Gazzetta n. 258 del 6 novembre 2006 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 29 marzo 2006
1° Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 433/2001), sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma. (Deliberazione n. 92/06).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, reca modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001 e autorizza limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo comitato;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (C.U.P.), e viste le delibere attuative adottate da questo Comitato;
Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse a questo comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
Visto l'art. 39 del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito nella legge 23 febbraio 2006, n. 51, ai sensi del quale le quote di limiti d'impegno di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002, decorrenti dal 2003 e 2004 e non impegnate al 31 dicembre 2005, costituiscono economie di bilancio e sono reiscritte nella competenza degli esercizi successivi a quelli terminali dei rispettivi limiti;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle infrastrutture strategiche, che, all'allegato 1, include la voce «Allacciamenti ferroviari e stradali grandi hub aeroportuali» per un importo complessivo di 309,874 milioni di euro;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel primo programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, prevedendo che di norma - a corredo della richiesta di finanziamento a carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002 - venga presentato il piano sintetico, ma esplicitando che questo Comitato stesso, in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
Vista la delibera 20 dicembre 2004, n. 107 (Gazzetta Ufficiale n. 149/2005), con la quale questo comitato ha approvato, con prescrizioni, il progetto preliminare «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma» limitatamente alle linee A e C, individuando nel comune di Parma il soggetto aggiudicatore e fissando il limite di spesa in euro 306.836.642, di cui detto comune - con delibera di giunta 28 ottobre 2004, n. 1259 - si era impegnato a garantire parte della copertura finanziaria tramite apposita societa' per la cui costituzione si era riservato di presentare proposta al proprio Consiglio;
Vista la delibera 27 maggio 2005, n. 64 (Gazzetta Ufficiale n. 18/2006), con la quale questo comitato ha assegnato programmaticamente all'intervento in questione un finanziamento, in termini di volume di investimento, di 172.112.022 euro, a valere sulle risorse destinate all'attuazione del primo programma delle opere strategiche;
Vista la delibera 2 dicembre 2005, n. 158 (Gazzetta Ufficiale n. 94/2006), con la quale questo comitato ha approvato la modifica del soggetto aggiudicatore individuato nella societa' «Metro Parma S.p.A.», la cui costituzione e' stata promossa dal consiglio comunale di Parma ed il cui oggetto sociale e' rappresentato dalla progettazione e realizzazione delle linee ferroviarie metropolitane interrate e non, che insistono sul territorio del predetto comune;
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la nota 21 marzo 2006, n. 218 - integrata con nota 28 marzo 2006, n. 234 - con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione istruttoria sul progetto definitivo del «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma», relazione della quale copia aggiornata viene consegnata in seduta;
Considerato che, come specificato nella citata delibera n. 107/2004, la Provincia - indicata dalla Regione quale soggetto competente ad esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale ai sensi della legge regionale 18 maggio 1999, n. 9, e s.m.i. - ha formulato al riguardo parere favorevole con prescrizioni, che la Regione stessa ha fatto proprie con delibera di Giunta 18 ottobre 2004, n. 2069;
Considerato che la Corte dei conti, nell'ammettere a registrazione la citata delibera n. 107/2004, ha sottolineato la necessita' di procedere, in occasione dell'approvazione del progetto definitivo, ad un puntuale esame della congruenza delle valutazioni della Commissione interministeriale per le metropolitane e l'importo indicato da questo Comitato quale «limite di spesa dell'intervento»;
Considerato che, nella riunione preparatoria del 21 marzo 2006, il rappresentante della regione Emilia-Romagna ha dato lettura del parere favorevole della Regione subordinato al recepimento di prescrizioni in materia urbanistica ed in particolare alla localizzazione soprattutto del nuovo deposito, che risulta diversamente ubicato - rispetto al progetto preliminare - in attuazione delle prescrizioni di cui all'allegato alla delibera n. 107/2004, nonche' subordinato al recepimento di prescrizioni di ordine economico-finanziario;
Considerato che, nella relazione aggiornata, viene proposta solo l'approvazione del progetto in questione, mentre non viene riproposta l'assegnazione di un finanziamento, a valere sulle risorse destinate all'attuazione del Programma, per l'acquisto del materiale rotabile;
Ritenuto di condividere tale impostazione in considerazione della rilevata finalizzazione del contributo originariamente richiesto e dei tempi occorrenti per la realizzazione dell'infrastruttura;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare:
sotto l'aspetto tecnico procedurale:
che il progetto definitivo di cui si propone l'approvazione, anche in osservanza alle prescrizioni formulate dal Comitato in sede di approvazione del progetto preliminare, presenta alcune modifiche puntualmente esposte, rispetto al suddetto progetto preliminare, con particolare riferimento al citato deposito che viene spostato dalla zona nord alla zona sud;
che in particolare l'intervento in questione prevede la realizzazione di un sistema di trasporto a guida vincolata, costituito da due linee:
linea A: che attraversa la citta' di Parma lungo la direttrice Nord-Sud ed e' delimitata a Nord dal parcheggio di interscambio collocato in corrispondenza dello svincolo autostradale di Parma, e a Sud, dal deposito dei treni ubicato nella zona del Campus universitario, presentando uno sviluppo complessivo di 11,4 km, di cui 4,7 km a raso, 2,3 km in galleria o galleria artificiale e 3,6 km in galleria TBM, e n. 20 fermate, con una riduzione di queste ultime, rispetto al progetto preliminare, coerente con le considerazioni svolte dalla Commissione interministeriale per le metropolitane di cui alla legge 29 dicembre 1969, n. 1042;
linea C: costituita da un servizio ferroviario sulla linea FS Milano-Bologna che grazie alla nuova fermata in linea in corrispondenza dell'aeroporto di Parma, colleghera' quest'ultimo alla stazione di Parma;
che con note 6 dicembre 2005, n. 09/02/AC/05U e n. 0154/AA/4B/05/U, la Metro Parma S.p.A., in qualita' di soggetto aggiudicatore, ha trasmesso il progetto definitivo rispettivamente al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e alle altre amministrazioni interessate e agli enti gestori delle interferenze;
che con successiva nota 27 dicembre 2005, n. 0168/AA/4B/05/U, la stessa societa' ha trasmesso al predetto Ministero una relazione illustrativa delle autorizzazioni necessarie e relativo elenco degli enti ed amministrazioni cui e' stato trasmesso il progetto definitivo, indicando le autorizzazioni ed i pareri di competenza degli stessi, e che con nota del 16 gennaio 2006, n. 0014//AA/4B/06/U, ha trasmesso la relazione della societa' Ati Alpina S.p.A., incaricata della progettazione, attestante l'osservanza e il recepimento, nel progetto definitivo, delle prescrizioni allegate alla piu' volte richiamata delibera n. 107/2004;
che al procedimento finalizzato alla realizzazione dell'intervento in questione e' stata data pubblicita' in data 6 dicembre 2005 attraverso la pubblicazione di avviso di deposito degli elaborati progettuali, in libera visione al pubblico, su due quotidiani, di cui uno a diffusione nazionale, e all'albo pretorio;
che con nota 27 dicembre 2005, n. STM/TF/GC cc il predetto Ministero ha convocato la Conferenza di servizi, che si e' tenuta in data 20 gennaio 2006 e si e' conclusa in data 13 marzo 2006;
che la regione Emilia-Romagna, con nota 17 gennaio 2006, n. ATA/285/33, ha formulato alcune osservazioni di carattere non prescrittivo;
che il Ministero per i beni e le attivita' culturali - Dipartimento dei beni culturali e paesaggistici, con nota 16 marzo 2006, n. BAP/S02/34.19.04/5276, ha espresso parere favorevole con prescrizioni, recependo al riguardo le osservazioni formulate dalla Soprintendenza per i beni archeologici e per il paesaggio per le province di Parma e Piacenza e dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna rispettivamente con nota 11 gennaio 2006, n. 125 e nota 19 gennaio 2006, n. 793;
che la citata Commissione interministeriale per le metropolitane, nella seduta del 17 marzo 2006, ha preso atto degli approfondimenti di natura tecnico-economico di cui al punto 1.2 della delibera n. 64/2005 esposti nella relazione dell'Amministrazione di settore ed ha espresso, con voto n. 354/L.O., parere favorevole nei termini riportati in detta relazione, rilevando quindi, per quanto concerne gli aspetti economici, che - anche se il quadro di sintesi non ricomprende alcune voci di costi di «opere e attivita' di contorno» - detto quadro, il cui totale corrisponde all'importo indicato quale finanziabile da questo Comitato, deve rappresentare il riferimento unico e concludendo che, nelle more di ulteriori approfondimenti, il costo indicato nel progetto per la realizzazione dell'opera puo' ritenersi, in linea generale, ammissibile ai fini dell'assegnazione del finanziamento;
che gli enti gestori delle interferenze e le Amministrazioni competenti al rilascio di permessi ed autorizzazioni, in sede di Conferenza di servizi o con atti successivi, si sono pronunciati sul progetto definitivo in argomento, esprimendo pareri favorevoli o rilasciando le autorizzazioni di competenza, con talune osservazioni e prescrizioni cui il soggetto aggiudicatore si e' impegnato ad ottemperare in fase di redazione del progetto esecutivo;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito allegato, le prescrizioni da formulare in sede di approvazione del progetto definitivo, evidenziando quali osservazioni avanzate in sede istruttoria vengono accolte in linea di principio e debbono quindi essere approfondite successivamente ed esponendo le motivazioni in caso di mancato recepimento di osservazioni avanzate nella medesima fase;
sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore e' confermato in Metro Parma S.p.A.;
che l'opera verra' realizzata mediante affidamento a contraente generale da scegliere in base ad apposita gara ad evidenza pubblica;
che il tempo per la messa in esercizio delle linee, tenendo conto anche delle attivita' progettuali e autorizzative residue, e' stimato in circa sei anni;
che il CUP del progetto e' I71I05000020001;
sotto l'aspetto finanziario:
che il costo complessivo dell'opera e' fissato in 306.803.989 euro (rectius 306.803.990 euro) al netto dell'I.V.A., di cui 304.641.345 euro riferibili ai due lotti in cui e' articolata la linea A, 1.862.645 riferibili alla linea C e 300.000 accantonati per incentivi ai sensi della legge 11 febbraio 1994, n. 109, e s.m.i.;
che il costo dell'intero intervento, sempre al netto dell'I.V.A. e al netto altresi' del citato accantonamento, e' cosi' disaggregato: 268.665.701 euro per l'infrastruttura e 37.838.288 per i rotabili;
che detto costo e' stato computato dal soggetto aggiudicatore sulla base del prezzario ANAS - Compartimento per la viabilita' dell'Emilia-Romagna, relativo all'anno 2005, e, per le voci in detto elenco non contemplate, sulla base di prezzari ritenuti il piu' affini possibile alle opere da valorizzare e territorialmente compatibili con la citta' di Parma;
che la copertura finanziaria sinora assicurata all'intervento in questione e' cosi' ripartita:

{legge obiettivo} (delibera CIPE n. 64/2005).... | 172.112.022 euro Comune di Parma (delibera 28.10.2004, n. 1259).... | 96.836.642 euro
Totale . . . | 268.948.664 euro

che e' stata predisposta stesura aggiornata del piano economico-finanziario sintetico che riporta la suddetta struttura di finanziamento, indicando peraltro la quota corrispondente al finanziamento del Comune quale «prestiti pubblici a rimborso», e che in vista della riunione preparatoria all'odierna seduta e' stata consegnata anche copia del piano finanziario analitico;
che l'analisi costi-benefici - condotta valutando anche i benefici correlati al risparmio di tempo, a minori costi-auto, a riduzione della congestione ed alle altre esternalita' - presenta un valore attuale netto economico (VANE) di progetto di 19.621 milioni di euro, il che conferma l'opportunita' dell'intervento; mentre l'analisi di redditivita' sviluppata nei citati piani evidenzia un margine operativo lordo di 7.685 k-euro, un TIR del 7,29% e un VAN di 2.326 k-euro del capitale investito;
che l'importo di 37.855.325 euro - di cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto, nella stesura originaria della relazione istruttoria, l'assegnazione a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma con richiesta non riproposta nella stesura consegnata in seduta - vale a completare il finanziamento dell'intervento in questione e, piu' specificatamente, corrisponde al costo di acquisto del materiale rotabile;
Delibera:
1. Approvazione progetto definitivo.
1.1 Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 del decreto legislativo n. 190/2002, come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche' ai sensi dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini dell'attestazione della compatibilita' ambientale dell'opera e della dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo del «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma», limitatamente alle linee A e C.
L'approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
Il comune di Parma procedera' all'adeguamento degli strumenti urbanistici di competenza, con particolare riferimento alla nuova localizzazione del deposito.
1.2 L'importo di 306.803.990 euro costituisce il nuovo limite di spesa dell'intervento da realizzare.
1.3 Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del suddetto progetto, sono riportate nell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera, e devono essere sviluppate in fase di progettazione esecutiva.
Inoltre in sede di progettazione esecutiva il soggetto aggiudicatore curera', come richiesto dalla regione Emilia-Romagna, che sia assicurata immediata connessione tra le fermate terminali e i rispettivi parcheggi scambiatori, che siano meglio collocate le fermate in superficie e che le fermate per le quali attualmente sono previsti unicamente scale fisse ed ascensori siano dotate di ulteriori o comunque piu' efficaci sistemi di accesso.
1.4 E' altresi' approvato il programma di risoluzione delle interferenze, predisposto, ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo n. 190/2002, dal soggetto aggiudicatore in relazione alle osservazioni pervenute dai relativi enti gestori.
1.5 Gli immobili di cui e' prevista l'espropriazione sono individuati negli elaborati del progetto definitivo indicati nell'allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera.
2. Assegnazione contributo.
2.1 A scioglimento della riserva di cui al punto 1.2 della delibera n. 64/2005, per la realizzazione del «Sistema di trasporto rapido di massa a guida vincolata per la citta' di Parma» viene assegnato definitivamente alla Metro Parma S.p.A. il finanziamento, in termini di volume di investimento, di 172.112.022 euro.
Come previsto nella richiamata delibera l'onere relativo e' imputato:
in quanto a euro 868.000,00, sul 2° limite di impegno quindicennale di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003, decorrente dal 2003: la quota annua di contributo non potra' comunque superare l'importo di 76.000,00 euro;
per il residuo importo di euro 171.244.000,00, sul 3° limite di impegno quindicennale di cui all'art. 13 della legge n. 166/2002, come rifinanziato dalla legge n. 350/2003, decorrente dal 2004 e la quota annua di contributo non potra' comunque superare l'importo di 14.995.000,00 euro.
2.2 Il comune di Parma dovra' dare concreto seguito alla propria delibera n. 1259/2004, facendosi carico, come richiesto dalla regione Emilia-Romagna, delle quote di finanziamento nell'entita' prevista al fine di assicurare realmente la costruzione e gestione dell'infrastruttura.
3. Clausole finali.
3.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo.
3.2 Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nel menzionato allegato: il citato Ministero procedera', a sua volta, a dare comunicazione al riguardo alla segreteria di questo Comitato.
3.3 Il medesimo Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
3.4 In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, nel bando di gara per la scelta del contraente generale dovra' essere inclusa apposita clausola che preveda la stipula, tra la prefettura - UTG, il soggetto aggiudicatore e il contraente generale risultato aggiudicatario, di apposito protocollo mirato a potenziare l'attivita' di monitoraggio al fine di prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalita' organizzata. Il protocollo dovra' seguire le linee guida sintetizzate nell'allegato 3, che forma parte integrante della presente delibera. Esso dovra' inoltre recepire eventuali ulteriori indicazioni formulate dal suddetto Comitato prima della stipula del protocollo in questione e che il Comitato stesso provvedera' a comunicare alla citata prefettura.
Ai sensi dell'art. 9, comma 13-ter, del decreto legislativo n. 190/2002 introdotto dal decreto legislativo n. 189/2005, nel bando di gara dovra' essere prevista, ai fini di cui sopra, un'aliquota forfettaria, non sottoposta al ribasso d'asta, ragguagliata all'importo complessivo dell'intervento.
3.5 Il CUP I71I05000020001, assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), va evidenziato nella documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
Roma, 29 marzo 2006
Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 13 ottobre 2006 Ufficio di controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 59
 
Allegato 1
PRESCRIZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO
DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
1.1 Prescrizioni di carattere tecnico.
Nelle successive fasi di progetto esecutivo:
1) dovra' essere individuata la migliore soluzione che vada a conciliare gli spazi della stazione con l'effettiva ubicazione dei ritrovamenti archeologici che si dovessero incontrare durante gli scavi, adattando nel migliore modo possibile la struttura delle stazioni all'effettiva giacitura degli eventuali ritrovamenti, al fine di valorizzarli opportunamente;
2) dovra' essere prevista la disponibilita' per la Soprintendenza di un magazzino per il ricovero definitivo dei reperti, di dimensione adeguata all'entita' degli stessi reperti emersi durante gli scavi, opportunamente attrezzato con scaffalature, impianto elettrico ed antincendio, nonche' idoneo sistema di allarme;
3) dovra' essere espressamente indicato a carico dell'impresa che tutti gli interventi di scavo per la realizzazione dell'opera e quelli ad essa collegati (ad es. sottoservizi, cantierizzazioni) anche di lieve entita' dovranno essere eseguiti alla presenza di archeologi professionisti, sotto la direzione della Soprintendenza, che dovranno provvedere a lavare, siglare e restaurare i reperti secondo le direttive della stessa Soprintendenza;
4) dovra' essere previsto che l'appaltatore per la fase di progettazione esecutiva e per tutta la durata dei lavori di scavo preveda al suo interno la figura di un archeologo che si coordinera' con la Soprintendenza sia in sede preventiva che di scavo archeologico nonche' per la valorizzazione degli eventuali ritrovamenti;
5) dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti possibili volti a rendere l'inserimento delle stazioni piu' coerente possibile con il contesto architettonico circostante;
6) il tracciato dovra' essere affinato al fine di preservare, per quanto possibile, gli orti sociali in prossimita' del t. Cinghio e di integrarsi alle previsioni della scheda C5 e alle indicazioni della Soprintendenza;
7) dovra' essere prevista la realizzazione di una struttura di attraversamento del t. Cinghio di pregio architettonico;
8) dovra' essere definito se occorre prevedere locali presidiati ed eventuali postazioni di lavoro;
9) dovra' essere valutata l'opportunita' di inserire nel progetto esecutivo la presenza di servizi igienici per gli utenti nelle stazioni;
10) dovra' essere modificato l'accesso alla fermata aeroporto della linea C per i portatori di handicap mediante l'eliminazione delle rampe e l'introduzione di due «mini-ascensori» ovvero di piattaforme elevatrici conformi all'art. 8.1.13 del decreto ministeriale n. 236/1989 con sbarchi a tutti i livelli intermedi;
11) dovra' essere predisposto il Piano di manutenzione e il Piano di sicurezza e coordinamento;
12) dovranno essere rispettati i requisiti in materia di sicurezza contenuti nelle note interregionali emanate dalle regioni Toscana ed Emilia-Romagna dal n. 1 al n. 31;
13) dovra' essere definita la logistica distributiva delle attivita' e la precisa identificazione dei percorsi all'interno del deposito;
14) dovra' essere definita la logistica per le maestranze impegnate nei lavori; l'organizzazione planimetrica delle aree di cantiere; l'indicazione delle fasi e delle sottofasi delle opere da eseguirsi;
15) nel capitolato speciale d'appalto dovranno essere esplicitamente inseriti i rimandi alle circolari regionale ed interregionali inerenti le procedure per il contenimento dei rischi durante le varie lavorazioni, con particolare evidenza alla direttiva afferente il coordinamento della sicurezza nelle grandi opere;
16) dovra' essere evidenziato l'obbligo a carico dell'appaltatore di stipulare l'assicurazione finalizzata al risarcimento danni durante la fase di realizzazione degli interventi;
17) dovra' essere evitato l'utilizzo di impianti di sollevamento delle reti fognarie miste in corrispondenza delle stazioni di via Verdi e di via S. Leonardo;
18) dovra' essere effettuata un'analisi statica del serbatoio per accumulo idrico ad uso idropotabile in prossimita' del pozzo «Solari» e il monitoraggio dell'opera durante la fase di esecuzione dei lavori;
19) dovranno essere attentamente esaminate le interferenze tra le opere in progetto ed i muri di difesa spondale del torrente Parma;
20) dovranno essere attentamente esaminate le condizioni di stabilita' dei muri citati in relazione alle possibili azioni indotte da significative variazioni dei livelli di falda dovute all'importante sviluppo in sotterraneo delle opere in progetto;
21) dovranno essere dettagliate e specificate le tecniche di costruzione dell'attraversamento fluviale in sotterraneo del torrente Parma e delle relative opere provvisionali;
22) dovranno essere definiti per le aree ricadenti in fascia C dei programmi di previsione e prevenzione ai sensi della legge 24 febbraio 1992 n. 225 per piene con 500 anni di tempo di ritorno e di progettati, con l'utilizzo di strumenti modellistici in grado di fornire informazioni sulle dinamiche di allagamento e sui battenti che si instaurano nelle aree di interesse, adeguati sistemi di isolamento idraulico degli accessi alle linee, e di tutte le aperture poste a quote tali per cui possono rappresentare un varco per le acque di esondazione completi di piani di gestione;
23) dovra' essere predisposto un affinamento delle soluzioni prospettate relativamente al riordino del servizio TPL di superficie;
24) al termine dei lavori, la pista cantiere di via Fontanini dovra' ripristinare una strada con sezione carrabile di 8.50 m (tipo F2 locale extraurbana) con marciapiede su almeno un lato;
25) il posizionamento e la geometria della rotatoria all'altezza della s.p. 665R deve essere congruente con quanto gia' previsto nel progetto preliminare redatto dalla provincia di Parma relativamente al potenziamento dell'asse stradale in oggetto;
26) il nuovo asse stradale di progetto di via delle Scienze dovra' avere - come minimo - le medesime dimensioni dell'esistente, con marciapiede ai lati, prevedendo altresi' l'eliminazione di qualsiasi interferenza tra tracciato stradale e metropolitana;
27) si dovra' valutare la possibilita' di realizzare il sottopasso alla tangenziale nella zona Campus mediante scatolare a spinta sotto il rilevato;
28) per la prevista pista di cantiere con accesso dalla rotatoria Campus si dovra' valutare la possibilita' di prevedere diversi punti di accesso;
29) la strada di accesso alla fermata Bandini dovra' avere una sezione della carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50 m ed una pista ciclabile di almeno 2,50 m. Dovra' altresi' rispettare l'ingombro della nuova scuola in corso di realizzazione;
30) la strada di accesso alla fermata Cinghio dovra' avere una sezione della carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50 m ed una pista ciclabile di almeno 2,50 m;
31) durante la fase di cantierizzazione, sulle strade Riboli ed Orzi Baganza dovranno essere mantenuti i sensi unici con deviazioni sulle strade limitrofe;
32) durante la fase di cantierizzazione deve essere garantita adeguata funzionalita' a p.le Barbieri (per cui va ristretta l'area di cantiere sul lato nord) garantendo comunque almeno due corsie per senso di marcia;
33) in corrispondenza dell'incrocio tra viale Milazzo e viale Villettasi dovra' prevedere la realizzazione di una soletta carrabile al fine di evitare qualsiasi tipo di parzializzazione del viale di circonvallazione interna;
34) in merito all'ambito Garibaldi e' necessario prevedere la continuita' dei flussi veicolari lungo la direttrice est-ovest e viceversa. In piazza Garibaldi pertanto il solettone carrabile deve avere una larghezza tale da consentire il passaggio contemporaneo di due mezzi TPL in sicurezza, oltre al mantenimento in attivita' della filovia;
35) si dovra' valutare attentamente il nodo di via San Leonardo di fronte al Centro Torri, studiando il modo di rendere compatibile il nuovo progetto di adeguamento degli svincoli tra la Tangenziale Nord e via San Leonardo con il tracciato della linea A; si dovra' inoltre approfondire la compatibilita' con le aree dei campi sportivi e le sedi delle associazioni sportive e con le previsioni urbanistiche a nord delle aree sportive;
36) la strada di accesso alla fermata Moletolo dovra' avere una sezione della carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50 m ed una pista ciclabile di almeno 2,50 m con la funzione di collegamento con quella esistente su via San Leonardo;
37) la strada di accesso alla fermata Serao dovra' avere una sezione della carreggiata non inferiore a 7,50 m, un marciapiede da 1,50 m ed una pista ciclabile di almeno 2,50 m con la funzione di collegamento con quella esistente su via San Leonardo;
38) per l'attraversamento dell'impianto SNAM denominato Spina Est di Parma fra le stazioni di Barbieri e Villetta si dovra' realizzare una idonea struttura in cls per l'alloccamento della condotta in variante;
39) per l'attraversamento dell'impianto SNAM denominato Cortemaggiore - Bologna DN300 fra le stazioni di Montanara e Cinghio: si dovra' realizzare una idonea struttura in cls per l'alloccamento della condotta in variante;
40) sara' necessario definire con accordi successivi le questioni patrimoniali connesse all'utilizzo delle aree ferroviarie;
41) la cantierizzazione che interessera' il piazzale antistante la stazione dovra' assicurare l'accessibilita' e la fruibilita' della piazza per i servizi viaggiatori di FS;
42) il dimensionamento ed i lay-out delle vie di fuga a servizio della stazione metropolitana stazione FS dovra' tener conto dell'assetto infrastrutturale della stazione ferroviaria ed essere compatibilizzato con i piani di sicurezza di RFI;
43) l'esecuzione dei lavori in ambito della stazione FS dovra' essere preventivamente concordata con RFI;
44) con riferimento alle opere infrastrutturali della linea C l'asse della fermata, o perlomeno le banchine, dovranno essere traslati di circa 50 m verso Milano;
45) ripristinare il diametro della galleria previsto nel progetto preliminare (8,00 m) invece di quello proposto col progetto definitivo (7,10 m), per evitare complicazioni per l'inserimento degli impianti, soprattutto trazione elettrica, complessita' per le fasi manutentive e permettere una piu' ampia concorrenza in sede di gara di appalto;
46) perseguire un contenimento dei costi attraverso una razionalizzazione delle fermate, con l'eliminazione di quelle troppo vicine;
47) poiche' la stazione FS risulta essere stazione terminale per la prima tratta funzionale, dovranno essere previste tutte le opere necessarie per le funzioni di capolinea;
48) nelle tratte in galleria la linea di contatto e' posta a 3,60 metri dal piano del ferro; su tale scelta e' necessario che venga predisposta una specifica analisi di sicurezza onde verificare il rispetto della normativa vigente;
49) dovranno essere forniti maggiori dettagli in merito all'armamento utilizzato, ed in particolare al suo sistema di ancoraggio, evidenziando fin d'ora la perplessita' di questa Amministrazione verso soluzioni che prevedono attacchi delle rotaie solo con resine, senza ancoraggi meccanici;
50) l'impianto di diffusione sonora dovra' essere previsto anche nelle gallerie di linea e non soltanto nelle stazioni;
51) il criterio di funzionamento del sistema di ventilazione per l'estrazione dei fumi dalle gallerie e dalle stazioni in caso di incendio deve essere oggetto di una piu' approfondita analisi al fine di verificare che l'evacuazione dei passeggeri avvenga in assoluta sicurezza; a tale proposito si evidenzia che la scelta di evacuare i passeggeri in galleria senza orientare preventivamente il movimento dei fumi attraverso gli impianti di ventilazione non risulta, per quanto emerge dalla documentazione trasmessa, in linea con le indicazioni di questa Amministrazione gia' espresse in sede di approvazione delle altre infrastrutture in galleria;
52) la scelta di impiegare ascensori ad alta capacita' in sostituzione di scale mobili, seppure ammesso dalle normative vigenti, appare controproducente dal punto di vista dell'appetibilita' del sistema da parte degli utenti per il perditempo che potrebbe crearsi rispetto all'uso di un sistema continuo;
53) il materiale rotabile dovra' essere conforme con quanto stabilito dalla norma UNI 11174 «Materiale rotabile per tranvie e tranvie veloci».
1.2 Prescrizioni di carattere ambientale.
Nelle successive fasi progettuali:
54) dovra' essere prescritto di effettuare, ai sensi della legge n. 443/2001, le verifiche sulla totalita' dei materiali derivanti da ogni operazione di scavo;
55) lo smarino, dopo essere separato dai fanghi, dovra' essere stoccato temporaneamente nel cantiere in C1, dove verra' campionato per l'esecuzione dei test di cessione e quindi, se idoneo, inviato al tombamento delle cave o ai centri di smaltimento autorizzati;
56) dovra' essere specificato che i materiali di risulta dovranno essere stoccati in cumuli distinti, al fine di isolare i materiali per i quali siano state adottate uguali tecniche di intervento;
57) dovra' essere specificato che il materiale derivante dallo scavo delle attuali massicciate e dalla demolizione dei sottoservizi e dei pozzetti, dovra' essere stoccato provvisoriamente, in modo separato dagli altri materiali di scavo, e conferito ai centri di recupero autorizzati presenti sul territorio;
58) il Piano di monitoraggio ambientale dovra' definire le frequenze, le metodiche di campionamento e le analisi di laboratorio da effettuare sui materiali provenienti dagli scavi, prima del loro trasporto nelle aree di cava; in ogni caso le verifiche dovranno essere effettuate per lotti non superiori a 5.000 m3;
59) dovra' essere attentamente considerata la possibilita' di recupero e riutilizzo dei materiali provenienti dagli scavi per la realizzazione delle opere e solo in alternativa previsto il tombamento delle aree di cava;
60) dovra' essere verificata la necessita' di bonifica o di messa in sicurezza, ai sensi del decreto ministeriale n. 471/1999, delle aree interessate dagli scavi prima dell'inizio dei lavori;
61) dovra' essere vincolata la ditta appaltatrice ad eseguire gli interventi di bonifica o di messa in sicurezza, qualora vengano rinvenuti terreni e/o acque che configurino il sito come contaminato, prevedendo l'attivazione delle procedure previste dal decreto ministeriale n. 471/1999;
62) dovranno essere definite le procedure per le verifiche dello stato di qualita' di suolo ed acque sotterranee nelle aree di cantiere, prima della loro sistemazione finale, al fine di verificare la necessita' di eventuali interventi di bonifica, a carico del soggetto attuatore, che dovranno essere svolti secondo le prescrizioni del decreto ministeriale n. 471/1999;
63) dovra' essere previsto l'obbligo per l'appaltatore di acquisire tutte le autorizzazioni necessarie all'esercizio dei cantieri (autorizzazione agli scarichi e alle emissioni in atmosfera, ecc.), preventivamente alloro allestimento;
64) dovranno essere individuati nelle aree di cantiere tutti gli impianti di depurazione dei reflui;
65) dovra' essere prevista l'impermeabilizzazione delle vasche di decantazione, delle vasche di lavaggio dei mezzi, di tutte le aree di cantiere interessate da serbatoi contenenti carburanti liquidi o sostanze pericolose;
66) dovranno essere definiti i rifiuti prodotti in fase di cantiere, la tipologia (rifiuti pericolosi o non pericolosi) ed i relativi quantitativi. In merito ai fanghi bentonitici esausti ed alle acque di pulizia dei motori, che verranno appositamente stoccati in serbatoi e vasche di decantazione, dovra' essere specificato se tali rifiuti verranno gestiti in regime di deposito temporaneo, di cui all'art. 6 del decreto legislativo n. 22/1997 e s.m.i.;
67) dovra' essere specificato che, qualora dovessero essere utilizzate sostanze tossiche e radioattive, la ditta appaltatrice dovra' fornire agli enti di controllo le schede tecniche di tali sostanze;
68) nel piano di sicurezza e coordinamento dovranno essere individuati i sistemi di sicurezza e contenimento relativi a carburanti liquidi o sostanze pericolose per l'ambiente;
69) dovranno essere definite le caratteristiche dei fanghi bentonitici utilizzate per lo scavo delle gallerie profonde e dei diaframmi. Le schede tecniche dei prodotti dovranno essere fornite alla provincia di Parma, all'AUSL, ad ARPA e a Enia. La gestione dei fanghi dovra' essere effettuata a ciclo chiuso, senza possibilita' di scarico dei fanghi in corpo idrico superficiale e/o in fognatura;
70) per il risparmio della risorsa idrica, dovra' essere previsto che le acque meteoriche, raccolte dalle vasche di decantazione dei vari cantieri, siano almeno in parte riutilizzate per le operazioni di lavaggio e di abbattimento delle polveri nelle aree di cantiere;
71) dovra' essere opportunamente approfondito il Piano di monitoraggio ambientale;
72) dovra' essere prevista la sospensione dei lavori quando il monitoraggio evidenziera' il superamento di livelli di guardia predefiniti nel Piano di monitoraggio ambientale;
73) i riferimenti normativi da rispettare nell'esecuzione delle opere dovranno essere integrati con l'Accordo di programma sulla qualita' dell'aria e con la legge regionale n. 30 del 31 ottobre 2000;
74) dovranno essere applicate le misure previste dall'Accordo di programma sulla qualita' dell'aria e dalla legge regionale n. 30 del 31 ottobre 2000;
75) dovra' essere esplicitato l'obbligo di utilizzare mezzi d'opera e autocarri con emissioni omologate almeno come euro 3;
76) dovra' essere prevista l'interruzione delle attivita' suscettibili di provocare dispersione di polveri nel caso la velocita' del vento superi 6 m/s;
77) dovra' essere eliminata la collazione di un deposito terre in prossimita' della fermata Caprazucca, in relazione alla vicinanza del polo scolastico;
78) dovra' essere previsto che le lavorazioni piu' rumorose e con produzione di polveri nella zona del cantiere della fermata Caprazucca siano effettuate nel periodo estivo quando le scuole saranno chiuse;
79) dovra' essere redatta la documentazione previsionale di impatto acustico ai sensi della DGR Emilia-Romagna n. 673/2004 «Direttiva inerente la redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e della valutazione del clima acustico ai sensi della legge regionale 9 maggio 2001, n. 15»;
80) dovranno essere approfonditi gli aspetti inerenti l'impatto acustico in fase di esercizio in applicazione della normativa nazionale e delle disposizioni regionali, anche in riferimento al Piano di risanamento acustico che dovra' redigere il comune di Parma;
81) dovra' essere prevista la realizzazione dei piezometri e dei pozzi barriera individuati da Enia per l'attuazione del Piano di monitoraggio e per il pronto intervento in caso di inquinamento delle acque sotterranee;
82) il Piano di monitoraggio ambientale dovra' definire le caratteristiche dei piezometri di controllo delle acque sotterranee, la frequenza dei campionamenti e la natura delle analisi da effettuare, secondo le indicazioni di Enia, Arpa, e SIP dell'AUSL di Parma;
83) dovra' essere effettuato un approfondimento dello studio idrogeologico in prossimita' dei pozzi ad uso idropotabile e dovranno essere opportunamente individuate e descritte le sostanze utilizzate nei lavori di possibile interesse sanitario, con le relative schede tossicologiche secondo la specifica normativa che regola l'etichettatura delle sostanze pericolose;
84) dovra' essere approfondito in accordo con Enia il tema della tutela dei pozzi ad uso idropotabile; con particolare attenzione alle opere previste in prossimita' dei pozzi ad uso idropotabile;
85) alla fine dei lavori dovra' essere effettuata una ripresa televisiva dei pozzi «Imperia», «Solari», «Firenze Ovest ed Est», «Orzi Baganza», «Montanara»;
86) nel capitolato speciale d'appalto sara' specificato, nel caso si verificassero danni, l'obbligo di ripristino a regola d'arte degli impianti e alle strutture per l'approvvigionamento idropotabile;
87) dovranno essere utilizzati, da parte di tutti i mezzi che operano nel cantiere, oli biodegradabili.
 
Allegato 2
ELENCO DEGLI ELABORATI RELATIVI AGLI ESPROPRI

Espropri relazione | |PD01 AAA00 ESP RE 001 B --------------------------------------------------------------------- Espropri elenco ditte da espropriare| |PD01 AAA00 ESP RE 002 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di | | esproprio sezione Cortile S. Martino|Tav n. 1|PD01 AAA00 ESP PL 001 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di | | esproprio sezione di Parma |Tav n. 1|PD01 AAA00 ESP PL 002 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di | | esproprio sezione di Parma |Tav n. 2|PD01 AAA00 ESP PL 003 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di | | esproprio sezione di Parma |Tav n. 3| --------------------------------------------------------------------- PD01 AAA00 ESP PL 004 B | | --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di | | esproprio sezione di Parma |Tav n. 4|PD01 AAA00 ESP PL 005 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di | | esproprio sezione San Pancrazio |Tav n. 6|PD01 AAA00 ESP PL 006 B --------------------------------------------------------------------- Espropri piano particellare di | | esproprio sezione Golese | |PD01 AAA00 ESP PL 007 B --------------------------------------------------------------------- Esproprio piano particellare di | | esproprio sezione Vigatto |Tav n. 1|PD01 AAA00 ESP PL 008 B --------------------------------------------------------------------- Esproprio piano particellare di | | esproprio sezione Vigatto |Tav n. 2|PD01 AAA00 ESP PL 009 B --------------------------------------------------------------------- Esproprio piano particellare di | | esproprio sezione Vigatto |Tav n. 3|PD01 AAA00 ESP PL 010 B
 
Allegato 3 LINEE GUIDA DELLO STIPULANDO PROTOCOLLO D'INTESA TRA PREFETTURA,
COMUNE E CONTRAENTE GENERALE.
Fermi restando gli adempimenti previsti dalla legge 19 marzo 1990, n. 55, e dal decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, lo stipulando protocollo d'intesa dovra' prevedere ulteriori misure intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia e a prevedere forme di monitoraggio durante l'esecuzione dei lavori.
In particolare lo stipulando protocollo dovra' avere contenuti che riflettano le seguenti linee-guida:
necessita' di evidenziare il ruolo di soggetto responsabile della sicurezza dell'opera, anche sotto il profilo antimafia, del contraente generale, il quale si fa garante - verso il soggetto aggiudicatore e verso gli organi deputati ai controlli antimafia - del flusso informativo relativo alla filiera delle imprese che a qualunque titolo partecipano all'esecuzione dell'opera: cio' nella convinzione che il contraente generale, nuova figura ispirata a criteri di forte managerialita', debba essere parte attiva anche del processo di verifica antimafia;
necessita' di porre specifica attenzione, anche sulla scorta della esperienza costituita dall'esecuzione dei lavori dell'Alta Velocita', a particolari tipologie esecutive, attinenti ad una serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli a caldo e noli a freddo, servizi di guardiania, ecc.) che, per loro natura, piu' di altre si prestano a forme di infiltrazione criminale: con riguardo a tali tipologie e' venuta in evidenza la necessita' di un rigoroso accertamento dei requisiti soggettivi dell'impresa, individuale o collettiva, che effettua le relative prestazioni, estendendo ad essa, in via convenzionale, le disposizioni di cui al menzionato art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, che prevedono, in capo al prefetto, penetranti poteri di accertamento (informazioni antimafia);
necessita', anche questa mutuata dall'esperienza TAV, di sottoporre i subcontratti e i subaffidamenti a valle dell'aggiudicazione principale a clausola di gradimento, prevedendo cioe' la possibilita' di estromettere l'impresa nei cui confronti le informazioni del prefetto abbiano dato esito positivo ed azionando a tale scopo una specifica clausola risolutiva espressa;
necessita' di rafforzare il meccanismo espulsivo dell'impresa in odore di mafia, prevedendo che soggetto aggiudicatore e contraente generale - d'intesa tra loro - definiscano le sanzioni pecuniarie (correlate al valore del contratto) da applicare ai soggetti che abbiano omesso le comunicazioni preventive dei dati relativi alle imprese subaffidatarie o subappaltatrici, previste dall'art. 18 della legge n. 55/1990, ovvero a carico delle imprese nei cui confronti siano emersi elementi che denotino tentativi di infiltrazione mafiosa;
necessita' di controllare gli assetti societari delle imprese coinvolte nell'esecuzione dell'opera a qualunque titolo fino a completamento dell'esecuzione dell'opera stessa attraverso una costante attivita' di monitoraggio;
necessita' di assicurare, anche attraverso specifiche sanzioni che possono arrivare fino alla revoca degli affidamenti, che tentativi di pressione criminale sulle imprese nella fase di cantierizzazione (illecite richieste di danaro, «offerta di protezione», ecc.) vengano immediatamente comunicati alla prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia del fatto all'Autorita' giudiziaria;
necessita' di disporre con cadenza periodica (di norma trimestrale) di un resoconto sullo stato di attuazione delle procedure di monitoraggio antimafia.
 
Gazzetta Ufficiale Serie Generale per iPhone