Gazzetta n. 82 del 2007-04-07
MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
COMUNICATO
Proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta «Cipolla di Medicina»

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali esaminata la domanda intesa ad ottenere la protezione della denominazione «Cipolla di Medicina» come indicazione geografica protetta ai sensi del regolamento (CE) n. 510/2006, presentata dal Consorzio Cipolla di Medicina IGP l'Associazione «Farro di Monteleone di Spoleto» con sede presso il comune di Monteleone di Spoleto (Perugia), corso Vittorio Emanuele, 45 - 06040, esprime parere favorevole sulla stessa e sulla proposta di disciplinare di produzione nel testo appresso indicato.
Le eventuali osservazioni, relative alla presente proposta, adeguatamente motivate, dovranno essere presentate dai soggetti interessati, nel rispetto della disciplina fissata dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 «disciplina dell'imposta di bollo» e successive modifiche, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Dipartimento delle politiche di sviluppo - Direzione generale per la qualita' dei prodotti agroalimentari - Divisione QPA III - via XX Settembre n. 20 - 00187 ROMA - entro trenta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della presente proposta. Decorso tale termine, in assenza delle predette osservazioni o dopo la loro valutazione ove pervenute, la predetta proposta sara' notificata, per la registrazione ai sensi dell'art. 5 del Regolamento (CE) n. 510/2006, ai competenti Organi comunitari.

PROPOSTA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
DELLA INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA «CIPOLLA DI MEDICINA»

Art. 1.
Denominazione
L'indicazione geografica protetta (IGP) «Cipolla di Medicina», e riservata alle varieta' della specie Allium cepa descritte all'art. 2 che rispettano le condizioni ed i requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione.
Art. 2.
Descrizione del prodotto
Concorrono alla produzione dell'indicazione geografica protetta «Cipolla di Medicina» le seguenti varieta' ed ecotipi della specie Allium cepa a semina invernale - primaverile:
bulbo giallo:
varieta': Dorata di Bologna, Densidor e Vaquero;
ecotipo: Density.
bulbo bianco: Blanco Duro, Alabaster, Nevada, Cristal;
bulbo rosso: Sanguigna di Milano sel. Reddy, Rossa d'inverno sel. Rojo Duro.
Sono, inoltre, incluse nell'indicazione geografica protetta «Cipolla di Medicina» le seguenti varieta' della specie Allium cepa a semina estiva-autunnale: Katty, Early Yellow Globe, Top Spring, Saratoga.
La IGP «Cipolla di Medicina» all'atto dell'immissione al consumo deve avere il calibro compreso fra 50 e 80 mm.
La IGP «Cipolla di Medicina» ottenuta da varieta' a bulbo giallo mostra una forma rotondeggiante con tuniche di colore giallo-paglierino per le varieta' precocissime e precoci mentre nelle varieta' medie e tardive il bulbo e' molto consistente e di colore giallo-bronzato, adatto alla lunga conservazione.
La IGP «Cipolla di Medicina» ottenuta da varieta' a bulbo bianco mostra una forma rotonda con tuniche di colore bianco brillante e ottima consistenza.
La IGP «Cipolla di Medicina» ottenuta da varieta' a bulbo rosso mostra una forma globosa con tuniche di colore rosso violaceo, molto spesse e consistenti.
Art. 3.
Zona di produzione
L'area di produzione della IGP «Cipolla di Medicina» comprende interamente i comuni della provincia di Bologna: Medicina, Castel Guelfo di Bologna e parte dei territori dei comuni di Ozzano dell'Emilia, Castel S. Pietro Terme, Dozza ed Imola cosi' delimitati:
comune di Imola per l'area delimitata ad est dalla via Selice e via Correcchio, a sud della via Emilia ad ovest dal comune di Castel Guelfo e Dozza ed a nord comune di Conselice;
comune di Dozza per l'area delimitata a sud dalla via Emilia ad ovest dai territori del comune di Castel San Pietro Terme ad est dal territorio del comune di Imola e a nord dal territorio del comune di Castel Guelfo di Bologna;
comune di Castel San Pietro Terme: per l'area delimitata a sud dalla via Emilia ad est dal territorio del comune di Dozza ad ovest dal territorio del comune di Ozzano Emilia a nord dal territorio del comune di Medicina;
comune di Ozzano per l'area delimitata a sud dalla via Emilia ad est dal territorio del comune di Castel San Pietro a nord dal territorio del comune di Medicina ed a ovest dal torrente Quaderna.
Art. 4.
Prova dell'origine
Ogni fase del processo produttivo deve essere monitorata documentando per ognuna gli imput e gli output.
In questo modo, e attraverso l'iscrizione in appositi elenchi, gestiti dall'organismo di controllo, delle particelle catastali sulle quali avviene la coltivazione, dei produttori e dei condizionatori, nonche' attraverso la dichiarazione tempestiva alla struttura di controllo, dei quantitativi prodotti, e' garantita la tracciabilita' del prodotto. Tutte le persone, fisiche o giuridiche, iscritte nei relativi elenchi, saranno assoggettate al controllo da parte dell'organismo di controllo, secondo quanto disposto dal disciplinare di produzione e dal relativo piano di controllo.
Art. 5.
Metodo di ottenimento
Nella gestione dei cicli colturali, l'intervallo minimo consentito tra due cicli successivi nelle coltivazioni della «Cipolla di Medicina IGP» e' di quattro anni solari.
Per le varieta' precocissime a semina autunnale l'epoca di semina e' compresa fra il 15 di agosto ed il 20 di settembre, mentre per le altre varieta' a semina primaverile e' effettuata dal 1° di febbraio al 20 marzo.
Le densita' massime di semina per le diverse varieta' sono cosi' suddivise:
precocissime, 1.000.000 piante/ha;
precoci, 1.000.000 piante/ha;
medie a bulbo grosso, 700.000 piante/ha;
tardive a bulbo grosso, 700.000 piante/ha;
medio tardive a bulbo medio, 1.000.000 piante/ha.
Dopo le operazioni di semina si effettua una leggera rullatura del terreno affinche' il seme aderisca al terreno, riducendo gli spazi vuoti e facilitando cosi' la germinazione.
Piano di fertilizzazione: l'azoto (N) e' distribuito frazionato in quattro interventi dalla semina alla fase di ingrossamento dei bulbi, con apporti non superiori a 130 Kg/ha per ogni ciclo di produzione. Fosforo (P2O5) e potassio (K2O) sono distribuiti in pre-semina con apporti non superiori rispettivamente a 50 Kg/ha e 300 Kg/ha per ogni ciclo di produzione.
La difesa fitosanitaria deve fondarsi sulla corretta applicazione delle tecniche agronomiche, facendo ricorso alle tecniche di difesa integrata come previsto dal disciplinare della regione Emilia-Romagna.
La produzione unitaria massima e' di 60 tonnellate ad ettaro.
L'estirpazione delle cipolle si effettua quando ad una valutazione visiva oltre la meta' dell'apparato fogliare e' ripiegato sul terreno. I bulbi estirpati sono raggruppati in andane e lasciati essiccare in campo per un periodo compreso fra 5 e 15 giorni a seconda delle condizioni climatiche e delle varieta'.
L'operazione di raccolta viene effettuata a mano e con l'ausilio di mezzi meccanici. La parte del prodotto destinato alla vendita e' stoccato in magazzino per un periodo massimo di dieci giorni a temperatura ambiente, mentre la parte restante e' stoccata in celle frigorifere a temperatura compresa tra 0° e 4 °C per la lunga conservazione. La temperatura nel magazzino refrigerato, al raggiungimento della sua capienza massima, viene diminuita giornalmente di circa 2 °C fino al raggiungimento di una temperatura compresa fra 0 °C e 4 °C e umidita' relativa compresa tra 70 - 80%.
Le operazioni di produzione e condizionamento devono avvenire necessariamente nell'ambito della zona di produzione delimitata all'art. 3 per evitare che il trasporto e le eccessive manipolazioni possano provocare la frammentazione delle cuticole generando il rischio di muffe e deterioramento del prodotto.
Art. 6.
Legame con l'ambiente
La reputazione della Cipolla di Medicina risale alla fine dell'ottocento primi del novecento quando la sua coltivazione prese sempre piu' piede come coltura a pieno campo nei terreni vocati della zona di Medicina a seguito della crisi della canapicoltura, coltivazione simbolo del territorio bolognese. A partire dalla seconda meta' degli anni trenta la coltivazione della cipolla compie un deciso passo avanti diffondendosi e concentrandosi progressivamente nei terreni di pianura della provincia di Bologna il cui epicentro divenne il comune di Medicina. Gia' negli anni 60 la piazza di Medicina era diventato il mercato di riferimento per la definizione dei prezzi alla produzione per l'intera provincia di Bologna e per le altre zone della regione Emilia-Romagna e regioni limitrofe. Ai due mercati settimanali affluivano quasi tutti i commercianti e mediatori del settore e per dare maggiore professionalita' e prestigio a questo mercato fu predisposta un'apposita «Sala Contrattazioni» all'interno della quale nei due mercati settimanali di giovedi' e domenica avvenivano tutte le transazioni del prodotto e i cui prezzi venivano rilevati dalla CCIAA di Bologna. Negli stessi anni i produttori della zona hanno costituito due cooperative che rappresentano il 70% della produzione. La notorieta' e distinzione della cipolla in oggetto ha radici che si perdono nel tempo. Le prime testimonianze della coltura in questo comprensorio risalgono alla fine del XIII secolo. Successivamente nel XVI secolo Pier Crescenzi con l'opera «Ruralium commodorum libri duodecim» e Baldassarre Pisanelli nel prezioso «Trattato della natura de' cibi et del bere» ne elogiano le caratteristiche in cucina e le proprieta' medicinali.
Una decisiva testimonianza del tradizionale sistema di coltivazione e' riportata da Vincenzo Tanara, nel celebre trattato del 1664 «L'economia del cittadino in villa». In tale opera vengono riportate le esperienze dei contadini della pianura bolognese, descrivendo le tecniche agronomiche dell'epoca, ricordando come la semina di questo ortaggio si possa eseguire alla fine di agosto oppure nei mesi di febbraio e marzo, calendario ancora oggi seguito nell'area tipica.
Nello stesso periodo il cuoco segreto di Pio V, il bolognese Bartolomeo Scappi, riporta nel suo trattato di gastronomia nove ricette a base di cipolle.
Accanto alla sua indiscussa reputazione la Cipolla di Medicina vanta particolari caratteristiche legate sia ai fattori pedoclimatici sia alla secolare esperienza maturata dagli agricoltori della zona specifica. Queste caratteristiche sono cosi' individuabili:
colorazione intensa e brillante che esalta la tipicita' della varieta';
compattezza dei bulbi che fornisce all'utilizzatore un'immediata sensazione di un prodotto ben formato, nutrito e consistente;
grande serbevolezza dovuta all'elevata dormienza dei bulbi (alta resistenza alla pregermogliazione), che facilita la distribuzione in tutte le condizioni ambientali.
I terreni nei quali e' coltivata questa speciale cipolla sono di medio impasto tendenzialmente argillosi, freschi e profondi, sub alcalini o alcalini. Per quanto riguarda il clima la specie, pur essendo originaria dei climi temperati, ha trovato nell'ambiente padano una eccellente adattabilita' anche alle basse temperature. Di particolare importanza e' anche l'intervento sapiente dell'uomo che oltre a tramandare ricette dei migliori cuochi bolognesi ha saputo mantenere le tradizioni di preparazione del terreno, l'accuratezza della semina tenendo conto delle varie esigenze di luce e soprattutto la particolare attenzione alle tecniche da adottare dopo l'estirpazione necessarie per assicurare la serbevolezza e la perfetta conservazione del prodotto.
Art. 7.
Controlli
Il controllo sulla conformita' del prodotto al disciplinare e' svolto da una struttura di controllo conformemente a quanto stabilito dagli articoli 10 e 11 del regolamento CE n. 510/2006.
Art. 8.
Etichettatura
La IGP «Cipolla di Medicina» deve essere confezionata in contenitori per alimenti (retine, girsack, vert - bag), sigillati con termosaldatura e per le retine con punti metallici, in modo tale da impedire che il contenuto possa essere manipolato senza la rottura del contenitore medesimo. Il calibro delle cipolle contenute in una stessa confezione deve essere compreso fra 50 e 70 mm o fra 60 e 80 mm e di categoria I.
Le confezioni hanno i seguenti pesi: 500 g - 750 g - 1 Kg - 1,5 Kg - 2 Kg - 5 Kg - 10 Kg.
Il confezionamento si realizza durante tutto l'anno.
Sulla confezione devono essere riportate le seguenti diciture: «Cipolla di Medicina» seguita dall'acronimo IGP con caratteri superiori a qualsiasi altra dicitura e dal logo cosi' specificato: una immagine stilizzata di tre cipolle adagiate su due lembi verdi, i cui colori sono di seguito specificati:
il giallo della prima cipolla stilizzata Pantone 471 PC, quadricromia 0/59/100/18;
il rosso della seconda cipolla stilizzata Pantone 228 PC, quadricromia 0/100/4/41;
il verde dei due lembi stilizzati e della scritta Pantone 626 PC, quadricromia 76/0/64/62;
la terza cipolla stilizzata e' bianca;
nero per l'ombreggiatura.
Il carattere tipografico impiegato per comporre qualsiasi testo risulta essere Optimia nella versione bold (carattere in grassetto).

----> Vedere logo a pag. 28 <----

Tutte le confezioni devono, inoltre, essere provviste di etichettatura corrispondente ai requisiti stabiliti dalle vigenti disposizioni di legge.
Le confezioni recano obbligatoriamente sull'etichetta, a caratteri chiari e leggibili il simbolo grafico comunitario.
La dizione «Indicazione geografica protetta» puo' essere ripetuta in altra parte della confezione o dell'etichetta anche in forma di acronimo «IGP».
Art. 9.
Prodotti trasformati
I prodotti per la cui preparazione e' utilizzata la IGP «Cipolla di Medicina», anche a seguito di processi di elaborazione e di trasformazione, possono essere immessi al consumo in confezione recanti il riferimento alla detta denominazione senza l'apposizione del logo comunitario, a condizione che:
il prodotto denominazione protetta, certificato come tale, costituisca il componente esclusivo della categoria merceologica di appartenenza;
gli utilizzatori del prodotto a denominazione protetta siano autorizzati dai titolari del diritto di proprieta' intellettuale conferito dalla registrazione della IGP «Cipolla di Medicina», riuniti in consorzio incaricato alla tutela dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Lo stesso consorzio incaricato provvedera' anche ad iscriverli in appositi registri ed a vigilare sul corretto uso della denominazione protetta. In assenza di un consorzio di tutela incaricato le predette funzioni saranno svolte dal MIPAAF in quanto autorita' nazionale preposta all'attuazione del regolamento CE n. 510/2006.