Gazzetta n. 81 del 7 aprile 2009 (vai al sommario)
MINISTERO DELL'INTERNO
DECRETO 27 marzo 2009
Rimozione dalla carica di un consigliere comunale di Nola.

IL MINISTRO DELL'INTERNO

Considerato che nelle consultazioni del 12 e 13 giugno 2004 il signor Francesco Mari e' stato eletto consigliere comunale di Nola (Napoli);
Rilevato che a carico del predetto amministratore emergono pregiudizi che evidenziano una gestione della cosa pubblica svincolata dal rispetto dei fondamentali canoni di legalita';
Considerato che il procedimento penale che grava sul citato amministratore, sfociato in misure limitative della liberta' personale e la condotta complessivamente tenuta dal medesimo si pongono in contrasto con le esigenze di rispetto dei principi di legalita' cui deve ispirarsi l'esercizio della carica elettiva ricoperta;
Considerato altresi' che la permanenza del signor Francesco Mari nella predetta carica espone l'attivita' amministrativa ad un potenziale inquinamento, sottoponendo l'ordinata e civile convivenza a gravi rischi di turbativa e di condizionamento, atteso che l'eventuale revoca della misura della sospensione cautelare dalla carica ed il contestuale reintegro dell'amministratore nel consiglio comunale, potrebbero pregiudicare la regolare gestione dell'ente nell'imminenza dell'avvio della competizione elettorale;
Ritenuto, pertanto, che ricorrano gli estremi per far luogo alla rimozione del sopra citato amministratore;
Visto l'art. 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la relazione allegata al presente decreto che ne costituisce parte integrante;

Decreta:
Il signor Francesco Mari e' rimosso dalla carica di consigliere comunale di Nola (Napoli).
Roma, 27 marzo 2009
Il Ministro : Maroni
 
Allegato
Al Ministro dell'interno

Il signor Francesco Mari e' stato eletto consigliere comunale di Noia (NA) nelle consultazioni elettorali del 12 e 13 giugno 2004.
A conclusione di una serie di complesse indagini investigative, in esito alle quali e' stata rilevata la presenza nel territorio comunale di una forte e radicata organizzazione criminale, l'autorita' giudiziaria ha disposto un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del suddetto amministratore, indagato per il delitto di cui all'art. 416-bis del codice penale ( con riferimento al locale sodalizio criminale) e per estorsione.
Nel provvedimento restrittivo viene evidenziato come i gravi reati ascritti delineano un complesso intreccio con la criminalita' organizzata, volto a condizionare la vita amministrativa dell'ente, nel quale la figura del signor Mari occupa sicuramente un ruolo rilevante.
Emerge altresi', dall'impianto accusatorio del provvedimento cautelare, che i rapporti del signor Mari con gli ambienti malavitosi, in particolare con una famiglia di nota e consolidata tradizione camorristica, abbiano assunto connotati di grave turbativa, in particolare in occasione dell'ultima tornata elettorale, evidenziando come il citato amministratore, agendo in sinergia con esponenti della locale cosca, abbia cercato di condizionare l'esito delle elezioni al fine di far eleggere il candidato gradito alla criminalita' locale.
Le risultanze investigative descrivono il consigliere in questione, coinvolto in una serie di interessi affaristico amministrativi, come persona di fiducia del locale clan al punto che lo stesso avrebbe collaborato all'organizzazione di un attentato in danno di un affiliato della cosca avversaria ed evidenziano come lo stesso tuttora abbia molteplici legami con esponenti della politica in ambito regionale in favore dei quali si propone come procacciatore di voti con atteggiamento finalizzato a consolidare un collegamento affaristico mafioso con personaggi che possano, a vario titolo, contribuire all'economia del clan.
La gravita' delle pendenze processuali ed il contesto in cui i fatti addebitati sono maturati delineano un profilo del consigliere Mari in netto contrasto con l'esercizio della pubblica funzione di cui il medesimo e' investito.
La presenza nell'organo elettivo del menzionato amministratore da' luogo a gravi rischi di condizionamento dell'attivita' dell'amministrazione comunale; infatti, al cessare della misura della sospensione cautelare dalla carica, il reintegro dell'amministratore nel consiglio comunale potrebbe pregiudicare la regolare gestione dell'ente nell'imminenza dell'avvio della competizione elettorale.
Risulta pertanto evidente che la permanenza del signor Francesco Mari nella carica elettiva di consigliere rischia di compromettere la legalita' e la trasparenza dell'azione amministrativa, con grave pericolo di turbativa dell'ordine pubblico considerato che l'attivita' dello stesso si e' rilevata strumentale al perseguirnento di interessi della criminalita' organizzata.
Tale contesto giustifica, ragionevolmente, sulla base delle circostanze di fatto illustrate, un giudizio di attualita' e di concretezza della compromissione di quel complesso di beni primari e valori sociali fondamentali nei quali si sostanzia l'ordine pubblico.
Il prefetto di Napoli, accertato il configurarsi dell'ipotesi prevista dall'art. 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ha formulato proposta per l'adozione del provvedimento di rimozione del signor Francesco Mari dalla carica di consigliere comunale.
Cio' premesso, si ritiene che sussistano le condizioni per addivenire alla citata rimozione ricorrendo la fattispecie dei gravi motivi di ordine pubblico disciplinata dall'art. 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Si sottopone, pertanto, alla firma della S.V. l'unito schema di decreto con il quale si provvede alla rimozione del suddetto amministratore dalla carica.
Roma, 16 marzo 2009
Il Capo Dipartimento: Pria
 
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