Gazzetta n. 121 del 24 maggio 2008 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 28 settembre 2007
Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) schema idrico Sardegna Sud-Orientale (sistema basso flumendosa-picocca: opere di approvvigionamento idropotabile schema n. 39 P.R.G.A. - 2° e 3° lotto). (CUP 129J04000010001). (Deliberazione n. 93/2007).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

VISTA la legge 21 dicembre 2001 n. 443, c.d. "legge obiettivo", che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
VISTA la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, reca modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazioni per pubblica utilita', come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
VISTO l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante "Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione", secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP), e viste le delibere attuative emanate da questo Comitato;
VISTO l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (finanziaria per il 2004), e visti in particolare i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
VISTO il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, intitolato "codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE", e s.m.i., e visti in particolare:
la parte II, titolo III, capo IV, concernente "lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi";
l'articolo 256, che ha abrogato il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, relativo alla "attuazione della legge n. 443/2001 per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale", come modificato dal decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189;
VISTO il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, e che ha modificato l'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, operando - tra l'altro - la scissione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in Ministero delle infrastrutture e Ministero dei trasporti;
VISTA la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), e visto in particolare l'articolo 1, comma 977, che - tra l'altro - per la prosecuzione degli interventi di realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n. 443/2001, e s.m.i., ha autorizzato la concessione di contributi quindicennali di 100 milioni di euro a decorrere da ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009;
VISTA la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (G.U. n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del piu' volte richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il primo programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato 1 include lo "Schema n. 39 P.R.G.A.: Opere di approvvigionamento idropotabile - 2° e 3° lotto costa sud-orientale fino a Villasimius";
VISTA la delibera 25 luglio 2003, n. 58 (G.U. n. 265/2003), con la quale questo Comitato, a valere sulle risorse recate dall'art. 13 della legge n. 166/2002 per l'anno 2002, ha assegnato un finanziamento di euro 350.000, in termini di volume di investimento, all'intervento sopra citato per l'effettuazione di indagini in sito finalizzate alla predisposizione del progetto definitivo, sottolineando che il relativo importo e' ricompreso nel costo totale dell'intervento medesimo, indicato in 60,5 milioni di euro e da finanziare in sede di approvazione del progetto definitivo, e demandando all'Unita' tecnica-Finanza di progetto di effettuare approfondimenti al fine di accertare la possibilita' di attivare forme di partenariato pubblico-privato;
VISTA la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (G.U. n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che l'allora Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel Programma delle infrastrutture strategiche;
VISTA la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (G.U. n. 230/2004), con la quale questo Comitato ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003;
VISTA la delibera 6 aprile 2006, n. 130 (G.U. n. 199/2006), che, all'allegato 2, include gli "schemi idrici della Sardegna sud-orientale (sistema Basso Flumendosa-Picocca)";
VISTO il decreto emanato dal Ministro dell'interno di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti il 14 marzo 2003, e s.m.i., con il quale - in relazione al disposto dell'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo n. 190/2002 (ora articolo 180, comma 2, del decreto legislativo n. 163/2006) - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
VISTA la sentenza n. 303 del 25 settembre 2003, con la quale la Corte Costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'Intesa tra Stato e singola Regione ai fini dell'attuabilita' del Programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'Intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerarsi inefficaci finche' l'Intesa non si perfezioni;
VISTA la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
VISTA la circolare del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato 28 febbraio 2007, n. 15, concernente le procedure da seguire per l'utilizzo di contributi pluriennali ai sensi dell'articolo 1, commi 511 e 512, della legge n. 296/2006;
VISTO il Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2008-2012, sul quale questo Comitato ha espresso parere favorevole con delibera 28 giugno 2007, n. 45, che nella tabella B4, relativa alle "opere da avviare entro il 2012", include il progetto "Schema 39 P.R.G.A - 2° e 3° lotto" con il citato costo di 60,5 milioni di euro;
VISTA la nota 20 settembre 2007, n. 375, con la quale il Ministero delle infrastrutture ha, tra l'altro, trasmesso la relazione istruttoria del progetto definitivo delle "opere di approvvigionamento idropotabile - Schema 39 P.R.G.A. - 2° e 3° lotto", successivamente aggiornata;
VISTA la nota 21 settembre 2007, n. 0049828, con la quale l'Unita' tecnica - Finanza di progetto formula il proprio parere in ordine al piano economico-finanziario dell'opera suddetta;
VISTE le note 24 settembre 2007, n. 381, e 27 settembre 2007, n. 393, con le quali il citato Ministero delle infrastrutture ha trasmesso - rispettivamente - documentazione integrativa e un nuovo allegato "prescrizioni", aggiornato a seguito delle prescrizioni deliberate dalla Giunta regionale della Sardegna nel corso della seduta del 25 settembre 2007, nonche' dichiarazione del R.U.P. circa la copertura del costo delle prescrizioni stesse;
CONSIDERATO che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 3 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
CONSIDERATO che l'opera di cui sopra e' compresa nell'Intesa generale quadro tra il Governo e la Regione Sardegna, sottoscritta l'11 dicembre 2002;
CONSIDERATO che l'articolo 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'articolo 13 della legge n. 166/2002, e l'articolo 163 del decreto legislativo n. 163/2006 attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture, che puo' in proposito avvalersi di apposita "struttura tecnica di missione";
SU PROPOSTA del Ministro delle infrastrutture;
ACQUISITA in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;

PRENDE ATTO delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture ed in particolare:
sotto l'aspetto tecnico-procedurale
che l'intervento di cui al progetto in esame e' conforme all'aggiornamento del P.R.G.A. ed e' compreso nel Piano d'Ambito approvato con ordinanza 30 settembre 2002, n. 321, dal Commissario nominato con ordinanza del Ministro dell'interno - Delegato per la protezione Civile 12 aprile 2002, n. 3196, con poteri surrogatori degli organismi, non ancora insediati, responsabili degli strumenti di pianificazione del settore idrico, ed e' altresi' incluso nel piano stralcio di bacino regionale, approvato da detto Commissario, con ordinanza 31 dicembre 2002, n. 334, in forma di "piano direttore";
che le opere da realizzare - che costituiscono il completamento di un'opera il cui lo lotto e' gia' in fase di avanzata esecuzione e l'anticipazione di un 1° stralcio della rete di distribuzione irrigua nel Comune di San Vito - assicurano l'approvvigionamento potabile di una vasta area della Sardegna sud-orientale, il Sarrabus, e consentono - attraverso il costruendo serbatoio di Monte Mereu, al servizio dell'abitato di Villasimius - l'interconnessione con l'esistente schema n. 46 del P.R.G.A.;
che le opere, dimensionate per fornire circa un volume annuo di 9,731 Mmc suscettibile di fronteggiare il fabbisogno relativo anche alla popolazione turistica, consistono nella costruzione di:
una dorsale principale, funzionante a gravita', che collega l'edificando impianto di potabilizzazione di San Vito con il serbatoio di Monte Mereu ed una serie di condotte di derivazione e di avvicinamento dai serbatoi alle reti di distribuzione del soggetto gestore;
12 nuovi serbatoi in c.a. della capacita' complessiva di circa 25.000 mc;
una centrale di sollevamento per l'esistente serbatoio di "Sabadi";
una nuova rete irrigua a servizio dell'agro di San Vito, inclusiva di una vasca di carico in localita' "Nuraghe Scrocca";
che, come esposto nella "presa d'atto" della delibera n. 58/2003, l'opera ha registrato un iter progettuale complesso, avviato con le procedure ordinarie sin dal 1997;
che in particolare il Direttore del Servizio dighe, acque pubbliche, opere idrauliche e difesa ambiente dell'Assessorato ai lavori pubblici della Regione Sardegna, con determinazione del 1° giugno 2000, n. 311, ha approvato il progetto preliminare delle "opere di approvvigionamento idropotabile - schema n. 39 del nuovo P.R.G.A." per un costo complessivo di 140,30 miliardi di lire (pari ad euro 72.458.902,94), approvando nel contempo il progetto definitivo del 1° lotto dell'importo complessivo di 40 miliardi di lire (euro 20.658.275,96) e la convenzione regolante la concessione dell'esecuzione di detto 1° lotto;
che il Commissario governativo per l'emergenza idrica della Sardegna, con ordinanza del 20 giugno 2003, n. 353, ha approvato "per le finalita' di cui all'art. 3 del decreto legislativo n. 190/2002" il quadro economico aggiornato del predetto progetto per la parte relativa al 2° e 3° lotto, determinando il relativo importo complessivo in 60,5 milioni di euro;
che il soggetto aggiudicatore, con nota 10 novembre 2005, n. 14359, ha trasmesso il progetto definitivo al Ministero istruttore;
che i progettisti, conformemente a quanto previsto dall'art. 4, comma 1, del decreto legislativo n. 190/2002 (ora art. 166 del decreto legislativo n. 163/2006), hanno presentato una dichiarazione in cui si attesta la corrispondenza del progetto definitivo ai contenuti del progetto preliminare approvato;
che in data 11 gennaio 2006 il Ministero delle infrastrutture ha convocato la prevista Conferenza dei servizi, nel corso della quale sono stati acquisiti i pareri di Amministrazioni ed Enti interessati, mentre altri pareri sono pervenuti posteriormente a tale data;
che il soggetto aggiudicatore aveva provveduto a far pubblicare, in data 23 novembre 2005, l'avviso di avvio del procedimento di dichiarazione di pubblica utilita' per il progetto definitivo in argomento su un quotidiano di diffusione nazionale e su altro a diffusione locale e che in relazione a detta pubblicazione sono pervenute alcune osservazioni, in ordine alle quali il "responsabile del procedimento" con nota 7 marzo 2006, prot. n. 3413, ha fornito le necessarie controdeduzioni, ritenute condivisibili dal Ministero istruttore;
che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, con nota 10 maggio 2006, n. DSA-2006-12896, ha chiarito che il progetto era da sottoporre a procedura VIA di competenza regionale e che l'avviso di avvio di tale procedura e' stato pubblicato su due quotidiani nel dicembre 2006;
che la Regione Sardegna, con nota 18 settembre 2007, n. 2490, ha comunicato la conclusione positiva del giudizio di compatibilita' ambientale ed ha poi formalizzato il proprio parere favorevole con delibera di Giunta del 25 settembre 2007, dettando prescrizioni che il Ministero istruttore ha recepito nella versione aggiornata del "foglio condizioni" trasmessa con la citata nota del 27 stesso mese;
che altri pareri, favorevoli con prescrizioni, sono intervenuti da parte dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, dal Genio civile di Cagliari e dall'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente;
che per la risoluzione delle interferenze e' stata seguita la procedura prevista dagli artt. 166, 170 e 171 del decreto legislativo n. 163/2006 mediante trasmissione del progetto, completo del piano di risoluzione delle interferenze stesse, alle Amministrazioni ed enti interessati che hanno espresso i propri pareri favorevoli in parte con prescrizioni;
sotto l'aspetto attuativo
che il soggetto aggiudicatore, con la delibera n. 58/2003, e' stato individuato nell'Ente autonomo del Flumendosa (EAF), trasformatosi, a decorrere dal 29 dicembre 2006, nell'Ente delle risorse idriche della Sardegna (ERIS) e, a decorrere dal 31 maggio 2007, nell'Ente acque della Sardegna, che ha mantenuto invariata la natura giuridica di Ente pubblico strumentale della Regione e che e' quindi da considerare l'attuale soggetto aggiudicatore ai sensi del decreto legislativo n. 163/2006;
che la modalita' di realizzazione dell'opera e' l'appalto integrato;
che per la realizzazione dell'opera e' previsto un tempo di 24 mesi a partire dalla consegna dei lavori;
che, ai sensi della delibera 27 dicembre 2002, n. 143 (G.U. n. 87/2003), al progetto in argomento e' stato assegnato il CUP I29J04000010001;
sotto l'aspetto finanziario
che il costo dell'intervento viene confermato, nel quadro economico, in 60.500.000,00 euro, di cui 46.039.303 per lavori e 14.460.697 per "somme a disposizione";
che in particolare detto quadro economico, tra le "somme a disposizione", include - per un importo di 5.303.720,58 euro - l'IVA, che il soggetto aggiudicatore puo' recuperare, e che il costo dell'opera, al netto dell'IVA, ammonta quindi a 55.196.279,42 euro, di cui 350.000 gia' coperti con l'assegnazione disposta con la citata delibera n. 58/2003 per indagini, si' che l'importo da finanziare e' pari a 54.846.279,42 euro;
che il RUP, nella dichiarazione allegata alla citata nota del Ministero delle infrastrutture in data 27 settembre 2007, attesta che le somme necessarie per il rispetto delle prescrizioni di cui si propone l'accoglimento in sede di approvazione del progetto (incluse quelle richieste dal Ministero per i beni e le attivita' culturali e dalla Regione) trovano copertura all'interno dell'importo riportato nel quadro economico per la voce "spese generali";
che il piano economico-finanziario, redatto sulla cifra lievemente inferiore al costo depurato dell'IVA, evidenzia un "potenziale ritorno economico derivante dalla gestione", ma riporta un margine operativo lordo negativo e un VAN di progetto del pari negativo, esponendo altresi' le motivazioni del contenuto livello tariffario praticabile e le limitate possibilita' di attrarre finanziamenti privati che hanno impedito l'affidamento del servizio mediante gara e portato a forme di gestione "in house" da parte dell'ATO unico della Sardegna;
che l'Unita' tecnica-Finanza di progetto rileva come la presenza di un margine operativo lordo negativo escluda la sussistenza delle condizioni di parziale autofinanziamento e come il completamento dell'opera possa quindi avvenire con "il totale finanziamento pubblico";
che, come disposto da questo Comitato nella delibera n. 58/2003, il Ministero istruttore si richiama alle conclusioni della suddetta Unita', tra l'altro evidenziando che teoricamente, secondo il piano d'ambito, almeno negli anni successivi ai primi, parte degli investimenti potrebbe essere realizzata a carico delle tariffe, ma che la rilevata mancanza dell'affidamento del servizio idrico integrato rende non percorribile tale soluzione;
che pertanto la copertura del costo dell'opera viene individuata a carico dei contributi di cui all'art. 1, comma 977, della legge n. 296/2006;

DELIBERA

1. Approvazione progetto definitivo.
1.1 Ai sensi e per gli effetti dell'art. 166 del decreto legislativo n. 163/2006, nonche' ai sensi dell'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, come modificato - da ultimo - dal decreto legislativo n. 330/2004, e' approvato, con le prescrizioni e raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture, anche ai fini del riconoscimento della compatibilita' ambientale dell'opera e della dichiarazione di pubblica utilita' per i beni ricadenti nelle aree interessate, il progetto definitivo "Schema idrico Sardegna sud-orientale (sistema basso Flumendosa-Picocca): opere di approvvigionamento idropotabile - schema n. 39 P.R.G.A. -2° e 3° lotto".
E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-Regione sulla localizzazione dell'opera.
L'approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
L'importo di 60.500.000,00 euro - corrispondente al costo dell'opera indicato nella "presa d'atto", al lordo dell'IVA - costituisce il limite di spesa dell'intervento da realizzare.
Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate nella prima parte dell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera.
Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture sono riportate nella seconda parte del citato allegato 1. Qualora il soggetto aggiudicatore ritenga di non poter dar seguito a qualcuna delle raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al predetto Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo Comitato, se del caso, misure alternative.
E' approvato altresi' il piano di risoluzione delle interferenze: le relative prescrizioni sono riportate nella terza parte del citato allegato 1.
I beni di cui e' prevista l'espropriazione sono riportati negli elaborati del progetto definitivo di cui alla cartella H e piu' specificatamente nel documento H2 ("elenco particelle espropriande"), mentre il documento H3 riporta l'"elenco delle ditte espropriande".
2. Concessione contributo
Per la realizzazione dell'opera e' concesso, per quindici anni, un contributo annuo di euro 5.200.484,00 a valere sul contributo previsto dall'art. 1, comma 977, della legge n. 296/2006 con decorrenza 2009.
Il predetto contributo complessivo - suscettibile di sviluppare, al tasso di interesse attualmente praticato dalla Cassa depositi e prestiti, un volume di investimenti di euro 54.846.279,42 - e' stato quantificato includendo, nel costo di realizzazione dell'investimento, anche gli oneri derivanti dal reperimento di eventuali finanziamenti necessari.
3. Clausole finali
3.1 Il Ministero delle infrastrutture provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti attinenti al progetto approvato con la presente delibera.
3.2 Il soggetto aggiudicatore provvedera', prima dell'inizio dei lavori, a fornire assicurazioni al predetto Ministero sull'avvenuto recepimento, nel progetto esecutivo, delle prescrizioni riportate nel menzionato allegato n. 1. La relativa verifica di ottemperanza, ove non diversamente specificato nell'allegato stesso, sara' effettuata dal Ministero delle infrastrutture, che procedera', a dare comunicazione dell'esito alla Segreteria di questo Comitato.
3.3 Lo stesso Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla richiamata delibera n. 63/2003.
3.4 In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, il bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dell'opera dovra' contenere una clausola che - fermo restando l'obbligo dell'appaltatore di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti, stabilito dall'art. 118 del decreto legislativo n. 163/2006 - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di cui all'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dai limiti d'importo fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi: i contenuti di detta clausola sono riportati nell'allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera.
3.5 Il CUP assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera 29 settembre 2004, n. 24 (G.U. n. 276/2004), dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame.
Roma, 28 settembre 2007
Il Presente
PRODI Il segretario del CIPE
Gobbo Registrata alla Corte dei conti il 22 aprile 2008 Ufficio di controllo atti Ministeri economici finanziari, registro n. 2 Economia e finanze, foglio n. 85
 
ALLEGATO 1 PROGETTO DEFINITIVO "SCHEMA IDRICO SARDEGNA SUD-ORIENTALE (SISTEMA BASSO FLUMENDOSA-PICOCCA): OPERE DI APPROVVIGIONAMENTO IDROPOTABILE SCHEMA N. 39 PRGA - 2° E 3° LOTTO".

PARTE I - PRESCRIZIONI

PARTE II - RACCOMANDAZIONI

PARTE III - PROGRAMMA INTERFERENZE

I - PRESCRIZIONI
1. Con riferimento alle opere ricadenti nel territorio del Comune di Villasimius:
la prevista camera di manovra del deposito dovra' essere realizzata con tetto piano con quota di solaio pari alla attuale quota di imposta del solaio inclinato;
la strada di accesso alla camera di manovra dovra' essere realizzata con terre stabilizzate con esclusione del bitume;
l'intera area del deposito dovra' essere piantumata con essenze autoctone arboree e arbustive della macchia mediterranea disposte in maniera "spontanea" e ricostruendo la copertura erbacea gia' presente in sito (agrestis);
il tratto di condotta compreso tra l'attraversamento della strada provinciale e lo scollinamento di Serra Giuanni Andria dovra' essere realizzato, per quanto possibile, sul tracciato della strada vicinale Porceddus;
lungo tutto il tratto della condotta dovranno essere evitate, per quanto possibile, le emergenze rocciose e le formazioni vegetali di macchia alta tipiche del paesaggio attraversato e comunque, quando questo non sara' possibile, dovra' essere garantito il ripristino, preferibilmente con l'espianto e rimpianto delle medesime essenze;
per le terre di scavo dovra' essere studiato un piano di riutilizzo o in alternativa il conferimento in discarica autorizzata;
per la mitigazione dell'impatto si prescrive che nel capitolato e nel cronoprogramma sia previsto che le opere vengano realizzate per lotti funzionali compiuti: in particolare i lavori di realizzazione del serbatoio di Monte Mereu dovranno essere iniziati e portati a termine senza soluzione di continuita'.
La verifica di ottemperanza e' a carico del Comune di Villasimius.
2. Poiche' il tracciato della condotta attraversa zone boscate, il progetto esecutivo dovra' prevedere la realizzazione di prese d'acqua (attacchi UNI 45 e UNI 70 a pressione max a 3 atm) ai fini dell'impiego nella lotta antincendio boschivo. La verifica di ottemperanza e' a carico della Regione.
3. In base a quanto stabilito dall'articolo 49 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano paesaggistico regionale - Primo ambito omogeneo, non si potra' procedere a qualunque edificazione o costruzione di nuovi corpi di fabbrica all'interno di una fascia "della larghezza di 100 metri dal perimetro esterno dell'area o del manufatto edilizio" in presenza dei beni identificati dall'articolo 48 delle stesse N.T.A. Pertanto, qualora durante l'esecuzione dei saggi archeologici preventivi o durante la realizzazione delle opere in oggetto se ne dovesse rinvenire la presenza, il progetto esecutivo dovra' essere in parte o in toto modificato, previa l'acquisizione di tutte le autorizzazioni necessarie. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
4. L'intero svolgimento dei lavori di scavo (di qualsiasi entita' siano, compresi gli scotichi iniziali dei cantieri e delle strade da aprirsi ex novo o da modificarsi) dovra' essere seguito e controllato costantemente da personale archeologico qualificato (da reperirsi presso Universita' o Ditte Archeologiche specializzate esterne al Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali; tale personale sara' remunerato a cura dell'Ente Acque della Sardegna), al fine di identificare e salvaguardare reperti di interesse archeologico che dovessero emergere nel corso di scavi e opere connesse alla costruzione delle opere previste e che possono determinare l'avvio, a carico dell'Ente, di ulteriori indagini di scavo. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
5. Tutti i lavori relativi al tracciato e alle opere connesse, da realizzarsi in prossimita' dei siti indicati come quelli "a maggior rischio archeologico" dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano nella nota n. 2150 del 15/03/2006 (1. Insediamento preistorico e ipogeo funerario "Punta Madau" Is Pilastrus; 2. Nuraghe Monte Gruttas; 3. Nuraghe Cann'e Frau), dovranno essere seguiti costantemente e con particolare attenzione da archeologi qualificati esterni al Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali. Le suddette prestazioni saranno a carico dell'Ente Acque della Sardegna. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
6. Il taglio per la posa delle tubature previsto in localita' Nuraghe Cann'e Frau dovra' essere preceduto da un'indagine archeologica di particolare estensione da realizzarsi con congruo anticipo rispetto alla realizzazione delle opere, considerato che la vicinanza al nuraghe omonimo potrebbe indicare la presenza di stratigrafie, contesti o strutture di interesse archeologico al momento non apprezzabili, i quali potrebbero essere danneggiati dai successivi lavori. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
7. Il Soggetto Aggiudicatore, in accordo con la competente Soprintendenza per i Beni Archeologici, verifichera' prima dei tagli previsti a valle delle tombe dei giganti di Bau S'Arena, in localita' Serra Margiani - per le quali lo stesso Ufficio intende avviare la procedura di dichiarazione di interesse culturale - se, nonostante il dislivello fra il pianoro che ospita le tombe e l'avvallamento lungo il quale passera' il tracciato, permangano segni di antropizzazione antica, procedendo eventualmente a saggi e scavi preliminari. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
8. Gli scavi archeologici esplorativi non verranno compiuti durante i periodi di massime precipitazioni atmosferiche, in quanto potrebbero causare ostacolo ad una corretta esplorazione del sottosuolo. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
9. Considerato che i tempi previsti per la realizzazione delle opere vengono diluiti in un arco temporale pluriennale, l'Ente Acque della Sardegna dovra' predisporre un cronoprogramma delle indagini archeologiche da realizzarsi con maggiore attenzione al fine di programmarle con largo anticipo rispetto all'inizio dei corrispondenti lotti delle opere. Il suddetto cronoprogramma dovra' essere concordato con la competente Soprintendenza e approvato dalla medesima prima dell'inizio delle opere. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
10. In corso d'opera, le Soprintendenze di settore competenti potranno impartire ulteriori prescrizioni per tutti gli interventi corollari al progetto non dettagliatamente illustrati nella documentazione presentata. Per quanto sopra il Proponente avra' cura di comunicare con congruo anticipo l'inizio di tutti i lavori alle competenti Soprintendenze di settore. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
11. Qualora durante i lavori dovessero essere casualmente ritrovati resti o manufatti antichi, anche di apparente non interesse, saranno immediatamente sospesi tutti i lavori in atto, dandone immediata comunicazione alla Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano, la quale, se ne ravvisera' la necessita', chiedera' l'ampliamento delle indagini al fine di consentire una corretta ed adeguata documentazione dei resti sepolti. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
12. L'Ente Acque della Sardegna dovra' dare esplicite e formali istruzioni alla Direzione Lavori e alle Ditte impegnate nei lavori affinche' sia garantito il piu' scrupoloso rispetto di quanto disposto dal D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.s. in caso di rinvenimenti di interesse archeologico, anche dubbi, con particolare riguardo alla immediata segnalazione alla Soprintendenza per i Beni Archeologici competente ed alla sospensione dei lavori sino al sopralluogo da parte di un funzionario della suddetta Soprintendenza, con cui la D.L. dovra' concordare tempi e modalita' operative connesse alle specifiche competenze. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
13. L'Ente acque della Sardegna dovra' prevedere nel quadro economico del progetto esecutivo l'accantonamento di somme per la realizzazione di eventuali scavi archeologici che si rendessero necessari nel caso in cui fossero rinvenuti siti o contesti di interesse archeologico allo stato attuale non conosciuti. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
14. Le nuove strade d'accesso alle aree dei serbatoi dovranno essere realizzate con finitura in fondo naturale stabilizzato, secondo il disposto del comma 5 dell'art. 103 delle N.T.A. del Piano Paesaggistico Regionale - Primo ambito omogeneo (come peraltro gia' previsto nei precedenti stralci d'intervento relativi allo schema 39 del PRGA, ormai in fase di realizzazione); il tappetino d'usura delle piazzole di manovra delle aree di servizio ai serbatoi dovra' invece essere realizzato con l'uso di bitume trasparente (conglomerato 'ecologico' a basso impatto ambientale tipo "Sacatrasparent"), previa realizzazione di campionature in loco da esaminare congiuntamente con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Cagliari e Oristano. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e della Regione.
15. Nella fase di stesura del progetto esecutivo dovra' essere approfondito l'aspetto relativo al riutilizzo dei materiali di scavo al fine di limitare il conferimento in discarica della percentuale residua, cosi' come individuata dal proponente, anche contattando le Amministrazioni comunali per un loro eventuale reimpiego in interventi sul territorio nei modi e nei termini previsti dalle norme vigenti. Il materiale non strettamente necessario per il reinterro e la risagomatura degli scavi medesimi dovra' essere tempestivamente allontanato a discarica autorizzata. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e della Regione.
16. La morfologia dei luoghi d'intervento non dovra' subire modifiche se non limitatamente alle aree di cantiere, che comunque dovranno essere ricondotte al loro aspetto originale contestualmente alla conclusione dei singoli cantieri. Ogni opera di sistemazione che si dovesse rendere necessaria sara' realizzata con tecniche proprie dell'ingegneria naturalistica. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e della Regione
17. I muri di sostegno, da rivestire in pietra locale, dovranno essere mascherati con la messa a dimora di piante rampicanti autoctone, con verifica triennale del loro attecchimento e vigore. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
18. I tratti di condotta che attraversano il SIC ITB040018 "Foce del Flumendosa - Sa Praia" e il SIC ITB040020 "Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis" dovranno essere realizzati nel rispetto di tutte le indicazioni di mitigazione descritte negli elaborati allegati allo Studio per la valutazione di incidenza, con particolare attenzione alle prescrizioni relative al rispetto del ciclo biologico delle specie vegetali oggetto di intervento, che per il SIC ITB040020 prevedono che i lavori non siano effettuati "tra fine marzo e fine luglio". La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e della Regione.
19. Le emergenze rocciose di dimensioni importanti (graniti), di cui la zona e' particolarmente ricca, dovranno essere salvaguardate. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
20. I rivestimenti in pietra dei muri di sostegno e dei locali a servizio dei depositi dovranno essere realizzati con pietra locale e la disposizione di montaggio sara' oggetto di specifiche prove da sottoporsi, per l'approvazione, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Cagliari e Oristano. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
21. Al fine di uniformare gli interventi preesistenti con le tipologie costruttive adottate nel presente progetto, l'edificio esistente del serbatoio Capo Ferrato, il quale presenta una tipologia costruttiva non consona con i luoghi, sara' rivestito con pietra locale in analogia con i nuovi edifici di servizio progettati. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e della Regione.
22. Le eventuali linee elettriche MT e telefoniche di servizio agli impianti dovranno essere interrate cosi' come disposto dal comma 2 dell'art. 103 delle N.T.A. del Piano Paesaggistico Regionale - Primo ambito omogeneo. Lo stesso sistema interrato dovra' essere adottato per tutte le linee a BT al fine di ridurre l'impatto degli interventi progettati. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
23. Per le recinzioni dei nuovi serbatoi si dovra' evitare di realizzare tratti rettilinei di muro troppo lunghi al fine di creare, con lo stesso andamento variato, un effetto di mitigazione che eviti la formazione di barriere visive. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
24. Per la verniciatura dei "paletti metallici" di recinzione ai nuovi serbatoi saranno eseguite, per ogni intervento, diverse prove in situ al fine di identificare, a seconda dell'orografia dei terreni e degli sfondi naturali dalle principali visuali, i colori da adottarsi, scelti tra quelli che meglio riducono la visibilita' dei suddetti paletti. Le prove saranno sottoposte, per l'approvazione, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Cagliari e Oristano. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
25. I pali di sostegno zincati dei proiettori di illuminamento esterni alle opere d'arte in progetto dovranno essere verniciati con colore adeguato a ridurne la visibilita'. Le prove per l'individuazione del colore saranno sottoposte, per l'approvazione, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per le province di Cagliari e Oristano. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
26. Considerato che le nuove strutture si collocano in ambiti territoriali non "inquinati" dal punto di vista dell'illuminazione notturna, gli impianti di illuminazione dei siti dovranno essere utilizzati solo in caso di necessita' senza una loro accensione notturna continua. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
27. In sede di progettazione esecutiva e di organizzazione dei lavori dovranno essere adottati tutti i possibili accorgimenti tecnici per minimizzare l'impatto di tutte le opere di maggior evidenza ambientale. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali.
28. Tutte le suddette prescrizioni dovranno essere ottemperate dal proponente con la redazione del progetto esecutivo, da presentarsi prima dell'inizio delle opere, e, per quanto concerne in particolare le prescrizioni di cui ai precedenti punti 3-27, i relativi elaborati progettuali di recepimento andranno sottoposti alla verifica di ottemperanza da parte delle Soprintendenze di settore e della Direzione Generale per i Beni Architettonici e Paesaggistici.
29. In fase esecutiva delle opere dovra' essere predisposto un progetto che individui nei minimi particolari la collocazione appropriata di tutti gli interventi, compresi quelli accessori. La verifica di ottemperanza e' a carico della Regione.
30. Tutte le opere di mitigazione vegetale e di reimpianto delle piante recuperate dai siti di cantiere previste nel progetto definitivo ed esecutivo dovranno essere realizzate nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), con l'assistenza continua di esperti botanici e agronomi, e monitorate come di seguito indicato:
entro il 1° anno, al fine di garantire l'attecchimento del materiale vegetale introdotto ex novo o trapiantato, si dovra' provvedere alle necessarie manutenzioni ed irrigazioni di soccorso;
al 1 ° e 3° anno dall'impianto/trapianto del materiale vegetale vivo, si dovra' provvedere ad una verifica degli interventi, alle necessarie cure colturali e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, alle opportune azioni di infittimento delle superfici inerbite e di risarcimento delle fallanze tra le specie arboree/arbustive.
Le essenze trovate seccate alla verifica di cui sopra saranno sostituite con altre di uguale specie con successivo obbligo di verifica triennale.
31. Le suddette opere di mitigazione vegetale dovranno essere realizzate il piu' possibile in contemporanea con l'avanzare dei cantieri al fine di giungere al termine degli stessi con uno stato vegetativo il piu' avanzato possibile e vicino quindi a quello previsto a regime dal progetto. La verifica di ottemperanza e' a carico del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e della Regione.
32. In fase esecutiva il Soggetto aggiudicatore dovra' ottemperare alle seguenti prescrizioni:
a. durante la fase di cantiere, al fine di preservare le diverse matrici ambientali da potenziali impatti, dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti tecnico/progettuali e le misure di mitigazione individuate ed illustrate dal Proponente nello S.I.A., accorgimenti e misure che dovranno essere riportati integralmente nel capitolato d'appalto;
b. dovranno essere contenuti al minimo indispensabile:
gli spazi destinati alle aree, piste di cantiere e per lo stoccaggio temporaneo di materiale movimentato;
gli ingombri delle strade di servizio da mantenere a fine lavori;
c. gli esemplari vegetali autoctoni di qualsiasi specie erbacea, arbustiva e arborea, meritevoli di conservazione per caratteri quali rarita', interesse biogeografico, dimensioni e portamento, eventualmente individuati nei siti di cantiere, dovranno essere rimossi con idoneo pane di terra, evitando di arrecare danni irreversibili agli individui o a parti degli stessi, e successivamente reimpiantati in luoghi prossimi alle aree di cantiere al fine di evitare interferenze con la funzionalita' delle opere;
d. negli interventi di ingegneria naturalistica e di sistemazione a verde dovranno essere messe a dimora specie vegetali coerenti con le condizioni stazionali locali e compatibili dal punto di vista fitosociologico; pertanto, tutto il materiale vegetale vivo e le sementi delle specie utilizzate nelle eventuali piantagioni ed inerbimenti dovranno appartenere a ecotipi locali ed essere di provenienza certificata;
e. durante l'esecuzione delle opere, la Direzione Lavori dovra' essere supportata da un esperto (naturalista, biologo, forestale, agronomo, ecc.), al fine di:
evitare/ridurre/mitigare eventuali impatti sulle componenti biotiche non previsti in fase progettuale;
verificare la coerenza delle specie messe a dimora con la vegetazione potenziale e la corretta esecuzione delle opere di piantumazione e rinverdimento;
provvedere, in caso di rinvenimento di specie faunistiche oggetto di tutela (Convenzione di Berna; DIR. CEE 43/92; L.R. 23/98), o di rilevante interesse naturalistico, alle azioni di allontanamento, custodia temporanea e reinserimento delle stesse, di concerto con gli Enti competenti;
controllare e coordinare, in caso di rinvenimento di specie vegetali meritevoli di conservazione per caratteri quali rarita', interesse biogeografico, dimensioni e portamento, le azioni di espianto e reinserimento delle stesse, di concerto con gli Enti competenti;
f. dovra' essere predisposto, preliminarmente all'avvio dei lavori, di concerto con il Corpo Forestale, un piano operativo di dettaglio per la corretta attuazione delle prescrizioni di cui ai punti c), d), e). Detto piano dovra' essere trasmesso all'Assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente, Direzione generale dell'Ambiente e del Corpo Forestale;
g. dove prevista dal progetto, la piantagione di specie legnose dovra' essere irregolare, alternata e il piu' possibile naturaliforme; allo scopo di favorire la biodiversita', dovra' essere evitata la netta prevalenza numerica degli individui di una specie vegetale sulle altre; l'eventuale dominanza di una o poche specie dovra' essere giustificata con criteri prettamente naturalistici;
h. per il serbatoio di "Nuraghe Su Sciusciu", previsto con due piani fuori terra, in fase esecutiva dovranno essere approfondite le misure di mitigazione naturali/artificiali per ridurne la visibilita' dalla sottostante S.P. 18, che costituisce il punto privilegiato di vista della retrostante formazione rocciosa;
i. poiche' le opere in progetto appartengono alle infrastrutture di distribuzione ed utilizzazione della risorsa del basso Flumendosa, cosi' come individuate nella pianificazione regionale vigente, dovranno essere rispettate, da subito, nel medesimo ambito fluviale, le disposizioni sul Deflusso Minimo Vitale (D.M.V.) contenute identicamente nel Piano Tutela delle Acque (P.T.A.) della Regione Sardegna, approvato con Deliberazione della Giunta regionale n. 14/16 del 4.4.2006, e nel Piano Stralcio per l'Utilizzazione delle Risorse Idriche, approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 17/15 del 26.4.2006. In tali piani il D.M.V. e' definito come pari al 10% del deflusso naturale, intendendo per deflusso naturale quello che si avrebbe in quel corso d'acqua in assenza di prelievi e di immissioni artificiali, inteso come aliquota del deflusso istantaneo (anche rimodulato su base mensile), con una riproduzione della variabilita' naturale dei deflussi. Le modalita' operative da adottarsi e l'esatta quantificazione del deflusso naturale nelle sezioni di interesse sul quale applicare l'aliquota del 10% dovra' essere concordato con l'Assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente e l'A.R.P.A.S.;
j. dovra' essere effettuata la registrazione quotidiana delle portate rilasciate a valle della presa di Arcu S'Arena ed essere previsto l'invio dei dati raccolti con cadenza mensile, su adeguato supporto informatico, all'Assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente e all'A.R.P.A.S., anche ai fini dell'implementazione del Sistema Informativo Regionale Ambientale (SIRA);
k. in relazione allo stato di criticita' ambientale del basso Flumendosa, derivante principalmente da estesi fenomeni di salinizzazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei, e in relazione alla possibilita' di un successivo affinamento della quantificazione specifica del D.M.V., prima dell'entrata in funzione dello schema, dovra' essere predisposto, messo in opera e gestito un idoneo e condiviso sistema di monitoraggio chimico, biologico e quantitativo dei corpi idrici del basso Flumendosa e della piana di Muravera - Villaputzu, comprendente anche le modalita' di diffusione dei dati del monitoraggio, secondo i criteri, metodi e standard previsti dalle vigenti normative nazionali e comunitarie. Tale programma di monitoraggio dovra' essere concertato con l'Assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente e con l'A.R.P.A.S.;
l. il Gestore del Servizio Idrico Integrato dovra' comunicare all'Assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente qualsiasi riattivazione dei pozzi della piana di Villaputzu - Muravera e del Picocca - Corr'e Pruna, principale risorsa idropotabile attualmente utilizzata, fornendo le motivazioni e la durata dell'emungimento, anche al fine della verifica del rispetto delle condizioni operative che sono state esaminate nel corso della procedura di V.I.A.;
m. in fase di predisposizione del progetto esecutivo tutte le procedure relative al monitoraggio ambientale, sia per la fase di cantiere che per la fase di esercizio, peraltro gia' previste nel progetto, unitamente a quelle indicate ai punti precedenti, dovranno essere organicamente riprese in un documento unitario concordato con l'Assessorato regionale della Difesa dell'Ambiente da trasmettere all'A.R.P.A.S. e al Corpo Forestale di Vigilanza Ambientale per gli adempimenti di competenza.
La verifica di ottemperanza delle prescrizioni riportate dal punto a) al punto r) e' a carico della Regione.
33. Terminati i lavori, il ripristino dei luoghi dovra' essere fatto a regola d'arte. La verifica di ottemperanza e' a carico della Regione.

II - RACCOMANDAZIONI

Il Soggetto Aggiudicatore valutera' la possibilita' di venire incontro alle richieste dei cittadini del Comune di Castidas, riportate nella nota prot. 9576 del 19 dicembre 2005.

III - PROGRAMMA INTERFERENZE

1. Il Soggetto Aggiudicatore dovra' inviare il progetto esecutivo, al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze delle condotte, con servizi e viabilita', ai seguenti enti:
Amministrazioni provinciale di Cagliari;
Amministrazioni Comunali di: Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu, Villasimius;
Ente Sardo Acquedotti e Fognature;
Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale;
Comando Militare Autonomo della Sardegna;
Comunita' Montana Sarrabus-Gerrei;
Telecom;
GRTN;
Terna;
Enel;
ANAS.
Gli attraversamenti saranno regolamentati secondo la vigente normativa tecnica di settore.
2. Relativamente alle opere di competenza della Telecom, gli oneri derivanti dallo spostamento e/o adeguamento degli impianti di TLC saranno addebbitati al Soggetto aggiudicatore.
3. Eventuali rilievi di dettaglio dei tratti di elettrodotto che potrebbero interferire con il percorso della nuova opera in progetto dovranno essere richiesti alla societa' TERNA con congruo anticipo.
 
ALLEGATO 2

CLAUSOLA ANTIMAFIA

Contenuti della clausola antimafia, da inserire nel bando di gara, indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14.3.2003 e 8.6.2004.
L'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che nei confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti quando l'importo del subappalto superi i limiti di valore precisati al comma 1 dello stesso articolo 10, mentre l'articolo 118 del D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, e s.m.i., pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti.
La necessita' di analoga estensione delle verifiche preventive antimafia, ad esse applicando le piu' rigorose informazioni del Prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto il profilo del rischio di infiltrazione criminale, dei sub-appalti e dei cottimi, nonche' di talune tipologie esecutive attinenti a una serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli a caldo e a freddo, ecc.) comunque ricorrenti nella fase realizzativa a prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.).
Pertanto nel bando di gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto definitivo approvato con la presente delibera dovra' essere inserita apposita clausola che - oltre all'obbligo di conferimento dei dati relativi a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 118 del D.Lgs. n. 163/2006 - preveda che:
1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano subordinati all'espletamento delle informazioni antimafia e sottoposti a clausola risolutiva espressa, in maniera da procedere alla revoca dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in caso di informazioni positive. A fini di accelerazione potra' prevedersi che per i sub-contratti oggetto dell'estensione - vale a dire di importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998 - l'autorizzazione di cui all'articolo 118 del D.Lgs. n. 163/2006 possa essere rilasciata previa esibizione del certificato camerale con l'apposita dicitura antimafia, ferma restando la successiva acquisizione delle informazioni prefettizie con gli eventuali effetti rescissori sopra indicati. Tenuto conto dell'ulteriore estensione di tali verifiche anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto, ai sensi delle norme richiamate, si potra' inoltre prevedere una fascia di esenzione dall'espletamento delle verifiche antimafia per gli acquisti di materiale di pronto reperimento fino all'importo di 50.000 euro (fermo restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore);
2) nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore principale applichi, quale ulteriore deterrente, una penale, a titolo di liquidazione forfettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno;
3) il soggetto aggiudicatore valuti le cd. informazioni supplementari atipiche - di cui all'art. 1 septies del decreto legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive integrazioni - ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria, per gli effetti di cui all'articolo 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998;
4) vengano previste apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a:
a) controllare gli assetti societari delle imprese sub-affidatarie, fino a completamento dell'esecuzione dell'opera stessa, fermo restando che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati i dati gia' forniti in attuazione dell'obbligo di comunicazione di cui si e' detto;
b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare fino alla revoca degli affidamenti, che i tentativi di pressione criminale sull'impresa affidataria e su quelle sub-affidatarie, nella fase di cantierizzazione (illecite richieste di denaro, "offerta di protezione", ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria.
 
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