Gazzetta n. 292 del 16 dicembre 2009 (vai al sommario)
MINISTERO DELLA DIFESA
COMUNICATO
Conferimento di decorazioni al merito delle Forze armate



Con D.M. n. 963 in data 22 maggio 2009, allo stendardo del reggimento «Lancieri di Novara (5°), e' stata concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Reggimento di cavalleria, inquadrato nella 'Joint task force - Lebanon' ed erede dei gloriosi fatti d'arme di ‛Pozzuolo del Friuli', veniva impiegato nel teatro di operazioni libanese in una regione caratterizzata da apparente stabilita' e conflittualita' latente. Grazie alle estenuanti e continue attivita' di ricognizione e controllo del territorio, contribuiva in maniera determinante alla sicurezza del proprio settore di competenza. Con generoso e indefesso operare otteneva il pieno ed incondizionato consenso della popolazione locale che apprezzava anche le numerose e continue attivita' umanitarie promosse. Grazie alla determinazione e all'entusiasmo dei propri soldati, ha dato luogo, dal nulla, alla nascita della base ‛United Nation 2 - 3' in localita' Shama, emergendo quale esempio di alta professionalita' ed elevatissimo senso del dovere. Il reggimento 'Lancieri di Novara' (5°) ha contribuito in maniera determinante a render lustro all'Italia e all'Esercito, elevando il prestigio della Nazione e delle Forze armate nel contesto internazionale"».
Shama (Libano), 31 ottobre 2006 - 23 aprile 2007.
Con D.M. n. 964 in data 27 luglio 2009, alla Bandiera di guerra del 3° Reggimento genio guastatori, e' stata concessa la croce d'oro al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Glorioso reggimento genio guastatori erede di nobili e singolari virtu', dispiegato in Libano nell'operazione ‛Leonte' con la denominazione di 'task force Varco', con esemplare comportamento, eccezionale perizia e indiscussa capacita' professionale delle sue componenti, si prodigava coraggiosamente in difficili ed estenuanti interventi per bonificare l'area di operazioni del settore ovest e dare sollievo alla popolazione civile. Con sprezzo del pericolo, impavida fedelta' al dovere, nonche' eccezionale slancio di generosita' interveniva con i suoi assetti per la bonifica degli ordigni esplosivi anche improvvisati e con le unita' cinofile per rendere sicure vaste aree, pericolosamente disseminate di ordigni e residuati bellici. Sostenuto da indomito ardore, partecipava, con tutto il suo personale allo svolgimento delle attivita', dando un costante e prezioso contributo al successo finale. Quale prima unita' del genio ad affluire in teatro di operazioni, operava con ingegnosa perizia, prodigandosi nella realizzazione di importanti opere infrastrutturali, di grande rilevanza ed utilita' generale, elevando consistentemente le condizioni di vita e la protezione all'interno dei comprensori e dedicando numerose energie anche a favore delle comunita' locali. I suoi genieri, sempre animati da sentimenti di altruismo, solidarieta' e fedele attaccamento ai doveri militari, hanno contribuito a render lustro all'Italia ed all'Esercito, elevando il prestigio della Nazione e delle Forze armate nel contesto internazionale"».
Shama (Libano), 26 novembre 2006 - 19 aprile 2007.
Con D.M. n. 965 in data 27 luglio 2009, alla Bandiera di guerra del Reggimento lagunari «Serenissima», e' stata concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Reggimento di fanteria, inquadrato nella 'Joint task force - Lebanon', erede delle gloriose tradizioni dei 'Fanti da mar' della Serenissima Repubblica di Venezia, veniva impiegato nel teatro di operazioni libanese in una regione caratterizzata da instabilita' e conflittualita' latente. Con la determinazione e l'entusiasmo dei propri soldati contribuiva, in maniera decisa, a scrivere luminose pagine nelle operazioni di mantenimento della pace. Grazie a profondi sentimenti di dedizione ed entusiasmo, sostenuti da alti ideali di fratellanza umana, si rendeva protagonista nella conduzione di attivita' umanitarie ed assistenziali a favore della popolazione locale, guadagnando ovunque incondizionato consenso. I suoi lagunari, sempre presenti, sin dall'inizio delle operazioni, sono stati i principali attori della completa edificazione della base 'United Nations 2-1' in localita' Mara'ka, offrendo un esempio di alta professionalita' ed indefesso senso del dovere. Il reggimento lagunari ‛Serenissima'ha contribuito, con l'operato del suo personale, a render lustro all'Italia ed all'Esercito, elevando il prestigio della Nazione e delle Forze armate nel contesto internazionale"».
Shama (Libano), 9 novembre 2006 - 13 aprile 2007.
Con D.M. n. 966 in data 27 luglio 2009, alla Bandiera di guerra del 10° Reggimento di manovra, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Fiero interprete delle virtu' dell'arma dei trasporti e dei materiali, partecipava all'operazione 'Leonte' in Libano, inquadrato nella 'Joint task force - Lebanon'fornendo un ineguagliabile supporto al contingente e portando perfettamente a compimento la missione assegnata grazie all'entusiasmo, la perizia e l'abnegazione dei suoi soldati. Quale prima unita' logistica ad affluire in teatro di operazioni, alimentata da eccellenti risorse umane e dotata di notevole disponibilita' di mezzi, interveniva ovunque con i suoi assetti, senza tregua e senza risparmio di energie, garantendo un fondamentale contributo ai fini del pieno successo di tutte le operazioni. I suoi militari, sorretti da fede incrollabile e da alto senso del dovere, assicuravano incessantemente, con superba efficienza ed instancabile determinazione, le attivita' di rifornimento, vettovagliamento, assistenza sanitaria, trasporti e mantenimento, offrendo un luminoso esempio di funzionalita' e di perfetta organizzazione, che ne esaltavano la professionalita', l'eccezionale perizia e l'indomito coraggio. Il suo personale, sempre animato da sentimenti di altruismo, solidarieta' e fedele attaccamento ai doveri militari, ha contribuito nel migliore dei modi a render lustro all'Italia ed all'Esercito, elevando il prestigio della Nazione e delle Forze armate nel contesto internazionale"».
Shama (Libano), 22 ottobre 2006 - 13 aprile 2007.
Con D.M. n. 967 in data 27 luglio 2009, al Generale di divisione Ernesto Alviano, nato il 21 aprile 1946 a Campobasso, e' stata concessa la croce d'oro al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Ufficiale generale di indiscusso valore, dotato di pregevoli qualita' etico-militari e di una preparazione professionale di primissimo ordine, ricopriva l'impegnativo incarico di vice comandante della 'Nato training mission - Iraq', in Baghdad, con altissimo senso di responsabilita' e pragmatica concretezza. In un contesto ambientale caratterizzato da forti contrasti sociali ed elevato rischio terroristico, svolgeva un ruolo chiave nell'ambito della missione Nato, fornendo un supporto considerevole ai fini del conseguimento degli obiettivi addestrativi assegnati. Nel corso di circa quindici mesi di intensa attivita' e nonostante una situazione operativa caratterizzata da continuo pericolo, a causa degli innumerevoli attacchi alle infrastrutture della Nato in Baghdad, operava con estrema professionalita' dimostrando una non comune saldezza morale, nonche' elevate doti dirigenziali e di leadership che, unitamente ad un'accurata gestione e ad un'efficace azione di coordinamento delle molteplici attivita' di competenza, consentivano la piena coesione ed il perfetto funzionamento di tutte le differenti branche del comando multinazionale. In qualita' di ufficiale nazionale piu' elevato in grado nel teatro di operazioni, si imponeva quale interlocutore qualificato, intelligente, disponibile e fermo nelle sue posizioni a salvaguardia degli interessi nazionali. Instaurava proficui rapporti professionali ed interpersonali con le autorita' militari e politiche locali e creava un clima di fattiva collaborazione, che facilitava la piena integrazione tra la compagine nazionale, gli altri elementi della coalizione internazionale e quelli iracheni. Ufficiale generale dalle preclare virtu' militari che, in un contesto operativo di particolare complessita' e altissima visibilita', ha dato prova di non comune perizia e di straordinario spirito di abnegazione, rappresentando in modo impeccabile l'Esercito e le Forze armate italiane in ambito internazionale"».
Baghdad (Iraq), marzo 2006 - giugno 2007.
Con D.M. n. 968 in data 27 luglio 2009, al Generale di brigata Maurizio Fioravanti, nato il 3 dicembre 1956 a Poggio Mirteto (Rieti), e' stata concessa la croce d'oro al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Ufficiale generale in possesso di elevatissime doti morali e caratteriali e di una vasta e profonda preparazione professionale, assolveva l'incarico di comandante della 'Joint task force - Lebanon', schierata nel settore ovest del dispositivo della 'United nations interim force in Lebanon'e comandante del contingente italiano in Libano, nell'ambito dell'operazione a guida ONU ‛Leonte', evidenziando un'autorevole ed incisiva azione di comando, grande determinazione ed un elevatissimo grado di autonomia decisionale. Nella circostanza gestiva con oculatezza e scrupolo il personale e i mezzi a disposizione, instaurando rapporti professionali ed interpersonali nel comando multinazionale che favorivano la piena e rapida integrazione dei diversi contingenti e dirigeva in maniera eccelsa, portandoli a termine brillantemente, tutte le attivita' ed i compiti assegnati. Sotto la sua attenta e decisa guida, il lavoro svolto sul terreno dalle unita' dipendenti favoriva significativamente la fase di stabilizzazione dell'area di interesse, assicurando una cornice di sicurezza rivelatasi decisamente efficace per lo sviluppo del processo di pace. Inoltre, riusciva a dare un grande impulso a numerosi interventi sul territorio libanese, valorizzando le caratteristiche di solidarieta' e di umanita' del contingente, nonche' le sue capacita' di relazionarsi con la popolazione locale per creare fiducia e costruire credibilita'. Figura esemplare per i comandanti dipendenti ai vari livelli, che ne hanno apprezzato la leadership e la professionalita', con la sua preziosissima e concreta azione di comando ha contribuito in maniera determinante a dare lustro all'Esercito ed alle Forze armate italiane, elevando il prestigio dell'Italia in campo internazionale"».
Tibnin (Libano), aprile - ottobre 2007.
Con D.M. n. 969 in data 27 luglio 2009, al Colonnello Luigi Chiapperini, nato il 18 ottobre 1962 a Terlizzi (Bari), e' stata concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Comandante di 'ITALBATT 1', task force inquadrata nella 'Joint task force - Lebanon' nell'ambito dell'operazione 'Leonte' in Libano, impegnato diuturnamente alla testa del suo personale, poneva in atto un'accurata e capillare struttura operativa che consentiva di raggiungere pienamente gli obiettivi individuati dal comando del settore ovest e di dare risposte adeguate e rispondenti in tutte le situazioni. Ufficiale sempre disponibile, sorretto da elevatissime motivazioni, costituiva elemento di immediato riferimento nelle circostanze piu' delicate e nelle attivita' di maggiore valenza operativa, nelle quali evidenziava spiccata capacita' di guida, lucidissima visione degli obiettivi, grande abilita' di coordinamento e controllo, conseguendo risultati di eccezionale livello. Alla testa dei propri lagunari, quale forza di primo ingresso in teatro di operazioni, pur operando in condizioni ambientali e logistiche proibitive, infondeva nel personale alle dipendenze grande fiducia e forza morale, tanto da renderlo pedina insostituibile per il buon esito della missione. Esempio di altissima dedizione al dovere e straordinaria professionalita', ha contribuito, significativamente, ad elevare il prestigio del reggimento e delle Forze armate italiane in ambito internazionale"».
Mara'ka (Libano), 9 novembre 2006 - 9 aprile 2007.
Con D.M. n. 970 in data 27 luglio 2009, al Colonnello Giordano Ciccarelli, nato il 28 maggio 1961 a Fano (Pesaro), e' stata concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Comandante di 'ITALBATT 2', task force inquadrata nella 'Joint task force - Lebanon'nell'ambito dell'operazione 'Leonte'in Libano, grazie alla sua azione di comando, condotta sempre con l'esempio, ha fatto si' che le unita' alle sue dipendenze conseguissero brillanti risultati in tutti i settori e in ogni circostanza, evidenziando anche un elevatissimo livello di efficienza e prontezza operativa. Grazie alla chiara analisi dei problemi e all'approfondita conoscenza tecnico-professionale, pianificava e coordinava ogni tipo di operazione ed attivita' in maniera adeguata alle esigenze con equilibrio ed efficacia. Alla testa dei propri lancieri della forza di primo ingresso in teatro di operazioni e pur operando in condizioni ambientali e logistiche proibitive, infondeva nel reparto forza morale e fiducia nella riuscita della missione. Supportato da eccezionale entusiasmo e da un infaticabile vigore, esercitava il proprio comando in maniera attenta e precisa, tale da risultare determinante ai fini del conseguimento di tutti gli obiettivi prefissati e del successo dell'operazione. Chiarissimo esempio di ufficiale capace, preparato e animato da profonda dedizione all'istituzione, raro esempio di attaccamento al dovere, che ha dato lustro all'Esercito italiano in ambito internazionale"».
Shama (Libano), 31 ottobre 2006 - 23 aprile 2007.
Con D.M. n. 971 in data 27 luglio 2009, al Colonnello Salvatore Loria, nato il 17 ottobre 1955 a Bra (Cuneo), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Comandante del battaglione di sostegno logistico al combattimento inquadrato nella 'Joint task force - Lebanon', nell'ambito dell'operazione 'Leonte'in Libano, esercitava il costante controllo delle attivita' inerenti al proprio incarico con raro senso di responsabilita' e straordinario spirito di sacrificio. Operando con estrema serenita' e profondo equilibrio, contribuiva a dare vita ad un'organizzazione logistica che assolveva con puntualita' ed efficacia i compiti affidati e assicurava la regolarita' del flusso dei rifornimenti ed il ripristino delle scorte a favore delle unita' del contingente. Consapevole di essere preposto alla direzione di un settore di vitale importanza per l'operativita' dei reparti, con la sua instancabile ed assidua presenza, ovunque si rendesse necessaria, contribuiva con incisivita' alla prontezza e all'efficienza del servizio, realizzando le condizioni di supporto ottimali per le unita' impiegate sul terreno. Guidato da straordinario senso del dovere, eccezionale entusiasmo per la propria professione e non comuni doti di organizzatore, in numerose circostanze risolveva brillantemente situazioni e problemi particolarmente critici. Magnifica figura di ufficiale e fulgido esempio di professionalita', profondamente animato da estremo spirito di servizio, ha contribuito in modo determinante al pieno successo della missione e all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale"».
Shama (Libano), 22 ottobre 2006 - 13 aprile 2007.
Con D.M. n. 972 in data 27 luglio 2009, al Tenente colonnello Roberto Di Giorgio, nato il 31 maggio 1962 a Torino, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Capo cellula 'J9 Civil Military Cooperation'dello stato maggiore della 'Joint task force - Lebanon', nell'ambito dell'operazione 'Leonte', si distingueva nettamente per l'indiscussa professionalita', il convinto entusiasmo, l'eccezionale impegno e l'incondizionata disponibilita' profusi nella gestione di uno dei settori piu' delicati per la missione. Prezioso ed insostituibile collaboratore, impegnato in numerose attivita', assolveva brillantemente, con determinazione, equilibrio, spiccata iniziativa ed eccezionali capacita' organizzative, tutte le complesse situazioni connesse con l'incarico affidatogli. Grazie alla sua capacita' di instaurare relazioni con tutti gli interlocutori di qualsiasi etnia, religione ed estrazione sociale, creava intorno ai militari della 'Joint task force - Lebanon' un clima di rispetto e di riconoscenza che, nei momenti piu' critici, costituiva patrimonio di sicurezza per l'intero contingente. Grazie al suo indefesso impegno, poneva in atto un'eccellente cooperazione con le organizzazioni nazionali, internazionali e con le autorita' politiche locali, finalizzata alla realizzazione di importanti progetti di ricostruzione per la popolazione locale. Chiaro esempio di professionista, serio, coraggioso e instancabile, con il suo operato e' stato determinante per l'assolvimento dei compiti assegnati alla 'Joint task force - Lebanon'. Animato da grande entusiasmo e da straordinario senso del dovere, grazie agli eccellenti risultati conseguiti ha dato lustro all'Esercito ed all'Italia nel contesto internazionale"».
Tibnin (Libano), 23 ottobre 2006 - 23 aprile 2007.
Con D.M. n. 973 in data 27 luglio 2009, al Tenente colonnello Giorgio Fambrini, nato il 15 giugno 1955 a Pisa, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Comandante della task force incursori 'Condor'su base 9° reggimento d'assalto paracadutisti 'Col Moschin', inquadrata nella 'Joint task force - Lebanon'nell'ambito dell'operazione 'Leonte' in Libano, impegnato diuturnamente alla testa del suo reparto, poneva in atto un'accurata e capillare struttura operativa che consentiva di raggiungere pienamente gli obiettivi individuati dal comando del settore ovest e di dare risposte adeguate e rispondenti in tutte le situazioni, anche le piu' complesse e pericolose. Ufficiale sempre disponibile, incurante dei rischi personali, operava con elevatissimo spirito di servizio e somma perizia, garantendo, con una eccellente azione di comando, la piena sicurezza delle attivita' e dei reparti. Inoltre, in condizioni ambientali particolarmente delicate e complesse sotto l'aspetto operativo e umano, evidenziava spiccate qualita' di guida, lucidissima visione degli obiettivi, capacita' realizzativa assolutamente rara, dando immediata e rispondente soluzione alle varie situazioni critiche che costantemente venivano a crearsi. Fulgido esempio di radicato senso del dovere, altissima capacita' di comando e chiare virtu' militari, con la sua azione incisiva e concreta, ha contribuito in maniera determinante al successo dell'intera missione e all'affermazione del contingente italiano nel contesto multinazionale, dando lustro al paese, alla Forza armata ed alla prestigiosa unita' di appartenenza"».
Tibnin (Libano), 21 ottobre 2006 - 13 marzo 2007.
Con D.M. n. 974 in data 27 luglio 2009, al Tenente Colonnello Fernando Paglialunga, nato il 13 novembre 1967 a Giurdignano (Lecce), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Ufficiale in servizio in Afghanistan, ad Herat, nell'ambito dell'operazione 'International security assistance force', svolgeva l'incarico di assistente militare del comandante del Comando regionale ovest, dimostrando di possedere notevoli qualita' professionali ed eccellenti doti caratteriali. Grazie ad una vasta preparazione tecnico-professionale e ad una non comune capacita' di gestire le situazioni e gli eventi, riusciva ad assolvere il proprio incarico con assoluta disinvoltura e ferma determinazione, ottenendo pregevolissimi risultati, anche in circostanze difficili. In particolare, evidenziava palese lungimiranza, unita ad una straordinaria concretezza, nell'affrontare e risolvere i problemi, relazionandosi nel migliore dei modi con i numerosissimi interlocutori presenti nel teatro operativo. Tali capacita' gli consentivano di assistere al meglio il comandante del Comando regionale ovest che, soprattutto nelle situazioni operative piu' difficili, nelle quali erano richieste risposte tempestive ed oculate, poteva contare sulla sua preparazione ed approfondita conoscenza dell'ambiente operativo. La costante volonta' di essere sempre aggiornato sui tempi e sugli sviluppi della complessa attivita' operativa della regione ovest e la capacita' di avere un quadro sempre chiaro ed esaustivo della situazione lo portavano a seguire da vicino la pianificazione e la condotta delle numerose operazioni svolte. In tale quadro, si prodigava costantemente per consigliare i colleghi piu' giovani, dimostrando di sapersi tenere costantemente in contatto con i comandanti sul terreno, con lo staff e, in particolare, con il capo di stato maggiore. Tale meticoloso lavoro, condotto con puntiglio e perseveranza, ben oltre le normali competenze connesse con l'incarico di assistente militare, favoriva in maniera eccezionalmente positiva l'azione di comando e controllo del comandante e, in definitiva, il pieno successo delle attivita' sul campo, garantendo un sensibile innalzamento del livello di sicurezza nell'area di responsabilita'. Ufficiale di assoluto valore, chiarissimo esempio di alte virtu' militari che, per i brillanti risultati conseguiti, ha contribuito a consolidare l'immagine ed il prestigio delle Forze armate italiane in un contesto spiccatamente interforze e multinazionale"».
Herat (Afghanistan), 10 ottobre 2006 - 28 marzo 2007.
Con D.M. n. 975 in data 27 luglio 2009, al Maggiore Carmine Sepe, nato il 13 aprile 1968 a Nola (Napoli), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Assistente militare del rappresentante militare dell'autorita' nazionale e sottocapo di stato maggiore di supporto, inquadrato nel quartier generale della missione 'International security assistance force'in Kabul, assolveva l'incarico con straordinaria motivazione, eccezionale professionalita' e senso del dovere fuori dal comune. Fortemente determinato, seguiva costantemente in prima persona e secondo gli intenti del comandante della forza, il coordinamento delle attivita' operative, portando a compimento con successo i compiti assegnati. Pur nelle difficolta' rappresentate dall'impiego di uno staff multinazionale, l'insieme armonico delle sue pregevoli qualita' professionali ed umane gli consentiva di svolgere in maniera ineccepibile l'incarico, dimostrando eccellenti doti di coordinamento e capacita' di instaurare reciproca collaborazione tra il personale proveniente da diverse nazioni. In ogni circostanza, agiva in maniera encomiabile, riscuotendo unanimemente il convinto, sentito plauso e l'ammirazione di tutte le autorita' militari nazionali e straniere del comando multinazionale. In particolare, avvalendosi di una notevole esperienza nel settore operativo, risultava, soprattutto nei momenti piu' delicati ed impegnativi che hanno interessato la Forza armata, un insostituibile e prezioso collaboratore del suo superiore. Magnifica figura di ufficiale completo e carismatico, che ha saputo infondere in tutti altissima motivazione, contribuendo in maniera determinante, grazie alle riconosciute professionalita' e generosita', a portare ulteriore e significativo lustro all'Esercito ed al contingente italiano in ambito multinazionale"».
Kabul (Afghanistan), 8 gennaio - 15 luglio 2007.
Con D.M. n. 976 in data 27 luglio 2009, al Capitano Daniele Caron, nato il 13 ottobre 1971 a Bassano del Grappa (Vicenza), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Comandante della 1ª compagnia di manovra inquadrata nel contingente italiano impegnato in Kabul, Afghanistan, nell'ambito dell'operazione 'International security assistance force', assolveva le sue funzioni con eccezionale abnegazione, esemplare coraggio e professionalita', grande spirito di sacrificio ed efficacia. Animato da spiccato senso del dovere, ha operato, alla testa della sua compagnia, in condizioni ambientali ed operative particolarmente difficili ed in aree altamente pericolose quali i distretti rurali di Char Asiab e la valle di Musahj, con costante determinazione, eccezionale forza di volonta' ed indubbie e straordinarie doti di leader. Cosciente della grandissima importanza del compito assegnato al suo reparto e dell'alta pericolosita' dei luoghi, muoveva in tali territori con notevole abilita' professionale, infondendo nel personale posto alle sue dipendenze eccezionale determinazione ed elevata percezione di sicurezza, rimanendo al suo fianco nelle operazioni piu' delicate, per sostenerlo e per assicurare il completo conseguimento dell'obiettivo ricevuto. Il suo continuo impegno garantiva un costante e sempre piu' crescente consolidamento della presenza italiana in tali pericolose aree. Fortemente proteso nell'opera di fornire sicurezza alla popolazione in luoghi devastati da lunghi anni di guerra, agiva con grande determinazione e capacita' in ogni situazione, divenendo un costante e fulgido esempio per il personale alle sue dipendenze. Chiarissimo esempio di ufficiale profondamente animato da eccezionale dedizione al dovere e straordinaria professionalita' che ha contribuito in modo significativo ad elevare il prestigio del contingente e dell'Esercito italiano in ambito internazionale"».
Kabul (Afghanistan), 8 marzo - 7 agosto 2007.
Con D.M. n. 977 in data 27 luglio 2009, al Capitano Bruno Freda, nato il 20 gennaio 1977 a Torre del Greco (Napoli), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Comandante di compagnia nell'ambito dell'operazione 'Leonte' in Libano, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio incarico con straordinaria capacita', raro senso di responsabilita' e profondo spirito di sacrificio, dimostrando un'elevatissima competenza professionale e una spiccata predisposizione ad operare in ambito multinazionale. In particolare, in occasione dell'immissione in teatro operativo della forza di primo ingresso, con la sua azione imprimeva un significativo impulso alle operazioni, curando in prima persona tutte le predisposizioni e le attivita' di supporto necessarie. Chiamato a pianificare, organizzare e condurre complesse attivita' di ricognizione in zone del territorio libanese particolarmente rischiose, portava a termine brillantemente tutti i compiti assegnati, coordinando in maniera impeccabile l'azione del personale alle sue dipendenze. Grazie ad una ferma e capace azione di comando e alla costante presenza al fianco dei lagunari impegnati sul terreno, manteneva la compagnia su elevatissimi livelli di efficienza operativa e garantiva il permanente controllo della situazione generale nell'area di responsabilita'. Inoltre, negli ultimi giorni di presenza in teatro operativo, organizzava e conduceva con successo una complessa esercitazione anfibia congiunta con le forze armate libanesi, riscuotendo grande ed unanime ammirazione. L'impareggiabile collaborazione fornita a tutto campo, il suo eccezionale rendimento e i lusinghieri risultati conseguiti, ottenevano diffusi consensi e plausi. Magnifica figura di ufficiale e comandante di reparto, profondamente animato da fede nel servizio, fulgido esempio di professionalita' e senso del dovere, ha contribuito in modo determinante al pieno successo della missione dando lustro all'Esercito e alle Forze armate italiane in ambito internazionale"».
Mara'ka (Libano), 2 settembre 2006 - 23 febbraio 2007.
Con D.M. n. 978 in data 27 luglio 2009, al Capitano Alberto Salvador, nato il 18 gennaio1977 a Sacile (Pordenone), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Comandante della 2ª compagnia di manovra inquadrata nel contingente italiano impegnato in Kabul, Afghanistan, nell'ambito dell'operazione 'International security assistance force', assolveva le sue funzioni con lodevole slancio, grandissima iniziativa, elevatissimo impegno, spiccato senso del dovere e della responsabilita', encomiabile perizia. Ufficiale di ammirevole professionalita', pur operando in condizioni ambientali difficilissime e, spesso, in aree altamente pericolose, quali il contesto cittadino di Kabul e la provincia di Paghman, portava a termine tutti i compiti a lui affidati esercitando un'attenta e puntigliosa azione di direzione e controllo dei propri soldati. Il suo operato si rivelava di grandissimo spessore professionale e di costante esempio per i militari dipendenti. L'attivita' svolta, personalmente e dal suo reparto, a favore della popolazione locale, gli valeva la stima e l'apprezzamento delle autorita' locali favorendo, in tal modo, la diffusione di un profondo senso di rispetto e di riconoscenza nei confronti dei militari italiani, patrimonio insostituibile nei momenti in cui la tensione raggiungeva livelli critici. Grazie al costante impegno sul campo, suo in prima persona e dei suoi gregari, la presenza del contingente e' stata sempre ed ovunque bene accetta dalla popolazione. Bellissima figura di ufficiale che ha saputo alimentare, nel personale alle sue dipendenze, senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio di elette virtu' militari e di grandissima dedizione alla causa nella quale ha riversato tutte le sue migliori energie, contribuendo in maniera significativa ad elevare il prestigio del contingente nazionale e dell'Esercito italiano in ambito internazionale"».
Kabul (Afghanistan), 8 marzo - 7 agosto 2007.
Con D.M. n. 979 in data 27 luglio 2009, al Maresciallo capo Sergio Filiberti, nato il 15 agosto 1970 a Roma, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Operatore del nucleo bonifica di ordigni esplosivi improvvisati inquadrato nella 'task force Varco' impegnata nell'operazione 'Leonte'nell'ambito del contingente 'United nations interim force in Lebanon', svolgeva le delicate attivita' di competenza con eccezionale impegno, perspicacia e solerzia, dimostrando altissimo senso del dovere e di responsabilita', nonche' assoluta dedizione al servizio. La sua non comune professionalita' gli consentiva non solo di risolvere problematiche tecniche di notevole difficolta', ma anche di affrontare con razionale puntualita' lo studio degli ordigni rinvenuti in teatro di operazioni, dai piu' complessi a quelli di nuova introduzione. Tale attivita' permetteva una minuziosa diffusione delle informazioni raccolte, apportando cosi' un prezioso contributo alla sicurezza di tutte le operazioni di bonifica svolte dall'unita' di appartenenza. Profondo conoscitore della materia e sospinto da una straordinaria motivazione al lavoro, operava senza soluzione di continuita' ed in qualsiasi condizione ambientale, al fine di garantire il peculiare supporto ai reparti dell'ONU in Libano. Effettuava innumerevoli interventi di bonifica e molteplici ricognizioni di aree ed itinerari, neutralizzando e distruggendo in prima persona un elevatissimo numero di ordigni di varia natura, tra i quali moltissime bombe a grappolo e diverse bombe d'aereo, dimostrando una particolare attitudine nella gestione di esplosivi. In particolare, impegnato, di concerto con le forze armate libanesi, nella bonifica degli itinerari tra le valli circostanti gli abitati di El Naqoura e Zibquine, contaminate da ogni sorta di ordigno e da insidiosissime submunizioni inesplose, concorreva all'individuazione ed acquisizione di innumerevoli infrastrutture utilizzate da elementi armati, tra cui alcuni celatissimi bunker nei quali penetrava con audace sagacia, riscuotendo l'incondizionato plauso delle autorita' militari e civili. Preziosissimo collaboratore nel quale il comandante poneva la massima fiducia, si imponeva quale chiarissimo esempio di dedizione, spirito di sacrificio ed attaccamento all'istituzione per tutto il personale"» .
Shama (Libano), 25 novembre 2006 - 10 aprile 2007.
Con D.M. n. 980 in data 27 luglio 2009, al Sergente Gianluca Manganaro, nato il 9 giugno 1969 a Lecce, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Sottufficiale responsabile del settore operazioni alle dipendenze del rappresentante militare dell'autorita' nazionale e sottocapo di stato maggiore per il supporto, inquadrato nel quartier generale nell'ambito della missione 'International security assistance force', in Kabul, assolveva l'incarico con eccezionale professionalita' ed alto senso del dovere. Forgiato da un formidabile bagaglio di esperienze professionali, seguiva costantemente ed in prima persona, secondo gli intenti del comandante, il coordinamento delle attivita' operative. L'insieme armonico delle sue qualita' professionali ed umane gli consentiva di svolgere in maniera eccellente il compito, evidenziando costantemente eccellenti doti organizzative, nonche' capacita' di instaurare perfetta collaborazione e stima tra i colleghi. In particolare, in occasione delle molteplici visite nazionali ed estere, in un contesto caratterizzato da persistenti minacce, operava perfettamente ed in stretto contatto con ambasciate ed agenzie internazionali presenti sul territorio, facendo emergere una non comune capacita' di adempiere ai compiti assegnati, in maniera tempestiva e adeguata alle esigenze del teatro operativo. Magnifica figura di sottufficiale, completo e carismatico, emergente per le sue qualita' morali, professionali e per l'impegno profuso durante la missione, che ha alimentato il solido rapporto di amicizia e collaborazione esistente tra le forze armate presenti nella forza multinazionale e contribuito, in maniera determinante, a portare ulteriore e significativo lustro alla Forza armata ed al contingente italiano in ambito internazionale"».
Kabul (Afghanistan), 4 gennaio - 15 luglio 2007.
Con D.M. n. 981 in data 27 luglio 2009, al Sergente Ferdinando Nocerino, nato il 9 settembre 1971 a Napoli, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Sottufficiale responsabile del nucleo di protezione ravvicinata del rappresentante militare dell'autorita' nazionale e sottocapo di stato maggiore per il supporto, inquadrato nel quartier generale nell'ambito della missione 'International security assistance force', in Kabul, assolveva l'incarico con eccezionale professionalita' e alto senso del dovere. Serio, leale e franco, lineare ed equilibrato nel comportamento, sempre disponibile e molto motivato, metteva in luce una non comune capacita' organizzativa e propositiva, fornendo un rendimento particolarmente encomiabile. Forgiato da un formidabile bagaglio di esperienze professionali, curava in prima persona il coordinamento delle attivita' operative del nucleo e traduceva i compiti assegnati in azioni concrete sempre aderenti alle necessita' delle situazioni contingenti, riscuotendo il plauso e l'ammirazione incondizionata di tutti. In particolare, impegnato in attivita' di scorta alle autorita' nazionali ed estere, in un quadro operativo connotato da elevatissimi rischio ed imprevedibilita', frequentemente caratterizzato da minacce e pericoli per le stesse autorita', operava sempre in maniera professionale trascinando, con esempio e determinazione, il personale alle dirette dipendenze e garantendo il conseguimento degli obiettivi prefissati. Sottufficiale di indiscussa professionalita', completo e carismatico, che emerge per le sue qualita' morali e professionali e che, per l'impegno profuso durante la missione, ha contribuito con il proprio operato a portare ulteriore e significativo lustro alla Forza armata ed al contingente italiano in ambito multinazionale"».
Kabul (Afghanistan), 8 gennaio - 15 luglio 2007.
Con D.M. n. 982 in data 27 luglio 2009, al Capitano Giorgio Colombo, nato il 10 luglio 1960 a Torino, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Capo cellula 'S3 Bonifica ordigni esplosivi'del battaglione genio inquadrato nella 'Joint task force - Lebanon', fiero ed orgoglioso di fornire il suo contributo nell'ambito dell'operazione 'Leonte' in Libano, coordinava le complesse e delicate attivita' affidategli, con eccezionale impegno, precisione e competenza. La sua straordinaria professionalita', maturata nel corso degli anni nei piu' svariati teatri di operazione, costantemente alimentata dalla ferrea volonta' di fornire un supporto informativo e decisionale di impareggiabile livello, consentiva al personale della task force di manovra di poter operare in completa sicurezza, in un'area caratterizzata dalla diffusa presenza di numerosissimi ordigni inesplosi. Grazie alle sue eccezionali doti carismatiche ed all'elevatissima preparazione nello specifico settore, riusciva ad ottenere, da parte di tutto il personale specializzato nella bonifica degli ordigni, scrupolosa attenzione e cura nelle attivita' da svolgere, anche nei momenti caratterizzati da forti e repentini innalzamenti dei fattori di rischio. La sua non comune conoscenza della materia emergeva ulteriormente in occasione di un evento di particolare importanza, avvenuto ai margini della linea di demarcazione territoriale tra Libano ed Israele ('blue line') dove l'ufficiale agiva con straordinaria tempestivita', raccogliendo tutti gli elementi necessari per effettuare un'accurata investigazione a seguito di un intervento per la bonifica da ordigni esplosivi. Nel breve arco di una giornata, individuava con eccezionale chiarezza tutti gli aspetti peculiari dell'evento, evidenziando in maniera esemplare anche gli elementi di piu' difficile comprensione e riscuotendo i piu' ammirati riconoscimenti da parte del Generale comandante della forza ONU in persona. Magnifica figura di ufficiale, professionista di eccezionali virtu', animato da amore per la propria professione, che ha contribuito ad elevare l'immagine del contingente militare italiano nel contesto internazionale"».
Shama (Libano), 26 ottobre 2006 - 19 aprile 2007.
Con D.M. n. 983 in data 15 luglio 2009, al Colonnello Giangaetano Carancini, nato il 4 dicembre 1948 a Porto Recanati (Macerata), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Impiegato nell'ambito dell'operazione 'Leonte 2', in qualita' di comandante del battaglione genio della 'Joint task force - Lebanon', ha impostato la propria azione di comando sull'esempio e sul sacrificio personale, evidenziando elevatissimo senso di responsabilita' e non comune spirito di abnegazione. Dotato di esperienza e straordinarie qualita' professionali rafforzate da eccezionali capacita' organizzative e da geniale intuito, ha rappresentato preciso e costante punto di riferimento per la pianificazione, l'organizzazione e la condotta di tutte le attivita' di bonifica dagli ordigni esplosivi anche improvvisati, nonche' per le attivita' di ricerca, rinvenimento e bonifica dalle bombe a grappolo disseminate sul terreno; tutte attivita' finalizzate al conseguimento ed al mantenimento del livello di sicurezza necessario per poter operare nell'ambito dell'area di responsabilita'. Prezioso e determinante e' risultato il suo contributo, sostenuto da eccezionali capacita' professionali nel settore del genio, per la risoluzione di complesse e articolate problematiche connesse con la realizzazione di opere idonee a garantire ottimali condizioni di vita e sicurezza a favore del personale all'interno sia dei comprensori sia delle strutture presidiate dalle forze del contingente. Sotto la sua guida, pur operando in una situazione difficile e complessa, l'unita' del genio della 'Joint task force - Lebanon'ha raggiunto livelli di rendimento tali da conseguire brillanti risultati ed assicurare il soddisfacimento di tutte le esigenze di supporto alla mobilita', di sicurezza delle infrastrutture e di protezione del personale, necessarie a consentire l'assolvimento del delicato compito assegnato al contingente. Chiarissimo esempio di comandante dalle grandi virtu' militari che, profondamente legato alla specialita', ha contribuito in ogni circostanza al conseguimento degli obiettivi del contingente italiano, conferendo lustro alla nazione e alle Forze armate ed elevandone, nel contempo, il livello di considerazione in ambito internazionale"».
Shama (Libano), 13 aprile - 5 ottobre 2007.
Con D.M. n. 984 in data 15 luglio 2009, al Colonnello Manlio Scopigno, nato il 30 luglio 1963 a Roma, e' stata concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Impiegato nell'ambito dell'operazione 'Leonte 2' in qualita' di comandante della task force di manovra 'Italbatt 1'della 'Joint task force - Lebanon' nazionale, ha impostato la propria azione di comando sull'esempio e sul sacrificio personale, evidenziando elevato senso di responsabilita' e non comune spirito di abnegazione. Dotato di geniale intuito e di straordinarie qualita' professionali, consolidate nel contesto di altri difficili teatri di operazione, ha rappresentato preciso e costante punto di riferimento per l'organizzazione e la condotta di innumerevoli attivita' di carattere operativo, svolte in ambiente diurno e notturno, finalizzate al conseguimento ed al mantenimento del livello di sicurezza necessario per poter operare nell'ambito dell'area di responsabilita'. Determinato, lucido ed equilibrato, grazie alle sue eccezionali qualita', ha fornito con costante impegno un rendimento elevatissimo, adoperandosi sempre, anche in situazioni di criticita', in prima persona e con ogni energia, per assicurare il completo e corretto assolvimento dei compiti assegnati all'unita' posta al suo comando. Nonostante le oggettive difficolta' dovute alle particolarita' del clima e dell'ambiente, e' riuscito a mantenere sempre alto e vigile il profilo operativo del personale alle sue dipendenze, che sotto la sua attenta e puntuale direzione ha portato a termine innumerevoli interventi diretti a favore della popolazione residente nei villaggi del settore di responsabilita', con uno straordinario ritorno di immagine del soldato italiano impegnato nell'opera di pacificazione. Sempre disponibile e motivato, chiarissimo esempio di comandante dalle grandi virtu' militari che, profondamente legato alla specialita' paracadutisti, ha contribuito in ogni circostanza al conseguimento degli obiettivi del contingente italiano, conferendo lustro alle Forze armate e alla nazione in ambito internazionale"».
Tibnin (Libano), 10 aprile - 7 ottobre 2007.
Con D.M. n. 985 in data 15 luglio 2009, al Colonnello Camillo Sileo, nato il 28 settembre 1962 a Tricarico (Matera), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Impiegato nell'ambito della operazione 'Leonte 2' in qualita' di comandante della task force 'C4'della 'Joint task force - Lebanon' ha impostato la propria azione di comando con grandissima determinazione, eccezionale professionalita' e spiccato senso del dovere, profondendo le migliori energie fisiche, morali e intellettuali. Grazie al costante impegno, alla spiccata iniziativa ed alla indiscussa competenza, con sapiente sforzo di natura organizzativa ed esecutiva, ha contribuito, nell'ambito delle attivita' proprie della task force 'C4', a favorire l'esercizio delle capacita' di comando e controllo dei reparti schierati sul terreno, consentendo loro di raggiungere livelli operativi non comuni. Determinato, lucido ed equilibrato, anche in situazioni di criticita', grazie alle sue eccezionali doti organizzative, si e' confermato quale ufficiale di straordinario affidamento nonche' qualificato, impareggiabile ed insostituibile collaboratore del comandante del contingente. Chiarissimo esempio di ufficiale e comandante che con la sua mirabile e diuturna opera ha pregevolmente concorso ad accrescere il lustro e la credibilita' dell'arma delle trasmissioni, delle Forze armate italiane e della nazione nel contesto internazionale"».
Tibnin (Libano), 10 aprile - 3 ottobre 2007.
Con D.M. n. 986 in data 15 luglio 2009, al Colonnello Antonio Zambuco, nato il 13 giugno 1958 a Carinola (Cesena), e' stata concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Comandante del Provincial reconstruction team di Herat e della task force 'Lince', nell'ambito della International security assistance force in Afghanistan, operava con spiccata professionalita', elevatissima capacita' organizzativa e consapevole coraggio, infondendo in tutti i dipendenti gli alti valori morali connessi con la delicata operazione ed alimentando in loro fiducia e sicurezza. La sua lineare ed intelligente azione di comando, sempre corroborata dall'esempio e caratterizzata da comprovata perizia, senso di responsabilita' e valore, ha permesso alle unita' dipendenti di esprimere al meglio le proprie capacita' operative, facendo si' che venissero pienamente raggiunti tutti gli obiettivi assegnati. In particolare, si e' impegnato a fondo, con grande competenza e lungimiranza, nella realizzazione, avvenuta in tempi brevissimi, di una serie di opere e modifiche infrastrutturali nei settori riguardanti l'educazione, la salute e la fornitura di acqua potabile, che hanno sensibilmente contribuito allo sviluppo del territorio afgano. Numerose, al riguardo, sono state le espressioni di plauso ed ammirazione, formulate nei suoi confronti da autorita' militari e politiche, nazionali e straniere, presenti nel teatro di operazioni. Fulgido esempio di ufficiale superiore e dirigente militare che, con il suo esemplare comportamento, ha conferito lustro alla componente italiana della forza multinazionale impegnata in Afghanistan, contribuendo ad accrescere il prestigio dell'Esercito e dell'Italia"».
Herat (Afghanistan), 18 maggio - 11 ottobre 2006.
Con D.M. n. 987 in data 15 luglio 2009, al Tenente colonnello Aldo Zizzo, nato il 22 dicembre 1964 a Marsala (Trapani), e' stata concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione:
"Capo di stato maggiore della 'Joint task force - Lebanon' nell'ambito dell'operazione 'Leonte 2' in Libano, impiegato in un teatro operativo caratterizzato da situazioni di criticita' dovute a instabilita' politica e sociale, ha assolto le sue funzioni con grandissima determinazione, eccezionale professionalita' e spiccato senso del dovere, profondendo le migliori energie fisiche, morali, intellettuali e professionali nell'assolvimento del compito affidatogli. Ha seguito, coordinato, controllato e diretto in modo sapiente, impiegando le risorse dello stato maggiore del comando Brigata paracadutisti 'Folgore', tutte le attivita' di carattere operativo, logistico ed addestrativo svolte dalle unita' inquadrate nel contingente nazionale, tanto in patria, in fase di approntamento ed amalgama, quanto in teatro operativo, nel vivo dell'operazione. Eccezionalmente motivato e preparato, con la sua costante presenza, risolutiva nelle situazioni di criticita', ha suscitato il massimo impegno e la piu' grande partecipazione del personale alle sue dipendenze, costituendo sicuro e costante riferimento per lo stato maggiore e per le unita' italiane e straniere inquadrate nella 'Joint task force'. Grazie anche alla profonda esperienza, maturata in altre operazioni fuori area ad altissimi rischio ed intensita', ha gestito e coordinato con equilibrio, spiccato buon senso e straordinaria perizia le complesse e delicate attivita' che hanno interessato il contingente per tutto il periodo di svolgimento della operazione 'Leonte 2'. L'insieme armonico delle preclare qualita' morali e professionali dell'ufficiale e le capacita' dimostrate nelle piu' difficili occasioni sono state apprezzate ed evidenziate tanto da parte del comandante delle forze in teatro quanto dal personale straniero operante nell'area, che a lui hanno rivolto ripetute dimostrazioni di ammirazione. Splendida figura di ufficiale, paracadutista e soldato che non ha mai esitato ad anteporre il dovere alle proprie esigenze personali e che e' riuscito a trasferire nei suoi gregari e nelle attivita' la propria passione e l'innata voglia di ben figurare, contribuendo cosi' ad elevare il prestigio della specialita', delle Forze armate e della Nazione in ambito internazionale"».
Tibnin (Libano), 19 aprile - 10 ottobre 2007.
Con D.M. n. 988 in data 15 luglio 2009, al Capitano Leo Ferrante, nato il 4 gennaio 1977 a Lanciano (Chieti), e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione
"Comandante di compagnia di manovra su veicolo tattico leggero multiruolo 'Lince', impiegato nella regione ovest, nel quadro dell'operazione ISAF in Afghanistan, durante il periodo dal 15 luglio 2007 al 31 ottobre 2007, ha assolto brillantemente, sempre alla testa del suo personale, l'impegnativo e rischioso incarico, evidenziando eccezionali capacita' organizzative. Ha guidato il reparto, nelle sue molteplici attivita', con l'esempio, somma perizia e competenza rarissima, evidenziando una capacita' di comando eccezionale ed uno spessore professionale di spicco. Ha pianificato e condotto con efficacia le operazioni 'Now Ruz'e 'Pamir' in Sheewan, nel distretto di Bala Baluk, provincia di Farah, in ambienti altamente ostili, ottenendo brillanti risultati. Grazie alla sua decisa azione di comando, ha reso possibile il successo della missione assegnatagli, raggiungendo effetti concreti e duraturi. Chiaro esempio di non comuni doti professionali e umane e di altissima dedizione al servizio, ha contribuito a mantenere alto il prestigio del 1° reggimento bersaglieri e dell'Esercito italiano nell'ambito della missione ISAF"».
Herat (Afghanistan), 15 luglio - 31 ottobre 2007.
Con D.M. n. 989 in data 15 luglio 2009, al Capitano Nicola Iovino, nato l'11 agosto 1976 a Bari, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Comandante di compagnia di manovra su veicolo tattico leggero multiruolo 'Lince'appartenente al gruppo tattico della regione ovest, nel quadro dell'operazione ISAF in Afghanistan, durante il periodo 28 novembre 2007 - 22 aprile 2008, ha assolto il delicatissimo, oneroso, impegnativo e rischioso incarico in maniera esemplare ed incisiva, ponendosi sempre alla testa dei suoi gregari. Ufficiale di eccelse virtu', ha impresso un significativo impulso con la sua azione a tutte le attivita', evidenziando una capacita' di comando eccezionale ed uno spessore professionale di spicco che gli hanno consentito di pianificare e condurre, con brillanti risultati, le operazioni 'Pamir'in Sheewan, nel distretto di Bala Baluk, provincia di Farah, 'Shamshir'nelle aree di Delaram, Gulistan, Deh Tut e Farah Rud, 'Surge rr1'lungo la strada nazionale anulare da Herat a Delaram. Chiaro esempio di non comuni doti professionali e umane e di altissima dedizione al servizio, ha contribuito, in maniera significativa, al successo della missione, mantenendo alto il prestigio sia del 132° reggimento carri sia dell'Esercito italiano"».
Herat (Afghanistan), 28 novembre 2007 - 22 aprile 2008.
Con D.M. n. 990 in data 15 luglio 2009, al Capitano Mattia Scirocco, nato il 22 gennaio 1976 a Caserta, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente:
"Comandante di compagnia di manovra su veicolo da trasporto e combattimento 'Dardo', impiegato nella regione ovest, nel quadro dell'operazione ISAF, in Afghanistan, dal 24 ottobre 2007 al 22 aprile 2008, ha assolto il delicatissimo, oneroso, impegnativo e rischioso incarico in maniera esemplare e incisiva, ponendosi sempre alla testa del suo reparto e guidandolo con l'esempio, con somma perizia e competenza rarissima. Inoltre, ha evidenziato una capacita' di comando eccezionale ed uno spessore professionale di spicco, che gli hanno consentito di pianificare e condurre, con immediata reattivita' e con brillanti risultati, l'operazione 'Pamir'in Sheewan, sul distretto di Bala Baluk, provincia di Farah, nonche' le operazioni 'Shamshir'nelle aree di Delaram, Gulistan, Deh Tut e Farah Rud e 'Surge rr1', lungo la strada nazionale anulare da Herat a Delaram. La sua brillante azione di comando ha reso possibile il successo della missione raggiungendo effetti concreti e duraturi. Chiaro esempio di non comuni doti professionali e umane, di altissima dedizione al servizio, ha contribuito a mantenere alto il prestigio del 1° reggimento bersaglieri e dell'Esercito italiano nell'ambito della missione ISAF"».
Herat (Afghanistan), 24 ottobre 2007 - 22 aprile 2008.
Con D.M. n. 2 in data 9 settembre 2009, al Capitano di corvetta Giovanni Ruffino, nato il 23 settembre 1968 ad Alessandria, e' stata concessa la medaglia di bronzo al merito di Marina con la seguente:
"Ufficiale medico inquadrato nel reparto operazioni speciali interforze in Afghanistan nell'ambito dell'operazione 'Sarissa', nel periodo dal 6 luglio al 31 ottobre 2006 ha fornito, presso l'unita' provinciale di ricostruzione di Farah, servizi salvavita in condizioni critiche ed assistenza nel trattamento di sette casi di feriti di nazionalita' afgana. La sua esperienza ed il suo intervento hanno permesso a tutti i feriti di essere evacuati presso l'organo sanitario campale per trattamenti avanzati. La sua cooperazione con lo staff medico dell'unita' ha permesso la diagnosi e la successiva prognosi di oltre 700 pazienti afgani della provincia di Farah. Splendida figura di ufficiale medico in possesso di eccezionali qualita' umane, militari e professionali che, con il suo comportamento esemplare, ha contribuito ad accrescere il prestigio della Marina militare in ambito multinazionale"».
Farah (Afghanistan), 6 luglio - 31 ottobre 2006.
Con D.P.R. n. 2 in data 29 maggio 2009, alla signora Sensini Alessandra, nata il 28 gennaio 1970 a Grosseto, e' stata concessa la medaglia d'oro al merito di Marina con la seguente:
"Atleta di spicco della vela agonistica, ha conseguito, durante la sua brillante carriera sportiva, risultati eccezionali ed elevatissimi riconoscimenti in patria e all'estero. Profondamente legata al mare da oltre un ventennio, affronta con passione ed impegno le gare di windsurf nell'arena mondiale, ponendo in luce straordinarie qualita' di atleta tenace e appassionata e collezionando ben sedici medaglie in competizioni olimpiche e mondiali. Chiarissimo esempio di dedizione allo sport, ha contribuito, con la sua opera e con gli esaltanti risultati conseguiti, ad accrescere il prestigio e il lustro della marineria italiana nel mondo".
Con D.P.R. n. 2033 in data 11 novembre 2008 al Capitono f.(alp.) Manuel Fiorito, nato il 13 febbraio 1979 a Verona e' stata conferita la medaglia d'argento al valor Militare 'alla memoria'con la seguente motivazione:
"Giovane ufficiale comandante di pattuglia interveniva sul luogo ove poco prima si era verificato un grave attentato ai danni di un drappello dell'afghan national police. Durante l'intervento l'unita' veniva a sua volta fatta oggetto di attacco terroristico mediante un ordigno esplosivo comandato a distanza, che procurava il decesso immediato di un militare e il ferimento di altri cinque. L'ufficiale, nonostante le gravissime ferite riportate, spronava i suoi uomini a mantenere la calma, rassicurandoli sul prossimo arrivo dei soccorsi. Notato un componente della pattuglia ferito seriamente al capo, in un atto di estrema generosita', si trascinava verso di lui nel tentativo di portargli soccorso. L'ufficiale spirava poco dopo l'arrivo dei rinforzi. fulgida figura di comandante che ha saputo infondere, fino all'estremo sacrificio, la forza necessaria per reagire nell'animo dei propri uomini, costituendo ammirevole esempio di coraggio e dedizione ispirato alle migliori tradizioni dell'esercito e della patria."
Valle di Musay (Afghanistan), 5 maggio 2006.
 
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