Gazzetta n. 274 del 24 novembre 2006 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 29 marzo 2006
Primo programma delle opere strategiche (legge n. 443/2001): Schema idrico Basento Bradano - Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto. (Deliberazione n. 106/06).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001, autorizza limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato e per interventi nel settore idrico di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che puo', in proposito, avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato da ultimo - dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP);
Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002, suppemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° Programma delle opere strategiche, che include nell'allegato 3 l'intervento denominato «Schema idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza - Distribuzione 3° lotto»;
Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP, che deve essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario, stabilendo che di norma le richieste di finanziamento a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma vengano corredate dallo schema sintetico, ma prevedendo la redazione della versione analitica per le opere per le quali questo Comitato stesso richieda supplementi di istruttoria;
Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24, (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004) con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e successive modificazioni ed integrazioni, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la relazione istruttoria sul progetto preliminare dell'intervento «Schema idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza, distribuzione III lotto», trasmessa dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con nota 22 febbraio 2006, n. 143, e nella quale si propone l'approvazione, con prescrizioni, del progetto stesso e il finanziamento per un costo di 104,500 milioni di euro;
Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 3 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che l'opera di cui sopra e' compresa nell'Intesa generale quadro tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la regione Basilicata, sottoscritta il 20 dicembre 2002;
Considerato che con nota 10 febbraio 2006, n. 126, il Commissario ad acta dalla Gestione attivita' ex Agensud del Ministero delle politiche agricole e forestali ha evidenziato la necessita' di approfondimenti tecnici relativi alla progettazione preliminare del suddetto intervento, approfondimenti forniti dall'Autorita' di Bacino della regione Basilicata con nota 14 febbraio 2006, n. 392/80B;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che propone di rinviare ad una successiva fase il finanziamento dell'intervento;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;
Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: 1. sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
che l'intervento di cui al progetto sottoposto a questo Comitato e' inserito nello «schema idrico Basento Bradano» di cui al progetto speciale n. 14 della soppressa Cassa del Mezzogiorno, approvato dalla delegazione della Cassa stessa presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici con nota 5 ottobre 1987, n. 56, e che di tale schema sono state nel frattempo eseguite principalmente tute le opere di accumulo e quasi tute le opere di adduzione, mentre sono state trascurate le opere di distribuzione;
che lo schema di cui sopra e' stato sostanzialmente confermato, con qualche modifica, in sede regionale e che e' stato in particolare previsto l'attrezzamento dei distretti irrigui A-T, G, B-V-M-S ricadenti nel territorio dei Consorzi di bonifica Vulture-Alto Bradano e Bradano-Metaponto;
che solo di recente e' stata avviata la realizzazione di un primo lotto dell'attrezzamento irriguo nei territori di Acerenza, Oppido e Tolve (cioe' parte dei distretti A, direttamente serviti dalla diga di Acerenza) e che, il 17 ottobre 2005, e' stato approvato il «Piano stralcio di bacino relativo al bilancio idrico e al deflusso minimo vitale» da parte del Comitato istituzionale dell'Autorita' di Bacino della regione Basilicata, piano che fissa la superficie effettivamente irrigabile dei citati distretti in complessivi 27,458 ettari;
che gli interventi previsti nel progetto all'esame completano la linea di adduzione della risorsa idrica proveniente dagli invasi di Genzano e di Acerenza e dalla traversa di Trevigno e realizzano un primo stralcio di distribuzione irrigua nel distretto B nel territorio del citato Consorzio di bonifica Vulture-Alto Bradano;
che il progetto prevede la realizzazione delle seguenti opere:
partitore con annesso torrino piezometrico presso l'invaso di Genzano;
galleria idraulica in pressione del diametro di 3200 mm lunga circa 4 km con portata massima di 10,8 mc/sec, galleria che rappresenta l'opera di maggior rilievo;
vasca di disconnessione idraulica, allo sbocco della galleria, con annesso torrino piezometrico;
casa di guardia;
condotte di adduzione alle 3 vasche di compenso del volume complessivo di 104.000 mc a presidio dei settori B1, B2-B3, B4 del comprensorio irriguo da servire;
reti di distribuzione irrigua su un'area complessiva di 4.584 ha;
sistema di telecontrollo;
che con nota 8 novembre 2005, n. 224491/7701, il Presidente della regione Basilicata ha dato incarico all'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia Lucania e Irpinia (EPLI) di predisporre la progettazione preliminare dell'intervento «Schema idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza, distribuzione III lotto»;
che il progetto preliminare in esame e' stato trasmesso dalla regione Basilicata, in qualita' di soggetto aggiudicatore, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e alle altre Amministrazioni interessate nonche' agli Enti interferiti;
che il Presidente della regione Basilicata con nota 23 dicembre 2005, n. 261693/8002, ai sensi dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, ha espresso parere favorevole ai fini della localizzazione urbanistica delle opere;
che l'ufficio «Compatibilita' ambientale» del Dipartimento ambiente e territorio della regione Basilicata, con nota 22 dicembre 2005, n. 260498-75AB, ha evidenziato che l'istruttoria relativa al procedimento della fase di screening si e' conclusa con l'esclusione del progetto dalla fase di valutazione, pur se con prescrizioni;
che il Comitato regionale delle opere pubbliche del Dipartimento infrastrutture e mobilita' della regione Basilicata, con parere 5 gennaio 2006, n. 356, ha giudicato il progetto preliminare in esame meritevole di approvazione in linea tecnico economica con prescrizioni;
che il Ministero per i beni e le attivita' culturali - Direzione generale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata, sentite le Soprintendenze competenti, con nota 28 gennaio 2006, n. 359, ha espresso parere favorevole con prescrizioni;
che si sono pronunziati nel merito, senza osservazioni, i quattro Comuni interessati;
che all'intervento e' assegnato il CUP G86G06000020005;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riporta, in apposito allegato alla relazione istruttoria, le prescrizioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare; 2. sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore, come sopra esposto, viene individuato nella regione Basilicata;
che la modalita' prevista per l'affidamento dei lavori e' l'appalto integrato;
che i tempi per la realizzazione delle opere sono stimati in 48 mesi; 3. sotto l'aspetto finanziario:
che il costo complessivo dell'intervento comprensivo di IVA, verificato dal responsabile del procedimento, e' quantificato in 104.500.000,00 euro, di cui 74.057.610,00 euro per lavori a base d'appalto e 30.442.390,00 euro per somme a disposizione;
che l'importo previsto per i lavori, pari a 69.304.053,50 euro, comprende 1.386.081,07 euro per oneri indiretti per la sicurezza non soggetti a ribasso e 307.560,61 euro per opere di mitigazione ambientale;
che il piano economico finanziario, predisposto dal soggetto aggiudicatore ed elaborato considerando l'arco di un trentennio, evidenzia un «potenziale ritorno economico» derivante dalla gestione, ma rappresenta una limitata possibilita' di attrarre finanziamenti privati, trattandosi di intervento ricadente in area interna della Basilicata, caratterizzata da indicatori socio-economici di basso livello e conseguentemente da alti livello di rischio connessi alla remunerazione di capitali investiti da operatori privati;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti specifica che il suddetto piano e' stato redatto tenendo conto che le opere di adduzione primaria (dimensionate per offrire risorse non solo al distretto B. ma anche ai distretti V-M-S di futuro attrezzamento) saranno gestite dall'EPLI, mentre le opere di distribuzione irrigua all'utenza finale (le aziende agricole del solo distretto B) saranno gestite dal Consorzio di bonifica del Vulture Alto Bradano;
che il suddetto Ministero precisa altresi' che per i costi di gestione ed i ricavi e' previsto un regime transitorio della durata di cinque anni, a partire dalla conclusione dei lavori, per la progressiva riconversione delle superifici - da asciutte a irrigue - da parte degli agricoltori, e che quindi, in relazione alla scarsa remunerativita' dell'intervento e pur in presenza di indubbi benefici in termini di produttivita' per tutte le comunita' rurali dell'area interessata, viene ipotizzata l'integrale imputazione del costo a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma, anche se - come precisato in premessa - l'esame della richiesta viene rinviato ad una fase successiva;
Delibera: 1. Approvazione progetto preliminare.
1.1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002, come modificato dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche' ai sensi dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini dell'attestazione di compatibilita' ambientale e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio il progetto preliminare dell'intervento «Schema idrico Basento Bradano - tronco di Acerenza, distribuzione III lotto».
E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera.
1.2. Ai sensi del citato art. 3, comma 3, del decreto legislativo n. 190/2002, l'importo di 104.500.000,00 euro, costituisce il limite di spesa dell'intervento ed e' fissato in relazione al costo dell'intervento stesso, quale risulta dal quadro economico sintetizzato nella precedente «presa d'atto».
1.3. Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del progetto sono riportate nell'allegato, che forma parte integrante della presente delibera. 2. Copertura finanziaria.
La decisione sull'assegnazione di contributi a carico delle risorse riservate all'attuazione del Programma delle infrastrutture strategiche viene rinviata alla fase di esame del progetto definitivo e verra' assunta sulla base delle risultanze del piano economico-finanziario analitico, che tenga conto anche degli esiti delle verifiche sulla congruita' delle «somme a disposizione» previste, nel citato allegato, alla voce «prescrizioni tecniche». 3. Disposizioni finali.
3.1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare approvato con la presente delibera.
3.2. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in sede di approvazione della progettazione definitiva, provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni che debbono essere recepite in tale fase.
Il soggetto aggiudicatore procedera' alla verifica delle prescrizioni che debbono essere attuate nelle fasi successive, fornendo assicurazione al riguardo al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
3.3. Il suddetto Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
3.4. Questo Comitato si riserva, in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera e in adesione alle richieste rappresentate nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - lo svolgimento di accertamenti anche nei confronti degli eventuali subcontraenti e subaffidatari, indipendentemente dall'importo dei lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori.
3.5. Il codice unico di progetto (CUP) assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera n. 24/2004, dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento di cui alla presente delibera.
Roma, 29 marzo 2006
Il Presidente: Berlusconi Il segretario del CIPE: Baldassarri Registrata alla Corte dei conti il 10 novembre 2006 Ufficio controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 145
 
Allegato
PRESCRIZIONI
PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE
E DEI TRASPORTI N.B.: La documentazione richiamata al punto 16 e' disponibile presso la regione e presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
PRESCRIZIONI AMBIENTALI In fase di redazione del progetto definitivo
1. Utilizzare per i ripristini geomorfologici esclusivamente tecniche di ingegneria naturalistica e per i ripristini vegetazionali specie vegetali compatibili con quelle locali. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura dell'Ufficio compatibilita' ambientale del Dipartimento ambiente e territorio della regione Basilicata.
2. Gli interventi di ripristino delle aree di cantiere, delle piste di servizio, dei tracciati delle condotte e delle aree vasche dovranno essere compresi nel progetto definitivo dell'opera da sottoporre a verifica di ottemperanza da parte dell'Ufficio compatibilita' ambientale del Dipartimento ambiente e territorio della regione Basilicata. In fase di redazione del progetto esecutivo
3. Non potranno essere realizzate sovrapposizioni sui tracciati tratturali. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
4. Il soggetto aggiudicatore dovra' assumere, su di se', tutti gli oneri derivanti dalla sorveglianza archeologica su tutte le aree e i tracciati interessati da splateamenti e/o sbancamenti, cosi' come gli oneri derivanti da scavi archeologici che dovessero rendersi necessari. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
5. Dovra' essere individuata, prima dell'inizio dell'intervento, una ditta specializzata in possesso di iscrizione SOA per la categoria OS 25, il cui curriculum dovra' essere preventivamente sottoposto alla Soprintendenza per il nulla-osta. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
6. Per assicurare la sorveglianza archeologica il soggetto aggiudicatore dovra' disporre che la ditta di cui al punto 5 fornisca i nominativi di archeologi, il cui curriculum dovra' essere preventivamente sottoposto alla Soprintendenza, che se ne riserva l'approvazione. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
7. Per il medesimo scopo, il soggetto aggiudicatore dovra' disporre che la ditta di cui al punto 5 fornisca anche operai specializzati. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
8. Nel corso dei lavori di movimento terra, per ogni escavatore dovra' essere assicurata la presenza contestuale di un archeologo e di un operaio specializzato, di cui ai punti 6 e 7. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
9. La Soprintendenza dovra' essere messa nelle condizioni di assumere la direzione scientifica degli interventi e disporre le modalita' di esecuzione di scavi archeologici che dovessero rendersi necessari. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
10. Per l'attivita' di cui al punto 9 il soggetto aggiudicatore dovra' assumere a se', nelle forme di legge, gli oneri di missione per il personale incaricato della Soprintendenza. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
11. Il soggetto aggiudicatore dovra' impegnarsi ad apportare tutte le eventuali modifiche al progetto che dovessero rendersi necessarie per assicurare adeguatamente la tutela archeologica dell'area. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
12. Dovra' essere comunicato con almeno 30 gg. di anticipo l'inizio dell'attivita' al fine di predisporre la necessaria sorveglianza sui lavori. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
13. Il progetto esecutivo dovra' prevedere soluzioni formalmente piu' accurate e opere d'integrazione paesaggistica. Analoghi accorgimenti dovranno essere posti nelle aree in cui e' prevista la realizzazione delle vasche ipotizzate nel progetto. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni paesaggistici della Basilicata. In fase esecutiva
14. In fase di cantiere non dovranno essere danneggiate, manomesse o comunque alterate le caratteristiche naturali e seminaturali dei luoghi, avendo cura a fine lavori di ripristinare, riportandole allo stato naturale, tutte le aree di cantiere e le eventuali piste di servizio. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
15. In fase esecutiva dovranno essere previsti appositi interventi di rinaturizzazione delle opere provvisorie (aree di stoccaggio del materiale scavato, piste, tracciati condotte ecc.) con l'integrazione della flora eventualmente danneggiata senza l'introduzione di altre essenze secondo i dettami del ripristino naturalistico con metodi di ingegneria ambientale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni paesaggistici della Basilicata.
PRESCRIZIONI TECNICHE In fase di redazione del progetto definitivo
16. Per quanto riguarda le opere idrauliche, e piu' in particolare il torrino piezometrico, il progetto definitivo dovra' tener conto della classificazione sismica dei territori interessati e, per quanto riguarda il calcolo delle strutture, delle norme contenute nel decreto ministeriale 14 settembre 2005 e dell'allegato 2 - punto A.4 - della delibera di Giunta regionale 3 novembre 2004, n. 2450. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
17. Sono da acquisire, in relazione agli ulteriori approfondimenti in sede di progettazione definitiva, le autorizzazioni di cui al testo unico sui BB.CC. 22 gennaio 2004, n. 42, ai sensi dell'art. 16, comma 4, della legge n. 109/1994, e successive modifiche ed integrazioni. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
18. Gli importi inclusi fra le somme a disposizione dell'amministrazione e quelli per spese di progettazione esecutiva dovranno essere supportati dalla necessaria analisi di spesa. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
19. Il soggetto aggiudicatore dara' corso alla formalizzazione dei documenti tecnici previsti dalla normativa regionale in materia urbanistica locale. La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della regione.
20. Il soggetto aggiudicatore dovra' inviare il progetto esecutivo, al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze delle condotte, con servizi e viabilita', ai seguenti enti:
- Amministrazione provinciale di Matera;
- Amministrazioni comunali di: Banzi, Genzano, Irsina, Palazzo San Gervasio;
- Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano.
Gli attraversamenti saranno regolamentati secondo la vigente normativa tecnica di settore.
 
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