Gazzetta n. 276 del 27 novembre 2007 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di onorificenze al valore militare

Con decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 2007, al Maresciallo Capo Guglielmino Rosario, nato ad Acireale (Catania), l'8 febbraio 1964, e' stata concessa una medaglia di Bronzo al Valore Militare, con la conseguente motivazione:
«Operatore di mezzo di soccorso, ceduto in rinforzo ad un complesso minore meccanizzato, si distingueva nei combattimenti del giorno 16 maggio 2004 per eccezionale coraggio, sprezzo del pericolo e determinazione. Dopo ore di aspri ed intensi combattimenti in corrispondenza della base libeccio, nonostante i reiterati tentativi delle unita' meccanizzate e blindate volti a superare le barricate erette dai miliziani a nord del ponte alfa sul fiume Eufrate per annientare alcune postazioni di mortai miliziane, apriva una breccia per consentire l'auspicato trafilamento delle unita' arretrate. in particolare, precedeva il complesso minore ed incurante del pericolo, con estrema freddezza, sotto un intensissimo fuoco di armi c/c, automatiche e di reparto, superava di slancio le barricate spazzando via senza esitazione ogni resistenza. Successivamente, prendeva parte al combattimento impiegando le armi di bordo per tutto il corso dell'azione. nell'occasione dimostrava rara freddezza e determinazione e si distingueva per l'eccezionale coraggio non esitando ad esporsi in prima persona per il successo dell'operazione.
Magnifica figura di sottufficiale, generoso, audace e determinato, che con il suo operato ha rinnovato i fasti e il prestigio del reggimento e della Forza Armata». - An Nasiriyah (IRAQ), 16 maggio 2004.
Con decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 2007, al Sergente Biason Pietro, nato ad Portogruaro (Venezia), il 27 novembre 1973, e' stata concessa un medaglia di Bronzo al Valore Militare, con la conseguente motivazione:
«Comandante di squadra rangers, in forza alla Task Force "Special Forces" inquadrata nell'IT JTF, partecipante all'operazione "Antica Babilonia" in Iraq, assolveva il proprio incarico con pregevole professionalita', spiccato senso del dovere e della responsabilita', ponderata e lucida iniziativa, ammirevole capacita' operativa, encomiabile impegno personale ed elevatissime doti umane e caratteriali. In particolare, veniva impiegato nell'operazione "Condor Eye" il cui scopo era quello di condurre una pattuglia nell'ambito di Suq Ash Shuyukh per verificarne lo stato di ordine e sicurezza. Nel corso dell'operazione il mezzo su cui viaggiava la sua squadra e del quale era il responsabile, imboccato il viale principale del villaggio, veniva colpito frontalmente da un razzo del tipo RPG7. La violenta esplosione che ne derivava, immobilizzava il mezzo che prendeva fuoco lasciando incolume il personale presente a bordo. Consapevole del grave pericolo ed incurante della propria incolumita', sotto copertura dell'arma di bordo conduceva i suoi uomini verso appigli tattici che permettessero loro di rispondere al fuoco avversario e facilitare lo sganciamento. Dopo aver indirizzato il fuoco della squadra verso la sorgente di fuoco avversario, resosi conto che il capo arma a bordo del mezzo gia' in fiamme aveva difficolta' ad uscire dallo stesso, riattraversava la linea di fuoco per aiutare il commilitone. Riuscito nel suo intento, si congiungeva nuovamente alla sua squadra e continuava nell'azione di fuoco contro elementi ostili che continuavano ad essere una minaccia per l'intero dispositivo.
Splendida figura di volontario dell'esercito italiano, che con il suo operato ha contribuito in maniera determinante a dare lustro al reparto di appartenenza e ad elevare l'immagine della Forza armata in ambito internazionale». - An Nasiriyah (IRAQ), 7 maggio 2004.
Con decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 2007, al Mar. ord. Lupoli Marcello, nato a Bari, l'8 dicembre 1972, e' stata concessa un medaglia di Bronzo al Valore Militare, con la conseguente motivazione: «Comandante di plotone lagunari impiegato a difesa della base Libeccio in Nasiriyah, sottoposta ormai da diversi giorni al fuoco dei miliziani irakeni, dimostrava senso del dovere e capacita' organizzative eccezionali, nonostante la difficile e per certi versi drammatica situazione da sostenere. In particolare grazie al suo coraggio, senso del dovere, spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo manteneva salda la posizione assegnata infondendo sicurezza e fiducia ai propri uomini e portandosi di persona dove piu' alto era il rischio, malgrado il fuoco incessante di armi portatili e mortai, rispondendo con determinazione al fuoco e tenendo sempre il controllo della situazione nonostante la forte pressione del nemico. peraltro durante l'attacco, colpita una postazione da un colpo di mortaio avversario, si esponeva a grave rischio della vita per portare soccorso ai militari colpiti che trascinava personalmente in un luogo piu' sicuro per portare loro i primi soccorsi.
Fulgido esempio di comandante dotato delle piu' alte virtu' militari, di elevatissimo spirito di sacrificio e di incondizionato attaccamento ai propri uomini e al proprio reparto, che con il suo operato ha contribuito ad elevare il prestigio della Forza armata e l'immagine dell'Italia nel contesto internazionale». - An Nasiriyah (IRAQ), 16 maggio 2004.
Con decreto del Presidente della Repubblica del 24 luglio 2007, al Caporal Maggiore (VFB) Patrizio Luca, nato a Capua (Caserta), il 21 luglio 1982, e' stata concessa un medaglia di Bronzo al Valore Militare, con la conseguente motivazione: «Mitragliere di una squadra fucilieri arretrata, attestata sul lato sud del ponte sul fiume Eufrate nell'abitato di An Nasiriyah, reagiva prontamente dal proprio veicolo non protetto al violento fuoco di armi automatiche e controcarro che elementi avversari sviluppavano contro il suo mezzo dagli edifici circostanti. Con fredda determinazione e lucido coraggio, inquadrava le sorgenti di fuoco nemiche ingaggiandole con l'arma di reparto. Il suo fuoco di copertura risultava determinante e consentiva ai commilitoni di trovare posizioni defilate da cui organizzare la difesa. Benche' ferito, persisteva nell'azione di copertura dei commilitoni consentendo a tutti gli uomini della squadra di acquisire posizioni defilate e coperte, lasciandosi soccorrere solo dopo aver avuto la certezza dell'assolvimento del proprio compito.
Magnifica figura di bersagliere, impavido e coraggioso, che conferisce lustro al corpo di appartenenza ed all'Esercito tutto». - An Nasiriyah (IRAQ), 6 aprile 2004.
 
Gazzetta Ufficiale Serie Generale per iPhone