Gazzetta n. 277 del 26 novembre 2010 (vai al sommario)
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERAZIONE 13 maggio 2010
Programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443/2001). Collegamento tra il porto di Ancona e la grande viabilita' (CUP F31B01000120001). Approvazione del progetto preliminare. (Deliberazione n. 34/2010).


IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA

Vista la legge 21 dicembre 2001, n. 443 (c.d. «legge obiettivo»), che, all'art. 1, ha stabilito che le infrastrutture pubbliche e private e gli insediamenti strategici e di preminente interesse nazionale, da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese, vengano individuati dal Governo attraverso un programma formulato secondo i criteri e le indicazioni procedurali contenuti nello stesso articolo, demandando a questo comitato di approvare, in sede di prima applicazione della legge, il suddetto programma entro il 31 dicembre 2001;
Vista la legge 1° agosto 2002, n. 166, che all'art. 13 - oltre ad autorizzare limiti di impegno quindicennali per la progettazione e la realizzazione delle opere incluse nel programma approvato da questo comitato - reca modifiche al menzionato art. 1 della legge n. 443/2001, prevedendo in particolare che le opere medesime siano comprese in intese generali quadro tra il Governo ed ogni singola Regione o Provincia autonoma al fine del congiunto coordinamento e della realizzazione degli interventi;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilita', e s.m.i.;
Vista la legge 16 gennaio 2003, n. 3, recante «Disposizioni ordinamentali in materia di pubblica amministrazione», che, all'art. 11, dispone che, a decorrere dal 1° gennaio 2003, ogni progetto di investimento pubblico deve essere dotato di un codice unico di progetto (CUP) e viste le relative delibere attuative adottate da questo Comitato;
Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 («Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE»), e s.m.i. e visti, in particolare:
la parte II, titolo III, capo IV, concernente «Lavori relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi», e specificatamente l'art. 163, che conferma la responsabilita' dell'istruttoria e la funzione di supporto alle attivita' di questo Comitato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che puo' in proposito avvalersi di apposita «Struttura tecnica di missione», e l'art. 165, comma 6, lettera b), che - in caso di motivato dissenso delle Regioni o Province autonome interessate - prevede, a mezzo di un collegio tecnico costituito d'intesa tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la Regione o Provincia autonoma interessata, una nuova valutazione del progetto preliminare e dell'eventuale proposta alternativa formulata, all'atto del dissenso e nel rispetto delle funzionalita' dell'opera, dalla Regione o Provincia autonoma dissenziente;
l'art. 256, che ha abrogato il decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, concernente l'«Attuazione della legge n. 443/2001 per la realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale», come modificato dal decreto legislativo 17 agosto 2005, n. 189;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 agosto 2009 che, ai sensi dell'art. 20 del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, individua la «Viabilita' di accesso al porto di Ancona» tra gli investimenti pubblici statali ritenuti prioritari, e nomina - tra i commissari straordinari di cui alla citata norma - il commissario straordinario delegato per la predetta opera;
Vista la delibera 21 dicembre 2001, n. 121 (Gazzetta Ufficiale n. 51/2002 S.O.), con la quale questo comitato, ai sensi del richiamato art. 1 della legge n. 443/2001, ha approvato il 1° programma delle infrastrutture strategiche, che all'allegato 1 riporta tra gli «Hub portuali» la voce «Ancona» e che all'allegato 2 include tra gli «Hub portuali, aeroportuali e interportuali» la voce «Allacci plurimodali al porto di Ancona»;
Vista la delibera 25 luglio 2003, n. 63 (Gazzetta Ufficiale n. 248/2003), con la quale questo comitato ha formulato, tra l'altro, indicazioni di ordine procedurale riguardo alle attivita' di supporto che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e' chiamato a svolgere ai fini della vigilanza sull'esecuzione degli interventi inclusi nel 1° programma delle infrastrutture strategiche;
Vista la delibera 6 aprile 2006, n. 130 (Gazzetta Ufficiale n. 199/2006), con la quale questo comitato, nel rivisitare il 1° programma delle infrastrutture strategiche, come ampliato con delibera 18 marzo 2005, n. 3 (Gazzetta Ufficiale n. 207/2005), conferma, all'allegato 1, la voce «Ancona» tra gli «Hub portuali» e specifica, all'allegato 2, per l'«Hub di Ancona», l'intervento «adeguamento porto di Ancona ed interazione rete viaria»;
Visto il decreto 14 marzo 2003, emanato dal Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della giustizia e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, e s.m.i., con il quale - in relazione al disposto dell'art. 15, comma 5, del decreto legislativo n. 190/2002 (ora art. 180, comma 2, del decreto legislativo n. 163/2006) - e' stato costituito il comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere;
Vista la sentenza 25 settembre 2003, n. 303, con la quale la Corte costituzionale, nell'esaminare le censure mosse alla legge n. 443/2001 ed ai decreti legislativi attuativi, si richiama all'imprescindibilita' dell'Intesa tra Stato e singola Regione ai fini dell'attuabilita' del programma delle infrastrutture strategiche interessanti il territorio di competenza, sottolineando come l'Intesa possa anche essere successiva ad un'individuazione effettuata unilateralmente dal Governo e precisando che l'attivita' posta in essere non vincola la Regione fino a quando l'Intesa non venga raggiunta e che i finanziamenti concessi all'opera sono da considerare inefficaci finche' l'Intesa stessa non si perfezioni;
Vista la nota 5 novembre 2004, n. COM/3001/1, con la quale il coordinatore del predetto comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere espone le linee guida varate dal comitato stesso nella seduta del 27 ottobre 2004;
Vista la nota 24 febbraio 2010, n. 7956, con la quale il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno della prima seduta utile di questo comitato del progetto preliminare del «Collegamento viario tra il porto di Ancona e la grande viabilita'», provvedendo a trasmettere la relativa documentazione istruttoria comprensiva della proposta del promotore;
Vista la nota 16 marzo 2010, n. 11419, con la quale il suddetto Ministero ha trasmesso lo «Schema di concessione per la progettazione, realizzazione e gestione del collegamento viario del porto di Ancona - A14 e SS 16»;
Viste le note 13 e 30 aprile 2010, rispettivamente n. 15724 e n. 18912, con le quali il richiamato Ministero ha fornito chiarimenti in merito alla documentazione sopra citata, provvedendo - tra l'altro - all'invio di una versione aggiornata della Relazione istruttoria;
Considerato che questo comitato ha conferito carattere programmatico al quadro finanziario riportato nell'allegato 1 della suddetta delibera n. 121/2001, come aggiornato con delibera n. 130/2006, riservandosi di procedere successivamente alla ricognizione delle diverse fonti di finanziamento disponibili per ciascun intervento;
Considerato che nel documento di programmazione economico-finanziaria (DPEF) 2010-2013 - Allegato infrastrutture, sul quale questo comitato ha espresso parere favorevole con delibera 15 luglio 2009, n. 52 (Gazzetta Ufficiale 14/2010, S.O.), l'opera «Collegamento porto di Ancona alla grande viabilita'» e richiamata, con una previsione di finanziamenti privati per 460 milioni di euro, nella tabella 11 «Interventi Fondo infrastrutture - quadro di dettaglio della delibera del 6 marzo 2009» e nella tabella 14 «Manovra triennale 2009-2011», che riporta - tra le iniziative potenzialmente attivabili nel periodo considerato - la voce «Hub portuali», tra cui l'Hub di Ancona;
Considerato il parere relativo all'intervento sopra citato dell'Unita' tecnica finanza di progetto del Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Considerato che l'intervento in esame e' previsto nell'Intesa generale quadro tra il Governo e la Regione Marche, sottoscritta il 24 ottobre 2002;
Su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
Acquisita in seduta l'intesa del Ministero dell'economia e delle finanze;

Prende atto
delle risultanze dell'istruttoria svolta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in particolare:
Sotto l'aspetto tecnico-procedurale
che l'intervento riguarda la realizzazione del collegamento viario ad «elevata capacita'» tra il porto di Ancona e l'autostrada A14, comprensivo della connessione alla variante alla SS 16, e che, in particolare, il collegamento e' costituito da un asse principale di connessione tra la zona industriale prospiciente la «nuova darsena» del porto di Ancona e la A14 e da una bretella che unisce il citato asse principale e la SS 16;
che l'intervento ha le finalita' di:
migliorare il collegamento del porto con le principali infrastrutture di trasporto stradale, favorendone la «messa in rete»;
assicurare, attraverso l'adeguamento dei collegamenti, le opportunita' di sviluppo economico delle attivita' del centro di Ancona, del porto e dell'indotto, anche rendendo piu' veloci e semplici gli scambi tra i diversi poli attrattivi;
adeguare la viabilita' di accesso al porto ai crescenti flussi di traffico, risolvendo i problemi di congestione della viabilita' urbana attualmente utilizzata a tale scopo;
fornire un miglioramento alle condizioni d'inquinamento ambientale delle zone urbane e periurbane, rispondendo al crescente disagio espresso dai residenti;
favorire il recupero dell'area urbana prospiciente l'area portuale, in linea con gli indirizzi della pianificazione urbanistica;
che il suddetto collegamento sara' realizzato secondo le caratteristiche della categoria B strade extraurbane principali, di cui al decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 5 novembre 2001, con due carreggiate separate, ciascuna delle quali costituita da 2 corsie per senso di marcia, di larghezza 3,75 m, affiancate sulla destra da una banchina di 1,75 metri e sulla sinistra da una banchina di 0,50 metri, per una larghezza totale di 22,00 m;
che l'intervento include la realizzazione di tre svincoli a livelli sfalsati (sulla A14, al porto e sulla SS 16), di un piazzale di esazione con annessi servizi accessori e un'area servizi con spazi attrezzati destinati alla sosta dei mezzi pesanti (subito dopo lo svincolo sulla A14), della barriera di esazione per il pagamento del pedaggio (tra le rampe di uscita dello svincolo autostradale di Ancona centro e la fine del collegamento in questione) e la realizzazione di un parcheggio a raso per i TIR e di un parcheggio multipiano per i veicoli leggeri (in area portuale);
che le opere d'arte maggiori sono costituite da 5 viadotti e da 2 gallerie a doppio fornice;
che per l'infrastruttura e' previsto un sistema di esazione pedaggi di tipo misto, con riscossione del pedaggio sulla parte di barriera a sistema «chiuso» per le provenienze/destinazioni A 14 e sulle piste laterali, a sistema «aperto» per il traffico tra il porto di Ancona e la SS 16 (e viceversa);
che il 25 maggio 2005 l'ANAS ha presentato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la richiesta di approvazione del progetto preliminare dell'opera secondo le procedure della citata «legge obiettivo» e che su tale progetto sono stati formulati pareri dalla Regione Marche, dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal Ministero per i beni e le attivita' culturali;
che, avendo successivamente verificato la possibilita' di realizzare l'opera in questione mediante ricorso alla finanza di progetto, ai sensi degli articoli 152 e seguenti del decreto legislativo n. 163/2006, l'ANAS ha pubblicato, nel luglio 2007, l'avviso indicativo per sollecitare la presentazione di proposte per progettazione, realizzazione e gestione dell'infrastruttura, ponendo a base di gara il proprio progetto preliminare, e che il 23 aprile 2008 il Consiglio d'Amministrazione di ANAS ha dichiarato il pubblico interesse della proposta presentata dall'ATI Impregilo - Astaldi - Pizzarotti - Itinera, che e' stata quindi individuata come promotore dell'intervento;
che il progetto preliminare elaborato dal promotore e' stato sviluppato sulla base del precedente progetto elaborato da ANAS,
recependo le prescrizioni relative alla presente fase progettuale riguardanti tra l'altro il sistema di esazione, il tracciato della bretella di collegamento, gli svincoli di connessione all'A14 e alla SS 16 e lo svincolo del porto, e prevedendo anche alcune modifiche, relative a correzioni di tracciato;
che il 16 gennaio 2009 sono stati pubblicati, sui quotidiani «La Repubblica» e «Il Resto del Carlino» - ed. Ancona, gli avvisi di avvio del procedimento di valutazione ambientale;
che il 28 gennaio 2009 l'ANAS ha presentato l'istanza di approvazione del progetto preliminare elaborato dal suddetto promotore, ai sensi degli articoli 163, 165, 175, 182 e 183 del decreto legislativo n. 163/2006, e che su tale progetto e' stata replicata la procedura di valutazione d'impatto ambientale;
che con parere in data 28 luglio 2009, n. 323, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale - VIA e VAS ha espresso parere positivo sul progetto in esame, con prescrizioni e raccomandazioni, ai fini della valutazione dell'impatto ambientale delle varianti apportate all'iniziale progetto preliminare ANAS, gia' approvato dalla commissione stessa, e ai fini della verifica di ottemperanza delle prescrizioni formulate sul citato progetto ANAS e risolvibili nella presente fase progettuale;
che con delibera di Giunta 3 agosto 2009, n. 1308, la Regione Marche ha espresso motivato parere negativo ai fini della conformita' urbanistica, chiedendo l'istituzione del collegio tecnico previsto dall'art. 165, comma 6, punto b), del decreto legislativo n. 163/2006, e che con successiva delibera 16 novembre 2009, n. 1919, la stessa Regione ha condiviso le conclusioni raggiunte dal predetto collegio tecnico, nelle riunioni del 21 settembre, dell'8 ottobre e del 22 ottobre 2009;
che con nota 8 gennaio 2010, n. DG-PBAAC-S04 420, il Ministero per i beni e le attivita' culturali ha espresso il proprio parere positivo, con prescrizioni;
che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha proposto le prescrizioni e le raccomandazioni da formulare in sede di approvazione del progetto preliminare, esponendo i motivi in caso di mancato recepimento delle prescrizioni e delle osservazioni come sopra formulate;
Sotto l'aspetto attuativo
che il soggetto aggiudicatore dell'intervento e' ANAS S.p.A.;
che la realizzazione dell'opera in esame avverra' mediante affidamento in concessione;
che lo schema di convenzione allegato alla proposta e' stato predisposto ai sensi dell'art. 2, commi 82 e segg., del decreto legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito dalla legge 24 novembre 2006, n. 286 e s.m.i.;
che il tempo complessivo previsto nella proposta del promotore per le successive fasi di progettazione e per la realizzazione dell'opera e' stimato in 72 mesi, di cui 45 per i lavori;
che il CUP del progetto e' F31B01000120001;
Sotto l'aspetto finanziario
che il costo complessivo dell'intervento ammonta a 479,773 milioni di euro, al netto dell'IVA, comprensivi di 353,331 milioni di euro per lavori al netto del ribasso, 12,738 milioni di euro per oneri di sicurezza e 113,704 milioni di euro per somme a disposizione;
che i prezzi utilizzati per la definizione del suddetto costo sono quelli del prezziario ANAS - Compartimento per le Marche, aggiornati al 2005, ovvero quelli di lavori similari per i prezzi non compresi nel citato prezziario;
che, come precisato da ANAS nella nota 2 dicembre 2009, n. 174925, anche sulla scorta di apposita comunicazione del promotore, l'accoglimento delle prescrizioni relative al progetto preliminare in esame non comporta variazioni «del costo di costruzione dell'opera nonche' della copertura finanziaria dello stesso»;
che, con nota 15 febbraio 2010, n. CDG-0022546, l'ANAS ha trasmesso la relazione congiunta in data 10 febbraio 2010, con la quale il promotore ed ANAS stessa - tenuto conto dell'impossibilita' di modificare il quadro economico di concessione - comunicano che l'onere relativo al commissario straordinario nominato con il citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 agosto 2009 puo' trovare capienza nella voce «somme a disposizione» del predetto quadro economico e comunicano, altresi', che il citato onere sara' inserito in apposita voce del quadro economico stesso all'atto dell'approvazione del progetto definitivo, quando - secondo i termini della convenzione - il piano economico-finanziario dell'intervento sara' aggiornato;
che la realizzazione dell'opera e' prevista mediante integrale ricorso alla finanza di progetto;
che il parere dell'Unita' tecnica finanza di progetto sul piano economico-finanziario predisposto dal promotore evidenzia che gli indicatori di redditivita' e di bancabilita' sono in linea con quelli di mercato, rilevando peraltro la necessita' di allineare alcuni parametri finanziari con quelli attualmente utilizzati in operazioni similari e riservandosi di esaminare il piano finanziario che sara' allegato al progetto definitivo rivisto anche sulla base dei suddetti aggiornamenti;

Delibera:
1. Approvazione progetto preliminare
1.1 Ai sensi e per gli effetti dell'art. 165 del decreto legislativo n. 163/2006 e s.m.i. e dell'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327, e s.m.i. e' approvato - con le prescrizioni e le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - il progetto preliminare del «Collegamento viario tra il porto di Ancona e la grande viabilita'».
Detta approvazione vale anche ai fini dell'attestazione della compatibilita' ambientale e dell'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio per le aree interessate.
E' conseguentemente perfezionata, ad ogni fine urbanistico ed edilizio, l'intesa Stato-Regione sulla localizzazione dell'opera.
1.2 Ai sensi del citato art. 165, comma 3, del decreto legislativo n. 163/2006, l'importo di 479,773 milioni di euro, al netto dell'IVA, pari al costo complessivo dell'opera, come specificato nella su citata «presa d'atto», costituisce il «limite di spesa» del progetto preliminare dell'intervento di cui al precedente punto 1.1.
1.3 Le prescrizioni citate al punto 1.1, cui e' subordinata l'approvazione del progetto, sono riportate nella 1ª parte dell'allegato, che costituisce parte integrante della presente delibera.
Le raccomandazioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sono riportate nella 2ª parte del citato allegato. Il soggetto aggiudicatore, qualora ritenga di non poter dare seguito ad alcune di dette raccomandazioni, fornira' al riguardo puntuale motivazione in modo da consentire al citato Ministero di esprimere le proprie valutazioni e di proporre a questo comitato, se del caso, misure alternative. 2. Proposta del promotore
2.1 Ai sensi dell'art. 175, comma 4, del decreto legislativo n. 163/2006 e' valutata favorevolmente la proposta del promotore relativa al «Collegamento viario tra il porto di Ancona e la grande viabilita'».
2.2 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dovra' provvedere a sottoporre lo schema di convenzione allegato alla proposta di cui al punto 2.1 al Nucleo di consulenza per l'attuazione delle linee guida per la regolazione dei servizi di pubblica utilita' (NARS), per il parere di competenza, entro quindici giorni dalla data di pubblicazione della presente delibera nella Gazzetta Ufficiale, ai fini della definitiva approvazione da parte di questo Comitato. 3. Redazione progetto definitivo
3.1 Il soggetto aggiudicatore provvedera' a redigere il progetto definitivo e una nuova stesura del piano economico-finanziario che sara' inviata al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Copia del predetto piano economico-finanziario sara' trasmessa anche all'Unita' tecnica finanza di progetto per le definitive valutazioni in merito all'equilibrio economico-finanziario del piano stesso.
3.2 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in sede di approvazione della progettazione definitiva, provvedera' alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni che, ai sensi del precedente punto 1.1, debbono essere recepite in tale fase. 4. Clausole finali
4.1 Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvedera' ad assicurare, per conto di questo comitato, la conservazione dei documenti componenti il progetto preliminare approvato con la presente delibera.
4.2 Il predetto Ministero provvedera' altresi' a svolgere le attivita' di supporto intese a consentire a questo comitato di espletare i compiti di vigilanza sulla realizzazione delle opere ad esso assegnati dalla normativa citata in premessa, tenendo conto delle indicazioni di cui alla delibera n. 63/2003 sopra richiamata.
4.3 Questo comitato si riserva, in fase di approvazione del progetto definitivo dell'opera di cui alla presente delibera e in adesione a quanto richiesto con la nota del Coordinatore del comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza citata in premessa, di dettare prescrizioni intese a rendere piu' stringenti le verifiche antimafia, prevedendo - tra l'altro - l'acquisizione delle informazioni antimafia anche nei confronti degli eventuali sub-appaltatori e sub-affidatari, indipendentemente dall'importo dei lavori, e forme di monitoraggio durante la realizzazione degli stessi.
4.4 Ai sensi della delibera di questo comitato 29 settembre 2004, n. 24 (Gazzetta Ufficiale n. 276/2004), il CUP assegnato all'opera dovra' essere evidenziato in tutta la documentazione amministrativa e contabile riguardante l'opera stessa.

Roma, 13 maggio 2010

Il Vice Presidente: Tremonti
Il segretario: Micciche'
Registrato alla Corte dei conti il 12 novembre 2010 Ufficio controllo Ministeri economico-finanziari, registro n. 7 Economia e finanze, foglio n. 238
 
Allegato

COLLEGAMENTO VIARIO TRA IL PORTO DI ANCONA

E LA GRANDE VIABILITA'
Parte1^ - Prescrizioni ..................................... Parte2^ - Raccomandazioni ..................................

Parte 1^ - PRESCRIZIONI
1) Sviluppare gli interventi di mitigazione e le opere di
compensazione, cosi' come proposti nello Studio d'Impatto
Ambientale esaminato e sue integrazioni, in coerenza con le
presenti prescrizioni, dettagliandone la localizzazione, la
tipologia, le modalita' di esecuzione e i costi analitici. 2) Sezionare il tratto terminale delle gallerie seguendo il profilo
del versante. 3) Predisporre un piano di circolazione dei mezzi d'opera in fase di
cantiere, che abbia valenza contrattuale e che contenga i
dettagli operativi di quest'attivita' in termini di:
- percorsi impegnati;
- tipo di mezzi;
- volume di traffico, velocita' di percorrenza, calendario e
orari di transito;
- percorsi alternativi in caso di inagibilita' temporanea dei
percorsi programmati;
- percorsi di attraversamento delle aree urbanizzate;
- messa in evidenza, se del caso,delle misure di salvaguardia
degli edifici sensibili. 4) Dettagliare la qualita' e quantita' delle emissioni e degli
scarichi in fase di cantierizzazione e le misure proposte per
evitare il superamento dei limiti previsti dalla normativa
vigente. Dettagliare inoltre circa i fabbisogni idrici in fase di
cantiere e le modalita' di approvvigionamento. 5) Sviluppare in dettaglio i sistemi di ventilazione delle gallerie,
prevedendo tecniche che minimizzino la ricaduta sull'ambiente
anche, qualora necessario, con l'adozione di specifici sistemi di
trattamento. Cio' in particolare in corrispondenza dell'imbocco
lato nord della galleria Palombella. 6) Per la componente rumore, prevedere che gli interventi di
mitigazione acustica abbiano le caratteristiche idonee
all'abbattimento totale del surplus derivante dall'esercizio
dell'infrastruttura. Nel caso dei ricettori sensibili individuati
con i codici 0.4, 0.5, 0.6, 0.7, 0.8, 0.9, definire gli ulteriori
provvedimenti da realizzare per rientrare entro i limiti di
legge, anche prevedendo opere compensative in accordo con gli
enti preposti. 7) Prevedere l'inserimento dell'infrastruttura in progetto
nell'ambito del Piano di contenimento ed abbattimento del rumore
di cui al comma 5, dell'articolo 10 della legge 26 ottobre 1995,
n. 447. 8) Dettagliare gli impatti per le componenti atmosfera, rumore e
vibrazioni conseguenti al previsto incremento dei flussi in via
della Ricostruzione, individuando le soluzioni tecniche e
gestionali necessarie alla conformita' ai limiti di legge. 9) Approfondire la caratterizzazione idrogeologica anche con
l'esecuzione di rilievi in campo per la caratterizzazione della
dinamica delle falde idriche presenti nell'area interessata dal
tracciato di progetto e, in particolare, per l'individuazione
delle sue direzioni di deflusso. 10) Dettagliare la caratterizzazione della componente suolo e
sottosuolo relativamente alla tratta compresa tra la progressiva
al km 5+300 circa e la progressiva al km 6+500 anche attraverso
l'esecuzione di specifiche campagne di indagine. 11) Per quanto attiene alla realizzazione delle gallerie, il progetto
definitivo deve:
- essere sviluppato sulla base dei dati acquisiti attraverso
una campagna di controllo, con metodi topografici di opportuna
precisione, dei movimenti assoluti di punti significativi del
pendio e della base nell'area dell'imbocco nord della galleria
Palombella. Tra i punti di cui monitorare i movimenti si devono
includere le teste esterne del tubo inclinometrico S2,
dell'estensimetro D1A e del pozzo piezometrico D2PZ. Tale
campagna di misure, la cui durata non dovra' essere inferiore
ad 1 anno, dovra' tra l'altro confermare la differenziazione
tra i fenomeni franosi della "Grande frana" e quelli locali
della zona d'imbocco;
- fornire una dettagliata indicazione delle classi di scavo,
con riferimento alla presenza di alternanze di strati a diversa
consistenza e permeabilita';
- specificare le tolleranze ammesse per quanto concerne i
fuori-sagoma dovuti a sovrascavi o a irregolarita' connesse
all'assetto geostrutturale della formazione geologica
stratificata;
- specificare con maggior dettaglio la scelta dell'impiego
della tecnologia TBM per lo scavo della galleria Ghettarello,
data la prevista presenza di rocce a comportamento
elasto-plastico, con possibile presenza di acqua. Definire con
maggior dettaglio le caratteristiche tecniche della TBM, con
particolare riferimento alla testa fresante. Descrivere inoltre
il ciclo di avanzamento per l'anello di rivestimento e il
corrispondente cronoprogramma giornaliero tipo;
- giustificare, sulla base di modellazioni geo-meccaniche, il
ricorso alle classi di sostegno secondo la tecnica ADECO-RS,
prevista nello scavo della galleria Palombella;
- prevedere uno specifico documento progettuale relativo al
monitoraggio delle strutture, da attuare sia in fase esecutiva
sia in fase di esercizio. Il monitoraggio dovra', in
particolare, riguardare:
- i possibili assestamenti del soprassuolo lungo il tracciato
delle due gallerie, specie ove le coperture sono minori, ove
sono presenti strutture edificate e nelle aree degli
imbocchi;
- i movimenti e le prestazioni funzionali delle opere
previste all'imbocco nord della galleria Palombella;
- tener conto degli eventuali eventi franosi che abbiano
danneggiato o comunque coinvolto edifici e strutture nelle aree
prossime al tracciato delle gallerie, con particolare riguardo
all'imbocco della galleria Palombella, mediante l'analisi della
documentazione disponibile presso gli enti competenti.
Dovranno inoltre reperirsi, ove esistenti, dati storici
riguardanti misure di monitoraggio eseguite in passato nelle
stesse aree. 12) Prevedere la realizzazione delle campagne di indagine necessarie
a poter definire le condizioni di stabilita' dei pendii
interessati dal tracciato e, per quanto riguarda le aree in
frana, definire il corpo di frana e le superfici di scorrimento. 13) Anticipare, per quanto possibile, la realizzazione delle opere di
mitigazione e compensazione ambientale rispetto al completamento
dell'infrastruttura. 14) Inserire nei documenti progettuali relativi agli oneri
contrattuali dell'appaltatore dell'infrastruttura (capitolati
d'appalto) le prescrizioni relative alla mitigazione degli
impatti in fase di costruzione e quelle relative alla conduzione
delle attivita' di cantiere. 15) Fare ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica per le opere
di sistemazione a verde, ripristino ambientale e rinaturazione
previste, adottando le "Linee guida per capitolati speciali per
interventi di ingegneria naturalistica e lavori di opere a verde"
del Ministero dell'Ambiente, Servizio VIA, settembre 1997; fare
inoltre riferimento, ai fini della progettazione definitiva, al
"Quaderno opere tipo di ingegneria naturalistica" della Regione
Lombardia ed al "Manuale di ingegneria naturalistica" (voll. 1, 2
e 3) della Regione Lazio o della Regione Emilia Romagna o ad
altri manuali qualificati; garantire altresi' per le aree
sistemate, comprese quelle intercluse dagli svincoli, la
manutenzione per almeno 5 anni dall'impianto. In particolare, sia
per il fosso del Barcaglione che per i fossi Posatora e del
Fornetto sviluppare le opere di rinaturalizzazione, con
attenzione alla possibilita' che le stesse svolgano funzioni di
filtro per l'inquinamento atmosferico, luminoso e percettivo. 16) Affinare le soluzioni progettuali previste per le opere d'arte,
in particolare in prossimita' della via Flaminia, prevedendo
anche l'ausilio di uno studio di tipo cromatico. 17) Predisporre il progetto di monitoraggio ambientale secondo le
Linee guida redatte dalla Commissione Speciale VIA,
evidenziandone i relativi costi nel quadro economico. 18) Risolvere, nei limiti del corridoio individuato, le eventuali
interferenze relative al "campo fotovoltaico sito nelle
prossimita' dello svincolo Madonna del Carmine" assicurandone la
capacita' produttiva. 19) Precisare, sulla base degli esiti delle "verifiche di
visibilita'", le misure che si intendono adottare per garantire
la sicurezza del tracciato. 20) Adottare, relativamente alle opere di mitigazione, le specie
vegetali proprie delle zone fitoclimatiche in cui ricadono gli
interventi. 21) Risolvere, anche eventualmente concordando interventi di
mitigazione diretta, la criticita' residua del recettore
sensibile R5 (scuola), assicurando il rispetto dei limiti fissati
per legge. 22) In fase di cantiere prevedere:
- che le aree interessate da lavorazioni che generano polveri
siano irrorate con sistemi di annaffiatura, intensificando tale
intervento nei periodi di massima attivita' anemologica o di
siccita', ed anche la fermata dei lavori in condizioni
anemologiche sfavorevoli;
- processi di movimentazione con scarse altezze di getto, basse
velocita' d'uscita e contenitori di raccolta chiusi;
- che le aree esposte al vento e quelle vicine ai ricettori
sensibili siano protette con sistemi atti al contenimento delle
polveri;
- la riduzione al minimo dei lavori di raduno, ossia la
riunione di materiale sciolto nei luoghi di trasbordo,
proteggere i punti di raduno e realizzarli in aree lontane dai
ricettori sensibili;
- opportuno impianto di pulizia delle ruote e della scocca dei
mezzi all'uscita delle aree di cantiere;
- che le operazioni di carico-scarico dei materiali inerti
siano effettuate in zone appositamente dedicate e schermate da
teli;
- la pulizia periodica dei piazzali pavimentati con spazzatrici
e pulitrici meccaniche, al fine di rimuovere i materiali in
grado di produrre polveri;
- l'adozione di apposito sistema di copertura del carico
durante la fase di trasporto nei veicoli utilizzati per la
movimentazione di inerti;
- che sia tenuta una velocita' dei mezzi modesta all'interno
delle zone di lavorazione;
- che i mezzi di trasporto utilizzati siano adeguati alle
normative europee in fatto di emissioni o, in alternativa,
siano forniti di filtri per il particolato;
- un monitoraggio di dettaglio finalizzato alla valutazione
quantitativa delle variazioni nell'idrologia locale;
- la specificazione di accorgimenti e soluzioni previste in
merito alle sorgenti locali attraversate dal tracciato;
- modalita' operative volte a contenere le vibrazioni e,
durante le fasi di lavorazione piu' critiche, prevedere
l'esecuzione di monitoraggi vibrometrici. 23) Prevedere, relativamente alla gestione dello smarino:
- controlli sui terreni scavati ai fini della loro esclusione
dalla normativa sui rifiuti ai sensi degli articoli 185 e 186
del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e s.m.i.,
attraverso metodiche d'analisi riconosciute a livello nazionale
e su tutti i parametri previsti dall'allegato 5 alla parte IV
del predetto D.Lgs. n. 152/2006;
- che le aree di stoccaggio siano attrezzate secondo quanto
richiesto dalle norme tecniche inerenti lo stoccaggio di
rifiuti in cumuli. 24) Predisporre il piano di monitoraggio secondo le linee guida
predisposte in sede di preliminare. 25) Per quanto riguarda i singoli segmenti dell'opera gia' segnalati
come particolarmente sensibili nel parere del Ministero per i
beni e le attivita' culturali n. DG/BAP/11204/2007, e cioe'
a) gli interventi previsti nell'area portuale di Ancona fino
all'imbocco della galleria Palombella,
b) il tratto finale dall'uscita dalla galleria, nella vallata
di Vallelunga, fino al nuovo casello autostradale,
c) il tratto della bretella di collegamento con la SS 16
in fase di progettazione definitiva, dovra' essere elaborato
uno specifico progetto di mitigazione ambientale e di
inserimento paesaggistico (accompagnato da fotosimulazioni) con
lo studio di soluzioni architettoniche per le pile e gli
impalcati di particolare qualita' compositiva, tali da
garantire esse stesse una qualificazione dell'ambito
paesaggistico attraversato. Il suddetto progetto dovra' essere
concordato preventivamente con la Soprintendenza per i beni
architettonici e per il paesaggio delle Marche. In particolare:
a) per l'area portuale dovranno essere redatte sezioni e viste
idonee ad illustrare il rapporto tra la "Mole vanvitelliana" e
la nuova viabilita' (svincolo e rampe di raccordo), anche al
fine di individuare gli interventi di mitigazione piu' idonei;
per il nuovo viadotto dovranno essere elaborate fotosimulazioni
per dettagliare le modifiche apportate dall'intervento in
prossimita' dell'ingresso in galleria nella rupe della
Palombella;
b) per il tratto finale, dall'uscita della galleria al casello
autostradale, e per la "bretella", in fase di progettazione
definitiva dovra' essere elaborato uno studio d'inserimento
ambientale finalizzato a ridurre ulteriormente l'impatto che il
tracciato proposto determina sul delicato contesto
paesaggistico attraverso:
- un maggiore adattamento dell'infrastruttura alle
caratteristiche morfologiche dell'area e l'elaborazione di un
tracciato piu' aderente al livello di campagna, eliminando
rilevati e viadotti;
- il potenziamento degli interventi di mitigazione ambientale
e la conservazione degli elementi naturali di maggiore valore
(fosso Barcaglione e relative formazioni vegetazionali
ripariali, alberature isolate, ecc...);
- la predisposizione di un piano delle misure atte a
garantire la permeabilita' dell'infrastruttura in oggetto e a
compensare gli effetti negativi determinati sulla rete
ecologica. 26) Le piantumazioni a filari di alberi d'alto fusto previste lungo
il tracciato viario saranno costituite da schermature arboree
delle stesse specie previste in progetto, ma la loro messa in
opera dovra' rispondere maggiormente a criteri di disposizione
naturale e non di regolarita' compositiva progettuale. In ogni
caso l'efficacia di tutte le opere di mitigazione vegetale
previste nel progetto in esame sara' oggetto di una verifica
puntuale in corso d'opera con la Soprintendenza per i beni
architettonici e per il paesaggio delle Marche, la quale
eventualmente potra' richiedere una loro modifica o integrazione. 27) Tutte le opere di mitigazione vegetale previste con il progetto
preliminare e con la variante dovranno essere realizzate con
l'obbligo di una verifica dell'attecchimento e del vigore delle
essenze piantate entro tre anni dall'impianto. Le essenze trovate
seccate alla verifica di cui sopra saranno sostituite con altre
di uguale specie, con successivo obbligo di verifica triennale.
S'intende che le opere di mitigazione vegetale dovranno essere
realizzate il piu' possibile in contemporanea con l'avanzare del
cantiere al fine di giungere al termine dello stesso con uno
stato vegetativo il piu' avanzato possibile e vicino quindi a
quello previsto a regime dal progetto. 28) Nella sistemazione delle scarpate, dei rilevati e di tutte le
aree movimentate si dovra' privilegiare il ricorso alle tecniche
costruttive dell'ingegneria naturalistica. 29) Il tratto terminale delle gallerie dovra' essere sezionato
seguendo il profilo del versante; negli interventi di arginatura
dei corsi d'acqua, nella sistemazione delle scarpate, dei
rilevati e di tutte le aree movimentate si dovra' privilegiare il
ricorso alle tecniche costruttive dell'ingegneria naturalistica. 30) Relativamente alla sistemazione delle terre di escavo per lo
stoccaggio dello smarino non riutilizzabile, si ribadiscono le
considerazioni gia' espresse nel parere del Ministero per i beni
e le attivita' culturali 28 giugno 2007, n. DG/BAP/S02 12571.
L'eventuale allocazione dei materiali di scavo in quattro cave
inattive ubicate a distanza di circa 35 Km dai cantieri, nel
Comune di Monte Roberto, e la relativa viabilita' di cantiere
dovranno essere sottoposte, in fase di progettazione definitiva,
alla valutazione delle Soprintendenze di settore. 31) Relativamente agli interventi di cantierizzazione, tutte le aree
agricole temporaneamente occupate dai cantieri relativi alle
opere in argomento, come anche le piste di servizio, dovranno
essere riportate al termine dei lavori ai caratteri morfologici e
vegetazionali originari. 32) Preliminarmente alla redazione del progetto definitivo, nell'area
del Montagnolo - Ghettarello di Ancona dovra' essere effettuata
una ricognizione preliminare sul terreno, secondo con modalita'
da concordarsi con la Soprintendenza per i beni archeologici
delle Marche, e con l'esecuzione di saggi archeologici preventivi
ove la predetta Soprintendenza ne ravvisi l'opportunita'. 33) Relativamente alla problematica archeologica, dovra' essere
previsto un accurato controllo dei lavori da parte di archeologi
professionisti in tutte le aree interessate dagli sbancamenti in
corrispondenza degli imbocchi delle gallerie, per la
realizzazione del viadotto e la dislocazione dei cantieri. 34) Resta infine fermo quanto previsto in caso di rinvenimenti
archeologici durante i lavori, dal vigente Codice dei beni
culturali e del paesaggio. 35) Tutte le suddette prescrizioni dovranno essere ottemperate dal
proponente e i relativi elaborati progettuali di recepimento
andranno sottoposti alla verifica di ottemperanza da parte delle
Soprintendenze di settore e della Direzione generale per il
paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee
del Ministero per i beni e le attivita' culturali. 36) Il parcheggio a raso per i mezzi pesanti deve essere progettato
in forma definitiva secondo l'elaborato grafico allegato 5,
revisione 1, controfirmato dai componenti del Collegio tecnico di
cui all'articolo 165, comma 6, lett b), del decreto legislativo
12 aprile 2006, n. 163. Il progetto dovra' riportare anche la
risoluzione dell'interferenza con lo spostamento degli impianti
del Biogas, comprendendo anche le proposte di tombamento del ramo
secondario del fosso Conocchio che consente la continuita' tra le
aree destinate a parcheggio a raso, nonche' il tombamento
parziale da determinare in sede di progetto definitivo per
consentire la continuita' tra le aree destinate alla risoluzione
dell'interferenza e l'esistente depuratore di Ancona. Il costo
dell'acquisizione dell'area destinata alla rilocalizzazione degli
impianti di Biogas sara' a carico del futuro Concessionario
dell'opera stradale, cui fara' anche carico il costo del
ripristino dei manufatti delocalizzati insistenti nell'area
Biogas. All'atto della presentazione del progetto definitivo
dovra' essere risolta, mediante opportuna convenzione con il
Comune di Ancona, la formula compensativa a titolo gratuito del
trasferimento delle aree predette. 37) Il parcheggio multipiano dovra' essere progettato secondo
l'elaborato grafico allegato 4, revisione 1, controfirmato dai
componenti del Collegio tecnico di cui alla precedente
prescrizione. 38) In ultimo, il Collegio di cui alla prescrizione n. 51 ha
esaminato la problematica afferente all'interferenza delle opere
di progetto con le vie di corsa esistenti, in costruzione ed
addirittura in progettazione in tempi successivi alla conclusione
della gara per la selezione del promotore, nello scalo
ferroviario di Ancona Porto. Gli incontri tra il gruppo di
progettazione della nuova struttura con i rappresentanti di RFI e
i rilievi effettuati sul terreno hanno permesso di affermare che
tali interferenze sono risolubili come rappresentato
nell'allegato 1 revisione 1, controfirmato dai componenti del
Collegio stesso. 39) In fase di progetto definitivo si rendera' necessaria una nuova
analisi economico finanziaria che tenga in considerazione le
modifiche da apportare al PEF in modo tale da recepire quanto
previsto dal decreto legislativo 3 ottobre 2006, n. 262,
(convertito con legge 24 novembre 2006, n. 286) e dalle delibere
CIPE 26 gennaio 2007, n. 1 (G.U. n. 41/2007), e 15 giugno 2007,
n. 39 (GU. n. 197/2007).

Parte 2^ - RACCOMANDAZIONI
1) In sede di ulteriore precisazione dei depositi definitivi:
- escludere del tutto le cave dismesse correlate con
l'attribuzione di punteggi nelle graduatorie del PPAE di
Ancona;
- escludere le cave classificate come "rinaturalizzate e con
rinaturalizzazione in atto";
- preferire le cave dismesse aventi classificazione
provinciale;
- preferire le cave dismesse che prevedano il "rimodellamento
morfologico senza estrazione" o il "ritombamento". 2) Concertare con l'Autorita' portuale di Ancona le modalita' di
gestione del "parcheggio polmone" e similari, con particolare
riferimento agli aspetti tariffari. 3) Qualora non previsto, inserire nei capitolati che l'appaltatore
dell'infrastruttura possegga o, in mancanza, acquisisca, prima
della consegna dei lavori e nel piu' breve tempo, la
certificazione ambientale ISO 14001 o la registrazione di cui al
Regolamento CE 761/2001 (EMAS) per le attivita' di cantiere. 4) Avvalersi, per il monitoraggio ambientale, del supporto di
competenze specialistiche qualificate, anche attraverso la
definizione di specifici protocolli e/o convenzioni; 5) Scegliere le caratteristiche di ciascuna misura di mitigazione
verificandone gli effetti su tutte le componenti ambientali. 6) Per le interferenze con le vie di corsa del parco ferro di Ancona
Porto connesse alle fasi realizzative, il progetto definitivo
dovra' contenere apposite tipologie di risoluzione delle stesse e
dovra' essere redatta apposita convenzione tra il concessionario
e le societa' del Gruppo FS interferite dal progetto".

 
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