Gazzetta n. 271 del 19 novembre 2010 (vai al sommario)
AUTORITA' DI BACINO DEL FIUME TEVERE
DECRETO 21 ottobre 2010
Modifiche ed integrazioni al piano stralcio di Bacino per l'assetto idrogeologico - PAI. (Decreto n. 33/2010).


IL SEGRETARIO GENERALE

Visto:
il decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, recante «Norme in materia ambientale»;
in particolare, gli articoli 53 - 72 relativi alla parte III del suddetto decreto legislativo, nonche' l'art. 170, comma 11, ai sensi del quale «fino all'emanazione di corrispondenti atti adottati in attuazione della Parte III del presente decreto, restano validi ed efficaci i procedimenti e gli atti emanati in attuazione delle disposizioni di legge abrogate dall'art. 175»;
altresi', l'art. 1 del decreto-legge 30 dicembre 2008 «Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente», convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 209 n. 13, che ha previsto la proroga delle Autorita' di bacino di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, stabilendo che «fino alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui all'art. 170, comma 2-bis, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come sostituito dal comma 1, sono fatti salvi gli atti posti in essere dalle Autorita' di bacino di cui al presente articolo dal 30 aprile 2006»;
quindi, la legge 18 maggio 1989, n. 183, recante «Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 1989 istitutivo dell'Autorita' di Bacino del fiume Tevere;
il decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180 convertito, con modificazioni, nella legge 13 luglio 1998, n. 267, recante «Misure urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 settembre 1998, recante «Atto di indirizzo e coordinamento per l'individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all'art. 1, commi 1 e 2, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180»;
il decreto-legge 13 maggio 1999, n. 132 convertito, con modificazioni, nella legge 14 luglio 1999, n. 226, recante «Interventi urgenti in materia di protezione civile»;
il decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279 convertito, con modificazioni, nella legge 11 dicembre 2000, n. 365 recante «Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato ed in materia di protezione civile, nonche' a favore delle zone della regione Calabria danneggiate dalle calamita' idrogeologiche di settembre ed ottobre 2000»;
la deliberazione n. 114 del 5 aprile 2006 con la quale il Comitato Istituzionale ha definitivamente adottato, ai sensi dell'art. 18, comma 10, della legge 18 maggio 1989, n. 183, il Piano di bacino del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10 novembre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 febbraio 2007, n. 33, con il quale il Presidente del Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano di bacino del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico;
l'art. 43, comma 5, delle Norme di attuazione del Piano di bacino del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico (PAI), che disciplina la procedura finalizzata alla ridefinizione del perimetro delle zone gia' soggette a rischio ed alla loro eventuale declassificazione autorizzando il Segretario Generale dell'Autorita' di bacino del Tevere, «su parere del Comitato Tecnico, sulla base del certificato di collaudo dell'opera e del parere dell'autorita' competente nel settore idraulico o geomorfologico», ad emanare apposito decreto con il quale viene riperimetrata o riclassificata l'area a rischio oggetto dell'intervento di messa in sicurezza o di studio e che costituisce aggiornamento del Piano;
la nota prot. n. 27275 del 17 febbraio 2010, emessa dalla Regione Umbria e acquisita al prot. n. 686/SG 27.25 del 19 febbraio 2010 di questa Autorita' di bacino, con la quale si chiede, ai sensi dell'art. 43, comma 5, delle Norme di attuazione del Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), la riperimetrazione dell'area soggetta a rischio idraulico R4 del fosso Scentelle, situata nel Comune di Sant'Anatolia di Narco in localita' Renare e l'aggiornamento dello stesso Piano di Assetto Idrogeologico;
la determinazione n. 1146 del 15 febbraio 2010 del dirigente del Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Direzione Ambiente, Territorio e Infrastrutture della Regione Umbria, con la quale si prende atto dell'avvenuta realizzazione e del collaudo degli interventi di messa in sicurezza idraulica, per il deflusso della piena duecentennale, da parte del Comune di Sant'Anatolia di Narco, sul fosso delle Scentelle, nel tratto terminale fino alla confluenza nel fiume Nera, in localita' Renare, e che tali interventi ridefiniscono l'assetto idraulico dell'area.
Considerato che:
la determinazione dirigenziale n. 1146 del 15 febbraio 2010, sopra richiamata, ha acquisito integralmente il «parere favorevole» ai soli fini idraulici, rilasciato con nota n. 572172 del 3 novembre 2009, ai sensi dell'art. 43, comma 5, delle Norme tecniche di attuazione del PAI, dal Servizio Difesa e Gestione Idraulica - Area Ambiente e Territorio - della Provincia di Perugia, quale autorita' idraulica competente, per la ridefinizione della zona perimetrata dal PAI a rischio idraulico R4 e per la eventuale declassificazione, sul fosso delle Scentelle, alle seguenti condizioni:
1. il Comune di Sant'Anatolia di Narco dovra' formalmente prendere in carico le opere realizzate, e pertanto dovra' provvedere alla periodica manutenzione delle stesse compresa la ripulitura sistematica dalle sterpaglie e specie erbacee ed arbustive sul tratto del corso d'acqua interessato dalle opere e per tutta la sezione idraulica;
2. il Comune di Sant'Anatolia di Narco dovra' rimanere interamente ed esclusivamente responsabile del buon mantenimento delle opere e dei danni alle persone, cose o animali che eventualmente dovessero verificarsi durante l'esercizio delle opere stesse;
3. il Comune di Sant'Anatolia di Narco rimane obbligato a tenere sollevata ed indenne l'amministrazione Provinciale da qualsiasi eventuale danno a cose o persone derivante dalle opere in oggetto;
4. la planimetria con le perimetrazioni delle aree esondabili dovra' essere riportata in scala non inferiore a 1:2000 con base catastale e dovra' essere predisposta in modo conforme a quanto previsto al comma 8 dell'art. 4 delle N.T.A. del PAI.
Preso atto:
della nota prot. n. 3734, del 13 settembre 2010, del Comune di Sant'Anatolia di Narco e la successiva risposta della Provincia di Perugia n. 379643 del 14 settembre 2010 in tema di competenze a svolgere le opere di manutenzione ordinaria e quelle di natura straordinaria, rispettivamente in capo al Comune di Sant'Anatolia di Narco e agli altri Enti preposti di competenza;
della Delibera:zione di Giunta n. 75 del 15 settembre 2010 del Comune di Sant'Anatolia di Narco con la quale l'Amministrazione si fa carico delle condizioni concordate con l'autorita' idraulica;
del parere del Comitato Tecnico espresso nella seduta del 29 settembre 2010 che, sulla base dell'istruttoria condotta dalla Segreteria Tecnico-Operativa dell'Autorita' di Bacino del fiume Tevere, ha accolto favorevolmente la richiesta avanzata dalla Regione Umbria di ridefinizione del perimetro delle aree a rischio idraulico, lungo il fosso delle Scentelle, nel Comune di Sant'Anatolia di Narco, loc. Renare, e alla loro riclassificazione, come indicato nella cartografia presentata, ritenendo rispettata la procedura prevista dall'art. 43, comma 5, delle Norme tecniche di attuazione del PAI.
Ritenuto:
ricorrendone tutti i necessari presupposti, di emanare il presente decreto di riperimetrazione e di riclassificazione delle suddette aree a rischio riportate nel Piano di bacino del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico (PAI);

Decreta:

Art. 1

E' approvata, ai sensi e per gli effetti dell'art. 43, comma 5, delle Norme tecniche di attuazione del Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico, approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri con decreto del 10 novembre 2006, la nuova perimetrazione e classificazione delle aree a rischio idraulico, contenute nelle fasce di pericolosita' individuate dalla Regione Umbria con determinazione dirigenziale n. 1146 del 15 febbraio 2010 del Servizio Risorse idriche e rischio idraulico della Direzione Ambiente, Territorio e Infrastrutture, riportate nella nuova Tav. n. 34.1 - Atlante delle situazioni di rischio idraulico (Reticolo secondario e minore) della Cartografia di PAI, in sostituzione della precedente Tav. n. 34.
Ove necessario, la Regione Umbria emana disposizioni finalizzate alla sicurezza delle aree a rischio R2 contenute nel perimetro dell'area inondabile dalla piena con tempo di ritorno di 500 anni, di cui alla determinazione dirigenziale del Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Direzione Ambiente, Territorio e Infrastrutture n. 1146 del 15 febbraio 2010.
 
Art. 2

Le disposizioni di cui all'art. 1 costituiscono aggiornamento del Piano e si applicano dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
 
Art. 3

La documentazione tecnica, idrologica e idraulica, di cui in premessa, a supporto della richiesta di nuova perimetrazione e classificazione in argomento, e' depositata presso le competenti strutture tecniche della Regione Umbria, della Provincia di Perugia e del Comune di Sant'Anatolia di Narco.
In attuazione delle prescrizioni emanate dalla Regione con determinazione dirigenziale del Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Direzione Ambiente, Territorio e Infrastrutture n. 1146 del 15 febbraio 2010 e conformemente alle relative attivita' di vigilanza, la Provincia di Perugia, in qualita' di autorita' idraulica, ed il Comune di Sant'Anatolia di Narco, ciascuno sulla base dei rispettivi impegni, provvedono alla manutenzione delle opere di difesa idraulica.
Il Comune di Sant'Anatolia di Narco, ai sensi dell'art. 4, comma 5, delle Norme tecniche di attuazione del PAI, provvede alla trasposizione cartografica dei nuovi limiti delle zone di rischio idraulico, secondo le prescrizioni riportate in tale comma e a quanto previsto dalle disposizioni della Regione Umbria emanate con D.G.R. n. 447 del 28 aprile 2008 e successivamente aggiornate con D.G.R. n. 707 del 18 giugno 2008;
 
Art. 4

Di quanto disposto dal presente provvedimento e' data notizia mediante pubblicazione dello stesso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - Serie Generale - e nel Bollettino ufficiale della Regione Umbria, nonche' adeguata pubblicita' mediante deposito del presente decreto presso l'Autorita' di Bacino del Fiume Tevere - Ufficio Studi e Documentazione per le Aree a Rischio Idraulico e la Qualita' delle Acque, presso il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione generale per la Difesa del Suolo, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per la Protezione Civile, presso la Regione Umbria - Dipartimento Ambiente, Territorio e Infrastrutture - Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico, ove lo stesso sara' consultabile.
Roma, 21 ottobre 2010

Il segretario generale: Cesari
 
Gazzetta Ufficiale Serie Generale per iPhone