Gazzetta n. 39 del 16 febbraio 2007 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 25 gennaio 2007
Proroga dello scioglimento del consiglio comunale di Burgio.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto il proprio decreto, in data 2 settembre 2005, registrato alla Corte dei conti in data 14 settembre 2005, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Burgio (Agrigento) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione subordinaria per la provvisoria gestione dell'ente;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e risanamento complessivo dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 19 gennaio 2007, alla quale e' stato debitamente invitato il presidente della regione Siciliana.
Decreta:
La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Burgio (Agrigento), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.
Dato a Roma, addi' 25 gennaio 2007
NAPOLITANO
Prodi, Presidente del Consiglio dei
Ministri
Amato, Ministro dell'interno

Registrato alla Corte dei conti il 31 gennaio 2007 Ministeri istituzionali, registro n. 1 Presidenza del Consiglio dei Ministri, foglio n. 252
 
Allegato
Al Presidente della Repubblica
Il consiglio comunale di Burgio (Agrigento) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 2 settembre 2005, registrato alla Corte dei conti in data 14 settembre 2005, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' operando in un ambiente che, a causa del grave degrado in cui ha versato per tanto tempo il territorio e della indotta disaffezione della popolazione verso la vita democratica e le istituzioni, stenta ad affrancarsi dal radicato sistema di diffusa arbitrarieta'.
Infatti, come rilevato dal prefetto di Agrigento con relazione del 28 novembre 2006, cui si rinvia integralmente, nonostante il notevole impegno profuso dall'organo commissariale per il recupero del prestigio e della credibilita' dell'istituzione comunale, il consolidato sistema d'influenza criminale e' ancora in grado di esprimere una capacita' di interferenza e di condizionamento, che rallenta l'azione protesa al completo recupero dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di buon andamento.
In particolare, a seguito di piu' recenti accertamenti, e' emerso il permanere di rapporti tra esponenti della malavita locale ed appartenenti alla burocrazia comunale, legami non del tutto recisi nonostante la presenza dell'organo straordinario.
Infatti, a fronte di un'iniziale atteggiamento di favore della struttura amministrativa nei confronti della commissione straordinaria, non appena quest'ultima ha posto in essere alcuni necessari interventi di riorganizzazione, si e' assistito ad un'aperta contrapposizione da parte dell'apparato burocratico, manifestatosi in episodi di ostruzionismo ed, in ogni caso, di scarsa collaborazione.
Tale situazione e' riconducibile principalmente all'adozione dei provvedimenti di riassetto che hanno interessato settori strategici, quali l'ufficio anagrafe comunale, nonche' l'ufficio tecnico, la cui direzione e' ora affidata ad un sovraordinato che ne assicura il buon funzionamento.
La commissione straordinaria ha, tra l'altro, constatato che l'adozione dei predetti provvedimenti ha dato luogo a fenomeni di ingiustificato assenteismo, coincidenti con la presenza negli uffici comunali dell'organo straordinario.
Tale mutato atteggiamento ha interessato anche il settore della polizia municipale, ove sono state riscontrate alcune disfunzioni del servizio affidato.
E' fondatamente ipotizzabile che tale condotta possa essere conseguenza di una certa azione intimidatoria esterna nei confronti del comandante del predetto servizio, finalizzata a condizionarne i comportamenti. In merito a tale circostanza la commissione straordinaria ha provveduto ad informare la competente procura della Repubblica.
Analogamente, un altro episodio esemplificativo del collegamento tra ambiti sociali portatori di interessi illeciti ed alcuni settori dell'apparato comunale e' quello concernente il caso di un dipendente dell'ufficio tecnico comunale che si sarebbe attivato per favorire l'affidamento in sub appalto di un lavoro di manutenzione straordinaria ad una ditta locale di proprieta' di un congiunto.
La commissione straordinaria ha avuto modo inoltre di constatare, nell'ambito degli stessi uffici comunali, un costante flusso di soggetti collegati ad ambienti malavitosi, al punto da rendere necessario l'istituzione di un servizio di controllo e monitoraggio dell'ingresso agli stessi uffici.
Affinche' venga completato il processo di recupero del consenso della cittadinanza verso una gestione amministrativa corretta e confacente ai bisogni della comunita', e' necessario che l'organo straordinario di gestione porti a compimento il programma di risanamento intrapreso, con tutti gli aspetti vantaggiosi di immediata percettibilita' che esso comporta per la popolazione.
Come evidenziato nella citata relazione prefettizia, la situazione riscontrata nel comune di Burgio richiede, per consolidare il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, a garanzia degli interessi primari della comunita' locale e delle sue prerogative di libera determinazione e di rinnovamento al di fuori di condizionamenti malavitosi.
La proroga della gestione commissariale si rende altresi' necessaria anche al fine di poter concretizzare tutti gli interventi strutturali intrapresi nel campo delle opere pubbliche, per la cui realizzazione sono richiesti ulteriori tempi tecnici, attese le garanzie di legalita' e le cautele necessarie per scongiurare possibili interferenze di natura illecita in un territorio tradizionalmente caratterizzato dalla presenza di soggetti controindicati, in grado di controllare l'attivita' economico-amministrativa ed in cio' agevolati dagli stretti vincoli parentali e/o amicali, peraltro consueti in un centro di esigua consistenza abitativa.
La valutazione della situazione in concreto accertata in relazione alla persistenza dell'influenza criminale, forte del suo consolidato insediamento e, nella prospettiva di evitare la riproposizione di iniziative tese ad incidere negativamente sull'imparzialita' ed il buon andamento dell'azione amministrativa del comune di Burgio, rende necessario prorogare la gestione commissariale di ulteriori sei mesi.
Ritenuto, pertanto, che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, viste la citata relazione del prefetto di Agrigento, che si intende qui integralmente richiamata, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Burgio (Agrigento) per il periodo di sei mesi.
Roma, 4 gennaio 2007
Il Ministro dell'interno: Amato
 
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