Gazzetta n. 284 del 6 dicembre 2007 (vai al sommario)
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER I DIRITTI E LE PARI OPPORTUNITA'
COMUNICATO
Avviso per il finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere

1. Contesto e inquadramento normativo.
L'elaborazione e l'attuazione di un Piano d'azione per il contrasto della violenza sessuale e di genere si inserisce nell'ambito dell'azione del Governo e, in particolare, della Ministra per i diritti e le pari opportunita' volta alla promozione e alla tutela dei diritti fondamentali della persona e dell'uguaglianza fra le persone in accordo con gli obblighi assunti a livello internazionale, europei e nazionali e in particolare:
Patto internazionale sui diritti civili e politici; ratificato il 15 dicembre 1978.
Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali ratificato il 15 dicembre 1978.
Convenzione internazionale per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, ratificata il 4 febbraio 1976.
Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, ratificata nel 1985 e il protocollo opzionale ratificato il 22 dicembre 2000.
La convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia ratificata il 5 settembre 1991.
Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'eliminazione della violenza contro le donne, adottata il 20 dicembre 1993 che considera violenza tutte le forme di aggressioni fisiche, sessuali o psicologiche a danno delle donne.
Statuto di Roma di istituzione della Corte penale internazionale del 17 luglio 1998, ratificato dall'Italia il 26 luglio 1999. Comprende le disposizioni in materia di protezione di donne e minori contro varie forme di violenze, specificate e elencate in vari articoli.
Convenzione internazionale contro il crimine organizzato transnazionale, ratificato il 2 agosto 2006.
Convenzione internazionale per i diritti delle persone disabili del 13 dicembre 2006, firmata dall'Italia il 30 marzo 2007 non ancora entrata in vigore.
Il trattato di Amsterdam del 1° maggio 1999.
La carta Europea dei Diritti fondamentali del 2000.
Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle Liberta' fondamentali, del 4 novembre 1950, ratificata dall'Italia il 26 ottobre 1955.
La raccomandazione Rec (2002)5 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri sulla protezione delle donne dalla violenza adottata il 30 aprile 2002.
Convenzione del Consiglio d'Europa per combattere la violenza contro le donne e per la lotta contro la tratta degli esseri umani del 16 maggio 2005.
Consiglio d'Europa, Raccomandazione 1450 (2000) sulla violenza contro le donne in Europa.
Consiglio d'Europa. Risoluzione 1212 (2000) sullo stupro durante i conflitti armati.
Consiglio d'Europa. Risoluzione 1247 (2001) sulle mutilazioni genitali femminili.
Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1523 (2001) sulla schiavitu' domestica.
Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1555 (2002) sull'immagine della donna nei media.
Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1582 (2002) sulla violenza domestica contro le donne.
Consiglio d'Europa. Risoluzione 1327 (2003) sui cosiddetti «crimini d'onore».
Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1663 (2004) sulla schiavitu' domestica.
Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1681 (2004) sulla Campagna per combattere la violenza domestica contro le donne.
Consiglio d'Europa. Raccomandazione 1723 (2005) sui matrimoni forzati e sui matrimoni in eta' minorile.
Consiglio d'Europa. Raccomandazione 11 (2000) del Comitato dei Ministri agli Stati membri sull'azione contro il traffico di esseri umani per sfruttamento sessuale. 2. Finalita' del «Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di
genere».
L'art. 1, comma 1261 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) ha previsto l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i diritti e le pari opportunita' di un fondo denominato «Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere», destinato in quota parte all'istituzione di un Osservatorio nazionale contro la violenza sessuale e di genere e in quota parte ad un Piano d'azione nazionale contro la violenza sessuale e di genere. In particolare, il Piano d'azione nazionale rappresenta lo strumento per elaborare e sviluppare la strategia nazionale di prevenzione e contrasto della violenza, nonche' di protezione, tutela e reinserimento delle vittime.
Gli assi strategici della politica nazionale sono:
la prevenzione ed il contrasto della violenza sessuale e di genere a danno di adulte, minori, persone di diverso orientamento sessuale, disabili e migranti;
l'individuazione delle varie forme di violenza, la valutazione del loro impatto sociale, economico e culturale e lo sviluppo dei meccanismi di informazione e sensibilizzazione sul fenomeno e la sua complessita';
la protezione delle vittime anche attraverso interventi normativi se necessari;
la sensibilizzazione e l'informazione sull'uguaglianza e il contrasto delle discriminazioni.
Particolare priorita' e' data all'integrazione tra le azioni dei vari soggetti pubblici e privati a livello locale in materia di prevenzione e contrasto alla violenza sotto tre profili d'intervento:
misure di sensibilizzazione e prevenzione contro la violenza sessuale e di genere e le discriminazioni;
misure per la tutela, la protezione delle vittime che prevedono interventi anche a favore dei minori attraverso una rete di servizi dotati di personale specializzato e in grado di affrontare sia problemi immediati che problemi di medio e lungo termine;
misure per il reinserimento sociale ed economico delle vittime attraverso una rete di servizi dotati di personale specializzato e in grado di affrontare sia problemi immediati che problemi di medio e lungo termine.
Il decreto del Ministro per i diritti e le pari opportunita' del 16 maggio 2007 ha destinato al «Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere» per l'anno 2007 una quota di euro 3.000.000.
Con successivo decreto del Ministro per i diritti e le pari opportunita' emanato il 3 agosto 2007 di concerto con il Ministro della salute, il Ministro della solidarieta' sociale, il Ministro del lavoro e il Ministro per la Famiglia sono stati stabiliti i criteri di ripartizione del citato «Fondo» destinando una quota di 2.200.000 euro per l'anno 2007 al Piano nazionale d'azione.
Con il presente avviso si intende dare attuazione ai succitati decreti, attraverso la definizione delle specifiche relative all'articolazione ed ai contenuti delle proposte progettuali finanziabili con la quota parte del «Fondo» in parola destinata al finanziamento del Piano nazionale d'azione.
3. Oggetto dell'avviso.
L'obiettivo prioritario di questo avviso pubblico e' di incentivare un approccio programmato e di sistema nel settore della prevenzione e del contrasto di tutte le forme di violenza sessuale e di genere e della tutela e reinserimento delle vittime.
La particolare complessita' della violenza di genere sta nelle sue varie manifestazioni, nei vari livelli di vulnerabilita' e nella diversita' territoriale e sociale in cui si esprime. Questa complessita' determina la necessita' di una maggiore collaborazione tra gli attori istituzionali e gli attori privati coinvolti: lo scambio, la concertazione e l'integrazione rappresentano elementi strategici per rendere efficace ed efficiente l'intervento.
Saranno finanziate azioni volte a progettare e/o sviluppare reti territoriali fra vari attori pubblici e privati per la definizione di strategie, azioni ed interventi integrati, pluridisciplinari e inter-settoriali, in materia di contrasto, di prevenzione della violenza e di protezione e reinserimento delle vittime.
In particolare nelle azioni dovranno essere coinvolti soggetti pubblici e del privato sociale, quali ad es. servizi sanitari, servizi sociali; forze dell'ordine; servizi educativi, consulenti legali e psicologici, associazioni del privato sociale, ecc., al fine di consentire la creazione e/o sviluppo-qualificazione di reti sostenibili di prevenzione e contrasto a tutte le forme di violenze di genere sulle donne, i minori, le persone di diverso orientamento sessuale, tenendo conto delle categorie particolarmente vulnerabili quali i disabili, anziane, migranti e donne appartenenti a minoranze etniche, ecc.
I progetti proposti devono avere valenza territoriale intercomunale, o comunale nei soli casi di capoluoghi di provincia, e/o interprovinciale e/o interregionale. Saranno considerati prioritari gli interventi che coinvolgono piu' ambiti e piu' livelli territoriali.
Le proposte progettuali devono essere caratterizzate dalla innovativita', sperimentalita' e trasversalita' settoriale ed avere caratteristiche di trasferibilita' in territori e contesti diversi.
4. Obiettivi specifici e azioni ammissibili.
1) Scambio e trasferibilita' delle buone prassi: rafforzare le capacita' territoriali attraverso la rilevazione, l'analisi, la valutazione e lo scambio delle esperienze e delle buone prassi esistenti in Italia ed in Europa con particolare attenzione alla violenza in ambito famigliare e nelle relazioni affettive.
2) Preparare e adattare i ruoli e le persone: sviluppare e sperimentare strumenti metodologici, formativi e valutativi innovativi per sostenere e sviluppare una rete di attori territoriali di varie culture organizzative e professionali al fine dell'elaborazione di obiettivi, strategie e metodologie di lavoro condivise per la prevenzione della violenza di genere e la tutela delle vittime.
3) Preparare e adattare le organizzazioni: sviluppare e sperimentare standard e procedure per i processi inter-organizzativi e inter-settoriali indispensabili per il governo della rete considerando le varie fasi dell'intervento, i diversi destinatari e beneficiari nonche' le multiple interazioni delle varie competenze in campo a livello regionale e/o provinciale e/o locale.
4) Comprendere ed approfondire per intervenire: sensibilizzare, informare e specializzare i vari attori territoriali coinvolti attraverso giornate di studio e seminari di approfondimento per affrontare le complessita' del fenomeno della violenza di genere e la complessita' delle azioni di contrasto e di protezione, le buone prassi in Italia e all'estero, i sistemi di protezione esistenti in Europa ed in Italia coinvolgendo esperti e consulenti di varie discipline. Particolare attenzione dovra' essere data alle forme di violenza meno visibili: come la violenza in ambito familiare, gli abusi sessuali sui minori, la violenza nelle relazioni affettive compreso lo stalking, le violenze psicologiche e fisiche rivolte a migranti e a donne appartenenti alle minoranze etniche e culturali (matrimoni forzati, mutilazioni, ricatti e minacce), le violenze subite dalle donne anziane, dalle persone di diverso orientamento sessuale e infine dalle disabili e malate croniche.
5) Monitorare e valutare l'impatto e i risultati: sviluppare e sperimentare procedure unificate e standardizzate per il monitoraggio e la valutazione in itinere e finale dei programmi di tutela e protezione delle vittime adulte e minorenni (accoglienza, consulenza psicologica, assistenza legale, assistenza sanitaria e sociale, assistenza per la fase processuale, ecc) e di reinserimento economico e sociale, gia' attivi sul territorio.
I progetti proposti devono comprendere minimo 2 e massimo 3 delle azioni sopraelencate.
I progetti dovranno prevedere un comitato di pilotaggio costituito da consulenti ed esperti esterni alle organizzazioni proponenti che avra' i compiti di discutere, concordare ed approvare il programma tecnico, proporre eventualmente contenuti specifici, monitorare e approvare la realizzazione delle varie fasi di implementazione del progetto.
Il Comitato di pilotaggio deve essere convocato almeno tre volte: all'avvio del progetto, prima dell'avvio delle attivita' tecniche da realizzare alla fine del progetto.
5. Risorse programmate.
L'ammontare delle risorse destinate ai progetti di cui al presente avviso e' di 2.150.000 euro a valere sul «Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere», istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i diritti e le pari opportunita', ai sensi dell'art. 1, comma 1261 della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
Il contributo per ogni progetto proposto non puo' superare 150.000 euro.
Il contributo potra' coprire le spese fino al 80% del costo totale del progetto. Il proponente, pertanto, dovra' garantire un cofinanziamento almeno pari al 20% del totale.
6. Durata dei progetti.
Ai fini del presente avviso saranno ammessi alla valutazione progetti della durata massima di diciotto mesi a decorrere dalla data dell'atto di concessione del finanziamento.
7. Soggetti proponenti.
I soggetti proponenti dovranno presentare i loro progetti in forma associata (ATI/ATS, consorzi ecc.) tra una pluralita' di attori delle istituzioni pubbliche e private competenti in materia, fermo restando che sara' considerato soggetto proponente e, in quanto tale, responsabile nei confronti dell'amministrazione, della realizzazione dell'intero progetto, l'ente individuato, dai componenti il partenariato, quale soggetto capofila.
Non saranno ammessi proponenti con un partenariato che non comprende almeno due enti pubblici e due organismi del privato sociale.
La realizzazione delle attivita' progettuali dovra' essere svolta necessariamente dal soggetto proponente capofila e dai suoi partners, non essendo ammesso l'affidamento a soggetti terzi delle attivita' medesime. Una deroga a tale divieto sara' possibile solo in relazione a consulenti esterni esperti e contributi specialistici per i quali l'ente non dispone di professionalita' interne adeguate e dovranno essere descritti nella scheda di progetto ai fini della valutazione dell'ammissibilita'.
Ogni soggetto, sia in qualita' di capofila che di partner, potra' presentare un solo progetto.
8. Presentazione delle domande.
I soggetti proponenti dovranno presentare i progetti utilizzando unicamente la modulistica allegata al presente avviso, disponibile sul sito Internet http:// www.pariopportunita'.gov.it
I progetti dovranno pervenire, pena l'esclusione, in una busta chiusa (un originale e due copie integrali) e controfirmata sui lembi di chiusura, recante all'esterno:
intestazione del mittente;
intestazione dell'amministrazione procedente: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i diritti e le pari opportunita' Largo Chigi n. 19, 00187 - Roma;
la dicitura: «Fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere - Piano nazionale contro la violenza - anno 2007». Avviso pubblico per il finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere.
I progetti dovranno essere presentati, pena l'esclusione, a mano, ovvero tramite raccomandata con avviso di ricevimento, oppure a mezzo corriere entro e non oltre il termine perentorio indicato al successivo paragrafo 9. al seguente indirizzo: Dipartimento per i diritti e le pari opportunita', Largo Chigi n. 19, 00187 - Roma - IV Piano, Stanza n. 4083.
La data di acquisizione della documentazione e' stabilita e comprovata dal timbro a data apposto dalla Segreteria del Capo Dipartimento per i Diritti e le pari opportunita'. Nel caso di invio tramite raccomandata, ai fini del rispetto del termine di cui al successivo paragrafo 9, non fa fede il timbro postale di spedizione, ma la data di ricevimento da parte dell'amministrazione.
I progetti presentati a mano ovvero a mezzo corriere dovranno essere consegnati unicamente presso la Segreteria del Capo del Dipartimento.
Il plico dovra' contenere la seguente documentazione:
domanda di ammissione al finanziamento (allegato A) e altra documentazione indicata al successivo paragrafo 10;
scheda di progetto (allegato B);
piano finanziario (allegato C).
9. Termine di presentazione dei progetti.
I progetti dovranno essere presentati entro il termine di sessanta giorni, naturali e consecutivi, dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il su-indicato termine, qualora coincidente con un giorno non lavorativo, si intende differito al primo giorno non festivo immediatamente successivo.
10. Requisiti di ammissibilita'.
I soggetti proponenti dovranno presentare a pena di esclusione, la seguente documentazione:
1) autocertificazione avente per oggetto il nominativo del legale rappresentante e l'idoneita' dei suoi poteri alla sottoscrizione degli atti del presente avviso;
2) domanda di ammissione al finanziamento, redatta secondo l'allegato modello a, debitamente compilata e sottoscritta dal legale rappresentante, accompagnata da copia fotostatica non autenticata di un documento di identita' di quest'ultimo in corso di validita';
3) copia dello statuto e/o dell'atto costitutivo;
4) dichiarazione del legale rappresentante circa l'insussistenza, nei confronti propri e dei componenti degli organi di amministrazione e controllo, delle cause di divieto, di sospensione o di decadenza di cui all'art. 10 della legge 31 maggio 1965, n. 575, corredata da un elenco contenente le generalita' complete dei componenti dei succitati organi;
5) dichiarazione sostitutiva di certificazione resa (ai sensi dell'art. 46 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000) dal legale rappresentante che attesti:
che l'ente non si trova in stato di fallimento, liquidazione o situazioni equivalenti e che non sono pendenti domande di concordato ne' di amministrazione controllata;
che l'ente e' in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei lavoratori;
che l'ente e' in regola con gli obblighi relativi al pagamento delle imposte, dirette ed indirette, e delle tasse;
6) dichiarazione sostitutiva di atto notorio, ai sensi dell'art. 47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000 resa dal legale rappresentante, dalla quale risulti che il progetto non forma oggetto di altri finanziamenti da parte di pubbliche amministrazioni;
7) dichiarazione sostitutiva di atto notorio, ai sensi dell'art. 47 del decreto del Presidente della Repubblica n. 445/2000 resa dal legale rappresentante, con cui si attesta di non aver presentato altro progetto sul presente avviso;
8) lettere di adesione, intese, accordi con cui i soggetti partners esprimono la volonta' di partecipare al progetto, specificando le modalita' di partecipazione;
9) in caso di ATI/ATS la dichiarazione attestante la volonta' di partecipare al raggruppamento, con l'indicazione dell'ente capofila.
La domanda di cui al punto 2 e la dichiarazione di cui al punto 9 dovranno essere sottoscritte dai rappresentanti legali di tutti i partners; analogamente la documentazione di cui ai punti 1-3-4-5-6-7-8 dovra' essere prodotta da tutti i componenti.
11. Cause di inammissibilita'.
Saranno considerate inammissibili ed escluse, come tali, dalla valutazione le proposte progettuali:
a) redatte su supporti cartacei diversi dagli allegati al presente avviso;
b) prive della firma del legale rappresentante, ove esplicitamente richiesta;
c) presentate da soggetti diversi da quelli legittimati, cosi' come individuati al precedente paragrafo 7;
d) pervenuti all'amministrazione destinataria oltre il termine di cui al precedente paragrafo 9;
e) pervenute senza plico ovvero in plico non rispondente alle indicazioni di cui al precedente paragrafo 8;
f) prive di uno o piu' documenti elencati al precedente paragrafo 10;
g) che prevedano una durata superiore al limite massimo indicato al precedente paragrafo 6;
h) prive di uno o piu' requisiti di ammissibilita' di cui al paragrafo 10;
i) che prevedano un finanziamento superiore all'importo massimo concedibile (150.000 euro);
j) che richiedano un finanziamento superiore all'80% del costo complessivo del progetto;
k) che prevedano spese generali di ammontare superiore al 10% del costo complessivo del progetto;
l) che prevedano spese per il coordinamento e la segreteria di progetto di ammontare superiore al 10% del costo complessivo del progetto.
m) il cui cofinanziamento da parte del proponente non e' costituito in via esclusiva dall'apporto monetario;
n) i cui soggetti proponenti, sia in qualita' di capofila che di partner, risultino proponenti anche di altre proposte.
L'esclusione per taluna delle cause di cui al presente paragrafo sara' comunicata al soggetto proponente.
L'istruttoria di ammissibilita' verra' eseguita a cura della Commissione di valutazione di cui al punto successivo.
12. Valutazione dei progetti.
Per la valutazione delle proposte progettuali pervenute sara' istituita una apposita Commissione.
Tutte le proposte ammissibili saranno esaminate secondo i criteri di selezione seguenti:
1. Valutazione della qualita' della proposta - punti max 40:
pertinenza e conformita' della proposta all'obiettivo e oggetto dell'avviso;
chiarezza e fattibilita' delle attivita', della metodologia e del calendario proposto;
qualita' e pertinenza del partenariato e conformita' all'obiettivo e oggetto dell'avviso;
qualita' del piano per la visibilita' e pubblicizzazione delle azioni previste e dei risultati ottenuti;
caratteristiche di innovativita' e trasferibilita' del progetto;
qualita' dei meccanismi di monitoraggio e di valutazione finale.
2. Capacita' operativa - punti max 20:
qualita' delle esperienze realizzate relative alle tematiche oggetto dell'avviso;
adeguatezza delle modalita' operative ed organizzative proposte dell'intervento.
3. Qualita' delle competenze e qualifiche professionali del personale - punti max 30:
qualita' delle competenze del Comitato di pilotaggio;
qualita' della professionalita' del personale tecnico proposto per la realizzazione delle attivita'.
4. Rapporto costi/benefici - punti max 10:
coerenza dei costi previsti con gli obiettivi, l'incidenza dell'intervento, i risultati attesi.
A conclusione dell'istruttoria la Commissione incaricata stabilisce la graduatoria finale dei progetti, che verra' approvata con decreto del Capo Dipartimento per i diritti e le pari opportunita'.
La graduatoria conterra' l'elenco dei progetti, in ordine decrescente di punteggio attribuito dalla commissione di valutazione, finanziabili fino ad esaurimento delle risorse.
Nel caso in cui due o piu' progetti conseguano il medesimo punteggio ed occupino nella graduatoria una posizione tale da non permettere l'ammissione al finanziamento di tutti i progetti con pari punteggio, l'ordine di posizione nella graduatoria sara' determinato tramite sorteggio. Dell'approvazione della graduatoria verra' data comunicazione a tutti i soggetti proponenti. Il provvedimento sara' inoltre pubblicato sul sito internet http://www.pariopportunita'.gov.it.
Non saranno ammessi a finanziamento i progetti che non raggiungeranno il punteggio minimo di 60.
13. Modalita' di erogazione.
Il contributo verra' assegnato in due tranche: la prima a titolo di anticipo, pari al 50% del totale, e dietro presentazione di apposita fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa; il restante 50% verra' erogato a saldo, in seguito alla presentazione di fattura o nota di debito e della relazione delle attivita' realizzate, alla verifica da parte del Dipartimento della loro corretta realizzazione ed al controllo della documentazione contabile di cui al punto 15.
Le spese effettivamente sostenute e documentate dovranno essere comprensive della quota di cofinanziamento a carico del proponente.
14. Limiti di esigibilita' delle spese.
Il piano finanziario dovra' essere redatto utilizzando esclusivamente l'allegato C.
1. L'ammontare minimo del cofinanziamento, da parte del soggetto proponente, sara' pari al 20%, da intendersi esclusivamente come apporto monetario.
2. Nell'ambito delle spese per le risorse umane (personale dipendente, consulenti esterni, ecc.), i costi relativi al coordinamento ed alla segreteria di progetto non potranno superare globalmente il 10% del costo complessivo del progetto.
3. Non saranno riconosciute eligibili le spese rientranti nell'ambito delle attivita' di promozione del progetto che prevedono la costruzione ex novo di siti web.
4. Le spese generali non possono eccedere il 10% del costo complessivo del progetto.
15. Procedure di avvio, attuazione e rendicontazione dei progetti.
I progetti dovranno essere avviati, inderogabilmente, pena la revoca del finanziamento, entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione di avvenuta registrazione della convenzione presso i competenti organi di controllo e concludersi nei tempi stabiliti. Eventuali proroghe del termine finale potranno essere concesse, sino ad un massimo di sei mesi, in presenza di cause imprevedibili e non imputabili al soggetto attuatore, che impediscano la realizzazione del progetto nei tempi programmati.
I soggetti titolari dei progetti possono proporre adeguamenti o modificazioni motivati rispetto al progetto iniziale, che non ne alterino l'impostazione e le finalita', da sottoporre alla preventiva approvazione da parte dell'amministrazione.
Eventuali variazioni compensative tra le singole macrovoci di spesa contemplate nel piano finanziario dovranno essere evidenziate all'atto della presentazione della rendicontazione e della relazione finali di cui al presente paragrafo, precisandone le motivazioni.
Le variazioni compensative che comportano uno scostamento eccedente il 20% della singola macrovoce di spesa dovranno essere previamente autorizzate dal Ministero, su richiesta motivata del soggetto proponente.
Entro quarantacinque giorni dalla conclusione delle attivita' progettuali, il soggetto attuatore dovra' presentare la sotto-indicata documentazione, sottoscritta dal legale rappresentante:
relazione finale, redatta secondo la modulistica che sara' fornita dall'amministrazione procedente;
rendicontazione finale, redatta coerentemente all'impostazione del piano finanziario;
elenco dei giustificativi delle spese sostenute, distinto per macrovoci di spesa.
I giustificativi delle spese sostenute in esecuzione delle attivita' progettuali dovranno essere conservati e resi disponibili all'Amministrazione fino a due anni dalla conclusione del progetto.
I soggetti attuatori dovranno presentare, a meta' del periodo contrattuale, una relazione intermedia sullo stato di attuazione del progetto, corredata da un prospetto recante l'indicazione delle spese sostenute nel periodo di riferimento e redatto coerentemente con l'impostazione del piano finanziario; la suddetta relazione dovra' essere consegnata entro trenta giorni dal termine indicato. 16. Utilizzo del logo del Dipartimento per i diritti e le pari
opportunita'.
Dall'assegnazione del finanziamento statale discende l'obbligo per il soggetto attuatore di utilizzare il logo ufficiale del Dipartimento per i diritti e le pari opportunita' con la dicitura «Progetto finanziato dal Dipartimento per i diritti e le pari opportunita» sulla documentazione informativa, compresi i siti internet, i seminari ed i convegni connessi all'attivita' di promozione del progetto. Il predetto logo sara' fornito dall'amministrazione procedente all'avvio delle attivita'.
Il materiale informativo suddetto dovra' essere messo a disposizione dell'Amministrazione, anche su supporto informatico, ai fini della eventuale diffusione attraverso il sito istituzionale.
17. Principio di non discriminazione.
I principi di parita' di genere, di pari opportunita' per tutti e di non discriminazione, in considerazione della loro valenza trasversale, dovranno informare tutti gli interventi finanziati attraverso l'impiego di modalita' atte a superare gli ostacoli che impediscono di fatto il pieno esercizio dei diritti riconosciuti in materia di tutela contro tutte le forme di discriminazioni dall'ordinamento giuridico italiano.
18. Altre informazioni.
I soggetti interessati potranno inviare quesiti per posta elettronica all'indirizzo di seguito indicato non oltre ventuno giorni prima del termine di scadenza per la presentazione dei progetti, indicando nella rubrica «Oggetto» il/i paragrafo/I dell'avviso sul quale si intende avere piu' informazioni: email: fondonazionaleviolenza-2007@governo.it
Le risposte ai quesiti di interesse generale saranno pubblicate sul sito internet: www.pariopportunita'.gov.it
19. Responsabile del procedimento.
Il responsabile del procedimento e' la dott.ssa. Maria Gabriella Colombi.
 
Allegati

----> Vedere allegati da pag. 32 a pag. 43 <----
 
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