Gazzetta n. 195 del 21 agosto 2010 (vai al sommario)
PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 2 agosto 2010
Scioglimento del consiglio comunale di Gricignano di Aversa e nomina di una commissione straordinaria.


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel comune di Gricignano di Aversa (Caserta), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata;
Considerato che tali ingerenze espongono l'amministrazione stessa a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'amministrazione comunale di Gricignano di Aversa;
Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata arreca grave pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica e determina lo svilimento delle istituzioni e la perdita di prestigio e di credibilita' degli organi istituzionali;
Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di Gricignano di Aversa, per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva;
Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 30 luglio 2010;

Decreta:

Art. 1

Il consiglio comunale di Gricignano di Aversa (Caserta) e' sciolto per la durata di diciotto mesi.
 
Art. 2

La gestione del comune di Gricignano di Aversa (Caserta) e' affidata alla commissione straordinaria composta da:
dott. Attilio Visconti - viceprefetto;
dr.ssa Ilaria Tortelli - viceprefetto;
dott. Goliardo Miniati - direttore amministrativo contabile;
 
Art. 3

La commissione straordinaria per la gestione dell'ente esercita, fino all'insediamento degli organi ordinari a norma di legge, le attribuzioni spettanti al consiglio comunale, alla giunta ed al sindaco nonche' ogni altro potere ed incarico connesso alle medesime cariche.

Dato a Roma, addi' 2 agosto 2010

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del
Consiglio dei Ministri

Maroni, Ministro dell'interno
Registrato alla Corte dei conti l'11 agosto 2010 Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 10, foglio n. 392
 
Allegato

Al Presidente della Repubblica

Il comune di Gricignano di Aversa ( Caserta ), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 28 e 29 maggio 2006, presenta forme di ingerenza da parte della criminalita' organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialita' degli organi elettivi, il buon andamento dell'amministrazione ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio per lo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica.
A seguito di attivita' giudiziarie ed investigative, che hanno evidenziato situazioni di diffusa illegalita' riconducibili a forme di condizionamento e di infiltrazione delle locali consorterie nei confronti degli amministratori dell'ente, il Prefetto di Caserta ha disposto l'accesso presso il suddetto comune ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto legge 6 settembre 1982, n. 629, convertito dalla legge 12 ottobre 1982, n. 726, per gli accertamenti di rito.
All'esito degli accertamenti effettuati, la commissione incaricata dell'accesso ha depositato le proprie conclusioni, sulle cui risultanze il Prefetto di Caserta, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica integrato con la partecipazione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere e del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli - Direzione distrettuale Antimafia, ha redatto l'allegata relazione in data 9 giugno 2010, che costituisce parte integrante della presente proposta, in cui si da' atto della sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti ed indiretti degli amministratori locali con la criminalita' organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi, riscontrando pertanto i presupposti per lo scioglimento del consiglio comunale.
La relazione prefettizia mette in evidenza come una consorteria riconducibile ad una locale famiglia malavitosa, legata alla criminalita' organizzata, ha sviluppato nell'area del comune di Gricignano di Aversa un capillare controllo del territorio, assoggettandolo alla propria egemonia.
In tale contesto assume rilevanza il ruolo svolto dall'attuale consiliatura insediatasi a seguito delle consultazioni elettorali tenutesi nella tornata primaverile del 2006, che hanno visto la conferma del sindaco uscente ed una composizione di Giunta e Consiglio pressoche' invariata rispetto a quella delle precedenti elezioni.
Particolare significato assume la figura del primo cittadino, destinatario nel mese di settembre 2009 di un mandato di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nell'ambito del procedimento penale per i reati di cui agli articoli 110 e 416-bis c.p. Secondo le dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia il sindaco avrebbe concluso un accordo preelettorale che prevedeva, a fronte dell'impegno di un locale capo clan a favore del politico, la fruizione di rilevanti futuri vantaggi patrimoniali per l'organizzazione camorrista.
Tali dichiarazioni sarebbero in parte convergenti con quelle rese da altro collaboratore che ha riferito del sostegno elettorale reso al sindaco in diverse competizioni, asserzioni che hanno avuto parziali riscontri investigativi con riferimento al contributo del primo cittadino nelle assunzioni di personale legato alla famiglia del collaboratore.
La relazione del Prefetto mette in rilievo come alcuni aspetti sintomatici dell'intreccio dei rapporti tra amministratori locali ed ambienti controindicati siano rinvenibili nell'assegnazione di un ex vigile urbano, con precedenti per associazione di tipo mafioso e detenzione abusiva di armi ed in stretti rapporti di parentela con elementi di spicco della criminalita' organizzata, all'ufficio di staff del sindaco, ufficio di diretta collaborazione da ritenersi strategico ai fini dell'attuazione del programma politico amministrativo e di governo del territorio.
Gli aspetti di cointeressenza tra gli amministratori locali e la criminalita' organizzata ed il condizionamento che la stessa ha posto in essere nei confronti dell'attivita' di gestione dell'ente locale assumono particolare rilevanza nella vicenda della costituzione, ad opera dell'amministrazione comunale, di una societa' a capitale misto pubblico - privato colpita nel corso dell'anno 2007 da provvedimento interdittivo antimafia.
In particolare le indagini ispettive hanno evidenziato elementi di compartecipazione della criminalita' organizzata nella gestione della societa' ed inoltre come alcuni membri del consiglio di amministrazione della suddetta impresa, cosi' come diversi rappresentanti della sua componente privata, abbiano avuto frequentazioni con affiliati del locale clan camorrista.
L'esame del bando di gara, pubblicato per la ricerca del partner privato, evidenzia che i criteri di scelta e la relativa attribuzione di punteggi non sembrano finalizzati ad individuare una societa' con caratteristiche tecniche utili per la puntuale esecuzione dei servizi da svolgersi da parte della costituenda impresa.
Alcuni profili di illegittimita' sono inoltre stati individuati nello svolgimento della gara ad evidenza pubblica per la scelta del partner privato atteso che la stessa si e' svolta con sedute segrete. La relazione del Prefetto evidenzia 'altresi' come nella fase costitutiva solamente una delle ditte rappresentanti la componente privata della societa' a capitale misto era in possesso della necessaria qualificazione per l'esecuzione di lavori pubblici e per la sola manutenzione degli immobili.
Ulteriori elementi che mettono in rilievo un mancato esercizio del potere di controllo da parte dell'ente locale nonche' profili di illegittimita' delle relative procedure, vengono evidenziati nelle intervenute modifiche dell'assetto societario, in particolare per quanto riguarda le quote di proprieta' della componente societaria privata, interventi che hanno consentito una diversa composizione del capitale sociale, realizzata tuttavia senza l'avvio di procedure ad evidenza pubblica, come richiesto dalla normativa di settore, ma attraverso cessioni di quote. La relazione della commissione d'indagine evidenzia come, per mezzo di tali cessioni ed in elusione di qualsiasi forma di pubblicita', una delle societa' componenti della compagine privata, destinataria di un provvedimento antimafia, abbia ceduto la propria partecipazione sociale ad altra ditta la quale ha successivamente acquistato parte del pacchetto azionario di un'altra societa' componente della compagine privata, fortemente condizionata dalla criminalita' organizzata.
Altri episodi sono rappresentativi della volonta' dell'ente locale di eludere le vigenti disposizioni in materia di certificazione antimafia, in particolare quello concernente la procedura selettiva del partner privato ove e' stata ritenuta sufficiente la comunicazione antimafia pur tenuto conto che l'importo concernente l'affidamento dei servizi alla societa' mista sarebbe stato certamente superiore a quello fissato dalla normativa antimafia per tale tipo di comunicazione.
Il mancato rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente o comunque il grave ritardo nella loro attivazione sono altresi' rinvenibili nella richiesta dell'informativa antimafia nei confronti della societa' a capitale misto, formulata dall'ente locale solo sul finire dell'anno 2006, mentre sarebbe dovuta avvenire all'atto della costituzione della societa'.
La relazione del prefetto mette inoltre in luce come le indagini concernenti gli affidamenti dei servizi di trasporto scolastico, trasporto disabili e mensa scolastica abbiano evidenziato gli elementi sintomatici di una condizione di permeabilita' degli organi elettivi e dell'apparato burocratico, le cui determinazioni si sono orientate all'asservimento agli interessi delle locali organizzazioni criminali.
Nei casi menzionati l'ingerenza e lo sviamento dell'attivita' di gestione dell'ente sono stati resi possibili da una serie di rapporti di parentela, frequentazioni e cointeressenze tra alcuni amministratori e dipendenti comunali con soggetti legati o in organico alla locale criminalita', oltreche' da una diffusa e ripetuta elusione di disposizioni normative che hanno consentito di adottare provvedimenti illegittimi risoltisi a beneficio di societa' o soggetti controindicati.
Indicativa della condizione di permeabilita' dell'ente e', nel suo complesso, la vicenda concernente il servizio trasporto disabili, assegnato per mezzo di nomina diretta da parte dell'amministrazione comunale ad un soggetto condannato per reati associativi di stampo mafioso e fratello del locale capo clan. Lo stesso ha disimpegnato il suddetto servizio pubblico dal 2003 al 2007 con una serie proroghe, tra loro discontinue e caratterizzate da palesi elementi di illegittimita'.
La commissione d'indagine ha inoltre posto in rilievo come la successiva gara, indetta nel corso dell'anno 2007 per l'affidamento del suddetto servizio, sia stata aggiudicata all'unica societa' partecipante, riconducibile allo stesso soggetto cui il servizio trasporto disabili era stato precedentemente affidato. Tale conferimento e' stato successivamente revocato a seguito di intervenuta interdittiva antimafia in capo alla menzionata impresa ed e' stato poi aggiudicato, con una procedura negoziata caratterizzata da evidenti profili di illegittimita' ed anomalie procedimentali. La relazione prefettizia evidenzia taluni elementi sintomatici di collegamenti tra l'impresa risultata aggiudicataria dell'affidamento diretto e la precedente destinataria della interdittiva, acclarati anche da un procedimento penale instaurato presso la DDA di Napoli e tali da far ritenere che la gestione del servizio in questione sia riconducibile alla locale famiglia camorrista.
Analoghi profili di illegittimita' hanno interessato il servizio trasporto alunni scuola materna, affidato per circa 10 anni alla stessa ditta che gestiva gia' il servizio trasporto disabili e caratterizzato da numerose proroghe, nonostante gli espressi divieti posti dalla normativa vigente. Nella relazione prefettizia viene evidenziato come la richiesta di accertamenti antimafia venne inviata alla Prefettura, che appurera' la sussistenza di cause ostative, solo successivamente all'avvenuto conferimento dell'incarico. La commissione d'indagine ha messo in luce altresi' come il capitolato d'appalto richiedesse per lo svolgimento del servizio il possesso di un deposito automezzi sito nel territorio del comune di Gricignano di Aversa, condizione che deve ritenersi illegittima in quanto comporta una non giustificata ed irragionevole restrizione dei requisiti di partecipazione alla gara. La stessa attuale amministrazione ha in seguito approvato un nuovo capitolato d'appalto che, da una comparazione effettuata con quello precedente, non risulta essere in alcun modo migliorativo per l'amministrazione comunale. La relazione dell'organo ispettivo ha inoltre evidenziato, in relazione all'ultima gara aggiudicata alla ditta in questione, come il servizio sia stato iniziato senza che si fosse preventivamente proceduto all'aggiudicazione definitiva ed alla sottoscrizione del relativo contratto.
Evidenti profili di illegittimita' sono altresi' rilevabili in alcune procedure che si sono svolte nel corso dell'attuale amministrazione, per l'affidamento del servizio di refezione scolastica, aggiudicato ad una ditta risultata positiva ai controlli antimafia e successivamente ad altra societa' nei cui confronti sono in corso accertamenti per possibili collegamenti con la criminalita' organizzata.
Le evidenziate cointeressenze tra alcuni amministratori con soggetti legati alla locale criminalita', unitamente al venir meno da parte degli organi elettivi, in particolare del Sindaco e della Giunta comunale, ai propri doveri di vigilanza e controllo sull'apparato gestionale amministrativo, hanno favorito il condizionamento dell'attivita' amministrativa e consentito l'instaurarsi di un ambiente ove la criminalita' organizzata ha trovato spazio per la gestione dei propri affari.
Le vicende analiticamente esaminate e dettagliatamente riferite nella relazione del Prefetto hanno infatti rivelato una serie di condizionamenti nell'amministrazione comunale di Gricignano di Aversa, volti a perseguire fini diversi da quelli istituzionali, con pregiudizio dei principi di buon andamento, imparzialita' e trasparenza.
Ritengo pertanto che, sulla base di tali elementi, ricorrano le condizioni per l'adozione del provvedimento di scioglimento del consiglio comunale di Gricignano di Aversa (Caserta) ai sensi dell'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, con l'affidamento della gestione dell'ente locale ad una commissione straordinaria, per rimuovere gli effetti delle predette anomalie, anche in virtu' degli speciali poteri di cui all'art. 145 del medesimo decreto legislativo.
In relazione alla presenza ed all'estensione dell'influenza criminale, si rende necessario che la durata della gestione commissariale sia determinata in diciotto mesi.

Roma, 29 luglio 2010

Il Ministro dell'interno: Maroni
 
Allegato

Al Ministro dell'interno

Parte di provvedimento in formato grafico



Il Prefetto: Monaco
 
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