Gazzetta n. 299 del 27 dicembre 2006 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 29 marzo 2006
1° Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) - Prolungamento della rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania dalla stazione F.S. all'aeroporto - Tratta Stesicoro-aeroporto (Deliberazione n. 111/06).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Vista la legge 26 febbraio 1992, n. 211, e viste le leggi 30 maggio 1995, n. 204; 4 dicembre 1996, n. 611; 27 febbraio 1998, n. 30; 18 giugno 1998, n. 194; 23 dicembre 1998, n. 448; 7 dicembre 1999, n. 472; 23 dicembre 1999, n. 488; 23 dicembre 2000, n. 388, con le quali sono stati rifinanziati gli articoli 9 e 10 della citata legge n. 211/1992 e/o sono state dettate norme integrative o modificative;
Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443, (c.d. «legge obiettivo»), che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, oltre a recare modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001, autorizza limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo Comitato e dispone che le opere medesime siano comprese in intese generali quadro tra il Governo e ogni singola regione o provincia autonoma, al fine del congiunto coordinamento e realizzazione degli interventi;
Visto il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, attuativo dell'art. 1 della menzionata legge n. 443/2001;
Visti, in particolare, l'art. 1 della legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 2 del decreto legislativo n. 190/2002, che attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria per le infrastrutture strategiche e la funzione di supporto per le attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP);
Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare:
i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
il comma 176, che autorizza ulteriori limiti di impegno nel biennio 2005-2006 per la realizzazione delle opere strategiche di cui alle leggi citate ai punti precedenti;
il comma 177, come modificato e integrato dall'art. 1, comma 13, del decreto-legge 12 luglio 2004, n. 168, convertito nella legge 30 luglio 2004, n. 191, nonche' dall'art. 16 della legge 21 marzo 2005, n. 39 che reca precisazioni sui limiti di impegno iscritti nel bilancio dello Stato in relazione a specifiche disposizioni legislative;
Visto il decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189, che apporta modifiche ed integrazioni al citato decreto legislativo n. 190/2002;
Vista la legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), e visti in particolare:
l'art. 1, comma 78, che autorizza un contributo annuale di 200 milioni di euro per quindici anni, a decorrere dall'anno 2007, per interventi infrastrutturali, prevedendo, tra l'altro, il finanziamento di opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n. 443/2001;
l'art. 1, comma 85, che integra le richiamate disposizioni sui limiti di impegno;
Viste le delibere adottate da questo Comitato in applicazione della legge n. 211/1992, e successivi rifinanziamenti ed in particolare:
la delibera 21 dicembre 1995, n. 185 (Gazzetta Ufficiale n. 57/1993), con la quale questo Comitato ha approvato, tra gli altri, l'intervento della Ferrovia Circumetnea-Catania denominato «Potenziamento tratta metropolitana Borgo-Nesima, Stesicoro-Giovanni XXIII e deposito», del costo di 139,443 milioni di euro (270 miliardi di lire), finanziandolo al 100% con l'assegnazione di una quota annua di 24,825 milioni di euro (48,068 miliardi di lire) a valere sui limiti d'impegno di cui all'art. 10 della legge n. 211/1992;
la delibera 29 novembre 2002, n. 99 (Gazzetta Ufficiale n. 18/2003), con la quale, nel contesto di una ridefinizione generale del quadro delle assegnazioni e a seguito delle variazioni del saggio di interesse nel frattempo intervenute, alla suddetta opera viene assegnata una quota di limite d'impegno di 21,238 milioni di euro a valere sulla citata legge n. 211/1992, quota suscettibile di sviluppare un volume d'investimenti pari all'intero costo di 139,443 milioni di euro sopra richiamato;
la delibera 2 dicembre 2005, n. 129 (Gazzetta Ufficiale n. 135/2006), con la quale questo Comitato ha approvato, tra gli altri, la rimodulazione dell'intervento sopra citato, riducendo la somma da destinare alla realizzazione del primo stralcio del deposito-officina di Paterno' e prevedendo l'utilizzo delle risorse cosi' liberate per la realizzazione del «completamento delle opere civili sulla tratta Galatea-Giovanni XXIII», tratta destinataria di finanziamenti imputati su diversa normativa, rivelatisi insufficienti in sede di progettazione esecutiva, la cui completa realizzazione e' essenziale in quanto interna alle tratte finanziate a carico della citata legge n. 211/1992;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121, (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 supplemento ordinario), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° Programma delle infrastrutture strategiche, che include nell'allegato 1, nell'ambito dei «Sistemi urbani», la voce «Nodo di Catania» per un costo complessivo di 516,457 milioni di euro e che indica nell'allegato 2, quale parte di sottosistemi infrastrutturali il cui insieme rappresenta la griglia di priorita' delle reti infrastrutturali, il «Nodo integrato di Catania e stazione ferroviaria, compreso completamento Circumetnea»;
Vista la delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (Gazzetta Ufficiale n. 87/2003, errata corrige in Gazzetta Ufficiale n. 140/2003), con la quale questo Comitato ha definito il sistema per l'attribuzione del CUP, che deve essere richiesto dai soggetti responsabili di cui al punto 1.4 della delibera stessa;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini dalla vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, prevedendo che di norma, a corredo della richiesta di finanziamento a carico delle risorse dell'art. 13 della legge n. 166/2002, come sopra rifinanziato, venga presentato il piano sintetico, ma esplicitando che questo Comitato stesso, in sede di approfondimento, puo' richiedere la presentazione del piano analitico completo;
Vista la delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), con la quale questo Comitato ha stabilito che il CUP deve essere riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei ed informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico e deve essere utilizzato nelle banche dati dei vari sistemi informativi, comunque interessati ai suddetti progetti;
Vista la sentenza 25 settembre 2003, n. 303, con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'intesa tra Stato e singola regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'intesa non si perfezioni;
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e successive modificazioni ed integrazioni, con il quale, in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002, e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 dicembre 2002, n. 3259 (Gazzetta Ufficiale n. 302/2002), con la quale il sindaco di Catania e' stato nominato Commissario delegato per l'attuazione degli interventi volti a fronteggiare l'emergenza ambientale determinatasi nella citta' di Catania nel settore del traffico e della mobilita' e vista l'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 agosto 2005, n. 3457 (Gazzetta Ufficiale n. 190/2005), con la quale il suddetto Sindaco e' stato confermato nella carica, sino al 30 aprile 2006, al fine di provvedere, in regime ordinario, all'attuazione ed al completamento degli interventi previsti;
Vista la nota 28 marzo 2006, n. 235, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso, tra l'altro, la relazione istruttoria concernente il progetto definitivo del «prolungamento della rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania dalla stazione F.S. all'aeroporto, tratta Stesicoro-aeroporto», relazione di cui copia aggiornata viene consegnata in seduta;
Considerato che l'intervento non e' citato nell'Intesa generale quadro tra Governo e Regione Siciliana, sottoscritta il 14 ottobre 2003;
Considerato che il CUP assegnato all'intervento stesso e' C31J06000000001;
Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che, con la delibera adottata in data odierna, n. 75, si e' proceduto alla ricognizione delle risorse disponibili;
Ritenuto che il ricorso alle disposizioni derogatorie del decreto legislativo n. 190/2002 - come integrato dal decreto legislativo n. 189/2005 - sia proponibile, trattandosi di opera che, come meglio specificato nella «presa d'atto», presenta carattere di urgenza, rientrando nel piano degli interventi diretti a contrastare l'emergenza ambientale di cui alle richiamate ordinanze;
Udita la relazione del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, che - nel formulare le definitive proposte di assegnazione delle risorse ex art. 1, comma 78, della legge n. 266/2005 considerate allocabili da questo Comitato - indica in 90 Milioni di euro, in termini di volume di investimento, l'importo da destinare alla rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze; Prende atto delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed in particolare: sotto l'aspetto tecnico procedurale:
che il progetto definitivo in esame fa parte di un piu' complesso sistema infrastrutturale, la cui programmazione include il potenziamento e la trasformazione dell'attuale linea della ferrovia circumetnea da linea ferroviaria a scartamento ridotto in linea a scartamento ordinario ed elettrificata;
che il programma cui e' riconducibile il progetto si puo' suddividere sostanzialmente in due componenti principali: la prima, sottoposta a questo Comitato, concernente la realizzazione di una rete metropolitana nelle aree urbane di Catania e Misterbianco e nell'ambito territoriale suburbano fino ad Adrano, la seconda concernente l'ammodernamento di tutte le tratte comprese nella restante parte dell'attuale tracciato ferroviario attorno all'Etna, tra Adrano e Riposto;
che per la realizzazione del suddetto programma sono state individuate le seguenti cinque distinte fasi attuative:
prima fase: realizzazione ed ammodernamento della tratta aeroporto-Adrano;
seconda fase: ammodernamento della tratta Adrano-Randazzo;
terza fase: recupero e gestione della tratta Alcantara-Randazzo;
quarta fase: ammodernamento della tratta Randazzo-Riposto;
quinta fase: chiusura dell'anello ferroviario attorno all'Etna attraverso la rete di Rete ferroviaria italiana S.p.a. (RFI S.p.a.);
che in particolare nella prima fase e' prevista la realizzazione di una linea ferroviaria con caratteristiche di metropolitana e dell'estensione complessiva di oltre 44 km, che colleghera' l'aeroporto con la citta' di Catania e con tutti i principali centri del versante sud-occidentale della fascia pedemontana etnea (Misterbianco, Belpasso, Paterno', S. Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano);
che l'intervento di cui alla suddetta prima fase si articola nelle seguenti due tratte:
dalla stazione FS Catania centrale (localizzata in piazza Giovanni XXIII) all'abitato di Adrano, utilizzando prevalentemente l'attuale tracciato della Ferrovia Circumetnea, che nella tratta Borgo-Galatea-Porto e' gia' in esercizio;
dalla stazione Giovanni XXIIII fino all'aeroporto Fontanarossa, con attraversamento del centro urbano di Catania e della periferia sud-ovest della citta', a servizio, quindi, anche dei quartieri popolari Villaggio S. Agata e Librino;
che in particolare il progetto della tratta Stesicoro-aeroporto, collocata nell'ambito dell'itinerario Giovanni XXIII-aeroporto sopra indicato, prevede l'ampliamento dell'attuale tratta di metropolitana della Ferrovia Circumetnea, in parte in esercizio ed in parte in corso di realizzazione o di prossima realizzazione, il che consentira' di ridurre le urgenti problematiche di squilibrio territoriale esistenti nell'area metropolitana catanese e contribuira' anche al miglioramento della qualita' dell'ambiente;
che la suddetta tratta avra' una lunghezza complessiva di 6.754 m e che, a partire dalla stazione di Stesicoro, da realizzare nell'ambito della tratta Giovanni XXIII-Stesicoro, si sviluppera' lungo le otto stazioni di S. Domenico, Vittorio Emanuele, Palestro, San Leone, Verrazzano, Librino, S. M. Goretti e aeroporto;
che le caratteristiche costruttive della tratta in esame, analogamente a quelle delle tratte realizzate o in costruzione, sono quelle delle linee ferroviarie a doppio binario con scartamento ordinario e trazione elettrica a 3 kV in corrente continua, tensione che, per quanto inusuale per le linee metropolitane, che adottano tensioni minori, e' legata all'obiettivo di far proseguire la metropolitana di Catania in ambito extraurbano con le caratteristiche di una ferrovia e di consentire ai mezzi della Ferrovia Circumetnea il futuro utilizzo della rete di RFI S.p.a.;
che l'analisi della domanda relativa ai traffici deviati e generati in seguito al completamento dell'intervento proposto, valutata come differenziale tra la situazione in atto e quella in presenza di intervento, ha evidenziato un totale annuo stimato di oltre 60 milioni di europasseggeri trasportati dal sistema metropolitano proposto, totale costituito, in valori arrotondati, da quasi 29 milioni di passeggeri/anno provenienti dagli automezzi privati, oltre 20 milioni di passeggeri/anno provenienti dai mezzi di trasporto collettivo, circa 11 milioni di passeggeri/anno generati nell'area metropolitana servita dalla ferrovia;
che all'interno del predetto progetto della tratta Stesicoro-aeroporto e' stato individuato il lotto funzionale Stesicoro-Vittorio Emanuele, lungo 1.318 m circa e comprendente le due stazioni S. Domenico e Vittorio Emanuele, lotto che sara' realizzato interamente in galleria naturale, con un andamento planimetrico studiato per evitare, nei limiti del possibile, ogni tipo di interferenza con strutture e servizi esistenti nel sottosuolo e con eventuali parti del sottosuolo di particolare importanza ambientale ed archeologica;
che la realizzazione del predetto lotto consentira' di collegare la rete metropolitana in esercizio e/o in corso di realizzazione con un'ampia zona del centro urbano di Catania dove sono localizzati i principali poli attrattori urbani, implementando cosi' la potenzialita', in termini di domanda di trasporto, dell'intera rete urbana ed extraurbana della Ferrovia Circumetnea;
che il progetto della tratta Stesicoro-aeroporto, ai sensi dell'ordinanza richiamata in premessa, e' stato approvato il 28 dicembre 2004 con provvedimento n. 35/SIND del sindaco in qualita' di Commissario delegato, rientrando nel piano degli interventi predisposti per fronteggiare l'emergenza traffico nella citta' di Catania;
che e' stata data notizia dell'avvio del procedimento espropriativo con avviso pubblicato sull'albo pretorio e sui quotidiani «La Sicilia» e «La Stampa» del 21 novembre 2005, senza che siano pervenute osservazioni od opposizioni;
che con nota 29 novembre 2005, n. 11996/05, integrata dalla nota 20 dicembre 2005, n. 13176/05, la Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Catania ha espresso il proprio nulla osta alla realizzazione dell'opera;
che con nota 30 novembre 2005, n. 40871, il Genio civile di Catania, interpellato per l'acquisizione del parere ai sensi dell'art. 13 della legge 2 febbraio 1974, n. 64, ha espresso parere favorevole;
che con nota 13 dicembre 2005, n. 9375 - integrata con nota 15 febbraio 2006, n. 1304 - il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Gestione Governativa Ferrovia Circumetnea, in qualita' di soggetto attuatore, ha trasmesso alla competente «struttura tecnica di missione» del Ministero stesso il progetto definitivo del «prolungamento della rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania dalla stazione F.S. all'aeroporto tratta Stesicoro-aeroporto»;
che il progetto e' stato trasmesso, altresi', all'Ispettorato ripartimentale delle foreste e che l'Ispettorato stesso, con nota 17 gennaio 2006, n. 833, ha dichiarato di non doversi esprimere, in quanto l'opera interessa terreni estranei alle finalita' del regime vincolistico di cui all'art. 1 del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267;
che, relativamente alla compatibilita' ambientale dell'opera, la Regione - Assessorato regionale territorio e ambiente, con nota 23 gennaio 2006, n. 4636, ha ritenuto di non assoggettare il progetto alla procedura di cui all'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996, recepito con l'art. 91 della legge regionale 3 maggio 2001, n. 6, ed ha espresso parere con prescrizioni;
che la Conferenza di servizi, apertasi il 9 marzo 2006 con la partecipazione dei soggetti interessati, si e' chiusa il successivo 29 marzo con la ricezione dei pareri delle Amministrazioni ed Enti competenti;
che con nota 16 marzo 2006, n. DG BAP/S02/34.19.04/5278/2006, il Ministero per i beni e le attivita' culturali - Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici - Direzione generale per i beni architettonici e paesaggistici, ha comunicato di non avere competenze in materia;
che con nota 18 marzo 2006, n. 2332, la suddetta Gestione Governativa ha trasmesso una nuova versione del progetto dalla quale - a seguito di perplessita' formulate dalla Direzione generale dei sistemi di trasporto ad impianti fissi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in sede di formulazione del parere tecnico-economico - e' stata stralciata la previsione della marcia automatica dei treni e che su tale versione, con nota 28 marzo 2006, n. 3193 R.U., la suddetta Direzione generale ha espresso un parere preliminare di ammissibilita', riservandosi di esprimere successivamente un parere definitivo sugli aspetti di dettaglio allorche' saranno disponibili successivi livelli di progettazione;
che con nota 21 marzo 2006, n. 112-1° VII, la provincia regionale di Catania ha espresso il proprio parere positivo;
che in merito alle eventuali interferenze con i sottoservizi da essi gestiti, gli uffici competenti del comune di Catania hanno espresso parere favorevole, con prescrizioni;
che gli altri soggetti gestori delle interferenze hanno comunicato il proprio parere in merito al progetto, rilevando in taluni casi la necessita' di verifiche in sede di progettazione esecutiva; sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto attuatore, come esposto, e' la Gestione commissariale governativa Ferrovia Circumetnea del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
che la modalita' prevista per l'affidamento dei lavori e' l'appalto integrato;
che i tempi complessivi per l'ultimazione della tratta Stesicoro-aeroporto, inclusi quelli per la redazione delle ulteriori progettazioni e per la gara, nonche' quelli per la messa in esercizio, sono stimati in 78 mesi, di cui 60 per la fase di realizzazione; sotto l'aspetto finanziario:
che il progetto originario della tratta Stesicoro-aeroporto presentava un costo di 465 milioni di euro, IVA inclusa;
che il progetto - rielaborato a seguito della suddetta modifica concernente lo stralcio della marcia automatica - ha presentato un minor costo complessivo di 425 milioni di euro, cosi' articolato:

=====================================================================
TIPOLOGIA |Importo (euro) ===================================================================== opere civili ed impianti connessi |265.572.172,31 --------------------------------------------------------------------- impianti ferroviari e tecnologie |76.112.462,16 --------------------------------------------------------------------- oneri per la sicurezza (compresi nei lavori da non | sottoporre a ribasso) 14.517.489,74 | --------------------------------------------------------------------- somme a disposizione (per deviazioni pubblici servizi,| evenienze archeologiche, spese tecniche, per | progettazione, direzione lavori e collaudi,imprevisti,| etc.) |44.710.101,55 --------------------------------------------------------------------- I.V.A. |38.605.263,98 --------------------------------------------------------------------- Totale . . . |425.000.000,00

che, data la tipologia dell'opera, per la redazione del computo dei lavori in argomento sono state utilizzate le tariffe dei prezzi editi dall'Ente FS (Ferrovie dello Stato), complete di avvertenze e prescrizioni tecniche esecutive, mentre per le lavorazioni e i materiali non previsti nelle suddette tariffe sono stati utilizzati i prezzi unitari derivati da progetti precedentemente approvati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e sono stati elaborati, altresi', nuovi prezzi unitari, prendendo a riferimento i prezzi derivanti da indagini di mercato o da interventi similari realizzati in altri appalti precedenti o da altri enti appaltanti;
che il costo del primo lotto funzionale Stesicoro-Vittorio Emanuele, IVA inclusa, e' articolato come segue:

=====================================================================
TIPOLOGIA |Importo (euro) ===================================================================== opere civili ed impianti connessi |50.958.228,47 --------------------------------------------------------------------- impianti ferroviari e tecnologie |18.015.903,80 --------------------------------------------------------------------- oneri per la sicurezza (compresi nei lavori da non | sottoporre a ribasso) 2.870.913,45 | --------------------------------------------------------------------- somme a disposizione (per deviazioni pubblici servizi,| evenienze archeologiche, spese tecniche, per | progettazione, direzione lavori e collaudi, | imprevisti, etc.) |12.571.557,97 --------------------------------------------------------------------- I.V.A. |8.454.309,76 --------------------------------------------------------------------- Totale . . . |90.000.000,00

che il contributo di cui il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti propone l'assegnazione a carico delle risorse della legge n. 166/2002 vale a soddisfare il finanziamento del primo lotto funzionale Stesicoro-Vittorio Emanuele;
che il piano economico-finanziario evidenzia un «potenziale ritorno economico» derivante dalla gestione dell'opera, ma sottolinea la scarsa redditivita' della gestione stessa, ponendo l'accento sulla funzione sociale del trasporto pubblico locale e richiamando i principi normativi per la copertura dei costi d'esercizio;
che in particolare, a fronte di una durata di vita economica dell'investimento di 35 anni e una durata di vita utile dell'infrastruttura per lo svolgimento del servizio di trasporto di 30 anni e ipotizzando l'applicazione di una tariffa pari a quella attualmente in vigore sulla tratta in esercizio, il VAN dell'investimento risulta di --25,19 con il sostegno del contributo pubblico e di --451,89 senza contributo pubblico;
che il piano pone dunque il costo dell'infrastruttura, pari al citato importo di 425 milioni di euro, a carico delle risorse recate dalla legge n. 166/2002, mentre il costo delle 22 unita' di trazione necessarie a garantire l'avvio dell'esercizio, pari a 84,700 milioni di euro (IVA inclusa), e' coperto con ricorso ad «altri contributi pubblici»;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto di approvare, ai sensi degli articoli 4 e 16 del decreto legislativo n. 190/2002, il progetto definitivo del «prolungamento della rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania dalla stazione F.S. all'aeroporto - tratta Stesicoro-aeroporto» e di attribuire all'opera, per la realizzazione del lotto funzionale Stesicoro-Vittorio Emanuele, un finanziamento di 90 milioni di euro, in termini di volume d'investimenti e a valere sulle disponibilita' previste dall'art. 1, comma 78, della legge n. 266/2005;
Delibera:

1. Approvazione progetto definitivo.
1.1. Ai sensi e per gli effetti degli articoli 4 e 16 del decreto legislativo n. 190/2002, come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 189/2005, nonche' ai sensi degli articoli 10 e 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche ai fini dell'approvazione del vincolo preordinato all'espropriazione e la contestuale dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo del «prolungamento della rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania dalla stazione F.S. all'aeroporto - tratta Stesicoro-aeroporto».
E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'Intesa Stato-regione sulla localizzazione dell'opera stessa.
L'approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
L'approvazione stessa e' peraltro subordinata alla stipula di un atto integrativo all'Intesa generale quadro citata in premessa, che includa esplicitamente nell'Intesa medesima il completamento della ferrovia circumetnea: entro trenta giorni da detta stipula il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad inviare copia dell'atto integrativo alla Segreteria di questo Comitato.
1.2. L'importo di 425 milioni di euro costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare ed e' fissato in relazione all'ammontare del costo dell'intervento come quantificato, a seguito dello stralcio della marcia automatica, nel quadro economico sintetizzato nella precedente «presa d'atto».
1.3. Le prescrizioni citate al punto 1.1, a cui e' condizionata l'approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera, e devono essere assolte in fase di redazione del progetto esecutivo.
1.4. E' altresi' approvato il programma di risoluzione delle interferenze, predisposto ai sensi dell'art. 5 del decreto legislativo n. 190/2002, quale si evince dagli elaborati del progetto definitivo da IN.01 a IN.08.
1.5. Il piano particellare di esproprio e' contenuto negli elaborati di progetto R1 ES e R2 ES, nonche' negli elaborati da 01 ES a 06 ES. 2. Concessione contributo.
2.1. Per la realizzazione del primo lotto funzionale Stesicoro-Vittorio Emanuele e' assegnato un contributo di 8,046 milioni di euro per quindici anni a valere sui fondi recati dall'art. 1, comma 78, della legge n. 266/2005 con decorrenza 2007: detto contributo, suscettibile di sviluppare un volume di investimenti di 90 milioni di euro, e' quantificato indicando, nel costo di realizzazione dell'intervento, anche gli oneri derivanti da eventuali finanziamenti necessari.
2.2. L'efficacia della presente disposizione resta subordinata al perfezionamento dell'Intesa nei termini di cui al precedente punto 1.1 ed alla prevista trasmissione dell'atto integrativo alla Segreteria di questo Comitato. 3. Altre disposizioni.
3.1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto definitivo approvato al punto 1.1 della presente delibera.
3.2. Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori previsti nel citato progetto definitivo, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nel menzionato allegato, nonche' sull'ottemperanza alle ulteriori prescrizioni previste nell'allegato stesso.
Il citato Ministero procedera', a sua volta, a dare comunicazione al riguardo alla Segreteria di questo Comitato.
3.3. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
3.4. In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, il bando di gara dovra' contenere apposita clausola che - fermo restando l'obbligo dell'appaltatore di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti, stabilito dall'art. 18, comma 12, della legge 19 marzo 1990, n. 55, e successive modifiche ed integrazioni - ponga, a carico dell'impresa aggiudicataria, adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di cui all'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, e intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari indipendentemente dai limiti d'importo fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione dei lavori: i contenuti di detta clausola sono specificati nell'allegato 2 che del pari forma parte integrante della presente delibera.
3.5. Il codice unico di progetto (CUP) assegnato al progetto ai sensi della delibera n. 24/2004 va evidenziato nella documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento.
Roma, 29 marzo 2006

Il Presidente
Berlusconi

Il segretario del CIPE
Baldassarri

Registrata alla Corte dei conti il 12 dicembre 2006 Ufficio controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 6 Economia e finanze, foglio n. 367
 
Allegato 1

PRESCRIZIONI PROPOSTE DAL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI
TRASPORTI

Prima dell'inizio dei lavori, dovra' essere acquisita ogni altra autorizzazione o concessione necessaria per la realizzazione dell'opera.
Si riportano di seguito le prescrizioni da rispettare nella redazione del progetto esecutivo, suddivise per argomento. 1.1. Prescrizioni di carattere tecnico.
E' necessario che la Direzione generale dei sistemi di trasporto ad impianti fissi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti esprima il proprio parere sugli aspetti di competenza nelle fasi successive di progettazione;
si dovra' verificare, in sede di redazione del progetto esecutivo, anche con indagini locali, l'effettiva localizzazione delle reti dei sottoservizi interessate;
si dovra' assicurare un congruo numero di parcheggi scambiatori a servizio delle varie stazioni, onde consentire l'utilizzo sinergico del mezzo privato con il servizio pubblico in oggetto;
trattandosi di opera ricadente in zona fortemente urbanizzata, si reputa necessario che, in fase di esercizio, sia adottato un armamento tale da ridurre al minimo i livelli di rumore e vibrazioni. 1.2. Prescrizioni di carattere ambientale.
Le pensiline all'uscita delle scale dovranno essere preventivamente autorizzate dalla Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali. Nelle aree vincolate solo paesaggisticamente, gli ascensori, dove fuoriescono all'esterno, dovranno essere realizzati con strutture leggere e di basso impatto, da sottoporre alla preventiva autorizzazione della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali;
in fase di cantiere si dovra' procedere all'analisi dei materiali provenienti dagli scavi e/o dalle demolizioni per effettuare un razionale smistamento degli stessi, destinandoli, anzitutto, al riutilizzo in ambito di cantiere o alla vendita, con riferimento al materiale pregiato, ovvero destinandoli, quale contributo al miglioramento ambientale, alla riqualificazione di aree degradate o cave dimesse, da individuare previa presentazione di apposito progetto presso il competente Assessorato regionale territorio e ambiente prima dell'inizio dei lavori. Soltanto qualora le precedenti ipotesi risultassero inattuabili, i materiali di scarto potranno essere destinati al conferimento presso pubbliche discariche regolarmente autorizzate di cui si dovranno rendere note preventivamente sia le ubicazioni che le capacita' ricettive;
durante i lavori di realizzazione della galleria si dovra' verificare puntualmente e scrupolosamente la stabilita' del terreno, ponendo particolare attenzione a garantire condizioni di sicurezza nella definizione della sezione di progetto e delle modalita' di avanzamento che, caso per caso, andranno determinate con l'utilizzo di eventuali interventi di consolidamento e pre-sostegno;
lungo la linea di costruzione si dovra' procedere ad un costante controllo per l'adeguamento delle misure mitigative atte a limitare l'inquinamento atmosferico dovuto alle emissioni di polveri ed altri materiali, nonche' procedere al controllo della rumorosita' e delle vibrazioni dei mezzi meccanici da utilizzare, provvedendo affinche' non vengano superati i livelli di tollerabilita' previsti dalle norme vigenti in materia;
dovra' essere previsto un attento monitoraggio dell'inquinamento elettromagnetico in corrispondenza delle eventuali sottostazioni elettriche previste;
preventivamente all'inizio dei lavori, si dovra' concordare con il comune di Catania un calendario programmatico degli stessi, da rendere noto ai cittadini, per consentire la pianificazione del traffico urbano soprattutto nelle aree del centro storico;
particolare cura dovra' essere rivolta alla sistemazione delle aree utilizzate per i cantieri che, a lavori ultimati, dovranno essere sgombrate e ripristinate allo stato antecedente all'inizio dei lavori provvedendo, ove necessario, ad una riqualificazione ambientale soprattutto delle aree periferiche degradate;
dovranno essere adottati interventi di prevenzione e/o mitigazione nei confronti delle eventuali interferenze con le testimonianze delle strutture insediative antiche. In particolare dovranno essere sottoposte a stretta sorveglianza anche le aree a basso rischio, mentre gli interventi previsti per la costruzione delle strutture di superficie delle stazioni urbane, con particolare attenzione per la stazione San Domenico, saranno monitorati applicando la cosiddetta «archeologia preventiva», recentemente codificata dal decreto-legge 26 aprile 2005, n. 63, convertito con modificazioni, dalla legge 25 giugno 2005, n. 109;
dovra' essere realizzato un piano di monitoraggio, di durata almeno semestrale, costituito da una fase ante operam che individui i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico/vibrazionale delle zone di cantiere, nonche' monitorizzi i livelli della falda freatica e il relativo grado di inquinamento, e da una successiva fase in opera che controlli i livelli di inquinamento delle componenti in precedenza individuati onde consentire un rapido adeguamento delle condizioni di lavoro all'effettivo livello di inquinamento misurato. Infine dovra' svolgersi una campagna di monitoraggio, da effettuarsi in periodo di esercizio di durata non inferiore a sei mesi, attraverso la quale verificare la compatibilita' con i limiti di tollerabilita' previsti dalle vigenti norme;
attraverso una campagna mirata di rilevazioni, dovranno essere accertati i livelli di emissione acustiche e vibratorie dovute al transito ferroviario per verificare la compatibilita' con i limiti di tollerabilita' previsti dalla vigente normativa: e' ben ovvio che tali limiti dovranno essere resi piu' stringenti nelle vicinanze dei ricettori sensibili, si' da permettere uno svolgimento non eccessivamente disturbato delle normali attivita' umane. In particolare il livello di vibrazioni lungo l'intero percorso dovra' essere non superiore ai 70 dB previsti dalle attuali norme per le aree critiche; andranno altresi' predisposti interventi di controllo dell'inquinamento elettromagnetico.
 
Allegato 2

CLAUSOLA ANTIMAFIA

Contenuti della clausola antimafia, da inserire nel bando di gara, indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14 marzo 2003 e 8 giugno 2004.
L'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che nei confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti quando l'importo del subappalto superi i limiti di valore precisati al comma 1 dello stesso art. 10, mentre l'art. 18, comma 12, della legge 19 marzo 1990, n. 55, come successivamente modificato e integrato, pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti.
La necessita' di analoga estensione delle verifiche preventive antimafia, ad esse applicando le piu' rigorose informazioni del Prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto il profilo del rischio di infiltrazione criminale, dei sub-appalti e dei cottimi, nonche' di talune tipologie esecutive attinenti a una serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli a caldo e a freddo, ecc.) comunque ricorrenti nella fase realizzativa a prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.).
Pertanto nel bando di gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto definitivo approvato con la presente delibera dovra' essere inserita apposita clausola che - oltre all'obbligo di conferimento dei dati relativi a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 18 della legge n. 55/1990 - preveda che:
1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano subordinati all'espletamento delle informazioni antimafia e sottoposti a clausola risolutiva espressa, in maniera da procedere alla revoca dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in caso di informazioni positive. A fini di accelerazione potra' prevedersi che per i sub-contratti oggetto dell'estensione - vale a dire di importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998 - l'autorizzazione di cui all'art. 18 della legge, n. 55/1990 possa essere rilasciata previa esibizione del certificato camerale con l'apposita dicitura antimafia, ferma restando la successiva acquisizione delle informazioni prefettizie con gli eventuali effetti rescissori sopra indicati. Tenuto conto dell'ulteriore estensione di tali verifiche anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto, ai sensi del menzionato art. 18 della legge n. 55/1990, si potra' inoltre prevedere una fascia di esenzione dall'espletamento delle verifiche antimafia per gli acquisti di materiale di pronto reperimento fino all'importo di 50.000 euro (fermo restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore);
2) nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore principale applichi, quale ulteriore deterrente, una penale, a titolo di liquidazione forfettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno;
3) il soggetto aggiudicatore valuti le cd. informazioni supplementari atipiche - di cui all'art. 1-septies del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive integrazioni - ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria, per gli effetti di cui all'art. 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998;
4) vengano previste apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a:
a) controllare gli assetti societari delle imprese sub-affidatarie, fino a completamento dell'esecuzione dell'opera stessa, fermo restando che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati i dati gia' forniti in attuazione dell'obbligo di comunicazione di cui si e' detto;
b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare fino alla revoca degli affidamenti, che i tentativi di pressione criminale sull'impresa affidataria e su quelle sub-affidatarie, nella fase di cantierizzazione (illecite richieste di denaro, «offerta di protezione», ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria.
 
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