Gazzetta n. 147 del 25 giugno 2008 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 13 giugno 2008
Affidamento della gestione del comune di Siculiana ad una commissione straordinaria.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto che con decreto del Presidente della Regione Siciliana, in data 28 dicembre 2007, e' stato nominato nel comune di Siculiana (Agrigento), un commissario straordinario con il compito di esercitare i poteri spettanti al sindaco, alla giunta ed al consiglio comunale a seguito delle dimissioni presentate dal sindaco e da oltre la meta' dei consiglieri comunali;
Constatato che dall'esito di approfonditi accertamenti svolti dai competenti organi investigativi sono emersi collegamenti diretti ed indiretti tra parte degli organi rappresentativi del comune di Siculiana eletti nella tornata elettorale dell'11 e 12 giugno 2006 e la criminalita' organizzata;
Rilevato che tali collegamenti espongono l'amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo la libera determinazione degli organi ed il buon andamento della gestione comunale di Siculiana;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali;
Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione del comune di Siculiana, si rende necessaria l'adozione della misura straordinaria di cui all'art. 143 del decreto legislativo l8 agosto 2000, n. 267;
Visto l'articolo 143, comma 6, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 13 giugno 2008, alla quale e' stato debitamente invitato il presidente della Regione Siciliana;
Decreta:

Art. 1.
La gestione del comune di Siculiana (Agrigento) e' affidata per la durata di diciotto mesi alla commissione straordinaria composta da:
dott. Enrico Gullotti - vice-prefetto;
dott.ssa Chiara Armenia - vice-prefetto aggiunto;
dott.ssa Agata Polizzi - direttore amministrativo contabile.
 
Art. 2.
La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altra potere ed incarico connesso alle medesime cariche.
Dato a Roma, addi' 13 giugno 2008
NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Maroni, Ministro dell'interno Registrato alla Corte dei conti il 13 giugno 2008 Ministeri istituzionali, registro n. 7 Interno, foglio n. 323
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il comune di Siculiana (Agrigento), i cui organi elettivi sono stati rinnovati l'11 e 12 giugno 2006, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono l'imparzialita' della gestione e pregiudicano il buon andamento dell'amministrazione ed il regolare funzionamento dei servizi.
Il territorio di Siculiana e' storicamente interessato da un sodalizio criminale composto da alcune famiglie mafiose che occupano posizioni di «spicco» nel contesto della organizzazione interna ed internazionale di «cosa nostra».
Nell'ambito delle attivita' di contrasto della criminalita' di stampo mafioso, il 29 ottobre 2007, le forze dell'ordine hanno eseguito un provvedimento di arresto, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, nei confronti di undici soggetti, tutti ritenuti responsabili dei reati di associazione di tipo mafioso e di estorsioni, posti in essere dal 1998 al 2007, tra i quali particolare risalto assume l'arresto di un consigliere di maggioranza di Siculiana e di tre soggetti legati da strettissimi vincoli di parentela con amministratori dell'ente locale.
Nella stessa operazione giudiziaria risultano notificate informazioni alla persona sottoposta alle indagini per concorso in associazione di tipo mafioso nei confronti del sindaco e del comandante della polizia municipale.
La suddetta iniziativa giudiziaria trae origine, per la parte relativa al condizionamento dell'attivita' politico-amministrativa locale, da indagini che, oltre a fornire un quadro aggiornato sulla composizione e sull'attivita' mafiosa del mandamento di Porto Empedocle e, in particolare, dell'attuale «famiglia» di Siculiana, hanno fatto emergere forme di condizionamento degli organi elettivi del comune di Siculiana da parte della mafia, nonche' fatti di estorsione posti in essere dai componenti della locale cosca ai danni di una societa' impegnata nel settore dello smaltimento dei rifiuti.
Dalle ordinanze di custodia cautelare, scaturite dalla suddetta iniziativa giudiziaria, gia' emergono elementi significativi del condizionamento da parte degli appartenenti alla famiglia mafiosa di Siculiana nei confronti di quella amministrazione comunale, che si delinea in tutta la sua gravita' nell'accusa mossa al consigliere comunale arrestato, fra l'altro, per essere intervenuto nell'ambito dell'attivita' politico-amministrativa del comune, anche nella sua qualita' di consigliere comunale, per favorire gli interessi dell'associazione mafiosa.
Tali circostanze hanno determinato una immediata ripercussione sugli organi elettivi comunali che, a distanza di pochi giorni, si sono dissolti per effetto delle dimissioni presentate dal sindaco in data 7 novembre 2007 e delle dimissioni formalizzate nella stessa data da dieci consiglieri, su quindici assegnati, a cui si sono aggiunte quelle di altri tre consiglieri presentate il successivo 8 novembre. Della cessazione dalla carica del sindaco, della giunta e del consiglio comunale di Siculiana si e' preso atto con decreto del Presidente della Regione Siciliana, del 28 dicembre 2007, con il quale e' stato nominato un commissario straordinario per la gestione dell'ente che, insediatosi il 14 gennaio 2008, e' rimasto in carica fino al 31 marzo 2008 e poi sostituito da altro funzionario regionale, insediatosi il successivo 11 aprile 2008.
La compromissione della libera determinazione degli organi elettivi e del buon andamento della civica amministrazione, fortemente ipotizzata dall'Autorita' Giudiziaria, ha indotto il prefetto di Agrigento a disporre, con provvedimento del 18 dicembre 2007, su specifica delega, la costituzione di una commissione ispettiva per gli accertamenti di rito presso il comune di Siculiana, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726.
Gli accertamenti svolti dalla commissione di accesso, confluiti nella relazione conclusiva della procedura, hanno consentito di avvalorare l'ipotesi della esistenza di gravi fattori di inquinamento della vita politico-amministrativa dell'ente.
L'attivita' di accesso ha ricompreso l'attivita' deliberativa e gestionale nel periodo che va dall'anno 2000 al novembre 2007, tenuto conto che la carica di sindaco e' stata ricoperta dalla medesima persona dal 2001 al novembre del 2007. Sono state, altresi', acquisite le informazioni sugli amministratori, i dipendenti comunali e su tutti coloro i quali hanno intrattenuto rapporti con l'Ente medesimo al fine di conoscere gli eventuali rapporti di parentela e le frequentazioni tra i suddetti soggetti e tra questi ed altri soggetti riconducibili alla criminalita' mafiosa e/o comune, ovvero l'appartenenza degli stessi alla consorteria mafiosa.
In particolare, la commissione ha evidenziato la posizione, oltre che del citato consigliere di maggioranza colpito da provvedimento restrittivo della liberta' personale, anche quella di diversi amministratori e soggetti che hanno rivestito incarichi, i quali risultano avere collegamenti e rapporti di parentela con individui appartenenti o sospettati di appartenere alle organizzazioni mafiose, sintomatici, allo stato delle informazioni e delle inchieste in corso, del condizionamento della libera determinazione degli organi elettivi o, comunque, costituenti il tramite per esercitare il condizionamento medesimo.
Uno degli argomenti di interesse della consorteria era l'ottenimento di aiuti economici in favore delle famiglie degli associati detenuti, in particolare in favore della moglie di un detenuto per associazione mafiosa, porto abusivo e detenzione armi, omicidio doloso e sequestro di persona. Si e' accertato che tali provvidenze generalmente erano prive di presupposti e carenti sotto il profilo istruttorio.
Nell'opera di distorsione dell'azione politico-amministrativa locale, rilievo decisivo assume la figura di un soggetto esterno al civico consesso, arrestato nel corso dell'operazione giudiziaria precedentemente richiamata, ritenuto personaggio di primo piano dell'associazione mafiosa, che si sarebbe adoperato per l'elezione del sindaco, avvalendosi, successivamente, della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omerta' che ne deriva, per acquisire in modo diretto o indiretto il controllo di concessioni, di autorizzazioni, di appalti e servizi pubblici, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti per se' e per l'organizzazione, per intervenire sulle istituzioni e la pubblica amministrazione. Di grande interesse appare, al riguardo, l'estorsione consumata ai danni di una societa' che gestisce la discarica comprensoriale nel comune di Siculiana, in relazione alla quale e' scaturita l'accusa al comandante della polizia municipale di avere operato «pressioni» nei confronti della societa', per il fatto di aver indicato, come possibile mediatore nella risoluzione dei contrasti esistenti fra l'impresa e il sindaco, il fratello di un consigliere comunale, genero di un personaggio ritenuto capo della famiglia mafiosa di Siculiana, arrestato nel corso della stessa inchiesta.
La commissione di accesso ha posto particolare attenzione, inoltre, all'attivita' contrattuale per la realizzazione di lavori, forniture e servizi accertando che risultano essere stati conferiti, in ampia misura, a soggetti accusati di associazione mafiosa. Numerose e ripetute irregolarita' e violazioni normative sono, altresi', emerse dall'esame degli affidamenti a trattativa privata e dei cottimi fiduciari, a discapito dei principi di trasparenza, imparzialita' e par condicio tra i concorrenti.
Sintomatico dello stato di condizionamento e di indebita ingerenza criminale nell'azione amministrativa appare il comportamento, poco solerte, degli amministratori che si sono succeduti negli anni nelle procedure connesse alla piena acquisizione della disponibilita' di beni confiscati ad una famiglia mafiosa e destinati al comune per finalita' sociali. Nello stesso senso si indirizzano le perplessita' in ordine all'inserimento presso l'Ufficio di segreteria del comune di uno strettissimo congiunto di un noto esponente della famiglia mafiosa, tra l'altro interessata alla confisca di beni di cui si e' gia' detto. L'inserimento del soggetto in questione in un Ufficio che costituisce un valido osservatorio di tutta la vita politica ed amministrativa del comune, senza che alcuna Amministrazione succedutasi nel tempo abbia ravvisato l'opportunita' di una diversa assegnazione, e' indice di chiaro assoggettamento di coloro che gestiscono l'ente nei riguardi delle famiglie mafiose locali.
Conclusivamente, ritenuti sussistenti gli elementi su collegamenti diretti ed indiretti con la criminalita' organizzata e su forme di condizionamento dei soggetti che, sino al novembre del 2007, hanno amministrato il comune di Siculiana, e ritenuto che lo stato della sicurezza pubblica sia caratterizzato da una possibile condizione di scarsa tenuta degli ordinari meccanismi della rappresentanza democratica, si ritiene necessario provvedere, con urgenza, ad eliminare ogni ulteriore motivo di deterioramento e di inquinamento della vita amministrativa e democratica dell'ente, mediante provvedimenti incisivi a salvaguardia degli interessi della comunita' locale.
La descritta condizione di assoggettamento, delineata nella relazione del prefetto e della commissione di accesso, necessita che da parte dello Stato sia posto in essere un intervento, ben piu' incisivo rispetto alla ordinaria fattispecie dissolutoria del consiglio comunale, adeguatamente mirato a sostenere, in un piu' ampio arco temporale, il ripristino della legalita' mediante il recupero della struttura pubblica al servizio dei suoi fini istituzionali.
Per le caratteristiche che lo configurano, il provvedimento dissolutorio previsto dall'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, puo' intervenire finanche quando si siano verificate le situazioni previste dall'art. 141, come nella fattispecie, a seguito delle dimissioni rassegnate da oltre la meta' dei consiglieri, differenziandosene per presupposti ed effetti.
La valutazione della situazione in concreto riscontrata, in relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.
Ritenuto, per quanto esposto, che ricorrano le condizioni di cui all'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, si formula rituale proposta per l'adozione della misura straordinaria ivi prevista, nei confronti del comune di Siculiana (Agrigento).
Roma, 4 giugno 2008
Il Ministro: Maroni
 
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