Gazzetta n. 105 del 6 maggio 2008 (vai al sommario)
BANCA D'ITALIA
CIRCOLARE 27 dicembre 2006, n. 263
Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche.

Le iniziative della Commissione europea e del Comitato delle autorita' europee di vigilanza bancaria (CEBS), volte ad assicurare un recepimento corretto e uniforme negli Stati membri delle direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE, e gli approfondimenti effettuati da questo Istituto, anche attraverso un'intensa interlocuzione con gli intermediari, rendono necessario apportare integrazioni e fornire chiarimenti sulle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006). In particolare, le modifiche recepiscono le indicazioni interpretative fornite dal Capital Requirements Directive Transposition Group (CRDTG) e incorporano le risposte fornite ai quesiti pervenuti dalle banche nonche' disposizioni gia' emanate.
Gli interventi piu' rilevanti riguardano i seguenti profili:
a) patrimonio di vigilanza (Titolo I, Capitolo 2)
- viene consentita l'inclusione nel «patrimonio di 3° livello» (utile ai fini della copertura dei soli rischi di mercato) della quota di passivita' subordinate di 2° livello non computabile nel patrimonio supplementare perche' eccedente il 50 per cento del patrimonio di base al lordo delle deduzioni;
- nella definizione di «partecipazione» e' stato precisato, fra i criteri identificativi, anche quello dell'esercizio di un'influenza notevole da parte della banca o del gruppo bancario partecipante;
- l'obbligo di deduzione delle partecipazioni in assicurazioni viene circoscritto ai casi in cui la banca o il gruppo detenga il 20% o piu' del capitale (o dei diritti di voto) dell'impresa assicurativa. Tale modifica ha carattere transitorio, in attesa che venga adottata una soluzione uniforme a livello europeo sul trattamento prudenziale di tali partecipazioni; e' infatti emersa un'applicazione non omogenea negli Stati membri della norma comunitaria di riferimento, con distorsioni concorrenziali tra gli operatori dei diversi Paesi;
b) rischio di credito - metodologia standardizzata (Titolo II, Capitolo 1, Parte Prima)
- le norme sul trattamento delle esposizioni verso intermediari vigilati sono state integrate per precisare che fra dette esposizioni rientrano anche quelle verso societa' di gestione di mercati regolamentati e societa' che gestiscono sistemi di garanzia, compensazione e liquidazione;
- le regole concernenti la determinazione delle esposizioni relative a operazioni di leasing su immobili residenziali sono state allineate a quelle della metodologia IRB, precisando i casi in cui, oltre al valore attualizzato dei canoni, anche il prezzo dell'eventuale opzione finale di acquisto possa beneficiare della ponderazione del 35%;
- sono state inserite le disposizioni che hanno esteso la lista delle banche multilaterali di sviluppo che ricevono ponderazione zero in conformita' della direttiva 2007/18/CE, includendovi la Banca islamica di sviluppo e lo Strumento internazionale di finanziamento per le vaccinazioni (1);
(1) Cfr. Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana -
serie generale - n. 244 del 19 ottobre 2007, pag. 23.
- sono stati meglio precisati i meccanismi di calcolo per la verifica del rispetto delle due soglie quantitative previste per l'inserimento delle esposizioni nel portafoglio «al dettaglio»;
- conformemente alle Disposizioni di Vigilanza del 25 gennaio 2008 (2), la competenza sul procedimento amministrativo di riconoscimento delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito e' stata attribuita al Servizio Vigilanza sull'intermediazione finanziaria (in precedenza di competenza del Servizio Vigilanza sugli enti creditizi);
(2) Entrate in vigore il giorno della loro pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana (cfr.
serie generale, n. 40 del 16 febbraio 2008, pag. 63).
c) rischio di credito - metodologia basata sui rating interni (Titolo II, Capitolo 1, Parte Seconda)
- il trattamento delle esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) e' stato riformulato secondo le linee concordate nel CRDTG;
- sono state trasfuse le indicazioni gia' fornite al sistema in materia di esclusione dal processo di stima della probabilita' di default (PD) e dei tassi di perdita in caso di default (LGD) delle esposizioni scadute e/o sconfinanti di natura tecnica (cd. «pastdue tecnici»);
d) tecniche di attenuazione del rischio di credito (Titolo II, Capitolo 2, Parte Prima)
- la definizione di «strumenti assimilabili al contante», emessi dalla banca che acquista protezione, e' stata emendata per includervi espressamente le obbligazioni e i covered bond e per precisare che essa comprende altri strumenti non subordinati con obbligo di rimborso al valore nominale;
- nel contesto del metodo standardizzato, vengono precisati i requisiti che devono possedere le garanzie dirette e le contro-garanzie affinche' la banca possa sostituire la ponderazione del soggetto garante con quella, piu' favorevole, del contro-garante. In tale ambito e' stato espressamente disciplinato il trattamento delle garanzie rilasciate dalla SACE;
e) operazioni di cartolarizzazione (Titolo II, Capitolo 2, Parte Seconda)
- vengono precisate le modalita' con cui tenere conto, nel trattamento delle posizioni verso cartolarizzazioni cui e' attribuito un fattore di ponderazione del 1250%, delle rettifiche di valore specifiche a fronte delle attivita' cartolarizzate;
f) rischi di mercato (Titolo II, Capitolo 4)
- nelle disposizioni per il calcolo del rischio di posizione specifico su titoli di debito sono stati precisati i criteri relativi al trattamento degli effetti delle operazioni di copertura effettuate con contratti derivati di credito;
- in presenza di copertura mediante derivati di credito su un basket di debitori del tipo «first-to-default» si considera protetta, per ragioni prudenziali, l'attivita' del basket cui corrisponde la minore esposizione ponderata per il rischio specifico;
g) rischio operativo (Titolo II, Capitolo 5)
- sono stati rivisti i criteri di calcolo del requisito patrimoniale con il metodo base o con il metodo standardizzato: in entrambi i casi, le osservazioni dell'indicatore rilevante devono essere riferite alla situazione di fine esercizio anziche' a quella trimestrale;
h) informativa al pubblico (Titolo IV, Capitolo 1)
- sono stati rivisti i termini per la pubblicazione delle informazioni, rendendoli coincidenti con quelli previsti per la diffusione di altre forme di informativa societaria;
i) concentrazione dei rischi (Titolo V, Capitolo 1)
- sono state precisate le regole sulla ponderazione dei certificati di partecipazione a OICR nel senso che il fattore di ponderazione 100 per cento si applica a tutti i certificati, ad eccezione di quelli rientranti nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza e assoggettati al «metodo della scomposizione integrale»;
- per i crediti ipotecari e i contratti di leasing immobiliare e' stato precisato che le ponderazioni 35% e 50% si applicano soltanto qualora le attivita' di rischio non eccedano il limite del 50% del valore dell'immobile.
Le disposizioni introdotte con il presente aggiornamento si applicano al calcolo del patrimonio di vigilanza alla data del 31 dicembre 2007 e dei requisiti patrimoniali a partire dal 1° gennaio 2008.
Le disposizioni delle Istruzioni di Vigilanza per le banche (Circolare n. 229 del 21 aprile 1999) in materia di coefficiente di solvibilita' (Titolo IV, Capitolo 2), requisiti patrimoniali sui rischi di mercato (Titolo IV, Capitolo 3) e requisito patrimoniale complessivo (Titolo IV, Capitolo 4) sono abrogate dal 1° gennaio 2008 ma restano valide ai soli fini del calcolo del floor transitoriamente previsto (cfr. Titolo II, Capitolo 6, Sezione II, paragrafo 6 della Circolare n. 263) per le banche e per i gruppi bancari che utilizzano le metodologie IRB (rischio di credito) o AMA (rischio operativo). E' altresi' abrogata dal 1° gennaio 2008 la disciplina sulla concentrazione dei rischi contenuta nel Titolo IV, Capitolo 5 della Circolare n. 229.
Roma, 27 dicembre 2006
Il Governatore: Draghi
 
S O M M A R I O

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BANCA D'ITALIA

Titolo I - DISPOSIZIONI COMUNI TITOLO I - Capitolo 1: Disposizioni comuni Parte prima
1. Quadro d'insieme e principi della nuova disciplina ..... pag. 23
2. Fonti normative ..... pag. 30 Parte seconda - Ambito di applicazione Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 33
1. Premessa ..... pag. 33
2. Definizioni ..... pag. 34 Sezione II: Disciplina prudenziale su base individuale ..... pag. 36
1. Banche italiane non appartenenti ad un gruppo bancario ..... pag. 36
2. Banche italiane appartenenti ad un gruppo bancario ..... pag. 36
3. Succursali in Italia di banche extracomunitarie ..... pag. 37 Sezione III: Disciplina prudenziale su base consolidata ..... pag. 38
1. Capogruppo di gruppi bancari e imprese di riferimento ..... pag. 38
2. Componenti del gruppo sub-consolidanti ..... pag. 39 Parte terza - Metodologie semplificate
Rischio di credito ..... pag. 40
Tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM) ..... pag. 41
Operazioni di cartolarizzazione ..... pag. 41
Rischio di controparte ..... pag. 42
Rischi di mercato ..... pag. 42
Rischio operativo ..... pag. 43
Processo di controllo prudenziale ..... pag. 43
Informativa al pubblico ..... pag. 44 Parte quarta - La gestione e il controllo dei rischi. ruolo degli organi aziendali
1. Premessa ..... pag. 45
2. Ruolo degli organi aziendali nella gestione e nel controllo dei rischi ..... pag. 46
3. La gestione e il controllo dei rischi nel gruppo bancario ..... pag. 48 Parte quinta - Autorizzazione all'utilizzo dei sistemi interni di misurazione dei rischi per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di credito, di controparte, di mercato e operativi Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 50
1. Definizioni ..... pag. 50
2. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 50 Sezione II: Procedure autorizzative ..... pag. 51
1. Premessa ..... pag. 51
2. Procedura autorizzativa per i gruppi bancari e per le banche non controllati da un'impresa madre europea ..... pag. 51
3. Procedura autorizzativa per i gruppi bancari e per le banche controllati da un'impresa madre europea ..... pag. 53 TITOLO I - Capitolo 2: Patrimonio di vigilanza Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 57
1. Premessa ..... pag. 57
2. Fonti normative ..... pag. 58
3. Definizioni ..... pag. 59
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 60
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 60 Sezione II: Patrimonio di vigilanza individuale ..... pag. 61 1. Struttura del patrimonio di vigilanza individuale ..... pag. 61 2. Ammontare minimo del patrimonio di vigilanza ..... pag. 64 3. Strumenti innovativi di capitale ..... pag. 64 4. Strumenti ibridi di patrimonializzazione e passivita' subordinate ..... pag. 65 5. Filtri prudenziali ..... pag. 69 6. Altri elementi negativi ..... pag. 72 7. Plusvalenze o minusvalenze nette su partecipazioni ..... pag. 72 8. Deduzioni ..... pag. 73 9. Periodicita' delle segnalazioni e modalita' di calcolo del patrimonio di vigilanza individuale ..... pag. 75 Sezione III: Patrimonio di vigilanza consolidato ..... pag. 78 1. Metodologia di calcolo del patrimonio di vigilanza consolidato ..... pag. 78

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Titolo II - REQUISITI PATRIMONIALI TITOLO II - Capitolo 1: Rischio di credito Parte prima - Metodologia standardizzata Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 85
1. Premessa ..... pag. 85
2. Fonti normative ..... pag. 86
3. Definizioni ..... pag. 88
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 89
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 90 Sezione II: Calcolo del requisito patrimoniale ..... pag. 91
1. Calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito ..... pag. 91
2. Applicazione dei rating ..... pag. Sezione III: Ponderazione delle esposizioni ..... pag. 95
1. Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali ..... pag. 95
2. Esposizioni verso intermediari vigilati ..... pag. 96
3. Esposizioni verso enti senza scopo di lucro ed enti del settore pubblico ..... pag. 98
4. Esposizioni verso enti territoriali ..... pag. 99
5. Esposizioni verso organizzazioni internazionali ..... pag. 99
6. Esposizioni verso banche multilaterali di sviluppo ..... pag. 100
7. Esposizioni verso imprese e altri soggetti ..... pag. 101
8. Esposizioni al dettaglio (retail) ..... pag. 101
9. Esposizioni a breve termine verso imprese ..... pag. 102
10. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) ..... pag. 103
11. Posizioni verso cartolarizzazioni ..... pag. 105 Sezione IV: Esposizioni garantite da immobili ..... pag. 106
1. Regole generali ..... pag. 106
2. Esposizioni garantite da ipoteca su immobili residenziali ..... pag. 107
3. Esposizioni relative a operazioni di leasing su immobili residenziali ..... pag. 108
4. Esposizioni garantite da ipoteca su immobili non residenziali ..... pag. 109
5. Esposizioni relative a operazioni di leasing su immobili non residenziali ..... pag. 109 Sezione V: Esposizioni sotto forma di obbligazioni bancarie garantite (COVERED BONDS) ..... pag. 111 Sezione VI: Esposizioni con ponderazioni particolari ..... pag. 112
1. Esposizioni scadute (past due loans) ..... pag. 112
2. Esposizioni ad alto rischio ..... pag. 113
3. Altre esposizioni ..... pag. 113 Sezione VII: Operazioni fuori bilancio ..... pag. 114
1. Garanzie e impegni ..... pag. 114
2. Contratti derivati e operazioni con regolamento a lungo termine ..... pag. 114 Sezione VIII: Agenzie esterne di valutazione del merito di credito ..... pag. 115
1. Premessa ..... pag. 115
2. Requisiti delle ECAI ..... pag. 115
3. Procedura di riconoscimento ..... pag. 118
4. Mapping (associazione dei rating alle classi di ponderazioni di rischio) ..... pag. 119
5. Verifica periodica ..... pag. 120 Sezione IX: Requisito patrimoniale consolidato ..... pag. 121
Allegato A - Informazioni che le agenzie di rating devono fornire con l'istanza di riconoscimento ..... pag. 122
Allegato B - Classificazione delle garanzie e degli impegni ..... pag. 126 Parte seconda - Metodologia basata sui rating interni (IRB) Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 128
1. Premessa ..... pag. 128
2. Fonti normative ..... pag. 130
3. Definizioni ..... pag. 132
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 135
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 135 Sezione II: Classi di attivita ..... pag. 137
1. Premessa ..... pag. 137
2. Esposizioni creditizie verso amministrazioni centrali e banche centrali ..... pag. 137
3. Esposizioni creditizie verso intermediari vigilati ..... pag. 138
4. Esposizioni creditizie verso imprese ..... pag. 138
5. Esposizioni creditizie al dettaglio ..... pag. 140
6. Esposizioni in strumenti di capitale ..... pag. 141
7. Posizioni verso cartolarizzazioni ..... pag. 142
8. Altre attivita ..... pag. 142
9. Crediti commerciali acquistati ..... pag. 142 Sezione III: Requisiti organizzativi ..... pag. 146
1. Governo societario ..... pag. 146
2. Organizzazione e sistema dei controlli ..... pag. 146
3. Caratteristiche dei sistemi di rating ..... pag. 149
4. L'utilizzo del sistema di rating nella gestione aziendale ..... pag. 153
5. Il processo del rating nell'ambito del gruppo bancario ..... pag. 154
6. Sistemi informativi ..... pag. 155 Sezione IV: Requisiti minimi quantitativi ..... pag. 156
1. Struttura dei sistemi di rating ..... pag. 156
2. Quantificazione dei parametri di rischio ..... pag. 157
3. Uso delle prove di stress per la valutazione dell'adeguatezza patrimoniale ..... pag. 165
4. Convalida interna dei sistemi di rating e delle stime dei parametri di rischio ..... pag. 166
5. Uso dei modelli interni per le esposizioni in strumenti di capitale ..... pag. 167
6. Utilizzo di modelli di fornitori esterni ..... pag. 169 Sezione V: Regole di ponderazione ..... pag. 171
1. Esposizioni verso amministrazioni centrali e banche centrali, intermediari vigilati e imprese ..... pag. 171
2. Finanziamenti specializzati ..... pag. 178
3. Esposizioni al dettaglio ..... pag. 179
4. Esposizioni in strumenti di capitale ..... pag. 180
5. Esposizioni verso organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) ..... pag. 183
6. Altre attivita ..... pag. 186
7. Crediti commerciali acquistati ..... pag. 186
8. Perdite attese e rettifiche di valore nette complessive ..... pag. 190 Sezione VI: Estensione progressiva e utilizzo parziale permanente ..... pag. 191
1. Premessa ..... pag. 191
2. Estensione progressiva dei metodi IRB ..... pag. 191
3. Attuazione del piano di estensione ..... pag. 193
4. Utilizzo parziale permanente del metodo standardizzato ..... pag. 193
Allegato A - Sistemi informativi ..... pag. 197
Allegato B - Le funzioni di ponderazione ..... pag. 200
Allegato C - Criteri regolamentari per la classificazione dei finanziamenti specializzati ..... pag. 205
Allegato D - Documentazione obbligatoria per i metodi IRB ..... pag. 222
Allegato E - Scheda modello ..... pag. 224

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TITOLO II - Capitolo 2: Tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM) e operazioni di cartolarizzazione Parte prima - Tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM) Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 241
1. Premessa ..... pag. 241
2. Fonti normative ..... pag. 244
3. Definizioni ..... pag. 245
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 248
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 248 Sezione II: Requisiti generali ..... pag. 249
1. Premessa ..... pag. 249
2. Certezza giuridica ..... pag. 249
3. Tempestivita' di realizzo ..... pag. 250
4. Requisiti organizzativi ..... pag. 250
5. Informativa al pubblico ..... pag. 251 Sezione III: Metodo standardizzato ..... pag. 252 Sottosezione 1: La protezione del credito di tipo reale ..... pag. 252
1. Garanzie reali finanziarie ..... pag. 252
2. Accordi-quadro di compensazione ..... pag. 254
3. Compensazione delle poste in bilancio ..... pag. 255
4. Altre forme di protezione di tipo reale ..... pag. 256 Sottosezione 2: La protezione del credito di tipo personale ..... pag. 258
5. Garanzie personali e contro-garanzie ..... pag. 258
6. Derivati creditizi ..... pag. 262
7. Garanzie mutualistiche di tipo personale ..... pag. 264
8. I disallineamenti di scadenza ..... pag. 265 Sezione IV: Metodo IRB di base ..... pag. 267
1. Premessa ..... pag. 267 Sottosezione 1: La protezione del credito di tipo reale ..... pag. 267
2. Garanzie immobiliari ..... pag. 267
3. Garanzie reali su altri beni materiali ..... pag. 268
4. Cessione di crediti ..... pag. 270
5. Operazioni di leasing ..... pag. 271
6. Metodi di calcolo ..... pag. 272 Sottosezione 2: La protezione del credito di tipo personale ..... pag. 273
7. Garanzie personali e derivati creditizi ..... pag. 273
8. Double default ..... pag. 274 Sezione V: Metodo dei rating interni avanzato ..... pag. 277
1. Premessa ..... pag. 277
2. Protezione del credito di tipo reale ..... pag. 277
3. Protezione del credito di tipo personale ..... pag. 277 Sezione VI: Modalita' di imputazione delle diverse forme di protezione del credito ..... pag. 279
Allegato A - Garanzie reali finanziarie. Strumenti ammessi ..... pag. 280
Allegato B - Garanzie reali finanziarie nel metodo standardizzato. Metodi di calcolo ..... pag. 282
Allegato C - Accordi-quadro di compensazione. Metodi di calcolo ..... pag. 291
Allegato D - Garanzie personali. Trattamento dei disallineamenti di valuta ..... pag. 295
Allegato E - Disallineamenti di scadenza. Valutazione della protezione del credito ..... pag. 296
Allegato F - Garanzie reali finanziarie nel metodo IRB. Metodo di calcolo ..... pag. 298
Allegato G - Garanzie ammesse nel metodo IRB, diverse dalle garanzie reali finanziarie. Calcolo della LGD ..... pag. 299
Allegato H - Double default. Metodo di calcolo ..... pag. 301 Parte seconda - Operazioni di cartolarizzazione Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 302
1. Premessa ..... pag. 302
2. Fonti normative ..... pag. 303
3. Definizioni ..... pag. 304
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 307
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 308 Sezione II: Requisiti minimi per il trasferimento del rischio di credito ..... pag. 309
1. Premessa ..... pag. 309
2. Cartolarizzazioni tradizionali ..... pag. 309
3. Cartolarizzazioni sintetiche ..... pag. 310
4. Significativita' del trasferimento del rischio di credito ..... pag. 312
5. Supporto implicito ..... pag. 313 Sezione III: Calcolo dei requisiti patrimoniali per le posizioni verso la cartolarizzazione ..... pag. 314
1. Premessa ..... pag. 314
2. Banche che applicano il metodo standardizzato ..... pag. 315
3. Banche che applicano i metodi basati sui rating interni ..... pag. 319
4. Requisiti patrimoniali aggiuntivi per le cartolarizzazioni di attivita' rotative con clausola di rimborso anticipato ..... pag. 321 Sezione IV: Tecniche di attenuazione del rischio di credito delle posizioni verso la cartolarizzazione ..... pag. 325
1. Forme di protezione del credito ammesse ..... pag. 325
2. Modalita' di calcolo ..... pag. 325 Sezione V: Riduzione degli importi ponderati per il rischio delle posizioni verso la cartolarizzazione ..... pag. 327
1. Rettifiche di valore ..... pag. 327
2. Deduzioni dal patrimonio di vigilanza ..... pag. 327
Allegato A - Metodi di calcolo del requisito patrimoniale delle posizioni verso la cartolarizzazione per le banche che applicano il metodo IRB ..... pag. 329

----> Vedere da pag. 239 a pag. 336 <----

TITOLO II - Capitolo 3: Rischio di controparte Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 339
1. Premessa ..... pag. 339
2. Fonti normative ..... pag. 340
3. Definizioni ..... pag. 342
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 344
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 345 Sezione II: Requisiti individuali ..... pag. 346
1. Determinazione del requisito patrimoniale individuale ..... pag. 346
2. Categorie di transazioni ..... pag. 346
3. Metodi per il calcolo del valore delle esposizioni ..... pag. 347
4. Regole specifiche per le esposizioni del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ..... pag. 348
5. Metodo del valore corrente ..... pag. 349
6. Metodo standardizzato ..... pag. 349
7. Metodo basato sui modelli interni di tipo EPE ..... pag. 350
8. Utilizzo di modelli alternativi all'EPE ..... pag. 356
9. Metodi indicati nell'ambito della disciplina sull'attenuazione del rischio di credito (CRM) ..... pag. 357
10. Requisiti per il riconoscimento della compensazione contrattuale ..... pag. 357 Sezione III: Requisito patrimoniale consolidato ..... pag. 360
Allegato A - Metodo del valore corrente ..... pag. 361
Allegato B - Metodo standardizzato ..... pag. 365
Allegato C - Metodo dei modelli interni di tipo EPE ..... pag. 372

----> Vedere da pag. 337 a pag. 376 <----

TITOLO II - Capitolo 4: Rischi di mercato Parte prima - Disposizioni generali Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 379
1. Premessa ..... pag. 379
2. Fonti normative ..... pag. 380
3. Definizioni ..... pag. 382
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 385
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 386 Sezione II: Requisiti patrimoniali ..... pag. 387
1. Requisito patrimoniale individuale ..... pag. 387
2. Requisito patrimoniale consolidato ..... pag. 387 Parte seconda - Metodologia standardizzata Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 388
1. Premessa ..... pag. 388 Sezione II: Rischio di posizione sul portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ..... pag. 390
1. Introduzione ..... pag. 390
2. Rischio di posizione dei titoli di debito ..... pag. 391
3. Rischio di posizione su titoli di capitale ..... pag. 399
4. Rischio di posizione per le quote di OICR ..... pag. 401
5. Trattamento delle posizioni relative a operazioni di collocamento ..... pag. 404 Sezione III: Rischio di regolamento sul portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ..... pag. 405
1. Premessa ..... pag. 405
2. Requisito patrimoniale per le transazioni DVP ..... pag. 405
3. Requisito patrimoniale per le transazioni non DVP ..... pag. 406 Sezione IV: Rischio di concentrazione sul portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ..... pag. 408
1. Premessa ..... pag. 408
2. Calcolo del requisito patrimoniale ..... pag. 409 Sezione V: Rischio di cambio ..... pag. 411 Sezione VI: Rischio di posizione in merci ..... pag. 413
1. Premessa ..... pag. 413
2. Requisito patrimoniale calcolato secondo il metodo semplificato ..... pag. 413
3. Requisito patrimoniale calcolato secondo il metodo basato sulle fasce di scadenza ..... pag. 413
4. Metodo basato sulle fasce di scadenza ampliato ..... pag. 414 Sezione VII: Trattamento delle opzioni ..... pag. 416
1. Premessa ..... pag. 416
2. Approccio semplificato ..... pag. 416
3. Metodo delta-plus ..... pag. 417
4. Approccio di scenario ..... pag. 420 Sezione VIII: Disposizioni di comune applicazione ..... pag. 422 Parte terza - Metodologia dei modelli interni Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 423 Sezione II: Requisiti organizzativi ..... pag. 424
1. Governo societario ..... pag. 424
2. Organizzazione e sistema dei controlli ..... pag. 424 Sezione III: Requisiti quantitativi ..... pag. 428
1. Criteri per l'individuazione dei fattori di rischio ..... pag. 428
2. Criteri per il calcolo del VaR ..... pag. 429 Sezione IV: Determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi di posizione su titoli, di cambio e di posizione in merci ..... pag. 431
1. Premessa ..... pag. 431
2. Calcolo dei requisiti patrimoniali mediante il modello interno ..... pag. 431
3. Combinazione di modelli interni con la metodologia standardizzata ..... pag. 433
4. Risultati dei test retrospettivi ..... pag. 434 Sezione V: Prove di stress ..... pag. 436
1. Programma di prove di stress ..... pag. 436
2. Tipologia di scenari ..... pag. 436 Sezione VI: Autorizzazione della Banca d'Italia ..... pag. 438
Allegato A - Requisiti del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ..... pag. 439
Allegato B - Istruzioni per il calcolo del rischio di posizione generico su titoli di debito ..... pag. 444
Allegato C - Titoli di capitale che presentano un "elevato grado di liquidita'" ..... pag. 451
Allegato D - Questionario sui modelli interni ..... pag. 452
Allegato E - Requisito patrimoniale per il rischio specifico sui titoli di debito ..... pag. 459
Allegato F - Metodi specifici per il calcolo del requisito patrimoniale delle quote di OICR ..... pag. 462

----> Vedere da pag. 377 a pag. 464 <----

TITOLO II - Capitolo 5: Rischio operativo Parte prima - Disposizioni generali Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 467
1. Premessa ..... pag. 467
2. Fonti normative ..... pag. 469
3. Definizioni ..... pag. 471
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 473
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 474 Sezione II: Governo e gestione dei rischi operativi ..... pag. 475 Parte seconda - Metodi base e standardizzato Sezione I: Metodo base ..... pag. 476
1. Metodo di calcolo del requisito patrimoniale ..... pag. 476 Sezione II: Metodo standardizzato ..... pag. 477
1. Soglie di accesso ..... pag. 477
2. Requisiti per l'utilizzo del metodo Standardizzato ..... pag. 477
3. Determinazione del requisito patrimoniale ..... pag. 480
4. Comunicazioni alla Banca d'Italia ..... pag. 481 Parte terza - Metodi avanzati (AMA) Sezione I: Soglie di accesso ..... pag. 483 Sezione II: Requisiti organizzativi ..... pag. 484
1. Controlli interni ..... pag. 484
2. Sistema di gestione dei rischi operativi ..... pag. 485 Sezione III: Requisiti quantitativi ..... pag. 488
1. Sistema di misurazione dei rischi operativi - requisiti generali ..... pag. 488
2. Alimentazione e utilizzo delle quattro componenti ..... pag. 488
3. Caratteristiche del modello di calcolo ..... pag. 492 Sezione IV: Determinazione del requisito patrimoniale ..... pag. 495
1. Determinazione del requisito patrimoniale ..... pag. 495
2. Comunicazioni alla Banca d'Italia ..... pag. 497 Sezione V: Autorizzazione della Banca d'Italia ..... pag. 498 Parte quarta - Uso combinato e modalita' di calcolo del requisito patrimoniale Sezione I: Uso combinato di piu' metodi ..... pag. 499
1. Metodo Base ..... pag. 499
2. Metodo Standardizzato ..... pag. 499
3. Metodi Avanzati ..... pag. 500 Sezione II: Modalita' di calcolo del requisito patrimoniale ..... pag. 502
1. Modalita' di calcolo in uso combinato ..... pag. 502
2. Requisito su base individuale per le banche incluse in gruppi bancari ..... pag. 502
Allegato A - Metodo Standardizzato - schema di raccordo tra linee di business e attivita' aziendali ..... pag. 504
Allegato B - Metodo Standardizzato - esempio di calcolo del requisito patrimoniale ..... pag. 505
Allegato C - Tipologie di eventi di perdita ..... pag. 506
Allegato D - Documentazione obbligatoria per i metodi Avanzati ..... pag. 507
Allegato E - Uso combinato di metodi ..... pag. 510
Allegato F - Esempio di applicazione a livello consolidato e individuale del metodo Standardizzato ..... pag. 511
Allegato G - Esempio di applicazione a livello consolidato e individuale dei metodi AMA ..... pag. 512 TITOLO II - Capitolo 6: Determinazione del requisito patrimoniale complessivo Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 515
1. Premessa ..... pag. 515
2. Fonti normative ..... pag. 515
3. Destinatari della disciplina ..... pag. 516 Sezione II: Requisito patrimoniale complessivo ..... pag. 518
1. Rischi di credito e di controparte ..... pag. 518
2. Rischi di mercato ..... pag. 519
3. Rischio operativo ..... pag. 519
4. Immobili e partecipazioni acquisite per recupero crediti ..... pag. 520
5. Riduzione di un quarto del requisito patrimoniale individuale ..... pag. 520
6. Disposizioni transitorie per le banche che utilizzano il sistema IRB o i metodi AMA ..... pag. 520 Sezione III: Metodi di consolidamento e segnalazioni alla Banca d'Italia ..... pag. 522
1. Perimetro e metodi di consolidamento ..... pag. 522
2. Segnalazioni alla Banca d'Italia ..... pag. 522

----> Vedere da pag. 465 a pag. 524 <----

Titolo III - PROCESSO DI CONTROLLO PRUDENZIALE TITOLO III - Capitolo 1: Processo di controllo prudenziale Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 529
1. Premessa ..... pag. 529
2. Fonti normative ..... pag. 531
3. Destinatari della disciplina ..... pag. 532
4. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 533 Sezione II: La valutazione aziendale dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) ..... pag. 534
1. Disposizioni di carattere generale ..... pag. 534
2. La proporzionalita' nell'ICAAP ..... pag. 534
3. Le fasi dell'ICAAP ..... pag. 535
4. Periodicita' dell'ICAAP ..... pag. 540
5. Governo societario dell'ICAAP ..... pag. 541
6. L'informativa sull'ICAAP alla Banca d'Italia ..... pag. 541 Sezione III: Processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) ..... pag. 544
1. Disposizioni di carattere generale ..... pag. 544
2. La proporzionalita' nello SREP ..... pag. 545
3. Il sistema di analisi aziendale ..... pag. 545
4. Il confronto con le banche ..... pag. 546
5. Gli interventi correttivi ..... pag. 547
Allegato A - I rischi da sottoporre a valutazione nell'ICAAP ..... pag. 548
Allegato B - Rischio di concentrazione per singole controparti o gruppi di clienti connessi ..... pag. 549
Allegato C - Rischio di tasso d'interesse sul portafoglio bancario ..... pag. 552
Allegato D - Rischio di liquidita ..... pag. 555
Allegato E - Schema di riferimento per il resoconto ICAAP ..... pag. 558
Allegato F - Il sistema di analisi aziendale ..... pag. 560 Titolo IV - INFORMATIVA AL PUBBLICO TITOLO IV - Capitolo 1: Informativa al pubblico Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 569
1. Premessa ..... pag. 569
2. Fonti normative ..... pag. 569
3. Definizioni ..... pag. 571
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 571 Sezione II: Requisiti d'informativa al pubblico ..... pag. 573
1. Organizzazione delle informazioni e limitazione degli obblighi ..... pag. 573
2. Contenuto e modalita' di pubblicazione delle informazioni ..... pag. 573
3. Requisiti informativi di idoneita ..... pag. 573
4. Deroghe agli obblighi di informativa ..... pag. 574
5. Modalita' e frequenza della pubblicazione ..... pag. 574
6. Organizzazione e controlli ..... pag. 574
Allegato A - Informazioni da pubblicare ..... pag. 576 Titolo V - CONCENTRAZIONE DEI RISCHI TITOLO V - Capitolo 1: Concentrazione dei rischi Sezione I: Disposizioni di carattere generale ..... pag. 601
1. Premessa ..... pag. 601
2. Fonti normative ..... pag. 602
3. Definizioni ..... pag. 603
4. Destinatari della disciplina ..... pag. 604
5. Unita' organizzative responsabili dei procedimenti amministrativi ..... pag. 605 Sezione II: Limiti alla concentrazione dei rischi ..... pag. 606
1. Limiti generali ..... pag. 606
2. Attivita' di rischio del portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ..... pag. 606
3. Attivita' non soggette ai limiti ..... pag. 606
4. Succursali italiane di banche extracomunitarie ..... pag. 607
5. Provvedimenti della Banca d'Italia ..... pag. 607 Sezione III: Criteri per la quantificazione delle posizioni di rischio ..... pag. 608
1. Sistema delle ponderazioni ..... pag. 608 Sezione IV: Applicazione della disciplina su base consolidata
..... pag. 609 Sezione V: Grandi rischi ..... pag. 610
1. Procedure per l'assunzione dei grandi rischi ..... pag. 610
2. Segnalazioni alla Banca d'Italia ..... pag. 611
Allegato A - Fattori di ponderazione: classi di attivita' di rischio ..... pag. 613

----> Vedere da pag. 525 a pag. 615 <----
 
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