Gazzetta n. 166 del 17 luglio 2008 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di onorificenze al merito dell'Esercito

Con decreto 19 maggio 2008, al colonnello Emilio Sen, nato a il 1° ottobre 1958 a Nuova Delhi (India), e' stata concessa la Croce d'argento al merito dell'Esercito, con la seguente motivazione:
"Capo della branca ufficiali di collegamento presso il Comando dell'operazione International Security assistance Force VIII in Afghanistan, assolveva per nove mesi il compito di garantire il coordinamento e gli indispensabili contatti tra ISAF, il Governo afgano, le rappresentanze diplomatiche e le organizzazioni internazionali. Dotato di solida preparazione tecnico-professionale e di assoluta abnegazione, si prodigava costantemente affinche' alle numerose richieste di informazioni, di sostegno e di coordinamento venisse data pronta ed esauriente risposta. Animato dalla consapevolezza dell'importanza delle attivita' di competenza, riusciva mirabilmente a motivare il personale dipendente per l'efficace e puntuale raggiungimento degli obiettivi prefissati. Con ferma determinazione e chiara visione dei risultati da perseguire, curava in prima persona gli incontri piu' delicati ed importanti con le principali organizzazioni locali ed internazionali, ottenendo rapidamente l'incondizionata stima delle controparti. Conduceva personalmente anche l'articolata attivita' di coordinamento con i rappresentati del Governo afgano e con gli alleati statunitensi della «Coalition Force Command - Afghanistan», dimostrando un'eccezionale capacita' di gestione di eventi complessi, quali, ad esempio, l'attuazione delle misure di sicurezza durante le consultazioni elettorali per il Parlamento afgano e la predisposizione del piano d'intervento in caso di disastri naturali e situazioni di crisi. In particolare, in occasione della sanguinosa rivolta nel carcere di Pol-E-Charki, risultava decisiva la sua indubbia capacita' di assumere decisioni tempestive e razionali, pur mantenendo aperto il dialogo con tutte le parti coinvolte. E' degno di menzione anche il rilevante lavoro condotto per realizzare l'informatizzazione dei dati dei Ministeri della difesa, degli interni e della lotta al narcotraffico, nonche' il significativo apporto fornito per l'aggiornamento delle banche dati relative ai punti di contatto ed alle personalita' di rilievo della compagine governativa e dell'amministrazione afgane. Ufficiale di stato maggiore nettamente emergente per armoniche qualita' morali, professionali e culturali, si proponeva tra i principali artefici dell'innegabile successo di ISAF VIII e della missione italiana in Afghanistan, contribuendo a conferire ulteriore lustro all'Esercito e alle Forze armate italiane in ambito Nato e internazionale».
Kabul, (Afghanistan) 28 luglio 2005-3 maggio 2006.

Con decreto 19 maggio 2008, al capitano Giuseppe Perna, nato il 3 marzo 1974 a Caserta, e' stata concessa la Croce di bronzo al merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Capo sala operativa della Task force «Alfa» nell'ambito dell'operazione «Antica Babilonia 8» in Iraq, operava con grandissima professionalita', spiccata determinazione ed elevatissimo impegno, in un periodo di intensa attivita' operativa in un contesto ambientale caratterizzato da continua evoluzione e da alti livelli di rischio. Consapevole della delicatezza e della complessita' delle funzioni svolte, essenziali per tutte le attivita' della Task force «Alfa», assolveva il proprio incarico con eccezionale abnegazione, encomiabile spirito di sacrificio ed ammirevole capacita' di adattamento, costituendo, per colleghi e subordinati, un chiaro esempio di dedizione al servizio. Inizialmente designato quale ufficiale addetto alla sala operativa, ne assumeva senza indugi la direzione a causa di una imprevista carenza organica, dimostrando da subito straordinaria competenza e rivelavandosi imprescindibile interlocutore per tutto il personale del comando della Task force «Alfa». In particolare, in occasione dell'ingaggio a fuoco di un assetto operativo della Task force, in una situazione tattica caratterizzata da estrema pericolosita' e indeterminatezza, riusciva, in virtu' di spiccate doti organizzative, lucida visione degli obiettivi da perseguire e grande capacita' di coordinamento e controllo, ad assicurare un idoneo sostegno al reparto sul terreno e ad impartire con tempestivita' le indispensabili disposizioni per l'adozione delle misure di sicurezza idonee a consentire il completamento delle attivita' in atto. Splendida figura di ufficiale, nettamente emergente per senso del dovere e della responsabilita', che, con il suo operato, ha contribuito in maniera significativa al pieno successo della Missione italiana, accrescendo il prestigio dell'Esercito e del Paese nel contesto internazionale».
An Nasiriyah (Iraq), 4 settembre 2005-24 gennaio 2006.

Con decreto 19 maggio 2008, al colonnello Filippo Mazzone, nato il 22 giugno 1957 a Frasso Telesino (Benevento), e' stata concessa la Croce di bronzo al merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Ufficiale profondamente motivato e dalle indiscusse qualita' tecnico-professionali, morali e di carattere, impiegato nell'ambito dell'operazione «Joint Guardian» in Kosovo, assolveva l'incarico di comandante della Task force multinazionale «Astro» evidenziando ferma determinazione ed indiscussa competenza. Il carattere maturo, equilibrato e riflessivo, unitamente allo spiccato spirito di sacrificio, all'altissimo senso del dovere e alla assoluta abnegazione, gli permettevano di guidare efficacemente la propria unita', ottenendo pregevoli risultati, unanimemente apprezzati dalle autorita' e dalla popolazione locale, nonche' dalle Alte autorita' militari della coalizione. La puntuale e meticolosa azione di comando, corroborata dall'esempio personale e dall'innato carisma, consentiva ai reparti dipendenti pur appartenendo a quattro differenti nazionalita' (Italiana, Tedesca, Argentina e Bulgara) di assolvere, in maniera puntuale e tempestiva, come compagine pienamente coesa ed amalgamata, tutti gli impegnativi compiti ricevuti, con specifica menzione per gli interventi di bonifica del territorio dagli ordigni inesplosi. In particolare, in un periodo caratterizzato da estrema tensione e instabilita' politico-sociale, si distingueva per la pianificazione, l'organizzazione e la condotta della delicata operazione denominata «Dakovicas Angels» e per la costruzione di un ponte Mabey & Johnson, realizzato dirigendo e coordinando personale, militare e civile, di ben quindici nazionalita'. Magnifica figura di comandante che, animato da altissimo senso della responsabilita' e da solidi principi etici, contribuiva significativamente al pieno successo della missione, dando lustro all'Esercito e al Paese».
Belo Polje (Kosovo), 9 dicembre 2004-23 maggio 2005.

Con decreto 19 maggio 2008, al caporale Alessia Pieretti, nata il 13 magio 1976 a Roma, e' stata concessa la Croce d'oro al merito dell'Esercito, con la seguente motivazione:
«Atleta militare del Centro sportivo dell'Esercito dotata di pregevoli qualita' agonistice, elevatissima professionalita' ed encomiabile spirito di sacrificio, partecipava ad importanti manifestazioni sportive nazionali ed internazionali, dando lustro, in ogni occasione, allo sport militare e alla Forza armata. In particolare, dopo intensi allenamenti ed un'impegnativa stagione caratterizzata da numerosi appuntamenti sportivi in Italia ed all'estero, conquistava il titolo di campionessa del mondo in occasione dei campionati mondiali 2006 di pentathlon moderno.
Tale eccezionale risultato, senza precedenti nella storia dello sport dell'Esercito, dimostrava l'elevatissimo grado di efficienza psico-fisica, la straordinaria motivazione e la ferrea dedizione sportiva. Chiaro esempio di atleta militare, dotata di salda risolutezza e ferma tenacia, che, con il conseguimento di traguardi agonistici di assoluto pregio, ha contribuito ad accrescere il prestigio dell'Esercito italiano in ambito nazionale e internazionale».
Chianciano (Siena), 28 settembre 2006.

Con decreto 2 giugno 2008, al caporal maggiore Mara Zini, nata il 26 ottobre 1979 a Sondalo (Sondrio), e' stata concessa la Croce di bronzo al Merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Atleta militare del centro sportivo dell'Esercito, effettiva alla sezione sci e ghiaccio del centro addestramento alpino, partecipava con i colori dell'Esercito ad importanti competizioni sportive nazionali ed internazionali nella categoria "Short Track", evidenziando pregevoli qualita' professionali e caratteriali. Grazie all'eccellente preparazione psico-fisica e alla ferrea dedizione dimostrata, raggiungeva traguardi agonistici di grande rilievo, tra cui spiccano la medaglia di bronzo ai campionati mondiali di pattinaggio a squadre "velocita'" a Minneapolis (U.S.A.) e la medaglia di bronzo ai XX Giochi olimpici invernali di Torino. Chiaro esempio di atleta militare dotata di risolutezza e di ferma tenacia che, con straordinario spirito di sacrificio, ha saputo conseguire trofei di rilevanza mondiale, contribuendo in maniera determinante ad accrescere il prestigio dello sport militare e dell'Esercito italiano a livello nazionale e internazionale». - Torino, 22 febbraio 2006

Con decreto 2 giugno 2008, al caporal maggiore Katia Zini, nata il 23 giugno 1981 a Sondalo (Sondrio), e' stata concessa la Croce di bronzo al Merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Atleta militare del centro sportivo dell'Esercito, effettiva alla sezione sci e ghiaccio del centro addestramento alpino, partecipava con i colori dell'Esercito ad importanti competizioni sportive nazionali ed internazionali nella categoria "Short Track", evidenziando pregevoli qualita' professionali e caratteriali. Grazie all'eccellente preparazione psico-fisica e alla ferrea dedizione dimostrata, raggiungeva traguardi agonistici di grande rilievo, tra cui spiccano la medaglia di bronzo ai campionati mondiali di pattinaggio a squadre "velocita'" a Minneapolis (U.S.A.) e la medaglia di bronzo ai XX Giochi Olimpici invernali di Torino. Chiaro esempio di atleta militare dotata di risolutezza e di ferma tenacia che, con straordinario spirito di sacrificio, ha saputo conseguire trofei di rilevanza mondiale, contribuendo in maniera determinante ad accrescere il prestigio dello sport militare e dell'Esercito italiano a livello nazionale e internazionale». - Torino, 22 febbraio 2006

Con decreto ministeriale 2 giugno 2008, al tenente colonnello Fausto Giuseppe Flaviano Pellegrino, nato il 24 marzo 1962 a Rende (Cosenza), e' stata concessa la Croce di bronzo al Merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Ufficiale dalle preclare doti complessive, durante il periodo di servizio prestato in Kosovo con l'incarico di capo branca G1/4 della brigata multinazionale South-West nell'ambito dell'operazione "Joint Guardian", ha operato in modo ineccepibile, emergendo per l'incondizionato impegno, la ferrea determinazione e l'indiscussa competenza. Il carattere maturo, equilibrato e riflessivo, unitamente all'alta abnegazione e allo spiccato senso del dovere evidenziati, gli hanno permesso di assurgere a sicuro punto di riferimento per tutto il personale del comando brigata, nonche' di contribuire significativamente alla piena funzionalita' e operativita' della brigata e delle Task Forces dipendenti. In particolare, in occasione dello svolgimento di complesse attivita' di soccorso a favore della popolazione di una zona del nord d'Albania, da giorni isolata a causa delle incessanti ed inclementi condizioni meteorologiche, si distingueva per impegno e determinazione dirigendo e coordinando tutti gli interventi con tempestivita' e scrupolo, fornendo pertanto un contributo fondamentale per il buon esito delle attivita' umanitarie. Successivamente, assumeva la responsabilita' di pianificare, organizzare e condurre una delicata attivita' di supporto e di collaborazione con un'importante organizzazione non governativa operante nell'area di responsabilita' per la ricerca e la riesumazione dei corpi delle vittime della pulizia etnica. Anche in tale contesto, si dimostrava professionista esemplare ed interlocutore autorevole e qualificato, meritandosi il plauso delle autorita' nazionali e multinazionali. Chiarissimo esempio di ufficiale superiore, animato da solidi principi etici, che, grazie al possesso di pregevoli qualita' tecnico-professionali, ha contribuito in modo determinante al pieno successo della missione ed all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale». - Belo Poljb (Kosovo), 16 novembre 2004-24 maggio 2005

Con decreto 2 giugno 2008, al tenente colonnello Maurizio Ricco', nato il 27 settembre 1962 a Palmanova (Udine), e' stata concessa la Croce d'argento al Merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Comandante di battaglione e vice comandante del contingente "Italfor Kabul 7" in Afghanistan, si poneva all'attenzione dei principali attori nazionali ed internazionali della missione ISAF in virtu' di eccellenti qualita' militari e dell'assoluta competenza. In un periodo particolarmente difficile, caratterizzato da continui attentati, generalizzate minacce e costante incertezza, guidava il proprio battaglione con eccezionale perizia, meritandosi la stima ed il profondo rispetto dei dipendenti e delle piu' alte autorita' civili e militari presenti in teatro. Profondo conoscitore delle procedure NATO, ponderato analizzatore dei rischi potenziali per il contingente, lodevole coordinatore degli assetti operativi alle dipendenze, dirigeva le complesse missioni assegnate con eccelsa professionalita' ed indiscussa concretezza. Sempre presente e partecipe, convinto sostenitore delle capacita' tecnico-operative del contingente, si faceva promotore, in ambito ISAF, di brillanti iniziative mirate ad assicurare un'altissima visibilita' alle Forze militari italiane presenti in Afghanistan, elevandone la considerazione fra tutti i Paesi della coalizione. Controllore inflessibile del corretto impiego delle unita' italiane alle dipendenze delle autorita' ISAF, operava incessantemente e coraggiosamente al fianco dei propri comandanti di reparto, supportandone le iniziative, indicando le linee d'azione piu' opportune e partecipando in prima persona, alle attivita' a piu' alta connotazione operativa, anche in ragione dei sanguinosi attentati subiti dalle Forze ISAF. Importante riferimento per le autorita' militari nazionali, profondeva altresi' il massimo impegno nella delicata attivita' di supporto decisionale a favore dei propri superiori per quei processi di pianificazione di preminente interesse nazionale. Carismatica e splendida figura di comandante che con forza d'animo, elevato spirito di corpo, incrollabile determinazione nell'assolvimento del compito, granitico attaccamento al dovere ed alle istituzioni, ha conferito lustro e decoro all'Esercito italiano e all'Italia nel contesto internazionale della missione"». - Kabul (Afghanistan), 4 gennaio-10 maggio 2004

Con il decreto 2 giugno 2008, al maggiore Salvatore Galvano, nato il 24 ottobre 1963 a Napoli e' stata concessa la Croce d'argento al Merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Comandante del battaglione genio multinazionale a guida italiana nell'ambito della missione ISAF V in Afghanistan, in virtu' di eccellenti qualita' militari ed ineccepibili capacita' tecnico-professionali, pur in un contesto particolarmente difficile, caratterizzato da attentati perpetrati contro le Forze militari di ISAF, guidava il proprio battaglione con mirabile e consolidata perizia, meritandosi il profondo rispetto delle unita' multinazionali alle proprie dipendenze e la stima incondizionata del comandante della brigata multinazionale. Esperto professionista, eccellente coordinatore di assetti di differente nazionalita', sovrintendeva in prima persona, anche nelle situazioni piu' impegnative e rischiose, alle molteplici e complesse attivita' specialistiche di supporto a favore delle altre unita' del contingente ISAF. Consapevole dell'importanza del ruolo ricoperto nel contesto della missione assegnata al contingente nazionale, si impegnava con incrollabile tenacia per la realizzazione di ambiziosi progetti volti alla ricostruzione delle infrastrutture del Paese, in profondo stato di degrado. La sua azione di comando precisa, puntuale ed efficace contribuiva al raggiungimento di risultati di altissimo livello e gli valeva inequivocabili attestazioni di profonda riconoscenza da parte delle autorita' e della popolazione locale. Pur chiamato ad operare in contesti ambientali ad elevato rischio, continuava ad assicurare senza interruzioni il proprio qualificato ed irrinunciabile supporto, guidando con l'esempio i suoi genieri nell'assolvimento dei delicatissimi compiti ricevuti. Mirabile figura di comandante che con incrollabile fede, profondo attaccamento al dovere, raro spirito di sacrificio e grandissima sensibilita' di comando, ha conferito lustro e decoro alla Forza armata ed all'Italia nel contesto internazionale della missione». - Kabul (Afghanistan), 5 gennaio-10 maggio 2004

Con il decreto 2 giugno 2008, al colonnello Ornello Baron, nato il 3 gennaio 1959 a Castelfranco Veneto (Treviso), e' stata concessa la Croce di bronzo al Merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Ufficiale superiore in possesso di indiscusse doti morali e professionali, ha assolto l'impegnativo incarico di comandante della Task Force "Aquila"" nel corso dell'operazione "Joint Enterprise" in Kosovo con eccezionale slancio, encomiabile spirito di sacrificio e preclara professionalita', prodigandosi con fermezza, intelligenza ed elevatissima competenza per il raggiungimento dei compiti ricevuti. In particolare, la sua brillante azione di comando e controllo, puntuale ed incisiva, sostenuta da eccellenti capacita' concettuali ed organizzative, ha assunto uno specifico risalto durante le operazioni "Tiger Claw" (14-16 ottobre 2005), "Lightning" (21-24 ottobre 2005) e "2ND Surprise" (9-11 novembre 2005), condotte dalle unita' della brigata multinazionale sud-ovest al fine di garantire la sicurezza e la liberta' di movimento a tutti i gruppi etnici, contrastare la criminalita' organizzata e sostenere le Forze dell'ordine, locali e delle Nazioni unite, nella loro azione di controllo del territorio. Durante tali attivita', attraverso la realizzazione di una struttura flessibile e funzionale e l'adozione di procedure pienamente rispondenti, organizzava un'efficiente rete informativa che gli consentiva, tra l'altro, di coordinare magistralmente le Forze di polizia locali ricevute in concorso, permettendogli di conseguire brillanti risultati sfociati nella confisca di un'ingente quantita' d'armi e munizioni e nell'arresto di pericolosi criminali locali. Magnifica figura di ufficiale superiore che, nel corso dell'intera missione, si adoperava, con analoga determinazione e convinzione, anche per mantenere rapporti di collaborazione cordiali e costruttivi sia con le autorita' internazionali che con le rifondate istituzioni kosovare, avviando e finalizzando numerose attivita' di cooperazione civile-militare che gli hanno consentito di promuovere un'immagine positiva e dinamica del nostro contingente, delle nostre Forze armate e del Paese»."- Prizren (Kosovo), 19 luglio 2005-24 gennaio 2006

Con il decreto 2 giugno 2008, al tenente colonnello Domenico Baron, nato il 7 maggio 1965 a Torino, e' stata concessa la Croce di bronzo al Merito dell'Esercito, con la conseguente motivazione:
«Comandante della Task Force "Italia" e vice comandante del contingente Italfor a Kabul in Afghanistan, espletava le precipue funzioni di comando con sicurezza e determinazione, conseguendo risultati di eccezionale valore. In possesso di straordinarie capacita' organizzative e di una solida preparazione tecnico-professionale, contribuiva in maniera determinante alla pianificazione e alla condotta delle complesse attivita' di controllo e di stabilizzazione del territorio, pur operando in un contesto ambientale di elevato rischio e latente conflittualita', accentuati dall'imminenza dell'insediamento del neoeletto presidente Karzai e della nomina del nuovo Governo afghano. In particolare, a seguito di un tragico incidente aereo in cui un Boeing 737 precipitava in una compartimentata zona montuosa a circa 30 km a sud-est di Kabul, veniva incaricato di organizzare e condurre le attivita' di ricerca e soccorso. Nell'assolvimento di tale delicato compito, ben consapevole di trovarsi dinnanzi ad una situazione impegnativa e rischiosa, si poneva personalmente alla guida di una pattuglia, dimostrando un'alta abnegazione ed uno spiccato senso del dovere, nonche' assurgendo a chiaro esempio di dedizione al servizio per i propri dipendenti. Splendida figura di comandante che, per le preclare qualita' umane e professionali, per il pieno raggiungimento degli obiettivi ricevuti ed in virtu' della forza trascinatrice dell'esempio, riscuoteva il convinto rispetto dei propri uomini e la piena stima dei superiori, contribuendo a dare lustro all'Esercito italiano ed alla Nazione nel contesto internazionale della missione ISAF». - Kabul (Afghanistan), 21 ottobre 2004-20 febbraio 2005.
 
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