire gli itinerari da/per siti di cava e discarica e riportare:
i rilievi dei flussi di traffico attuale sulle strade interessate come viabilita' di cantiere. Quest'informazione e' necessaria a completamento di quella, fornita, sui flussi di automezzi di cantiere e diretti alle cave e discariche per determinare il reale impatto dei flussi aggiuntivi sulla viabilita';
lo schema planimetrico e distributivo delle aree di cantiere, non solo tipologico;
l'ubicazione e quantificazione degli approvvigionamenti previsti per il fabbisogno di acqua e per lo smaltimento dei reflui;
l'eliminazione del cantiere satellite previsto all'interno del pSIC dei Monte Massico;
si dovranno dettagliare nello studio della cantierizzazione le misure previste per la deviazione provvisoria del traffico sulla viabilita' alternativa, per i tratti di viabilita' esistente interferita dai lavori.
Fase di costruzione:
si dovra' prevedere il piano di circolazione dei mezzi d'opera in fase di costruzione, che abbia valenza contrattuale e che contenga i dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
percorsi impegnati;
tipo di mezzi;
volume di traffico, velocita' di percorrenza, calendario e orari di transito;
percorsi alternativi in caso di' inagibilita' temporanea dei percorsi programmati;
percorsi di attraversamento delle areee urbanizzate.
Controlli, monitoraggio e compensazioni:
si dovra' predisporre il progetto di monitoraggio ambientale, secondo le linee guida redatte dalla commissione speciale VIA, inserendo il relativo costo nel quadro economico;
si dovranno redigere gli elaborati, anche successivi al progetto definitivo, in conformita' alle specifiche del sistema cartografico di Riferimento.
Archeologia:
compatibilmente con le condizioni geomorfologiche del terreno, dovranno essere effettuate preliminarmente prospezioni geofisiche, secondo le esigenze e le modalita' da concordare con la soprintendenza competente, onde procedere successivamente alle indagini archeologiche mirate di cui ai pareri della competente soprintendenza per i beni archeologici;
dal km 0,00 al km 13,00 circa, tracciato giallo dovra' adottare la configurazione del tracciato azzurro;
al fine di minimizzare il negativo impatto ambientale causato alla piana dell'Incaldana si dovra' ridurre l'attraversamento della stessa allo stretto necessario per la realizzazione dello svincolo di Mondragone Nord ivi previsto, valutando la possibilita' di spostare il tracciato subito a nord del monte Petrino, secondo le indicazioni fornite dalla competente soprintendenza per i beni archeologici e rappresentate nella planimetria allegata (allegato A) al presente quadro prescrittivo;
dovranno essere attuati tutti gli interventi di inserimento ambientale e paesaggistico e mitigazione dello SIA.
Altre prescrizioni:
si dovranno dettagliare i quantitativi e le caratteristiche dei materiali di scavo; per lo smaltimento di quelli in esubero, definire il piano di deposito temporaneo e di smaltimento, individuando le aree di stoccaggio definitivo. Si dovra' altresi' prevedere le modalita' di conservazione della coltre vegetale nel caso se ne preveda il riutilizzo;
si dovranno dettagliare qualitativamente e quantitativamente i materiali derivanti dalla demolizione delle opere esistenti e indicarne le modalita' di smaltimento;
si dovra' definire la localizzazione delle aree operative e la relativa logistica, privilegiando aree interstiziali o prive di vincoli e riducendo comunque al minimo l'occupazione di aree di pregio ambientale;
si dovra' definire la trasportistica da/per i siti di cava e discarica.
Parte 2ª
RACCOMANDAZIONI
Assicurarsi che il realizzatore dell'infrastruttura possegga o, in mancanza, acquisisca, per le attivita' di cantiere anche dopo la consegna dei lavori e nel piu' breve tempo possibile la certificazione ambientale 14001 o la registrazione ai sensi del regolamento CEE 761/2001 (EMAS);
sia predisposta la cartografia del mosaico degli strumenti urbanistici comunali aggiornato, allo scopo di armonizzare, per quanto possibile, l'opera da realizzare con gli strumenti urbanistici comunali;
scegliere le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali;
per il generale miglioramento dell'inserimento paesaggistico-ambientale dei ponti e dei viadotti:
preferire l'adozione di strutture architettonicamente continue, a sezione variabile e con forme arrotondate;
verificare la possibilita' di inserire le opere di protezione dal rumore nelle strutture portanti, ad esempio adottando impalcati a via inferiore;
definire con particolare cura il disegno delle forme e delle superfici delle pile e delle spalle e della loro naturalizzazione (piantumazioni e mascheramenti);
verificare ed omogeneizzare le sezioni delle pile dei ponti, anche al fine di minimizzare le alterazioni dinamiche, di rotta e/o di piena fluviale.
 
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