Gazzetta n. 182 del 5 agosto 2008 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 25 gennaio 2008
Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001) - Schema idrico Basento-Bradano - Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto - Approvazione progetto definitivo (CUP G86G06000020005). (Deliberazione n. 3/2008).

IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. legge obiettivo"), che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo Comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che, all'art. 13, reca modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', come modificato, da ultimo, dal decreto legislativo 27 dicembre 2004, n. 330;
Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione", secondo il quale, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP), e viste le delibere attuative emanate da questo Comitato;
Visto l'art. 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e visti in particolare i commi 134 e seguenti, ai sensi dei quali la richiesta di assegnazione di risorse a questo Comitato, per le infrastrutture strategiche che presentino un potenziale ritorno economico derivante dalla gestione e che non siano incluse nei piani finanziari delle concessionarie e nei relativi futuri atti aggiuntivi, deve essere corredata da un'analisi costi-benefici e da un piano economico-finanziario redatto secondo lo schema tipo approvato da questo Comitato;
Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, intitolato «codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE», e successive modificazioni ed integrazioni, e visti in particolare:
la parte II, titolo III, capo IV, concernente «lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi»;
l'art. 256, che ha abrogato il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, e successive modificazioni ed integrazioni concernente la «attuazione della legge n. 443/2001 per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale";
Visto il decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, e che ha modificato l'art. 2, comma 1, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, operando, tra l'altro, la scissione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
Vista la legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), e visto in particolare l'art. 2, comma 257, che tra l'altro, per la prosecuzione degli interventi di realizzazione delle opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui alla citata legge n. 443/2001, e successive modificazioni ed integrazioni, ha autorizzato la concessione di contributi quindicennali di 99,6 milioni di euro a decorrere da ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° Programma delle opere strategiche, che include nell'allegato 3 l'intervento «Schema idrico Basento-Bradano - Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto»";
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo Comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° Programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 27 maggio 2004, n. 11 (Gazzetta Ufficiale n. 230/2004), con la quale questo Comitato, ai sensi del richiamato art. 4, comma 140, della legge n. 350/2003, ha approvato lo schema tipo di piano economico-finanziario;
Vista la delibera 29 marzo 2006, n. 106 (Gazzetta Ufficiale n. 274/2006), con la quale questo Comitato ha approvato il progetto preliminare dell'opera «Schema idrico Basento-Bradano - tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto»", rinviando la decisione sull'assegnazione del contributo alla fase di esame del progetto definitivo;
Vista la delibera 6 aprile 2006, n. 130 (Gazzetta Ufficiale n. 199/2006), con la quale questo Comitato ha operato la rivisitazione del 1° Programma delle infrastrutture strategiche nella quale trova conferma l'intervento «Schema idrico Basento-Bradano - Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto»";
Visto il decreto emanato dal Ministro dell'interno il 14 marzo 2003, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e successive modificazioni ed integrazioni, con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 (ora art. 180, comma 2, del decreto legislativo n. 163/2006) - e' stato costituito il Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal Comitato nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la circolare del Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato 28 febbraio 2007, n. 15, concernente le procedure da seguire per l'utilizzo di contributi pluriennali ai sensi dell'art. 1, commi 511 e 512, della legge n. 296/2006;
Visto l'allegato delle opere infrastrutturali al Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2008-2012, sul quale questo Comitato ha espresso parere favorevole con delibera 28 giugno 2007, n. 45, che nella tabella B3, relativa alla «Legge Obiettivo: opere in corso con copertura parziale», include impropriamente l'intervento in argomento, con il costo di 104,5 milioni di euro interamente da reperire;
Vista la nota 15 gennaio 2008, n. 19, con la quale il Ministero delle infrastrutture ha trasmesso la relazione istruttoria, successivamente aggiornata ed inviata con nota 24 gennaio 2008, n. 38, sul progetto definitivo dell'intervento «Schema idrico Basento- Bradano - Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto»", proponendo l'approvazione, con prescrizioni, del progetto stesso e l'assegnazione di un finanziamento di 101,770 milioni di euro a copertura del costo totale dell'opera;
Considerato che questo Comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che l'art. 1 della citata legge n. 443/2001, come modificato dall'art. 13 della legge n. 166/2002, e l'art. 163 del decreto legislativo n. 163/2006 attribuiscono la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture, che puo' in proposito avvalersi di apposita «struttura tecnica di missione»;
Su proposta del Ministro delle infrastrutture;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministro dell'economia e delle finanze;

Prende atto

delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture ed in particolare: 1. sotto l'aspetto tecnico-procedurale:
che la proposta di approvazione e finanziamento riguarda il progetto definitivo del « Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto»", il cui progetto preliminare e' stato approvato da questo Comitato con la delibera n. 106/2006 citata nelle premesse;
che l'intervento e' inserito nello «Schema idrico Basento-Bradano» di cui al progetto speciale n. 14 della soppressa Cassa del Mezzogiorno, avviato negli anni 80 e sostanzialmente confermato, con qualche modifica, in sede regionale, e che di tale schema sono state nel frattempo eseguite principalmente tutte le opere di accumulo e quasi tutte le opere di adduzione, mentre sono da realizzare le opere di distribuzione;
che gli interventi previsti nel progetto all'esame completano la linea di adduzione della risorsa idrica proveniente dagli invasi di Genzano e di Acerenza e dalla traversa di Trivigno e realizzano un primo stralcio di distribuzione irrigua nel distretto B nel territorio del Consorzio di bonifica Vulture-Alto Bradano;
che il progetto prevede la realizzazione delle seguenti opere:
partitore con annesso torrino piezometrico presso l'invaso di Genzano;
galleria idraulica in pressione del diametro di 3.200 mm lunga circa 4 km con portata massima di 10,8 mc/sec, galleria che rappresenta l'opera di maggior rilievo;
vasca di disconnessione idraulica, allo sbocco della galleria, con annesso torrino piezometrico;
casa di guardia;
condotte di adduzione alle 3 vasche di compenso a presidio dei settori B1, B2 e B3 del comprensorio irriguo da servire;
reti di distribuzione irrigua su un'area complessiva di 4.925 ha;
sistema di telecontrollo;
che i progettisti, conformemente a quanto previsto dall'art. 166, comma 1, del decreto legislativo n. 163/2006, hanno attestato la conformita' del progetto definitivo ai contenuti del progetto preliminare ed alle prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso;
che il progetto definitivo in esame e' stato trasmesso in data 29 novembre 2006, con integrazioni in data 9 febbraio 2007, dalla regione Basilicata, in qualita' di soggetto aggiudicatore, al Ministero delle infrastrutture e alle altre Amministrazioni interessate nonche' agli Enti interferiti;
che il soggetto aggiudicatore ha provveduto a far pubblicare su un quotidiano nazionale e su un quotidiano locale, in data 4 marzo 2006, apposito avviso, ai fini del procedimento di dichiarazione di pubblica utilita', senza ricevere osservazioni;
che in data 9 luglio 2007 si e' tenuta la prevista Conferenza dei servizi convocata dal Ministero delle infrastrutture, nel corso della quale sono stati acquisiti i pareri di Amministrazioni ed Enti interessati, mentre altri pareri sono pervenuti posteriormente a tale data;
che il Dipartimento infrastrutture, opere pubbliche e mobilita' della regione Basilicata, con parere 23 aprile 2007, n. 360, ha giudicato il progetto definitivo in esame meritevole di approvazione in linea tecnico-economica con prescrizioni;
che la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata, cui e' demandata la conclusione dell'iter istruttorio di competenza del Ministero per i beni e le attivita' culturali per i progetti esclusi dalla procedura V.I.A., come nel caso in esame, con determinazione dirigenziale 1° febbraio 2007, n. 2007D118, ha espresso parere favorevole ai fini della tutela del paesaggio e dell'ambiente;
che, secondo quanto affermato dal Ministero istruttore, a seguito di alcune osservazioni di carattere tecnico formalizzate dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in sede di Conferenza dei servizi, il soggetto aggiudicatore ha provveduto all'adeguamento del progetto e su quest'ultima stesura il suddetto Ministero ha espresso parere favorevole;
che si sono pronunziati nel merito, favorevolmente con prescrizioni, i quattro comuni interessati;
che il Ministero delle infrastrutture riporta, in apposito allegato alla relazione istruttoria, le prescrizioni da formulare in sede di approvazione del progetto definitivo;
2. sotto l'aspetto attuativo:
che il soggetto aggiudicatore, come sopra esposto, viene confermato nella regione Basilicata;
che la modalita' prevista per l'affidamento dei lavori e' l'appalto integrato sulla base del progetto definitivo;
che i tempi per la realizzazione delle opere sono stimati in 48 mesi;
3. sotto l'aspetto finanziario:
che il costo complessivo dell'intervento comprensivo di IVA, anche a seguito delle osservazioni e prescrizioni presentate dalle Amministrazioni ed Enti interessati nel corso dell'iter istruttorio ed in particolare dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, e' quantificato in 101.768.337,02 euro, di cui 74.578.257,69 euro per lavori, progettazione esecutiva ed oneri per la sicurezza (somme in appalto) e 27.190.079,33 euro per somme a disposizione, e risulta inferiore all'importo del progetto preliminare approvato con delibera n. 106/2006;
che il piano economico-finanziario, predisposto dal soggetto aggiudicatore ed elaborato considerando l'arco di un trentennio, evidenzia un «potenziale ritorno economico» derivante dalla gestione, ma rappresenta una limitata possibilita' di attrarre finanziamenti privati, trattandosi di intervento ricadente in area interna della Basilicata, caratterizzata da indicatori socio-economici di basso livello e conseguentemente da alti livello di rischio connessi alla remunerazione di capitali investiti da operatori privati;
che il Ministero delle infrastrutture specifica che il suddetto piano e' stato redatto tenendo conto che le opere di adduzione primaria (dimensionate per offrire risorse non solo al distretto B, ma anche ai distretti V-M-S di futuro attrezzamento) saranno gestite dall'EPLI, mentre le opere di distribuzione irrigua all'utenza finale (le aziende agricole del solo distretto B) saranno gestite dal Consorzio di bonifica del Vulture Alto Bradano;
che il suddetto Ministero precisa altresi' che per i costi di gestione ed i ricavi e' previsto un regime transitorio della durata di cinque anni, a partire dalla conclusione dei lavori, per la progressiva riconversione delle superfici, da asciutte a irrigue, da parte degli agricoltori, e che, in relazione alla scarsa remunerativita' dell'intervento e pur in presenza di indubbi benefici in termini di produttivita' per tutte le comunita' rurali dell'area interessata, viene confermata l'integrale imputazione del costo a carico delle risorse destinate all'attuazione del Programma, come ipotizzato nella fase di definizione del progetto preliminare;
che l'Unita' tecnica-Finanza di progetto, sulla base della documentazione di carattere economico-finanziario presentata dal soggetto aggiudicatore, ha ribadito, con nota 22 gennaio 2008, n. 30, il parere favorevole reso nel febbraio 2006 con riferimento al progetto preliminare, confermando che il contributo pubblico richiesto, in relazione alle condizioni del settore, puo' essere ritenuto congruo ed evidenziando la necessita' di prevedere dei controlli ex post ed eventuali meccanismi di retrocessione del contributo qualora le condizioni economico-finanziarie risultassero piu' favorevoli;

Delibera:

1. Approvazione progetto definitivo.
1.1 Ai sensi e per gli effetti dell'art. 166 del decreto legislativo n. 163/2006, nonche' ai sensi dell'art. 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327/2001, e successive modificazioni ed integrazioni, e' approvato, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture, anche ai fini della dichiarazione di pubblica utilita', il progetto definitivo dell'intervento «Schema idrico Basento-Bradano - Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto»", per un importo complessivo di euro 101.768.337,02 comprensivo di IVA.
L'approvazione sostituisce ogni altra autorizzazione, approvazione e parere comunque denominato e consente la realizzazione di tutte le opere, prestazioni e attivita' previste nel progetto approvato.
1.2 L'importo di 101.768.337,02 euro risultante dal quadro economico dell'opera di cui alla precedente «presa d'atto» costituisce il nuovo limite di spesa dell'intervento e sostituisce il precedente indicato nella gia' citata delibera n. 106/2006.
1.3 Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' condizionata l'approvazione del progetto, sono riportate nell'allegato 1, che forma parte integrante della presente delibera.
1.4 E' altresi' approvato il piano di risoluzione delle interferenze predisposto, ai sensi dell'art. 170 del decreto legislativo n. 163/2006, dal soggetto aggiudicatore in relazione alle osservazioni pervenute dai relativi enti gestori.
2. Concessione contributi.
Per la realizzazione dell'intervento «Schema idrico Basento-Bradano - Tronco di Acerenza - Distribuzione III lotto»" sono assegnati alla regione Basilicata, a valere sui contributi pluriennali autorizzati dall'art. 2, comma 257, della legge n. 244/2007:
un contributo quindicennale massimo di euro 1.885.219 decorrente dal 2008;
un contributo quindicennale massimo di euro 4.713.048 decorrente dal 2009;
un contributo quindicennale massimo di euro 2.827.829 decorrente dal 2010.
Il soggetto aggiudicatore e' autorizzato ad utilizzare i predetti contributi, suscettibili di sviluppare un volume di investimento complessivo di 101.768.337,02 euro, nella misura occorrente per assicurare la completa copertura finanziaria dell'intervento da realizzare, nei limiti indicati al precedente punto 1.2.
3. Disposizioni finali.
3.1 Il Ministero delle infrastrutture provvedera' ad assicurare, per conto di questo Comitato, la conservazione dei documenti attinenti al progetto definitivo approvato con la presente delibera.
3.2 La verifica di ottemperanza alle prescrizioni riportate nel menzionato allegato n. 1 e da assolvere nella fase di redazione del progetto esecutivo sara' effettuata dall'Amministrazione indicata nell'allegato stesso che procedera', prima dell'inizio dei lavori, a dare comunicazione dell'esito al Ministero delle infrastrutture, che, a sua volta, ne informera' la segreteria di questo Comitato.
3.3 Lo stesso Ministero provvedera' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo Comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla richiamata delibera n. 63/2003.
3.4 In presenza di eventuali utili risultanti dalla gestione delle opere oggetto della presente delibera, il Ministero delle infrastrutture proporra' a questo Comitato termini e modalita' per l'eventuale retrocessione, in tutto o in parte, del contributo assegnato al precedente punto 2.
3.5 In relazione alle linee guida esposte nella citata nota del coordinatore del Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, il bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e della realizzazione dell'opera dovra' contenere una clausola che - fermo restando l'obbligo dell'appaltatore di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti, stabilito dall'art. 118 del decreto legislativo n. 163/2006 - ponga adempimenti ulteriori rispetto alle prescrizioni di cui all'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, intesi a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo, tra l'altro, l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dai limiti d'importo fissati dal citato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998, nonche' forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi: i contenuti di detta clausola sono riportati nell'allegato 2, che forma parte integrante della presente delibera.
3.6 Il CUP assegnato al progetto in argomento, ai sensi della delibera 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'intervento in esame.
Roma, 25 gennaio 2008

Il Presidente: Prodi Registrato alla Corte dei conti il 18 luglio 2008 Ufficio di controllo atti Ministeri economico-finanziari, registro n. 3 Economia e finanze, foglio n. 265
 
Allegato 1

Schema idrico Basento Bradano - Tronco di Acerenza Distribuzione III
lotto - Progetto definitivo

Prescrizioni.
1) La regione Basilicata dovra' costituire un'adeguata struttura tecnico amministrativa, formata da rappresentanti della stessa regione, del Ministero delle infrastrutture e del Ministero delle politiche agricole e forestali, che dovra' fungere da supporto al soggetto aggiudicatore, per la puntuale verifica, in primis, dell'ottemperanza del progetto esecutivo alle osservazioni del Ministero delle politiche agricole e forestali, contenute nella nota n. 26 del 14 gennaio 2008, e, successivamente, per assicurare il regolare svolgimento dell'iter procedurale relativo all'affidamento ed all'esecuzione delle opere.
In fase di redazione del progetto esecutivo e/o in fase esecutiva.
2) Non potranno essere realizzate sovrapposizioni sui tracciati tratturali.
3) Il soggetto aggiudicatore dovra' assumere a proprio carico tutti gli oneri derivanti dalla sorveglianza archeologica su tutte le aree e i tracciati interessati da splateamenti e/o sbancamenti, cosi' come gli oneri derivanti da scavi archeologici che dovessero rendersi necessari.
4) Dovra' essere individuata, prima dell'inizio dell'intervento, una ditta specializzata in possesso di iscrizione SOA per la categoria OS 25, il cui curriculum dovra' essere preventivamente sottoposto alla Soprintendenza per il nulla-osta.
5) Per assicurare la sorveglianza archeologica, il soggetto aggiudicatore dovra' disporre che la ditta, di cui al punto 4, fornisca i nominativi di archeologi, il cui curriculum dovra' essere preventivamente sottoposto alla Soprintendenza, che se ne riserva l'approvazione.
6) Per il medesimo scopo, il soggetto aggiudicatore dovra' disporre che la ditta, di cui al punto 4, fornisca anche operai specializzati.
7) Nel corso dei lavori di movimento terra, per ogni escavatore dovra' essere assicurata la presenza contestuale di un archeologo e di un operaio specializzato, di cui ai punti 5 e 6.
8) La Soprintendenza dovra' essere messa nelle condizioni di assumere la direzione scientifica degli interventi e disporre le modalita' di esecuzione di scavi archeologici che dovessero rendersi necessari.
9) Per l'attivita' di cui al punto 8, il soggetto aggiudicatore dovra' assumere a proprio carico, nelle forme di legge, gli oneri di missione per il personale incaricato della Soprintendenza.
10) Il soggetto aggiudicatore dovra' impegnarsi ad apportare tutte le eventuali modifiche al progetto che dovessero rendersi necessarie per assicurare adeguatamente la tutela archeologica dell'area.
11) Dovra' essere comunicata con almeno trenta giorni di anticipo l'inizio dell'attivita' al fine di predisporre la necessaria sorveglianza sui lavori.
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
Il soggetto aggiudicatore dovra' assicurare:
il ripristino dello stato ex ante dei luoghi;
la riduzione e il contenimento dei movimenti di materie e degli scavi;
l'adozione di misure ed interventi di prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico e di salvaguardia ambientale;
l'adozione di misure per il risparmio energetico;
la sistemazione di tutte le strade comunali interessate dagli interventi mediante la realizzazione di pavimentazione di chiusura finale in conglomerato bituminoso di idoneo spessore per ridurre i costi manutentivi.
La verifica di ottemperanza sara' svolta dalle Amministrazioni comunali competenti.
In fase esecutiva.
12) In fase di cantiere non dovranno essere danneggiate, manomesse o comunque alterate le caratteristiche naturali e seminaturali dei luoghi avendo cura, a fine lavori, di ripristinare, riportandole allo stato naturale, tutte le aree di cantiere e le eventuali piste di servizio.
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata.
13) In fase esecutiva dovranno essere previsti appositi interventi di rinaturizzazione delle opere provvisorie (aree di stoccaggio del materiale scavato, piste, tracciati condotte, ecc.) con l'integrazione della flora eventualmente danneggiata senza l'introduzione di altre essenze, secondo i dettami del ripristino naturalistico, con metodi di ingegneria ambientale.
La verifica di ottemperanza sara' svolta a cura della Soprintendenza per i beni paesaggistici della Basilicata.
Risoluzione interferenze.
1) Il Soggetto aggiudicatore dovra' inviare il progetto esecutivo, al fine di dare corso alla risoluzione delle interferenze delle opere, con servizi e viabilita', ai seguenti enti:
Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano;
comune di Banzi;
comune di Genzano;
comune di Irsina;
comune di Palazzo San Gervasio;
amministrazione provinciale di Potenza;
ANAS, SNAM, RFI, Acquedotto Lucano, ENEL Distribuzione.
2) Relativamente all'attraversamento della condotta, previsto con il metodo dello spingitubo, in corrispondenza del Km 94+730 della SS n. 655 «Bradanica», lo stesso dovra' essere realizzato secondo le descrizioni e la geometria riportate nelle tavole grafiche allegate alla nota ANAS 10 novembre 2006, n. 3089, previa richiesta di apposita concessione per l'attraversamento.
3) Relativamente alle interferenze con il metanodotto Snam Rete Gas «Candela-Altamura»:
nell'attraversamento, sia in caso di sovra che sottopasso, la distanza minima misurata in senso verticale fra le due superfici affacciate non potra' essere in alcun caso inferiore a cm 50;
in corrispondenza dell'intersezione dell'opera in progetto con il metanodotto, dovranno installarsi opere di protezione meccanica (beole in cls non armate). Tali beole, fornite dal Soggetto Aggiudicatore, verranno messe in opera a cura e spesa dello stesso, posate tra i due servizi ed anche sulla condotta idraulica nei casi di sovrappasso, perfettamente in asse con il metanodotto, alla presenza del personale Snam, previo picchettamento dell'asse del metanodotto;
eventuali pozzetti dovranno essere posizionati ad una distanza non inferiore a m 11.00 dall'estradosso della nostra condotta (fascia asservita).
4) Relativamente alle interferenze con le opere di competenza di RFI:
le caratteristiche geometriche, strutturali e tecnologiche delle interferenze dovranno essere conformi a quanto disposto sull'argomento dal decreto ministeriale 23 febbraio 1971, n. 2445 «Norme tecniche per gli attraversamenti e per i parallelismi di condotte e canali convoglianti liquidi e gas con ferrovie ed altre linee di trasporto» e s.m.i.;
ciascuna condotta attraversante dovra' essere contenuta in un proprio tubo di protezione, da verificarsi come prescritto nel citato decreto ministeriale; non e' pertanto accettabile l'attuale ipotesi progettuale di un unico tubo di protezione;
devono essere indicate le progressive ferroviarie in cui si prevede di attraversare;
occorrera' produrre una relazione geologica dei terreni interessati dagli attraversamenti con indicazione della profondita' della falda;
le sezioni trasversali degli attraversamenti dovranno essere riferite (con indicazione di distanze e di quote) al piano del ferro della linea;
in planimetria dovranno essere indicate le minime distanze dal binario piu' vicino e dal confine ferroviario delle condotte posate adiacenti alla linea ferroviaria, al fine di riconoscere eventuali tratti in parallelismo, che dovranno essere oggetto di specifica autorizzazione di RFI.
 
Allegato 2

Clausola antimafia

Contenuti della clausola antimafia, da inserire nel bando di gara, indicati dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere di cui ai DD.II. 14 marzo 2003 e 8 giugno 2004.
L'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252, prevede l'acquisizione di informazioni antimafia, oltre che nei confronti del soggetto appaltatore, anche nei confronti dei subcontraenti quando l'importo del subappalto superi i limiti di valore precisati al comma 1 dello stesso art. 10, mentre l'art. 118 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e s.m.i., pone a carico dell'appaltatore l'obbligo di comunicare alla stazione appaltante i dati relativi a tutti i sub-contratti.
La necessita' di analoga estensione delle verifiche preventive antimafia, ad esse applicando le piu' rigorose informazioni del Prefetto, deriva dalla constatazione della particolare pericolosita', sotto il profilo del rischio di infiltrazione criminale, dei sub-appalti e dei cottimi, nonche' di talune tipologie esecutive attinenti a una serie di prestazioni (trasporto e movimento terra, noli a caldo e a freddo, ecc.) comunque ricorrenti nella fase realizzativa a prescindere dalla finalizzazione dell'intervento (di tipo viario, ferroviario, acquedottistico, ecc.).
Pertanto nel bando di gara per l'appalto dei lavori di cui al progetto definitivo approvato con la presente delibera dovra' essere inserita apposita clausola che - oltre all'obbligo di conferimento dei dati relativi a tutti i sub-contratti di cui al citato art. 118 del decreto legislativo n. 163/2006 - preveda che:
1) tutti gli affidamenti a valle dell'aggiudicazione principale siano subordinati all'espletamento delle informazioni antimafia e sottoposti a clausola risolutiva espressa, in maniera da procedere alla revoca dell'autorizzazione del sub-contratto e alla automatica risoluzione del vincolo, con conseguente estromissione dell'impresa, in caso di informazioni positive. A fini di accelerazione potra' prevedersi che per i sub-contratti oggetto dell'estensione - vale a dire di importo inferiore a quello indicato nel richiamato art. 10, comma 1, lettera c) del decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998 - l'autorizzazione di cui all'art. 118 del decreto legislativo n. 163/2006 possa essere rilasciata previa esibizione del certificato camerale con l'apposita dicitura antimafia, ferma restando la successiva acquisizione delle informazioni prefettizie con gli eventuali effetti rescissori sopra indicati. Tenuto conto dell'ulteriore estensione di tali verifiche anche a tipologie di prestazioni non inquadrabili nel sub-appalto, ai sensi delle norme richiamate, si potra' inoltre prevedere una fascia di esenzione dall'espletamento delle verifiche antimafia per gli acquisti di materiale di pronto reperimento fino all'importo di 50.000 euro (fermo restando l'obbligo di conferimento dei dati del fornitore);
2) nel caso di attivazione della clausola risolutiva espressa, l'appaltatore principale applichi, quale ulteriore deterrente, una penale, a titolo di liquidazione forfettaria dei danni, pari al 10% del valore del sub-contratto, salvo il maggior danno;
3) il soggetto aggiudicatore valuti le cd. informazioni supplementari atipiche - di cui all'art. 1-septies del decreto-legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito nella legge 12 ottobre 1982, n. 726, e successive integrazioni - ai fini del gradimento dell'impresa sub-affidataria, per gli effetti di cui all'art. 11, comma 3, del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 252/1998;
4) vengano previste apposite misure di monitoraggio relative alla fase di cantierizzazione dell'opera dirette a:
a) controllare gli assetti societari delle imprese sub-affidatarie, fino a completamento dell'esecuzione dell'opera stessa, fermo restando che, in caso di variazioni, dovranno essere aggiornati i dati gia' forniti in attuazione dell'obbligo di comunicazione di cui si e' detto;
b) assicurare, anche attraverso apposite sanzioni che possono arrivare fino alla revoca degli affidamenti, che i tentativi di pressione criminale sull'impresa affidataria e su quelle sub-affidatarie, nella fase di cantierizzazione (illecite richieste di denaro, offerta di protezione", ecc.), vengano immediatamente comunicati alla Prefettura, fermo restando l'obbligo di denuncia alla Autorita' giudiziaria.
 
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