Gazzetta n. 130 del 5 giugno 2008 (vai al sommario)
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
DECRETO 11 febbraio 2008
Individuazione della zona umida denominata «Lagustelli di Percile».

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
E DEL MARE

Visti l'art. 1, commi 2 e 5 e l'art. 5, comma 2 della legge 8 luglio 1986, n. 349;
Vista la legge quadro sulle aree protette del 6 dicembre 1991, n. 394;
Visto il decreto legislativo del 29 ottobre 1999, n. 300, «Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59»;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 13 marzo 1976, n. 448, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 3 luglio 1976, con il quale e' stata data piena ed intera esecuzione alla Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale soprattutto come habitat degli uccelli acquatici, firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971;
Considerato che la predetta Convenzione, ai sensi dell'art. 10, paragrafo 2, e' entrata in vigore per l'Italia il 14 aprile 1977;
Considerato altresi', che con il decreto del Presidente della Repubblica dell'11 febbraio 1987, n. 184, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 111 del 15 maggio 1987, e' stato reso esecutivo in Italia il Protocollo di Emendamento alla Convenzione, adottato a Parigi il 3 dicembre 1982;
Considerato che, a norma dell'art. 2, comma 4, della Convenzione sopracitata e sulla base dei criteri di identificazione delle zone umide di importanza internazionale proposti nella «Conferenza internazionale sulla conservazione delle zone umide e degli uccelli acquatici» tenutasi a Heilingenhafen (Germania dal 2 al 6 dicembre 1974), adottati al IV Incontro delle Parti Contraenti come Annesso alla Raccomandazione 4.2 della COP IV (Montreaux, Svizzera, 1990); e approvati con la Risoluzione VI.2 della COP VI (Brisbane, Australia, 1996), sono state a suo tempo designate alcune zone umide di importanza internazionale, che sono state quindi inserite nell'apposito elenco di cui all'art. 2, n. 1, della convenzione medesima;
Considerato che a norma dell'art. 2, comma 5, le parti contraenti di tale Convenzione hanno il diritto di aggiungere all'elenco predetto altre zone umide situate sul proprio territorio;
Considerato, peraltro, che l'art. 4, comma 1, della Convenzione di Ramsar prevede che ciascuna parte contraente favorisca la tutela delle zone umide creando delle riserve naturali nelle zone umide, indipendentemente dal fatto se siano o meno riconosciute di importanza internazionale, e ne assicura una adeguata protezione;
Considerato, inoltre che l'art. 4, comma 3, della Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna), ratificata con legge 5 agosto 1981, n. 503, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 250 dell'11 settembre 1981, prevede per le parti contraenti l'impegno a prestare particolare attenzione alla protezione delle zone che rivestono importanza per le specie migratrici indicate negli allegati II e III alla convenzione medesima e in particolare, per cio' che concerne le aree poste lungo le linee di migrazione, in quanto aree di svernamento, raduno, alimentazione, riproduzione e muta;
Riconosciuto l'eccezionale valore geo-morfologico dei «Lagustelli di Percile», situati alle falde del Colle Faieta in una zona calcarea molto dislocata soprattutto per faglie e ricca di veri e propri anfiteatri carsici (che sono da considerarsi come un caso di carsismo ereditato e completato da franamenti e conseguenti sbarramenti o colmamenti), a poca distanza l'uno dall'altro, il piu' piccolo detto «Marraone» e l'altro detto «Marrone» o «Fraturno» e la cui origine e' dovuta probabilmente a crolli in profondita' di masse calcaree per carsismo interno;
Riconosciuto, altresi', il particolare valore naturalistico dei suddetti biotopi, costituiti da ambienti altamente significativi sotto gli aspetti floristico-vegetazionali, che si caratterizza con importanti fitocenosi e per la presenza di specie di flora particolari o rare, e con vegetazione idro-igrofitico-igrofila data da Salix purpurea, S. eleagnos, S. caprea, Populus sp.pl., Scirpus sp.pl., Juncus articulatus, Holoschoenus romanus holoschoenus, Typha latifolia, Eleocharis palustris, Hypericum androsaemum, Potentilla reptans, Rorippa sylvestris, Plantago major, Cannuccia palustre (Phragmites australis) - di estremo interesse la segnalazione storica di una forma di «aggallato» formato proprio dalla Cannuccia palustre e Raphanus sp., liberamente natante nelle acque del lago Fraturno, attualmente non presente, Alisma plantago, Potentilla reptans e Equisetum arvense; tra le idro-igrofile Potamogeton natans, P. crispus, P. perfoliatus, Ranunculus tricophyllum, Myriophillum sp., Chara sp. e Nasturtium amphibium, nonche' di specie rare o uniche per la regione, come Heleocloa alopecuroides e Vicia dalmatica nelle sponde e le varie orchideacee spontanee presenti con Orchide minore (Orchis morio), Orchide screziata (Orchis ustolata e Orchis tridentata), Orchide gialla (Orchis provincialis), Orchide a farfalla (Orchis papilionacea), Orchide calabrese (Orchis pauciflora), Platantera comune (Platanthera bifolia), Orchide (Anacamptis pyramidalis), Ballerina (Aceras anthropophorum), Serapide maggiore (Serapis vomeracea), Ofride verde-bruna (Ophris sphecodes), Ofride scura (Ophris holopsericea), Ofride di Bertoloni (Ophris bertolonii), e Orchide maggiore (Orchis purpurea), localizzate nelle praterie carsiche adiacenti;
Considerato che tra le specie elencate nell'Allegato II e nell'Appendice 2/I della Direttiva 92/43/CEE e negli allegati 2 e 3 della Convenzione di Berna nei 3 biotopi in questione si rinvengono tra i mammiferi i chirotteri con il Vespero di Savi (Hypsugo savii) ed il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhli), tra gli anfibi la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), il Tritone crestato italiano (Triturus carnifex), il Tritone italiano (Triturus italicus), il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris), l'Ululone appenninico (Bombina pachypus), la Rana esculenta (Rana esculenta complex) e la Rana appenninica (Rana italica), tra i rettili il Biacco (Hierophis viridiflavus), il Ramarro occidentale (Lacerta bilineata/viridis complex) e la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), e tra gli insetti i Lepidotteri Zerynthia polixena ed Euphydryas (aurinia) provincialis;
Considerato, altresi', che la restante componente faunistica e' rappresentata da specie di elevato valore scientifico e naturalistico, sia per la loro localizzazione che per la rarita' oggettiva: tra gli invertebrati i rari lepidotteri Melitaea cinxia (in forte declino in tutta Europa), Melitaea fascelis (= trivia) e Hamearis lucina, come documentato dai monitoraggi ottenuti dall'Osservatorio per la Biodiversita' del Lazio;
Considerato, infine, che la zona in questione assume valore particolare per il mantenimento della diversita' ecologica e genetica della regione mediterranea grazie alla ricchezza ed alla originalita' della sua flora e della sua fauna, e costituisce un esempio particolarmente rappresentativo di zona umida caratteristica della propria regione biogeografica;
Atteso, quindi, che la zona in questione soddisfa i criteri di identificazione delle zone di importanza internazionale, cosi' come adottati in occasione delle ultime conferenze delle parti contraenti (Regina-Canada, 1987; Montreaux-Svizzera, 1990; Kushiro-Giappone, 1993 e Brisbane-Australia, 1996);
Visti l'art. 4, lettera h), del decreto del Presidente della Repubblica 15 gennaio 1972, n. 11, e gli articoli 4 e 83 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616;
Considerato che la zona umida denominata «Lagustelli di Percile» e' inserita all'interno del perimetro del Parco naturale regionale dei Monti Lucretili, istituito dalla regione Lazio con le leggi regionali n. 41 del 26 giugno 1989 e n. 29 del 6 ottobre 1997;
Esaminata la Raccomandazione C.4.2 adottata dalla COP IV a Montreaux nel 1990;
Viste le richieste pervenute dal comune di Percile, rispettivamente dall'assessore alle politiche ambientali e culturali con nota del 25 febbraio 2002 prot. n. 546 e dal sindaco con nota del 25 marzo 2006 prot. n. 723;
Vista la richiesta di parere inviata alla regione Lazio con la nota della Direzione generale per la protezione della natura prot. n. DPN-2007-0021356 del 1° agosto 2007;
Vista la delibera di giunta della regione Lazio n. 1004 del 7 dicembre 2007, trasmessa con nota prot. 4481 del 10 gennaio 2008, con la quale e' stato espresso parere positivo in merito all'inclusione nella Convenzione di Ramsar della zona umida in questione;
Ritenuto di dover procedere alla dichiarazione della zona umida di importanza internazionale denominata «Lagustelli di Percile» ai sensi della citata Convenzione Internazionale di Ramsar;
Decreta:

Art. 1.
La zona umida denominata «Lagustelli di Percile», ubicata nel comune di Percile, provincia di Roma, e' dichiarata di importanza internazionale ai sensi e per gli effetti della «Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale, soprattutto come habitat degli uccelli acquatici», firmata a Ramsar il 2 febbraio 1971, secondo i confini riportati nella planimetria allegata al presente decreto come Allegato I.
 
Art. 2.
Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, la regione Lazio, il Parco naturale dei Monti Lucretili, la provincia di Roma ed il comune di Percile assicureranno, per quanto di propria competenza, il rispetto degli obiettivi di tutela previsti dalla Convenzione di Ramsar nell'ambito del territorio individuato al precedente art. 1.
 
Art. 3.
La sorveglianza sul territorio individuato all'art. 1 e' affidata al Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente ed al Corpo Forestale dello Stato, nonche' alle altre Forze di Polizia.
Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, 11 febbraio 2008
Il Ministro: Pecoraro Scanio
 
Allegato

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