Gazzetta n. 38 del 15 febbraio 2007 (vai al sommario)
AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
DETERMINAZIONE 5 febbraio 2007
Modifica degli stampati del dispositivo intrauterino Mirena, contenente il principio attivo levonorgestrel.

IL DIRIGENTE
dell'ufficio di farmacovigilanza
Visti gli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300;
Visto l'art. 48 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326, che istituisce l'Agenzia italiana del farmaco;
Visto il decreto del Ministro della salute di concerto con i Ministri della funzione pubblica e dell'economia e finanze in data 20 settembre 2004, n. 245, recante norme sull'organizzazione ed il funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco, a norma del comma 13 dell'art. 48 sopra citato;
Visto il regolamento di organizzazione, di amministrazione, dell'ordinamento del personale dell'AIFA pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 145 del 29 giugno 2005;
Visto il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Visto il decreto legislativo 15 luglio 2002, n. 145;
Visto il parere del Pharmacovigilance Working Party, il gruppo europeo di farmacovigilanza;
Visto il parere della sottocommissione di farmacovigilanza dell'AIFA reso nella seduta del 15 gennaio 2007;
Visto il parere della commissione tecnico-scientifica dell'AIFA reso nella seduta del 16/17 gennaio 2007;
Ritenuto a tutela della salute pubblica dover provvedere a modificare gli stampati del dispositivo intrauterino Mirena;
Determina:
Art. 1.
1. E' fatto obbligo alla azienda titolare di autorizzazione all'immissione in commercio del dispositivo intrauterino Mirena, autorizzato con procedura di autorizzazione di tipo nazionale, contenente il principio attivo levonorgestrel, di integrare le informazioni del prodotto, riassunto delle caratteristiche del prodotto e foglio illustrativo, secondo quanto indicato nell'allegato I che costituisce parte della presente determina.
2. Le modifiche di cui al comma 1 - che costituiscono parte del decreto di autorizzazione rilasciato per il dispositivo intrauterino Mirena - dovranno essere apportate immediatamente per il riassunto delle caratteristiche del prodotto e per il foglio illustrativo entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente determina.
3. Trascorso il termine di cui al comma 2 non potranno piu' essere dispensate al pubblico confezioni che non rechino le modifiche indicate dalla presente determina. Pertanto, entro la scadenza del termine indicato dal comma 2, tali confezioni andranno ritirate dal commercio.
La presente determina entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 5 febbraio 2007
Il dirigente: Venegoni
 
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Allegato I
RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 4.2 Posologia e metodo di somministrazione.
Inserimento e rimozione.
Dopo un parto poiche' il rischio di perforazione puo' aumentare l'inserimento dovra' essere rinviato fino alla completa involuzione dell'utero (vedi 4.4). In questi casi dovrebbe essere considerata la possibilita' di rinviare l'inserzione a 12 settimane dopo il parto e comunque di non effettuarla prima di sei settimane. 4.3 Controindicazioni.
Neoplasie per le quali sia nota o si sospetti un'influenza degli ormoni sessuali. (es. cancro del seno). 4.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso.
Gravidanze e gravidanze ectopiche con i dispositivi intrauterini.
«(...) Nelle utilizzatrici di Mirena il rischio di una gravidanza ectopica, pur essendo basso in assoluto, e' relativamente aumentato (...).».
Cancro del seno.
Il rischio di cancro del seno nelle donne che utilizzano contraccettivi contenenti soltanto progesterone e' probabilmente simile a quello associato ai contraccettivi orali combinati (COC). Tuttavia per le preparazioni contenenti solo progesterone l'evidenza si basa su una popolazione di utilizzatrici molto piu' piccola e pertanto e' meno conclusiva di quella relativa ai COC. Una metanalisi che ha considerato i dati di 54 studi epidemiologici ha mostrato un lieve aumento del rischio relativo (RR=1,24) di cancro del seno in corso di trattamento con COC, principalmente per le donne che utilizzano preparazioni estro-progestiniche. (...).
Se durante l'utilizzazione di Mirena viene diagnosticata una neoplasia maligna influenzata dagli ormoni sessuali (es cancro del seno), deve essere presa in considerazione la rimozione del dispositivo. I rischi ed i benefici connessi con il mantenimento in situ di Mirena dovranno essere attentamente valutati caso per caso.
Perforazioni uterine.
Poiche' il rischio di perfora (da inserire nella tabelle delle reazioni avverse nella SOC Sistema di riproduzione e seno) con la frequenza descritta come «non nota»:
ne uterina puo' aumentare nel periodo postpartum, dopo un parto l'inserimento dovra' essere rinviato fino alla completa involuzione dell'utero (comunque non prima di sei settimane e possibilmente 12 settimane dopo il parto (vedi 4.2). 4.8 Effetti indesiderati.
Quando una donna diventa gravida con Mirena in situ, il rischio relativo di gravidanza ectopica e' aumentato. In aggiunta, sono stati riportati casi di cancro alla mammella (frequenza non nota, vedere sezione 4.4 «Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego»).
Foglio illustrativo.
Posologia e metodo di somministrazione.
Inserimento e rimozione.
Dopo un parto poiche' il rischio di perforazione puo' aumentare l'inserimento dovra' essere rinviato fino alla completa involuzione dell'utero (vedi Speciali avvertenze e precauzioni d'uso). In questi casi dovrebbe essere considerata la possibilita' di rinviare l'inserzione a 12 settimane dopo il parto e comunque di non effettuarla prima di sei settimane.
Controindicazioni.
Neoplasie per le quali sia nota o si sospetti un'influenza degli ormoni sessuali. (es. cancro del seno).
Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso.
Gravidanze e gravidanze ectopiche con i dispositivi intrauterini.
«(...) Nelle utilizzatrici di Mirena il rischio di una gravidanza ectopica, pur essendo basso in assoluto, e' relativamente aumentato (...).».
Cancro del seno.
Il rischio di cancro del seno nelle donne che utilizzano contraccettivi contenenti soltanto progesterone e' probabilmente simile a quello associato ai contraccettivi orali combinati (COC). Tuttavia per le preparazioni contenenti solo progesterone l'evidenza si basa su una popolazione di utilizzatrici molto piu' piccola e pertanto e' meno conclusiva di quella relativa ai COC. Una metanalisi che ha considerato i dati di 54 studi epidemiologici ha mostrato un lieve aumento del rischio relativo (RR=1,24) di cancro del seno in corso di trattamento con COC, principalmente per le donne che utilizzano preparazioni estro-progestiniche. (...).
Se durante l'utilizzazione di Mirena viene diagnosticata una neoplasia maligna influenzata dagli ormoni sessuali (es cancro del seno), deve essere presa in considerazione la rimozione del dispositivo. I rischi ed i benefici connessi con il mantenimento in situ di Mirena dovranno essere attentamente valutati caso per caso.
Perforazioni uterine.
Poiche' il rischio di perforazione uterina puo' aumentare nel periodo postpartum, dopo un parto l'inserimento dovra' essere rinviato fino alla completa involuzione dell'utero (comunque non prima di sei settimane e possibilmente dodici settimane dopo il parto (vedi Posologia e metodo di somministrazione).
Effetti indesiderati.
Quando una donna diventa gravida con Mirena in situ, il rischio relativo di gravidanza ectopica e' aumentato. In aggiunta, sono stati riportati casi di cancro alla mammella (frequenza non nota, vedere sezione «Avvertenze speciali e precauzioni d'uso»).
 
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