Gazzetta n. 94 del 23 aprile 2007 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 marzo 2007
Proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Nicotera.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto il proprio decreto, in data 2 settembre 2005, registrato alla Corte dei conti in data 14 settembre 2005, con il quale, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e' stato disposto lo scioglimento del consiglio comunale di Nicotera (Vibo Valentia) per la durata di diciotto mesi e la nomina di una commissione straordinaria per la provvisoria gestione dell'ente;
Constatato che non risulta esaurita l'azione di recupero e complessivo risanamento dell'istituzione locale e della realta' sociale, ancora segnate dalla malavita organizzata;
Ritenuto che le esigenze della collettivita' locale e la tutela degli interessi primari richiedono un ulteriore intervento dello Stato, che assicuri il ripristino dei principi democratici e di legalita' e restituisca efficienza e trasparenza all'azione amministrativa dell'ente;
Visto l'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 16 marzo 2007;
Decreta:

La durata dello scioglimento del consiglio comunale di Nicotera (Vibo Valentia), fissata in diciotto mesi, e' prorogata per il periodo di sei mesi.
Roma, 28 marzo 2007
NAPOLITANO

Prodi, Presidente del Consiglio dei
Ministri
Amato, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 10 aprile 2007 Ministeri istituzionali, registro n. 2 Interno, foglio n. 395
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il consiglio comunale di Nicotera (Vibo Valentia) e' stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica in data 2 settembre 2005, registrato alla Corte dei conti in data 14 settembre 2005, per la durata di mesi diciotto, ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, essendo stati riscontrati fenomeni di infiltrazione e condizionamento da parte della criminalita' organizzata.
Per effetto dell'avvenuto scioglimento, la gestione dell'ente e' stata affidata ad una commissione straordinaria che ha perseguito l'obiettivo del ripristino della legalita' operando in un ambiente che, a causa del grave degrado in cui ha versato per tanto tempo il territorio e della indotta disaffezione della popolazione verso la vita democratica e le istituzioni, stenta ad affrancarsi dal radicato sistema di diffusa arbitrarieta'.
Infatti, come rilevato dal prefetto di Vibo Valentia con relazione del 2 febbraio 2007, cui si rinvia integralmente, nonostante il notevole impegno profuso dall'organo commissariale per il recupero del prestigio e della credibilita' dell'istituzione comunale, il consolidato sistema d'influenza criminale e' ancora in grado di esprimere una capacita' di interferenza e di condizionamento, che rallenta l'azione protesa al completo recupero dell'amministrazione della cosa pubblica ai criteri di legalita' e di buon andamento.
In particolare, la presenza sul territorio di elementi di spicco di una nota organizzazione criminale, che negli anni ha instillato nella popolazione un vincolo di assoggettamento ed intimidazione, farebbe pensare ad un'influenza ancora forte della criminalita' organizzata sul contesto socio politico di quel comune.
Nella relazione della commissione straordinaria emerge anche una significativa influenza della criminalita' organizzata sullo stesso apparato burocratico dell'ente locale.
Un fatto clamoroso e' quello di un abuso edilizio con occupazione, peraltro di una vasta superficie di suolo pubblico, commesso da un soggetto sospettato di essere legato alla locale cosca e nei confronti del quale l'amministrazione non ha posto in essere, nel corso degli anni, le necessarie indispensabili iniziative per il ripristino della legalita'.
Lo stesso atteggiamento e' stato evidenziato nell'ambito della riscossione dei tributi, con avvisi di accertamento mai notificati, e di riscossione del costo di costruzione relativo a concessioni edilizie rilasciate nei primi anni '90, che stavano cadendo in prescrizione.
Inoltre, la pervicacia e l'ingerenza latente della malavita locale nel voler imporre la propria volonta' nella modalita' e nell'assegnazione dei lavori pubblici sono in particolar modo evidenti nella vicenda relativa alla realizzazione delle infrastrutture a rete e dei lavori di pavimentazione di un'area del centro storico.
Avviati i lavori il comune aveva negato l'autorizzazione al subappalto alla ditta chiamata a realizzare le infrastrutture perche', in base ad informazioni ricevute dalla competente prefettura, l'azienda non offriva le garanzie necessarie in merito alla sua estraneita' alle cosche mafiose della zona.
A seguito di tale decisione, i lavori hanno subito un immediato e non giustificato rallentamento e sono proseguiti, con esasperante lentezza, senza che le sollecitazioni effettuate dal responsabile del procedimento avessero sortito alcun effetto. La situazione ha avuto un ulteriore aggravamento quando ben tre macchine operatrici dell'impresa sono state rubate nella notte, all'interno dell'area di cantiere.
Un ulteriore fatto che testimonia l'interferenza di ambiti sociali portatori di interessi illeciti riguarda un impresa di Napoli che, ad inizio anno, si era aggiudicata, a seguito di una gara ad evidenza pubblica, effettuata per la prima volta dopo diversi anni, il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. L'impresa per mesi ha subito intimidazioni quotidiane, ostilita' manifesta, sabotaggi e non e' riuscita a trovare, in loco, un garage per il ricovero degli automezzi. Peraltro ha anche subito il furto di due autocompattatori ed uno di essi e' stato ritrovato dopo qualche giorno a poca distanza dal luogo del furto completamente bruciato. Le indagini dei competenti organi investigativi hanno portato all'arresto del probabile responsabile del reato, sospettato, peraltro, di essere un affiliato della locale cosca.
Nello stesso periodo sono stati inoltre registrati atti di vandalismo, compiuti in danno di beni comunali e nell'ambito del settore ambientale nel quale piu' incisiva si e' fatta l'azione della commissione di gestione straordinaria: cassonetti della spazzatura dati alle fiamme, una delle diramazioni principali della condotta fognaria di Nicotera ostruita con un bidone metallico, con conseguente versamento dei reflui a cielo aperto, inducono a pensare che contro l'ente locale si concentrano gli attacchi di interessi contrari a quelli di cambiamento e rinnovamento nella gestione della cosa pubblica.
Nel corso della gestione commissariale e' stato assicurato il regolare funzionamento degli uffici, dei servizi ed e' migliorata la situazione economico finanziaria, tuttavia la sistemazione definitiva dei conti del comune e' bel lungi dal divenire.
Lo stesso assetto organizzativo dell'ente, seppur piu' funzionale ed efficiente, e' tuttavia troppo imperniato sul personale comandato, ai sensi dell'art. 145 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
La commissione ha evidenziato la carenza, nella struttura dell'ente, di personale altamente qualificato; inoltre, l'esigenza di un maggiore e piu' incisivo presidio del territorio e di tutela dell'ambiente impongono che l'attuale personale comandato presso il comune ovvero altro personale di elevato rango professionale, continui a seguire la strada tracciata ed, anzi, venga integrato con ulteriori figure professionali.
Si rende pertanto necessario proseguire nella nuova politica di gestione del personale, potenziare in particolare l'area di ragioneria ed assumere un comandante del corpo di polizia municipale.
Se da una parte e' pertanto in atto un processo di normalizzazione della gestione dell'ente, dall'altra la brevita' della permanenza dei commissari non consente di portare a termine l'intera azione ed occorre che l'opera della stessa si protragga al fine di consolidare, quantomeno in parte, il risanamento avviato.
A cio' aggiungasi che per assicurare anche il recupero del consenso della cittadinanza verso una gestione amministrativa corretta e confacente ai bisogni della comunita' e' necessario che l'organo straordinario porti a compimento il programma di risanamento intrapreso.
Come evidenziato nella citata relazione prefettizia, la situazione riscontrata nel comune di Nicotera richiede, per consolidare il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi ad essa affidati, l'applicazione dell'istituto della proroga della gestione commissariale, a garanzia degli interessi primari della comunita' locale e delle sue prerogative di libera determinazione e di rinnovamento al di fuori di condizionamenti malavitosi.
La proroga della gestione commissariale si rende altresi' necessaria anche al fine di poter concretizzare gli interventi strutturali intrapresi nel campo delle opere pubbliche, per la cui realizzazione sono richiesti ulteriori tempi tecnici, attese le garanzie di legalita' e le cautele necessarie per scongiurare possibili interferenze di natura illecita in un territorio tradizionalmente caratterizzato dalla presenza di soggetti controindicati, in grado di controllare l'attivita' economico-amministrativa ed in cio' agevolati dal menzionato effetto intimidatorio che gli stessi continuano ad esercire nell'ambito dell'amministrazione comunale.
Tenuto conto della tuttora persistente influenza della malavita locale e della necessita' di continuare nell'opera di contrasto delle iniziative tese ad incidere negativamente sull'imparzialita' ed il buon andamento dell'azione amministrativa del comune di Nicotera, si rende necessario prorogare la gestione commissariale di ulteriori sei mesi.
Ritenuto pertanto che ricorrano le condizioni per l'applicazione dell'art. 143, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, vista la citata relazione del prefetto di Vibo Valentia, che si intende qui integralmente richiamata, si formula rituale proposta per la proroga della durata dello scioglimento del consiglio comunale di Nicotera (Vibo Valentia) per il periodo di sei mesi.
Roma, 15 marzo 2007
Il Ministro dell'interno: Amato
 
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