Gazzetta n. 137 del 16 giugno 2009 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 28 maggio 2009
Rimozione del sindaco di Ruffano e scioglimento del consiglio comunale.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto che il sig. Luigi Nicola Fiorito e' stato eletto alla carica di sindaco del comune di Ruffano (Lecce) nelle consultazioni elettorali del 3 e 4 aprile 2005;
Considerato che i pregiudizi e i procedimenti penali che gravano sul suddetto amministratore nonche' la condotta complessivamente tenuta dal medesimo hanno ingenerato nella comunita' di Ruffano una situazione di tensione che espone l'ordinata e civile convivenza a gravi rischi di turbativa e minaccia la sicurezza delle istituzioni locali;
Viste le condizioni di fatto lesive degli interessi della comunita' territoriale;
Ritenuto, pertanto, che ricorrano gli estremi per far luogo alla rimozione del predetto amministratore;
Visto l'art. 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Visto, altresi', che ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 1, del medesimo decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la rimozione del sindaco integra una delle fattispecie dissolutorie del consiglio comunale;
Ritenuto, pertanto, che ricorrano gli estremi per far luogo allo scioglimento della suddetta rappresentanza;
Sulla proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Decreta:
Art. 1.

Il sig. Luigi Nicola Fiorito, sindaco del comune di Ruffano (Lecce), e' rimosso dalla carica elettiva.
 
Art. 2.

Per effetto della disposizione di cui al precedente art. 1, il consiglio comunale di Ruffano (Lecce) e' sciolto.
Dato a Roma, addi' 28 maggio 2009

NAPOLITANO

Maroni, Ministro dell'interno
 
Allegato
Al Presidente della Repubblica

Il sig. Luigi Nicola Fiorito e' stato eletto sindaco del comune di Ruffano (Lecce) nelle consultazioni elettorali del 3 e 4 aprile 2005.
Una serie di situazioni e circostanze, riconducibili direttamente o indirettamente alla condotta del predetto amministratore o alla sfera delle sue relazioni, ha determinato, nella comunita' locale, un potenziale pericolo per l'ordinata e civile convivenza e una sospetta illegalita' nell'attivita' amministrativa dell'ente locale, foriera di pericolo per la sicurezza e la credibilita' delle istituzioni, che adombrano una concreta minaccia per la salvaguardia dell'ordine pubblico, la cui tutela e' compito primario dello Stato ai sensi dell'art. 159 del decreto legislativo del 31 marzo 1998, n. 112.
Invero, accertamenti condotti dalle forze dell'ordine e che hanno portato all'avvio di una significativa vicenda penale hanno evidenziato la posizione dominante dell'amministratore in argomento nell'ambito di un macchinoso sistema affaristico, nel quale i poteri derivanti dalla carica elettiva vengono strumentalizzati per fini non conformi ai pubblici interessi. A cio' aggiungasi il coinvolgimento dello stesso sindaco in un procedimento penale per reati ambientali, insieme ad un personaggio di spicco della locale criminalita' organizzata, correo in azioni di rapina, porto illegale di armi ed altro, oltre che personalmente autore di condotte intimidatorie e violente a danno di esponenti proprio dell'amministrazione comunale di Ruffano.
Inoltre, numerosi sono i pregiudizi e le pendenze penali che vedono coinvolto il sindaco dell'ente, anche per ipotesi di reato particolarmente gravi, quali corruzione, abuso d'ufficio, minaccia, falsita' in atti e violazione della normativa urbanistica.
In particolare, dalla recente sentenza di condanna in primo grado riportata dall'amministratore per l'ipotesi di reato di minaccia aggravata si intravede l'incapacita' dello stesso, cui fanno capo precisi doveri di equilibrio ed imparzialita', di gestire i rapporti, anche all'interno della struttura organizzativa funzionale all'espletamento dell'incarico sindacale, utilizzando le normali regole di dialettica democratica, con il grave rischio di compromettere visibilmente il buon andamento dell'attivita' amministrativa del comune di Ruffano.
Gli elementi riferiti, considerati complessivamente e nelle loro reciproche interazioni, evidenziano un quadro di grave ed insostenibile degrado della rappresentanza elettiva nel comune di Ruffano, che alimenta un pericoloso disimpegno della cittadinanza nei riguardi dei doveri di partecipazione alla vita istituzionale dell'ente.
In questo contesto, le condizioni irrinunciabili della salvaguardia dell'ordine pubblico, che dovrebbero poter trovare nel sindaco un preciso punto di riferimento, appaiono direttamente minacciate, per i reiterati comportamenti, alcuni dei quali gia' sanzionati definitivamente in sede penale ed altri, piu' gravi, attualmente al vaglio della stessa magistratura penale, che sembrano tali da mettere a rischio il tranquillo e ordinato svolgersi della vita dei consociati.
Pertanto, risultando il quadro ambientale locale gravemente compromesso ed anche per evitare ulteriori pregiudizi, si ritiene che nella fattispecie ricorrano gli estremi per far luogo all'adozione della misura di rigore nei confronti del sindaco del comune di Ruffano, ai sensi dell'art. 142 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
Rilevato, altresi', che, ai sensi dell'art. 141, comma 1, lettera b), n. 1, del citato decreto legislativo, la rimozione del sindaco comporta, necessariamente, lo scioglimento del consiglio comunale, e considerato che i suddetti provvedimenti costituiscono due aspetti inscindibili del medesimo procedimento, si ritiene che i medesimi debbano essere adottati contestualmente con un unico decreto.
Mi onoro, pertanto, di sottoporre alla firma della S.V. Ill.ma l'unito schema di decreto con il quale si dispone la rimozione del sindaco del comune di Ruffano (Lecce) e, per l'effetto, lo scioglimento del relativo consiglio comunale.
Roma, 27 maggio 2009
Il Ministro dell'interno: Maroni
 
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